I'll Be There - Fan Fiction (in corso). Rating: verde

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invernizzilaura
00domenica 3 ottobre 2010 01:18
Buona sera ragazze, sono in un ritardo imperdonabile, scusatemi. Spero ke il decimo capitolo vi piaccia. aspetto le critiche!



Capitolo 10

Le urla dei fans, l'adrenalina che si percepiva a pelle abbondavano intorno a me, è incredibile pensare a quante persone di diversa nazionalità, etnia o religione si potessero unire di fronte a lui senza che le differenze diventassero oggetto di distinzione, come invece accade nella maggior parte dei contesti, dove la gente egoista e superstiziosa verso ciò che non è uguale a sé, fa di tutto per prevalere sugli altri, considerandoli inferiori. Poteva accadere in un contesto di lavoro, di politica o anche semplicemente per strada, dovunque, tranne davanti a Michael Jackson. Ognuno di loro avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter avere anche un solo minuto da condividere con lui, mi sentivo diversa, quasi in difetto nei confronti dei fan; io Michael lo conoscevo diversamente, era un amico, non un mito irraggiungibile... Alcuni rischiano di lasciarsi assorbire dalla parte artistica, da Michael Jackson, io invece conoscevo l'uomo, ora pensavo a lui solo come Michael con pregi e difetti, la sua paura, la timidezza, la simpatia e la voglia di vivere che aveva nel cuore, ma che era abbandonata in un angolo. Ogni mio pensiero si annullò quando lo vidi saltare dal sottopalco e rimanere immobile per qualche secondo, mentre la folla si scatenava alla sua sola presenza, il cuore mi si fermò, non c'era più spazio per le ansie o le preoccupazioni, ora lui era ancora una volta di fronte a me, più solare che mai, la sua presenza era magia, la magia dell'amore. I riccioli gli ricadevano sulle spalle, gli stessi che fino a poco prima erano stati a contatto con i palmi delle mie mani, i suoi lineamenti scolpiti dalle luci di un bianco accecante sembravano dipinti a pennello, il suo fisico slanciato lo richiamava alla perfezione. Dopo essersi sfilato gli occhiali da sole rimase immobile fissando il pubblico, ma mi accorsi che il suo sguardo vagava nelle semi-ombre in cerca del mio, quindi tentai di attirare la sua attenzione chiamando il suo nome più forte di tutti gli altri; lui mi vide e mi fece l'occhiolino sorridendomi..
La mia mente fu velata da un'improvvisa ansia, forse quello sarebbe potuto essere il suo ultimo sorriso indirizzato a me, nonostante mi fossi imposta di non pensarci durante il concerto, quindi cercai di concentrarmi su di lui, sull'eccellenza in ogni suono della sua voce, in ogni gesto, in ogni espressione. Arrivò poi il momento della fortunata fan che poté salire sul palco ad abbracciarlo durante la performance di She's Out Of My Life, qualche mese prima, senza dubbio, avrei dato qualsiasi cosa per trovarmi al suo posto, ma da quando avevo conosciuto Michael, il vero Michael, vedevo tutto sotto una luce diversa... nel suo cuore c'era posto per chiunque, quando la ragazza gli si avvicinò lui la strinse in un lungo abbraccio che lei avrebbe voluto non avesse fine, piangeva dall'emozione, le sue lacrime erano quelle di coloro che hanno sempre amato Michael desiderando di incontrarlo in un modo simile, niente avrebbe mai potuto ingrigire quel momento, è stata questione di attimi, poi lei sarebbe ritornata alla sua vita normale e non avrebbe avuto alcun rimorso, soltanto un ricordo incancellabile, è vero, la vita è fatta di istanti, ma se non si vivono costantemente insieme, ma scegliendo soltanto quelli più spensierati e facili, spesso non ci se rende conto della vera situazione di chi si ha di fronte, di loro ci può rimanere quel ricordo, ma per quanto sia unico, non descrive la quotidiana realtà. Per questo mi sentivo fuori posto, di Michael conservavo altri ricordi che nessuno avrebbe mai potuto avere all'infuori di me e lui, ricordi che ci rappresentavano, che delineavano la nostra esistenza; non era stato nulla di momentaneo, nulla di fantastico.
Venne poi il momento di Heal the World, a fine concerto, la sua voce vibrava e mi faceva rabbrividire, mi mandava in estasi, la sua dolcezza ebbe culmine quando prese per mano i bambini che disegnavano un cerchio intorno alla sfera rappresentante il mondo, loro erano il suo mondo, nessuno avrebbe potuto togliergli i bambini, li amava più di sé stesso, erano parte di lui e lui era parte di loro, quando erano insieme il viso gli si illuminava e tutto intorno a loro veniva avvolto in un'aura d'amore incondizionato, un'amore tanto profondo da sembrare un miracolo, perché unico.
Aspettai che finisse il tutto, me ne andai tra quei visi estasiati e follemente adrenalinici, fino a distaccarmi da quel trambusto attraversando il centro di Parigi, vuoto e silenzioso.
Arrivai davanti alla Tour Eiffel, dove Michael mi aveva dato appuntamento, ero molto in anticipo, ma aspettai pazientemente il suo arrivo, mentre pensieri ed ipotesi disordinate ed illogiche su come gli avrei parlato della foto creavano trambusto nella mia mente.
Ero in piedi, la preoccupazione per quello che sarebbe accaduto dopo mi tormentava impedendomi di sedermi. Fissavo il grigio delle mattonelle in sasso che ricoprivano il viale, a fianco a me si estendeva un prato per nulla interessante, con l'erba ancora inumidita dalla pioggia del giorno prima e scura per il buio notturno. Sentii qualcuno toccarmi la spalla con una mano..
- Buona sera!
- Ma che bello rivederti! - lo abbracciai, mentre lui mi baciò leggermente la guancia.
- Aspetta, qui qualcuno potrebbe riconoscermi...andiamo sotto quei platani laggiù? - la sua voce era distesa, piatta, lineare, come non mai.
- Certo, perché no? Andiamo.
Ci incamminammo a passo svelto, per non dare nell'occhio durante il tragitto, non c'era nessuno, ma è sempre meglio prevenire... visti i precedenti, di cui poi dovevo trovare le parole per parlargliene...
Ci fermammo sotto a questi alberi centenari, di fronte ad un panorama da togliere il respiro; tante piccole luci di svariati colori illuminavano il tessuto di oscurità che decolorava le vivacità del giorno, dando spazio ai piccoli luccichii della città per brillare nel blu intenso.
- Michael, sei stato fantastico, il migliore, non ci sono parole per esprimere l'emozione che ho provato quando ti ho visto... era da quasi una vita che sognavo di venire ad un tuo concerto, da quando ero ancora piccola, e ora, dopo così tanti anni ecco che il mio sogno impossibile si realizza... non avrei mai immaginato che potesse essere così.
- E come te lo immaginavi? - mi domandò incuriosito.
- Non immaginavo di poterti conoscere; questa sera ho visto il mio migliore amico ed è stata una gioia immensa vederti felice. - le mie parole lo spiazzarono un poco, ma ci tenevo a dirgli tutto ciò.
- E io sono felice perché c'eri anche tu con me... – sorrise per un istante, poi riprese il discorso – mi sei mancata tanto in questi giorni, non immagini quanto!
- Oh, sì che me lo immagino... anche tu mi sei mancato... - Michael percepì il disagio che regnava in quelle parole, avvertì che qualcosa mi turbava, questo mi stupì molto.
A volte si dicono delle frasi apparentemente abituali e di significato aperto, trasparente ma fra quei fonemi si nasconde un significato ancora più profondo, quindi metti, in quell'espressione qualcosa che vorresti venisse riconosciuto da chi ti sta ascoltando, ma, nella maggior parte dei casi, dall'altra parte non viene recepita sotto forma di allusione a qualcosa di cui vorresti liberarti, ma arriva solo la frase scarna, semplice e breve di significato. Con Michael non funzionava così, la sua anima era tanto sensibile da sentire ogni vibrazione della mia, aveva percepito esattamente il mio disagio, sarebbe stato impossibile tentare di nascondergli qualcosa, aveva il cuore puro come quello di un bambino e non riusciva ad ignorare il dolore altrui, era contro la sua natura.
- Aly, tu mi devi parlare, non è vero? - mi chiese con un velo di preoccupazione negli occhi.
- S-Si... io non te l'ho detto perché non volevo preoccuparti, sapendo quanto tu fossi impegnato...
- Io? Non capisco; a cosa ti riferisci?
- Ricordi quando ci siamo visti l'ultima volta?
- Sì, perché?
- Perché è stato un sbaglio... tutto... sin dall'inizio... - i miei occhi si riempirono di lacrime, il mio cuore sembrava volesse esplodere, il momento che già sapevo sarebbe stato il più doloroso si era presentato e se prima non riuscivo a negarlo a Michael, ora non trovavo la forza per parlare, perché sapevo che l'avrei ferito.
- Ma quale sbaglio? Aly, cosa stai dicendo?
- Sto dicendo che io non posso farti correre rischi per niente, per un'amicizia bella, sincera e limpida, ma che ti mette in pericolo, sarebbe una notizia da vendere come il pane per i media... - scoppiai in singhiozzi, Michael mi abbracciò stringendomi al suo petto, senza che potessi opporre resistenza.
- Ma ora cosa centrano loro? Non ci hanno mai visti insieme... e perché stai piangendo così? Non cen'è motivo... Sai che non voglio vederti triste... - mi parlava sottovoce, come avesse timore delle sue stesse parole perché fino a quel momento qualunque cosa dicesse, veniva resa pubblica, e non voleva che ciò accadesse di nuovo, la sua paura si manifestava anche nei momenti più innocui, sapeva di potersi fidare di me, ma non degli altri.
- E il motivo c'è invece... - gli dissi con la voce soffocata dalle lacrime precedentemente troppo trattenute. Mi liberai dalle sue braccia, che mi stringevano ancora a lui, il mio sguardo non lasciava il suo, più straziato e grave che mai. - Ci hanno ingannato, non hanno perso occasione... me ne sono accorta il giorno dopo che ci siamo incontrati... ho paura... ho paura di ciò che ti potranno fare ancora una volta, come hanno sempre fatto..
- Ma noi.. -
- No, aspetta.. - non lo lasciai parlare, mi feci coraggio e sfilai la foto dalla mia tasca, mostrandola a Michael.
- Ora vedi cos'è successo? Se potessi tornare indietro cancellerei ogni cosa...
Le sue guance si bagnarono interamente di lacrime, ed anche le mie; non mi ero mai sentita così a disagio, il mio mondo perse colore intingendosi in una macchia nera come la pece, non vi trovavo via d'uscita, le mie parole persero di significato, ero convinta che qualsiasi cosa avessi detto, non avrebbe mai potuto riportare le cose come prima.
- Perché? Perché a noi? - la sua voce soffusa e spezzata dal pianto risuonò nelle mie orecchie rendendo il suono molto più amplificato di quanto non lo fosse, penetrandomi nella mente racchiusa in una bolla che opacizzava ogni pensiero rendendolo incoerente e confuso.
Avrei voluto stringerlo a me dicendogli che sarebbe stata una cosa risolvibile e che non valeva la pena di farsene un peso, ma ero consapevole che consolarlo non sarebbe servito a niente, ogni momento in più che passavo insieme a lui era qualcosa che avrebbe potuto danneggiarlo, se quella volta è stata una foto, la volta dopo allora cosa ci saremmo dovuti aspettare? Non volevo metterlo in difficoltà più di quanto non avessi già fatto, per quanto gli volessi bene, non potevo rischiare di farlo soffrire ancora.
- Michael, credo sia meglio che non ci vediamo più... ti ho procurato già abbastanza guai e vederti soffrire mi distrugge il cuore e se la causa sono io, come è evidente che sia, allora è meglio che esca definitivamente dalla tua vita... ed inoltre, hai tutte le ragioni per non volermi più vedere.
- Ma cosa dici? Io..
- Per favore, è meglio così... è meglio che me ne vada una volta per tutte...
Il suo sguardo imprecava spiegazioni, avrebbe voluto contraddirmi, ma il pianto gli strozzava il respiro, singhiozzava.
Portai una mano alla fronte voltandomi di spalle a Michael, un forte mal di testa stava prendendo il sopravvento, poi mi sfiorai la guancia per asciugare le lacrime, che mi avevano inumidito le ciocche più lunghe dei capelli i quali mi si appiccicavano al viso. Avevo due scelte, o gli sarei corsa incontro o me ne sarei andata: due scelte e una sola risposta sarebbe stata quella giusta. Per il suo bene, solamente per quello feci i primi passi per allontanarmi.
Ero già a qualche metro di distanza da lui, quando mi sentii afferrare rapidamente il braccio e con una sola mossa mi ritrovai fra le braccia di Michael.
- Non andartene, non lasciarmi..
I suoi occhi erano languidi, profondi, brillavano nell'oscurità, la voce sottile e delicata spezzò il silenzio:
- Non me ne importa niente degli altri, tu mi hai dimostrato quanto è preziosa la vita, come nessuno aveva mai fatto, mi hai insegnato a ridere e ad essere felice, grazie a te ora mi sento vivo, come non lo ero mai stato, tutto il resto per me non conta niente. Non ho alcuna intenzione di perderti per una faccenda simile, e so che neanche tu vuoi andartene.
- Ma io non voglio farti soffrire e non voglio metteri in difficoltà. Dai, sii sincero, lo sai anche tu che la cosa migliore da fare è quella di non vederci più!
- Ma sii sincera tu invece, e ammetti almeno per una volta che non è quello che vuoi! Pensi che non lo sappia che mi stai parlando in questo modo solo perché credi che abbia bisogno di protezione?
- E anche se fosse? Non posso permettermi di ferirti Michael, non posso.
- Allora lascia che ti dica una cosa, se non ricordo male eri tu quella che mi diceva che dovevo prendere le mie decisioni senza dare retta a nessuno che tentasse di opprimere le mie idee, e allora adesso faccio come mi hai consigliato. Non mi interessa cosa sia o non sia la cosa più giusta, adesso mi sono stufato di sottostare a quelle dannate regole che mi sono imposte per tutelarmi dal cognome che porto! Ti prego, capiscimi almeno tu...
- Scusami... evidentemente non mi rendo conto della posizione difficile e scomoda in cui ti trovi...ci sono certe cose che diventano insormontabili.. ed io non ci ho neanche pensato... ma a volte occorre fare delle rinunce, come ora..
- Nulla è insormontabile se ci sei tu con me. Sappi che se te ne andrai non avrò mai più un momento di serenità nella vita.
Guardandolo negli occhi, mi accorsi di quanta importanza aveva per lui ciò che aveva esternato, la voce e il respiro erano flebili, intimoriti perché mi aveva detto ciò che pensava nel profondo del suo cuore, non si era mai esposto tanto, aveva messo a nudo la sua anima, i suoi occhi mi apparivano più trasparenti e mi sembrò di aver conosciuto veramente, per la prima volta, Michael; non solo perché mi fidavo di lui, ma perché si fidava a sua volta di me; la barriera che separava le nostre anime si era dissolta nel nulla, lasciando la certezza di un legame tanto raro, quanto indissolubile.
Cercava intrepido in me un gesto, una risposta che gli desse una conferma, o una smentita, non sarebbe riuscito ad aspettare ancora molto, le lacrime gli sgorgavano abbondanti dagli occhi, offuscandogli la vista temendo un mio “no”.
Gli accarezzai la guancia bagnata, non occorrevano parole, il mio sguardo non voleva lasciare il suo, si perdevano entrambi l'uno nell'altro. Quando la mia mano terminò il suo scorrere sulla guancia, con un solo movimento Michael mi afferrò il braccio coinvolgendomi in un abbraccio al quale non potei sottrarmi, era ciò di cui avevo più bisogno, ma non riuscivo ad ammetterlo a me stessa.
Sentivo la sua anima tremare, il suo respiro fremere, mi stringeva sempre più forte, come avesse timore che potessi sparire da un momento all'altro, mi baciò fra i capelli, sentivo le sue lacrime scorrermi sul collo, il respiro affannato, il suo corpo tremante e fragile, ma tanto forte da sopportare il dolore che condividevamo. Continuava a stringermi e mi accarezzava delicatamente la schiena, mentre le mie lacrime e i singhiozzi venivano placati dalle pieghe della sua camicia.
Nella mia mente correvano molti pensieri, soppressi dal pianto, ai quali non davo un senso, si velocizzavano sempre di più moltiplicandosi ed espandendosi, ma riuscivo a distinguere una voce che mi diceva che se l'avrei lasciato avrei commesso l'errore più imperdonabile della mia vita; mi risuonavano in testa le parole della coscienza che mi proibivano di smettere di stringerlo, ma si scontravano con il cinismo della razionalità quale mi imponeva di andarmene. Il mio cuore però sapeva già qual era la risposta, la realtà che avevo paura di vedere, ma che avrei fatto più in fretta ad esternare, prima di ascoltare le mie stesse parole.
- Michael... n-non voglio lasciarti, neanche per un attimo... - la mia voce era spezzata dal timore di ciò che stavo appunto dicendo. Mi sentii sospesa nell'aria per qualche istante, come se quella realtà facesse parte solo della mia immaginazione.
- Non ci lasceremo mai, supereremo tutto, vedrai. Resteremo sempre insieme, ti sarò accanto, qualunque cosa accada, per sempre.
- Anch'io Michael... ci sarò sempre....è.... è una promessa. - lui sospirò profondamente sollevato ed il battito del suo cuore iniziò gradualmente a tornare regolare.
- Anche la mia lo è... però ora basta piangere, non voglio vedere il tuo viso bagnato dalle lacrime; mi fa stare male. - mi prese il volto fra le mani asciugandomi le lacrime con i suoi indici affusolati e lisci.
- E a me fa star male veder piangere te... non voglio che ti feriscano ancora una volta.
- Ormai a me non fa più nessun effetto, mi ci hanno abituato a vedere mari di riviste che mi descrivono come uno squilibrato, ma quello che non voglio è che tocchino te. Ti proteggerò, non ti lascerò cadere fra le loro mani, di questo devi esserne certa perché... io... io ti voglio bene...
- Anche io ti voglio bene, tanto.
Michael mi strinse a sé ancora più intensamente, sentii il suo calore sfiorarmi la pelle delicato come la carezza di un angelo, la quale si materializzò quando Michael mi sfiorò i capelli con le dita per diverse volte.
- Ascoltami, ora però devo spiegarti.. - Michael mi appoggiò un dito sulle labbra, impedendomi di concludere la frase.
- Ssst! Non devi giustificarti per nulla, non occorre.
- Per favore, lasciami almeno dirti com'è successo...
- D'accordo, se la cosa ti fa stare meglio, sai che sono qui ad ascoltarti..
Ci sedemmo su di un basso muretto, freddo e solitario in confronto alla sontuosità della città di cui faceva parte, ma affidabile e sicuro perché pareva fosse fuori dal mondo, distante dagli occhi scrutanti ed incuriositi di ogni ipotetica anima passante a quell'ora.
Michael mi guardava attentamente, mentre gli raccontavo della mattina in cui mi ero trovata la foto fra le mani, la brezza gli accarezzava la pelle e faceva oscillare i ricci nerissimi sul suo viso, ancora arrossato dal pianto.
- Aly, ora però non pensarci più, ok? - mi disse accarezzandomi dolcemente la guancia, quando ebbi terminato.
- Va bene.. ci proverò... tu sai sempre come fare per farmi sentire meglio, grazie. - il suo viso riprese colore, accennando un sottile sorriso, che tentò di celare fra i chiaro-scuri delle ombre serali abbassando il capo, ma capì che io l'avevo notato.
- Dai, non farmi arrossire...
- Io? e tu cosa credi di aver fatto mentre mi pregavi di non andarmene?
- Non credevo che dessi peso alle mie parole..
- Michael, dò sempre peso a ciò che mi dici, perché tengo a te, non l'hai ancora capito?
- S-si – mi rispose sorpreso da ciò che avevo detto – anch'io tengo a te, più di quanto tu possa mai immaginarti... ma so che prima o poi ti stuferai..
- E perché dovrei stufarmi?
- Perché il mio mondo è troppo complicato.. io sono complicato... e noioso..
- Hai finito di dire fesserie?
- No, davvero, perché, non ti sembra?
- Io non ho paura del tuo mondo, tu sei la persona più incredibile di questo mondo; sei unico, sei l'uomo più sensibile e puro che abbia mai conosciuto, l'unica cosa di cui ho paura è quella di rischiare di farti soffrire
- Tu non mi farai mai soffrire, sei il mio angelo.
- Su, non esagerare adesso, non è vero.
- Ah no? tu riesci sempre a farmi sorridere, quando penso che la felicità non esista, sai smentirmi come nessuno ha mai fatto, ma se i tuoi occhi si opacizzano allora anche i miei perdono lucidità. - seguì un momento di silenzio, ora era lui a farmi arrossire...
- Allora farò in modo di tenerli belli limpidi d'ora in poi.. - gli dissi con aria divertita, per sdrammatizzare un poco la situazione.
- Ecco brava, sorridi che il mondo ti sorriderà! - rispose lui dando seguito al mio gioco.
- Ah-ah, e tu mi sorriderai?
- Oh, sì, come potrei fare altrimenti! - scoppiammo in una breve risata, al termine della qale Michael si morse il labbro inferiore, come era solito fare; ma percepii la stanchezza nei suoi occhi e non volevo trattenerlo oltre.
- Michael, ora andiamo? Hai già sprecato troppe energie per oggi...
- In effetti hai ragione... - si alzò porgendomi la mano per aiutarmi – verrai con me, vero?
- Certo, questa volta non posso rifiutare...
Sul suo viso fanciullesco il sorriso gli disegnava uno splendore innato tanto raro da sembrare che dovesse dissolversi da un momento all'altro, mentre le illuminazioni mettevano in risalto i delicati lineamenti.
- Aly, ho pensato una cosa...
- Che cosa?
- Ripensando a ciò che mi hai detto.... penso sia meglio che tu venga con me a Neverland finché non capiremo chi è sato a scattarci la foto e che intenzioni aveva...
Tutto pensavo tranne che mi potesse chiedere di andare a casa sua, il mio respiro si bloccò, mi sentii improvvisamente inadeguata,
- Ma... a... a Neverland?
- Sì, non posso lasciarti a casa tua sapendo che qualcuno ti potrebbe ancora controllare o farti prendere dei grossi spaventi mentre tu saresti lì da sola.
- Io... io non credo che sia il caso, e poi so badare a me stessa...
- Non lo sto mettendo in dubbio ma sai che sono preoccupato per te, e ne ho tutte le ragioni di esserlo.
- E invece no, perché ti dico che non è necessario, davvero! Te lo direi se non fossi sicura!
- Si, come no.. piuttosto che chiedermi aiuto preferisci sempre sbrigartela da te.. - calò un silenzio di piombo, insopportabile alle mie orecchie, provai a rimediare facendolo ragionare, ma non ne sentì ragione.
- Ascolta io non volevo offenderti, scusa, ok? Ma non posso venire da te domani, e poi se qualcuno ci vedesse io cosa ci farei a casa tua? Come lo spieghi?
- Io tel'ho detto, poi la scelta spetta a te.
- Ma lasciami almeno il tempo di riflettere...Il suo tono di voce era stato secco e duro, non aggiunse nient'altro dopo di me, guardava diritto avanti a se come se si fosse chiuso in una bolla di vetro che lo isolava da tutto il resto.
Quando arrivammo in hotel Michael prese le chiavi della mia stanza e della sua, poi salimmo al piano superiore, senza proferir parola. Michael non sopportava il fatto di essere in collera con me e io stavo sprofondando nella più buia sconsolazione; abbassai lo sguardo rassegnata, ma Michael mi alzò il mento con il dito
- Non posso stare così..
- E neanch'io... ti ho solo spiegato i motivi per cui non dovrei venire, non ti ho ancora detto che non verrò..
- Quanto sono stato scemo...
- Ma cosa dici? Sono io quella che ti lascia troppo in attesa...
- Bèh, per quello, non c'è dubbio! Comunque... se vuoi...
- Ci penserò.
Il suo sguardo si abbassò, insoddisfatto della mia risposta, mentre io aprii la porta della mia camera che lasciai socchiusa, ma non riuscii ad ignorare il suo disagio.
- Non sai proprio aspettare, eh? Ma c'è qualche altra ragione per la quale vuoi che venga a Neverland che non mi vuoi dire?
- No, è solo perché sono preoccupato per te...- si appoggiò intanto con la spalla allo stipite della porta e il suo sguardo raggiunse il mio - ..e poi sono solo in una villa immensa, che rimane vuota... vorrei un po' di compagnia, ogni tanto...
- Eh, ma così non vale... dai ok, puoi anche metterti il cuore in pace: verrò, ma solo per qualche giorno.
Il suo viso sorrise come non mai, rividi in lui la luce e la serenità, sentivo la sua anima gioire.
- Grazie, grazie! - mi abbracciò stringendomi talmente forte da togliermi il respiro.
- Sei contento ora?
- Sì – mi rispose fermamente – ma tu?
- Quando sono con te, sono sempre felice.. - mi sorrise di nuovo.
- Allora vado? E, se hai bisogno sono di là.
- Ok, buona notte!
Mi stampò un bacio sulla fronte, avvicinandomi a lui con la mano che appoggiò sul mio collo.
- Buona notte, Aly! - ripetè con un filo di voce, prima di dirigersi nella sua stanza. Io entrai nella mia, calda e confortevole richiudendomi la porta alle spalle.
lisalovemichael
00domenica 10 ottobre 2010 20:30
Cara Alice..Sto incominciando a leggere la tua fan fiction, per ora ho letto solo il primo capitolo e mi è piaciuto molto, brava! E' molto fresco, delicato, si sente la mano di una ragazza sensibile e molto capace nelle descrizioni...Così ti piace disegnare...Brava!
Piano piano leggerò tutto... [SM=x47938]
Girl In The Mirror.95
00domenica 10 ottobre 2010 22:57
Aliii... che faccio, dò la libera uscita agli occhi a cuoricino?? [SM=g27836]
Quanto sono dolciosi (cito l'Anto (girl on the line) già che ci sono)!! Davvero teneri...
Ora, però, che succederà a Neverland?? [SM=x47980] [SM=x47979]
Sei bravissima tesoro, te l'ho detto sempre, e non smetterò di dirtelo!! Grazie per questa tua bellissima storia [SM=x47938]
Ti voglio tanto bene,


