"The Way you make me feel" FF su Michael.. (in corso). Rating: arancione

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BEAT IT 81
00mercoledì 2 dicembre 2009 16:20
Re:
Anto (girl on the line), 02/12/2009 14.52:

Ciao Allyss,mi chiamo Anto e sono nuova qui.La tua fan fiction è davvero bellissima,ho letteralmente divorato questi quattro capitoli!!!Per favore continua al più presto!!
Baci...




Benvenuta!!!!! [SM=g27823]
Anto (girl on the line)
00mercoledì 2 dicembre 2009 16:41
Grazie tante a tutti per il benvenuto...Anche se mi sono appena iscritta,anzi autentificata,seguo questo forum da quest'estate,quindi non mi sono persa nemmeno una ff!!!!di nuova grazie :)
selenangelo
00mercoledì 2 dicembre 2009 16:51
Aspetto con impazienza la 5° parte!
(angel66)
00mercoledì 2 dicembre 2009 17:25
l'ho letto tutto di un fiato bellissimo ma ora per quanto tempo dobbiamo aspettarem i prossimi capitoli?
michaelina96@
00mercoledì 2 dicembre 2009 18:09
è bellissima mi sono letta gli ultimi due cappy tutti d'un fiato ed è veramnete bellissima nn vedo l'ora di leggere il prossimo cappy
FaithMJfan
00mercoledì 2 dicembre 2009 18:56
Re: Re:
Allyss, 01/12/2009 23.21:




si, esatto...adesso il 5 davvero....domani pero', se ce la faccio... abbiate fede...:p



Io sicuramente ce l'ho!!! [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
(martiii)
00mercoledì 2 dicembre 2009 19:35
Re:
Anto (girl on the line), 02/12/2009 16.41:

Grazie tante a tutti per il benvenuto...Anche se mi sono appena iscritta,anzi autentificata,seguo questo forum da quest'estate,quindi non mi sono persa nemmeno una ff!!!!di nuova grazie :)



Ma benvenutaaa anche da parte miaa ^o^ quando arriva il prossimo capitolo Allyss? [SM=g27828] Sono impazientee
Allyss
00mercoledì 2 dicembre 2009 20:02
Per prima cosa perdonate l'attesa....e mi scuso in anticipo se nei prossimi giorni vi farò aspettare un pochetto di più ma ho un sacco di cose da fare per lavoro... cmq tranquille....scriverò di notte per recuperare tempo [SM=g27828]
Vi ricordo che il corsivo rappresenta il punto di vista di Michael...e mi raccomando, se avete consigli o suggerimenti dite pure...che sono bene accetti...




Capitolo 5
Realtà e finzione!


