Earth Song - Fan Fiction (in corso). Rating: verde

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Stefy B.85
00domenica 25 luglio 2010 23:30
Re:
dirtydiana66, 25/07/2010 22.13:

era così carino vedere Michael sdraiato sul letto che li cantava una canzone..



Guarda, quasi quasi andrei in coma pure io per questo motivo... [SM=x47979]
angelaserre
00domenica 25 luglio 2010 23:52
io già sono in coma continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=x47938]
Stefy B.85
00lunedì 26 luglio 2010 00:08
Re:
angelaserre, 25/07/2010 23.52:

io già sono in coma continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=x47938]




Ahahaha, stasera no... sono troppo stanca. Direi che comunque sono stata produttiva in questi giorni, non vi potete certo lamentare troppo! [SM=x47979]

Domani vedo quello che riesco a fare. [SM=g27811]
dirtydiana66
00lunedì 26 luglio 2010 06:13
...è vero ci hai regalato dei meravigliiosi capitoli, riposati , nn troppo però sono ansiosa del seguito..
grazie
un abbraccio
Stefy B.85
00martedì 27 luglio 2010 00:09
Questo è un po' corto, ma serve a proseguire la storia. Enjoy! [SM=g27811]

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Capitolo XII - Segni di speranza

Lucas aveva aspettato per un’ora fuori dalla porta della stanza 125 dopo che era andato a prendersi un caffè, non sapendo che Michael in realtà era già andato via.
Alla fine bussò alla porta per dire a Michael che lui sarebbe tornato in albergo, ma non ci fu nessuna risposta. Così, aprì la porta e vide che Michael non c’era più, si avvicinò a Susanne, la guardò con gli occhi di nuovo pieni di lacrime.

- A presto. Non ti lascio sola. - sussurrò.

Uscì dalla stanza e ricacciò indietro le lacrime che gli annebbiavano la vista e si avviò verso l’uscita dell’ospedale. Prima di aprire la porta però, si fermò un istante e tornò indietro alla reception.

- Mi scusi signorina, ha visto per caso un uomo alto, magro, con i baffi e gli occhiali uscire da qui? -
- Non saprei, qui entra ed esce parecchia gente. -
- Aveva una camicia rossa e dei pantaloni neri, se la può aiutare a ricordare. -
- Adesso che mi ci fa pensare, sì, è passato un uomo che corrisponde alla sua descrizione, circa un’ora fa. - sorrise l’infermiera.
- La ringrazio. -

Lucas non sapeva cosa pensare, perchè Michael era andato via senza dirgli niente? Perchè aveva abbandonato Susanne così presto? C’erano mille domande che gli frullavano in testa e i dubbi che nutriva verso Michael si andavano alimentando, era un personaggio strano ai suoi occhi, molto ambiguo ed estremamente misterioso. Non sembrava cattivo, ma si sa, l’apparenza inganna e Lucas non era un tipo che si fidava troppo.
Mentre cercava risposte alle sue domande tornò all’albergo.

- Signor Anderson, c’è un messaggio per lei. - disse la receptionist.
- Ah, grazie. -

“Caro Lucas,
sono dovuto andare via per il bene di Susanne, non posso spiegarti esattamente cosa è successo, ma sappi che farei qualsiasi cosa per lei, anche allontanarmi se necessario ed è proprio quello che ho dovuto fare così in fretta. Mi dispiace non poter spiegare, ma ti chiedo solo di fidarti di me. Stalle vicino.

Dietro a questo biglietto c’è il mio numero di telefono, in caso servisse qualcosa o in caso ci fossero notizie urgenti.

Con affetto.

Michael”

Lucas era ancora più confuso dopo questo messaggio da parte di Michael. Come poteva essere sparito per il bene di Susanne, cosa voleva dire? Era forse un criminale ricercato dalla polizia e lo avevano trovato? Che stava succedendo? Sapeva che sarebbe stato inutile chiamarlo e chiedergli spiegazioni. Mise il biglietto in tasca e tornò nella sua stanza.

Michael era da poco tornato a Neverland con Karen. L’espressione sul suo viso diceva tutto, non era molto bravo a nascondere le proprie emozioni, ma Karen voleva cercare di confortarlo un po’.