Viki
Anto (girl on the line)
00domenica 24 ottobre 2010 01:14
Tesorinaaaaaaaaaa!!!
Sono imperdonabile,mannaggia alla miseria,solo adesso ho trovato del tempo per rimettermi in pari [SM=x47926]
Avevo solo letto i primi due capitoli,ma poi prima per un motivo,poi per un altro,non sono più riuscita a starti dietro.Mi merito una bella botta in testa [SM=x47926] forse anche due [SM=x47926] [SM=x47926]
Spero che mi perdonerai e che accetterai questo mio commento [SM=g27819]
I primi due capitoli sono stati molto interessanti,ma non avrei mai pensato che la storia potesse evolversi in questo bellissimo modo!!
Lo sai che sei davvero brava?Ho letteralmente divorato in meno di un'ora gli otto capitoli che mi mancavano e adesso vorrei subito leggerne altri!!!Mi piace un sacco il modo in cui scrivi e mi piace anche tanto come stai sviluppando l'amicizia tra Michael e Alice,che come ha già preannunciato la mia Sister,sono troppo dolciosi!!!
Brava,brava complimentissimi!!!Attraverso i tuoi scritti emerge quella fantastica sensibilità di cui sei dotata e che mi è subito e sempre balzata agli occhi [SM=g27819]
Non vedo l'ora di leggere il seguito,sono troppo curiosa [SM=g27824] [SM=g27824]
Un abbraccio fortissimo e confido nel tuo perdono [SM=x47938] [SM=x47938]
invernizzilaura
00lunedì 1 novembre 2010 20:58
Ed ecco ke dopo quasi un mese (ritardo imperdonabile!) mi ritrovate ancora qui, questa volta per ringraziarvi, mi commuovete davvero con ciò ke scrivete..