- Pazzesco, ha dormito per strada, va beh allo stadio, da sola! E’ stata davvero incosciente! Meno male che è capitata allo stadio, insomma tutto sommato era un posto tranquillo … Chissà poi perché ha detto di non avere più una famiglia … c’era rammarico nei suoi occhi, quando l’ha detto. Vorrei che me ne parlasse, magari le farebbe bene sfogarsi. Forse un giorno vorrà raccontarmi qualcosa di più –
Stavo riflettendo su quanto avevo appena appreso da Alex, mentre mi facevo accompagnare allo stadio, per recuperare le sue cose. Avevo deciso di andare personalmente perché non volevo che lo staff si mettesse a curiosare tra le sue cose, ed ero certo che lo avrebbero fatto.
Per fortuna era già trascorsa qualche ora e la folla ormai si era dispersa, solo nei pressi dell’hotel avevamo dovuto fare più attenzione. A quell’ora tarda il traffico scorreva fluido, e ci volle meno tempo del solito per giungere allo stadio.
Adesso si trattava di cercare lo zaino di Alex.
- Ha detto di aver dormito sotto al palco, per cui se scendo da qui...-
imboccai la scaletta laterale dello stage
- … dovrei arrivare al posto giusto! –
Camminai lungo tutta la base del palco, senza notare nulla. Mi resi conto che mi ero dimenticato di farmi spiegare quale fosse stata la sua posizione. Poi, mentre tornavo indietro, notai un leggero dislivello tra due pannelli. Ne scostai uno. Dietro di esso scorsi, grazie alla piccola torcia che avevo con me, un piccolo giaciglio, ricavato dai grovigli di cavi e funi, depositati là sotto.
Una coperta azzurra ed uno zaino stavano lì, solitari. Li afferrai per tirarli fuori. L’aria umida di pioggia li aveva fatti bagnare un po’, me ne accorsi in auto, mentre stavo rientrando in albergo. Poggiai lo zaino a terra per non inumidire anche i miei vestiti, quando notai un pupazzetto di peluche appeso alla cerniera. Sul petto del pupazzetto c’era una scritta ricamata: Be strong! – sii forte-.
Restai un attimo a fissarlo, immaginai che dovesse essere una specie di porta fortuna.
Ero tentato di dare una sbirciatina tra le sue cose, ma evitai di farlo. Non volevo mancarle di rispetto. Non volevo che lo facessero le bodyguard e non lo avrei fatto certo io!! Non volevo invadere la sua privacy, sapevo quanto potesse essere spiacevole. E poi, avevo ben imparato quanto le ragazze, in particolar modo, fossero suscettibili, sulle proprie cose. Avevo fatto pratica con mia sorella Janet, l’avevo fatta infuriare qualche migliaio di volte. E mi ero anche divertito a farlo. Mi trattenni dal ridere ripensando a certi episodi. E comunque Janet era mia sorella. Alex no. Alex era … una perfetta estranea … anche se la sentivo molto, molto vicina a me.
Quando rientrai in albergo non stavo più nella pelle, non vedevo l’ora di mostrarle le sue cose, intatte, sane e salve. Si sarebbe tranquillizzata del fatto che le avevo trovate.
Entrai nella stanza e vidi subito che si era addormentata. Si era accoccolata sul divano e dormiva come una bambina, sembrava così dolce ed indifesa che mi fece battere forte il cuore.
Capii che sentiva freddo, si raggomitolava per cercare calore. Pensai un po’ a cosa fare. Potevo metterle una coperta addosso. Ma sarebbe stata scomoda a dormire sul divano... L’avrei messa a letto, al mio posto, così sarebbe stata al caldo, sotto le coperte e comoda, in un letto vero. Aveva già passato la notte scorsa a dormire scomoda. Avrei dormito io, sul divano.
Ma non volevo svegliarla.
Avrei dovuto prenderla tra le braccia e portarla nell’altra stanza. Come fare? Mi tremavano le gambe all’idea di prenderla in braccio, se si fosse svegliata? Se si fosse arrabbiata? Se avesse considerato inopportuna la cosa?
- Al diavolo – pensai
– almeno starà comoda.-
Mi avvicinai a lei, le passai un braccio dietro la schiena e l’altro dietro le ginocchia, poi delicatamente la sollevai. Fu come abbracciare un cucciolo infreddolito. Emise un flebile lamento e con il braccio mi cinse il collo. La sentivo stretta stretta a me, in cerca di calore.
- Dormi, Alex. Ti porto in camera, così starai più comoda. –
Le sussurrai all’orecchio. Adesso aveva un’espressione così serena in volto, che sarei rimasto ore a guardarla dormire. Stavo bene con me stesso quando mi era vicina. In quelle poche ore, da quando l’avevo vista la prima volta, avevo scoperto di aver bisogno di lei, e di non poterne fare a meno.
- Finalmente ti ho trovata! – sussurrai, rivolto a me stesso, più che a lei, addormentata tra le mie braccia.




