Scusate l’attesa e l’assenza.. ma anche questa storia prima o poi dovrà terminare.. quindi mi sono messa all'opera e tra qualche capitolo arriverà anche la fine…
Buona lettura…
CAPITOLO 93:
ARRIVI.
- Chiara –
Mentre ero ancora adagiata sul suo petto e ascoltavo la musica del suo cuore… lui mi fissava con sguardo di rimprovero e amore allo stesso tempo.
Come se non fosse arrabbiato, forse solo deluso, ma che allo stesso provava per me un amore forse troppo potente per essere sconfitto da una semplice delusione…
Forse avrebbe voluto parlare, ma in quel momento le parole dovevano essere quasi pesate per non crollare di nuovo in qualcosa di più grande di noi…
Pensò un po’… e mentre pensava lo fissavo, lo guardavo, e con più lo ammiravo, con più compresi che il perdono era imminente…
“Avresti potuto dirmelo” Disse, spostandomi una ciocca di capelli ribelli che mi coprivano il viso, dietro all’orecchio…
“Amore io… si lo so, scu …” Non riuscii a finire la frase che la sua comprensione fu immediata.
“Cucciola non devi darmi nessuna spiegazione” Disse ritornando il Michael di sempre “è normale avere paura, ti capisco, e credimi molte volte anche io ho paura e non lo dico…” Fece una piccola pausa mentre era intento ad accarezzarmi i capelli, dopo di che riprese .. “Tante volte ho paura di andare in tournee oppure altre ho anche solo paura che tra me e te possa svanire tutto, ma tu, Prince e la piccola siete le persone che più mi calmano in assoluto” Concluse il discorso posando la sua mano sulla mia pancia ormai troppo evidente, troppo grande per non essere notata…
Le sue parole però furono la cosa che più mi calmarono… e capii, che anche se tra noi due le differenze erano quasi un milione, il nostro amore non se subiva nessuna condizione… D'altronde eravamo anche sposati… Ormai una famiglia unita.
ORE 8,00 (Aeroporto di Los Angeles)
Con tutte quelle chiacchiere eravamo ormai giunti all’Aeroporto, dove un jet privato ci attendeva…
Mi ero tranquillizzata rispetto a poco prima, ma di certo per cancellare, oppure nascondere la mia paura non sarebbe bastata una semplice mezz’ora…
Tra i milioni di pensieri che avevo non mi accorsi nemmeno che stavamo camminando verso un jet, me ne accorsi solo quando Michael mi prese la mano e si avvicinò al mio orecchio…
“Eccoci amore… è la prima volta che voli con me in jet” Mi disse nell’orecchio lasciandosi sfuggire un risolino da bambino.
Li per li ancora sconclusionata dal mio stato mentale addormentato ci misi un po’ per comprendere quello che mi aveva appena detto, ma capii lo stesso…
“ Ahah, Mike sei sempre il solito” Dissi e mi chinai verso Prince che si guardava intorno.. “Ehi piccolino, allora?, sei un posto nuovo?” Gli chiesi e lui da piccolino fece un versetto simile ad un si sorridendo…
-Michael-
Assisteva divertito e innamorato alla scena, amava quando avevo a che fare con nostro figlio…
Forse perché ero adatta a fare la mamma oppure perché io, come tante altre donne e uomini, avevo la dote di tornare un po’ piccola anche io… Ma il re il tutto questo era lui… e iniziò ad avvicinarsi a noi…
“La mamma e il piccolo” Disse avvicinandosi a me e abbracciandomi da dietro…
Avendolo alle spalle era difficile scovare qualche suo giochetto che era solito fare… ma non ebbi nemmeno il tempo di pensare a qualcosa di plausibile che Michael avesse potuto avere in mente che il bimbo che era di fronte a noi iniziò a ridere…
Aveva una risata magica, degna di essere comparata con quella del padre,… ed anche se io avessi cercato di imitarle sarebbe stato impossibile…
Forse avevano tanto in comune loro due… e anche se Michael faceva lo scemo non riuscii a trattenere un sorriso e una risata…
“Mike fai il cattivone?” Gli dissi girandomi nel suo abbraccio… Ma qualcosa lo salvò dal mio piano,…
“Ragazzi potete salire…” Ci avvertì Max nel momento che per me sarebbe stato il più bello…
Non ce lo facemmo ripetere due volte e mentre io iniziai a salire, il mio amore prese il piccolo in braccio, lasciando chiudere agli altri il passeggino e raggiungendomi sedendomisi accanto dopo aver allacciato il nostro bimbo al seggiolino…
Non ci volle molto per partire, ma Il nostro piccolo si addormentò quasi subito lo stesso..
