The Best Songs of all Time - Le migliori canzoni (secondo noi)

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AntonellaP85
00lunedì 11 gennaio 2010 21:35
Millie hai ffz! [SM=g27823]
AntonellaP85
00martedì 12 gennaio 2010 00:43
Re:
Rarronno, 28/12/2009 23.27:

"You spin me round" dei Dead or Alive senza se e senza ma.




Mi sono appena accorta di questo tuo post....e ti straultramega quoto all'inverosimile....non saremo lontani parenti per caso? [SM=g27828]
MarkLanegan
00martedì 12 gennaio 2010 08:47
Disco di oggi.
Black Tape For A Blue Girl - Remnants Of A Deeper Purity

Senza nessuna offesa, ma solo per dire quanto sono scorato in fatto di musica, il 99,9% della musica che trovate in un negozio di dischi e le liste che avete fatto qua sopra mi annoiano all'inverosimile. Quel 0,1 % è perché magari ci sono cose alla "Sister Ray" degli V.U. che magari si possono ancora ascoltare (ma non ne sono sicuro) e che mi pare qualcuno ha pure nominato.
Keep the faith
00martedì 12 gennaio 2010 09:11
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Millie Jean83, 11/01/2010 21.02:




anch'io sto scrivendo la tesi, o meglio, sto facendo finta di scriverla [SM=g27828], quindi non mi stai dando una mano con i tuoi interessanti post...

La Madonna degli anni 80 vs backstreet boys..vabbé, Antoné... [SM=x47979] ..non c'è nulla da aggiungere su questo.Like a virgin è miticissima, into the groove non ne parliamo...che ricordi d'infanzia e che ritmo inconfondibile [SM=x47991] ...piace un sacco anche a me. ma volendo parlare di valore artistico (composizione, arrangiamento, capacità vocali, ecc) non è che la posso definire un genio anche perchè ci metteva poco di suo.

Eminem e jay Z sono bravi, soprattutto il primo. come persona mi fà tristezza ma è l'unico rapper bianco davvero credibile secondo me [SM=g27816]. Neffa infatti, come hip hopper non mi convinceva, come interprete r&b, funky, reggae,ecc molto di più...devo dire che ora come ora, è il contemporaneo italiano che apprezzo maggiormente.

anche Mika mi piace ...lui ha affermato di ispirarsi più a MJ che a Freddie, anche se nell'uso della vocalità lo trovo più simile a quest'ultimo...boh...comunque, sì,direi che si tratta di un soggetto valido. potrebbe fare delle cose belle [SM=g27811]

tra le vecchie guardie italiane, io citerei anche Cocciante. artista emozionante (ma c'è chi lo odia)!!
E Modugno, sarà "vecchio" ma canzoni come "Dio come ti amo" io le sento ancora, eccome!!






Invece a me Neffa come Hip hopper piaceva tantissimo, con Sangue Misto, Neffa-Deda e DJ Graf, ha scritto pezzi memorabili della mia adolescenza rivoluzionaria, uno tra tutti ("Io quando andavo a scuola da bambino la gente nella classe mi chiamava Marocchino, nero terrone....perchè non torni un pò da dove sei venuto...") tutto questo nei lontanissimi anni 90, quando ancora non era scoppiata l'emergenza sociale extracomunitari, era avanti il ragazzo, mi piace moltissimo anche oggi, su Britti, mi dispiace ma non posso condividere ne lui ne i coccodrilli nella vasca, de gustibus non disputandum est
AntonellaP85
00martedì 12 gennaio 2010 11:43
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 12/01/2010 9.11:




Invece a me Neffa come Hip hopper piaceva tantissimo, con Sangue Misto, Neffa-Deda e DJ Graf, ha scritto pezzi memorabili della mia adolescenza rivoluzionaria, uno tra tutti ("Io quando andavo a scuola da bambino la gente nella classe mi chiamava Marocchino, nero terrone....perchè non torni un pò da dove sei venuto...") tutto questo nei lontanissimi anni 90, quando ancora non era scoppiata l'emergenza sociale extracomunitari, era avanti il ragazzo, mi piace moltissimo anche oggi, su Britti, mi dispiace ma non posso condividere ne lui ne i coccodrilli nella vasca, de gustibus non disputandum est




Infatti anche io ho detto che Britti che a volte è troppo commerciale, ma è un ottimo chitarrista ed è innegabile.
Cocciante lo adoro.
Battiato non ne parliamo, quell'uomo mi fa paura, secondo me non è di questo pianeta, ha un'intelligenza superiore.
Modugno, beh è la storia, è pure un mio conterraneo.... [SM=g27828]
Non vi tagliate le vene, ma anche Baglioni è un grande.
Non so se li conoscete, in Italia non sono molto famosi dopo il botto con Iris, ma vi piacciono i Goo Goo Dolls? A me un casino.
A parte introdurrei il discorso colonne sonore.
Torture
00martedì 12 gennaio 2010 14:59
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
AntonellaP85, 12/01/2010 11.43:





Battiato non ne parliamo, quell'uomo mi fa paura, secondo me non è di questo pianeta, ha un'intelligenza superiore.
.



[SM=g27836] Bravissima...Battiato è un maestro...penso che in italia non ci sia mai stato nessuno alla sua altezza...Sono cresciuta con le sue canzoni dato che mia madre è una grandissima stimatrice di Battiato...Album come "Mondi Lontanissimi" ,"L'era del cinghiale bianco", "Orizzonti perduti ","L'imboscata" e "gommalacca" sono patrimonio per la musica Italiana....l'anno scorso non ho trovato i biglietti del suo concerto al "Teatro Massimo" [SM=g27836] (tutto esaurito subito)...chissà che emozione vedere il maestro e Manlio Sgalambro (il filosofo che collabora con lui da una vita)...
Ora è uscito il suo ultimo album :"Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti " non sò se avete sentito il singolo Inneres Auge appunto...una presa di posizione contro "i grandi al potere" x cercare di risvegliare le coscienze...eclettico,stile battiato x pochi palati prelibati...

AntonellaP85, 12/01/2010 11.43:



Non vi tagliate le vene, ma anche Baglioni è un grande.

.



No lo odio....personalmente non lo farei rientrare fra i grandi della musica italiana [SM=g27816]

Proporrei John De Leo (l'ex cantante dei quintorigo) un grande.....ritenuto da molti l'erede di Demetrio Stratos....e in effetti arriva a fare cose impossibili con la voce (un pò come Bobby McFerrin) Ascoltatelo , ne vale la pena....
inoltre aggiungerei(come grandi della musica italiana):

De andrè
Paolo Conte [SM=g27836]
Gino Paoli
Luigi Tenco (ti quoto alla stragrande)
Francesco Guccini
Giorgio Gaber
Francesco De Gregori

[SM=g27811]



Millie Jean83
00martedì 12 gennaio 2010 15:25
Re:
MarkLanegan, 12/01/2010 8.47:

Disco di oggi.
Black Tape For A Blue Girl - Remnants Of A Deeper Purity

Senza nessuna offesa, ma solo per dire quanto sono scorato in fatto di musica, il 99,9% della musica che trovate in un negozio di dischi e le liste che avete fatto qua sopra mi annoiano all'inverosimile. Quel 0,1 % è perché magari ci sono cose alla "Sister Ray" degli V.U. che magari si possono ancora ascoltare (ma non ne sono sicuro) e che mi pare qualcuno ha pure nominato.





ciao Mark!
mi fa piacere che ti sei degnato di scendere fra i comuni mortali per esprimere il tuo perentorio giurizio su quanto siamo noiosi.. [SM=g27828]

sto scherzando [SM=g27828] ... da quello che ho potuto capire leggendo i tuoi post su questo forum, credo che non potrei proprio confrontarmi con te in alcun modo. parli un'altra lingua, e spesso di cose che purtroppo non fanno parte del mio, aihmè, limitatissimo bagaglio. me ne dispiaccio perchè sarei onorata di discutere con te di musica...forse fra qualche anno... [SM=g27829] .

ad ogni modo hai citato da qualche parte il critico Simon Frith. sarei curiosa di sapere cosa ne pensi tu, e gli altri, riguardo al seguente segmento, copiato da wiki, sul suo concetto di "cattiva musica":

Bad Music"
Frith (2004, p. 17-9) argued that "'bad music' is a necessary concept for musical pleasure, for musical aesthetics." He distinguishes two common kinds of bad music; the Worst Records Ever Made type, which include:


"Tracks which are clearly incompetent musically; made by singers who can't sing, players who can't play, producers who can't produce,"
"Tracks involving genre confusion. The most common examples are actors or TV stars recording in the latest style,"
and "rock critical lists," which include:

"Tracks that feature sound gimmicks that have outlived their charm or novelty,"
"Tracks that depend on false sentiment (...), that feature an excess of feeling molded into a radio-friendly pop song."
He later gives three common qualities attributed to bad music: inauthentic, [in] bad taste (see also: kitsch), and stupid. He argues that "The marking off of some tracks and genres and artists as 'bad' is a necessary part of popular music pleasure; it is a way we establish our place in various music worlds. And 'bad' is a key word here because it suggests that aesthetic and ethical judgements are tied together here: not to like a record is not just a matter of taste; it is also a matter of argument, and argument that matters." (p. 28)


traduco

Il concetto di cattiva musica è necessario per il piacere musicale, per l’estetica musicale. S. F. Distingue 2 tipi comuni di cattiva musica:
-il tipo “i peggiori pezzi mai fatti”, che inlcudono
-- Brani che sono chiaramente incompetenti a livello musicale; fatti da cantanti che non sanno cantare, musicisti che non sanno suonare, produttori che non sanno produrre
--brani che prevedono la confusione dei generi. L’esempio più comune è quello degli attori e dei personaggi tv che fanno un disco secondo lo stile che va di moda al momento

-brani rock critici
--Brani con trovate intelligenti, ma che hanno caratteristiche superate
--Brani che dipendono da sentimenti non autentici, caratterizzati da un eccesso di sentimento, costruiti per essere radiofonici

Fornisce poi 3 qualità comuni a brani pop di scarsa qualità: non autentici, di cattivo gusto(kitsch), e stupidi.

