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[dicono di lui] I ricordi di Talitha, una delle follower di MJ

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2011 22:45
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24/08/2011 13:49
 
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Il sito di questa ragazza, dove racconta la sua esperienza come fan e follower di MJ, è online da qualche giorno, segnalato per prima (o almeno io l'ho visto tramite lei) dalla blogger Seven.

Non so a voi, ma a me la figura del "follower" ha sempre incuriosito... soprattutto mi incuriosiva come si rapportava MJ a queste persone che lo seguivano ovunque, cioè come le considerava veramente (amici, conoscenti, rompiscatole, fan esageratamente ossessivi?) per cui l'altro ieri sera ho iniziato a leggere il sito di Talitha. Man mano che andavo avanti ho iniziato a pensare che forse valeva la pena di condividere i ricordi di questa ragazza con il forum, per cui mi sono messa a tradurre le varie pagine (taaaanteeee [SM=g27825] ), indi poscia mò vi beccate la traduzione [SM=g27828] (lo dividerò in due post perché mi sa che in uno non c'entra tutto).

Ah, per correttezza di informazione vi anticipo che le ultime parti, quelle relative agli anni 2008-2009, sono già state tradotte dal sito "Truth 4 MJ" per cui mi risparmio un pò di lavoro e, citando doverosamente la fonte, riporto la loro traduzione.

Questo è il sito www.michaeljacksonthelastangel.com/ e questa è la traduzione: è abbastanza lunga per cui mettetevi comodi e magari fatevela a puntate (io non ho resistito, sono curiosa come una scimmia, e me la sono "sparata" tutta [SM=x47979] ). Per la precisione, non ho inserito tutte le foto che sono sul sito, per cui se vi interessano fatevi anche un giro fra le varie pagine. Buona lettura e le "perennemente indietro" (loro sanno a chi mi riferisco [SM=x47986] ) sono pregate di non maledire la traduttrice, grazie [SM=g27822]



Michael Jackson, un vero angelo



Avete mai incontrato un angelo? Io sì. Ha una presenza magnetica, un'aura abbagliante e un cuore d'oro.

Il mio nome è Talitha e sono cresciuta in Irlanda. Sono andata da Michael Jackson come fan, ma, come ha fatto con tanti altri, mi ha trattata come un'amica. Ho creato questo sito per condividere qualcosa di ciò che ho osservato e sperimentato nel corso degli anni, come tributo all'angelo che è e per tutti coloro che lo amano - per coloro che hanno trascorso del tempo con lui e hanno i propri ricordi speciali e quelli che non lo hanno fatto, perché sappiate che se foste andati da lui vi avrebbe accolti nel suo mondo e vi avrebbe amati. Perché questo è ciò che lui sa fare... amare (dove trovate il verbo coniugato al presente è perché lo ha usato Talitha, ndt).

Ho cominciato a viaggiare per vedere Michael nel 1996, ho trascorso una giornata con lui a Neverland nel 2003, sono stata vicino a lui ogni giorno per mesi, e sono andata a trovare lui e i suoi figli all'interno della loro casa di Los Angeles nel 2009.

Entrare nel mondo di Michael era come attraversare una porta segreta di Narnia o scivolare nella tana del coniglio nel Paese delle Meraviglie. Ogni volta che ero con lui mi sentivo come se fossi dentro una favola, portata via in una nuvola di magia e di gioia e di amore. Non potrò mai dimenticare la sua voce argentina e la luce della sua presenza, che mi portavano in paradiso ogni volta.

Tutto ciò che Michael ha fatto l'ha fatto per tutti noi, per i bambini, per gli animali e per il futuro del pianeta. Lui è un vero angelo. Chiunque dica il contrario o mente o sbaglia.