Anto (girl on the line), 24/10/2010 1.14:

Tesorinaaaaaaaaaa!!!
Sono imperdonabile,mannaggia alla miseria,solo adesso ho trovato del tempo per rimettermi in pari [SM=x47926]
Avevo solo letto i primi due capitoli,ma poi prima per un motivo,poi per un altro,non sono più riuscita a starti dietro.Mi merito una bella botta in testa [SM=x47926] forse anche due [SM=x47926] [SM=x47926]
Spero che mi perdonerai e che accetterai questo mio commento [SM=g27819]
I primi due capitoli sono stati molto interessanti,ma non avrei mai pensato che la storia potesse evolversi in questo bellissimo modo!!
Lo sai che sei davvero brava?Ho letteralmente divorato in meno di un'ora gli otto capitoli che mi mancavano e adesso vorrei subito leggerne altri!!!Mi piace un sacco il modo in cui scrivi e mi piace anche tanto come stai sviluppando l'amicizia tra Michael e Alice,che come ha già preannunciato la mia Sister,sono troppo dolciosi!!!
Brava,brava complimentissimi!!!Attraverso i tuoi scritti emerge quella fantastica sensibilità di cui sei dotata e che mi è subito e sempre balzata agli occhi [SM=g27819]
Non vedo l'ora di leggere il seguito,sono troppo curiosa [SM=g27824] [SM=g27824]
Un abbraccio fortissimo e confido nel tuo perdono [SM=x47938] [SM=x47938]





Anto, mia cara, che piacere risentirti qui, non preoccuparti, sei perdonata al 100%, anzi, non hai niente da farti perdonare, sò ke il tempo scorre in fretta e tra una cosa e un'altra non si riesce mai a leggere tutto. Non sai ke felicità ho provato nel leggere il tuo commento, all'inizio avevo timore ke non ti fosse piaciuta [SM=g27821] spero di non deluderti con il seguito, altrimenti la botta in testa me la prenderò io [SM=x47926] .
[SM=g27838]


Girl In The Mirror.95, 10/10/2010 22.57:

Aliii... che faccio, dò la libera uscita agli occhi a cuoricino?? [SM=g27836]
Quanto sono dolciosi (cito l'Anto (girl on the line) già che ci sono)!! Davvero teneri...
Ora, però, che succederà a Neverland?? [SM=x47980] [SM=x47979]
Sei bravissima tesoro, te l'ho detto sempre, e non smetterò di dirtelo!! Grazie per questa tua bellissima storia [SM=x47938]
Ti voglio tanto bene,


Viki




Cara Viky, grazie x sostenermi sempre, mi fai arrossire quando dici ke sono bravissima [SM=x47984] detto da te è una lode davvero grande! Spero di non deluderti con il prossimo capitolo, che si sta formando a rallentatore, ma comunque prosegue... io intanto aspetto il tuo prossimo capitolo, sono curiosissima
[SM=x47938]

lisalovemichael, 10/10/2010 20.30:

Cara Alice..Sto incominciando a leggere la tua fan fiction, per ora ho letto solo il primo capitolo e mi è piaciuto molto, brava! E' molto fresco, delicato, si sente la mano di una ragazza sensibile e molto capace nelle descrizioni...Così ti piace disegnare...Brava!
Piano piano leggerò tutto... [SM=x47938]



Lisa, sono contenta ke hai iniziato a leggere la mia ff [SM=g27824] , farò del mio meglio perchè ti piaccia anke il seguito, ank'io sto leggendo la tua fan fiction, sei una scrittrice eccellente, è un piacere leggere ciò ke scrivi... [SM=x47938]


Perdonatemi x il ritardo, la scuola mi impegna 24 ore su 24 e non ho mai tempo, il nuovo capitolo potrebbe arrivare relativamente presto, ma ormai metto tutto in "forse" perké mi saltano fuori impegni ogni tre secondi, ma sto facendo l'impossibile x portare a termine il capitolo in tempi ragionevoli, abbiate fede [SM=g27823] prima o poi posterò..
un bacio a tutte, voglio bene [SM=x47938] [SM=x47938] [SM=x47938]
Girl In The Mirror.95
00lunedì 1 novembre 2010 22:29
Aliii, mannaggia a te, mi hai fatto prendere un colpo!! Credevo che avessi postato! Okay, adesso cerco di rimettere il cuore al suo posto, ha fatto un saltino notevole... [SM=x47979]
Un bacione grandissimoo, sono curiosa matta!! [SM=x47938]
Anto (girl on the line)
00lunedì 1 novembre 2010 23:15
Re:
Girl In The Mirror.95, 01/11/2010 22.29:

sono curiosa matta!! [SM=x47938]




E io invece come una scimmia!!! [SM=g27828] [SM=g27828]
Ali,felice che il mio modesto commento ti abbia fatto piacere!
Ah,e sono sicura che non ci deluderai affatto!Ti aspettiamo [SM=x47938] [SM=x47938]
invernizzilaura
00lunedì 1 novembre 2010 23:33
Ragazze, sto scrivendo proprio ora, ma credo di dovervi avvisare su una cosa: non ho mai, e dico mai avuto il senso della equa misura, il precedente capitolo era lungo come un papiro, ma questo penso che ritornerà pressapoco come le misure mie standard [SM=g27819]

Viky, scusami, non era mia intenzione farti sobbalzare in quel modo [SM=x47979] Bene, e dopo aver preso atto del fatto che vi state trasformando in scimmiette per la curiosità vi lascio con questi sorrisi ke a me piacciono tanto [SM=x47928]






spero siano graditi
[SM=x47938]

Aly

Anto (girl on the line)
00martedì 2 novembre 2010 00:16
Non preoccuparti della lunghezza del capitolo,a noi interessa il contenuto!!!
E grazie per questi sorrisi,altrochè se piacciono anche a noi [SM=g27836] [SM=x47938]
Chiar@95
00martedì 2 novembre 2010 12:43
bellissimo capitolo,nn so cosa dire,continua così,continua a farci vivere emozioni unike.
invernizzilaura
00mercoledì 3 novembre 2010 22:03
Buona sera ragazze!! Ok, non voglio farvi aspettare oltre, l'11 capitolo non sarà lungo come il precedente, ma ho fatto del mio meglio, nella speranza che vi possa piacere anke se cò ke non è uno dei migliori che abbia scritto fin ora..
Vi ringrazio per il vostro sostegno, se non fosse per voi non sarei a questo punto, siete davvero importanti per me.. vi voglio bene.


Capitolo 11

L'amicizia: sentimento profondo, espressione di pace interiore, di serenità d'animo e di amore per un altro spirito. Sensazioni intangibili, ma fino a che punto vere? Voler bene, amare qualcuno, significa anche saperlo lasciare. È un sentimento che va oltre ogni legge e logica, ironia della sorte, perché così crudele? Per poter dire di essere amici bisogna essere coscienti di doversi allontanare nel momento in cui ferisci l'altro, ma ne siamo davvero capaci? Siamo così tanto egoisti da continuare imperterriti a vivere nell'errore facendo subire coloro che ci amano? Fino a che punto siamo capaci di metterci da parte per il bene loro?

Flussi di confusione oscuravano la mia mente. Quella sera ne era stato un prototipo, le emozioni facevano a gara per avere una minima attenzione dal mio cuore, ma perdermi nell'universo immaginario costruitosi intorno a me era sinonimo di un tentativo di riordinare il trambusto che sovrastava la mia interiorità, ma con l'informe consapevolezza di abbandonarmi al mondo dei sogni astratti.
La luna brillava vanitosa nel cielo, tonda ed eterea, la sua luce toccava e lambiva ogni immagine, designava tagli netti tra chiarore ed oscurità lasciando la mia mente assorta nel tutto e nel nulla. Il freddo si stava impossessando di ogni millimetro della mia pelle facendomi rabbrividire, rientrai nella stanza dal balconcino sul quale mi aveva attirata lo splendore dell'astro lattescente, ritornando ad una realtà più concreta, anche se il mio mondo interiore continuava a vagare tra paure e speranze.
Mi sdraiai sul letto affondando nel morbido materasso bianco, chiusi gli occhi e percepii un brivido nell'anima che mi sfiorava continuamente, al quale non potevo sottrarmi, una brezza dalle origini sconosciute, ma da sempre esistita e celata in me. Non sapevo più cosa volesse dire sentirsi vivi, dal momento in cui l'ultima fiammella di speranza si era smorzata nel mio cuore, ma quella sera ne sentii una carezza, un respiro, uno strepito che voleva rincominciare a vivere.
La ninna-nanna che ascoltavo era quella scandita dai battiti del mio cuore, irregolari, imprecisi; si domandavano perché; troppi interrogativi mai risolti avevano da tempo preso parte della mia esistenza.

Un suono di tamburo in lontananza disturbava i miei sogni, si faceva sempre più vicino e forte fino a che mi resi conto che stavano bussando alla porta, aprii gli occhi che vennero trafitti dai luminescenti raggi del sole, intanto una voce si alzava dall'altra parte.
- Aly?... sono Michael...
- S-si, arrivo, aspetta un attimo... - mi alzai impacciatamente dal letto per cercare la vestaglia che si era persa fra gli appendiabiti dell'armadio, la indossai sopra al pigiama rosa a pois bianchi che tentai di nascondere ben bene annodando la fascia della vestaglia, perché era al quanto buffo e non volevo assolutamente che Michael mi vedesse così.
- Vieni pure...
Entrò portando un vassoio fra le mani:
- Voglio darti un buon giorno degno di te, una volta tanto..
- Michael, ma non dovevi... cosa posso fare per ringraziarti?
- Beh, è necessario che tu mi dica che non ti sei pentita di aver deciso di venire a Neverland con me; l'aereo partirà tra poche ore... e non vorrei mai vederti scappare via all'ultimo momento..
- Mi crederesti capace di una cosa simile? Credi che ti abbandonerei alla tua sorte? - gli dissi sorridendogli furbescamente.
- Eh, credi che non conosca il tuo caratterino?
- Il mio caratterino? Senti chi parla!
- Il tuo caratterino sì... e poi ora che c'entro io?
- Lo sai, lo sai, non fare il finto ingenuo....
- Finto ingenuo a me? Ora me la paghi!
Iniziò a rincorrermi per tutta la stanza lanciandomi addosso un paio di cuscini, poi io gliene tirai altri, fino a che non se ne ruppe la stoffa e si sparsero piume in ogni angolo, ma questo non ci impedì di continuare a divertirci come due bambini finché non cademmo entrambi stremati, lui sul divano ed io sul letto.
Rivolsi lo sguardo al pallido cielo oltre i lucidi vetri trasparenti della stanza, gli intermittenti soffi di vento agitavano le ancora verdi chiome degli alberi strappandone qualche fragile foglia per trascinarla con se.
Mi persi nel mio mondo interiore, sognante di intraprendere il viaggio che mi avrebbe portato a casa di Michael, la sua isola che non c'è, il suo magico paradiso, avrei vissuto il suo mondo come mai era stato prima. La sua aura di luce armoniosa mi rapiva, era il calore del suo cuore che invadeva soavemente il mio.
I cocci della mia anima scheggiata e frantumata erano le foglie evoluzioniste fra le turbinee correnti del vento che danzavano verso un'unica direzione dal pomeriggio di fine agosto in cui avevo conosciuto Michael, lui era la mia corrente pura e sana, ritrovavo equilibrio anche solo percependo la sua presenza, brezza leggera ed impalpabile.
- Aly, tutto a posto? - La sua voce mi ricalò nella realtà distogliendomi dal pellegrinare attraverso il vuoto nei meandri della mia interiorità. Era ancora comodamente adagiato sul divano e il suo sguardo mi accarezzava già da alcuni minuti.
- Si, tutto ok... - risposi sommessamente, attratta dal suo splendore, persa al piacere della sua immagine. - Ripensavo a ieri.... ma sei davvero tutto solo lì a Neverland? Possibile che non hai neanche un straccio di compagnia?
- È così.. lo è da quando sono andato a vivere da solo.
- Mi si stringe il cuore a crederci... vorrei tanto poterti stare vicino...
- E allora resta con me..
- Sai che più di tanto non posso... ho paura di metterti nei guai, ma non ce la faccio a lasciarti così... ti voglio bene, e voglio che tu ne sia certo.
- È l'unica cosa di cui ora ho sicurezza ora. - si alzò, raggiungendomi e sedendosi sul bordo del letto accanto a me, poi riprese con tono dolce più che mai: - Ma lo sai che ti voglio bene anch'io? però non voglio che ti fai carico dei miei problemi – disse accarezzandomi il viso con il vellutato palmo della mano.
- Lo so che mi vuoi bene, però non puoi chiedermi di ignorare il fatto che ogni tre per due ti fanno stare male al fine di giovare ai loro tanto amati quattrini... - bloccai la sua carezza dal polso, volevo che mi ascoltasse una volta tanto, mentre sapevo che quando gli parlavo del suo bene sosteneva che era una cosa inutile, che ormai era tutto da buttare via; invece la sua vita era preziosa e volevo lo comprendesse.
- So di non poterti fermare.. - affermò dando corda al mio cenno di ricerca di attenzione sull'argomento. - ma permettimi di fare una cosa...
- Che cosa?
- Permettimi di ripeterti ogni giorno quanto ti voglio bene, poiché solo tu conti per me.
Quelle parole mi spiazzarono, mi ero ripromessa di continuare il discorso, per farlo ragionare, ma con quell'affermazione mi lasciò a bocca asciutta come nessun altro aveva mai saputo fare, il suo intrufolarmisi nelle parti più profonde dell'animo bloccavano ogni via di fuga dalla nostra complicità.
Accarezzai la sua mano che si trovava ancora sotto la mia, sulla guancia, i nostri sguardi si scioglievano gli uni negli altri, vicendevolmente assorti, ma la perfetta alchimia di cui eravamo preda si spezzò nel momento in cui squillò la sveglia del suo cellulare.
Michael fece scivolare la mano sfilandola dalla mia, che gli sfiorava il polso, arrossito e sognante, assaporando quegli ultimi stralci di secondi, che, forse, non si sarebbero più ripetuti allo stesso modo.
- Ehm... tra un'ora e mezza partirà l'aereo... - disse, risvegliandosi dal dolce sogno.
- Oh, certo... ma che ore sono?
- Sono già le dieci.
- Di già? Ma a che ora mi sono svegliata?
- Erano le nove quando sono venuto a darti il buon giorno.. - sorrideva ed ero disarmata dalla sua dolcezza.
- Non posso crederci... l'aria Francese deve mettermi sonno: non è da me dormire così a lungo.
- Intanto potresti iniziare a far colazione, così non faremo tardi.
- Sì, ottimo, non voglio farti saltare tutto il programma per oggi.
- E sai che programma ho oggi?
- No, quale?
- Tornare nella mia modestissima casa, insieme alla mia inseparabile Aly a rilassarmi... guarderemo un bel film, sempre se ti va, e poi tutti a nanna..
- Bellissimo! Ma pensi di passare in ozio, tutti i giorni a venire? Sai che con me non funziona così..
- Non era mia intenzione, carissima... a Neverland c'è sempre qualcosa da fare. - disse sorridente più di prima, non stava più nella pelle al pensiero che non sarebbe stato più tutto solo per alcuni giorni.
Facemmo colazione insieme, poi andammo a prendere l'aereo privato che ci avrebbe riportato in America, il paese fortunato in cui ci eravamo conosciuti, era sorprendente rimembrare quei momenti, in cui si era ignari di ciò che sarebbe successo, e poi ritrovarsi ancora insieme, esattamente come quel pomeriggio iniziale: era stata la fine della mia solitudine e l'inizio di una vita diversa, non nuova, il passato è incancellabile; ma diversa.
Durante il viaggio Michael si assopì appoggiandosi alla mia spalla, ancora provato dalla sera precedente. Era un angelo, il mio angelo, e nel mio inconscio ero consapevole di non poter più fare a meno di lui, anche se non ero ancora disposta ad ammetterlo.
Girl In The Mirror.95
00mercoledì 3 novembre 2010 22:25
Aly... che meraviglia!!!
Tesoro, cosa importa la lunghezza di un capitolo? Questo è ricco di emozioni, di sguardi interiori, delle continue similitudini che la nostra mente fa tra noi e ciò che ci circonda. Penso davvero che tu ti sia superata, di certo questo è il miglior capitolo che tu abbia scritto finora. E' tutto così perfetto e in armonia... Mi complimento di cuore con te, piccola.
Sapevi che non aspettavo altro che il seguito della tua storia, e avevo più che rosee aspettative, ma tu sei andata oltre la mia immaginazione, ed ora che ho letto il capitolo, in un certo senso, è come se me lo aspettassi sin dall'inizio che sarebbe stato speciale.
Grazie per permetterci di vivere con te questa bellissima storia.
Un bacio grande grande [SM=x47938]