- Michael, che cosa è successo in ospedale? - chiese lei dolcemente.
- Sono stato uno stupido, ho tolto gli occhiali e i baffi per avvicinarmi a Susanne, per stare vicino a lei senza trucchi, senza inganni, anche se lei non poteva vedermi e così un’infermiera è entrata nella stanza senza che me ne accorgessi e mi ha riconosciuto. Ecco spiegati i giornalisti fuori dall’ospedale. - disse lui con un filo di voce.
- E l’altro ragazzo? Come si chiama? Lucas? Dov’era? -
- Non lo so, quando sono uscito non l’ho visto, magari si era allontanato un attimo. Ma perchè sono stato così stupido? Ero lì con lei finalmente e ho rovinato tutto. - non aveva la forza nemmeno per piangere, ma la voce era strozzata dal magone che aveva in gola.
- Michael, non ti abbattere così, vedrai che tutto si risolverà, i miei trucchi non sono esauriti e tu potrai tornare a trovarla presto. Hai fatto bene ad andartene via subito, altrimenti sarebbe stato molto peggio. - Karen gli cinse le spalle con un braccio e gli teneva la mano sinistra.
- Lo so. Quei parassiti farebbero di tutto per uno scoop. Io vorrei solo essere lasciato in pace. -
- Credo anche che tu debba delle spiegazioni a Lucas, in fondo lui ti ha dato fiducia senza sapere niente di te, ma la fiducia non per tutti è istintiva e temo che possa essere pericoloso per te se lui improvvisamente cambiasse idea sul tuo conto. -
- Hai ragione Karen, ma volevo che Susanne fosse la prima a sapere la mia vera identità, capisci? Era una cosa tra me e lei, poi purtroppo è successo l’incidente e tutto è cambiato. -
- Lo capisco Michael. Spetta a te decidere. Io comunque resto a tua disposizione lo sai. -
- Grazie Karen, sei un’amica. -
- Ti voglio bene Michael. -
- Io di più.-

Un lungo abbraccio seguì la fine di quella conversazione e Karen scese in cucina a chiacchierare con lo staff di Neverland e a mangiare qualcosa.
Lui non aveva appetito e andò nella sala prove a cercare un po’ di conforto nella sua amica più cara e fidata, l’unica che sapeva non l’avrebbe mai tradito: la musica.
Accese l’impianto stereo e un concerto di musica classica cominciò a riempire l’aria. Michael cominciò rilassarsi e finalmente trovo la forza di piangere e sfogarsi.

Il giorno dopo Lucas tornò in ospedale a trovare l’amica, la situazione non era cambiata, ma Lucas sembrava meno arrabbiato. Sapeva che doveva starle vicino ed avere quelle emozioni negative dentro di sè non sarebbe stato un bene per lei.

- Susanne, non so se tu puoi sentirmi, ma volevo dirti che Michael è dovuto andare via, non so bene per quale ragione, ma mi ha chiesto di starti vicino e di fidarmi di lui. Io non so cosa fare, è tutto così strano, lui è strano e misterioso, ma sembra che ti voglia bene e questo mi confonde le idee moltissimo. Se solo tu potessi dirmi qualcosa in proposito. -

Lucas teneva la mano di Susanne tra le sue e sentì un leggero movimento da parte della ragazza.

- Susanne!!! Sei sveglia? Puoi sentirmi? - il ragazzo era emozionato e sperava che lei si stesse svegliando.

Un altro leggero movimento del dito indice di Susanne lo fece esultare di gioia, ma per ora Susanne non riusciva ancora a svegliarsi.

- Susanne, che gioia sentirti muovere il dito, vuol dire che puoi sentirmi! - Lucas era così agitato che non capiva più niente.

Non seguirono altri movimenti da parte di Susanne e lui decise che forse l’amica aveva bisogno di riposare ed uscì dalla stanza.
Aveva portato con sè il suo computer portatile e lo accese per avvisare i genitori di Susanne di questo suo piccolo progresso. Mentre scriveva si ricordò che Michael gli aveva lasciato il suo numero di telefono nel caso in cui ci fossero state novità. Decise di chiamarlo una volta terminata la mail che stava scrivendo.

Dopo essersi sfogato in sala prove Michael andò in camera sua. Il suo telefono prese a squillare, ma lui non aveva voglia di rispondere. Era ancora distrutto da quanto era accaduto e temeva fossero i suoi collaboratori che gli dicevano che il lavoro doveva proseguire, che doveva presentarsi in studio al più presto e altre seccature del genere. Era sdraiato sul suo letto e fissava il soffitto immaginando il risveglio di Susanne e in quel momento il cuore gli balzò in gola, poteva essere Lucas che aveva delle novità. Con un movimento troppo frettoloso e goffo rotolò verso il comodino dove era appoggiato il telefono, rischiando di cadere e rispose.