Mi aveva convinta. Sarei andata a fare shopping con lui. Come avrei potuto resistergli? Razionalmente parlando avrei avuto un milione di motivi per cui forse non era il caso che andassi, ma come potevo, umanamente, resistergli? Faceva sembrare tutto così semplice. Mi sentivo troppo bene in sua compagnia, sentivo che ci intendevamo a meraviglia. E questo era pazzesco. In tutti i sensi.
Ero in bagno a prepararmi per questa uscita. Avevo fatto un bel bagno caldo, in una vasca (che aveva più l’aria di essere una piscina) idromassaggio. Mi sentivo energica ed estasiata.
Quando uscii dal bagno trovai Michael in soggiorno, intento a guardare quelle stupide riviste, che avevo sbirciato la sera precedente, mentre lo aspettavo, e ricordavo quanto era stato orribile leggere tutte quelle cose meschine.
Aveva l’aria triste ed arrabbiata. La mano con cui sfogliava il giornale tremava visibilmente, probabilmente per un misto di rabbia e dolore. Mi sentii stringere lo stomaco, come intrappolato in una morsa letale. Sentii un peso sul cuore nel vederlo così affranto. Mi faceva male vederlo in quello stato, così male da voler spaccare tutto. Volevo salvarlo, volevo proteggerlo, volevo cancellare tutto, avrei potuto sopportare anche il suo dolore, se me lo avesse permesso.
Intanto non potevo restarmene lì impalata, come se lo stessi spiando. Perciò feci rumore, come se fossi appena entrata nella stanza.
- Ecco, io sono pronta – dissi con quello che sperai somigliasse ad un tono disinvolto.
Michael si girò di scatto, come chi viene colto in flagrante. Non voleva farsi vedere così, l’avevo immaginato. Cercai, per quanto mi fosse possibile, di far finta di niente.
- Eh? Ah si – Mi disse imbarazzato, cercando di ricomporsi.
In ogni caso, vidi tornare la luce nei suoi occhi mentre mi guardava. Sperai davvero di essere riuscita nel mio intento. Distrarlo. Volevo aiutarlo, volevo che fosse sereno, come lo era stato nelle ore precedenti.
- Allora possiamo andare? – mi domandò, avvicinandosi.
– Dovremo un po’ camuffarci, sai? I paparazzi saranno in agguato, nascosti dietro ogni angolo. Ma oggi ho troppa voglia di uscire, perciò … -
- Ah … ok! E che dovrei … fare? – Gli chiesi un po’ preoccupata, non sapevo cosa aspettarmi.
- eheheh … vediamo un po’ … - con mia sorpresa tirò fuori un telefono cellulare, compose rapidamente un numero e si mise in ascolto.
Mi fece cenno di aspettare, ridacchiando, dato che lui già sapeva cosa aveva in mente.
- Si, Karen. Ci siamo! Come? Si, si, siamo in 2. Ok ti aspettiamo.-
chiuse la chiamata guardandomi furbescamente.
- Ehi, ma che hai in mente? Posso saperlo? – gli domandai sospettosa.
- Aspetta due minuti e vedrai … -
non amavo le sorprese, a dir la verità, ma decisi di mettermi comoda sul divano ed attendere.
- Ok, come vuoi. Aspetterò –
Poco dopo, bussarono alla porta.
- Ci siamo! – esclamò, correndo verso la porta, per aprire.
Entrò una donna bionda, che notai subito, aveva molta confidenza con Michael.
- Vieni Alex, ti presento Karen Faye, la mia Makeup artist. Karen, lei è Alex. –
- Piacere Alex. –
- Piacere mio, Karen. – le sorrisi timidamente.
- Bene. Bando ai convenevoli. Come ci “ acconci” oggi? –
Michael sembrava molto divertito.
- Oh, vediamo. –
Karen si legò i capelli con una pinza e battendosi l’indice sulla bocca, si mise a rovistare nella valigia che si era portata dietro. Vedevo spuntare fuori di tutto, trucchi, parrucche, accessori vari. Aveva con se di tutto di più. La guardavo con soggezione, chissà cosa avevano in mente quei due.
Poi mi fece cenno di accomodarmi sulla sedia.
- Cominciamo con te, Alex. – mi studiò attentamente.
Poi mi legò i capelli in modo che fossero tutti ben tirati e composti dietro la nuca, per poi infilarmi una parrucca, nera come la pece, in testa. Wow, che strano effetto vedermi con i capelli neri. Ma mi piaceva!
Era una parrucca molto semplice, un caschetto lungo e liscio, molto regolare, con tanto di frangetta. Mi sentivo un po’ una moderna Cleopatra.
Michael continuava a guardare la scenetta con sempre maggiore interesse, li vedevo confabulare tra loro, e ridacchiare sotto i baffi. Si stava divertendo un sacco.
Poi Karen mi truccò le labbra di un bel rosso vermiglio. Mi infilò un paio di grandi occhiali da sole con la montatura in plastica bianca. E per finire, mi legò un fazzoletto rosso al collo. Perfetto. Sembravo appena uscita da un telefilm anni sessanta.
- Ehi, smetti di ridere!!!! – Michael stava ridendo di gusto mentre assisteva alla mia trasformazione.
– Sono così divertente? –
- No Alex, davvero. Stai benissimo. Sembri una diva. –
- oh, bene, e vuoi dire che il fatto che “sembro” una diva non mi si addice? Solo perché in realtà non sono nessuno? –
Mi alzai fingendo di essermela presa, e cominciai a camminare per la stanza come una snob, atteggiandomi a super donna, vanitosa e spocchiosa. Il risultato fu di vederlo più divertito che mai. Perciò alla fine scoppiai a ridere anche io. E anche Karen.
- Dai, adesso Mike, tocca a te!! –
- Subito! –
Michael si precipitò a sedersi, sembrava impaziente di sottoporsi allo stesso trattamento. Se ne stava lì seduto, beato. Batteva le mani sulle gambe, tenendo il tempo di una melodia che probabilmente aveva nella testa. E guardava Karen con adorazione. Poi mi lanciò uno sguardo.
- Adoro mascherami! Posso fare carnevale fuori stagione, è bellissimo! E posso andare in giro, senza che nessuno si accorga di me. Posso essere una persona normale, e posso anche scegliere chi essere! – era totalmente entusiasta di questa cosa, ed io ero divertita quanto lui.
Fino a che, da un angolo remoto della mia mente, si affacciò un pensiero. Era una triste ironia, quella del travestimento. Fingere di poter vivere una vita normale, nascondendosi dietro una maschera. Si, divertente, ma pur sempre un velo che lo separava dalla realtà. E quanto a lungo poteva durare la sua magia? Il tempo di qualche ora. Per poi doversi risvegliare, ogni volta, accettare di nuovo la consapevolezza di essere Michael Jackson, con il suo successo, e la sua immensa solitudine.
Mi sarei data un colpo intesta. Perché dovevo rovinare anche quel momento gioioso, con le mie paranoiche riflessioni? Erano vere, reali, lo so. Ma se lui riusciva a goderne appieno, anche se per poco, dovevo esserne felice anche io, per lui. Ed insieme ci saremmo divertiti un mondo. Me lo aveva garantito. Mandai giù quel nodo in gola, ricacciai le lacrime indietro e continuai a ridere insieme a loro.




