Anche qui slalom di risposte.
Per Antonella: è proprio perché cerco di tributare il giusto a tutti che valuto a seconda della storia e della cultura che considero Celentano quanto detto fin qua. Tra l'altro adesso che rileggo il tuo primo post trovo delle cose incredibili che dovrei quotarti. Ma ne riparliamo in un'altra occasione, credo avremo modo di tornare a scannarci.
Keep: sono pienamente d'accordo a metà con quello che dici, parafrasando mai dire gol.
In breve:
-non ho detto che la musica ucraina sia superiore a quella italiana. Ho detto che "...a mio parere quelle [le canzoni melodiche] ucraine sono perfino superiori a quelle italiane". Immagino che tu non abbia nemmeno avuto voglia di lanciare google e vedere che razza di nomi ci sono nella musica popolare ucraina, vero? Disgraziato, roba da far tremare sulla sedia. Qui a dicembre scorso avevo lasciato gli auguri con
Shchdryk, dicendo qualcosa di simile. Invito a porgere l'orecchio per i 60 secondi di pezzo, tanto per capire di chi stiamo parlando, cosa sia la musica popolare ucraina del XX secolo (ed è una piccola parte) e poi muti. La mia personale teoria, parafrasando credo churchill, è che se Hitler avesse studiato la musica ucraina non avrebbe mai e poi mai invaso la russia, comprendendo perché le valchirie wagneriane sarebbero state massacrate dagli spiriti di Leontovych. Himmler non doveva guardare i numeri di telefono di mosca, che lì Berlino vinceva, doveva mettere ascolto a Sostakovic. Avrebbe alzato un sopracciglio e sarebbe andato a suggerire qualcosa a Hitler "ahem, mein Fuhrer... per la russia hmmm... avrei un'altra idea". La musica popolare ucraina è spaziale, non si comprende horowitz "oggi" se non si ascolta Prokoviev. Benché io la adori adesso, ero ignorante sul punto ma mi sono dedicato negli ultimi anni. Comunque sia, non ho detto un dato oggettivo, ma un semplice gusto soggettivo. Poi, io ritengo probabile, anzi certo che la musica del XX russo pre rock sia la più grande invenzione del secolo universalmente parlando, ma non vado professandolo e comunque non ho inteso paragonare la tradizione musicale italiana con la tradizione musicale russa o ucraina per cui li sì è impossibile fare un confronto ed è ridicolo. Ma qui è tutto un altro discorso per celentano, roba da bambini, eh? Io per celentano mi sono messo a fare una cosa che fanno tutti, ovvero un raffronto fra il rock anni 50 e 60 italiano e quello americano. Uno è la deriva dell'altro senza nessuna cosa interessante. Si veniva dal quartetto cetra, in classifica c'era modugno e claudio villa, ovvio che celentano (o don backy o rita pavone, o caterina caselli, gli americani d'importazione rokes, gli inglesi mal, antoine, eccetera) cambiassero in tre mesi la storia. Ma era la musica americana ad imporsi, non la loro performance d'imitazione.
- la psichedelia italiana è latitante, per dire un eufemismo. eh? E' un dato recepito, condiviso. Io mi sto ammazzando a trovare dati sulla psichedelia italiana, ma anche Rizzi la scarica per impossibilità di trovare qualcosa che non sia cover. A mio parere, la psichedelia non è genere italico. Tutt'altro discorso sul prog, e vabbe' lì siamo d'accordo.
