[FANFICTION] Un incontro casuale. Terminata: 20 capitoli. Rating: arancione

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Pagine: 1, 2, 3, 4, [5], 6
Chiar@95
00giovedì 10 giugno 2010 22:23
Scusa,stasera non riesco a leggerlo,devo spegnere.
A domani tranquilla,Chiara.
t.v.b
dirtydiana66
00giovedì 10 giugno 2010 23:01
brava, dai dai il seguito ,sono così dolci
baci
robertajackson95
00venerdì 11 giugno 2010 15:36
stupendooooo!!! **
BEAT IT 81
00venerdì 11 giugno 2010 21:23
Oddio che romantico questo capitolo !!!!!!!!!!!!!!!! Nn vedo l'ora di leggere del matrimonio!!! Sono troppo belli insieme.... Bravissima!!!!!! Baci Sara
MartiJackson
00sabato 12 giugno 2010 18:52
Ed oggi, tocca al capitolo 15!





-Chantaaaal, Chantaaaaaaaaal, tesoro, alzati, tesoro? Ti prego... Marie, presto, chiama un'ambulanza! Non si alza...-
Sentivo delle voci lontante strillare il mio nome, non avevo le forze per rimettermi in piedi, ad un tratto chiusi gli occhi ... vedevo solo un'immagine nera e sfuocata, ed il mondo che girava così incredibilmente veloce attorno a me.
Dopo poco tempo sentìì le sirene risuanare nel cortine del ranch, due ragazzi vestiti con una tutina arancione fosforescente mi stavano soccorrendo, appoggiandomi su quella fredda barella che tenevano tra le mani.
Le sirene continuavano a suonare, sempre più forte, l'ambulanza correva per quelle vie affollate della California, Michael era accanto a me e mi stringeva la mano per tutto il tragitto, non lasciandomi sola un attimo.
Marie era restata a casa, per far si che non entrasse gente curiosa pronta a buttare in prima pagina una nuova foto del re del pop e della sua misteriosa fidanzata.
-Ecco arrivati, signor Jackson la prego si sposti, ci lasci fare...-
Michael era attaccato a me, voleva rendersi utile aiutando gli infermieri,voleva far qualcosa, qualsiasi cosa per aiutare a riprendermi.
Ero sdraiata, senza sensi, non riuscivo a respirare nonostante l'ossigeno che ricevevo tramite quell'enorme mascherina che mi misero sul viso, cosa mi stava accadendo? Dopo tutto, fino ad un attimo fa era tutto ok.
Mi adagiarono sul lettino dell'ospedale, fecero alcuni esami, e constatando che tutto era a posto, mi lasciarono li a riposare, così mi addormentai nel giro di qualche minuto.
Appena l'infermiera uscì dalla mia stanza, Michael si precpitò subito verso di lei per saperne di più su quella faccenda, era preoccupato, il suo viso era pallido e non faceva altro che camminare avanti e inidetro per il corridoio che portava alla mia stanza.
-Signor Jackson?-
-Si, mi dica... che le è successo?-
-Vede, la ragazza ha semplicemente avuto un piccolo malore tipico di questo periodo delicato...-
-Cosa intende per periodo delicato? Un momento.... lei mi sta dicendo che...-
-La signorina Chantal è incinta, pensavo lo sapesse...-
-No, in realtà, è una meravigliosa sorpresa. Ma mi dica, come stanno tutti e due ?-
-Bene, non si preoccupi, adesso stanno molto bene. La signorna è di la, nella sua stanza, che riposa!-
-La ringrazio di cuore!-
-Signor Jackson.....-
-Si? Mi dica..-
-Ecco, avrei una richiesta da farle, se non chiedo troppo...-
-Ma si, mi dica!-
-Potrebbe farmi un autografo? Sa, mio figlio è letteralmente pazzo di lei e...-
-Certo! Quando si tratta di bambini, non posso di certo dire di no!-
E' incredibile come la gente pensi solo a se stessa nonostante questo fosse un momento molto delicato sia per me, sia per Michael, quella donna era sicuramente interessata solamente al suo autografo, piuttosto che alla mia salute, e chissà se la storia di suo figlio è vera, o è solamente una balla
inventata per abbindolare Michael... non lo saprò mai! Sta di fatto che queste cose mi fanno davvero innervosire!
Ero a quel punto tra sonno e risveglio, e durante il mio dormiveglia delle immagini opache, vecchie e scolorite scorrevano per la mia testa. Dopotutto è stato solo un giramente di testa, pensavo...
Stare su quel lettino mi faceva star male, mi sentivo come tutti gli altri malati, di una malattia davvero grave che li porta a starsene tutto il giorno sdraitati, senza poter vedere la luce del sole o senza minimamente muoversi!
Ma per fortuna io, avevo un qualcosa che nessun altro poteva avere, io avevo ricevuto questa grazia dal signore... Michael.
Sentii dei passi che si avvicinavano al mio letto, di scatto aprii gli occhi e mi trovai di fronte la faccia di Michael, sorridente, bella, vispa.
Mi si avventò contro, mi abbraccio, si mise a baciarmi la mano come se mi fossi appena risvegliata da un lungo e profondo coma, ma per mia fortuna non era così.