e anche per oggi ho fatto il mio dovere, da brava funfictionista (si può dire? [SM=g27822] )
spero tanto ke anche questo vi sia piaciuto, per me è stato divertente da scrivere....ma ancora il meglio deve venire... [SM=g27821]
Un bacio
Alice
°°°Billie Jean°°°
00mercoledì 2 dicembre 2009 20:29
Belloooooooooooo!!!!Me gusta!
Micheal'sNewFan
00mercoledì 2 dicembre 2009 20:45
Ma che carino questo capitolo! [SM=g27822]
Bene bene, Alice. Bravissima. La tua FF è davvero molto bella! Sì sì, davvero!
Beh, ti aspetto! Al prossimo capitolo! [SM=g27819]
(dirtydiana85)
00mercoledì 2 dicembre 2009 21:15
E' davvero bella, realistica, divertente...non ho parole..anzi si: continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=g27828]
Anto (girl on the line)
00mercoledì 2 dicembre 2009 22:15
Si si davvero bello questo capitolo,molto brava.Non vedo l'ora di leggere il continuo!
BEAT IT 81
00mercoledì 2 dicembre 2009 22:15
Belloooooooooooooo!!!!!! Davvero divertente questo nuovo capitolo, continua continua....
(angel66)
00mercoledì 2 dicembre 2009 23:21
che splendida fantasia, il prossimo grazie
morrison79
00mercoledì 2 dicembre 2009 23:23
che meraviglia anche la tua ff...
ti prego vai avanti.. non farci attendere troppo... è bellissima..
un altro sogno ad occhi aperti!
grazie!
Allyss
00mercoledì 2 dicembre 2009 23:45
grazie ragazze....di cuore.....cercherò di fare del mio meglio.... :p
(martiii)
00giovedì 3 dicembre 2009 00:10
bello bellooo. Mi piace mi piace mi piace tantooo. Ma il forum è pieno di future scrittrici èèèè xD..Aspettiamo il prossimoooo ;D
Hillary87
00giovedì 3 dicembre 2009 10:16
ciò che hai scritto è davvero bellissime e mi commuovo anche a leggerle.....mi sento catapultata nella storia come se la stessi vivendo.....bravissima i miei complimenti :)
Jacko_4e
00giovedì 3 dicembre 2009 16:42
Hai un modo di scrivere veramente realistico grazie sei bravissima...
Continua... xD
Allyss
00giovedì 3 dicembre 2009 19:49
grazie grazie ancora......