Ecco dove e quando ho visto Michael, e la coincidenza con eventuali eventi pubblici:

1992

Luglio, Dublino, Irlanda; concerto Dangerous

1996

settembre, Praga, Repubblica Ceca, concerto d'apertura dell'HIStory Tour

1997

luglio - settembre; Nove paesi europei; 16 concerti HIStory

1999

Luglio, Monaco, Germania; concerto Michael Jackson & Friends

2000

maggio, Monte Carlo, Monaco; World Music Awards
maggio, Londra, Inghilterra, Elizabeth Taylor Tribute Concert

2001

Febbraio, New York City; Seminario Heal the Kids
marzo, Londra, Inghilterra, discorso alla Oxford University
settembre, New York; concerti speciali per il 30° anniversario
ottobre, Washington DC, concerto United We Stand
novembre; New York City; incontro al Virgin Megastore

2002

Febbraio, Los Angeles; Art for Aids - A Tribute to Rock Hudson
marzo, New York; matrimonio di Liza Minnelli
Aprile, Los Angeles; 50th Celebration American Bandstand
Aprile, New York City, A Night at the Apollo
Giugno, Londra, Inghilterra; protesta Sony, Killer Thriller party
Agosto, New York City; MTV Video Music Awards
novembre, Berlino, Germania; Bambi Awards

2003

Febbraio; Neverland Valley
maggio; Indianapolis, Indiana; udienza programmata in tribunale
Agosto-Settembre, Los Angeles, Neverland Valley; 45° Festa di Compleanno
Ottobre-Novembre, a Las Vegas, Radio Music Awards
dicembre; Neverland Valley, USA; You Are Not Alone

2004

aprile, Santa Maria, Neverland Valley; udienza in tribunale
aprile, Washington DC; Ambasciata etiope
settembre, Santa Maria, Neverland Valley; udienza

2005

aprile-giugno, Santa Maria, Neverland Valley; Processo

2006

Novembre, Londra, Inghilterra; World Music Awards

2007



febbraio 2007; Las Vegas
marzo 2007; Tokyo, Giappone; VIP & Fan party
Marzo; Los Angeles
Marzo-Giugno, a Las Vegas, Los Angeles
novembre; Los Angeles, 66° compleanno di Jesse Jackson
dicembre; Las Vegas

2008

giugno-ottobre, a Las Vegas
dal Ottobre-Novembre; Los Angeles

2009



feb-Apr; Los Angeles
aprile; Las Vegas; visita di 3 giorni
Aprile-Giugno; Los Angeles





Un'altra voce della verità



Non è necessario che vi dica chi è Michael. Se lo amate tanto quanto me sapete già chi è, indipendentemente dal fatto che lo abbiate mai incontrato o no. Tutto ciò che posso fare è ribadire tutto quello che sapete, condividendo un po' della mia storia, del mio viaggio dall'essere una bambina che fissava i suoi poster al diventare parte del suo mondo.

Se vi siete imbattuti in questo sito e non sapete molto di Michael, vi consiglio di guardare il video di Earth Song, di ascoltare Heal The World e Childhood, di leggere Dancing the Dream... È tutto lì, ogni creazione artistica ed espressione della sua anima.

L'unica cosa difficile dell'amare Michael è dover vivere in questo mondo, sentire persone che raccontano bugie palesi su di lui, distorcendo la verità, o interpretando male qualcosa che ha detto o fatto in modo crudele o inclemente . E' sempre un conforto sentire qualcuno parlare di lui con amore, sia esso un amico, un familiare o un fan. Anche se non so se molte persone saranno interessate a quello che ho da dire, mi sento obbligata a dirlo, ad essere una voce in più della verità su Michael. Questo è il minimo che possa fare per lui. Dopo ogni incontro, in particolare nel 2007 , 2008 e 2009, andavo a casa e scrivevo tutto, ogni parola che io e lui (e i suoi figli, se erano presenti) ci scambiavamo, ciò che indossava, chi altro c'era, ecc. Ho oltre 250 pagine di trascrizioni, nonché fotografie private di Michael e me, alcune fatte dai suoi figli.

La maggior parte delle foto su questo sito sono foto della stampa che ho trovato on-line. Le storie e le citazioni che leggerete sono quelle che so che a Michael non dispiacerebbe se le condivido. Non posso andare da lui e chiedergli cosa fare o cosa dire o quanto condividere e questo è davvero difficile. Tutto quello che posso fare è seguire il mio cuore, come ho sempre fatto, e avere fiducia che sto facendo la cosa giusta per lui.


Michael Jackson, il mio sogno d'infanzia



Fin da quando ero una bambina, Michael era il mio Peter Pan della vita reale, che mi salvava dalla banale realtà e mi portava via in una terra di scintillante gioia magica. Ha mantenuto viva in me la meraviglia dell'infanzia, come ha fatto in tanti altri, e ha dato alla mia vita una qualità ed una ricchezza che è impossibile descrivere. Più fluttuavo nel suo mondo, più mi allontanavo dagli altri. Alla fine, il suo era tutto quello che conoscevo.