-Tesoro mio, come stai?-
-Bene Michael, bene. L'infermiera ha detto che ho perso i sensi per un pò di tempo, ma nulla di che! Il punto è che non ho ancora capito bene il motivo!-
-Si amore, ho appena finito di parlare con lei e il motivo, bhè, io lo so.-
-E che aspetti a dirmelo?-
-Amore, non sei sola.. c'è un altra vita dentro di te da quasi 3 settimane-
-Vuoi dirmi che aspetto un bambino?-
-Si, un piccolo bimbo tutto nostro. Non ci posso credere. E' la cosa più bella chi mi sia potuta capitare!-
-Oh, Michael...-
Lo strinsi tra le mie braccia, ma la mia mente vagava.
Non ho mai pensato ad un figlio, infondo ho solamente vent' anni, non ho mai pensato al fatto che io sarei potuta diventare mamma, infondo però, non c'è nulla di male... perchè no, dopotutto i bambini sono la cosa più bella del mondo.
Michael li ama, è uno di loro, questo sarà un piccolo birbante molto fortunato a trovarsi come padre quest'uomo, l'uomo più speciale e straordinario che esista al mondo.
Si, l'idea della maternità iniziava a piacermi, mi accarezzavo il mio ventre ancora troppo piatto come se il piccolo o la piccola che portavo la dentro potesse sentirmi, potesse accorgersi di noi che lo aspettavamo da fuori.
-Mi dispiace disturbare, ma ero venuta ad avvisarla che se lei si sente bene, può anche andarsene tranquillamente a casa!-
-Certo, la ringrazio!-
Mi rimisi addosso i vestiti che mi avevano tolto per esaminarmi, raccolsi tutti gli oggetti che mi appartenevano e salii in quell'ambulanza che mi aveva portato fin qui.
Dato che eravamo senza macchina, ci avevano dato il permesso di prendere in prestito l'ambulanza, con ovviamente un infermiere che la guidasse. Per il 'signor Jackson' questo ed altro.
La cosa che mi infastidisce molto è il fatto che se solo un'altra persona si fosse sentita male, si sarebbe dovuta arrangiare da sola, senza minimamanete un aiuto, invece qui, con la star più grande del mondo, tutti si sentivano in dovere di aiutarmi e se non fossi stata lì con Michael?
si sarebbero comportati ugualmente? Mi davano fastidio questi atteggiamenti. Michael è una persona come tutti gli altri, e sia che lui non sopportavamo troppe attenzioni.
L'ambulanza ci accompagnò fino a neverland, dopo di che dovemmo attraversare quell'enorme folla di fotografi e giornalisti, circondati da fans e dalla polizia che cercava di farci ritornare nella nostra dimora.
Per la prima volta, dopo tutto questo tempo, i fans avevano visto il volto della nuova fidanzata di Michael, avrebbero incominciato a sparlare di me, a raccontare dicerie false sul mio conto.
E' alto il prezzo da pagare per essere famosi, e Michael lo sapeva benissimo!
-Finalmente ce l'abbiamo fatta, hai visto quanta gente Michael? Visto quanta gente ti ama ed era preoccupata per te?-
-Si piccola, ho visto, ma ciò che mi importa adesso sei tu, loro? si, è grazie a loro se sono ciò che sono, e li amo come se fossero una seconda famiglia per me, ma senza di te, di certo non potrei più vivere!-
-Ti amo Michael, questo bimbo è la cosa più bella del mondo che potesse capitarci-
-Si, amore-
Incominciammo a baciarci, questa volta c'era un qualcosa in più, un sentimento ancora più forte che ci legava, unito dalla voglia di entrambi di diventare genitori di quello splendido bimbo che portavo in grembo.
-ti ho mai detto di quanto sei spettacolare?-
-Un miliardo di volte, come minimo, Mike-
-Non mi stancherò mai di dirti quanto ti amo-
-Ti amo!-
Quelle due semplici parole, quelle cinque lettere, quante volte le avevo pronunciate nella mia vita, quante volte non erano sinceramente provate, quante volte ho finto di amare.
Adesso, posso dire finalmente di aver trovato l'amore, il mio primo amore, tutto ciò che è passato, tutte le 'relazioni', sono state solo scappatelle, un qualcosa di insignificante da cancellare dalla mia vita, perchè ora c'è LUI.
Lui che per prima cosa mi ama per la donna che sono, non per il mio aspetto fisico e non mi fa pesare i miei difetti.
Lui che quando ho bisogno anche solo di parlare, c'è, ed è proprio li, affianco a me, che mi stringe la mano e tenta sempre di rassicurarmi con uno di quei suoi abbracci forti, caldi.
Lui che quando sono triste, arrabbiata, quando ho voglia di urlare, non alza mai la voce con me, mi lascia fare, mi lascia essere libera.
Lui, l'uomo che riesce sempre a farmi sorridere, a farmi passare il malumore.
Lui, l'umo che mi ama come nessun altro.
Lui, l'uomo per cui farei di tutto.
Lui, l'uomo per cui darei la mia stessa vita.
Lui, l'uomo che amo.
dirtydiana66
00sabato 12 giugno 2010 21:50
che teneri!!!!!!!!
brava vai con il prossimo
baci
BEAT IT 81
00domenica 13 giugno 2010 02:37
Mamma mia che amore immenso e ora ancora più immenso visto il pargolo in arrivo ;-)))) !!!!!!! Evvai !!!!!!!!!!!! Bravissima!!!!!!!! NN vedo già l'ora di leggere il seguito ;-))))) . Baci Sara
MartiJackson
00martedì 15 giugno 2010 11:44
Capitolo 16.










Era ora che la famiglia Jackson incontrasse la mia, anche se è composta solamente da mamma, ma ciò non importa!