ora vedo se riuscirò a postare entro stasera il nuovo capitolino....:p
(martiii)
00venerdì 4 dicembre 2009 00:04
dai dai dai xDD cmq te lo ridico ancoraaa bravaaa brava brava brava e ancora brava ^^
Allyss
00venerdì 4 dicembre 2009 13:33
scusate...ma ieri sera poi non sono riuscita a postarvi il capitolo nuovo....mi rifarò a breve.....pronte?
BEAT IT 81
00venerdì 4 dicembre 2009 13:49
Re:
Allyss, 04/12/2009 13.33:

scusate...ma ieri sera poi non sono riuscita a postarvi il capitolo nuovo....mi rifarò a breve.....pronte?




Prontissima, nn vedo l'ora di leggere il capitolo nuovo!!! [SM=g27822] Xò ormai mi sa che dovrò aspettare dopo il lavoro, uffa..
Allyss
00venerdì 4 dicembre 2009 13:55
adesso vado a mangiare...poi prometto che posterò il capitolo.....GIURO!
Micheal'sNewFan
00venerdì 4 dicembre 2009 14:41
Re:
Allyss, 04/12/2009 13.55:

adesso vado a mangiare...poi prometto che posterò il capitolo.....GIURO!




Ti aspettiamo! [SM=g27822]
michaelina96@
00venerdì 4 dicembre 2009 14:57
B-E-L-L-I-S-S-I-M-O come sempreeeeeeeeeeeeee....
Allyss
00venerdì 4 dicembre 2009 15:13
Eccomi, scusate di nuovo per l'attesa...che spero abbia aumentato la suspance....Ehehehe^^
Cmq, il capitolo inizia di nuovo con il punto di vista di Mike...(parte in corsivo) e poi riprende da dove li avevamo lasciati nella "puntata" precedente....:p
Spero vi piaccia, secondo me questo, ed anche il prossimo, sono molto divertenti....Buona lettura...



Capitolo 6
L'uscita (parte 1)