Viki
BEAT IT 81
00mercoledì 3 novembre 2010 22:54
Oh mamma che dolcezza!!!!! La scena finale di Michael che si addormenta sulla spalla di Aly è davvero troppo dolce :-)))) . Cmq, chissà xè, ho l'impressione che questa bella amicizia nn resterà tale ancora x molto, mi sa che Cupido è in agguato, ne sono quasi sicura ;-)))))). Bravissima Aly!!! Continua così!!!! Bacione
Anto (girl on the line)
00giovedì 4 novembre 2010 20:35
Re:
invernizzilaura, 03/11/2010 22.03:

- ma permettimi di fare una cosa...
- Che cosa?
- Permettimi di ripeterti ogni giorno quanto ti voglio bene, poiché solo tu conti per me.





[SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=x47964] [SM=g27819]
Tesoro,questo è un vero e proprio agguato per il mio cuoricino sensibile [SM=g27828]

Sei stata fenomenale,concordo con la Viki,questo è il capitolo più bello che tu abbia scritto.E' pieno di riflessioni,di dialoghi interiori e poi è scritto perfettamente [SM=g27817]
E poi che dolce Michael che si addormenta sulla spalla di Alice [SM=x47928]
Che bello,ora si va a Neverlaaaaaaaaaaaaaaaaaand!!Non vedo l'ora di leggere il seguito [SM=g27817]
Un bacione piccola [SM=x47938]
invernizzilaura
00lunedì 22 novembre 2010 23:36
Re:
Girl In The Mirror.95, 03/11/2010 22.25:

Aly... che meraviglia!!!
Tesoro, cosa importa la lunghezza di un capitolo? Questo è ricco di emozioni, di sguardi interiori, delle continue similitudini che la nostra mente fa tra noi e ciò che ci circonda. Penso davvero che tu ti sia superata, di certo questo è il miglior capitolo che tu abbia scritto finora. E' tutto così perfetto e in armonia... Mi complimento di cuore con te, piccola.
Sapevi che non aspettavo altro che il seguito della tua storia, e avevo più che rosee aspettative, ma tu sei andata oltre la mia immaginazione, ed ora che ho letto il capitolo, in un certo senso, è come se me lo aspettassi sin dall'inizio che sarebbe stato speciale.
Grazie per permetterci di vivere con te questa bellissima storia.
Un bacio grande grande [SM=x47938]


Viki




Viky, mi fai arrossire!! [SM=g27821] All'inizio non ero sicura dell'effetto che avrebbe provocato il capitolo, ma leggendo il tuo commento, beh,posso dire che sono riuscita nel mio intento: quello di trasmettervi le sensazioni che provo quando scrivo e quando ideo la storia, anzi, alcune parti le avevo scritta di getto..
Sono felice che ti piaccia, e spero ke sia così anke x i prossimi capitoli.
Ti voglio bene [SM=x47938]

Anto (girl on the line), 04/11/2010 20.35:



[SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=x47964] [SM=g27819]
Tesoro,questo è un vero e proprio agguato per il mio cuoricino sensibile [SM=g27828]

Sei stata fenomenale,concordo con la Viki,questo è il capitolo più bello che tu abbia scritto.E' pieno di riflessioni,di dialoghi interiori e poi è scritto perfettamente [SM=g27817]
E poi che dolce Michael che si addormenta sulla spalla di Alice [SM=x47928]
Che bello,ora si va a Neverlaaaaaaaaaaaaaaaaaand!!Non vedo l'ora di leggere il seguito [SM=g27817]
Un bacione piccola [SM=x47938]



Anto, mia cara, ke bello risentirti qui! sono felice ke ti sia piaciuto, ma ho forse esagerato x il tuo cuoricino sensibile? allora nel prossimo capitolo diminuirò la dose zuccherosa [SM=g27827] (ma credo ke sia un tantino impossibile!! [SM=g27822] )
Ricambio il bacione [SM=x47938]

BEAT IT 81, 03/11/2010 22.54:

Oh mamma che dolcezza!!!!! La scena finale di Michael che si addormenta sulla spalla di Aly è davvero troppo dolce :-)))) . Cmq, chissà xè, ho l'impressione che questa bella amicizia nn resterà tale ancora x molto, mi sa che Cupido è in agguato, ne sono quasi sicura ;-)))))). Bravissima Aly!!! Continua così!!!! Bacione




Sara, sono contenta ke ti sia piaciuta, nn posso anticipare niente, le tue impressioni sono giuste, ma vi terrò sulle spine ancora per un pò [SM=g27827]
[SM=x47938]




invernizzilaura
00mercoledì 8 dicembre 2010 00:04
E bene, eccomi di nuovo qui a presentarvi il capitolo 12, perdonatemi (anke se so di essere stata imperdonabile) x il ritardo che si è proteso per più di un mese (ancora una volta! [SM=x47926] ), non voglio dilungarmi oltre anke perché vi ho fatto aspettare già troppo, l'unica cosa di cui non posso fare a meno è quella di ringraziarvi per il vostro sostegno e la vostra presenza, quali sono i motivi per cui ho continuato a scrivere sino ad oggi; siete davvero importanti per me! [SM=g27821] vi voglio un mondo di bene!!!
Non mi resta altro che augurarvi buona lettura e auto-augurarmi che vi piaccia. [SM=g27823]

Capitolo 12


Le giornante si stavano accorciando, il sole svaniva a poco a poco oltre le nuvole rossastre, le cangianti macchie dorate preannunciavano la sua dissoluzione oltre il cielo presto colore della notte, la sfera incandescente diffondeva tonalità carminie imponendosi su ogni cosa, il suo respiro luminoso abbracciava in sordina l'orizzonte. La fine del corso luminescente e un nuovo inizio dopo la conclusione di questo, la causa della presenza della luce è l'assenza di se stessa, frutto e conseguenza dell'opposto.
In mancanza dell'una non si più riconoscere la natura dell'altra, la solitudine sembra una costante, fissa, scontata, ma se la identifichiamo come parte oscura, anche se prevalente, della nostra vita ciò significa che non ne saremo mai completamente schiavi, poiché siamo in cerca dell'antitesi: conforto e sicurezza.
Il rifugio, la risposta agli sterminati punti interrogativi, la richiesta di consapevolezza nella confusione interiore, si erano fatte spazio in me nel momento in cui ebbi la certezza che non sarei mai rimasta di nuovo sola, Michael c'era. Era lì con me come mai nessun altro lo era stato prima.

Mancavano pochi minuti all'arrivo e nonostante ciò Michael continuava a riposare appoggiato a me, mi voltai verso di lui per chiamarlo, stavo per pronunciare il suo nome, ma lo scorgere il suo viso mi privò delle parole. La sua pelle era rosea e liscia, il respiro leggero e regolare, le sue labbra alludevano ad un lieve sorriso trattenuto poiché celato nella segretezza dei sogni che aleggiavano nel suo animo. Le ciglia scure e lucide preannunciavano il profondo ed ammaliante sguardo che sin dal primo momento aveva rapito il mio ingenuamente, schiettamente, non curante di null'altro cui ci circondasse.
Io estasiata ed in balia delle onde della sua disinteressata leggiadrìa osservavo e percepivo ogni suo movimento mentre schiudeva lentamente gli occhi in tutta calma, inconsapevole della sua insita beltà.
Non esitò ancora una volta a nascondere la più delicata sensibilità celava dentro, preoccupandosi prima del prossimo che di se stesso, esprimendo rammarico per essersi appisolato sulla mia spalla, con l'innocenza di un bambino.
- Scusami..- tentò di giustificarsi per il gesto involontario, ma non gliene lasciai il tempo, giacché non avevo bisogno di alcuna spiegazione al suo affetto. Gli posai un dito sulle labbra, in segno di rassicurazione.
- Non devi Michael, tranquillo – parlai con tutta la delicatezza che avevo in corpo, il suo bisogno di giustificarsi nasceva dalla situazione in cui era stato trascinato per anni, in cui le persone che gli stavano intorno non facevano altro che manipolare ogni sua azione o asserzione.
- Sei una ragazza speciale... - anche con quattro semplici parole era in grado di sconvolgere il mio piccolo universo facendomi ricadere in un vortice di travolgenti emozioni.
- E tu finisci sempre per farmi arrossire...
I nostri cuori comunicavano silenziosi fra loro, due fasci di luce che si attraggono per cercare il conforto l'uno dell'altro, i nostri mondi segreti si stavano comparando, si fondevano in un'unica entità foggiata tra sguardi ed intese percettibili solo a loro stessi.
L'aereo stava atterrando, potevamo già scorgere gli ombrosi alberi dei giardini di Neverland davanti a noi, i fiori libravano la loro essenza attraverso migliaia di colori sopraffatti dagli ultimi raggi rossastri del sole in lontananza.

Una volta entrati, oltre il grande cancello dorato, si aprì davanti a noi uno scenario capace di stravolgere ogni aspettativa, sul viso di Michael si fece spazio un luminoso sorriso, esito della gioia di essere tornato a casa, nel suo magico rifugio in cui trovava conforto dalle insidie del mondo esterno.
Percorremmo una stradina che attraversava prati di grandezze oceaniche fino a quando non fummo davanti alla sua magnifica reggia. Una favola? No, questa volta non era frutto della mia immaginazione, non un sogno fantasioso, ma soltanto la realtà che ora mi sorrideva limpida.
- Eccoci qui... come ti sembra?
- È meravigliosa.. non è difficile pensare che l'abbia ideata tu. - dalle sue labbra uscì un risolino sommesso.
- Perché? Sono così tanto megalomane?
- No, sei perfetto – ed ecco che mi stavo perdendo ancora nei suoi profondi occhi, ma poi rimediai concludendo la frase per non darlo a vedere – sei continuamente alla ricerca della perfezione, ti ammiro per questo.
Lui rispose con un sorriso e per quanto fosse silenzioso, era più espressivo di qualunque cosa avesse potuto trasmettermi a parole.