Puntualmente, mamma arrivò a Neverland, montammo tutti e tre in macchina e proseguimmo per la strada verso casa Jackson, dove tutta la famiglia al completo ci attendeva ansiosa.
In questo modo avremmo sicuramente avuto l'occasione di annunciare il lieto evento, dato che la mia pancia era ancora troppo piccola per far si che se ne accorgessero da soli!
Nessuno parlava in macchina, io e Michael eravo tesi per l'incontro, avevamo paura della valutazione che avevano gli uni verso gli altri, sicuramente mia madre sarebbe stata molto entusiasta nel conoscere quella famiglia che da anni ammirava e seguiva, ma chi l'avrebbe contenuta con i
commenti sarcastici rivolti a Joseph, il padre di Michael? Questo mi spaventava... dopo tutto anche Michael era riuscito in parte a perdonarlo, perchè non farlo anche noi, fans? O forse io e mamma, che siamo un qualcosa in più rispetto ai fans, siamo parte della sua vita?
Ma la crudeltà di un uomo non si dimentica facilmente, nonostante non sia stata esercitata a te stesso, ma rivolta a qualcuno che comunque, in ogni caso, ami!
Io lo sapevo bene...
Io sapevo come ci si potesse sentire senza un padre, un esempio guida, nonostante il mio non avesse mai alzato un dito su di me!
Ma spesso le parole fanno molto più male di uno schiaffo, il dolore di una ferita passa dopo poco tempo, possono restare i segni si, ma mai quanto il dolore provocato dalle parole, che ti incide il cuore e ti lascia così, fermo, immobile, incredulo a ciò che hai appena sentito, il dolore
che provi è così forte che ti porta a chiuderti in te stesso, parlandone solo con chi realmente ti fidi, ma spesso neanche lo sfogarsi con gli altri allevia il male che provi dentro, il tuo cuore continuerà a sanguinare, terrà per sempre quella ferita su di esso, aperta o chiusa che sia, ma non si
diementicherà tanto facilmente di ciò che è accaduto!
Io per fortuna ho conosciuto Michael, lui mi ha aiutato a far si che questo enorme cratere si chiudesse, per lasciare spazio a gioia e felicità, alla voglia di rivivere assiene a lui!
Lui chi ha avuto accanto a se?
Nessuno...
Nessuno che lo aiutasse a sfogarsi, per esempio, tutto ciò che provava lo ha sempre tenuto dentro di se e mai esternato, fino a quando ha incontrato me.
Con me può permettersi di parlare di tutto ciò che vuole, di tutto ciò che sente, delle sue emozioni e dei suoi sentimenti.
Non sono io a giudicarlo, non voglio puntargli il dito contro, non è compito mio e credo di nessun altro.
Nessuno ha il diritto di giudicare un'altra persona senza, magari, minimamente conoscerla, pregiudizio è ignoranza! E anche chi consoce, a parer mio, non può giudicare un bel niente, perchè tutto ciò che un individuo fa, tutto ciò che lo cirdonda, dipende molto dal suo passato,
e se non sai cosa ha passato sulla sua stessa pelle, meglio contare fino a 10 e mordersi la lingua prima di dire idiozie!
Tra un pensiero e l'altro eravamo arrivati alla casa natale di Michael, dove Katherine, Janet, La Toya e Rebbie ci aspettavano alla porta.
Gli uomini erano dentro a discutere su come procedevano gli affari e sul lavoro.
Michael scese di corsa dall'auto, si precipitò dalle 'sue' donne abbracciandole e riempendole di baci, dopo di che prese per mano me e mamma, ci trascinò verso di loro ed iniziò a presentarci.
-Chantal ormai già la conoscete! Ma lasciate ora che vi pressenti questa donna straordinaria! Che vent'anni fa mise al mondo una persona meravigliosa, la donna che amo più di chiunque altro al mondo!-
-Si, io sono la madre di Chantal, sono onorata di conoscervi!-
-Il piacere è tutto nostro- Risposero in coro.
-Venga, le presento il resto della famiglia-
Così mamma seguì Katherine, la sua futura consuocera, e andò a conoscere, finalmente, la famiglia di Michael.
Io incominciai a parlare con Janet, che nonostante la conoscessi di persona da molto, molto poco, era diventata un'ottima confidente.
E' una persona stupenda, ed ora capisco perchè Michael abbia legato così tanto con lei, è meravigliosa!
Dopo di loro, entrammo anche noi in casa, salutammo gli altri, e ci misimo a tavola per cenare tutti insieme!
Ad un certo punto Micael si alzò, battè la sua forchetta sul piatto, e incominciò a parlare.
-Io e Chantal, avremmo da annunciarvi due notizie straordinarie-
Mi prese la mano, e mi sollevò dalla mia sedia, facendo si che fossi accanto a lui nel momento in cui avrebbe annunciato il lieto, o meglio, i lieti eventi!
-E' da un pò che questa idea frulla nella nostra testa... Io e Chantal, avremmo intenzione di sposarci, settimana prossima, a neverland! Una cerimonia privata dove parteciperanno solamente le nostre famiglie e qualche amico intimo, nessun altro-
-Ma è stupendo figliolo!-
Mamma Katherine si alzò per abbracciarci, quando Michael la respinse, poichè non aveva ancora finito di parlare.