- Pronto? - la voce gli tremava dall’agitazione.
- Pronto Michael? Sono Bruce, volevo sapere se ti eri liberato dall’impegno che avevi e potevi passare in studio, abbiamo veramente bisogno di te per andare avanti adesso. Mi dispiace, ma non possiamo rimandare oltre. -
Michael era così deluso da quanto aveva appena sentito e quasi aveva voglia di mettere giù il telefono immediatamente.
- Sì Bruce, capisco, oggi pomeriggio verrò in studio. - improvvisamente la voce di Michael si era fatta cupa e triste.
- Ma stai bene amico? Ti sento un po’ giù. -
- Sì, non ti preoccupare, sono solo un po’ stanco. A più tardi. -
- Ok, a dopo. Contiamo su di te! -

Michael tornò a sprofondare nel materasso del letto, braccia e gambe aperte e sguardo di nuovo fisso sul soffitto. Il telefono squillò di nuovo.

“Cavolo ma è proprio un incubo oggi. Chi cavolo sarà adesso? Devo rispondere...” pensò un po’ seccato.

- Pronto? - il tono era leggermente irritato ma non troppo.
- Michael? Sono Lucas. -
Michael balzò a sedere sul letto, rimbalzando sul materasso e fortunatamente si ricordò di camuffare la voce.
- Lucas, che bello sentirti, spero che tu abbia buone notizie. - disse infine.
- Sì Michael, Susanne sta facendo progressi, oggi ha mosso due volte il dito indice. Ero così contento che ho pensato di chiamarti. -
- Wow! E’ proprio un’ottima notizia, purtroppo non so quando potrò tornare a trovarla e... - Michael si interruppe improvvisamente, non sapeva se dire a Lucas la verità o no.
- E? - lo invitò a proseguire Lucas.
- E... spero che si risvegli presto. Ecco tutto. -
- Lo speriamo tutti Michael. Ci sentiamo. - Lucas mise giù il telefono.

“Stupido, stupido Michael, dovevi dirgli qualcosa, Karen ha ragione e tu lo sai.” pensò tra sè e sè. “La prossima volta glielo dirò” si ripromise.
dirtydiana66
00martedì 27 luglio 2010 13:12
anche se è corto capitolo fantastico , forza Susanne ...
grazie
BEAT IT 81
00martedì 27 luglio 2010 13:44
Capitolo corto, ma cmq intenso....Brava Stefy!!!!!!!! Speriamo che Susanne si svegli presto e che lei e Mike possano parlare presto. Continua così!!! Baci Sara
angelaserre
00martedì 27 luglio 2010 21:18
io continuo ad essere in coma!!!!!!!!!!!!!!! [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] CONTINUAAAAAAAAAAAAAAAAA [SM=x47938]
ChiccaMJ
00martedì 27 luglio 2010 22:05
continuaaaaaaaa *_*
Stefy B.85
00martedì 27 luglio 2010 23:02
Ok, continuo! [SM=g27811]

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Capitolo XIII - Sospetti

Passò una settimana intera senza ricevere nessuna notizia nuova su Susanne. Michael era tornato al lavoro e nonostante la tristezza che lo accompagnava ogni giorno senza mollarlo un solo istante, quando era al lavoro dava sempre il massimo e ci metteva tutto l’impegno possibile. Finalmente “HIStory” era terminato e lui poteva prendersi un po’ di meritata pausa. Anche se sapeva che non sarebbe durata a lungo, la casa discografica gli aveva già sicuramente preparato una serie di eventi per promuovere l’album.

Karen era rimasta a Neverland per stargli vicino e quando lui tornò a casa dal lavoro quel giorno era in salotto ad aspettarlo.

- Michael, perchè non torni a Flagstaff adesso? Il lavoro è terminato per adesso e le acque là si dovrebbero essere calmate. -
- Non lo so Karen, e se l’infermiera avesse visto che ero travestito in quel modo? Potrebbe succedere di tutto se mi scoprissero di nuovo. - disse in tono preoccupato.
- Beh, possiamo sempre cambiare travestimento no? - Suggerì lei.
- E se incontro Lucas che gli dico? -
- Perchè? Non gli hai ancora detto niente? - lo sgridò dolcemente lei.
- Perchè sono un stupido, credo. - sorrise lui.
- Ok, penso che sia più facile per te se cambiassimo travestimento. Lucas sicuramente si accorgerebbe che c’è qualcosa di strano e spiegare diventerebbe più semplice. -
- D’accordo, non mi sembra una cattiva idea, partiamo domani. - Michael aveva ritrovato l’entusiasmo e la luce tornò a brillare nei suoi occhi.