Entrammo a Neverland, davanti a me si presentò un ampio salone arredato in legno chiaro, un lampadario straripante di cristalli che corruscavano riflessi di ogni colore e forma sui muri tinti in pesca ed in fondo all'arcata che dava su un corridoio illuminato a giorno vidi due distinte signore, che si fecero avanti appena videro arrivare Michael.
- Casa dolce casa! – sospirò, profondamente sollevato, rivolgendo in un secondo tempo l'attenzione alle due composte figure che sostavano pazienti.
- Eccovi qua, come state mie care? Vi sono mancato?
- E come potresti non esserci mancato..
- E tu tutto bene? ma... - le due signore risposero a Michael e la seconda si fermò incerta vedendo me.
- Oh, scusatemi, stavo dimenticando le presentazioni: lei è Alice, la ragazza di cui vi avevo già parlato e Aly, loro sono Beth e Charlotte.
- Piacere di conoscerla – sorridevano nel pronunciare ciò, avvolte da un'aura soave e già familiare.
- Il piacere è tutto mio – strinsi la mano ad entrambe, abbigliavano di un'uniforme color panna adornata da pizzi e merletti sul girocollo stondato delle camicette di lino, mentre gli stessi ornamenti si ripresentavano anche sulla loro gonna che scendeva oltre il ginocchio.
Sin dal primo colpo d'occhio si poteva notare la loro riservatezza, precisione ed esperienza, due visi sorridenti segnati dagli anni; tanto attaccate all'ordine quanto estremamente ospitali e amichevoli.
- È un piacere averti qui, Michael non fa altro che parlare di te, Alice di qua, Alice di là..
- Ok, ok, non è meglio che andiate a prepararle una stanza? - disse lui tutto rosso ed imbarazzato, nel tentativo di sviare il discorso.
- Come vuoi, sarà fatto – ribatté Charlotte, la più anziana, dopo avregli lanciato uno sguardo d'intesa. Entrambe le donne scomparvero dietro l'arcata, mentre io e Michael rimanemmo soli.
Mi osservò fino a quando mi propose di seguirlo in soggiorno, dall'interno Neverland sembrava essere di misure ancora più somme, impregnata dall'essenza di Michael, non c'era angolo, non esisteva stanza che non fosse caratterizzata da qualcosa di suo, lì tutto era parte di lui e lui era parte del tutto.
- Vieni, vieni. - mi supplicò una volta arrivati all'ingresso del soggiorno – qui ci passo la maggior parte delle giornate, quando sono a casa.
La sala ambra-intenso era illuminata da fasci di luce dorata più chiari ricadenti sulle mensole dell'ombrosa biblioteca che si estendeva in fronte a me ed occupava metà della parete interrompendosi sullo spigolo della finestra oltre la quale si vaneggiava un sontuoso balcone in marmo bianco pregno di gradevoli fiori; la vista sostava sulle chiome di un albero frondoso e prati smeraldini e vellutati. Si imponeva un camino in cotto, tornando a descrivere il resto della stanza, ove sul bordo all'origine della cappa erano ordinatamente posizionate fotografie ed oggetti di vario genere e dimensione, mentre ai piedi si disponevano una moltitudine di cuscinotti colorati celanti parte della bordatura del tappeto rosso purpureo quale ricopriva gran parte del parquet e creava un tuttuno con un soffice divanetto del medesimo colore. Brillava il legno nero e lucido del pianoforte a coda disposto angolarmente dando un tocco di astratta magia a quell'incanto.
- Michael si sedette sul divano facendomi cenno di accomodarmi accanto a lui.
Michael, è tutto fantastico qui... tu sei fantastico. Grazie.. - la sua candida pelle arrossì ed abbassò lo sguardo nascondendosi dietro ai perfetti ricci che gli ricadevano lucenti sul viso.
Erano spontanei e puri il suo sorriso ed il suo volto, mi calavano in un mondo solo suo e mio al quale nessun altro aveva accesso, nutrito di sguardi e gesti percettibili solo a noi. Conoscendo le conseguenze che sarebbero scaturite se i nostri occhi si fossero incrociati dopo che lui avesse alzato il viso decisi di riportarlo alla realtà infrangendo la bolla cristallina generata dalle sue fantasie.
- Allora sei sicuro? Non è che ti disturbo?
- No affatto, io voglio restarti accanto.. non sai quanto mi sei mancata e quanto ora sia felice per essere con te..
- Anche tu mi sei mancato tanto e ti confesso che ho avuto paura..
- Aly, ehi, non devi fare così e poi io non ti lascerò mai, sarò sempre con te. Tu sei la mia stellina che quando mi è vicina sa illuminarmi, ma non voglio che la tua luce si affievolisca.
- Tu invece sei un angelo... cos'ho fatto di così speciale per meritarti?
- Tutto ciò che fai è un dono venuto dal cielo. Ti conosco da così poco tempo, sei entrata nella mia vita come un uragano, sento che in me è cambiato qualcosa, sto rinascendo, sto riprendendo a vivere. Quando ti ho incontrata la prima volta avevo percepito un legame fra noi, mi sembrava di conoscerti da tempo e più ti guardavo più si indebolivano i dubbi che mi tenevano lontano da te e dal tuo mondo. Ti sento parte della mia vita come nessuno mai lo era stato prima. Ti prometto che resteremo sempre insieme e non dovrai temere nulla, imparerò e saprò proteggerti da tutto e da tutti, proprio come meriti tu.
I suoi palmi stringevano le mie mani fra di essi, intenzionati ad infondermi di tutto il loro calore facente parte dell'affetto che Michael nutriva nei miei confronti.
- Tra poco ti mostro la tua stanza, intanto che desideri per cena?
- Sinceramente non ho molta fame... ti fa niente se non mangio questa sera?
- Nessun problema, infatti non ho fame neanch'io.
- E invece dovresti nutrirti un po' di più... sai che anche i cantanti più instancabili hanno bisogno di mangiare qualcosa ogni tanto? E vedo che il problema non ti sfiora minimamente.
- Potrei dire la stessa cosa di te..
- Sì, con la differenza che io ieri non ero a ballare su di un palco scenico.. aspetta ma, io non ho portato assolutamente niente con me, sono senza vestiti a parte la camicia da notte e questi che indosso.
- No problem, ho provveduto io, in camera troverai nuove magliette, indumenti vari e tutto il necessario.
- Grazie... pensi sempre a tutto tu. Come posso sdebitarmi?
- Non devi assolutamente. È il minimo che possa fare per te.
- Sei un tesoro. - risposi per poi poggiargli un bacio sulla guancia liscia e rosea.
Restammo lì fino a sera, poi raggiunsi la stanza che Michael mi aveva destinato: era accogliente, la bajour era accesa e le sue correnti luminose si imbattevano lucide sul copriletto color crema evidenziandone le pieghe in prossimità dei cuscini con flussi più chiari e le pieghe scozzesi sulle estremità con tratti più intensi.
Dopo aver riordinato le mie cose mi infilai sotto le coperte con l'intento di attendere che il sonno avesse la meglio, tuttavia non riuscivo a trovare pace: mi sentivo fuori posto ero entrata in un mondo che sino a poco tempo prima non mi apparteneva. Mentre mi giravo ripetutamente fra le coperte aumentava anche la percezione che qualcosa non funzionasse, non capivo cosa, ma sentivo disorientamento. Quella stanza l'avevo sentita mia sin dal primo momento, ma nonostante ciò sentivo il bisogno di cambiare aria, mi alzai prendendo la vestaglia ed uscii richiudendo la porta alle mie spalle cautamente. Percorsi qualche corridoio alla cieca finché non vidi un barlume provenire dalla cucina, mi avvicinai incuriosita all'entrata e vidi Michael che gironzolava distratto intorno al tavolo immerso nella bolla cristallina che avvolgeva la sua mente.
- Michael!
- Aly, cosa ci fai ancora in piedi?
- Non ho molto sonno questa notte.. - la sua visione mi svuotò da qualunque altra riflessione non fosse incentrata su di lui senza darmi modo di potermi opporre a quella reazione incontrollabile che permetteva di far convergere l'attenzione soltanto su di lui.
- C'è qualcosa che ti turba?
- No, è una sciocchezza, non preoccuparti, ma tu in invece? - mi appoggiai con la spalla allo stipite della porta ed inclinai il capo verso essa.
- Io... solo brutti pensieri, tutto qui.
Abbassò lo sguardo, timoroso, la gelida coltre di ghiaccio che si insidiava espandendosi sempre più nel suo animo labile ed indifeso si leggeva chiaramente attraverso i suoi occhi vaganti nel vuoto: sprazzi di cielo privo di stelle, scomposti in piccoli frammenti foggianti un mosaico desolato. Non mi servì altro per comprendere a fondo lo stato d'animo che stava imperando in lui.
I pesieri che gli passavano per la mente mi erano oscuri e ciò diventava un ostacolo che desideravo infrangere al più presto, così tentai di dargli modo di condividere ciò che stava scatenando cotanta disperazione nel suo cuore. Mi avvicinai a lui mentre il suo volto era ancora oscurato da alcune ciocche di ricci corvini.
- Michael, sai cosa diceva mia mamma quando ero piccola e mi vedeva giù? Mi diceva sempre che quando c'è qualcosa che ti turba se ne parli e la condividi con qualcuno la tristezza si dissolve e vola via come i petali di un fiore. - seguì un attimo di silenzio, finché il suo respiro non rallentò gradualmente il ritmo adducendolo a ritrovare regolarità. Parlare con me non avrebbe di certo modificato la sua situazione, ma sarebbe stato più sollevato, anche se di poco, a sapere che l'avrei ascoltato pure nei momenti più difficili.
- Tua madre è saggia... ma.. credi che funzioni sempre?
- Mentirei se ti dicessi di si, ma spesso funziona..
Presi il suo viso tra le mani e portai il suo sguardo a incrociarsi con il mio.
- Sai che a me puoi parlare di qualsiasi cosa. Stai pensando a loro, non è vero? - I muscoli del suo volto si distesero consapevoli di non avere la necessità di nascondermi ciò che realmente provava. I suoi occhi erano sopraffatti dal vuoto e dal timore, timore di ciò che lo circondava, timore della sua stessa esistenza mentre essi si riempivano di lacrime calde e pesanti che tentava invano di trattenere. Lo abbracciai così da trasmettergli tutto il mio amore, l'amore che solo un'amicizia pura e sincera come la nostra poteva dare e recepire attraverso tanta naturalezza. Accarezzai le lunghe ciocche di capelli che scivolavano leggere sulla sua schiena, mentre lui si stringeva a me in cerca di conforto, pur sempre mantenendo la delicatezza che sempre lo contraddistingueva.
- Ho paura... ho paura di ciò che sono e che mi hanno fatto diventare... non ce la faccio più. - mentre parlava l'abbraccio si sciolse lasciando spazio al suo sfogo - Che motivo ho per continuare? Nulla ha più senso ormai... E ora, sto trascinando anche te in questa dimensione.. tu che sei l'unica persona per la quale vale la pena di continuare ad andare avanti, l'unica che non si merita tutto questo... - le sue parole martellavano i miei timpani scatenando meccanismi dolenti dai quali non trovavo la via d'uscita e, anche se non avrei mai voluto, mi lasciai scappare quella convinzione che non riuscivo a togliermi dal pensiero.
- Ma perché non li ignori? Ti è così difficile? Santo cielo, non riesci a schiodarteli dalla testa neanche di notte? - ecco glie l'avevo detto, e avevo combinato il disastro, mi maledissi interiormente subito dopo aver proferito le acide ed aspre parole delle quali mi servii per esporne il pensiero che le aveva generate con cotanta schiettezza.
- Ci ho provato, è da anni che tento di ignorarli, ma non ci riesco.. - la sua voce era flebile e spezzata dal dolore ed io me ne sentii colpevole. Rabbrividì e le mani divennero gelide allorché non potei evitare di correggermi.
- Lo so, scusami, non avrei mai dovuto dirlo... tu hai bisogno di conforto e io che faccio? Ho detto una terribile sciocchezza, mi sento una stupida.
- No, aspetta, tu non dici mai sciocchezze, e non voglio che ti consideri in questo modo, non posso accettare che ti reputi una stupida, perché non lo sei affatto e fra l'altro, ora sei l'unica persona che vorrei avere accanto. In fondo non posso darti torto, neanch'io riesco a spiegarmene il perché.. forse ci sono talmente dentro da non poter fare a meno di starci male e di attirare la loro sete di notizia su cose fondamentalmente banali. - Stava calando gradualmente nell'oblio di pochi attimi prima ma non glielo permisi di nuovo.
- Michael, non provare a pensare a una cosa del genere neanche per un secondo! Non ne hai colpa, capisci? È inutile che ti crei dei complessi inutili. È gente meschina che tenta di farti sentire in difetto e se ti lasci sopraffare allora raggiungeranno il loro obbiettivo. Loro non ti conoscono, non fanno altro che raccontare menzogne, non sanno cosa sia il bene sono soltanto in grado di sporcare il nome di chi sa amare. Ma pensaci bene, in fondo loro non contano niente, sono in torto e non ce n'è uno che non ne sia consapevole. Stanno facendo un gioco che li rovinerà con le loro stesse mani perché prima o poi la verità verrà a galla. Io non ho certamente bisogno di acquistare riviste o giornali di gossip per conoscere il vero Michael, perché cel'ho qui di fronte e so che sei l'uomo più dolce che esista al mondo e ringrazio il cielo ogni giorno per averci fatti incontrare. Ora sono qui e non ti lascerò mai perché sei troppo importante per me.
- Trovi sempre le parole giuste.. ma come fai?
- Ehi, ti sto dicendo solo quello che penso, niente di più niente di meno...
- Eppure mi sorprendi... Io non posso più vivere senza di te, senza il tuo sorriso, i tuoi occhi innocenti e profondi, la tua voce delicata... quando siamo insieme mi sento rinascere. Sei la mia migliore amica.. - avvicinò lentamente le sue mani alle mie per poi stringerle infondendole del calore che si generò nel contatto e supplì ai brividi di freddo che prima pervadevano il suo corpo. Fra le nostre anime non esistevano ostacoli gli sguardi assorti naufragavano reciprocamente gli occhi dell'una in quelli dell'altro mentre la melodia della sua voce stava per conquistare ancora una volta il mio ascolto. - Dimmi che resterai sempre con me... - il suo cuore mi parlava attraverso le sue note amene, ne conobbi l'origine e la provenienza, nuove, poiché nessuno le aveva mai pronunciate con una tale purezza rivolgendosi a me.
- Di questo non devi dubitarne. Ti sarò accanto finché tu lo vorrai e nulla potrà dividerci.
- Se sarà fino a quando lo vorrò io, allora sappi che sarà per sempre.
- Per sempre?
- Sì, per sempre.
Si accinse a me coinvolgendomi in un abbraccio del quale i protagonisti eravamo soltanto io e lui, non c'era spazio per altro, né per ciò che ci circondava. Soltanto noi accompagnati dall'inizio di qualcosa di ancora sconosciuto ma che ci legava talmente tanto da non potercene sottrarre. Era un nastro che avvolgeva i battiti dei nostri cuori leggero, sottile ma indissolubile.
Girl In The Mirror.95
00mercoledì 8 dicembre 2010 00:56
Aly, sei stata meravigliosa. Le descrizioni sono perfette, le più belle che tu abbia mai fatto. Del resto sapevo che tu fossi bravissima, ma mi hai piacevolmente stupita. Che dire, é nata un'amicizia stupenda tra Aly e Michael. Quante le promesse che Aly gli ha fatto qui, ma che nella vita non ha potuto realmente ricevere.
Grazie, tesoro, é valsa la pena aspettare un pò di tempo, ma non ti devi preoccupare di quanto impieghi!
Ti voglio bene [SM=x47938]

Viki
Anto (girl on the line)
00mercoledì 8 dicembre 2010 20:38
Cucciolina!!!
Gran bel capitolo anche questo [SM=g27836]
Con le parole ci sai proprio fare,scrivi divinamente!Termini ricercati,periodi ben costruiti...Davvero i miei complimenti!!!E poi la trama [SM=x47928] [SM=x47928] Mi piace un sacco come si sta evolvendo la storia e non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!!!
Ti abbraccio forte,ti voglio bene [SM=x47938] [SM=x47938]
BEAT IT 81
00mercoledì 8 dicembre 2010 22:56
Che capitolo stupendo!!!!!! Aly sei stata grandiosa, di una dolcezza meravigliosa....Bravissima!!!!!!! E Cupido è sempre più dietro l'angolo ;-))))) . Bacione
invernizzilaura
00venerdì 24 dicembre 2010 23:51
Care Lettrici,
colgo l'occasione per augurare a tutte voi un felice e sereno Natale,
vi ringrazio per la vostra presenza che non manca mai, presto sarà pronto il nuovo capitolo, nel frattempo vi lascio con questi sorrrisi...