Se mi aveste chiesto all'età di 13 anni quello che volevo più di ogni altra cosa al mondo, avrei detto che volevo andare da Michael e essere sua amica. Avreste potuto dirmi che questo era impossibile, che ero uno dei milioni di fan e che non mi sarei mai potuta avvicinare a lui. Ho sentito la stessa cosa migliaia di volte. Fortunatamente non ho mai ascoltato nessuno tranne Michael, che ha sempre detto che bisogna credere nei propri sogni e che tutto è possibile. Come al solito, aveva ragione.

Il mio primo ricordo di Michael è all'età di sette anni quando vidi The Wiz per la prima volta a casa di mia nonna. Mia madre venne a prendermi prima che finisse e io piansi, perché volevo stare e guardare il resto del film per scoprire cosa accadeva allo Spaventapasseri. E' stato anni dopo che ho scoperto che Michael ERA lo Spaventapasseri. Ha catturato il mio cuore fin dal primo momento.

All'età di 13 anni, ho guardato Moonwalker per la prima volta - ed è successo. Tutti gli altri poster sono stati staccati dai miei muri e, nel corso del tempo, ho tappezzato ogni centimetro della mia camera da letto con la sua immagine. Sapevo che lo avrei amato per sempre e che lui sarebbe stato sempre una parte enorme della mia vita.

Dicono che non si dovrebbero mai incontrare i propri eroi. Sono sicura che è vero nella maggior parte dei casi. E' normale per i bambini a idolatrare e idealizzare le loro star preferite. Ma con Michael, quello che vedi è ciò che ottieni. Non c'era contraddizione tra l'uomo che ho visto in Moonwalker e l'uomo con cui ho parlato sotto un cielo stellato a Las Vegas nel 2007 .

Nel 2009 uno dei miei amici a Los Angeles mi ha soprannominato Dory, come il pesce smemorato di Alla ricerca di Nemo. Perché? Perché ero così euforica dopo ogni incontro con Michael, come se lo avessi appena incontrato per la prima volta. Non importa quante volte l'ho incontrato e quanto tempo ho trascorso con lui, non ho mai dimenticato il miracolo di chi è lui o la bambina che ero una volta, che guardava verso il cielo la notte e sognava che un giorno sarebbe stata in sua presenza.

Michael rendeva la fantasia realtà. Ha reso possibile l'impossibile. Ha preso la magia che esiste solo nelle favole e l'ha portata nel mondo reale. Era una porta su un'altra dimensione, quella in cui la possibilità è definita dalla convinzione e dalla fantasia, non da limitazioni concrete. Ci ha collegato a qualcosa di più grande, qualcosa di ultraterreno, qualcosa di divino. La gente dice che lui è diverso. Non è solo diverso. Lui è migliore.


Andare in tour

Il 25 Luglio 1992 è stato il giorno in cui Michael si è esibito nel suo concerto del Dangerous tour allo stadio Lansdowne Road di Dublino, in Irlanda, e lo vidi per la prima volta con i miei occhi. Ricordo che lo fissavo mentre eseguiva una canzone perfettamente coreografata dopo l'altra, cercando di convincermi che era umano, e non un personaggio di fantasia di un altro regno.



Nel settembre 2006 sono andata a Praga nella Repubblica Ceca per il concerto di apertura dell'HIStory tour. Questo viaggio è stata la prima volta per diverse cose: la prima volta che l'ho aspettato fuori dal suo albergo, la prima volta che sono stata a pochi passi da lui e, miracolosamente, la prima volta che sono stata in contatto con lui.

Una notte ero in piedi fuori dal suo hotel con un gruppo di persone con cui avevo fatto amicizia. Michael era stato a un negozio di giocattoli quel giorno e continuava a gettare peluche fuori dalla finestra, per la gioia dei suoi fan. Ad un certo punto ha puntato un binocolo su di noi e poi ha iniziato a indicarci eccitato. E' riapparso un attimo dopo con un drago gigante verde. Naturalmente ognuno ha cercato di afferrarlo mentre volava giù ed è finito in pezzi. Ero felice di vedere che uno dei miei amici, un ragazzo alto di Praga, aveva preso una delle sue gambe... e totalmente spiazzata quando me l'ha data, insistendo che la prendessi.