Era tenerissimo…
“Amore?” Chiamai Michael verso di me… e lui si girò… “Il piccolo si è addormentato, non pensi sia meglio mettergli il cuscinetto salva collo?, ho paura che gli venga a far male se sta così tutto chinato in avanti…” Il mio amore di mamma aveva colpito ancora.
Michael forse era peggio di me e accortosi di come il sonno si era impossessato del nostro piccolo tesoro prontamente gli mise il cuscinetto, adagiandogli la testolina al sul seggiolino…
“Si hai ragione, non me ne ero accorto, che sbadato” Disse risedendosi accanto a me…
E solo in quel momento mi resi conto di una cosa… l’azione di scappare non era servita a niente… allontanarmi da quella bellissima persona, da quell’angioletto dagli occhioni azzurri frutto dell’amore tra me e Michael, sarebbe stato un gesto insensato, privo di logica…. E dato che i miei occhi rivelatori lo furono anche quella volta, Michael si accorse della mia mentre che vagava tra una miriade di pensieri…
-Chiara-
Sento una mano passarmi sul braccio, adagiato tranquillamente sull’appoggia gomiti del posto del jet…
Era un tocco familiare, caldo, dolce, sensuale, e pieno di amore… Una tocco che penso non mi sarei mai dimenticata...
“Amore mio… A che pensi?” Mi chiese rivolgendomi uno sguardo romantico…
Per la prima volta la paura di rispondere non mi attanagliava, così la pausa fu breve…
“A niente, penso solo che ho fatto una cavolata a lasciarvi..” Rivolsi il mio sguardo al bimbo che dormiva beatamente.
“Cucciola non ci pensare…, adesso è tutto passato, voltiamo pagina e non torniamo a quel brutto periodo” Disse portando la sua mano destra sulla mia guancia, e portandomi a guardarlo…
I miei occhi videro il colore scuro dei suoi, attratti entrambi da una forza non terrena, da una voglia di non staccare lo sguardo da quello dell’altro…
Un’attrazione forte che fa immaginare, sognare, pensare…
Ma in quel momento l’unico pensiero era quello di posare le mie labbra tra le sue..
Azzerare le distanze per farle mie ancora una volta, come se fosse l’ultima, come se non potessi rifarlo…
E piano piano i nostri visi si avvicinano, mentre lui mi cinge il viso tra le mani, e sento il tocco dell’altra mano tra i miei capelli… Accarezzati da una mano calda e amorevole.
E mentre queste attenzioni mi vengono rivolte, due brividi mi percorrono la schiena come una delle prime volte, e all’improvviso le nostre labbra si sfiorano, per poi far danzare le nostre lingue al passo dell’amore che girava in quel piccolo spazio a disposizione…
ORE 15,00 (Francia, Parigi)
Atterrammo ore dopo all’aeroporto di Parigi…
Una folla non immaginabile di gente attendeva l’arrivo del Re del Pop.. tra lacrime, gioia, emozione e amore… Dimostrato dalla miriade di cartelloni che i fan avevano preparato con le loro mani oppure fatti stampare per onorare quel genio umano, quel bambino incompreso che era Michael.