Selezionare alcuni generi o brani come “cattivi”, è necessario per godere del piacere della musica pop: è un modo per stabilire dove ci troviamo nei vari mondi musicali. E l’aggettivo “cattivo” è una parola-chiave qui perché suggerisce che il giudizio estetico e quello morale sono connessi: il fatto che un disco/brano non piaccia, non è solo questione di gusti, ma è anche oggetto di discussione.




.....
molto interessante, a mio parere...
AntonellaP85
00martedì 12 gennaio 2010 15:38
E la meravigliosa Cyndi Lauper dove la mettiamo???? Una grandissima a mio parere, che non ha avuto quello che meritava.
www.youtube.com/watch?v=NRyI3pZxON8&feature=fvst She bop, fenomenale!!!
Torture
00martedì 12 gennaio 2010 15:42
Millie Jean83
00martedì 12 gennaio 2010 15:53
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 12/01/2010 9.11:


su Britti, mi dispiace ma non posso condividere ne lui ne i coccodrilli nella vasca, de gustibus non disputandum est





[SM=x47954] hai ragione..riflettendoci sopra un pò, devo dire che mi piace come chitarrista e basta, perchè il 90% delle sue canzoni sono sanremesi o ridicole. il potenzale ci sarebbe però.


Per Antonella: parlavi di colonne sonore?
ti linko la mia preferita di tutti i tempi, tratta dal Romeo e giulietta di Zeffirelli, composta da Nino Rota [SM=g27836] ..ma ce ne sono altre di altrettanto degne...ne parleremo volentieri!

www.youtube.com/watch?v=FH80HYvYE2g

Torture
00martedì 12 gennaio 2010 15:55
ignorata totalemente

molto gratificante...
AntonellaP85
00martedì 12 gennaio 2010 15:57
Per farci 2 risate vi mostro questa cosa.....conoscete l'attore Emilio Solfrizzi (Tutti pazzi per amore, Sei forte maestro e vari film)...è di Bari, la mia città, e ha esordito negli anni '80nel duo Toti e Tata , che in Puglia è un'isitutzione....meh mo vi mostro la versione di Purple Rain cantata dal suo personaggio Piero Scamarcio...
www.youtube.com/watch?v=XGyElPihlOM
da farsela sotto dalle risate...se vi piace vi posterò i rifacimenti delle canzoni degli Oasis. [SM=g27828]
AntonellaP85
00martedì 12 gennaio 2010 15:58
Re: ignorata totalemente
Torture, 12/01/2010 15.55:


molto gratificante...




Meh un momento, dacci il tempo....conosco poco i Quintorigo ma mi piacciono, ricordo la canzone Angelima, mi pare fosse quello il titolo, molto teatrale direi, sono bravi.
E pure a me la Mia Cyndi Lauper me l'avete ignorata... [SM=g27828]
AntonellaP85
00martedì 12 gennaio 2010 15:58
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Millie Jean83, 12/01/2010 15.53:





[SM=x47954] hai ragione..riflettendoci sopra un pò, devo dire che mi piace come chitarrista e basta, perchè il 90% delle sue canzoni sono sanremesi o ridicole. il potenzale ci sarebbe però.


Per Antonella: parlavi di colonne sonore?
ti linko la mia preferita di tutti i tempi..ma ce ne sono altre di altrettanto degne...ne parleremo volentieri!

www.youtube.com/watch?v=FH80HYvYE2g





Bellissima!
Rarronno
00martedì 12 gennaio 2010 16:40
Re: Re:
AntonellaP85, 12/01/2010 0.43:




Mi sono appena accorta di questo tuo post....e ti straultramega quoto all'inverosimile....non saremo lontani parenti per caso? [SM=g27828]




Potrebbe anche essere. Sono piemontese da parte di padre e da parte di madre non l'ho mai ben capito.....

Comunque è confermato: You spin me round [SM=x47981] è la canzone più bella della storia della musica. Il topic si può chiudere.

In ogni caso ho finito le ferie abrutenti, quindi troverete o post deliranti in piena notte (quando non sono il lavoro e becco il wireless a scrocco) oppure post telegrafici contenenti unicamente una delle seguenti frasi:

"I xxxx spaccano"
"Fighissimo"
"Credevo che in riviera ci fosse sempre il sole"
"La mia vita fa schifo" (solo nei casi in cui la giornata lavorativa fosse particolarmente sfortunata)

