Nonostante tutto Eccolo…
Ci ho messo un po’ prima di trovare un idea per questo capitolo… ed ora lo affido a voi.
Nella speranza di quelche vostro commento... positivo o negativo che sia...
CAPITOLO 92:
PARTENZA PER PARIGI.
Ore 6,50 ( Neverland, camera da letto )
*Chiara*
Il cielo era ancora velato dello scuro della notte…
La finestra semi aperta, faceva svolazzare le tende che venivano mosse dal fruscio della brezza primaverile… Tutto sembrava una favola, io accanto lui,gli occhi fissi al soffitto e la mia mente persa tra milioni e milioni di pensieri ormai destinati ad essere cestinati.
Voltai lentamente lo sguardo che si posò su di lui, su quell’angelo che riposava a mio fianco.
I riccioli scuri, e una ciocca di capelli che gli copriva il viso..
Il desiderio di baciarlo si stava impossessando di me, ma ci fù qualcosa che mi riportò alla realtà…
Un pensiero, un rumore strano, mi girò di scatto…
Non c’era niente, non era successo niente…
-Cosa è stato,cos’è successo?–
Mi sentivo quasi stupida nell’accorgermi che non era successo niente, mi vergognai anche un po’, nel pensare che era stata tutta una mia immaginazione.
-Bene perfetto, ora ho anche le allucinazio…-
Un altro rumore, però capii che avveniva all’interno di me…
Come se qualche pensiero mi avesse fatto nascere l’ansia, una paura forse anche un po’ strana…
Arrivò presto un calcio della piccola, tutto questo pensare e tormentarsi, aveva svegliato anche lei…
Appoggiai il cuscino alla tastiera del letto e mi misi con la schiena contro di esso, le coperta fin sotto il pancione e ripresi a pensare… Pensare alle mie paure…
Ore 7, 30 …
Ero riuscita a prendere sonno, ma nonostante tutto i brutti sogni facevano ancora parte di me…
*Michael*
Sentì che mi stavo muovendo, avvertì che c’era qualcosa che non andava…
Si svegliò e vide che stavo sognando qualcosa di non piacevole, appena sentì il mio piccolo lamento si spaventò…
“Amore?, amore svegliati…” Iniziò ad accarezzarmi la guancia, e bastò solo quello per farmi aprire gli occhi.
Avevo il fiatone,tremavo,avevo paura…
“Cucciola, cosa è successo?, hai sognato qualcosa di brutto?”.
La sua domanda era precisa, aveva capito che avevo sognato qualcosa di non molto piacevole…
Non avevo la forza di rispondere, avevo solo la voglia di dire basta a tutta questa paura…
“Si, ma non ti preoccupare era solo un sogno…” Cercai di essere vaga, di non specificare quello che era passato per la mia mente, ma ormai mi conosceva e sapeva benissimo che quando facevo la vaga, c’era qualcosa che non andava.
“So che non è tutto a posto, ti conosco…”
“ Non è stato un sogno piacevole, però è solo un sogno, non mi sento de raccontartelo” Un lacrima si affacciò ai miei occhi, solitaria, una sola che iniziò a scivolare lenta lungo il profilo della mia guancia.
Intanto la mia mente continuava a ricordare, ricordare tutto quello che avevo sognato, quelle immagini scioccanti e orribili…
“Va bene amore, se non vuoi parlarne non ti costringo, ma se c’è qualcosa che posso fare per aiutarti non esitare a chiedere, capito?”
“Si, va bene amore” Solo quelle poche parole riuscirono ad arrivare alle orecchie di Michael.