Lucas nel frattempo continuava ad andare quotidianamente a trovare Susanne, non c’erano stati altri progressi significativi, ma lui continuava a starle vicino come poteva. Qualche giorno prima però aveva affittato un elicottero per andare a recuperare tutta l’attrezzatura, sperando che non si fosse troppo danneggiata stando all’aperto e alla mercè degli animali selvatici. Si augurava che questi ultimi si fossero limitati ad assaggiare il delizioso cibo in scatola che c’era nello zaino delle provviste. Per fortuna era quasi tutto intatto ad eccezione delle tende e di alcuni zaini e solo un macchina fotografica aveva l’obiettivo rotto, ma niente di così grave.
Fortunatamente non pioveva molto in quella zona e tutto era rimasto all’asciutto.
Spedì l’attrezzatura alla sede di lavoro, dove ovviamente avevano saputo dell’accaduto e gli altri biologi si misero al lavoro per tirare fuori il materiale che i due avevano raccolto fino a quel terribile incidente di Susanne.
Lucas si era preso due settimane di ferie per stare vicino all’amica, ma poi sarebbe dovuto tornare anche lui al lavoro. Il mondo va avanti e la vita continua purtroppo e questo valeva per tutti.
Quella sera in hotel accese la tv, non era solito guardarla ma non sapeva che altro fare, non conosceva la città e non aveva nemmeno voglia di uscire.
Girando tra i canali capitò su MTV dove c’era un’intervista a Michael Jackson, il quale parlava dell’imminente uscita del suo nuovo album “HIStory”. C’era qualcosa di familiare in lui, Lucas non riusciva a capire cosa, ma sembrava che ci fossero delle cose che gli ricordavano Michael, il ballerino amico di Susanne. Si avvicinò al televisore come per voler scrutare meglio i dettagli del viso di Jackson e notò alcune somiglianze con il Michael strano e ambiguo che aveva conosciuto.
“Possibile che sia lui? No, è assurdo. Però... questi particolari, il fatto che sia così misterioso, il modo di ballare, il fatto che sia scappato dall’ospedale quel giorno e poco dopo sono comparsi i giornalisti fuori dal St. James... mmmh.” pensò. Anche lui aveva visto i giornalisti fuori dall’ospedale quel giorno ma pensava parlassero di qualche caso medico anomalo verificatosi nella struttura ospedialiera. In realtà non sapeva perchè erano arrivati lì e non aveva collegato la cosa a Michael, ma ora sembrava tutto chiaro e sarebbe bastato veramente poco a scoprire se era tutto vero o no. Si ripromise di indagare il giorno successivo.

Il giorno dopo Michael e Karen si prepararono per partire nuovamente alla volta di Flagstaff. Il travestimento questa volta era leggermente diverso, al posto dei baffi Michael indossava una barba, niente occhiali da vista e un naso finto era "incollato" a regola d'arte. Un cappellino da baseball gli copriva i capelli e una leggera imbottitura gli aveva messo su un po’ di pancetta. Il look era casual, un paio di jeans e una camicia blu molto anonima.
L’aereo sarebbe atterrato intorno alle 14:25 a Flagstaff e Lucas ebbe tutto il tempo per recarsi in ospedale e chiedere informazioni circa il motivo dell’arrivo dei giornalisti una settimana prima circa e così fece.

- Salve signorina, sono un amico della paziente della stanza 125, è da un po’ che frequento questo ospedale e volevo chiederle se era possibile farle una domanda. - chiese Lucas alla receptionist di turno.
- Oh salve, sì, la vedo passare spesso lungo il corridoio, mi dica pure cosa vuole sapere. -
- Ecco, circa una settimana fa sono venuti qui dei giornalisti, è possibile sapere il motivo? -
- Beh, pare che proprio nella stanza dove è ricoverata la sua amica, una collega abbia visto Michael Jackson in persona. Io personalmente non le credo, non è possibile che uno come lui sia venuto a far visita a una ragazza così anonima. Sa com’è, lui frequenta altri tipi di ambienti e poi ha divorziato da poco con la figlia di Elvis... - la ragazza stava dicendo più del necessario, il gusto di fare gossip di certo non le mancava e Lucas si stava maledicendo per aver chiesto spiegazioni proprio a lei. Così, un po’ bruscamente la interruppe.
- La ringrazio signorina, lei è stata molto gentile. - disse lui nel mezzo dello sproloquio dell’infermiera che stava ancora parlando.
- Di niente, ma non vuole sapere perchè MJ ha divorziato da Lisa Marie? E’ una storia interessante mi creda. -
- No, grazie, preferisco che rimangano fatti suoi. - disse Lucas in tono poco gentile.
- Come vuole, lieta di esserle stata utile comunque. - la ragazza gli sorrise, come se non si fosse accorta che Lucas non era stato il massimo della cortesia.

