Ennesima occasione mancata.
Bruttino forte questo esordio solista (mica tanto solista) del mutante artigliato.
Un film 'a solo' su un personaggio bello e complesso come Wolverine, in mano a un regista capace come Christopher Nolan (o Bryan Synger), sarebbe stato una gioia per gli occhi e per la mente.
Ma dobbiamo fare con quel che passa il convento, ed ecco quindi un bel baraccone di banalità, effetti speciali, personaggi monodimensionali, dialoghi imbarazzanti e situazioni scontate; una parata di gente che si comporta in modo inspiegabile, personaggi che non si sa da dove vengano e cosa ci facciano lì ecc. ecc.
Una brutta sceneggiatura raffazzonata e incoerente, con più buchi di un formaggio groviera.
Uno sceneggiatore e un regista intelligenti avrebbero adattato DUE fumetti
"Wolverine:origins" e
"Arma X" (due pietre miliari nella storia di Wolvie, l'essenza stessa del suo tormentato passato)e ne avrebbero tirato fuori un film con la "F" maiuscola.
Invece, lo splendido "Origins" viene riassunto malamente nei primi cinque minuti di film, e "Arma X" altrettanto malamente in circa dieci minuti a metà pellicola.
Wolvie e Victor che attraversano decenni di guerre americane avrebbero potuto essere un grande spunto per innumerevoli, spettacolari flashback che avrebbero arricchito le psicologie e le motivazioni dei personaggi; e invece anche tutti questi grandi eventi storici vengono riassunti malamente in pochi minuti, durante i titoli di testa.
Insomma , all'interno del film ci sono quindici minuti di storia che, se trattati in modo adeguato, ampliati e approfonditi, avrebbero dovuto essere
il film stesso, . Il resto di questo "Wolverine", invece, è una serie confusa e incoerente di fx e botte da orbi, che non si degna nemmeno di rispettare la continuity marvelliana, introducendo personaggi che Wolvie non avrebbe dovuto ancora conoscere (Gambit, Blob), inventandone di nuovi e inutili (come il teleporta wil.i.am che ci sta a dire come il formaggio sul pesce), e violentando nella sua essenza il magnifico Deadpool, qui ridotto a un automa muto e rincoglionito che obbedisce agli ordini del crudele Stryker, digitati direttamente nella sua testolina dalla tastiera del Commodore 64.
Come se non bastasse, il film riesce a distruggere il fascino della memoria cancellata di Wolvie (una delle caratteristiche più belle di Wolvie...nei comics è molto più complessa e affascinante),e non ce la fa nemmeno ad essere coerente non solo con se stesso, ma con il primo "X-Men" a cui si dovrebbe ricollegare alla perfezione.
Voto?
5 (regalato!)
"Grazie Silvio, senza di te non ce l'avrei fatta...con affetto, Leo"