Auguri di cuore e Buone Feste! [SM=g27838]
Anto (girl on the line)
00sabato 25 dicembre 2010 01:26
Ali,tesoro,tantissimi auguri anche a te!!Grazie mille per le splendide foto,a due di esse sono particolarmente legata! [SM=g27836]
La prima l'ho incorniciata nemmeno una settimana fa,mentre l'ultima è la foto del cuscino che accompagna tutte le mie notti [SM=g27821]
Ti abbraccio [SM=x47938]
invernizzilaura
00martedì 28 dicembre 2010 00:07
Buona sera a tutte, finalmente mi sono decisa a postare il capitolo 13, che apparirà come un completamento del precedente. Non so davvero come farei senza di voi, siete meravigliose! Vi voglio bene, non sapete quanto! Scrivere serve anche ad esternare le proprie emozioni ed è grazie al vostro sostegno che sono arrivata fino a questo punto.
Ora lascio a voi giudicare, buona lettura.

Capitolo 13

Spesso ciò che ci rende felici oggi equivale al motivo per il quale soffriremo domani: la situazione non tardò a presentarsi per Michael che da svariati mesi stava subendo in silenzio le accuse più crude che un essere umano possa sopportare. Tutto era incominciato da un perverso articolo di giornale pubblicato nel marzo del 1993, un mese e qualche settimana prima che io e Michael avessimo avuto l'occasione di conoscerci. Il contenuto di quell'articolo, ritenuto al quanto dubbio, parlava di presunti abusi inferti da Michael su un giovane ragazzino, del quale però la versione non appariva per nulla credibile.
Il fatto fece scatenare non poca tensione fra i fans e la gente comune di quasi tutto il globo: tabloids, giornali, riviste, persino telegiornali e show televisivi non facevano meno che elargire informazioni sui continui sviluppi, facendo diventare la vergognosa incriminazione pane quotidiano per la stampa.
Inutile descrivere come Michael avesse vissuto quel periodo e come io avessi sofferto per quella storia. Condannavo continuamente dentro di me coloro che avevano osato toccarlo, ledere l'animo fanciullesco che non faceva altro che amare il prossimo con tutto se stesso.
Nelle ultime settimane il caos mediatico si era quietato, ma non servì a lenire le ferite di Michael, ne tanto meno a porre fine alle accuse.
Da quando ci fummo incontrati l'argomento non prese mai spazio tra le nostre conversazioni: che significato avrebbe avuto discutere su un qualcosa di inventato da persone che affermerebbero anche l'impossibile pur di ricavarne profitti? Lui non me ne aveva mai parlato e non mi sarei mai presa la libertà di fargli domande, dopotutto, che diritto ne avevo? Nei momenti trascorsi insieme lo vedevo felice e sereno, mi illusi che tutto ciò appartenesse al passato mentre in realtà non era così.
Era abile a mascherare il disagio ed il rancore che portava in corpo, ma fino ad un certo punto: infatti quella notte non aveva resistito oltre e, anche se non si sbilanciò ad aprire il discorso, si sfogò ugualmente. Nonostante le difficoltà sapeva donare gioia agli altri anche quando non ne aveva abbastanza per se stesso e così aveva fatto con me, il suo volto ameno come un respiro di aria pura che invade i polmoni e li rigenera era una stella che brillava lucentissima e si distingueva chiaramente in mezzo a miliardi di costellazioni come la più meravigliosa. Ma questo rappresenta il pregio di saper amare incondizionatamente il prossimo o il difetto di danneggiare se stessi per rendere felice chi ci è vicino? Solo scrutando nel profondo dell'anima si può trovare una risposta esauriente al quesito.

L'abbraccio si sciolse quando esso ormai aveva calmato le sue inquietudini.
- Ti fidi di me? - la sua voce vibrava nel pormi quella domanda, per la quale non desiderava altro che una risposta affermativa.
- E come puoi dubitarne..sei l'unico di cui mi fido.. e tu?
- Sì, ma ci potremo dire sempre tutto come due veri amici?
- Certo, sempre... niente più segreti, ok?
- D'accordo - mi accarezzò la guancia ed io non potei fermare il brivido che mi attraversava interamente ogni volta che la sua pelle sfiorava la mia. Eravamo soli nel cuore della notte, il buio ci circondava ed allo stesso tempo era la cosa a noi più familiare poiché ci univa nella sua coltre scura facendo incontrare le nostre anime, privandole di ostacoli. L'armonia delle nostre voci, che avevano echeggiato timidamente e sommessamente nella stanza, pareva rimanere segreta fra le pareti; avrebbero potuto toglierci tutto, ma non i quei momenti. Le corde del suo cuore vibravano, fremevano, ma il viso domandava riposo dopo cotanta sofferenza.
- Michael, ora vai in camera e ti riposi. - esordii con un imperativo, ma dalle tonalità dolci e sommesse.
- Lo sai che non riesco a dormire.. - disse lui, lasciando che sul suo viso apparisse un timido sorriso.
- Come mai allora quando eravamo rimasti bloccati quella sera che mi hai portata a cena ti eri appisolato comodamente affianco a me? Quella volta non hai fatto fatica ad addormentarti.. - tentai di risollevargli il morale.
- Però era tutta un'altra situazione..
- E che c'era di diverso?
- C'eri anche tu quella notte.
- Michael, adesso sono qui con te a casa tua e se hai bisogno mi troverai in una stanza a due passi dalla tua. - riflettei qualche istante in cerca di qualcosa che gli facesse tornare il buon umore - Ma sai che quando fai così sei proprio appiccicoso!
- Io.. io appiccicoso??
- Ma sto scherzando! - adoravo vedere il suo viso riprendere luminosità e impregnarsi della luce di un sorriso, era maledettamente ed inconsciamente bello; in quei momenti non saprei dire chi dei due fosse stato più felice, giacché vederlo sorridere era per me una gioia mai incontrata prima.
- Hai visto che ti ho fatto tornare il sorriso? Vorrei vederti sempre allegro come ora.
- Che farei senza di te?
- Faresti come hai fatto quando non c'ero. – abbassai istintivamente lo sguardo che scivolò fra le pieghe del raso rosso della vestaglia di Michael. Quelle parole riecheggiarono nella mia mente come nemiche: se non ci fossimo mai conosciuti le nostre vite avrebbero proseguito per il loro corso, distanti ed estranee, ma non potevo più accettarla come realtà alternativa o più probabile. Immaginare la mia vita senza lui sarebbe stato simile a veder sbocciare un fiore privo di linfa e perciò prossimo all'appassimento, destinato a morire.
- In quel caso sarei sprofondato nell'angoscia più totale e avrei passato insonne una delle tante notti in cui non riesco a chiudere occhio, ma con te accanto è tutto diverso. - mi sfiorò il mento dando modo ai nostri sguardi di rincontrarsi poi mi sorrise teneramente mentre spostò dal mio viso una ciocca di capelli ripiegandola dietro l'orecchio.
S- e sono qui è soltanto perché ti voglio un bene infinito... adesso vai in camera tua e ricordati ciò che ti ho detto.. sono sicura che presto o tardi la finiranno di farti del male, l'importante è non abbattersi e non perdere mai la speranza.
- Ecco perché poi dico che sei un angelo. - il suo volto era tornato ad essere di nuovo lieto: la prima luce dopo una lunga tempesta. Le sue labbra si poggiarono sulla mia guancia donandomi un ultimo bacio prima di scomparire verso la sua stanza come era solito fare.
Ritornammo nelle nostre stanze, io ritrovai la bajour accesa, ma la spensi subito sdraiandomi sul letto. Michael fece lo stesso ed entrambi ci abbandonammo al blu notturno reso più chiaro dal bagliore lattescente della Luna, che divenne oggetto dei nostri sguardi, inconsci di incontrarsi ancora su uno stesso punto, lo stesso, fra altri miliardi di stelle.
Anto (girl on the line)
00martedì 28 dicembre 2010 00:58
Oddiooooooooooo quanto mi è piaciuto questo capitolo Alyyyy [SM=g27836] [SM=g27836]
Inizio a distinguere un altro profumo in questa storia..uno che va di pari passo a quello dell'amicizia...Il profumo dell'amore [SM=x47928] [SM=x47928]
Non vedo l'ora di leggere il prossimo,prevedo già molta dolcezza [SM=g27836]
Un bacio Aly,diventi sempre più brava!Ti voglio bene [SM=x47938]
Girl In The Mirror.95
00martedì 28 dicembre 2010 01:55
Aly, santissimi numi, che meraviglia!! [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]
Ho adorato questo capitolo.. ne è valsa di certo la pena di aspettare un pò, e lasciami dire che non ne avevo mai dubitato.
Diventi sempre più brava, le parole sono veramente bellissime.
Anch'io comincio a sentire i profumo dell'Amore.. dimmi che non mi sbaglio. Sono meravigliosi.
Grazie per questa idilliaca e dolce storia, Aly.
Ti voglio bene,

Viki
invernizzilaura
00mercoledì 5 gennaio 2011 22:58
Re:
Anto (girl on the line), 28/12/2010 0.58:

Oddiooooooooooo quanto mi è piaciuto questo capitolo Alyyyy [SM=g27836] [SM=g27836]
Inizio a distinguere un altro profumo in questa storia..uno che va di pari passo a quello dell'amicizia...Il profumo dell'amore [SM=x47928] [SM=x47928]
Non vedo l'ora di leggere il prossimo,prevedo già molta dolcezza [SM=g27836]
Un bacio Aly,diventi sempre più brava!Ti voglio bene [SM=x47938]




Cara Anto, sono felice che ti sia piaciuto, grazie per la tua presenza costante e per i tuoi post sempre dolcissimi, [SM=g27821] siete la forza che mi spingere a continuare a scrivere anche quando penso di non poter continuare; a volte penso a come dovranno essere i capitoli successivi e non riesco a concentrarmi su quelli che sto scrivendo, poi però ritrovo la giusta concentrazione [SM=g27828]
La stesura del prossimo capitolo sta procedendo bene e se non ci saranno imprevisti tra pochi giorni dovrebbe essere pronto.
Ti voglio bene anch'io, Anto. [SM=x47938]


Girl In The Mirror.95, 28/12/2010 1.55:

Aly, santissimi numi, che meraviglia!! [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]
Ho adorato questo capitolo.. ne è valsa di certo la pena di aspettare un pò, e lasciami dire che non ne avevo mai dubitato.
Diventi sempre più brava, le parole sono veramente bellissime.
Anch'io comincio a sentire i profumo dell'Amore.. dimmi che non mi sbaglio. Sono meravigliosi.
Grazie per questa idilliaca e dolce storia, Aly.
Ti voglio bene,

Viki



Vikyyy!!! Grazie per le tue splendide parole, ne sono lunsingata.
Mi chiedi di dirti che non ti sbagli riguardo al profumo dell'amore.. beh, tecnicamente non ti sbagli però.. sarò un pò crudele [SM=x47979] come ben si è capito non sono mai stata puntuale e mi piace far aspettare, anche se sinceramente sono io la prima a non poterne più di aspettare quel momento...
Ti voglio bene anch'io [SM=x47938]



Aly






invernizzilaura
00lunedì 14 febbraio 2011 02:02
Salve a tutte!!! Questa volta devo assolutamente scusarmi per il ritardo, le ultime settimane sono state davvero intense senza poi parlare dell'ultima in cui una brutta influenza ha rallentato mastodonticamente tutti i miei programmi..
Ma alla fine cel'ho fatta a portare a compimento anche il capitolo 14. Spero che sia di vostro gradimento e vi ringrazio dal profondo del cuore per essere sempre qui e non mancare mai a leggere questa storia alla quale mi dedico con tutta l'anima, spero di riuscire a trasmettervi tutte le emozioni che mentre scrio mi detta il cuore anche se sò perfettamente che devo ancora migliorare parecchio per raggiungere le mie aspettative, che sono le prime ad esigere sempre più.
Detto ciò non vi intrattengo oltre e vi lascio al seguito. Buona lettura!

Capitolo 14

In quel periodo avevo ritrovato un equilibrio ben bilanciato fra le due forze che per gran parte della vita mi avevano condizionato e straziato l'esistenza. Erano due semirette aventi la stessa origine Me divergenti in due direzioni diverse, la prima: Il mondo intorno a me, la seconda Il mondo dentro di me.
Ero obbligata a seguirle entrambe, anche se percorrevano strade completamente opposte; io le dovevo indirizzare, ma in realtà ero trascinata da loro, poiché è tecnicamente impossibile imporsi nel medesimo istante simultaneamente su due forze divergenti.
Il mondo intorno a me dipendeva da tutto ciò che non non ero io, ma nel quale vivevo, di conseguenza mi riguardava. Pacifico e calmo, maledettamente noioso ed in opposizione con Il mondo dentro di me che invece era un rincorrersi di paure, incomprensioni, rimorsi custoditi negli scrigni grigi ed impolverati dei ricordi che spesso per non riaffiorare e ferire scivolavano dietro al velo opaco del silenzio e dell'indifferenza.
Da quando avevo lasciato l'Italia il mio unico obbiettivo era diventato quello di ritracciare le due semirette partendo dalle precedenti per riportarle all'armonia d'origine.
Rimisi ordine ai ricordi legati alla mia infanzia, per quanto mi fu possibile, riportando equità fra le due realtà, con ciò non si assentarono i momenti di sconforto, ma imparai ad affrontarli con razionalità; non avrei mai permesso a niente e nessuno di sconvolgere di nuovo la mia pace finalmente ritrovata e pazientemente attesa per cotanto tempo.