“Quindi è vero, il misterioso ballerino è Michael Jackson in persona. Cavolo e ora come faccio a dirgli che so tutto? Spero di non comportarmi in modo stupido se mai dovessi risentirlo o addirittura rivederlo.” pensò Lucas un po’ emozionato.
Di solito lui non badava molto a queste cose, non era mai stato fan di nessun cantante, nonostante la musica gli piacesse, ma ascoltava per lo più la radio e difficilmente comprava un CD. Ma quello era Michael Jackson in persona, al di là dei propri gusti musicali non si poteva negare che lui fosse un vero e grande artista, un uomo unico con un talento straordinario e un carisma del tutto particolare. Si parlava molto di lui ultimamente, al di là dell'uscita del nuovo album, le critiche alla sua persona negli ultimi anni non erano mancate per via delle accuse di un ragazzino minorenne che lo aveva fatto arrestare per moleste sessuali e Michael aveva pagato una fortuna pur di non andare avanti con il processo e questo aveva destato molti dubbi nell’opinione pubblica e nella mente delle persone. In molti credevano che fosse colpevole, ma che, grazie ai soldi, aveva evitato la galera. Questo pensava la maggior parte della gente. Lucas invece pensava che fosse fin troppo facile approfittarsi della sua notorietà e del fatto che aprisse i cancelli di Neverland a così tanti bambini che andavano lì a divertirsi. Secondo lui era stata solo una squallida mossa per spillargli un mucchio di soldi e purtroppo aveva funzionato. Lucas da un lato avrebbe voluto rivederlo presto ma dall’altro voleva rimandare il più possibile quel momento perchè non sapeva affatto come avrebbe reagito e non voleva cadere nelle classiche scene isteriche o imbarazzanti che aveva visto in tv nei confronti di star più o meno famose. Non gli era mai capitato di incontrare qualcuno di famoso, con il lavoro che faceva non era così facile, ma sapeva di non essere del tutto immune alla notorietà altrui.

Michael e Karen nel frattempo si erano recati in aeroporto, questa volta Michael aveva preparato le valigie con tutto l’occorrente per restare a Flagstaff qualche tempo. L’aereo atterrò puntuale e si recarono nuovamente al Regency Hotel.

- Salve, vorremmo prenotare una camera doppia a nome Faye per cortesia. - disse Karen
- Certo, mi può lasciare un documento? -
- Ecco qui. -
- Grazie, questa è la chiave, la stanza è la 301, terzo piano.
- Molto gentile. Andiamo Mike. -
- Dopo di te Karen. -

Salirono in ascensore e sistemarono le loro cose nella stanza. Mangiarono qualcosa al ristorante e poi Michael annunciò che sarebbe andato in ospedale a trovare Susanne.

- Ok Mike, io penso che farò un giro per la città, sembra molto carina. Ci vediamo stasera. -
- Certo Karen, divertiti. -

Era un brutto giorno a Flagstaff, grosse nuvole nere minacciavano di piovere da un momento all’altro, non faceva freddo, ma tirava un po’ di vento e Michael indossò una giacca nera prima di uscire.
Arrivò in ospedale e si diresse verso la stanza di Susanne. Vide che la porta era socchiusa, quindi bussò per verificare se qualcuno era dentro.

- Avanti. - disse una voce dall’interno della stanza.
Michael entrò.
- Salve. -
- Ciao Michael. - disse Lucas
- Come hai fatto a riconoscermi? - chiese Michael stupito.
- Non è stato difficile, ma ti dispiace se usciamo un attimo? -
- No, certo che no. -

I due uscirono dall’ospedale per cercare un posto tranquillo, dove nessuno potesse sentirli.
A quel punto Lucas tese la mano a Michael, il quale l’afferrò per istinto senza però capire il perchè.

- E’ un’onore per me conoscerla Mr. Jackson. - Lucas aveva cercato di trattenersi a fatica mentre erano in ospedale, nascondendo l’emozione che provava per trovarsi di nuovo di fronte alla star.
Michael era senza parole, Lucas lo aveva riconosciuto, il panico saliva, cosa sarebbe successo ora? Che fare? Ma... un momento, non sembrava arrabbiato. Forse Lucas aveva compreso la situazione.

