È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 | Pagina successiva

Pareggio di bilancio: pensione a 70anni, meno detrazioni e deduzioni, aumento dell IVA, risparmi per i piu ricchi....

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2011 16:57
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
23/06/2011 09:37
 
Quota
Post: 8.953
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
....cosi Tremonti trovera i 43 mld per la manovra...
In pensione a 67 anni già nel 2020
le novità nella manovra correttiva
Interventi sulla previdenza per recuperare risorse: il meccanismo della 'speranza di vita' scatterebbe dal 2013, aumentando la soglia di tre mesi ogni tre anni. Nel mirino anche le pensioni d'oro. Riforma fiscale, risparmi maggiori per i redditi oltre i 40 mila euro
di ROBERTO PETRINI
Il ministro dell'economia Giulio Tremonti
ROMA - Un nuovo intervento sulle pensioni, oltre a quello di cui già si parla per le donne del settore privato. L'indiscrezione, rimbalzata ieri dal cantiere sulla manovra da 43 miliardi che il governo si appresta a varare tra il 28 e il 29 giugno, prospetta un nuovo aumento dell'età pensionabile per tutti gli italiani.

Il meccanismo, attualmente in vigore dopo la riforma del 2010, si chiama "adeguamento alla speranza di vita" e dovrà portare l'età di vecchiaia fino a 70 anni nel 2050: di fatto dal 2015 l'età pensionabile di anzianità e vecchiaia dovrà crescere di circa tre mesi ogni tre anni. Con la riforma ipotizzata per la manovra la partenza del nuovo meccanismo potrebbe venire anticipata di due anni, al 2013. In questo modo si cumulerebbero già da quell'anno l'aumento di tre mesi dovuto alla "speranza di vita" oltre alla cosiddetta "finestra mobile" (in vigore dal 2011) che di fatto allunga per tutti l'età pensionabile di un anno.

A conti fatti, se andasse in porto l'intervento di cui si parla, nel 2013 l'età di vecchiaia (per gli uomini) sarebbe di 66 anni e tre mesi e quella di anzianità di 63 anni e tre mesi (per uomini e donne). Già nel 2020 entrambe dovrebbero salire a 67 e 64 anni.

Il fronte della manovra è ormai in grande movimento. Le cifre circolate ieri indicano il totale a 43 miliardi, con un intervento di 3 miliardi quest'anno, di 5 per il 2012 e di 35 per il biennio 2013-2014. Cifre che tuttavia non convincono il Nens, il centro studi che fa capo a Visco e Bersani, che ieri ha diffuso un rapporto in base al quale la correzione necessaria per raggiungere il pareggio di bilancio, vista la scarsa crescita, potrebbe arrivare a 50 miliardi.

La caccia alle risorse è febbrile e comincia a quantificarsi l'entità degli interventi: la previdenza sarebbe nel mirino non solo per il tema "speranza di vita". Al centro dell'attenzione anche le pensioni d'oro che superano otto volte il minimo (1,5 miliardi in dieci anni), l'aumento della contribuzione per i collaboratori e, come accennato, l'aumento dell'età per le donne del settore privato. Altre risorse si attendono dai tagli ai Comuni (circa 3 miliardi), dai tagli ai ministeri (5-6 miliardi), dalla sanità (5-6 miliardi), dal blocco del turn over e della congelamento degli stipendi pubblici, dalla riduzione dei costi della politica.

Assai caldo anche il fronte delle tasse. Dopo la conferma delle tre aliquote (rispetto alle cinque di oggi) e più basse da parte dello stesso Berlusconi si moltiplicano le simulazioni sugli effetti. La prima a scendere in campo è stata la Cgia di Mestre 1: se sarà confermata l'ipotesi di riforma del fisco circolata in queste ore, "a sorridere saranno soprattutto i contribuenti con redditi superiori ai 40 mila euro", ha detto Giuseppe Bertolussi. La Cgia calcola che, con le tre aliquote, chi guadagna sopra 70 mila euro avrà un risparmio di 2.370 euro, mentre chi va sopra i 100 mila risparmierà 3.170 euro.