-Cos’è questa sensazione nel mio petto?, che sentimento sto provando?, perché il cuore mi batte così forte?-
Una sensazione all’improvviso chiasso dei fan iniziò ad impossessarsi del mio petto, stringendolo in una morsa, come divorato, e una piccola vocina iniziò a farsi spazio nella mia mente…
- Pensi davvero che Michael possa rinunciare a tutto questo un giorno?, pensi che essere la moglie del Re del Pop possa riuscire nonostante tutto a tenerti lontano da loro?, guarda quante ragazze sono li… pronte ad acclamarlo, e chissà quante di loro pronte a prenderlo e rubarlo a te –
Una piccola voce poteva essere in grado di rovinare tutto?...
Nonostante la gelosia che piano piano mi divorava cercai di scacciare tutto nel più lontano e remoto angolo della mia mente in attesa di essere assimilato…
Michael era davanti a me… bello, le sue larghe spalle, la sua schiena, i suoi glutei…
Tutto visto da un angolazione diversa era magico, forse avevo capito cosa mi attraeva…
- Michael –
Scese piano dal jet innalzando il braccio e le due dita in segno di vittoria verso tutto l’amore che stava ricevendo in quel momento…
- Vi amo tutti!, Vi amo anche io – Pronunciò a voce semi alta perché nonostante le urla gli ammiratori potessero sentire…
Una folla iniziò ad urlare ancora più forte, fino a raggiungere lo stremo, e l’aeroporto sia dentro che fuori era una baraonda…
Michael dopo aver urlato il suo amore per tutta la gente pronta ad acclamarlo si voltò verso di me e verso Prince…
Quell’angioletto biondo dagli occhioni azzurri che assomigliavano a quelli della mamma.
Per un attimo sentì le lacrime premere alla porta dei suoi occhi per l’emozione…pronte per uscire, ma ricacciò tutto indietro prendendo il piccolo per mano e con l’altra tesa cercò di acchiappare la mia …
Ero quasi impacciata nel prendere la sua mano, ma nonostante tutto, lentamente, gliela porsi afferrandola…
Sentii il loro calore, le sue dita stringere la mia mano, la sua pelle liscia sfiorarla, e tutto fu come tornare al primo momento in cui lui prese la mia mano…
Mi tirò a se nella frazione di un secondo… * So che non dovrei, sarebbe una foto da copertina, ma non ce la faccio a non… ho bisogno di… *
Altra frazione di secondo e le sue labbra erano sulle mie… desiderose di un contatto, assetate, spietate, ma ugualmente amorevoli…
ORE 17,30. (Hotel de Paris)
Un immenso atrio si apriva davanti ai miei occhi… Quasi per magia riuscii a stento a guardare.
Tutto in stile rinascimentale l’atrio mi si porgeva davanti in tutto il suo splendore… Spazioso, luminoso, da fare invidia…
Era bellissimo quando ad un certo punto un uomo sulla cinquantina si mise di fronte a Michael.
“Salve Mr. Jackson” Disse in tono pacato… “Siamo lieti di riaverla nel nostro Hotel, e siamo altrettanto grati di ricevere la visita della qui presente signorina…” Chiese con tono cortese e rinascimentale come se facesse parte dell’arredamento…
“Chiara” Risposi mentre mi prese la mano per un baciamano…
-Ma da dove è uscito questo?- Pensai mentre sentii un leggero bacio sul dorso della mano.
“Signorina Chiara, è un piacere fare la sua conoscenza, il signor Jackson aveva richiesto una camera più grande, e di solito non affitta mai tutto un piano, immagino che in questi anni siano cambiate alcune cose” Disse ritraendo la sua mano e lasciare con compostezza la mia voltando lo sguardo anche verso il bambino…
Prince era intento a guardarsi in torno e nonostante tutte quelle figure e ornamenti non fossero prioprio cartoni animati, per lui era come se fossero…
L’innocenza di un bambino è assolutamente imparagonabile…
Mi voltai verso Michael cercando di trattenere il risolino che proveniva dalla mia bocca limitandomi a sorridergli.