Cominciate ad applicare la frase "gli xxx spaccano" a tutti i gruppi stranieri che avete citato, i Quintorigo e all'avvocato mio quasi conterraneo.
Keep the faith
00martedì 12 gennaio 2010 17:12
Onestamente Baglioni lo ritengo la versione un pò datata di Ramazzotti & C., va bene i gusti musicali ma a tutto c'è un limite, ovviamente è una mia opinione liberissimi di pensarla diversamente.
Per quanto ri guarda le colonne sonore, mi pare un pò ardua l'impresa di parlare di un settore così poco conosciuto, ovviamente vanno citati Nicola Piovani e il piu grande di tutti, Ennio Morricone.
MarkLanegan
00mercoledì 13 gennaio 2010 01:36
Ciao Millie Jean,
complimenti per il tuo lavoro di P.R.: praticamente con il tuo entusiasmo stai mandando avanti il thread. Se lo stai facendo anche per alri topics sono sicuro che raddoppierai gli interventi nel Forum. Dovrebbero prenderti come amministratore del forum, se hanno un po' di visione di insieme.
Comunque, scusami: non è la vostra musica ad essere noiosa, sono io noioso, la musica mi annoia. Ho iniziato a 3-4 anni ad ascoltare Stones, led zeppelin e beatles. A 6-7 la maestra si ricorda che compravo dischi e venivo a scuola tutto gasato con dischi di new wave. Alle medie ascoltavo huskerdu, al liceo avevo già pretese di ascolti impegnati alla pierre boulez e minchiate varie. All'università e oltre ho buttato via tutto. Ho ripreso in mano i miei gusti.
La faccio breve: mi sono stufato. Mentre scrivo ho in cuffia Marquee moon dei television: una volta la trovavo carina, ora è una boiata pazzesca e me ne frego se la trovate tra le pietre miliari del rock. Non ho finito il disco che ho mollato tutto e ho messo su John Zorn: Così mi sono riconciliato con il "genio" della musica.
Sono disincantato e del resto mi rendo conto che chiunque dopo una trentina di anni di ascolto intenso, davvero intenso, di rock ne abbia due... così di musichette alla...ma vi rendete conto, qalcuno qui ha messo "wish you were here?!?!!? Ma è insopportabile!, e' quello che Frith definisce non-autentico, eticamente scorretto perché pedante, teleologicamente orientato, ecccetera. Poi qua sopra, tanto per fare un altro esempio, che mi ricordo perché mi ha lasciato inorridito, è stato citato donnie darko (che per me è a sua volta pure un pallido tentativo di imitazione di Lynch, ma ok...) e la sua colonna sonora. Se ben ricordo, l'unica cosa che meritava di salvarsi è/era un pezzo di ocean rain degli Echo & Bunnymen, ovvero "killing moon". Niente di che ma almeno loro avevano il buon gusto di starsene sempre mezzo tono sotto, di abbozzare un senso di modernità. Qui, invece trovate che se ne parla solo per ricordare i... tears for fears! Che sono l'equivalente dei matia bazar o di una cosa così orribile, "un vorrei ma non posso" musicale, il tutto a mio parere, beninteso.
Ma tutto è pedante nel mainstream, tutto è convenzionale. Ci metto dentro tutto, compreso i gruppi che mi piacevano una volta.
quello che ci vuole è una nuova struttura di musica, l'abbandono di schemi correnti, una visione della musica spiazzante, che apra nuovi orizzonti, che ridia il senso alla musica. Esiste, beninteso. Ieri citavo Blacktape for a blue girl: "Remnants" è una musica davvero convincente. Oggi direi Zorn, ma insomma c'è Cage, Eno, Einsturzende neubaten, Wyatt, Pere Ubu,Can, Caravan insomma ci sono decine di percorsi.
Intrapresi questi percorsi si dovrebbe smettere di vedere le cose come le si vedevano in precedenza, ovvero come te le hanno imposte dopo anni di lavaggio del cervello.
La crescita è netta. Serve a chiarire come siamo e perchè ascoltiamo musica. Accendere la TV e guardare MTV non è ascoltare musica: è partecipare ad una scelta ccommerciale di altri e rifiutare ogni tipo di ragionamento interno. Impedisce ogni crescita, impedisce di verificare cosa sia la il nostro vero potenziale. In definitiva direi che ascoltare il mainstream ci impedisce di ascoltare musica.
Purtroppo io ritengo, chiedo venia, che MJ sia un prodotto del mainstream. Io lo trovo simpatico. Ma punto a capo, fine. Cioè, paradossalmente io lo posso ascoltare, perchè ascolto anche altre cose. Ma mi domando se sia produttivo che un ragazzino ascolti MJ. Se lo stesso ragazzino ascoltasse John Zorn, forse, avremmo un adulto più consapevole, non solo in fatto di musica ma di apertura mentale verso il vero concetto di musica ed arte. Per chiarire che voglio un po' di bene a MJ ma che il mio discorso va molto al di là di questo o quello, toccando i fondamenti culturali della produzione pop attuale, aggiungo che potrei dire lo stesso dei miei preferiti "mainstream": Led Zeppelin, Stones, Beatles, Kinks, Who, Dylan, Pink Floyd, Doors eccetera. Oh Coltrane, Sonic youth, Stereolab, Jim o Rourke, Tom Waits, Nick Cave, mah. Tutti carini come MJ, sebbene più complessi, ma ciò nonostante infinitamente banali.
Venendo a simon frith, condivido il suo disprezzo per la musica (ultimamente condivido perfino il critico italiano innominabile, è inutile, capisco la sua prospettiva, anche se si tratta di un incompetente, oltretutto in malafede).
L'espressione non-autentico di Frith ha fatto il giro del mondo: lui lo ricorda per un mucchio di persone, in primo luogo per Springsteen, che ha bisogno dell'etichetta di "autentico" come delle bollicine per la coca cola. Avete presente il suo sforzo di apparire un operaio sul palco, con t shirt bianca e jeans da 10 dollare, la fascia per il sudore sulla fronte, ore di concerto eccetera? Lui finge. E' l'esatto contrario di tutto ciò. Ed E' immediatamente percepibile l'inautenticità o l'autenticità di un'espressione musicale.
Posso parlare liberamente? Perdonate lo sfogo. Le liste qua sopra sono banalissime. Nemmeno tanto perché sono l'apoteosi del commerciale, ma in quanto costituiscono un'accozzaglia di gusti che non possono nemmeno essere reali, naturali e spontanei. Non c'è una logica interna a queste liste, si legge chiaro un miglio che non c'è coerenza, un percorso, una visione di insieme. E' lo zenith del marketing. Vi hanno venduto non solo un cantante od una musica ma vi hanno venduto UN GUSTO, per dirla come un famoso critico. Vi hanno imposto un gusto che trascende i generi e fa sì che i moltissimi clienti di musica scelgano pochissimi autori di musica, a prescindere dai generi. Direi che pop, kitsch, easy rock, dance, innocenti autori di blues, possano facilmente convivere assieme quando non vi è alcuna padronanza del PROPRIO GUSTO musicale. Ha ragione Frith quando mette assieme kitsch, cattivo gusto, non autentico e stupidità. Fa anche un esempio della volgarità del gusto musicale in epoca di produzione industriale della musica pop e massificazione del gusto musicale per un proletariato culturale: sade. Sade è l'esempio (vi ricordate quella cantante degli anni 80?) di cosa si possa vendere (e pazienza) ma soprattutto come si possa venderlo. Sade era una cantante con una voce mediocre, un repertorio mediocre, un fisico da strafiga e costituiva l'acquisto ideale per chi all'epoca avesse una pretesa intellettuale ma non capisse un'emerita cippa di musica. Il particolare su cui Frith costruisce un trattato era il suo profondo spacco lungo la schiena ed un vestito retrò, che bene si intonava sul suo repertorio di vecchi standard del jazz. Cioè, durante i suoi concerti non c'era nulla di nulla se non che, di tanto in tanto si girava e faceva vedere il profondo spacco, su cui tutti sognavano e proiettavano chissà quale ambizione culturale o pretesa di intellettualità. Lì c'era stupidità, kitsch e un'operazione del tutto inautentica; fosse entrata sarah vaughan la gente avrebbe realizzato cosa c'era che non andava. Invece tutti lì a sognare.
Quindi, sì. E' possibile fornire un giudizio di valore in tema di musica pop che è composto da estetica e morale. Sennò io perché mi scalderei tanto?

Disco del giorno: John Zorn "Elegy"

P.S.
Sono da bannare, lo so. Sono stato bannato da un paio di Forum, sempre per le mie idee, mai per un tono fuori posto. Ho sempre chiesto scusa per le mie idee, ma i beatlesiani non l'hanno pensata così, nemmeno quelli di un sito rock generalista di media importanza.
Tenete conto che a settembre ho comprato un Abbey road a 300 euro perché pensavo fosse un pezzo rarissimo (lo è ma ho poi scoperto che quello era il suo prezzo, ve be'), così vi rendete conto quale zappa sui piedi riesco a darmi quando mi bannano. Oh, speriamo in bene. magari un giorno mi calmo...
Millie Jean83
00mercoledì 13 gennaio 2010 02:20
Re:
MarkLanegan, 13/01/2010 1.36:

Ciao Millie Jean,
complimenti per il tuo lavoro di P.R.: praticamente con il tuo entusiasmo stai mandando avanti il thread. Se lo stai facendo anche per alri topics sono sicuro che raddoppierai gli interventi nel Forum. Dovrebbero prenderti come amministratore del forum, se hanno un po' di visione di insieme.
Comunque, scusami: non è la vostra musica ad essere noiosa, sono io noioso, la musica mi annoia. Ho iniziato a 3-4 anni ad ascoltare Stones, led zeppelin e beatles. A 6-7 la maestra si ricorda che compravo dischi e venivo a scuola tutto gasato con dischi di new wave. Alle medie ascoltavo huskerdu, al liceo avevo già pretese di ascolti impegnati alla pierre boulez e minchiate varie.
La faccio breve: mi sono stufato. Mentre scrivo ho in cuffia Marquee moon dei televisio: una volta la trovavo carina, ora è una boiata pazzesca e me ne frego se la trovate tra le pietre miliari del rock.
Sono disincantato e del resto mi rendo conto che chiunque dopo una trentina di anni di ascolto intenso, davvero intenso, di rock ne abbia due... così di musichette alla...ma vi rendete conto, qalcuno qui ha messo "wish you were here?!?!!? Ma è insopportabile!, e' quello che Frith definisce non autentico, eticamente scorretto perché pedante, teleologicamente orientato ecccetera. Poi qua sopra, tanto per fare un esempio, è stato citato donnie darko (che per me è pure un pallido tentativo di imitazione di Lynch, ma ok...) e la sua colonna sonora. Se ben ricordo, l'unica cosa che meritava di salvarsi è/era un pezzo di ocean rain degli Echo & Bunnymen, ovvero "killing moon". Qui, invece trovate che ne parlano solo per ricordare i tears for fears, che sono l'equivalente dei matia bazar o di una cosa così orribile, il tutto a mio parere, beninteso.
Ma tutto è pedante del mainstream, tutto è convenzionale. Ci metto dentro tutto, compreso i gruppi che mi piacevano una volta.
Quello che ci vuole è una nuova struttra di musica, l'abbandono di schemi correnti, una visione della musica spiazzante. Esiste, beninteso. ieri citavo Blacktape for a blue girl, una musica davvero convincente.
Venendo a simon frith, condivido il suo disprezzo per la musica (ultimamente condivido perfino il critico italiano innominabile, è inutile, capisco la sua prospettiva, anche se si tratta di un incompetente, oltretutto in malafede).
L'espressione non autentico di Frith ha fatto il giro del mondo, lui lo ricorda per un mucchio di persone, in primo luogo per Springsteen, che ha bisogno dell'etichetta di "autentico" come delle bollicine per la coca cola. E' infatti immediatamente percepibile l'autenticità di un'espressione musicale.
Posso parlare liberamente? Perdonate lo sfogo. Le liste qua sopra sono banalissime. Nemmeno tanto perché sono l'apoteosi del commerciale, ma in quanto costituiscono un'accozzaglia di gusti che non possono nemmeno essere reali, naturali e spontanei. Vi hanno venduto non solo un cantante od una musica ma vi hanno venduto UN GUSTO, per dirla come un famoso critico. Vi hanno imposto un gusto che trascende i generi e fa sì che i moltissimi clienti di musica scelgano pochissimi autori di musica, a prescindere dai generi. Direi che pop, kitsch, easy rock, dance, innocenti autori di blues, possano facilmente convivere assieme quando non vi è alcuna padronanza del PROPRIO GUSTO musicale. Ha ragione Frith quando mette assieme kitsch, cattivo gusto, non autentico e stupidità. Fa anche un esempio della volgarità del gusto musicale in epoca di produzione industriale della musica pop e massificazione del gusto musicale per un proletariato culturale: sade. Sade è l'esempio (vi ricordate quella cantante degli anni 80?) di cosa si possa vendere (e pazienza) ma soprattutto come si possa venderlo. Sade era una cantante con una voce mediocre, un repertorio mediocre, un fisico da strafiga e costituiva l'acquisto ideale per chi all'epoca avesse una pretesa intellettuale ma non capisse un'emerita cippa di musica. Il particolare su cui Frith costruisce un trattato era il suo profondo spacco lungo la schiena.
ed un vestito retrò, che bene si intonava sul suo repertorio di vecchi standard del jazz. Cioè, durante i suoi concerti non c'era nulla di nulla se non che, di tanto in tanto si girava e faceva vedere il profondo spacco, su cui tutti sognavano e proiettavano chissà quale ambizione culturale o pretesa di intellettualità. Lì cera stupidità, kitsch e un'operazione del tutto inautentica; fosse entrata sarah vaughan la gente avrebbe realizzato cosa c'era che non andava. Invece tutti lì a sognare.
Quindi, sì. E' possibile fornire un giudizio di valore in tema di musica pop che è composto da estetica e morale. Sennò io perché mi scalderei tanto.