-Un momento, un momento! Non è finita qui... questo è nulla rispetto a ciò che devo ancora dirvi... E' da poco che lo abbiamo scoperto, e nemmeno la madre di Chantal ne è al corrente. Noi, ecco ... Aspettiamo un bambino! Chantal è incinta da qualche settimana, ce ne siamo accorti ieri poichè ha avuto
un giramento di testa ed una perdita dei sensi, provocato da un'alimentazione poco adeguata a questo periodo delicato!-
Mentre parlava di me e del suo futuro piccolo, mi accarezzava il ventre, come se cercasse di far sentire dal principio al nostro piccino tutto l'amore e il calore che può nutrire un padre!
Tutti accorsero ad abbracciarci, Katherine e mamma scoppiarono a piangere dalla gioia, sarebbero diventate nonne, tutti erano contenti.. tutti, tranne Joseph, che non si alzò minimamente dal suo posto a tavola, ma si limitò a dirci solamente un 'congratulazioni', del resto questa reazione ce la
saremmo immaginata!
Dopo quella breve parentesi, continuammo con la cena, anche questa volta aveva cucinato Katherine, mentre mamma si era limitata a portare dei deliziosissimi dolci fatti in casa, che furono mangiati accompagnati ad un ottimo spumante, che ci fece festeggiare tutte queste incredibili cose che
stavano accadenso così i fretta, una dietro all'altra.
Tra una chiacchiera e l'altra si erano fatte le 11.
Tornammo così a casa, accompagnammo mamma fino a casa sua, dato che Michael non si fidava a lasciarla andare da sola, vista la tarda ora, sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa!
Quando tornammo ci infilammo subito sotto le coperte e prima che presimo sonno passarono delle ore.
Tutto quel tempo lo utilizzammo per parlare, progettare qualcosa per il nostro futuro!
Michael già si immaginava la nostra vita con un sacco di marmocchi in giro per casa che ci circondavano.
Lui si sarebbe alzato al mattino persto a portarli a scuola, avrebbe voluto che almeno loro avessero una vita normale, come tutti gli altri bambini, che vivesse ciò che lui non ebbe la fortuna di passare durante la sua infanzia.
Lui gli avrebbe fatto il bagnetto e li avrebbe imboccati finchè troppo piccoli per tenere in mano forchetta e coltello.
Lui, la sera, prima di addormentarsi gli avrebbe letto una storia, rimboccato le coperte e dato il bacio della buona notte.
Non mi opposi a queste cose, sapevo quando per lui erano importanti, sapevo quanto ci tenesse..
Insieme ci saremmo occupati sicuramente della loro istruzione e della loro formazione, avremmo dato loro tutto ciò che petevamo avere, tutto ciò di cui eravamo a conoscenza per farli crescere sani e forti, ma soprattutto pronti ad affrontare quella che sarà poi la loro vita, con le gioie ed i dolori,
perchè la vita è così, è bella fin che vuoi, ma c'è sempre il lato opposto della medaglia, che riserva a volte brutti scherzi.
Ci addormentammo, così, come ci trovavamo in quel momento, abbracciati e stretti l'uno all'altra..
Le sue dita erano avvolte tra mie, i suoi riccioli si mischiavano insieme ai miei creando un'unica folta chioma..
Il mio viso era appoggiato al suo, così tanto vicino da percepire il suo respiro su di me.
Le nostre gambe si intrecciavano sotto alle coperte, nascoste da quel leggero lenzuolino bianco.
Non avevamo bisogno di coprirci, non sentivamo freddo, era il calore dei nostri corpi che ci scaladava, i nostri corpi così vicini come non lo erano stati mai.
Quella fu la prima volta che lo sognai.
Eravamo una famiglia felice, non ci mancava nulla, vivevamo tutti quanti in armonia, persino con un bel cagnolone da portare a passeggio nei pomeriggio estivi, dove il sole era alto all'orizzonte.
Nel sogno appariva così diverso... forte, invincibile, nessuno lo avrebbe mai potuto distruggere!
Mentre nella realtà era così timido, così fragile, così sensibile, così buono.. ed appunto per la sua bontà molta gente se ne approfitta!
Nessuno ha mai capito che prima di essere Jackson, l'uomo dello spettacolo capace di far di tutto sul palcoscenico con quei piedi che sembrano magici, è un uomo, con tanto di cuore ed anima, entrambi di una grandezza infinita che possono contenere tutto il bene di questo mondo.
Non permetterò che lo distruggano lentamente, rovinando la sua immagine.
Mi opporrò, lo difenderò, costi quel che costi, darei la mia stessa vita, per far si che la stampa gli lasci un briciolo di dignità, lo lasci vivere da vero uomo!
Michael's fan
00martedì 15 giugno 2010 11:54
Bellissimo...largo alle lacrime!!!!!!!!!!!!!!!!
marty.jackson
00martedì 15 giugno 2010 11:58
martii!! che belli questi capitoli!!! che bello chanty è incinta!!
bravissimaaaaa!!!
BEAT IT 81
00martedì 15 giugno 2010 12:57
Bello!!!!!!! Le ultime parole di Chanty sono davvero dolcissime. Continua così !!!!!! Baci Sara
dirtydiana66
00martedì 15 giugno 2010 13:10
bellissimo brava,brava continua
grazie
Chiar@95
00martedì 15 giugno 2010 21:18
Oddio stupendo.
Te l'avevo detto che oltra al matrimonio ci sarebbe stato anche qualcos'altro.
Dai dai il nuovo.
Ti lovvo.