La mia voce un poco assonnata e sconvolta,fece preoccupare Michael, ma vedendo che stavo già male di mio decise di non infilare di più il coltello nella ferita…
*Chiara*
Mi dispiaceva che Michael ci fosse rimasto un po’ male per le mie risposte, mi dispiaceva il fatto che lui fosse lì davanti a me, con quello sguardo spento, e vuoto, di come quando si è soli…
Lo vidi sorridermi a stento, alzarsi dal letto, e mettersi la vestaglia e tutto senza degnarmi di uno sguardo…
Avevo paura, paura di averlo ferito o comunque congedato troppo in fretta,nascondendogli il mio amore…
Amore?” Lo chiamai, mentre stava per uscire dalla porta…
“Si” Disse girandosi verso di me…
Il suo sguardo vuoto mi preoccupò, aveva gli occhi semi lucidi stava quasi per piangere…
-No, non è come vedo, è anche questa un’allucinazione, non voglio che ci rimanga male… Amore io ti amo, non fraintendermi… -
Mi alzai velocemente dal letto, a passi svelti arrivai di fronte a lui… Lo guardai per pochissimi secondi negli occhi…
*Cucciola, come mai,perché adesso mi tieni allo scuro di tutto,ci sono delle volte tipo queste che non ti capisco,ma… ma… stai per piangere… no amore… ti amo piccola mia…*
Presi coraggio e iniziai a parlare…
“Amore non fraintendere quello che ti ho detto, sei tutto per me Michael, non voglio che ci rimani male… mi perdonami, scusa se faccio la misteriosa, ma…”
I nostri sguardi si fecero sempre più vicini, le nostre labbra si stavano avvicinando sempre di più, si sfiorarono.. e poi…
Ecco che un bacio accese quella mattina,quella mattina che sembrava tutta scura…
(Neverland, giardino)
Tutto era pronto,tutti i bagagli erano all’ingresso…
Inutile dire che era arrivata la mattina per la partenza verso una nuova città e una nuova ed entusiasmante avventura…
Io e Michael sulla porta, dalla telecamera di ingresso il cancello di Neverland si spalanca,una macchina entra, quella che ci avrebbe accompagnati all’aeroporto…
Prince,l’ometto di casa,era tra le braccia del papà,mentre cercava di scendere…
Era bellissimo vederlo così cresciuto, mi sembrava ieri che fosse nato ed invece aveva già più di un anno.
-è incredibile come il tempo passa in fretta,tra poco è già un piccolo ometto,però.. è bello come il papà…-
E nel frattempo che la mia mente elaborava questi pensieri la macchina nera a vetri scuri si posteggiò davanti all’entrata principale…
*Chiara*
Per un momento mi sembrò come di tornare indietro nel tempo,come quando eravamo solo io e Michael quasi 2 anni prima….
Però era bellissimo,sapere che la nostra famiglia era cresciuta che il nostro amore si era allargato e che sarebbe diventato ancora più grande con l’arrivo della principessa.
Feci uno sguardo di intesa a Michael, poi iniziammo a scendere le scale…
Corinne era dietro di noi,con la valigia pronta,si voltò per un minuto a rivedere l’entrata di quella casa, che era la sua seconda da un paio di anni ormai.
Salutò le college, e a passi lenti e decisi si incamminò dietro di noi,per raggiungere la macchina.
Pochi minuti, e dopo aver caricato tutto, l’auto partì sfrecciando su quel viottolo ciottolato…
Gli altri componenti dei domestici e camerieri ci salutavano dall’ingresso,fino a quando non varcammo il cancello.
Un brivido mi percorse la schiena,a differenza di qualche mese prima, non ero felice di lasciare la mia Neverland,alla ricerca di nuove avventure…
Michael,fortunatamente, non se ne accorse e decisi di non darlo molto a vedere, facendo dei sorrisi forzati ogni volta che incrociavo il suo sguardo…
-Non riesco ad essere felice, non voglio lasciare la mia isola,lì è l’unico posto dove sono protetta,è l’unico posto in cui eravamo al sicuro,ho paura,paura che tutto quello che ho sognato si avveri…
Voglio tornare indietro,torniamo a casaa!-
Volevo gridare a tutto il mondo quello che stavo sentendo, quello che pensavo,tutte le mie emozioni…
Ma dovetti tenermi tutto per me, questo dolore, che stava lacerando una ferita forse già aperta da tanto tempo…
*Michael*
Non si era ancora accorto,di nulla,fino a quando non ci fermammo ad un semaforo…
Si voltò verso di me, vide che avevo la testa appoggiata al finestrino scuro che mi permetteva di vedere,nonostante fuori non potevano vedere me,tutta quella vita che fanno le persone che non hanno un importanza addosso…
*Però è bellissima, quei suoi capelli lisci, i suoi occhi che si muovono alla ricerca di qualcosa che attiri la sua attenzione,è troppo bella… ma… aspetta, sta piangendo?*
Dalla mia guancia si intravedeva qualcosa di intruso, qualcosa che scintillava…
Non ci volle molto tempo,prima che realizzasse che era una lacrima, si avvicinò a me lentamente, in maniera tale di non farmelo notare...