Disco del giorno: John Zorn "Elegy"





complimenti per la tua esposizione-sfogo. mi perdonerai se non ti rispondo in maniera più articolata, ma sono le 2 di notte ed oggi sono particolarmente stanca. io sono sicuramente fra quelli che, con una qualche pretesa del tutto inconscia di intellettualità, vuole giungere a qualche livello di conoscenza un pò più profonda di quello che è la vera musica. e potrei fallire miseramente. nel mio elenco ho semplicemente citato brani musicali che nella mia vita mi hanno dato emozioni maggiori e che ritengo di una certa qualità. sarà banalissimo, e tu hai ragione a dire che non ho UN GUSTO. non credo di avere CATTIVO gusto, perchè ovviamente nessuno pensa così di sè stesso [SM=g27817], ma sicuramente nemmeno un gusto definito. se tu ascoltavi i Led Zeppelin a 4 anni ed io a 20, è evidente che tu sia andato avanti in qualche maniera, più di me. mi chiedo se, quando avrai 80 anni ti farà di nuovo piacere tornare bambino e goderti un album dei Beatles!! [SM=g27828]

Mi chiedo, a questo punto, quanto una classifica come quella proprosta dal Rolling Stone qualche anno fà possa avermi davvero influenzato. E, se la ritieni una rivista autorevole, secondo te perchè quella lista assomiglia alla mia in tanti punti? Non ci scrivono dei critici illustri? Cosa fanno? sono schiavi del sistema o non hanno le orecchie per distinguere la musica autentica?

ah, grazie dei complimenti che mi hai fatto, anche se il resto del tuo post mi ha un pò gettato nello sconforto... [SM=g27822] .


Millie Jean83
00mercoledì 13 gennaio 2010 02:31
Mark, sarebbe molto interessante scoprire come e dove collochi Michael jackson all'interno della realtà da te proposta, e confermata, per quel che mi è dato di capire, da Firth.

Non so se sei un amante della sua musica,o se per te lui esuli, magari nelle sue produzioni migliori, dalla CATTIVA musica.
MarkLanegan
00mercoledì 13 gennaio 2010 02:32
Ciao Millie,
ho modificato un po' il mio post perciò se lo leggi ora trovi dei nuovi passaggi che spiegano meglio le mie posizioni. Ma penso che potrei scrivere capitoli ogni volta che mi butto su una tastiera.
Guarda, sui Beatles io ho un affetto che non ho per nessun altro perché è la musica su cui sono nato. Però non posso ascoltare Sgt Pepper tanto facilmente oggi. Paradossalmente la cosa migliore dei Beatles è Revolution n. 9, dove non c'è musica se non musica d'ambiente.
Ma sì, li amo sempre. Si fanno amare. Cry baby cry convince Scaruffi, figurati me. La medley di Abbey road forse è la cosa più grande del 900, solo che non riesco più ad ascoltarla.

Ma il punto sul vostro gusto tenetelo sempre in mente. Lo tengo sempre a mente pure io: è un concetto fondamentale. Sono stati messi assieme "ritratto dei coniugi Arnolfini" del Van Eyck e l'acquerello di mio nipote?? Mi chiederei perchè la mia testa mette assieme un'opera d'arte con una vaccata adolescenziale e le giudica sullo stesso piano.

Ok, mi dilungo.
Ciao
Millie Jean83
00mercoledì 13 gennaio 2010 02:44
Re:
MarkLanegan, 13/01/2010 2.32:

Ciao Millie,
ho modificato un po' il mio post perciò se lo leggi ora trovi dei nuovi passaggi che spiegano meglio le mie posizioni. Ma penso che potrei scrivere capitoli ogni volta che mi butto su una tastiera.
Guarda, sui Beatles io ho un affetto che non ho per nessun altro perché è la musica su cui sono nato. Però non posso ascoltare Sgt Pepper tanto facilmente oggi. Paradossalmente la cosa migliore dei Beatles è Revolution n. 9, dove non c'è musica se non musica d'ambiente.
Ma sì, li amo sempre. Si fanno amare. Cry baby cry convince Scaruffi, figurati me. La medley di Abbey road forse è la cosa più grande del 900, solo che non riesco più ad ascoltarla.

Ma il punto sul vostro gusto tenetelo sempre in mente. Lo tengo sempre a mente pure io: è un concetto fondamentale. Sono stati messi assieme "ritratto dei coniugi Arnolfini" del Van Eyck e l'acquerello di mio nipote?? Mi chiederei perchè la mia testa mette assieme un'opera d'arte con una vaccata adolescenziale e le giudica sullo stesso piano [SM=g27829] .

Ok, mi dilungo.
Ciao




credo di aver capito un pò meglio, grazie.


sul paragone fra il ritratto di Van Eyck e l'acquerello di tuo nipote mi pare di aver espresso molto chiaramente che non possano stare sullo stesso piano. fralaltro non era mia intenzione affrontare discorsi teorici sull'arte perchè ripeto per l'ennesima volta di non esserne in grado.

............

edit:
ho letto con più attenzione le parti che hai aggiunto. credo che sia palese che in questo topic si parli di mainstream. perchè era quella la mia idea iniziale, senza alcuna pretesa.e perchè è quella la musica che, almeno un pò, conosco. non potrei dire molto sul jazz o sulla musica strumentale, purtroppo. sto ascoltando il da te citato Zohrn: le riminiscenze ebraiche nei 2 brani ascoltati mi piacciono un sacco...provvederò ad ascoltare anche il resto da te proposto, con grande interesse ed ovvia ingenuità.

per ciò che riguarda MJ, non avevo alcun dubbio sul fatto che fosse mainstream: lui è la star commerciale per eccellenza. ma mi pare di aver letto, non ricordo dove, che il solito Firth ne fosse affascinato. da lì a ritenerlo un genio musicale, ce ne passa d'accordo.

la tua idea su quanto possa essere "pericoloso" per un bambino ascoltare mainstream, precludendosi così l'opportunità di avere una mente libera, è interessantissima. ma da buona pessimista (mio marito direbbe che non lo sono affatto) credo che questà sarà sempre di più la realtà delle cose...

MarkLanegan
00mercoledì 13 gennaio 2010 09:23
X Millie.

Guarda, ti dico solo grazie. Fa davvero piacere indicare qualcosa e trovare qualcuno che ti ascolta e...ascolta ciò che hai indicato. E' già questo stesso un sinonimo di apertura mentale, un travalicamento della mentalità del semplice fan.

Poi: sì, Simon Frith è un mezzo genio. E a lui piace MJ. Ha scritto un paio di paginette sui commodores, dove in realtà parla di MJ. Per tracciare alcuni spunti su quanto MJ sia rock, emozionante nella sua espressività musicale (aveva visto un video in apertura del concerto dei sopra citati).