(martiii)
00mercoledì 16 giugno 2010 01:39
Oddioo [SM=x47928]
Ma quanta dolcezza ci metti nei tuoi capitoli Mart?! [SM=x47918] Così ogni volta che leggo la dose di zuccheri che ho in corpo saleeeee [SM=x47983] . Che bello adesso c'è un piccolo Jackson [SM=g27836]
Brava, brava, brava, ma adesso vedi di non farci attendere troppo [SM=x47982] , anzi posta, ADESSO [SM=x47979]
LOVELOVELOVE [SM=x47938]
MartiJackson
00giovedì 17 giugno 2010 19:08
Domaaaaani credo di postare =D
MartiJackson
00venerdì 18 giugno 2010 19:15
Scusate l'attesa, oggi finalmente vi posto il capitolo 17.



Questi giorni erano volati via così, in un batter d'occhio senza che io me ne accorgessi minimamente.
E' pazzesco come scorre il tempo con Michael, non ci si accorge di come le lancette scorrano così veloci e coì ritmicamente sull'orologio.
Il gran giorno si avvicinava sempre più, mancava poco più di una giornata e dovevamo incominciare con i preparativi, già eravamo parecchio in ritardo, con tutto quello che ci toccava fare.
Neverland era stata sistemata tutta per quella data importante, in giardino erano state messe un mucchio di sedie bianche, adornate con fiori e palloncini che si annalzavano su, quasi a toccare il cielo.
Tutto era ricoperto di bianco e rosa, nonostante la mia passione per quel colore non fosse così forte.
Marie era uscita di senno, era più preoccupata ed entusiasta di noi, me e Michael, che con molta calma affrontavamo il tutto.
L'indomani sarebbero giunti qui i Jackson e la mia cara mammina, il prete, e qualche amico intimo di Michael come Elizabeth Taylor, Diana Ross, mentre per me, decisi che nessun amico avrebbe potuto assistere alla cerimonia, visto e considerato che si sarebbero lanciati su Michael rovinando tutto quanto.
- A che pensi? -
Michael si catapultò tra i miei pensieri riportandomi con i piedi per terra.
- A niente .. -
- Su, amore, lo so che c'è qualcosa... -
- Niente, pensavo a come sarà la vita sempre al tuo fianco!-
-Ecome sarà?-
-M E R A V I G L I O S A ! -
Aiutavo Marie nell'appendere le varie cose in quell'enorme ranch che ci circondava, gli ospiti avrebbero dovuto trovare tutto in ordine, tutto dannatamente perfetto, senza ombra di dubbio.
Dopo quel pomeriggio intenso di lavoro, feci una doccia molto rapida, mi vestii, presi l'occorrente per il grande giorno ed aspettai mamma che mi venisse a prendere.
Quella sera andai a dormire a casa sua, perchè è tradizione che lo sposo non veda il vestito della futura compagna, e di certo non avrei potuto prepararmi li, in quella cosa, con la sua presenza che mi girava attorno.
Ci salutammo con tanti baci, era la prima notte da quando eravamo ufficilmente fidanzati che non la passavamo assieme, era la prima nottata che le mie braccia non fossere intrecciate alle sue, che il mio viso fosse incollato al suo petto, che le sue grandi mani mi accarezzassero i capelli.
Ma nonostante ciò, ero felice di passare un pò di tempo con mamma come ai vecchi tempi.
Dopotutto, la mia vita non poteva andare per il meglio, un matrimonio, un figlio, che altre sorprese mi avrebbe riservato il futuro?
Che altro mancava nella mia vita?
Che altro serviva per completare la mia esistenza?
Questo, lo capirò soltanto col tempo, vivendo la mia vita giorno per giorno e non lasciandomi perdere nulla, niente che rimpiangerò quando sarò vecchia.
In quel momento sentii una fitta al ventre, ed il mio pensiero si catapultò su quel piccolino che portavo dentro di me.
Che succedeva? Non poteva di certo essere lui a provocare quel dolore, no, un feto di neanche un mese compiuto, non potevo di certo sentirlo muovere, era ancora troppo presto!
Non ne parlai con mamma, non volevo si preoccupasse tanto da portarmi all'ospedale e rovinare quel giorno che attendevamo da tempo, io e Michael.
Mi misi a letto, chiusi gli occhi, e in breve tempo riuscii a prendere sonno.
Con calma, i dolori passarono, non capii mai cosa fossero, di certo nulla di preoccupante, non avrebbero riguardato il bambino, non credo!
L'indomani, alle 7 mi alzai, andai di corsa a svegliare mamma, che per mia sorpresa era già sveglia a sistemare il vestito che avrei indossato!
Portavamo la stessa taglia, se non che lei avesse avuto più pancia rispetto a me, dato che quando si sposò era al quinto mese di gravidanza.
Lo indossai, era splendido, perfetto, un pò largo sui fianchi ma grazie a quella brava sarta che si celava dietro a mia madre, riuscii ad indossarlo perfettamente senza traccia di tessuto che cresceva in quei punti più delicati.
Mi legò i capelli in uno chignonne, con eleastico bianco e delle mollettine graziose, che mi tenessero su i riccioli ribelli, mentre uno di questi lo lasciai cadere sulla mia fronte, si, proprio come il mio Michael.
Mi truccò, solo un leggerissimo stato di fondotinta, lucidalabbra, e un velo di ombretto azzurro sulle palpebre.
Mi mise gli stessi orecchini che portò lei quel giorno, bianchi, con una piccola rosellina che li illuminava, abbintati avviamente a quel lungo abito.