- La frase per cui "Chi conosce la storia della musica non può ignorare l'importanza della melodia italica, vorrei solo dire che tra le 10 canzoni piu famose del mondo intero, ce ne sono almeno 4 italiane, le altre sono tutte, piu o meno, dei Beatles... " io non la capisco. Se per canzoni chiamamo anche quelle melodie tin pan alley e gli standard americani in vario odore di genere ante rock (ma anche dal '56 in poi) allora credo che la tua frase sia del tutto frutto di allucinogeni. Ti ricordo che gershwin, porter, cole, ma tutto il jazz, il country ed il blues hanno prodotto un migliaio di melodie universali per cui "my way" è la canzone simbolo delle filippine, cos ache mi ha paralizzato quando l'ho sentito sulla bbc questa settimana. Poi è intervenuto il rock e credo che pezzi universali anche lì' l'america ne abbia prodotto a centinaia tra simon Garfunkel, i mamas & papas, byrds, dylan, beach boys, ok troppi. Forse è vero che tra le prime cento "canzoni" non c'è nessuna italiana perché la più famosa "o sole mio" è il corrispettivo che identifica musicalmente il Paese, un po' come quando mettiamo in un film l'inno americano perr far vedere che l'azione di sposta in america, ma non direi che la gente canticchia o sole mio più di tanto in cina, né che sia famosa quanto un disco di MJ. Ma anche ammettendo che o sole mio sia tra le prime cento, dubito che volare vi possa rientrare. Quindi il rapporto fra america e italia sarebbe 99 a 1, in ogni caso. Se intendi qualcos'altro, l'opera, non so, mmah; messa così la storia...
- sul fatto che dagli anni 70 in poi sia stata prodotta anche in italia buona musica io non ho mai detto nulla di contrario. Posso però aggiungere che, a mio parere, il rock italiano degli anni 70 è una ninfea nel mare del rock. PEr quanto carina ci sono tradizioni rock molto più importanti. Non solo io ma tutto il mondo considera il rock tedesco infinitamente più importante di quello italiano. Ma non solo, ovvio.
- non sono nemmeno d'accordo sul fatto che un italiano preso così come è e portato in america sia un successo, anche se promozionato e anglicizzato per l'occasione. Vedi cosa è successo a battisti, tanto per dire. De andre' portato in america potrebbe interessare, e difatti lo fa, una cerchia di artisti e probabilmente piacere. La promozione è tutto. Ma Dylan, cristo santo, non è solo un folkwriter, è un nuovo capitolo di arte, anzi è l'idea stesssa di superamento dei confini del rock. Sai chi potrebbe avere inventato l'hip hop? Non si dice poi tanto perché Dylan ha fatto troppe cose per essere messe in un messaggio di tre righe. Sai che Dylan scandiva ritmicamente le battute dicendo "Yo!" nel 1965???!!! Lo sanno tutti, ma nessuno ha il coraggio di mettere lì la cosa perché, giustamente si va a prendere nelle radici blues del parlato, nello scat, nel be bop gli antesignani del genere, ma a ben guardare, qualche similitudine anche lì c'è. Oh, non sto dicendo la cosa, sto solo trovando che Dylan è dietro a troppe cose diverse...ma Dylan, cazzo, Dylan stecca intenzionalmente, fa noise, rompe gli schemi dei 4 minuti del rock and roll, gioca oltre i confini, qualunque cosa faccia, capito? L'immensità di dylan è che crea un linguaggio artistico nuovo, dylan fonda il rock, anche MJ probabilmente si è studiato Dylan alla perfezione, non credo che ci sia un'influenza una di De andre sulla musica mondiale o su quella di Mj, per MJ è perfino vogel che trova corrispondenze con dylan (e dire che le trova vogel...)
- il modello di battisti erano i beatles, non claudio villa. Lo dice anche lui, credo. Con villa litigava in tv, perché avevano idee diverse di musica. Credo che battisti approverebbe il mio discorso (non dico perché ho ragione o perché dico cose interessanti ma) perché proprio lui ha sempre cercato di seguire un percorso di sperimentazione locale e italiana, con risultati alterni, ma comunque esattamente in modo diverso da celentano. MAgari coniugando lo spirito latino al progressive inglese, ma appunto scegliendo quella strada che celentano nemmeno ha moi osato immaginare (e quando mai celentano può fare un pezzo strumentale? Non gli è nemmeno permesso, immagino: non sarebbe un disco di celentano se non si "sentisse" celentano in ogni secondo del pezzo. Ed allora sì sentirebbe che non c'è nulla di interessante).