Squillò il telefono in quella giornata che ancora doveva avere inizio, quando il mio sguardo non era ancora stato risanato dalla luce del sole, quand'essa non aveva ancora invaso i miei sensi e riscaldato la mia pelle..
- E chi è a quest'ora?... - mi girai goffamente e pigramente verso il comodino per afferrare il cellulare in velocità, poi ricaddi di peso sul cuscino e risposi: - Pronto?
- Salve Alice, sono Miss Lily, mi chiedevo come stai, non sei venuta l'ultima volta a lezione..
- Oh, mi perdoni, sono stata molto impegnata ultimamente, comunque sto bene, non si preoccupi. - fissavo il soffitto chiaro mentre cercavo una giustificazione credibile e valida per la mia assenza, tuttavia mi era impossibile trarre una motivazione logica e sensata senza nascondere la mia permanenza a Parigi con Michael del giorno precedente e, di conseguenza, il fatto di averlo visto e conosciuto. Fortunatamente non ci fu bisogno di avvicendarsi tanto nella scelta dell'alibi, poiché la Miss non era lì che voleva andare a parare e risolse con un accomodante:
- Allora suppongo che oggi tu ci sia.
- Certamente.. grazie Miss, non mancherò. - Non avessi mai detto quella frase: mi sentii improvvisamente a disagio, Michael aveva insistito così tanto per portarmi a Neverland con lui che non avevo potuto dirgli di no, ma nonostante non mi fossi pentita di averlo assecondato, io avrei sempre avuto la vita che conducevo prima e nulla avrebbe cambiato la realtà con la quale avrei dovuto misurarmi tutti i giorni.
I raggi del sole si riflettevano sullo specchio lucido che si trovava accanto al comodino tracciando fasci di luce spiccanti sui muri color pesca e dando loro un tono di freschezza. Nel medesimo riflesso potevo osservare la mia immagine, ferma, seduta sul letto: i capelli erano rimasti ordinati, la chioma ondulata mi incorniciava il viso celando la guancia con una ciocca che ripiegai dietro l'orecchio. Ero sempre la stessa, eppure c'era sempre qualcosa di diverso. La vita è un diario del quale ogni pagina rappresenta un momento, composto da certezze, dubbi, indugi, felicità, tutti facenti parte del nostro “vivere”; anche un semplice istante non rilevante all'apparenza diventa prezioso dal momento che è contribuente al nostro moto di cambiamento continuo, è un passaggio costante. Ed eccomi lì a pormi domande su ciò che il futuro mi avrebbe serbato.
Nel riflesso dello specchio seguii con lo sguardo il fascio di luce che illuminava quella calda giornata andando a sbattere contro di esso e lo sguardo ricadde sull'immensa distesa di prati che si estendeva tutt'intorno a quel luogo fantastico, chiamato Neverland, meravigliandomi in un modo nuovo, come fosse la prima volta. Tutto ciò lo osservavo ancora dal suo riflesso, nello specchio, poi mi voltai verso la finestra, scoprendo ciò che la cornice dello specchio prima mi impediva di vedere.
Notai sul davanzale, che ornava il piccolo terrazzo al quale si accedeva dalla porta-finestra più grande, dei bellissimi fiori rosa a grandi petali dei quali il colore accordava perfettamente con la tinta della camera. Mi ricordarono Michael, era stato lui a sceglierli e a destinarli a me. In un certo senso lui sapeva già che sarei andata a casa sua, la grande dimora che gli apparteneva ed alla quale non avrebbe mai potuto rinunciare. Ne era fermamente convinto ed, inconsciamente, anch'io non ne dubitavo: sin dal primo incrocio dei nostri sguardi trovammo un'implicita intesa l'uno nell'altro. Ci nutrivamo di una segreta complicità che risiedeva nelle nostre anime, nelle nostre parole, o anche nel semplice fatto di essere noi stessi, senza il bisogno di nascondersi dietro inutili montature che con gli altri, invece, erano necessarie.

Quando giunsi in salotto lo trovai seduto sul divano rosso purpureo, perso nei suoi pensieri ed intento a contemplare gli innumerevoli scaffali della biblioteca colma di volumi di diversa grandezza e fattura.
Non avrei mai immaginato che in quel momento stesse cercando, senza ottenere buoni risultati, una scusa per dirmi in modo gentile che lui quel pomeriggio sarebbe dovuto uscire ma, quel che gli era più difficile dirmi era il motivo: doveva andare dai suoi avvocati per discutere su cosa fare riguardo a quelle squallide accuse.
Il disagio, la paura di un mio giudizio lo tenevano lontano dal parlarmi di tutta la faccenda giacché era impossibile per lui accettarla; tratteneva il dolore dentro sé e si sarebbe ostinato a farlo finché sarebbe stato nelle sue capacità.
- Michael, tutto a posto? - La mia voce interruppe il pesante silenzio che imperava nella stanza.
- S-Si, tu? - Quando mi rispose, compresi che il varco silenzioso in cui l'avevo trovato stava dividendo, oltre che lui dal resto del mondo, anche la mia anima dalla sua. I suoi pensieri però erano ancora più disperati, incerti..
- e adesso che le dico? Non posso di certo piantarla qui da sola... adesso le parlo.. no, non posso, non posso.. non devo darle altri pesi inutili, questa faccenda riguarda solo e soltanto me.. ma come faccio a mentirle? Non sono in grado di mentire all'unica persona che mi vuole sinceramente bene.. non merita di esser presa in giro, ne tanto meno da me... Oh, santo cielo, quanto vorrei che tutto ciò non fosse vero.. -
Fermai la successione a catena dei quesiti senza risposta che si poneva incerto rispondendo alla sua domanda.
- Si ma mi ero completamente dimenticata delle lezioni di danza.. oggi devo andarci alle 15.30..
- Dai, allora ti posso accompagnare io. - Il suo volto si illuminò appena mi udì, poiché apprese che poteva trattenere il segreto senza il rischio di cedere alla tentazione che l'avrebbe indotto a rivelarmi tutto.
- Ma sei sicuro? Non ci eravamo detti che non dovevamo farci vedere in giro insieme? Se ripenso a quale angoscia ho provato settimana scorsa quando ho trovato quella foto fuori di casa io.....- mi fermai e respirai profondamente, poi ripresi, con più calma - non potrò mai dimenticarmelo e non voglio farti rischiare di nuovo.
- Quella foto ti aveva proprio sconvolta e lo capisco, ma se tutte le volte che devo uscire mi facessi le innumerevoli congetture che ti fai tu allora non potrei mettere fuori di casa neanche la punta del naso.. cosa ci sarà mai di pericoloso ad accompagnarti fino a teatro? Non scenderò neanche dalla macchina, questo è chiaro.. A proposito, a che ora finisci?
- Dovrei finire alle cinque, ma non si sa mai, a volte devo fermarmi anche di più; appunto per questo credo che sia meglio che torni a casa mia dopo la lezione, non voglio disturbarti ancora...
- Ma stai scherzando? Non se ne parla assolutamente. Lo dici per lo stesso motivo per cui non vuoi farti accompagnare.. se ci dovessimo far vedere insieme in centro a Los Angeles allora sì che ti darei ragione, ma non devi preoccupartene lascialo fare a me.. anzi, non trovo neanche il motivo per cui la gente si debba interessare a cosa faccio io.. non hanno abbastanza di cui preoccuparsi nelle loro famiglie invece di andare in giro a spettegolare sui fatti miei?
- Lo sai benissimo perché lo fanno, non c'è bisogno che te lo rammenti io.. ma non devi permetterti di finire schiacciato e rovinato da loro.. loro non ti conoscono, ti giudicano da quelle tre o quattro apparizioni televisive, ma poi non vivono con te, non passano le giornate a chiacchierare come facciamo noi, non conoscono la tua sensibilità, il tuo grande cuore.. ma se ti vedessero con una ragazza allora accresceresti la loro spudorata curiosità..
- Ricordi quello che ti ho detto la scorsa notte? La nostra amicizia va oltre al semplice fatto di stare bene insieme e non voglio che ti senta d'intralcio. Ora sei l'unica persona che vorrei avere accanto.. - Si alzò in piedi sistemando il polso della camicia rossa che indossava con tanta grazia.
- Michael, indubbiamente la nostra amicizia è speciale, ma questo cosa c'entra?
- C'entra, c'entra eccome... smetti di crearti problemi inesistenti, mettiti in testa che tu qui non mi dai nessun fastidio e soprattutto non devi preoccuparti di quello che gli altri potrebbero pensare di noi, io ti proteggerò sempre..
- Ma non potrò rimanere in eterno, lo sai perfettamente..
- Lo so, ma concedimi almeno la possibilità di farti compagnia, di starti accanto... sarà solo per pochi giorni, niente di più... lasciati amare...
- C-come? -
- Con quell'amore inestinguibile, immortale, incondizionato.. il più autentico, l'amore di un amico.. - Mi accarezzò delicatamente la guancia con le sue dita lisce ed affusolate, accennando ad un lieve sorriso.
- Noi ne siamo la prova – i nostri occhi, languidi, si nutrivano della loro purezza, schiavi di quell'emozione inconfessata che scaturiva in noi come gocce di rugiada macchiate dal tocco dei colori cristallini e perlati dell'arcobaleno.

Nel pomeriggio Michael mi accompagnò a teatro, durante il tragitto non disse niente, con la coda dell'occhio osservavo i suoi lineamenti, lo sguardo fisso ed impenetrabile si nascondeva sotto gli occhiali da sole e puntava dritto sull'asfalto, ma non prestava affatto attenzione alla strada, in realtà continuava a porsi domande e combattere contro se stesso per non dirmi ciò che realmente stava vivendo.
L'afflizione e l'angoscia lo tormentavano, le mie parole gli riecheggiavano ancora nella mente..
- Ti fidi di me?
- E come puoi dubitarne..sei l'unico di cui mi fido.. e tu?
- Sì, ma ci potremo dire sempre tutto come due veri amici?
- Certo, sempre... niente più segreti, ok?
- D'accordo.

Sarebbe stato necessario o giusto mentirmi? E se sì, fino a quando? Si può forse ritenere giustificabile una bugia detta a fin di bene? Le basi di un rapporto stanno nella fiducia e nella sincerità, ma quand'esse vengono a meno, tutto il resto entra automaticamente in discussione. L'amicizia è come un fiore che ha, in gran parte, per radici la fedeltà, ma, se venisse privata di esse, perderebbe i petali e non genererebbe più il nettare e la linfa, fondamentali per la sua sopravvivenza, a quel punto tutto morirebbe. Tuttavia c'era una diversità in noi: non potevo avere alcuna pretesa su ciò di cui non voleva che venissi a conoscenza. Gran parte di lui incarnava sempre la star oggetto di innumerevoli discussioni e dibattiti nel mondo dei media, lo sapevo bene e perciò lo rispettavo anche nei suoi silenzi, ma ciò provocava un enorme squarcio fra noi, che mi metteva a disagio benché lui mi ripeteva spesso che stava bene con me e si sentiva rinascere.
Ogni cosa intorno a noi era diventata gelida, malinconica, nonostante l'affetto che ci univa indipendentemente dai problemi esterni, i quali tentavano in tutti i modi di allontanarci.
Prati e alberi illuminati dal fiacco sole si susseguivano ai nostri fianchi e tagliavano l'orizzonte fino a quando il verde si diradava e veniva sostituito da edifici di vari colori e altezze, piccoli giardinetti variopinti e sagome di individui intenti a camminare sui lunghi marciapiedi.
Una volta arrivati a teatro mi salutò con uno dei suoi sorrisi celestiali, forse un po' trattenuto, ma sincero; quando sorrideva il cuore mi si illuminava di immenso ed automaticamente sorrisi anch'io, piena di lui.
Attraversai i bassi e stretti corridoi che conducevano alla sala prove, ancora inebriata dalla divina sensazione nata dalla vista del suo viso ameno impiegato in quel sorriso senza confini e tutto ciò che avevo intorno per un attimo scomparve, lasciandomi sognare, riportandomi a quando mi trovavo ancora di fronte a lui.
Dopo qualche ora uscii da teatro e lo trovai di fronte a me che aspettava pazientemente il mio arrivo. Quando lo raggiunsi in macchina; lo trovai apparentemente più tranquillo rispetto a prima, come se si fosse alleggerito di quel peso che gli gravava sull'anima cui non mi ero permessa di domandargli nulla.
- Ciao! Sei stato qua fuori tutto il tempo? Non posso crederci.
- Infatti ti mentirei se ti dicessi di sì.. è andato tutto bene?
- Sì, ma tu come stai? Non sei particolarmente in forma oggi, me ne sono accorta... sono sempre loro? - lui strappò un sorrisetto per tentare di rassicurarmi inclinando il viso verso la spalla cosicché i suoi riccioli ricadessero sulla tempia per mascherare momentaneamente il disagio che in realtà lo teneva prigioniero di se stesso.
- Sì, in un certo senso.. ma quando sono con te sto meglio, non voglio più pensare al resto
- D'accordo, ad ogni modo, io son qui e anche quando non saremo insieme, il mio cuore resterà sempre accanto al tuo.. ma a volte mi sembra di non fare abbastanza per te..
Quest'idea non ti deve neanche sfiorare, Aly – mi sollevò il mento con il dito per potermi di nuovo guardare negli occhi e parlarmi con dolcezza, estrema delicatezza – da quando ti ho incontrata la mia vita è cambiata, è migliore... inizio a sentirmi finalmente vivo perché tu mi dai motivo di esserlo.. a volte credo anche di poter rincominciare ad essere addirittura felice
- Ma sappiamo tutti e due che è soltanto un'illusione momentanea...
- No, l'affetto che provo per te, il bene che ti voglio sono senza pari, questa non è un'illusione, non lo è mai stata.
- E se si rivelasse tutto un terribile errore?
- Non c'è niente di sbagliato a volersi bene come facciamo noi...
Osservai con la coda dell'occhio il suo sorriso, i lineamenti del viso illuminati dal sole dorato e mi stupivo ancora di quella sconfinata bellezza, sebbene fossi convinta di conoscerlo già perfettamente.
Arrossii, riflettendo su quale fortuna avessi avuto per conoscere un uomo speciale come lui; gli altri, se l'avessero saputo, mi avrebbero considerata fortunata per aver conosciuto il Re del Pop, ma quando ero con lui pensavo a tutto meno che quello, lo ritenevo il mio migliore amico e la persona più buona e amorevole del mondo; della star planetaria me ne ero completamente dimenticata, lui era molto più di quello per me, ma nessuno l'avrebbe potuto capire. Nessuno sarebbe stato mai in grado di scavare nel mio cuore così a fondo tanto da individuare quel legame radicato ed indissolubile che ci univa.