Sistemato corpo, viso e capelli, mamma volle farmi indossare il tanto atteso velo, che mi avrebbe coperto il capo e il volto.
Non lo sopportavo, così in qualche modo riuscìì a convincerla a non metterlo. E' più forte di me, ma qualsiasi cosa mi copra il viso, deve essere assolutamente eliminata.
Scesi nell'altrio, mi misi le scarpe rigorosamente bianche, con tanto di tacco ne troppo basso, ne troppo alto, afferrai in mano il mazzo di fiori, girasoli, che avrei dovuto stringere durante la cerimonia, e mi precipitai fuori casa.
Ovviamente prima di occuparsi di me, mamma si era vestita e truccata.
Indossava un paio di pantaloni neri abbinati alla giacchia, scarpe ovviamente senza tacco, dato che mamma per quanto la possa conoscere, so che se c'è una cosa che odia sono proprio i tacchi, non riesce a reggersi in piedi più di dieci minuti.
I suoi capelli corti erano ancora in ordine, sistemati il giorno prima dal parrucchiere, mentre anche lei optò per un leggero velo di trucco. Sia io che lei non esageriamo mai con mascara, matita, fondotinta e rossetto, preferiamo restare così, acqua e sapone.
In meno di una mezzoretta fummo a casa di Michael, o meglio casa mia e di Michael, ci misimo davvero poco considerando i tempi di mamma a pigiare sull'acceleratore.
Michael era li, fuori, con Katherine che lo teneva sotto al braccio.
Intorno a loro c'erano seduti tutti i suoi famigliari e amici, il prete sorrideva su quel piccolo altarino messo apposta per lui.
Attendevano me, Michael mi attendeva.
Era perfetto! Il suo abito bianco che decidemmo insieme, i suoi capelli ricci sciolti sulle sue spalle, il solito ricciolino che faceva capolino su quello splendido viso, i suoi soliti calzini che si intravedevano sotto al vestito. Tutto ciò mi portò un sorrivo sul mio volto ansioso di indossare quell'anello.
Mi tese la mano, l'afferrai, mi strinse ... mamma e Katherine erano appena dietro di noi con gli occhi già lucidi nel vedere i loro figli ormai abbastanza adulti e maturi per affrontare una decisione simile.
Janet mi sorrideva dal posto, le sorrisi, non riuscii a fare altro che quello.
Il prete incominciò a parlare e parlare, non aspettavo altro che quelle parole, che in breve tempo arrivarono accontentando il mio cuore, quasi non lo feci nemmeno finire di parlare che conclusi io stessa il suo discorso con un : si, lo voglio!
Lo stesso fece Michael dopo breve tempo, nel dire ciò ci infilammo gli anelli che Macaulay Culkin, amico di lunga data di Michael, ci portò all'altare.
Adoravo quel bambino, adoravo i suoi film, era una vera peste e riusciva in tutti i modi a farmi ridere!
-Ora, Michael, puoi baciare la sposa!-
Mi diede uno di quei suoi baci lenti, passionali, quelli che ti fanno sciogliere il cuore..
Fummo abbagliati dal falsch, Janet, mamma e Katherine, comprese le amiche di Michael erano munite di macchina fotografica per immortalare quel momento!
Quella sarà di certo una delle foto che terrò per tutto il resto della mia vita sul comodino, una di quelle foto che spolvererò e che farò vedere ai miei nipotini.
Dopo ci fu un enorme banchetto, tutti che si avventarono sul cibo quasi come se non mangiassero da una vita, Michael mi prese per mano e mi portò dentro, via da tutta quella gente, voleva stare solo con me, ed io non desideravo nient'altro.
-Allora, come ci si sente ad essere la signora Jackson?-
-Bhè, non è niente male!-
-Niente male?-
Mi prese per i fianchi ed incominciò a farmi il solletico, mi baciò, mi baciò ed ancora mi baciò infilandomi le mani sotto quel vestito tanto ingombrante, ma ad un tratto si bloccò, fermo immobile a fissarmi.
-Che ti succede Mike?-
-Niente, scusa, è che mi ero dimenticato del piccolo, non posso fare cose che poi ... -
-Michael ma non succede nulla! Non devi tenermi le distanze, non combinerai nulla di grave, fidati!-
-Lo so ma..-
-Niente ma, vieni qui-
Questa volta lo baciai io, lo portai sul letto, mi assicurai che la porta fosse chiusa ed incominciammo a coccolarci in modo intimo, in modo nostro.
Michael era rigido, aveva di certo paura di combinare qualche guaio per il bambino, nonostante lo abbia ripetute volte rassicurato, perciò non andammo oltre, non se la sentiva, non volevo obbligarlo a fare nulla che lui non avrebbe voluto fare.
Dopo di che ci sistemammo, e tornammo dagli altri che da tempo erano in giro per il ranch a cercarci.
Fecimo foto, tagliammo la torta, passammo davvero un divertente pomeriggio quando l'ora di tornare ognuno nella propria casa si avvicinò.
I domestici che Michael chiamò proprio per quel giorno pensarono a ripulire tutto quanto, Marie preparò la cena che nessuno avremme mangiato, sazi del cibo assunto durante la cerimonia.
Io mi rilassai, come sempre, per una buona mezzoretta in quella vasca da bagno piena di schiuma, di bolle che volavano dappertutto.
Michael preferiva invece farsi una doccia velocissima, prima di mettersi sotto le coperte, stretto a me a gustarci un bel film.