Ok, mi licenziano.
Ciao
Keep the faith
00mercoledì 13 gennaio 2010 11:39
Caro Mark, capisco il tuo sfogo anti-mainstream, mi piace molto il discorso che fai sulla passività del fruitore di musica, sul fatto che la maggior parte delle persone, quasi tutte, ascoltino ciò che gli viene propinato, e ritengano "alto" ciò che il sistema gli dice essere "alto".
Tuttavia, dissento fortemente dal discorso che hai fatto sul concetto di Gusto, io personalemnte, non ho la presunzione di essere un esperto di musica, ma ascolto dalla tenera età di 10 anni tante cose, belle, brutte, Kitch, Mainstream, Underground ed etichiette varie, che poi sono figlie della necessità di inglobare qualcosa in una categoria per renderla maggiormente riconoscibile e quindi vendibile, ed ho formato il mio gusto musicale, non credo sia negativo il fatto, che io ascolto Sarah Vaugan o Shirley Horn, e contemporaneamente ascolto I led Zeppeil, MJ piuttosto che Celentano o De Andrè, o Missy Elliott, o Goran Brekovic ecc.ecc.ecc.ecc.
ritengo, al contrario, che questo sia sinonimo di apertura mentale, non solo musicalmente parlando, ed io al contrario di quello che tu dici, consiglierei vivamente ai giovani in età preadolescenziale, di ascoltare MJ e tutto il maistream che viene prima e dopo di lui, che sia Rock, Grunge, Blues o pop, a patto però che non dimentichino che esistono altre realtà, e che nella vita non si finisce mai di imparare, non solo musicalmente.
Il tuo discorso mi pare piuttosto nichilista, lo apprezzo molto dal punto di vista formale, adoro il nichilismo e mi affascina, però scusami se mi permetto, mi pare che alla lunga tu vada a scadere nel qualunquismo di chi dice che tutto fa schifo, e magari non vale la pena di vivere in un mondo nel quale i Led Zeppelin sono considerati arte.
Io voglio condirerarli arte, arte popolare, sono d'accordo con te, ma sai, purtroppo la democrazia porta anche a queste nefaste conseguenze, 4 capelloni di Liverpool vengono considerati artisti, e magari chi produce opere Mozartiane non è neppure considerato dal 99,99% di coloro che comprano musica, non dico da chi si limita ad accendere MTV o le varie radio.
Però sai cosa ti dico?
in questo Mainstrem ci sto bene, perchè alla fine sono io che decido, e non ho paura di accostare Billie Holiday a Mina, e questo perchè la musica la vivo come EMOZIONE, se un uomo riesce ad emozionarsi e a commuoversi a volte, ascoltando una voce, qualunque essa sia, questa caro Mark per me è ARTE, sarò ingenuo? forse si, ma la vedo così.
Con rinnovata stima,
Keep the faith.
MarkLanegan
00mercoledì 13 gennaio 2010 12:26
Caro Keep,
hai tutte le ragioni per rispondermi così e comprendo perfettamente il tuo pensiero.
Mi rimane un unico dubbio su quell' "...sono io che decido".
Che sono certo sia vero per te, ma non è vero per il 99% delle altre persone, le quali hanno subìto un imprinting fortissimo sulla formazione del gusto. L'esperimento del cane di Pavlov vale anche per gli esseri umani. Vi sono studi, evidenze, sperimentazioni che dimostrano che nella scelta di una musica, di un libro, di un film, di un cibo eccetera, si procede per condizionamenti. I quali sono fortissimi perché gli interessi economici sono imponenti, anzi, l'intero sistema produttivo musicale è a carattere industriale ed è soggetto solo a logiche di fatturato. Ergo, noi siamo i fruitori/consumatori di questo ciclo produttivo. Quali consumatori ...sei sicuro che "decidiamo"? Quando vado in un supermercato e mi trovo da scegliere fra sottilette Kraft e sottilette Coop, mi si pone davanti una vera scelta? Vai in un negozio di dischi. La stessa cosa. C'è scelta? Figurati, è l'esselunga dell'arte. Mi si dice, c'è internet. Stessa cosa, vai in Itunes e poi mi dici. Rimane un file sharing nel più completo buio informativo allo stesso modo in cui prima c'era un passaparola per iniziatici nel più completo silenzio dell'informazione di settore.

Con stima
ciao
Keep the faith
00mercoledì 13 gennaio 2010 12:34
Re:
MarkLanegan, 13/01/2010 12.26:

Caro Keep,
hai tutte le ragioni per rispondermi così e comprendo perfettamente il tuo pensiero.
Mi rimane un unico dubbio su quell' "...sono io che decido".
Che sono certo sia vero per te, ma non è vero per il 99% delle altre persone, le quali hanno subìto un imprinting fortissimo sulla formazione del gusto. L'esperimento del cane di Pavlov vale anche per gli esseri umani. Vi sono studi, evidenze, sperimentazioni che dimostrano che nella scelta di una musica, di un libro, di un film, di un cibo eccetera, si procede per condizionamenti. I quali sono fortissimi perché gli interessi economici sono imponenti, anzi, l'intero sistema produttivo musicale è a carattere industriale ed è soggetto solo a logiche di fatturato. Ergo, noi siamo i fruitori/consumatori di questo ciclo produttivo. Quali consumatori ...sei sicuro che "decidiamo"? Quando vado in un supermercato e mi trovo da scegliere fra sottilette Kraft e sottilette Coop, mi si pone davanti una vera scelta? Vai in un negozio di dischi. La stessa cosa. C'è scelta? Figurati, è l'esselunga dell'arte. Mi si dice, c'è internet. Stessa cosa, vai in Itunes e poi mi dici. Rimane un file sharing nel più completo buio informativo allo stesso modo in cui prima c'era un passaparola per iniziatici nel più completo silenzio dell'informazione di settore.

Con stima
ciao




Si ma infatti sono d'accordo con te, ossia è vero quello che dici per 99% delle persone, non per me, tuttavia io sono un ottimista e voglio dire ai giovani di ascoltare tutto, di leggere quanto piu possibile, di informarsi, di andare nei club, per chi ha la fortuna di vivere in città, voglio essere positivo, voglio vedere il mondo con l'entusiamo che avevo a 15 anni, e scoprivo Bad, per intenderci.
e voglio dire ai giovani di non commettere l'errore di dare qualcosa per scontato, piuttosto di dire che una cosa fa schifo a priori, provala, ascoltala, assaggiala, vestila, e poi dirai mi fa schifo oppure si l'adoro, è difficile lo sò, ma non tagliargli le ali!
Millie Jean83
00mercoledì 13 gennaio 2010 15:37
in queste prossime ore non ho tempo di rispondere purtroppo, e forse è un bene [SM=g27817]

Per Mark: spero che tu non mi prenda per i fondelli, perchè mi pare ovvio che vado ad ascoltare quello che hai da proporre. è tutto molto interessante

per Keep: ti stimo!! [SM=g27811]
Millie Jean83
00giovedì 14 gennaio 2010 00:27
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Torture, 12/01/2010 14.59:



No lo odio....personalmente non lo farei rientrare fra i grandi della musica italiana [SM=g27816]

Proporrei John De Leo (l'ex cantante dei quintorigo) un grande.....ritenuto da molti l'erede di Demetrio Stratos....e in effetti arriva a fare cose impossibili con la voce (un pò come Bobby McFerrin) Ascoltatelo , ne vale la pena....
inoltre aggiungerei(come grandi della musica italiana):

De andrè
Paolo Conte [SM=g27836]
Gino Paoli
Luigi Tenco (ti quoto alla stragrande)
Francesco Guccini
Giorgio Gaber
Francesco De Gregori

[SM=g27811]







cara Torture!! sono contenta che ci sia anche tu..scusa se non ti ho risposto prima, ma ero indaffarata e poi sinceramente sulla musica italiana non me la sento di esprimermi più di tanto. Apprezzo Battiato e Tenco, ma non li conosco a sufficienza. Così come i Quintorigo. quindi spero che qualcun altro possa contribuire maggiormente in questo senso [SM=g27817] Anche gli altri cantautori da te citati sono senzaltro validi e mi ripropongo di andare oltre alle 3-4 canzoni che conosco di ognuno di essi, anche se non lo garantisco perchè non mi attirano particolarmente[SM=g27829] [SM=g27828]


Rimanendo in tema di musica italiana, vi vorrei far ascoltare questa, che secondo me è bella roba [SM=g27824] ( Le orme)

www.youtube.com/watch?v=9bAMhAGfYl4

......

e per ciò che riguarda la straniera, cambio completamente genere e mondo musicale, e vi sottopongo un'interpretazione vocale unica di Minnie Riperton:
www.youtube.com/watch?v=kE0pwJ5PMDg

(vediamo chi trova una certa somiglianza fra questo brano ed uno di michael... ed una ancora più netta con una canzone della Carey[SM=g27835] )





(Miss Piggy)
00giovedì 14 gennaio 2010 13:01
Re:
Keep the faith, 13/01/2010 11.39:

Caro Mark, capisco il tuo sfogo anti-mainstream, mi piace molto il discorso che fai sulla passività del fruitore di musica, sul fatto che la maggior parte delle persone, quasi tutte, ascoltino ciò che gli viene propinato, e ritengano "alto" ciò che il sistema gli dice essere "alto".
Tuttavia, dissento fortemente dal discorso che hai fatto sul concetto di Gusto, io personalemnte, non ho la presunzione di essere un esperto di musica, ma ascolto dalla tenera età di 10 anni tante cose, belle, brutte, Kitch, Mainstream, Underground ed etichiette varie, che poi sono figlie della necessità di inglobare qualcosa in una categoria per renderla maggiormente riconoscibile e quindi vendibile, ed ho formato il mio gusto musicale, non credo sia negativo il fatto, che io ascolto Sarah Vaugan o Shirley Horn, e contemporaneamente ascolto I led Zeppeil, MJ piuttosto che Celentano o De Andrè, o Missy Elliott, o Goran Brekovic ecc.ecc.ecc.ecc.
ritengo, al contrario, che questo sia sinonimo di apertura mentale, non solo musicalmente parlando, ed io al contrario di quello che tu dici, consiglierei vivamente ai giovani in età preadolescenziale, di ascoltare MJ e tutto il maistream che viene prima e dopo di lui, che sia Rock, Grunge, Blues o pop, a patto però che non dimentichino che esistono altre realtà, e che nella vita non si finisce mai di imparare, non solo musicalmente.Il tuo discorso mi pare piuttosto nichilista, lo apprezzo molto dal punto di vista formale, adoro il nichilismo e mi affascina, però scusami se mi permetto, mi pare che alla lunga tu vada a scadere nel qualunquismo di chi dice che tutto fa schifo, e magari non vale la pena di vivere in un mondo nel quale i Led Zeppelin sono considerati arte.
Io voglio condirerarli arte, arte popolare, sono d'accordo con te, ma sai, purtroppo la democrazia porta anche a queste nefaste conseguenze, 4 capelloni di Liverpool vengono considerati artisti, e magari chi produce opere Mozartiane non è neppure considerato dal 99,99% di coloro che comprano musica, non dico da chi si limita ad accendere MTV o le varie radio.
Però sai cosa ti dico?
in questo Mainstrem ci sto bene, perchè alla fine sono io che decido, e non ho paura di accostare Billie Holiday a Mina, e questo perchè la musica la vivo come EMOZIONE, se un uomo riesce ad emozionarsi e a commuoversi a volte, ascoltando una voce, qualunque essa sia, questa caro Mark per me è ARTE, sarò ingenuo? forse si, ma la vedo così.
Con rinnovata stima,
Keep the faith.



Grazie Keep the Faith per questa risposta.
Erano 2 giorni che volevo scrivere una roba del genere, ma non ne trovavo il tempo e non riuscivo a metter ordine a tutte le ideuzze che mi aveva stimolato Lanegan.
E mi dispiace, Mark, che la tua ricerca e conoscenza precoce e forsennata di musica ti abbiano portato a un tale livello di "infelicità".
Ne approfitto quindi per confessare che sono una che come antidepressivo usa da una vita i Village People e Raffaella Carrà ("Pazza pazza pazza su una terrazza... [SM=x47991] " vuoi mettere?),e che spera di continuare a mantenersi lontana dal nichilismo (che pur ha un fascino sottile).

Concludo dandomi arie intellettualoidi [SM=x47988] , e citandovi L'Ecclesiaste: molta sapienza, molto affanno;chi accresce il sapere, aumenta il dolore.

Quindi forse è meglio fermarsi alla Carrà. [SM=g27824]

Spero di essere stata chiara, non ho purtroppo molto tempo, in teoria dovrei lavorare...



Millie Jean83
00giovedì 14 gennaio 2010 15:33
Re: Re:
(Miss Piggy), 14/01/2010 13.01:



Grazie Keep the Faith per questa risposta.
Erano 2 giorni che volevo scrivere una roba del genere, ma non ne trovavo il tempo e non riuscivo a metter ordine a tutte le ideuzze che mi aveva stimolato Lanegan.
E mi dispiace, Mark, che la tua ricerca e conoscenza precoce e forsennata di musica ti abbiano portato a un tale livello di "infelicità".
Ne approfitto quindi per confessare che sono una che come antidepressivo usa da una vita i Village People e Raffaella Carrà ("Pazza pazza pazza su una terrazza... [SM=x47991] " vuoi mettere?),e che spera di continuare a mantenersi lontana dal nichilismo (che pur ha un fascino sottile).

Concludo dandomi arie intellettualoidi [SM=x47988] , e citandovi L'Ecclesiaste: molta sapienza, molto affanno;chi accresce il sapere, aumenta il dolore.

Quindi forse è meglio fermarsi alla Carrà. [SM=g27824]

Spero di essere stata chiara, non ho purtroppo molto tempo, in teoria dovrei lavorare...








Miss Piggy...volevo chiederti di intervenire in questo forum, sai? dagli altri topic mi eri piacciuta parecchio [SM=g27811] .

e il versetto tratto dalla Bibbia è davvero azzeccato. quando lo meditavo, anni fà, desideravo in qualche modo conoscere di più, anche se questo portava a maggiore sofferenza, perchè l'ignoranza, seppur comporti un certo disincanto che a volte sembra essere felicità, non è mai buona comunque.
ad ogni modo, sono decisamente d'accordo con Keep the Faith e con te. anch'io non sarei stata capace di metterla in parole povere, perchè sono di un complicato assurdo [SM=g27829] .

difendo quindi il "diritto" ad avere cattivo gusto, o un gusto plasmato da forze esterne, ed anche ascoltare solo ciò che passa in convento, se non si sente la necessità di andare oltre. Io personalmente, non mi faccio prendere da question filosofiche a riguardo..anche se partendo da un gioco, da un semplice elenco che lascia il tempo che trova, ho trovato comunque interessante scoprire qualcosa in più a livello teorico.

a questo proposito qui sotto vi copio e incollo l'introduzione al sito di Scaruffi (è questo il famoso Innominato? [SM=g27815] [SM=g27828] . se sì, me ne scuso). Condivisibile in parte, anche se nella sua esposizione ammette di non avere un criterio preciso per le sue recensioni e i suoi giudizi. dando una letta generale ad alcuni suoi interventi, non posso negarne la competenza, ma nemmeno l'evidente antipatia elitaristica nei confronti di certi grandi della musica, non so se per snobbismo, per attirare l'attenzione o per il semplice fatto che non possa conciliare il successo commerciale con la qualità.
Le masse sono davvero delle pecore senza volontà e potere decisionale? sì? no? in parte? Mi viene in mente Karl Kraus...ma qui stiamo proprio uscendo dal topic.


spero che chi abbia voglia di continuare a proporci la propria musica preferita lo faccia senza timore di essere tacciato di inferiorità culturale o, peggio, di stupidità...perchè non è proprio questo lo spirito con cui vorrei venissero affrontate le cose.spero neanche voi.

Per chi ne avesse voglia, consiglio comunque di dare una letta a questo. (ripeto che non corrisponde in toto al mio pensiero, ma è sicuamente uno spunto):


I MIEI CRITERI PER GIUDICARE MUSICA (di Piero Scaruffi)