“Grazie signor Loumiè, è un piacere ritornare nel suo splendido Hotel… “ Disse stringendogli la mano, “Ho avuto ricordi belli di quando mi ero trattenuto qua per lo scorso tour e allora ho deciso di tornare..”
Il sorriso di Michael era magico, quei soliti riccioli raccolti in un codino, il ciuffo ribelle che sfuggiva sempre e che si posava sui suoi occhi… i suoi occhiali da sole a coprirgli gli occhi scuri luminosi e pieni d’amore…
E non a caso gli occhi brillavano anche le cameriere a nostra disposizione…
- Santa polenta, Michael è troppo irresistibile, quelle piccole camerierine che lo divorano e io qua che rosico, ma è possibile?... Signorine lo so che è figo da paura ma un minimo di contegno almeno davanti a sua moglie… e i suoi bambini…. Volete che vi prepari una sauna e almeno rilassate le vostre menti…?-
I momenti di gelosia li aveva ogni donna… e come si può ben notare li avevo anche io…
D’altronde chi non li avrebbe con Mike…
Una mia mano era tesa per tenere il piccolo Prince che piano piano iniziava a stancarsi di stare in piedi, così presi la mano del mio amato cercando di incrociare il suo sguardo…
* Povero il mio amore, è stanco, ma anche il bimbo è stanco, meglio che andiamo in camera * L’amore di marito e padre venne fuori non appena il mio chiaro e tenero sguardo si posò sul suo…
“Mi scusi signor Loumiè, non potrebbe mostrarci le nostre camere?, sa siamo abbastanza provati dal viaggio e vorremmo riposarci un po’” Disse Michael al direttore che si prestò ad accontentare i nostri bisogni…
“Ma certo signor Jackson” Disse e si voltò verso una di quelle ragazze accanto a lui.
Avevano un classico vestito blu da cameriere francesi con le calze fini bianche che aderivano perfettamente alle gambe magre e snelle… “Ragazze affido a voi il compito di eseguire ogni desiderio dei signori qui presenti…A quanto a lei Mr. Jackson buona permanenza all’Hotel de Paris..”
Le giovani ragazze ci facevano strada verso il nostro piano, e noi a nostra volta eravamo seguiti da Corinne con suo figlio.
Nonostante le difficoltà che avevano dovuto subire ora erano di nuovo insieme, mamma e figlio… uno più felici dell’altro…
Dividemmo le camere assegnandone una anche a lei con suo figlio e presto ci ritirammo anche noi nella nostra…
Era una suite luminosa, come l’atrio in stile rinascimentale… Affreschi famosi spiccavano sulle pareti color crema della stanza, dando un tocco d’arte a tutto quel chiaro…
A passi piccoli ma curiosi, mi introdussi in ogni stanza, in ogni angolo per ammirare quella meraviglia, e questo non poté sfuggire agli occhi del mio amato…
Mi si avvicinò calmo e pacato abbracciandomi da dietro…
“Ehi cucciola, allora?, vedo che ti ha incuriosita questo posto… “ Mi posò un bacio sulla guancia.
“Bhè devo ammettere che è molto bello, e poi è tutto così… pacato… calmo… mi ha impressionata tutto questo… “ Mi girai nel suo abbraccio per riaverlo davanti a me, per poter rincontrare il suo sguardo, per poterlo fare mio ancora una volta…
I nostri sguardi come calamite si riaccesero, si rincontrarono… Le nostre labbra erano a pochi centimetri… e senza pensarci troppo annullai ogni vincolo, lo riconquistai e sperai di rifarlo altre mille volte…
Dopotutto il nostro amore era ancora vivo, ancora pulsante, e non si sarebbe spento tanto facilmente…
TO BE CONTINUED….
Chiar@95
"Michael you are my life,I love you,you're always in my heart"