- Tu sai? - chiese Michael con espressione stupita e senza più camuffare la voce. - Ma come hai fatto? Insomma, non sembrava mi avessi riconosciuto l’altra volta. -
- Lo so, infatti non avevo idea di chi fossi. Poi ho visto una tua intervista su MTV e c’erano dei particolari del viso che mi hanno fatto pensare, inoltre ricordavo l’improvviso arrivo dei giornalisti il giorno che te ne sei andato di fretta e così mi sono informato sul perchè quei giornalisti erano lì e ho tirato le mie conclusioni. -
- Wow! Meglio di Sherlock Holmes! Beh, il piacere è tutto mio Lucas. -
- Comunque non preoccuparti, manterrò il segreto. Ora torniamo da Susanne, penso che le farà piacere sapere che sei tornato a trovarla. -
- Grazie. -

I due tornarono in ospedale e Lucas lasciò Michael da solo con Susanne e gli disse che sarebbe ripassato più tardi eventualmente.
dirtydiana66
00martedì 27 luglio 2010 23:44
fantastico , vai con il prossimo
un abbraccio
ChiccaMJ
00mercoledì 28 luglio 2010 14:26
Grande Lucas!
davvero Sherlock Holmes gli fa un baffo! :)

Bellissimo! :)
(angel66)
00mercoledì 28 luglio 2010 16:42
bellissimi capitoli veramente interessanti e fantastici brava- [SM=x47932]
angelaserre
00mercoledì 28 luglio 2010 21:14
bene bene .lucas è ok ti prego CONINUAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ludo.94
00giovedì 29 luglio 2010 12:20
ciao stefy!!! seguo la tua ff dalm primo capitolo ma siccome ero fuori casa commento solo ora!! scrivi davvero benissimo complimenti!! e l'idea della conoscenza in chat è fenomenale!! continua così bravissima... e mi raccomando posta prestooo!!
un bacio,ludo!
BEAT IT 81
00giovedì 29 luglio 2010 13:50
Grande Lucas!!!!! Davvero meglio di Sherlock Holmes ;-)))) . La storia è sempre più bella, continua così Stefy!!! Baci Sara
Stefy B.85
00giovedì 29 luglio 2010 22:08
Grazie a tutti!

Per adesso vi lascio un po' di suspance, in questi giorni gli impegni non sono pochi e poi il prossimo capitolo è particolarmente speciale e vorrei scriverlo con calma per poter rendere al meglio tutte le emozioni in esso contenute.

A presto comunque!
angelaserre
00venerdì 30 luglio 2010 00:10
[SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964] [SM=x47964]
ChiccaMJ
00venerdì 30 luglio 2010 09:28
Re:
Stefy B.85, 29/07/2010 22.08:

Grazie a tutti!

Per adesso vi lascio un po' di suspance, in questi giorni gli impegni non sono pochi e poi il prossimo capitolo è particolarmente speciale e vorrei scriverlo con calma per poter rendere al meglio tutte le emozioni in esso contenute.

A presto comunque!




Perfetto! [SM=g27822]

Ma non farci aspettare troppo!!! [SM=x47963]

Un bacione!

[SM=x47946]
dirtydiana66
00venerdì 30 luglio 2010 12:57
[SM=x47961] ok aspetterò
BEAT IT 81
00sabato 31 luglio 2010 02:34
Re:
Stefy B.85, 29/07/2010 22.08:

Grazie a tutti!

Per adesso vi lascio un po' di suspance, in questi giorni gli impegni non sono pochi e poi il prossimo capitolo è particolarmente speciale e vorrei scriverlo con calma per poter rendere al meglio tutte le emozioni in esso contenute.

A presto comunque!




Grazie a te Stefy!!!! Tranquilla e prenditi tutto il tempo che ti serve, xò nn troppo, ok? [SM=g27828] [SM=g27822] [SM=g27828] . Nn vedo già l'ora di leggere il capitolo nuovo. Baci Sara
dirtydiana66
00lunedì 23 agosto 2010 22:16
ma qsta ff la vogliamo finire o no ? il lavoro nn va lasciato a metà
è troppo forte qsta ff
grazie
BEAT IT 81
00lunedì 23 agosto 2010 22:19
Stefy continua ti prego!!!!!!
maria96
00sabato 28 agosto 2010 22:22
Ti prego continua!!!!
ChiccaMJ
00mercoledì 3 novembre 2010 19:59
stefy!!! ma non la continui più la storia???? *____*
dirtydiana66
00mercoledì 3 novembre 2010 20:24
manca tanto anche a me qsta storia e...WAW!!! bentornata Chicca


ChiccaMJ
00giovedì 4 novembre 2010 10:54
Re:
dirtydiana66, 03/11/2010 20.24:

manca tanto anche a me qsta storia e...WAW!!! bentornata Chicca






grzie dirty bella! non sono mai andata via, vi seguo sempre anche se non scrivo tanto :)

Stefy B.85
00sabato 6 novembre 2010 01:21
Mi scuso di nuovo per l'attesa. Non garantisco di poter continuare con i ritmi dell'inizio, ma almeno cercherò di non farvi aspettare di nuovo così a lungo. Enjoy!