Ero felice di averla incontrata. Alex mi aveva in qualche modo sconvolto, dal primo istante che l’avevo vista. Non sapevo darmi una spiegazione, ma sentivo che era così. Sentivo in lei un animo affine al mio, come se avessimo le stesse paure e gli stessi desideri. Solo che non sapevo nulla di lei. Anche se eravamo stati per un po’ a parlare, non mi aveva raccontato nulla di sé stessa. Nulla per poterla conoscere. Eppure mi sentivo sicuro con lei, mi sentivo leggero e spensierato. Potevo essere me stesso. Quando l’avevo portata in camera, e messa a letto, ero rimasto un po’ a guardarla dormire. Non riuscivo a togliere lo sguardo dal suo viso. Parlando con lei, più volte, avevo notato nei suoi occhi un velo di sofferenza, un dolore profondo che evidentemente aveva cercato di sopprimere, di soffocare dentro. Ma gli occhi, lo so, sono lo specchio dell’anima. E io l’avevo percepito. La guardavo dormire, e stavolta vedevo serenità sul suo viso. Mi rendeva felice sapere che stava dormendo tranquilla, e che era al sicuro.
Ero sceso poi al piano di sotto, dove alloggiava parte del mio staff. Avevo bisogno di parlare con Karen. Lei avrebbe saputo ascoltarmi, anche se era molto tardi. Arrivai alla sua porta e bussai appena. Speravo fosse ancora sveglia!
- Karen, sei sveglia? – sussurravo contro la porta, sperando che mi sentisse.
Niente. Silenzio. Provai ancora, stavolta un pochino più forte.
- Karen? – Nulla.
Pazienza. Stavo rinunciando, quando sentii scattare la serratura. E la porta si aprì.
- Mike? Che hai? Stai male? – Forse non era del tutto sveglia, ops.
- No, no … sto bene. Dormivi? – Che domanda stupida.
- Uh oh, beh non proprio. Dai entra. –
Scivolai silenziosamente nel suo appartamento. Effettivamente non potevamo continuare a fare conversazione alle 4 e 30 della notte, lì nel corridoio dell’hotel.
- Che è successo? – Mi chiese lei appena fui entrato.
- Niente di grave. Ho … conosciuto una ragazza … -
- Una ragazza? Mike, non ti seguo … - mi guardava sospettosa.
- Si. Ma è una storia un po’ complicata, siediti che ti racconto. –
Ci accomodammo sul divanetto, lei si raggomitolò sotto il suo plaid preferito e io, totalmente imbarazzato, cominciai a raccontarle tutto, dal principio.
- E adesso l’ho messa a dormire.- ero agitato, tenevo molto al pensiero di Karen, di lei mi fidavo. Mi stavo contorcendo le mani per l’ansia.
- Mike … sei incredibile! – mi sorrideva, questo era un buon segno.
- Cos’è, hai avuto un colpo di fulmine? – ammiccava maliziosa.
- Ma che dici K? – ero diventato paonazzo, sicuro.
Mi sentivo il viso in fiamme. E se avesse avuto ragione? In fin dei conti non mi era mai, MAI, capitata una cosa del genere, quindi tutto poteva essere. E sinceramente la cosa non mi dispiaceva affatto. Ma non era il momento per dirlo.
- Io non so, ma sicuramente questa ragazza mi ha colpito. –
- si Mike, questo lo avevo notato. – precisò lei sorridendo.
- Sono felice Mike, hai proprio bisogno di stringere dei legami. Io lo so, ti conosco da tanto tempo ormai. E ti giuro, che non è facile vederti emozionato come ora. –
- Lei non ha un posto dove andare … -
- che vuoi dire? –
- Non so, è quello che ho capito, ti ho detto la storia dello stadio, no? Ha dormito li … ha detto di non avere più una famiglia … Che devo fare secondo te? –
- Beh, Mike. Chiedile se vuole restare. Sii te stesso. Se tra voi c’è davvero questo legame che tu dici, si aprirà con te, dalle un po’ di tempo.-
- grazie K. Sei fantastica. Cosa farei senza di te? –
- Ehhh… usciresti sempre spettinato e con le borse sotto gli occhi … -
- Ma io non ho le borse sotto gli occhi!? –
- ah no? Vedrai domattina, se non ti muovi adesso, ad andare a letto! Fila in camera tua! – Sembrava una mammina premurosa con me.
- Ok, vado. A proposito, domani vorrei andare un po’ in giro. Ci pensi tu? –
- Si certo, come sempre. -



Karen aveva terminato di “lavorare” su Michael. Era davvero irriconoscibile. E lo trovavo anche piuttosto buffo, considerando che non ce lo vedevo proprio, conciato così. Gli aveva applicato una barba posticcia davvero orribile, soprattutto agli occhi di una che detesta la barba in generale, corredata da baffi applicati su di un finto naso, posizionato ad arte e perfettamente camuffato dal trucco. Gli aveva imbottito un po’ gli abiti, per farlo apparire più in carne. Insomma, aveva l’aria da intellettualoide filantropo. Non sembrava più, nemmeno lontanamente, il ballerino prodigio che in realtà era.
- Oh, Michael! Sei orribile … - scoppiai a ridere.
Il travestimento funzionava alla perfezione, era assolutamente irriconoscibile, ed era così strano parlarci e vederlo con quell’aspetto.
Lui, intanto, se la rideva, e come! Karen osservava soddisfatta la sua opera. Su di me era stato sufficiente farmi apparire diversa, tanto nessuno mi conosceva, era semplicemente per sicurezza. Su Michael aveva fatto un vero e proprio capolavoro.
- Ok, ragazzi! Siete pronti! – si batté le mani per congratularsi con se stessa.
- Karen, sei eccezionale, grazie! –
Mi aggiunsi anche io al ringraziamento di Michael, per me era anche stata un’esperienza unica. Farmi sistemare dalla truccatrice personale di Michael Jackson!!