Tornati a Neverland attraversammo i verdi prati lungo un ciottolato sul quale si riflettevano le nostre ombre parallele, l'una di fianco all'altra, ricadendo poi sull'erba meno delineate a causa degli smeraldini fili d'erba che ne alteravano i contorni mentre il loro colore diventava più intenso al nostro passaggio.
Michael rallentò il passo e mi chiese se mi sarei voluta fermare in giardino con lui, io gli risposi di sì e ci sdraiammo sul verde, in torno a noi crescevano margherite sparse fra l'erba, piccole e chiare, accoglievano prospere fra i loro candidi petali protesi verso l'alto il calore del sole cercando nutrimento ed energia in quella fonte di luce che ne era ricca.
Erano i raggi incandescenti giunti a noi tiepidi e calanti, ormai paralleli ai nostri corpi, a riscaldarci l'anima e a colorare d'arancio il cielo turchese che solo su Neverland sembrava essere così limpido.
Il vento faceva sì che il calore non ardesse troppo sui nostri volti, li accarezzava con piccoli soffi e muoveva a ritmo lento e continuo i capelli che prima si adagiavano sull'erba, poi qualche ciocca ritornava sui nostri visi.
- A che pensi? - Indagai guardandolo di profilo, curiosa di sapere cosa gli stesse attraversando la mente in quegli attimi di pace in cui l'unica melodia era descritta dai battiti dei nostri cuori che, sin dal principio, avevano iniziato ad avvicinarsi e comprendersi sempre più, rispondendosi a vicenda fino a creare una totale complicità, una perfetta alchimia.
- Cosa avrei fatto ora se non ci fossimo conosciuti.. ci hai mai pensato? - lui mi guardava, io mi misi a pancia in giù incrociando le braccia sotto il viso, mantenendo lo sguardo assorto nel suo – ti ricordi la prima volta che ci siamo visti?
- Come potrei dimenticarla..
- Da quel momento è cambiato tutto...
- Cosa intendi dire? Ti.. ti sei pentito di..
- Sst! - mi sfiorò le labbra con l'indice - Non dirlo neanche. Non devi assolutamente pensare una cosa del genere. Non devi..
- E allora cos'è cambiato?
- Inizialmente era tutto nuovo per me, non avevo mai avuto amici fuori dall'ambito lavorativo o con i quali potevo aprirmi più di tanto, mentre, con te è diverso.. è diverso perché con te non ho paura di essere me stesso, mi sento libero di parlarti di qualsiasi cosa perché, non so, c'è qualcosa di particolare in te, mi dai fiducia e io ho fiducia in te, prima ero convinto che nessuno avrebbe mai potuto comprendermi fino in fondo, rimanevo solo nelle mie ansie, nelle mie paure, ma tu mi hai dimostrato che mi stavo sbagliando e anche tanto. - e la melodia della sua voce aveva invaso nuovamente il mio cuore, volteggiando aggraziatamente fino a raggiungermi e demolire in me ogni forma di resistenza a quel dolce tepore che mi pervadeva fino a farmi vibrare le corde dell'anima.
- È bello sentirtelo dire... se non fossi qui ad ascoltarti allora avrei paura che tutto ciò non possa esser vero.. sai colmare il vuoto che c'è in me senza neanche domandarmi se ne ho bisogno perché tu sai già quando ho bisogno di sentirmi amata e quando invece mi sento capace di poter continuare con le mie forze, ed anche in quei momenti continui ad essermi vicino..
- E tutto ciò ha un motivo ben preciso..
- E quale sarebbe?
- Ti voglio bene...
- Anch'io, tanto.. - mi sfiorò la mano, poi, con qualche esitazione, la accarezzò e la strinse nella sua, guardava il prato, il suo sguardo avrebbe voluto raggiungere il mio, tuttavia non si arrischiava nel timore di rimanere perso nel verde dei miei occhi, travolto dall'abisso delle mie pupille profonde e limpide, come sempre gli accadeva.
Continuò a fissare l'erba smeraldina mentre mi teneva la mano racchiusa nella sua, calda e protettiva; un ricciolo gli cadeva sulla guancia rosea, sfiorandogli il naso, non si accinse a spostarlo, ma lasciò che il mio palmo toccasse i fili d'erba sottostanti allentando la presa. Le nostre dita rimasero a contatto ancora per qualche istanti, incapaci e riluttanti all'idea di doversi separare dal loro calore reciproco. La sua mano ancora sulla mia, gli occhi celati dalle lunghe e ricurve ciglia nere che preannunciavano le limpide e profonde pupille ed un delicato sorriso contornato da labbra sottili e morbide alla vista.
Ancora un attimo di pace e silenzio per poterlo guardare, ammirare, contemplare: infinitamente bello.. lui solo poteva essere così maledettamente bello, di una bellezza lampante, immediata, mi ghermiva il cuore al primo sguardo.
- Michael.. - alzò gli occhi verso me distraendosi dai pensieri in cui era assorbito – li hai scelti tu i fiori che ci sono in camera? Sono meravigliosi..
- Sì, davvero ti piacciono?
- Sono splendidi... l'ho capito subito che eri stato tu a sceglierli, ci azzecchi sempre.. - sorrise, poi rivolse lo sguardo al terrazzo della stanza sul quale risplendevano i petali rosei immersi nel verde delle loro foglie che facevano da cornice.
- Quando li ho visti ho pensato subito a te.. guarda come sono delicati i petali, vellutati e fragili proprio come lo sei tu, la mia piccola Aly, così dolce ed allo stesso tempo forte e tenace...
Stemmo lì finché il sole non tramontò completamente come due bambini che si divertono a chiacchierare nell'ingenua beatitudine di restare insieme e condividere tutto ciò che il mondo offre loro, ci nutrivamo di sorrisi e profondi sguardi, per un attimo ripensai a quali torture Michael avesse dovuto subire giorno dopo giorno e quanto era stato odiato da molti che nemmeno lo conoscevano per ciò che era veramente; ma lui era sempre rimasto puro capace di farmi sorridere e di rendermi felice più di quanto non lo fossi mai stata. Aveva spalancato le porte del mio cuore illuminandolo di gioia, mi aveva portata con se avvolgendomi in un profondo abbraccio, adempio del suo profondo affetto che mi accompagnava costantemente, dal quale non mi sarei più voluta liberare.
Girl In The Mirror.95
00mercoledì 16 febbraio 2011 22:03
Tatina, ho letto il tuo capitolo appena lo hai postato, anche perchè non vedevo l'ora, ma subito dopo mi sono trovata a dover fare altre cento cose come a mio solito, quindi non sono riuscita a commentarlo! Mi dispiace di averci messo così tanto!!
Questo capitolo è stato molto dolce, e tu scrivi davvero bene, Aly, e so che te lo dico sempre, ma te lo meriti alla grande.
Mmmh... vedo che anche l'Aly della storia inizia ad accorgersi di quanto Michael sia maledettamente bello... interessaaaaante! [SM=g27828]
Beh, posta al più presto il seguito, Aly!!
Un bacione, ti voglio bene [SM=x47938]


Viki

Anto (girl on the line)
00martedì 1 marzo 2011 03:13
Alice,ho letto solo adesso il tuo ultimo capitolo [SM=g27819]
Spero mi perdonerai,non mi ero accorta che avessi postato [SM=x47926]

Mi è piaciuto tanto questo nuovo episodio,i protagonisti sono troppo dolci (proprio come piace a me [SM=g27836] [SM=x47928] ) e mi fanno sognare [SM=g27821]
Ed ho notato pure io che Aly inizia a non reggere più di fronte alla bellezza di Michael!!Come darle torto d'altronde??? [SM=g27827]
Non vedo l'ora di leggeere il seguito,si preannuncia uno svolgimento moooooolto interessante!!!

Spero comunque che la tua influenza sia completamente andata via,un bacione grosso grosso [SM=x47938] [SM=x47938]
lisalovemichael
00venerdì 1 aprile 2011 23:50
Alice!!! [SM=x47938]
Finalmente ho trovato un pò di tempo per leggere, con la dovuta concentrazione e l'animo proteso al sogno, com'è giusto che sia, la tua ff!!!
Sono arrivata al capitolo 7..Ma vedo che la cosa si evolve!!! [SM=g27822] [SM=x47928]
Wow!!!
E' molto tenero, soft, il rapporto che sta nascendo tra i due.. [SM=g27821]
Chissà cosa ci riserverai!! [SM=x47932]
Sei bravissima, tesoro! Mi piace molto come scrivi e mi piace la piega che stai dando alla storia.
Ancora brava, piccina!!! [SM=x47938]
invernizzilaura
00sabato 16 aprile 2011 23:17
Salve, mie care lettrici, ecco che sono tornata dopo così tanto tempo!
Mi dispiace di non aver potuto rispondervi prima, sono davvero imperdonabile. Non sapete quanto mi rende felice leggere i vostri commenti, la vostra presenza ed il vostro affetto sono inestimabilmente importanti e fondamentali per me; se non ci foste voi, credo che non sarei neanche arrivata a scrivere il capitolo 14, nè tantomeno mi troverei qui a stendere il quindicesimo.
Vi voglio bene, dal profondo del cuore, non posso fare a meno di ringraziarvi con tutta l'anima [SM=g27821] ; a tutte voi, grazie di esistere!

Vi chiederete a che punto sono con la stesura del nuovo episodio, o forse vi aspettate che sia già pronto: ribadisco che sono stata imperdonabile, ma in questo ultimi mesi sono stata sommersa dagli impegni scolastici molto più di quanto non lo fossi stata prima, perciò non ho più avuto tempo per scrivere la ff, neanche di sera, come facevo prima.
Tuttavia non ho accantonato la ff, non avrei mai potuto farlo, nè potrei fare a meno di trasmettervi i miei sentimenti attraverso questo racconto, quindi ho continuato a scrivere seppur a rallentatore: mi dispiace davvero tanto farvi attendere ed è ancora più tragico se questa attesa è dettata da impegni che purtoroppo non posso ignorare.
Il nuovo capitolo è quasi pronto e, ammesso che non si creino ostacoli nel corso della settimana, credo che tra qualche giorno potrei terminarlo.

Bene, detto ciò, possiamo passare ai veri e propri ringraziamenti, che mi piace tanto rivolgervi..

Girl In The Mirror.95, 16/02/2011 22.03:

Tatina, ho letto il tuo capitolo appena lo hai postato, anche perchè non vedevo l'ora, ma subito dopo mi sono trovata a dover fare altre cento cose come a mio solito, quindi non sono riuscita a commentarlo! Mi dispiace di averci messo così tanto!!
Questo capitolo è stato molto dolce, e tu scrivi davvero bene, Aly, e so che te lo dico sempre, ma te lo meriti alla grande.
Mmmh... vedo che anche l'Aly della storia inizia ad accorgersi di quanto Michael sia maledettamente bello... interessaaaaante! [SM=g27828]
Beh, posta al più presto il seguito, Aly!!
Un bacione, ti voglio bene [SM=x47938]


Viki




Mia carissima Viky, non sei tu che devi scusarti per i ritardi,anzi, semmai sono io che to devo delle scuse per aver commentato, negli ultimi tempi, i tuoi capitoli a distanza di settimane, nonostante li avessi letti subito dopo che fossero stati postati. [SM=g27834] [SM=g27817]
Grazie di cuore per riservarmi delle così belle parole e per essere stata sempre presente dedicando a questa storia parte del tuo prezioso tempo.
Ho letto la tua risposta nel tuo topic e mi è dispiaciuto tantissimo sentirti preoccupata, ma non devi allarmarti, da giugno in poi spero di poter tornare a partecipare attivamente come facevo prima.
ti voglio bene anchi'io, un abbraccio [SM=g27838]


Anto (girl on the line), 01/03/2011 03.13:

Alice,ho letto solo adesso il tuo ultimo capitolo [SM=g27819]
Spero mi perdonerai,non mi ero accorta che avessi postato [SM=x47926]

Mi è piaciuto tanto questo nuovo episodio,i protagonisti sono troppo dolci (proprio come piace a me [SM=g27836] [SM=x47928] ) e mi fanno sognare [SM=g27821]
Ed ho notato pure io che Aly inizia a non reggere più di fronte alla bellezza di Michael!!Come darle torto d'altronde??? [SM=g27827]
Non vedo l'ora di leggeere il seguito,si preannuncia uno svolgimento moooooolto interessante!!!

Spero comunque che la tua influenza sia completamente andata via,un bacione grosso grosso [SM=x47938] [SM=x47938]



Anto, sei dolcissima!! Come farei senza di te? [SM=g27819] [SM=g27838]
Sono felice che apprezzi ciò che scrivo e che ti piaccia il lato dolce di tutta la vicenda: è una parte fondamentale il potervi trasmettere le mie emozioni e sapere che le percepite anche voi mi riempie di gioia! Ti sono davvero grata per le splendide parole e i complimenti che ogni volta mi dedichi!
Ora sì, l'influenza è passata da un pezzo e spero che non si faccia più vedere per un bel po' di tempo, grazie per esserci sempre!
Un bacione anche a te [SM=x47938]

lisalovemichael, 01/04/2011 23.50:

Alice!!! [SM=x47938]
Finalmente ho trovato un pò di tempo per leggere, con la dovuta concentrazione e l'animo proteso al sogno, com'è giusto che sia, la tua ff!!!
Sono arrivata al capitolo 7..Ma vedo che la cosa si evolve!!! [SM=g27822] [SM=x47928]
Wow!!!
E' molto tenero, soft, il rapporto che sta nascendo tra i due.. [SM=g27821]
Chissà cosa ci riserverai!! [SM=x47932]
Sei bravissima, tesoro! Mi piace molto come scrivi e mi piace la piega che stai dando alla storia.
Ancora brava, piccina!!! [SM=x47938]



Grazie anche a te, mia cara Lisa, sono onorata del fatto che tu stia leggendo questa ff e che, considerati gli impegni che spesso ci tengono distanti da qui, tu abbia scelto di seguire anche la mia storia, sebbene fosse già iniziata da diverso tempo e ci siano più capitoli da leggere per mettersi alla pari. [SM=g27823] [SM=g27824]
Sono felice che ti piaccia l'evolversi delle vicende, nei vostri commenti si percepisce un'ingente ondata di ottimismo.. ma non vi potrò svelare nulla, almeno finché non concluderò il capitolo 15. [SM=g27832]
Lisa, anche tu sei bravissima a scrivere e, sai che, mentre scrivo il mio, sto aspettando anche il tuo nuovo capitolo!
Un abbraccio [SM=g27838]

Vi voglio bene, a presto! [SM=g27838]
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