Se gli effetti distributivi fanno discutere, il reperimento delle risorse scatena la polemica. Il possibile aumento dell'Iva trova l'opposizione della Cgil, delle associazioni dei consumatori e della Confcommercio. "La riforma del fisco cui guarda il governo parte con il piede sbagliato", ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso.
Sulla scorta delle critiche riprende quota l'idea di finanziare il taglio delle aliquote con lo sfrondamento delle detrazioni e delle deduzioni: in totale si tratta di 111,7 miliardi (di cui 42 "intoccabili" perché detrazioni da lavoro dipendente e pensioni) di cui Tremonti sembra intenzionato a tagliare il 10 per cento, circa 10-11 miliardi.
(23 giugno 2011)


www.repubblica.it/economia/2011/06/23/news/pensioni_aumento_et-18098273/?ref...

[IMG][/IMG]
23/06/2011 09:38
 
Quota
Post: 8.953
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
altro che pareggio.....questa è una vera a propria Austerity...ergo, declino a vita!


i risparmi si devono trovare ne rimborsi elettorali!
tagliarli tutti!

[IMG][/IMG]
23/06/2011 10:16
 
Quota
Grazie angelico che ci porti sempre queste belle ventate di ottimismo!
Sinceramente l'eta della pensione è sempre stato quello a preoccuparmi di meno.
23/06/2011 10:26
 
Quota
Post: 1.965
Registrato il: 15/11/2009
Città: NAPOLI
Età: 58
Sesso: Femminile
Dangerous Fan
OFFLINE
Di risparmi se ne possono trovare in tutti gli sprechi e non necessita':meta' dei parlamentari,con relativi stipendi e pensioni,Province(non si era fatta la campagna elettorale per eliminarle?),vantaggi per i Parlamentari(auto,trasporti gratis,barbieri e parrucchieri,spettacoli,ecc...il loro stipendio se no e' di ben oltre la cifra che conosciamo,e' al netto di tutto questo!!).Poi ci sono consulenze inutili,cessazione dell'ICI anche per chi non ha solo la casa dove abita ma molti appartamenti,aliquote basse per chi ha di piu',e potrei continuare all'infinito....ci vuole soprattutto una chiara e forte volonta'di perseguire gli evasori fiscali,e' li' il punto cruciale,e' li' che ci sarebbe un maggiore recupero,ma si sa che non si vuole perche' e' li' che il PDL che raccoglie maggiori consensi(i professionisti liberi sono i maggiori evasori)!iL BACINO DEI VOTI CONDIZIONA TOTALMENTE LE SCELTE DEI PARTITI,quindi chi governa va a intaccare gli ambiti dove sa che non gli portera' perdita dei voti o consensi!
23/06/2011 10:37
 
Quota
Post: 3.713
Registrato il: 19/06/2010
Città: ANDRIA
Età: 66
Sesso: Femminile
Utente Certificato
Bad Fan
OFFLINE
Non preoccupa neanche me l'età della pensione...tanto la nostra è una miseria!
Invece..sono preoccupata per l'aumento dell'iva! Io e mio marito siamo dei piccoli artigiani che operiamo nel settore dell'abbigliamento..perennemente in crisi...aumentare l'iva sarebbe un disastro!I tagli gli dovrebbero fare sulla politica!Come dice Angelico..tagliare tutti!
05/07/2011 15:50
 
Quota
Post: 9.085
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
CONTO IN BANCA: ALIQUOTA UNICA AL 20%, SCAGLIONI PATRIMONIALI PER LA TASSA SUL CONTO-TITOLI
Risparmio, fino a 380 euro il bollo
sul deposito titoli
Con diecimila euro di Bot, tra tasse e spese, il rendimento netto si riduce a circa dieci euro l’anno

Una stangata immediata per il dossier titoli, con un crescendo da qui al 2013 fino a 380 euro per chi possiede più di 50 mila euro. Ma anche un'idea di riforma che contiene notizie consolanti. Per esempio la discesa dal 27% al 20% per l'aliquota sui conti correnti e i depositi online: in questo caso, però, i tempi di attuazione saranno più lunghi.

La soglia dei 50 mila euro
Il testo del decreto arrivato ieri nelle mani del presidente della Repubblica non lascia dubbi: l'idea di un super bollo non è in cantiere solo per chi può permettersi il macchinone potente. E la misura potrebbe modificare l'attuale mappa del risparmio nazionale, scoraggiando la tenuta di dossier titoli con somme modeste e spostando l'asse verso i depositi vincolati.