Potrebbe non sembrare un granché ora, ma significava così tanto per me al momento - avere qualcosa in mano che Michael aveva effettivamente toccato. E' stata la cosa più vicina a lui che avessi mai avuto. Ho ancora quel pezzo di giocattolo e penso spesso al ragazzo che me l'ha dato. Spero che, ovunque egli sia, stia avendo una vita meravigliosa.

Il primo contatto

Nella notte prima del concerto, Michael è partito per andare allo stadio Letná per una prova finale e siamo riusciti a entrare e guardare l'intero concerto da pochi metri di distanza. Così quando ho visto il concerto la notte seguente dalla seconda fila, sapevo cosa stava per succedere.

Quando Michael è uscito sul palco portando una valigetta, ho cominciato a gridare Billie Jean. La gente intorno a me deve aver pensato che fossi pazza perché non c'era alcuna indicazione che stava per cantare quella canzone. Ma non mi importava. Volevo catturare la sua attenzione e sapevo che questa era la mia unica possibilità. Michael ha messo la valigetta su uno sgabello, l'ha aperta e ha estratto un guanto di paillettes, al che tutti hanno capito cosa stava per succedere. Poco prima che iniziasse il ritmo di apertura, ha guardato dritto verso di me e mi ha fatto l'occhiolino (proprio come l'occhiolino che ha fatto a Katie in Moonwalker, che ovviamente è stata una parte enorme della mia infanzia). E' stato il momento più incredibile della mia vita. Non potevo credere che in una folla di 120.000 persone avevo trovato un modo per connettermi con la più grande superstar del pianeta e l'uomo che amo più della vita stessa. E' stato magico.


Michael Jackson HIStory Tour




Quando l'HIStory Tour di Michael Jackson è tornato in Europa nell'estate del 1997, ho finalmente realizzato il mio sogno di seguire un tour, anche se solo per un paio di mesi. Io e una delle mie amiche abbiamo viaggiato insieme e abbiamo finito per diventare 'le mascotte del tour'. Abbiamo viaggiato da un posto all'altro sui camion giganti che portavano tutto il palco e le attrezzature ed eravamo di fronte alle transenne ad ogni concerto prima che le porte venissero aperte al pubblico.

Il tour è faticoso anche per un fan! Eravamo spesso esauste dal viaggio e dovevamo aspettare ore che iniziasse ogni concerto, schiacciate contro la transenna frontale, soffrendo caldo e sete. Ma non appena Michael esplodeva sulla scena, ci dimenticavamo tutti i nostri disagi e ci fondevamo nella sua performance, affascinate e ipnotizzate.

Eravamo sempre in piedi nella stessa posizione, a destra di Michael, accanto agli altri 'regolari', alcuni dei quali avevano seguito l'intero tour, e una manciata dei quali avevano partecipato anche al Dangerous e al Bad tour. Michael sapeva dove trovarci e ci rispondeva in tanti modi, guardandoci, leggendo i nostri striscioni e indicando verso di noi.

In quasi tutte le serate io e la mia amica ce ne andavamo dal concerto poco prima della fine di Heal the World (che era la seconda ultima canzone), cercando di capire quale percorso Michael avrebbe fatto e camminando più che potevamo in quella direzione. Quando sentivamo l'esplosione dei fuochi d'artificio al termine del concerto, andavamo verso il semaforo più vicino e aspettavamo lì.

A volte il nostro piano falliva, o perché avevamo preso la strada sbagliata o perché il semaforo diventava verde quando arrivava (La Polizia lo accompagnava fino a quando lo stadio non era stato svuotato, ma lo lasciava prima che ci raggiungesse). Ma il più delle volte la vettura di Michael accostava vicino a noi e noi gli dicevamo attraverso il finestrino quanto lo amavamo.

Dopo il concerto a Hockenheim in Germania ci siamo imbattute nella chitarrista di Michael, Jennifer Batten, dietro le quinte (foto sopra). Ci ha detto che Michael ci aveva indicate una volta mentre guardava la folla su uno schermo prima di un concerto. Aveva pensato che eravamo bambine scappate di casa per seguire il tour :-).