Innumerevoli lettori mi chiedono quali sono i "criteri" che seguo per giungere alle mie valutazioni sui musicisti, album, e opere d'arte in genere. Non ne ho idea. Di fatto, non ho mai pensato di "giudicare" qualcosa, finche' non ho avuto dei lettori. Le mie note, i miei libri, ed ora, il mio sito web, sono nati semplicemente come estensione per la mia memoria. Ho sempre preso delle note, fin da bambino, probabilmente in conseguenza della mia patetica memoria. Queste note non sono mai state pensate come "giudizi", ma semplicemente come promemoria di quello che pensavo e sentivo. Molte delle mie note sono correlate, implicitamente o esplicitamente, ad altre note. Adesso che ho dei lettori, cerco di rendere espliciti tutti i riferimenti. Credo non sia possibile capire appieno il mio pensiero se non si leggono "tutte" le mie note. Il significato di una nota e' nella sua relazione con tutte le altre. Una sentenza isolata non ha alcun significato. Inoltre, mi considero uno storico, non un critico. Ho studiato le societa' antiche e moderne (guarda le mie pagine sulla storia) e la storia del pensiero (insegno quest'argomento ad una classe). Il mio interesse verso la Musica (e verso l'Arte ed il Cinema) e' solo un sotto-prodotto di quella mia passione per la storia del pensiero. Tendo a studiare il modo in cui un fenomeno, un movimento o un prodotto si crea e si sviluppa. Alcune delle mie "opinioni" piu' controverse (ad esempio su Preseley e sui Beatles) sono dovute semplicemente al fatto di essere "troppo" consapevole del modo in cui [certi fenomeni] si sono creati, stabilizzati e propagati. Conosco l'industria discografica fin troppo bene per restare intrappolato nel luogo comune che una star si merita un certo credito solo perche' e' famosa e ha venduto milioni di dischi. Non e' materia d'interesse, per uno storico, il fatto che un musicista altamente pubblicizzato (ossia markettizzato) diventi uno dei piu' venduti. D'altro lato, i Velvet Underground, che non furono beneficiati da strategie di marketing, riuscirono comunque a diventare la band piu' influente di ogni tempo. Superfluo dire che questo e' un fatto che incuriosice molto lo storico. Quindi, e prima di tutto, quel che m'interessa e' il fluire delle idee, e tendo ad analizzare il modo in cui queste idee si sono originate e come si sono propagate. Una mia affermazione secondo cui un dato musicista non ha inventato un bel niente, viene di solito letta come un giudizio negativo sulla sua musica, quando, in realta', e' solo un'affermazione su cio' che e' avvenuto. Una mia affermazione secondo cui un dato musicista ha inventato qualcosa, viene di solito letta come un giudizio positivo sulla sua musica, quando, in realta', e' solo un'affermazione su cio' che e' avvenuto. I valori "positivo" e "negativo" sono in genere implicati non da me, ma dai lettori, che fraintendono la "sorte" di quell'artista con il ruolo che lui/lei ha avuto secondo la mia storia della musica. Detto questo, credo che l'apprezzamento di un'opera d'arte dipenda dalla conoscenza. Due persone che hanno conoscenze largamente differenti, avranno opinioni largamente differenti sulla musica. Per esempio, una persona che ascolta tanta musica, avra' opinioni diverse rispetto ad una persona che di musica ne ascolta poca (ma non e' necessaria la "quantita'", basta che le due persone ascoltino diversi tipi di musica). Quindi, e' la conoscenza che determina cio' che piace e cio' che non piace. In generale, le "emozioni" che la musica puo' dare, dipendono anch'esse dalla conoscenza (non dalla musica stessa, che e' solo una vibrazione che stimola i circuiti cerebrali). La mia esperienza mi dice che persone con conoscenze simili, hanno opinioni notevolmente simili. Molto spesso, poi, l' "opinione" di una persona e' semplicemente un riflesso di cio' che quella persona ha ascoltato. Piu' e' ampia la conoscenza di una persona, piu' e' probabile che la sua "opinione" sia veramente "sua". Meno e' ampia la conoscenza di una persona, piu' e' probabile che la sua "opinione" sia solo un riflesso del marketing/pubblicita' che ha assorbito crescendo. Se dovessi dare una "teoria dell'apprezzamento musicale", probabilmente citerei uno dei pensatori che mi hanno influenzato: Abhinavagupta. Questo pensatore indiano (che visse attorno all'anno 1000) fu il primo a formulare una teoria che io trovo semplice ed elegante: per fare esperienza del sapore di un'opera d'arte, e' necessario non solo che l'opera provochi una reazione emotiva, ma anche che il "fruitore" possegga le capacita' estetiche necessarie per reagire in un modo appropriato. L'esperienza estetica e' un processo di scambio: l'artista fornisce l'opera d'arte, e il "fruitore" fornisce le sue capacita' estetiche. L'apprezzamento (ossia la reazione emotiva che si genera nel soggetto) non e' un valore assoluto, ma dipende dalle capacita' estetiche del soggetto. Queste "capacita'" derivano i gran parte dalla "conoscenza". I lettori spesso mi chiedono come mai io non sia diventato un musicista, dato che i miei saggi, indirettamente, dicono al musicista che musica dovrebbe o non dovrebbe fare. Altri lettori accusano i critici in generale, dicendo che sono solo delle persone frustrate che vorrebbero essere i molti musicisti e star che "criticano". Di nuovo, nel mio caso si torna alla mia passione per la storia e per il pensiero. Pitagora, che aveva un'attitudine mistica verso le cose, pensava che gli spettatori avessero maggior importanza degli atleti: gli atleti intrattengono gli spettatori, ma gli spettatori "contemplano" gli atleti, e per Pitagora questo era piu' importante. Capire la natura era piu' importante che farne parte. In un certo senso, quando si "contempla" la natura, riesci a non farne parte, ad essere qualcos'altro, di quasi divino, al di sopra e al di la' di quella. Pitagora pensava che questa "contemplazione" della natura portasse alla Logica. Per Pitagora religione e matematica erano la stessa cosa: il matematico puro era un profeta religioso, e viceversa. La contemplazione era la chiave per comprendere l'universo, e comprendere significa dare spiegazioni logiche. La logica era cosi' onnipresente nell'universo che Pitagora pensava che i numeri fossero la realta' basilare. In particolare, scopri' la relazione fra numeri e musica. La musica e' logica. E tutto questo gli era evidente in quanto "ascoltatore", non in quanto "musicista". Socrate e' piu' complesso da discutere, ma e' sempre stato uno dei miei modelli. Socrate non aveva alcuna fiducia nelle persone. Infatti, contrasto' duramente la democrazia (e fu anche incarcerato per questo). Io credo che Socrate avesse compreso un semplice dato statistico: poche persone hanno una "conoscenza" ampia abbastanza per avere opinioni "sagge", quindi una maggioranza di persone non potra' mai prendere decisioni "sagge". Le persone meritavano di avere un'opinione (ed essere leaders) solo se avevano avuto un'educazione intensiva ed estensiva. Sapeva bene che genere di catostrofi potevano causare le "masse". Socrate temeva piu' le masse che i dittatori, e credo che la storia, in generale, non lo abbia smentito (i peggiori massacri sono nati quando intere nazioni, come la Germania, credevano fossero giusti). Non poteva prevedere l'efficenza della burocrazia dei regimi comunisti, l'unica ovvia eccezione alla sua regola (le decisioni degli amministratori di una burocrazia efficiente possono anche creare devastazioni di massa, come Stalin e Mao hanno provato). Il sistema "meritocratico" di Confucio e' grossomodo equivalente: solo coloro che hanno conoscenza possono osare di avere un opinione, prendere decisioni e guidare gli altri. Ma c'e' una differenza sostanziale: Confucio sembra implicare che gli esseri umani siano intrinsecamente diversi (in altre parole, o sei nato stolto o sei nato genio), laddove Socrate credeva in un sistema che desse pari opportunita' di frequentare una scuola, e che quindi decidesse, mediante esami, chi fosse il piu' saggio. Socrate credeva nello studio e nell'apprendimento. Credeva nella conoscenza, che e' una qualita' acquisita, non nell'intelligenza, che e' una qualita' innata. In un certo senso, era un democratico, perche' dava a tutti una possibilita', ma la sua democrazia era a pannaggio esclusivo di coloro che desideravano investire il proprio tempo nello studio. Socrate credeva che ognuno potesse imparare qualsiasi cosa. Alcuni potevano impiegare piu' tempo di altri, ma in definitiva, non v'e' conoscenza che sia impossibile per nessuno. Quindi Socrate credeva nell'educazione. Se ci pensi, il tuo dovere e' di comunicare il tuo sapere ad altri, cosicche' questi lo possano a loro volta tramandare. Ruggero Bacone scrisse che l'ignoranza aveva quattro ragioni: 1.autorita' deboli ed incapaci ingannano le persone (e nella musica rock, sono i critici, spesso troppo codardi per ribellarsi all'industria discografica); 2.l'abitudine (habitus) (nella musica rock e' quello che passano le radio); 3.mancanza di conoscenze generali (nella musica rock l'audience difficilmente ha qualche conoscenza delle altre arti); 4.falsa saggezza, ossia le persone nascondono la loro ingoranza pretendendo di sapere molte cose. E la quarta ragione e' la peggiore: e' il pericolo prevalente per ogni arte il cui pubblico e' costiutuito per lo piu' da persone molto giovani. I giovani conoscono quasi esclusivamente cio' che viene pubblicizzato o commercializzato nel loro ambiente, e spesso attraggono in questo gioco altre giovani persone. La verita' e' che loro conoscono unicamente i propri idoli, e questa e' precisamente la ragione per cui quelli sono i loro idoli. Anche quando crescono, rimangono fortemente ignoranti: quando sei cresciuto smetti di ascoltare la musica che ti girava intorno quando eri giovane. La tua conoscenza si cristallizza. Cio' che conoscevi e' cio' che conosci, e, peggio ancora, cominci a credere veramente che non ci fosse altro da conoscere. Trovo che questo fenomeno sia molto diffuso tra coloro che ascoltano musica rock. Io sono stato abbastanza fortunato da crescere senza grandi interessi nella musica rock. Di conseguenza non avevo idoli. Quando poi cominciai ad ascoltare musica rock, lo feci unicamente sulla base di cio' che sembrava interessante. Cio' vale per la maggioranza delle mie "controverse" opinioni. Non ero proprio interessato a scoprire cio' che era o non era popolare. Ho una formazione matematica, e mi posso aiutare applicando la Logica. Se la regola X funziona per i Beatles, allora funziona anche per tutti gli altri, e viceversa. Non puoi dirmi che i Beatles sono grandi perche' X, ma che qualcun altro non e' grande anche se X gli si applica tanto bene quanto ai Beatles (ad esempio, i Beatles sono grandi perche' furono i primi ad usare un sitar in una canzone pop, ma i Tockens non furono altrettanto grandi perche' furono i primi ad usare strumenti elettronici in una canzone pop). Molte stars godono di crediti dovuti a "qualita'" che si rivelano essere ubique (i loro fans non sanno che quelle qualita' sono ubique semplicemente perche' non conoscono quei musicisti meno pubblicizzati che posseggono quelle stesse qualita'). Per quel che mi riguarda, quelle stars valgono (in sostanza) esattamente quanto tutte le altre. D'altra parte, artisti meno conosciuti spesso esibiscono un maggior talento e una maggiore innovativita' delle stars. Come matematico, traggo le conclusioni logiche. Un tema importante nella storia di ogni cosa (di ogni cosa che abbia una storia) e' il ruolo giocato da convenzione e innovazione. Niente e' completamente nuovo. Ogni cosa dipende, parzialmente, dal linguaggio pre-esistente, del resto non puoi mai dire cosa e' nuovo. Delle mere copie di cio' che e' convenzionale non sono affatto estremamente interessanti. Qualcuno le puo' trovare interessanti solo se non e' conscio che quelle sono, precisamente, "convenzioni", ossia sono gia' state fatte prima. Allo stesso modo non e' interessante l'innovazione che nasce dal puro gusto di innovare: chiunque puo' afferrare un utensile da cucina ed usarlo per produrre del rumore che non e' mai stato fatto prima, e sostenere che sia innovazione. Credo che Theodor Adorno ebbe la giusta intuizione quando identifico' la convenzione con l'oggettivita' e l'innovazione con la soggettivita'. Secondo lui, la grandezza di Beethoven stava nella sintesi di convenzione ed innovazione, di oggettivita' e soggettivita' (non potrebbe spiegare le tarde opere di Beethoven, che sono chiaramente piu' innovative che convenzionali). Il fatto e' che le convenzioni musicali sono un linguaggio carico di un grande potere. Le innovazioni musicali non sono un linguaggio (non ancora), ma sono (in un certo senso) il messaggio. Quando le convezioni musicali portano innovazioni musicali, accade qualcosa di veramente devastante. Causano un riarrangiamento della nostra vita cognitiva, il cui risultato e' la nascita di un nuovo linguaggio (convenzione musicale). Cominciamo a "parlare" un nuovo linguaggio. In qualche modo, quindi, il potere di un'opera d'arte dipende dalla sua abilita' di sintetizzare convenzione ed innovazione. Non credo che esista una sola storia dell'arte (e della musica in particolare). Si puo' scrivere una storia della musica come fenomeno mondano, una storia della musica come fenomeno economico, una storia della musica nelle sue innovazioni tecnologiche e cosi' via, dipende da dove e con chi si cresce. Ci sono molte storie della musica. La storia della musica piu' "oggettiva" e' quella che si limita a elencare fatti: i Beatles hanno venduto 34.723.546 dischi, Mariah Carey ha avuto undici hits al numero uno. Questi sono solo fatti. Ma io credo che le storie "oggettive" siano oltre che noiose, prive di semantica. La storia (del cinema, dell'arte, della musica, ecc. ecc.) che preferisco e' la storia dell'arte "alternativa" (non influenzata dal marketing). Sebbene sia un'approssimazione grossolana, e' diventata una consuetudine distinguere tra musica commerciale ("mainstream") e musica "alternativa". Se fai quello che ho fatto io (ascoltare musica senza subire condizionamenti dalle strategie di marketing e dalle vendite), sara' veramente improbabile che tu finisca col selezionare i musicisti che scalano le classifiche, e sara' molto piu' probabile che resterai sorpreso dalle innumeroveli oscure registrazioni che erano venticinque anni avanti il loro tempo, sebbene quasi nessuno le ascoltasse. I fans della musica commerciale diranno che dipende tutto dai gusti personali. Mi permetto di non essere d'accordo. C'e' un fattore assoluto che conferisce una forma di supremazia alla musica alternativa. Provate a dire a qualcuno (musicista alternativo o commerciale) che fa della musica commerciale, e quello si scandalizzara'. Provate a dire a qualcuno (musicista alternativo o commerciale) che fa della musica alternativa, e quello ne sara' lusingato. I fans possono fare acquisti guidati dai media e dalla pubblicita', ma anche loro, implicitamente, riconosceranno la supremazia della musica alternativa. Se vai a dire ad un fan dei Beatles che i Beatles erano commerciali, rischi la vita. L'evidenza parla chiaro: anche il musicista piu' commerciale sara' tacitamente d'accordo sul fatto che la musica alternativa ha una maggiore importanza, ed allo stesso modo lo sono anche le masse che finanziano il mainstream. Venendo alla nostra era, io credo che il ventesimo secolo abbia causato (lentamente ma con forza) un drammatico mutamento nel modo in cui percepiamo e giudichiamo la musica: e lo ha fatto attraverso il "suono". Questa attitudine nei confronti della musica nacque simultaneamente per la musica classica e per il jazz. I compositori di musica classica iniziarono ad interessarsi ai "timbri" dei vari strumenti e del modo in cui questi reagivano l'uno con l'altro. La musica classica divenne uno studio sulle associazioni di timbri, piuttosto che composizioni di strutture colossali e altamente emotive (come fu durante il romanticismo). L'avanguardia del ventesimo secolo studiava il "suono", che e' un termine alquanto tecnico, non la musica, che invece e' un termine alquanto vago. Da qui l'incorporazione del "rumore" nella "musica" (due termini tradizionalmente antitetici). Ed ancora l'incorporazione di quasi tutti i rumori possibili nella "musica", dalle drum machine al "rap" fino agli effetti creati in studio. Ogni cosa che puo' essere percepita dall'orecchio umano diventa "musica", quindi non c'e' piu' alcuna differenza tra "suono" e "musica". Quest'atteggiamento molto liberale nei confronti di "ogni" suono sta oggi cambiano il modo in cui percepiamo ed apprezziamo la musica. Le relazioni tra gli elementi di un'orchestra ed il fluire di quelle relazioni, hanno lasciato il campo alle relazioni tra i suoni e il fluire di quelle relazioni. Un minimalista puo' semplicemente ripetere la stessa nota, e variarne lievemente timbro e ritmica, o muovere quella nota da uno strumento ad un altro. Un musicista elettronico puo' creare in uno studio di registrazione, dei suoni che non esistono in natura (suoni "innaturali") e creare una sinfonia combinando, mutando, sovrapponendo e ponendo in contrasto quei suoni. Cio' che apprezzeremo saranno esattamente quelle combinazioni, mutazioni, sovrapposizioni e contrasti. Cio' cambia in modo singificativo il ruolo del musicista. In gran parte, la storia della musica rock e' stata una storia dei produttori. Il suono sofisticato di questa o quella star era, in realta', il suono datole dal produttore. La star, al piu', si limitava a scrivere la melodia. Il resto dipendeva da quanto le etichette discografiche erano disposte ad investire, tra studio di registrazione e musicisti, e dalle qualita' del produttore (che, tra l'altro, dipendevano da quanto la stessa etichetta era disposta a pagare). Il musicista di oggi "e'" (spessissimo) il produttore. La sua opera d'arte e' la "produzione" della musica. Tutte le sofisticazioni e la complessita' del suono che vengono usate in un album rock, dipendono in gran parte dal produttore e dal budget dell'etichetta discografica. Piu' la musica diventa un assemblaggio di eventi sonori, meno importanza ha il ruolo del produttore, fino a scomparire del tutto (il musicista registra la sua musica nel proprio studio di registrazione casalingo). Le manipolazioni elettroniche effettuate in studio, hanno permesso ai musicisti non solo di usare tutti quei suoni che strumenti, vita ordinaria o Natura possono produrre, ma anche di creare suoni che non sono mai esistiti prima e che non potrebbero mai esistere. L'orchestra di oggi e' costituita da ogni possibile suono
Keep the faith
00giovedì 14 gennaio 2010 18:33
Re: Re:
(Miss Piggy), 14/01/2010 13.01:



Grazie Keep the Faith per questa risposta.
Erano 2 giorni che volevo scrivere una roba del genere, ma non ne trovavo il tempo e non riuscivo a metter ordine a tutte le ideuzze che mi aveva stimolato Lanegan.
E mi dispiace, Mark, che la tua ricerca e conoscenza precoce e forsennata di musica ti abbiano portato a un tale livello di "infelicità".
Ne approfitto quindi per confessare che sono una che come antidepressivo usa da una vita i Village People e Raffaella Carrà ("Pazza pazza pazza su una terrazza... [SM=x47991] " vuoi mettere?),e che spera di continuare a mantenersi lontana dal nichilismo (che pur ha un fascino sottile).

Concludo dandomi arie intellettualoidi [SM=x47988] , e citandovi L'Ecclesiaste: molta sapienza, molto affanno;chi accresce il sapere, aumenta il dolore.

Quindi forse è meglio fermarsi alla Carrà. [SM=g27824]

Spero di essere stata chiara, non ho purtroppo molto tempo, in teoria dovrei lavorare...







Non sono però d'accordo sulla locuzione biblica da te citata, per me chi accresce il sapere accresce automaticamente il piacere, è questione di come si vede la vita tutto qui, se conosco Omero avrò maggiore consapevolezza, e dunque maggior piacere nel leggere Dostojevsky
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