Ma vediamo i dettagli emersi ieri, che comunque dovranno essere aggiornati e chiariti meglio nei prossimi giorni.

Da subito a tutti i titolari di deposito titoli verrebbe applicato un bollo «rinforzato» sull'invio dell'estratto conto del dossier. Si passa a 120 euro l'anno (10 al mese), rispetto ai 34,20 attuali, da cui si salva solo chi possiede titoli e valori per cifre inferiori a mille euro. Una bella botta, soprattutto per chi ha patrimoni modesti e fa scelte di investimento a basso rischio (e a basso rendimento) in un momento storico dove l'inflazione è sempre più difficile da rincorrere (oggi è al 2,7%).

Quanto resta sul conto
Facciamo un esempio: 10.000 euro di Bot annuali, che oggi rendono l'1,50% al netto di tasse (12,5%) e commissioni (0,30%), sono appena sufficienti per coprire la nuova richiesta del Fisco, pari all'1,2% del patrimonio considerato. Degli interessi annuali, dopo il super bollo, rimarrebbero 30 euro, di cui 18-20 vanno alla banca per la gestione del servizio. In tasca del Bot people da 10 mila euro, quindi, alla fine ne rimangono una decina. Un pò meglio andrebbe invece a chi, per esempio, possiede 30 mila euro di Bot: 120 euro rappresentano «solo» lo 0,4% del suo capitale e si mangiano, quindi, «solo» un terzo abbondante dei 450 euro di interessi netti assicurati oggi dai Bot. Ma non è finita qui. Dal 2013, infatti, parte la seconda manche, con un rincaro a 150 euro per chi possiede fino a 50 mila euro di titoli e una richiesta di 380 euro per chi supera la soglia dei 50 mila.

Nessuno sa dove saranno i rendimenti dei Bot nel 2013: ai valori attuali il risparmiatore con 10 mila euro sul deposito titoli restituirebbe in bolli tutto il rendimento del suo dossier. Per chi dovesse superare di poco la soglia fatidica dei 50 mila euro, invece, il super bollo sull'estratto conto significherebbe un esborso pari allo 0,76% del capitale. E la percentuale, ovviamente, diminuisce al crescere del patrimonio: con 300 mila euro, il prelievo si riduce a poco più dell0 0,1%.

L'aliquota unica
L'altro fronte aperto dal governo - con un disegno di legge delega - è quello di un nuovo impianto generale per il Fisco degli investimenti. L'idea è quella di un'aliquota unica al 20% su tutti i redditi da capitale, con qualche vistosa eccezione. I titoli di Stato in prima fila e la previdenza complementare e il risparmio di lungo termine in seconda battuta.

Che cosa significa questo? Dentro la cornice scritta dal governo (poche decine di righe) dovrà essere messa nei prossimi mesi la sostanza. Che dovrebbe portare alla discesa della tassazione sui conti correnti e sui depositi online nati nell'ultimo decennio dal 27% al 20%. Il rendimento del conto sarà quindi sempre magro, ma meno gravato dal Fisco. Una misura che avrà qualche effetto rilevante soprattutto sui conti di deposito vincolati, quelli delle banche online e non che offrono qualche punto percentuale di interesse. Sugli «zero virgola» dei conti più tradizionali sarà difficile vedere una grande differenza.


Sconti a lungo termine
C'è chi scende. Ma c'è anche chi sale. Per fondi, azioni, dividendi, pronti contro termine, etf, obbligazioni bancarie e societarie, le tasse dovrebbero invece salire dall'attuale 12,5% al 20%. Un ascensore fiscale che lascia a terra solo i titoli di Stato, gli unici a rimanere tassati al 12,5%. Un privilegio che si tradurrà, probabilmente, anche in maggior valore di mercato per Bot, Btp e Cct. Il testo della delega, però, estende la possibilità di sconti e agevolazioni sulla fatidica soglia unica del 20% anche ai fondi pensione (che già oggi sono tassati meno degli altri prodotti finanziari) e per piani di risparmio a lungo termine «appositamente istituiti». L'idea sembrerebbe quella di favorire anche in Italia la nascita di conti su cui parcheggiare fondi e titoli con un impegno ultraquinquennale, in cambio di una tassazione agevolata. In Francia e in Inghilterra esistono da tempo.