Più che un film vero e proprio, guardammo una delle biografie che pubblicarono su di lui, commentavamo ciò che dicevano, trovavamo sempre qualcosa da criticare nonostante rispecchiasse la realtà, quasi del tutto.
Mi addormentai tra le sue braccia, verso la fine del film, ero stravolta, avevo voglia di riposare, lui mi adagiò sul letto, spense la tv, e si mise accanto a me addormentandosi subito dopo, entrambi con un sorrisone sulle labbra.

Chiar@95
00venerdì 18 giugno 2010 20:05
Evviva gli sposiiiiiiiiiiiiii!.
ei bravissima.
Anche io ho la mia ff si chiama This is it fan fiction.
Se vuoileggila anche se sono al cap 19.
Spero ti possa piacere.
Ti lovvo.
Nuovo capy please.
MartiJackson
00venerdì 18 giugno 2010 20:58
Re:
Chiar@95, 18/06/2010 20.05:

Evviva gli sposiiiiiiiiiiiiii!.
ei bravissima.
Anche io ho la mia ff si chiama This is it fan fiction.
Se vuoileggila anche se sono al cap 19.
Spero ti possa piacere.
Ti lovvo.
Nuovo capy please.




In questi giorni ho da fare perchè ho una zia che sta poco bene, perciò avrò solo il tempo di postare! Poi vado al amre, appena torno me la leggo tutta ;) Poi ti farò spaere! Graziee! [SM=x47938] [SM=x47938]
Chiar@95
00venerdì 18 giugno 2010 21:00
Mi dispiace,sono veramente dispiaciuta che tua zia sta poco bene. Tranquilla ,quando hai tempo tanto i topic non scappano.
Ti lovvo e auguri per tua zia.
MartiJackson
00venerdì 18 giugno 2010 21:03
Re:
Chiar@95, 18/06/2010 21.00:

Mi dispiace,sono veramente dispiaciuta che tua zia sta poco bene. Tranquilla ,quando hai tempo tanto i topic non scappano.
Ti lovvo e auguri per tua zia.




Troppo carina, grazie!
Bacioni! t.v.b me too ;)
(martiii)
00sabato 19 giugno 2010 16:32
Martt ! Ma che bello gli sposini *-* Troppo dolce Michael che ha paura di far del male al piccolino che cresce in sua moglie :D:D
Ma..ma quei dolori alla pancia di Chantyy non mi convincono ! Non fare la bastarda èèh ! Se glielo fai perdere vengo fin lassù e ti picchio XDXD.
Vogliamo il seguitoo :*
LOVELOVELOVE
Michael's fan
00sabato 19 giugno 2010 21:14
Mi hai lasciato letteralmente senza fiato
BEAT IT 81
00domenica 20 giugno 2010 23:00
Evviva gli sposi !!!!!!!!!!!!!!!! Xò mi raccomando, nn far succedere nulla di spiacevole al piccolino, ok? Continua così!!!!! Bacio Sara
(martiii)
00domenica 20 giugno 2010 23:49
Se volete vi svelo il finale :PPP
AHAHAHAH
MartiJackson
00lunedì 21 giugno 2010 21:28
Re:
(martiii), 20/06/2010 23.49:

Se volete vi svelo il finale :PPP
AHAHAHAH




Taci DONNA! [SM=x47918]
MartiJackson
00martedì 22 giugno 2010 19:07
Domani mattina prometto di postare!
Scusate il ritardo!
Chiar@95
00martedì 22 giugno 2010 22:06
Niente a domani.
MartiJackson
00mercoledì 23 giugno 2010 13:24
Ok ho detto una cavolata!
Non sono riuscita a postare stamani!
Pomeriggio posto davvero!
LO GIURO! xD
(martiii)
00mercoledì 23 giugno 2010 14:03
Re:
MartiJackson, 23/06/2010 13.24:

Ok ho detto una cavolata!
Non sono riuscita a postare stamani!
Pomeriggio posto davvero!
LO GIURO! xD




Che soggetto che sei [SM=x47979] [SM=x47979]
Ma è anche per questo che ti voglio bene su [SM=x47983] [SM=x47983]
MartiJackson
00mercoledì 23 giugno 2010 17:45
Ecco che vi posto il 18!
E' molto breve, ho avuto poco tempo per scriverlo e non ho davvero più idee in mente, sono terminate!
La mia testa sta già pensando alla nuova fan fiction, quindi credo di scrivere in totale una ventina di capitoli, CREDO xD









Questa sera dovevamo partire per il nostro atteso viaggio di nozze, che prevedeva l'andare in Spagna e soggiornare per una decina di giorni.
Ma qualcosa cambiò i nostri piani, non ce la sentivamo di partire per così tanto tempo.
Così, quella sera, fecimo le nostre telefonate per disdire il tutto, presimo la macchina e senza dire niente a nessuno ci misimo a guidare per gli stati uniti.
La meta non era precisa, ci saremmo adeguati alla prima cosa che avremmo trovato.
Michael si era travestito come suo solito, barba, baffi, cappello, occhiali e pancione, non avremmo voluto che nessuno ci riconoscesse, volevamo comportarci in modo normale, come due persone normali, in un posto comune.
Nonostante l'ora, la radio dell'auto la tenevamo ad un volume abbastnza alto, cantavamo a scuarcia gola quella canzone, quando ad un tratto iniziarono le note di smooth criminal, thriller e billie jean.
Mi si illuminarono gli occhi!
Il classio trio che nessun individuo sulla terra non può non conoscere!