Abbiamo dato a Jennifer un piccolo regalo per Michael con la nostra foto. Al concerto successivo, a Copenhagen in Danimarca, lui continuava a guardare e indicare verso di noi e durante Heal the World, si è inchinato a noi. Ci ha completamente mandate fuori di testa!!!

Non ho mai incontrato Michael durante l'HIStory tour, ma la connessione che avevo avuto a Praga è diventata più forte e quando l'ho salutato con la mano a Ostenda in Belgio, lui almeno sapeva chi ero e che lo amavo con tutto il cuore. Questa consapevolezza mi ha fatto fluttuare fino alla volta successiva in cui ho viaggiato per vederlo, che è stata a Monaco, in Germania, nel luglio 1999.

Ecco un elenco dei concerti HIStory a cui ho partecipato:

7 Settembre 1996, Praga, Repubblica Ceca
9 Luglio 1997, Sheffield, Inghilterra,
12 Luglio 1997, stadio di Wembley, Inghilterra,
15 luglio 1997; stadio di Wembley, Inghilterra,
17 luglio 1997, stadio di Wembley, Inghilterra
19 Luglio 1997, Dublino, in Irlanda
1 agosto 1997, Berlino, Germania
3 agosto 1997, Leipzig, Germania
10 Ago, 1997; Hockenheim, in Germania
14 Agosto 1997, la Danimarca, Copenaghen
16 agosto 1997, Gothenburg, Svezia
19 agosto, 1997, Oslo, Norvegia
22 Agosto, 1997, Tallinn, Estonia
24 agosto 1997, Helsinki, Finlandia
26 agosto 1997, Helsinki, Finlandia
29 Agosto 1997, la Danimarca, Copenaghen,
3 settembre 1997, Ostenda, Belgio


Il mondo meraviglioso di Michael Jackson

Nei primi anni 2000 mi sentivo come se vivessi in due mondi diversi, con un piede nel mondo reale e l'altro nel suo mondo, un regno segreto di stupore e di gioia.

Organizzavo le cose in modo tale che avrei potuto lasciare tutto in un minuto. Spesso riuscivo ad avere solo un giorno di preavviso per un evento a cui Michael avrebbe partecipato e volavo verso gli Stati Uniti dall'Europa per il fine settimana - sì, per il fine settimana - per vederlo.

Non è stato sempre facile, ovviamente. C'erano aspetti pratici da affrontare - pagare per tutto, ottenenere i giorni di permesso, fare organizzazioni dell'ultimo minuto - per non parlare delle condizioni economiche dei miei amici alle quali qualche volta facevo fronte.

Aspettavamo per ore al freddo (pensate a New York ai primi di marzo... brrr!) ma faceva tutto parte di questa avventura. Non importa quanto lontano abbiamo viaggiato o quanto tempo abbiamo aspettato o quanto è costato, ne è sempre valsa la pena. SEMPRE. Lo abbiamo incontrato in ogni viaggio, spesso diverse volte, e lui ha fatto in modo di farci sentire tutti speciali e amati.

Sicuri e protetti

Nel settembre 2001 fans da tutto il mondo sono arrivati a New York per vedere Michael esibirsi in due concerti di seguito al Madison Square Garden. La mattina dopo il secondo concerto, i terroristi hanno dirottato due aerei contro le Torri Gemelle devastando la città e il mondo.

Gli aeroporti sono stati chiusi, i voli sono stati riprogrammati e molti di noi sono rimasti bloccati, lontano da casa. Michael ha lasciato il Palace Hotel, dove aveva soggiornato, quella mattina, ma ha inviato le sue guardie di sicurezza di nuovo in città tutte le sere per assicurarsi che tutti noi avessimo abbastanza soldi e un posto sicuro dove stare.

Circa una settimana dopo gli attacchi, la sicurezza ha portato il bus del tour di Michael in città per recuperare i restanti fan, che consistevano in una dozzina di noi dall'Europa. Su ordine di Michael - e a sue spese - ci hanno portati da McDonalds e al cinema e poi ci hanno portati all'hotel in New Jersey, dove lui soggiornava. Non siamo riusciti a vedere Michael quella sera, ma lui continuava a chiamare per vedere come stavamo e ci ha invitati a passare la notte nel bus, che aveva delle file di letti a castello, ognuna con il suo schermo DVD.