Scendemmo nella hall dell’albergo, con cautela, per evitare di essere notati. Anche se travestiti, nei pressi dell’hotel era meglio evitare rischi. Sgusciammo fuori, passando dal retro. L’ingresso ovviamente era bloccato da decine e decine di fan, in caccia di autografi.
- Mi dispiace lasciarli lì ad aspettare, così tante ore. Ma ho bisogno di un po’ di tempo per me, ogni tanto.
Stasera cercherò di accontentarne qualcuno. Adoro l’affetto che mi danno, tutto questo supporto. –
Eravamo appena usciti, nel retro del palazzo, area riservata solo ai dipendenti. Ad aspettarci c’era un’auto diversa. Non saremmo andati in Limousine, ovviamente.
Salimmo su quest’auto, ugualmente lussuosa ma decisamente più anonima e meno vistosa.
Le bodyguard stesse, avevo notato, si erano vestite in modo più informale. Una volta arrivati in centro, avrebbero dovuto fingere di passeggiare anche loro, e di non conoscerci. Non si doveva notare che ci tenevano d’occhio.
Durante il tragitto in auto Michael era decisamente impaziente, continuava a fissare fuori dal finestrino e a tamburellare sul vetro con le dita. Io mi sentivo piuttosto strana così travestita, anche se trovavo divertente il mio nuovo look. E ancora più divertente quello di Michael.
- Sai, potresti anche decidere di vestirti cosi più spesso! –
Ok, lo stavo prendendo un po’ in giro, ma era troppo buffo conciato così. Per chi non lo sapeva non ci sarebbe stato niente di strano, era davvero perfettamente truccato, ma io non resistevo a rimanere seria, sapendo quale fosse la faccia reale che stava là, sotto tutto quel trucco!
- Si, in effetti, ci stavo proprio pensando … la barba è fantastica, non mi fa sembrare più saggio? –
- La barba è orribile, Michael. Però si, devo dire che ti dona. Sembri saggio, maturo direi! –
Sapeva che lo prendevo in giro e si divertiva a stare al gioco. I travestimenti lo facevano impazzire di gioia. Era anche un bravo attore. Ma c’era qualcosa che non sapesse fare??
Quando arrivammo a destinazione, Michael scese per primo, mi prese per mano e mi trascinò impaziente, fuori dalla macchina.
- Andiamo, su!! Non c’è tempo da perdere!!-
- Calma, arrivo! – risposi in fretta, mentre cercavo di non inciamparmi sui piedi scendendo.
Lui si guardava attorno, indeciso su dove andare, quale direzione prendere.
Prima di decidere, si girò verso di me.
- Ok, dove vuoi andare? - a me lo chiedeva?
- Non ne ho la minima idea, non conosco nemmeno la città, non ci sono mai stata prima! –
- Bene, allora potremmo cominciare da … - ancora un paio di giri su se stesso, scrutando le strade
– da qui! -
Prese a tirarmi dietro di sé, camminava a passo svelto, quasi correva. Facevo fatica a stare al suo passo.
Ci addentrammo in una via molto affollata e piena di luci al neon, scritte luminose, schermi video giganti. Il tutto creava un’atmosfera psichedelica. I video, numerosissimi su ogni palazzo, trasmettevano, guarda caso, immagini di Michael Jackson.
Avevo il cuore in gola, eravamo completamente accerchiati da persone. La strada era affollata, nell’ora di punta, il via vai frenetico era come un fiume in piena. Persone che si incontravano, si scontravano, si allontanavano. Erano ovunque, erano dappertutto. Eppure nessuno si curava di noi. Di Lui. Gente che parlava al telefono, gente che rideva, chi faceva conversazione passeggiando, chi invece camminava a testa bassa, di passo svelto, passo lento, chi era fermo, chi guardava le vetrine, chi comprava un panino. Caos. Puro e semplice caos cittadino.
Il travestimento funzionava. Alla grande. Nemmeno una persona si era voltata verso di noi. Eravamo parte di quella grande folla. Soli, piccoli, immersi nel mondo che non si accorgeva di noi.
Michael ostentava una sicurezza tale, nei suoi passi, che mi dava ancora di più la conferma, di quanto non avesse mai, nemmeno lontanamente, dubitato della riuscita del suo piano. E del lavoro di Karen. Era davvero come se non fossi per mano a Michael Jackson. Anzi, in quel momento NON ero per mano a Michael Jackson. Stavo passeggiando, per una via del centro, affollata, semplicemente con il mio amico Michael. Solo Michael. E lui era felice.