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CAPITOLO XIV - Il risveglio

Michael entrò nella stanza. Susanne era immobile nel suo letto, sembrava avere un’aria serena, come se stesse facendo un bellissimo sogno.
Il personale medico doveva averle fatto un bagno quella mattina perchè i suoi capelli profumavano di albicocca e aveva un colorito roseo sulle guance.
Michael si avvicinò e d’istinto sorrise nel vedere Susanne così tranquilla. Nel suo cuore era sicuro che si sarebbe presto ripresa, in certi momenti lo desiderava a tal punto di sentire di poter schioccare le dita e fare in modo che lei si svegliasse all’istante. Purtroppo però non era così e la sua espressione tornò seria nell'istante in cui se ne rese conto. Prese la sedia lì vicino e si sedette accanto al letto di Susanne.
Rimase in silenzio molto a lungo, guardandola semplicemente, ascoltando il suo respiro regolare. Non sapeva cosa dire.

Il cellulare vibrò, ma Michael ignorò la chiamata e dopo pochi squilli smise di dargli fastidio. Poi vibrò di nuovo per due volte di seguito soltanto. Era arrivato un messaggio.
Michael prese il cellulare dalla tasca della giacca e lesse il messaggio:

“Michael, ho bisogno di parlarti. Lo so che sei arrabbiato con me, ma ti prego, appena puoi richiamami. Ho sbagliato tutto e mi manchi molto. Lisa”

Lisa. Eccola di nuovo. Michael era arrabbiato, parecchio arrabbiato con lei, non capiva perchè era finito tutto tra loro. Sembravano perfetti insieme, condividevano moltissime cose, lei sapeva cosa voleva dire vivere costantemente sotto i riflettori e sapeva accettare i compromessi che una vita da star comprende. Almeno così sembrava all’inizio. Poi tutto cambiò e alla fine lui la allontanò in modo netto per evitare di soffrire ancora e lei fece lo stesso. Ma qualche briciola d’amore ancora, in fondo al cuore di entrambi, c’era e ogni tanto bussava alla porta per farsi sentire, come in quel momento.
Michael chiuse il messaggio e ripose il cellulare nella tasca, mentre un nodo alla gola quasi gli impediva di deglutire. Era un momento difficile ed era stanco di stare male per Lisa. Voleva andare avanti e Susanne era entrata nella sua vita così velocemente e prepotentemente che quasi non credeva di poter trovare così in fretta qualcun altro da amare. Anzi, era quasi sorpreso di sè stesso perchè generalmente si fidava molto poco delle persone appena conosciute.
Non voleva ferirla, ma non poteva nemmeno ignorare Lisa. Doveva chiarire dentro di sè che cosa voleva e per farlo aveva l’obbligo di stare a sentire cosa Lisa aveva da dirgli. Si ripromise di chiamarla una volta rientrato in albergo.

Susanne in quel momento sospirò nel sonno. Non era più sotto sedativi o farmaci, flebo escluse, e i medici aspettavano soltanto che si risvegliasse. Michael le prese la mano con dolcezza e la strinse tra le sue.

- Ciao Susanne. Come ti senti? So che non puoi rispondermi, ma devo dire che oggi ti trovo particolarmente bella. Come al solito non so cosa dire e non vorrei dire cose troppo stupide, quindi... -

Si schiarì la voce e cominciò a cantare con un filo di voce:

“Smile

Though your heart is aching

Smile

Even though it's breaking

When there are clouds in the sky

You'll get by


If you smile

With your fear and sorrow

Smile and maybe tomorrow

You'll find that life is still worthwhile

If you just



Light up your face with gladness

Hide every trace of sadness

Although a tear may be ever so near

That's the time you must keep on trying

Smile

What's the use of crying

You'll find that life is still worthwhile

If you just...”

In quel momento Susanne si mosse, un movimento quasi impercettibile passò dalle sue palpebre, agli angoli della bocca e poi giù fino alla punta delle dita.

Michael si bloccò di colpo. Non voleva tradirsi e nello stesso tempo era rimasto sorpreso dal quel leggero movimento. Che si stesse svegliando?

- Susanne? - domandò a bassa voce.
Un altro piccolo movimento delle dita sembrava dare risposta a Michael.
- Susanne, sei sveglia? - l’eccitazione nella voce di Michael era evidente e si stava completamente dimenticando di essere in un’ospedale sotto travestimento.
- Michael, sei tu? - la voce di Susanne era come un sussurro perso nel vento mentre tentava di rispondere ed aprire gli occhi.
- Shhht, non ti agitare, sono io, sono qui. Va tutto bene. - le rispose lui con tono calmo, anche se dentro avrebbe voluto urlare di gioia.