In un luogo e un momento storico molto spaventosi, Michael ci ha fatto sentire sicuri e protetti. Non l'ho mai sentito parlare pubblicamente di ciò che ha fatto per noi, perché ovviamente lui non l'ha fatto per pubblicità o per essere lodato. Lo ha fatto per la sua gentilezza, la sua premura e il suo amore.


Il Neverland Valley di Michael Jackson



Neverland Valley era il regno magico di Michael, un paradiso di innocenza e beatitudine. Tutto era un prolungamento della sua anima - le statue in bronzo dei bambini raffigurati in un momento di giocosità, i sentieri sinuosi che brillavano di notte, il cinema dove le caramelle erano a disposizione e abbondanti, la fontana luccicante, gli animali esotici, il luna park, le dolci colline e i prati ...

Era un paradiso progettato per riflettere la sua essenza, per fare appello al bambino interiore in ognuno di noi e per fornire un rifugio per le numerose comitive di bambini malati terminali che invitava al suo interno.

Il 6 settembre 2003 sono stata una dei 13 molto fortunati - un gruppo di fans provenienti dall'Europa, che per caso era davanti al cancello di Neverland quando Michael si è presentato su uno scooter e ci ha invitati tutti a passare la giornata con lui dentro. Non era la mia prima visita a Neverland - era stato con quattro amici nel febbraio 2003 (vedi foto sopra) - ma è stata di gran lunga la più magica e indimenticabile.

Un monologo bellissimo

Dopo aver parcheggiato le nostre auto ed esserci rinfrescati con una battaglia con l'acqua, Michael ci ha chiamati in una stanza e ci ha fatti sedere attorno a lui in cerchio. Poi ha cominciato a farci domande uno per uno, chiedendoci come e quando siamo diventati fan, dove eravamo stati per vederlo, quali erano le nostre canzoni preferite...

Dopo averci ascoltato e fatto le domande, era il suo turno. E così ha cominciato un bellissimo monologo, passando da un argomento all'altro, parlando con una tale conoscenza, sapienza e intelligenza. Michael è così meravigliosamente espressivo. E' sempre un piacere sentirlo parlare.

Ha parlato della bellezza dell'Africa, dicendo: "Avete letto un sacco di cose sull'Africa, ma non sono vere. La gente vuole farvi credere che sia un paese povero pieno di crimine. Ogni paese del mondo ha povertà e criminalità. L'Africa è così bella, piena di ricche risorse".

Ha parlato dell'importanza dell'infanzia, dicendo: "I genitori non trascorrono abbastanza tempo con i loro figli. La Play station è diventata come il ciuccio. I bambini stanno chiedendo a gran voce di essere amati".

Ha parlato di come i media lo ritraggono, dicendo: "Non so perché i media dicono sempre che sono bizzarro e che sono strano e che non voglio parlare con la gente. Perché dicono queste cose quando non sono vere?"

Naturalmente gli abbiamo risposto con passione, assicurandogli che tutti quelli con più di mezza cellula cerebrale potevano vedere attraverso le bugie dei media. Quando la conversazione alla fine si è affievolita ci ha chiesto, come ha fatto più volte quel giorno, "Cosa facciamo dopo?" e poi si è presentato con un piano. Ci ha portati fuori alla sua auto e una manciata di noi ci si sono infilati dentro (mentre gli altri hanno viaggiato in un van).
Ci ha portati al cinema, poi ci ha mostrato una stanza segreta piena di strumenti di registrazione e costumi dei tour - tra cui il suo vestito dorato di Scream dall'HIStory tour. Ci ha detto che gli erano venuti in mente i ritmi di Stranger in Moscow e The Lost Children proprio in quella stanza, poi ha iniziato a cantare. Eravamo in PARADISO.



Surreale

Ci siamo diretti verso un enorme dipinto di Michael circondato da angeli, in cui vi erano immagini nascoste e simboli. Michael ha iniziato un piccolo gioco che avrebbe continuato poi in casa - dove c'erano molti altri dipinti sorprendenti. Diceva, "Trovate Macaulay Culkin", e trovavamo una figura sotto un albero con i capelli biondi, o "Trovate me", (indicando una parte del dipinto) e trovavamo un insieme di foglie a forma della sua posa di Billie Jean.