Giuditta Marvelli
05 luglio 2011 12:39

www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce

[IMG][/IMG]
06/07/2011 16:04
 
Quota
Post: 9.095
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
pasqui scrive su padania.org: "mi ricordo che rifondazione comunista proponeva una patrimoniale ma per i depositi al di sopra dei 250 mila euro, e venivano tacciati di essere dei pericolosi bolscevichi che attentavano al risparmio delle famiglie. Nei dibattiti quelli del centro sinistra parlavano di tassare le grandi rendite e ancora ad urlare patrimoniale sui risparmi delle famiglie. Ma ora cosa dovremmo dire del liberista silvio? A è vero lui doveva stare attentoo a preservare i privilegi suoi e dei suoi amici a scapito del popolo|!!!! Ma i nostri rappresentanti non dovrebbero essere nostri servitori??? o almeno fare finta mi accontenterei!!!!!"

[IMG][/IMG]
06/07/2011 21:08
 
Quota
Post: 9.099
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Manovra, stangata sui risparmi. La tassa su titoli e bot passa da 34 a 120 euro Imposta di bollo quadruplicata nella manovra. Chi ha risparmi di poche migliaia di euro e vede così drasticamente ridotti gli interessi maturati. E la patrimoniale salva-ricchi di Tremonti premia chi offre conti di deposito come quello di Mediolanum
I vostri sudati risparmi ammontano a poche decine di migliaia di euro o magari anche meno? Non siete speculatori, la Borsa vi mette ansia e l’investimento più rischioso che riuscite a tollerare è quello nei vecchi Bot, Cct o Btp? Bene, cioè male. Perché se avete risposto sì a queste domande dovete sapere che il ministro Giulio Tremonti si è appena inventato un’imposta su misura per voi. Un’imposta che premia i ricchi e gli speculatori e punisce i piccoli risparmiatori, ovvero, nella gran parte dei casi, lavoratori dipendenti o famiglie a reddito medio basso. Sono loro, infatti, i cittadini più colpiti dall’aumento dell’imposta di bollo sul deposito titoli.
Il provvedimento inserito nella manovra appena varata dal governo prevede che questa particolare gabella passi dagli attuali 34,20 euro all’anno fino a 120 euro. È solo un primo passo: dal 2013 l’imposta diventerà di 150 euro per i depositi fino a 50 mila euro e di 380 per i dossier con titoli di valore superiore. È una novità di carattere regressivo, concludono gli esperti. Nel senso che il peso del prelievo diminuisce man mano che aumenta la consistenza del patrimonio gestito. Più chiaro ancora: si tratta di una patrimoniale, ma al contrario: chi più ha meno paga. Nell’ipotesi estrema, ma neppure troppo, che un risparmiatore abbia un deposito titoli del valore di 10 mila euro tutti investiti in Bot a un anno, buona parte del rendimento dei titoli verrebbe assorbito dalla nuova maxi-imposta di bollo.

I Bot annuali infatti fruttano (al netto di tasse e oneri di collocamento) l’1,57 per cento, cioè 157 euro su 10 mila investiti. Questo gruzzolo verrebbe però falcidiato dai 120 euro del bollo. Al nostro ipotetico investitore resterebbero 37 euro. Con l’imposta annuale di 34,20 euro in vigore fino ad oggi il guadagno effettivo ammonta invece a 122,8 euro. Per il piccolo risparmiatore l’effetto Tremonti si traduce in una perdita secca del 70 per cento, pari a 85,5 euro.
Ben diversa la situazione di chi può disporre di un ingente patrimonio. Dai 500 mila euro in su il peso dell’imposta di bollo maggiorata si rivela infatti ben poca cosa. Per chi guadagna migliaia di euro all’anno grazie ai rendimenti dei propri titoli tutto sommato non c’è gran differenza se l’imposta è di 34,20 euro oppure di 120.