Cantavo così forte, che dubito ci fosse qualcuno nei paraggi che non riuscisse a sentirmi, così forte, che rischiavo di distruggermi una corda vocale.
Michael era davvero divertito, sapevo tutti i suoi testi a memoria, rispettavo le pause, imitavo i suoi urletti, i suoi respiri, quel ritmo era nel mio sangue!
Erano melodie così conosciute dalla mie mente, ascoltate così tante volte che ormai veniva naturale cantare appena il suono di quella canzone risuonava dalle prime note.
Convinsi anche Michael a cantare, così insieme passammo quelle ore di viaggio a strillare come due bambini, forse ero io quella che strillava, sono molto stonata e cantando con lui, si poteva facilmente individuare qual era il timbro di voce che rovinava il tutto, non di certo il suo!
Ma a ciò Michael non ci faceva caso, era solo un modo per passare il tempo e divertici assieme, non era una gara canora da stabilire chi fosse il migliore, che si sa, è sempre e sarà sempre Michael.
E non lo dico perchè sono insieme a lui, ma credo che sia davvero uno dei pochi cantanti che mi abbia davvero rapito la mente, il cuore con la sua voce.
Credo che fare musica sia un dono di Dio, il quale la da in mano a delle persone prestabilire, con il compito di far sognare la gente, di fargli vivere delle emozioni che non si possono esprimere solamente a parole, c'è bisogno di una colonna sonora nella tua vita che caratterizzi i tuoi giorni, così ascoltando un brano, quel brano, dopo cinque, dieci, vent'anni provi le stesse sensazioni di allora, quando per la prima volta ascoltavi la melodia.
Il suo timbro, la voce calma, tenera, che rassicura nelle canzoni dolci, nelle canzoni d'amore, quella voce che mi fa sognare qualunque sia il brano, quella voce che si trasforma in 'arrabbiata' quando il brano si fa sempre più veloce, liberatorio, di sfogo.
Michael, colui che della musica è diventato il re.
E pensate ad avere accanto quella voce, quella voce che ogni giorno ti da il buogiorno, che quando sei nervosa con un semplice: tranquilla, tutto si sistemerà, ti rassicura, fa in modo tale da eliminare le tue preoccupazioni.
Nessun uomo al mondo, ne sono sicura, avrà mai tutte quelle qualità messe insieme, quel dono fatto da Dio a un bimbo qualunque di Gary, nell'Indiana.
Lo fissavo, e capivo sempre di più quanto realmente fossi innamorata di lui, non ho mai avuto qualcosa nella mia vita a cui tenessi come a lui, Michael.
Dopo poco tempo, ci fermammo in un parco, completamente al buio, scendemmo dalla macchina e ci sdraiammo sul cofano ad osservare il cielo stellato.
La luna era piena, le stelle brillavano accanto ad essa ed entrambi eravamo totalmente immersi in quello spettacolare panorama.
Ovviamente non riuscii a non baciarlo, catapultandomi su di lui!
Così, mentre fissavamo quel cielo nero ed illuminato allo stesso tempo, una stella cadente passò proprio al di sopra dei nostri occhi, inevitabilmente dovetti esprimere un desiderio, Michael espresse il suo, ci guardammo come far capire l'un l'altra che ciò che avemmo espresso in fin dei conto era lo stesso, che ciò che volevamo entrambi si leggeva chiaramente nei nostri occhi: restare insieme, per sempre!
Passammo quell'oretta tra una chiacchiera e l'altra, ma ad un certo punto il freddo era così forte che fummo obbligati a rientrare in macchina, avvolti da un maglione che ci tenesse caldo e stretti l'uno all'altra.
Passammo la notte in macchina, ed appena all'alba il sole fece capolino all'orizzonte, ci rimisimo in moto in cerca di qualche bel posto per passare la giornata.
Michael era il vero entusiasta, queste cose non aveva mai potuto farle in tutta la sua vita, non poteva uscire se non con guardie del corpo o polizia che chiudesse quelli spazi che lo avrebbero ospitato!
E tutta quella voglia di scoprire, quella voglia di provare sempre qualcosa di nuovo, finalmente la poteva soddisfare andando dove ci pareva, senza dar conto alla famiglia o alla stampa che condizionava la vita di Michael da ormai troppi anni.
Ed era proprio quel sorriso che da anni dava a me la forza per vivere, mi chiedevo come facesse a sopportare il tormento di una vita sempre giudicata e commentata dagli altri, qualsiasi cosa facesse avrebbe fatto il giro del mondo in un batter d'occhio e, qualunque sia la cosa, troveranno sempre il modo per storpiare la realtà.
Mi dicevo sempre tra me e me: Chantal, se lui riesce a vivere fregandosene dei giudizi, prendi la sua forza, prendi esempio, e finalmente ciò che mi sono ripetuta per anni sono riuscita a realizzarlo, accanto a lui.
Ma nonostante al pubblico si mostri forte, intoccabile, indistruttibile, dentro si è sempre celato un cuore ormai pieno di crepe, un cuore ferito, che soffre per il dolore da troppo tempo.
La gente parla, parla, e parla, e nonostante lui faccia finta che vada tutto bene, che non gli interessi nulla di ciò che la stampa vuol far credere, qualcosa dentro di se pensa il contrario, quelle parole fanno realmente male, distruggono lentamente l'animo di un uomo fragile, il quale si accontenta di poco per essere felice.
- Michael? -
- Si? Dimmi... -
- Ti amo -
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