“Cucciola che succede?,perché piangi?”
Non avevo la forza di parlare, ero immobile a guardare la vita frenetica di tutte le persone,fuori dal finestrino.
Mi accorsi che mi parlava, ma forse ero troppo triste per rispondere…
Certo non volevo che la prendesse male, ma non ero in vena di parlare, avevo solo voglia che la mia mente vagasse per dei pensieri che non sarebbero mai stati esternati…
*Non mi risponde, ma perché?,ho paura,per la prima volta ho davvero paura di perderla,cosa ho fatto?,è colpa mia?... Ti prego amore… parlami,dimmi che non è successo niente…* E mentre la sua mente si faceva mille castelli in aria,anche la mia vagava per parole,ricordi,frasi e avvenimenti che mi hanno accompagnata fino a quel momento…
-Perché è sempre così difficile dire la verità… perché si ha sempre paura di raccontare il vero?,si,io ho paura,paura che con la verità, lui possa fraintendere quello che intendo dire… -
Cercai di voltami,e cercai di incontrare il suo sguardo che era ancora fisso sulla sua immagine…
Di nuovo i suoi occhi lucidi che mi colpivano il cuore e l’anima, di nuovo il mio cuore addolorato ad accompagnare la mia esistenza…
Feci un respiro profondo, in modo tale per avere fiato a sufficienza per parlare, al che risposi…
“Amore…” Mi fiondai tra le sue braccia, calde e rassicuranti,mi strinse a se, mentre appoggiavo la testa sul suo petto…
*Chiara*
Il suo cuore,calmo,tranquillo,batteva ad emettere una bellissima melodia,che da due anni a quella parte era la mia preferita…
“Cucciola non piangere,stai tranquilla,dimmi…” Fece un respiro, cancellando tutte le sue paure, dato che comunque aveva intuito di cosa si trattasse, poi riprese… “Cosa ti turba piccola?”.
Ecco,era il momento della verità,sapevo che così facendo adescavo qualche domanda alla quale era inevitabile rispondere.
Le immagini del sogno mi si ripresentarono davanti come scatti fatti da un investigatore privato, ecco,avevo trovato qualche prova, ma allo stesso tempo facevo l’investigatore e la vittima…
Quale dei due ruoli interpretare?.
Cercai di farmi coraggio anche se era veramente difficile, avevo paura di come avrebbe potuto reagire nel sentire che non mi stava molto a cuore l’idea di lasciare Neverland,però la rischiai…
Mi girai delicatamente verso di lui,alzando la testa dal suo petto e guardandolo nei suoi profondi occhi scuri… Forse loro avrebbero potuto infondermi sicurezza…
“A-Amore… non so come dirtelo,ma.. io, ho paura di partire…”
Volevo tanto tornare indietro ed inventare una delle mie amate cavolate,ma ora era il momento della verità…
Mi guardò un attimo con il suo solito sguardo sconsolato… poi prese la parola…
“Perché non me lo hai detto?, insomma,potevamo parlarne no?”.
Mi sentii rimproverata e soprattutto mi sembrò di essere ritornata indietro nel tempo,quando ero poco più che una bambina.
Come allora, non risposi,mi sentii sgridata, mi sentii come se fossi ritornata piccola…
“Scusa,io… non so che dire, non mi sentivo di dirtelo e pensavo che con la partenza sarei riuscita a farmi coraggio,ma evidentemente mi sto agitando ancora di più”.
Le lacrime si fecero copiose sul mio volto,per poi scoppiare in pianto…
Michael si accorse della mia fragilità proprio in quel momento,scoprì che tenevo molto a cuore a lui e la nostra famiglia.
Proprio in quel momento capì che ero una ragazza dolce e sensibile…
TO BE CONTINUED….
Chiar@95
"Michael you are my life,I love you,you're always in my heart"