Fin qui gli effetti della manovra sui risparmiatori. La stangata del bollo sul deposito titoli avrà però con ogni probabilità effetti concreti anche nei conti delle banche. Alla fine verranno favoriti soprattutto gli istituti che offrono conti di deposito vincolati, tipo Conto Arancio o Che Banca. Sarà un caso, ma tra i gruppi finanziari che di recente hanno puntato alla grande su questo tipo di prodotti c’è anche Mediolanum che proprio poche settimane fa ha aggiornato il suo conto Freedom trasformandolo in un vero e proprio conto di deposito con rendimento garantito per un anno. Assieme al presidente Ennio Doris, il maggiore azionista di Mediolanum altri non è che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. È un caso classico, l’ennesimo, di conflitto d’interessi. Una norma varata dal governo finisce per favorire un’azienda che fa capo al premier. Mediolanum infatti, così come Mediobanca, padrona di Che Banca, e il gruppo olandese Ing (Conto Arancio), ha tutto da guadagnare dall’inasprimento dell’imposta di bollo.

Infatti, i piccoli risparmiatori saranno incentivati a chiudere il loro dossier titoli in banca per puntare tutto sui conti di deposito. Questi ultimi infatti già adesso offrono rendimenti più che concorrenziali rispetto ai titoli di stato. Se poi il magro guadagno garantito dai Bot annuali viene taglieggiato dal nuovo bollo formato XXL, allora è facile immaginare che gli investitori andranno alla ricerca di prodotti più convenienti e relativamente sicuri. Proprio come i conti di deposito. Insomma grandi affari in vista per la coppia Berlusconi-Doris. Grazie a Tremonti, il Robin Hood che toglie ai poveri per dare ai ricchi.

da Il Fatto Quotidiano del 6 luglio 2011

www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/06/%E2%80%9Ctassa%E2%80%9D-sui-botl%E2%80%99ultimo-regaloa-mediolanum...

[IMG][/IMG]
09/07/2011 12:59
 
Quota
Post: 9.111
Registrato il: 13/07/2003
Sesso: Maschile
Utente Certificato
Thriller Fan
OFFLINE
Arriva la tassa anche sulla separazione: lasciarsi costerà 37 euro

di Andrea Maria Candidi
Cronologia articolo9 luglio 2011
In questo articolo

Argomenti: Fisco



Accedi al servizio My






Un'altra tegola per i coniugi che si apprestano a diventare 'ex'. Per fare domanda di separazione si dovrà infatti pagare il contributo unificato: 37 oppure 85 euro a seconda che la procedura sia consensuale o no. Nelle pieghe del decreto legge della manovra, all'interno del capitolo «Disposizioni per l'efficienza del sistema giudiziario e la celere definizione delle controversie», c'è infatti una norma che cancella un riferimento nell'elenco dei procedimenti da svolgere in tribunale per i quali non si paga nulla.

Si tratta del 'capo' relativo ai procedimenti in materia di famiglia. Da mercoledì (data di entrata in vigore della manovra), la presentazione in tribunale della domanda di separazione personale non è più senza oneri. I richiedenti devono infatti versare il contributo nelle due misure stabilite dalla manovra stessa: nel caso si scelga la via consensuale, bisogna pagare 37 euro; nel caso invece la crisi coniugale abbia anche scatenato questioni patrimoniali o relative alla prole, ed è dunque richiesto l'intervento del giudice, il contributo balza a 85 euro.

La tassazione più alta colpisce anche i procedimenti di modifica delle condizioni stabilite nel corso della separazione stessa, come l'assegno di mantenimento o interventi legati alla prole o l'assegnazione della casa familiare. Secondo la relazione tecnica della manovra, il contributo dovrebbe comportare un gettito di circa 10 milioni e mezzo (grosso modo un ottavo dei maggiori proventi derivanti dal complesso degli aumenti sulla tassa-giustizia). Stime basate sui dati 2010, in cui si sono registrati quasi 114mila separazioni e oltre 66mila divorzi. Nel 70% dei casi la strada è stata quella consensuale.



www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-07-08/arriva-tassa-anche-separazione-214245.shtml?uuid=...

[IMG][/IMG]
09/07/2011 13:09
 
Quota
Post: 749
Registrato il: 29/04/2008
Sesso: Maschile
Invincible Fan
OFFLINE
La patrimoniale regressiva è una roba di una demenza mai vista.

Com'era il mantra? "Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani"....

P.s. Di quanto è aumentata la spesa pubblica sotto il governo B?

“You have to be realistic about these things.”
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:22. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com