Il momento più surreale della mia vita (fino a quel momento almeno) è venuto un po' più tardi, quando ero seduta accanto a Michael nel teatro a guardare i suoi video sul grande schermo e a condividere il suo pop-corn. Smooth Criminal era sempre stato il mio video preferito, quello che io e i miei fratelli avevamo registrato dal televisore e guardato più e più volte ogni giorno dopo la scuola, così quando è arrivato sullo schermo, tutto questo mi ha colpito... ero seduta accanto a Michael Jackson a Neverland Valley a guardare i suoi video mentre mangiavo popcorn dalla sua ciotola. Ho provato a dirgli come mi sentivo, ma ero troppo sopraffatta per parlare. Mi ha stretto la mano. Penso che abbia capito.


Sogni di Neverland Valley

Michael ci ha lasciato al teatro e siamo stati portati allo zoo per una visita di 10 minuti, dopo di che siamo stati convocati di nuovo a casa. La porta si è aperta e dentro c'era Michael che teneva Blanket tra le braccia, orgogliosamente raggiante. Un padre orgoglioso. Un dolcissimo bimbo che in quel momento stava imparando a camminare.

Con Blanket che stringeva il bordo dei suoi pantaloni, Michael ci ha guidato attraverso la sua casa, prima in cucina, dove tutto il personale ci ha accolto, poi nella sala da pranzo. Ha indicato le fotografie, comprese quelle dei suoi figli che aveva fatto, e splendidi dipinti, compresi alcuni di quelli che compaiono nel suo libro Dancing the Dream.

Ad un certo punto una porta si è spalancata e Prince e Paris si sono precipitati dentro, chiamando 'papà'. Michael ha preso ognuno di loro e li ha abbracciati strettamente. Era chiaro già allora che lui e i suoi figli erano il mondo l'uno per gli altri.

La casa era finemente arredata, con tocchi qua e là della loro vita familiare insieme. Su una bacheca vicino alla porta c'erano note che i bambini avevano scritto al padre dicendogli quanto lo amano. Sotto c'erano le loro scarpe, abbandonate dopo una giornata di gioco fuori.

Dentro la mente di Michael

"Se volete sapere che cosa stimola la mia mente, date un'occhiata in giro" ha dichiarato Michael mentre ci guidava in una serie di camere ingombre di tutte le cose che lo ispirano - ritagli di cartone di Peter Pan, Harry Potter e Charlie Chaplin, dipinti giganti dei suoi figli, fotografie ingrandite di bambini, memorabilia di film, regali dei fan (tra cui quello che gli avevo dato una settimana prima, il giorno del suo compleanno - ci ha detto che conserva TUTTO ciò che gli diamo), giocattoli, soprammobili...

Lo abbiamo seguito in una cabina armadio che era piena di giacche, compresa quella d'argento che aveva indossato a New York nel settembre 2001 e la bandiera americana che aveva indossato a United We Stand, un mese dopo. Me ne ha passate alcune - erano PESANTI!

"Oh, sono così pesanti," ho detto sorpresa. "Come fai a ballare indossandole?"

"Questo è quello che non vedete quando mi guardate esibirmi" ha risposto. "Non avete idea di quanto pesino. Ma quando ballo non ci penso. Mi sciolgo nella musica. Se vedi una ballerina e la vedi contare, 'Uno, due, tre,' lei non sta davvero danzando. Quando si danza, si diventa la musica. Si diventa il ritmo e si dimentica tutto il resto".

Ho scritto ogni parola che ha detto il giorno dopo, per poterle conservare per sempre.

"Avete visto la mia camera da letto?" ci ha chiesto un po' più tardi. Noi tutti abbiamo scosso la testa, i nostri occhi spalancati per l'emozione, mentre lo seguivamo per una breve scalinata in camera sua, che aveva uno schermo cinematografico appeso al soffitto, un copriletto ricoperto di strass e un ratto domestico chiamato Sparkles in una gabbia. Dopo aver atteso che fossimo tutti dentro ha spento le luci - tutto scintillava e tutti noi facevamo oooh e aaah pieni di stupore.


Macchiata dalle tenebre

Non lo sapevamo, al momento, ma quello è stato uno degli ultimi giorni felici a Neverland, prima che fosse razziata dalle tenebre per la seconda volta e macchiata in modo irreparabile. La tenuta è diventata una prigione per Michael nel 2005 e dopo la fine del processo, si è trasferito per non tornare mai più.