Si bloccò di fronte ad un negozio enorme, dalle vetrine colorate a festa, luminose e sgargianti. Eravamo davanti all’ingresso di Toys’R’us. *(grande catena di negozi per giocattoli) n.d.a.* E Michael aveva la solita espressione soddisfatta e impaziente.
- Dai, entriamo! – Mi guardava e gongolava con la testa, sorridendo, come solo lui sapeva fare.
Il mio entusiasmo era frenato, mi sentivo un po’ cresciuta per entrare in negozio di giocattoli. Ma in realtà morivo dalla voglia di entrare.
Inspirai profondamente, come pronta a fare un tuffo nel vuoto.
- dai, ti seguo! – Manco a dirlo, mi aveva già afferrato di la manica della giacca, per fare prima, e mi stava trascinando dentro.
Il negozio era enorme, gigantesco. Si susseguivano scaffali e scaffali di giochi, pupazzi, bambole e altro ancora. Penso che se fossi stata da sola avrei avuto bisogno di una mappa per poi ritrovare l’uscita. Anche se in fondo, chi aveva voglia di lasciare un paradiso simile.
Mentre riflettevo con gli occhi sgranati per la meraviglia, mi voltai per dire a Michael quando fossi emozionata di trovarmi lì, con lui.
- Michael, sai .. Michael? Michael? – Sparito.
Scomparso. Ero sola. Come accidenti aveva fatto a sparire così, non mi ero nemmeno accorta che avesse mollato la presa sulla mia giacca. Iniziai a camminare, accelerando il passo, per andare al centro di quella fila di corridoi, sperando di scorgerlo da qualche parte.
- Ecco, persa come si perdono i bambini piccoli. E ora? Che faccio? –
Non ebbi nemmeno il tempo di finire di preoccuparmi che, dalla parte opposta del corridoio, nel quale mi trovavo, vidi qualcosa. Qualcuno, sopra a qualcosa!?
- Alex!!!!!!!! Ahahahaha, è bellissimo! –
ma che … ? cosa … ? Me lo vidi arrivare, saltellando come un pazzo, su uno di quei palloni giganti, per rimbalzare. Era matto. Stava scorrazzando su e giù per i corridoi, saltellando qua e là. E voleva che lo imitassi.
- Tieni, Alex. Provalo, avantiiii …. – mi aveva portato uno di quei “cosi” anche a me. E pretendeva che ci salissi sopra! Mi vergognavo, ma allo stesso tempo, morivo dalla voglia di farlo anche io.
- Oh, ma non so se sono capace! –
- Capace? E che ci vuole! Siediti su e poi salta, come faccio io. – e si mise a girarmi in torno come un ranocchio. E vederlo così travestito pensai proprio alla storia del ranocchio. Lì sotto, si nascondeva un principe, bellissimo. Ma in quel momento, ero l’unica a saperlo.
Risi piano, pensando a questa cosa, ma Michael se ne accorse.
- Cosa ridi? Sono buffo? – Oh, quanto eri lontano dalla verità.
- Ehm, si un po’. – Piccola bugia, ma infondo era la situazione ad essere buffa.





Bene, qui vi lascio moooolto in sospeso...ma è solo la prima parte di questa loro uscita...e vi confesso che vi lascio anche sul più bello...eh si..strategie di mercato.... [SM=g27818] [SM=x47979]
cmq...a voi la parola!!!
Micheal'sNewFan
00venerdì 4 dicembre 2009 15:48
Ma che tenero questo capitolo...ma mi hai lasciata sulle spine...continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! [SM=g27827]
Anto (girl on the line)
00venerdì 4 dicembre 2009 16:16
Bellissimooooooooooooooooo questo capitolo,mi piace un sacco!!!Fantastica la descrizione del rapporto tra Michael e Karen,molto vero e disinteressato.E poi mi ha fatto morire dal ridere la descrizione di Michael su quella specie di pallone gigante,già mi immagino la scena!!!Brava brava,continua così però non tenerci troppo sulle spine!
Clau_Dance.
00venerdì 4 dicembre 2009 17:14
bellissimooo...dai continua
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