- C’è tanta luce qui, potresti spegnerle per piacere? - chiese lei mentre teneva gli occhi socchiusi.

Michael si alzò velocemente e corse a spegnere le luci della stanza.

- Come ti senti? - le chiese.

- Come una che ha dormito sei mesi di fila. Aspetta, ho dormito davvero sei mesi? -

Michael sorrise vedendo che il suo senso dell’umorismo era tornato fuori proprio in quel momento.

- No, non proprio sei mesi, ma diciamo che ti sei fatta un lungo riposo. -
- Caspita! Ma cosa diavolo è successo? Perchè sono qui? Ricordo il canyon e poi più nulla. -
- Hai avuto un brutto incidente e sei rimasta in coma per diverse settimane. Ma, aspetta, c’è qualcuno che sicuramente vorrà vederti subito. Non ti muovere, lo vado a cercare. -
- Dove vuoi che vada? Non riesco nemmeno a muovere un braccio. - disse lei sorridendo.

Lui le sorrise di rimando e poi uscì dalla stanza precipitandosi dalle macchinette delle bevande in fondo al corridoio. Come sospettava Lucas non era uscito dall’ospedale, ma era andato a rilassarsi un po’ sorseggiando uno o due caffè.

- Lucas! Lucas! Susanne è sveglia! - cominciò a gridare a metà del corridoio facendo voltare due infermiere che erano lì, le quali lo guardarono con sdegno per il cattivo comportamento che stava tenendo dentro un'ospedale.

Lucas gettò il caffè che aveva in mano nel cestino, macchiando di schizzi il muro e corse incontro a Michael. Si scambiarono uno sguardo e poi si ricomposero dirigendosi a passo svelto, ma senza correre, verso la stanza di Susanne.
Poco prima di entrare nella stanza, Lucas chiese a Michael:

- Gliel’hai detto? -
- No, non ancora, non credo sia il momento. Vorrei che si riprendesse un po’ prima. -
- Ok, mi sembra giusto. -

Michael aprì la porta e Lucas entrò.

- Susanne! Susanne, tesoro! Che bello rivedere i tuoi occhi! - disse Lucas sedendosi sul letto accanto a lei. Lei tese le braccia e i due si abbracciarono.

- Lucas! - dissei lei mentre lo stringeva con le poche forze che aveva.

Si staccarono per un istante, guardandosi negli occhi e poi tornarono ad abbracciarsi.

- Lucas, così però mi stai stritolando! - dissei lei scherzando.
- Scusa, ma ho temuto così tanto di perderti. -

Michael nel frattempo uscì dalla stanza, il cellulare stava vibrando di nuovo.

- Pronto? -
- Michael, c’è un problema con il CD. Devi tornare al più presto agli studi di registrazione, altrimenti l’uscita dovrà essere rimandata e tu sai che questa sarebbe un’enorme catastrofe. -
- Merda! Che diavolo è successo? Possibile che non possa mai assentarmi senza che succeda niente? -
- E' lunga da spiegare e qui c'è molto lavoro da fare. Mi dispiace, ma abbiamo proprio bisogno di te. Non ti disturberei se non fosse così. -
- Lo so, scusami. Torno stasera con il primo volo. -

Michael raramente diceva parolacce, ma in quel momento era davvero arrabbiato. Voleva passare del tempo con Susanne, raccontarle la verità, anche se sarebbe stato molto difficile e invece il destino si accaniva contro di lui. Sembrava fosse destinato ad essere la più grande star internazionale, ma non ad essere un uomo felice.

Andò alla reception dell’ospedale, chiese carta e penna e scrisse:

“Susanne, purtroppo imprevisti urgenti mi portano a dover partire immediatamente. Non avrei mai voluto lasciarti proprio in questo momento, ma davvero non posso rimandare. Spero tu possa comprendere e molto presto ti spiegherò tutto. Abbi fiducia in me, ti chiedo solo il beneficio del dubbio. Con amore. Michael.”

Lasciò il messaggio all’infermiera di turno nella stanza 125, chiedendole di recapitarlo poco dopo che lui se ne fosse andato. Tristemente si diresse verso la porta d’uscita e chiamò un taxi per tornare al Regency Hotel.
dirtydiana66
00sabato 6 novembre 2010 11:08
grazie di cuore ad aver postato, cmq vai tranquilla che aspetto.
ChiccaMJ
00sabato 6 novembre 2010 12:35
*_______* non vedo l'ora di leggere il prossimo, grazie per aver postato Stefy :)
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