Ha parlato con me e i miei amici di Neverland diverse volte nel 2007 e nel 2008 e ha sempre giurato che, anche se non avrebbe mai più vissuto lì, non l'avrebbe neanche mai venduta. Il regno di fantasia che aveva creato ora esiste solo in fotografie e video, nella memoria di coloro che ha invitato nel suo paradiso e nei cuori di tutti coloro che possono ancora andarci nei loro sogni.


Nella sua ora più buia



Michael non riesce a riconoscere l'inganno negli altri perché è incapace di inganno. Vede solo la bontà nelle persone, anche se quella bontà è solo un riflesso della propria.

Nella notte del 5 settembre 2008, Michael mi ha chiamato e abbiamo parlato per molto tempo. Parlando del processo, ha detto (come ho scritto il giorno dopo):

"Quello che ho passato, mi ha mostrato che c'è tanto male nel mondo, ma c'è anche tanta bellezza. Tu eri lì per me. Ho scritto una canzone su di te, sui fans, su come eravate lì per me nella mia ora più buia, nella mia più profonda disperazione..."

Ha continuato dicendo: "Mia madre me lo ha sempre detto, Katherine mi ha sempre detto che era solita guardarmi attraverso la stanza e dire: 'Sei proprio come me. Ti faranno del male. Ti useranno. Ci sono persone che ti useranno'. Non sapevo che ci fossero persone così al mondo, così cattive. Pensavo che fossero solo nei film. Non sapevo che esistessero nella vita reale. Ho fiducia nella gente. Vedo sempre il meglio nelle persone. Posso essere così ingenuo. Ma durante il processo c'erano persone cattive, ma c'erano anche tante belle persone che sono venute fuori, belle persone come te".

Io non so ciò che il mondo ha visto nel mese di gennaio 2005, quando Michael è salito sulla sua auto fuori dal tribunale di Santa Maria e ha salutato i suoi fan. Quello che ho visto io è stato un gesto d'amore di una bellezza struggente, un uomo che, anche nelle sue ore più buie, sentiva ancora il bisogno di riconoscere e ringraziare coloro che si erano riuniti per sostenerlo.

Durante il processo, durato da febbraio a metà giugno, la gente veniva a Santa Maria da tutto il mondo, prendendo molte settimane o addirittura mesi di permessi al college o al lavoro e vivendo in alberghi nelle vicinanze. Alcuni di noi erano seduti in aula, una presenza silenziosa di amore e di sostegno dietro di lui, mentre altri stavano fuori tenendo striscioni che dichiaravano la sua innocenza e condannavano coloro che cercavano di distruggerlo. E ogni giorno sulla via del ritorno dal tribunale, Michael si fermava al cancello di Neverland per salutarci e scambiare parole d'amore.

Puro fino alla fine

Una delle cose più orribili che io abbia mai dovuto fare è stata sedermi in quell'aula giorno dopo giorno ad ascoltare gente vile dire cose vili su Michael, contraddicendosi, inventando storie scandalose che in seguito si sono dimostrate del tutto prive di fondamento, e, nel caso di un individuo malato, perseguire una vendetta personale che era la conferma di un'ossessione contorta. Per quanto sia stato difficile per me e i miei amici, non riesco a immaginare cosa fosse per lui.

Il processo ha rivelato i molti modi in cui Michael era stato tradito, ingannato, manipolato e usato da persone opportuniste, venute in guisa di soci e amici. Questo gli dava tutte le ragioni per diventare risentito e arrabbiato. Ma negli anni a venire, anche se deve aver provato rabbia e amarezza a volte, ha continuato a vivere nello spirito dell'amore.

Il guerriero più coraggioso non va in battaglia con la sua armatura. Il guerriero più coraggioso va in battaglia senza armatura, inerme e vulnerabile. Anche dopo tutto quello che aveva sofferto, Michael è rimasto aperto e fiducioso, la sua essenza incontaminata dal buio, pura fino alla fine.


La copertura del processo di Michael Jackson

La più grande ipocrisia che io abbia mai visto è stata al processo nel 2005, durante il quale i media hanno influenzato la percezione pubblica di quanto stava accadendo all'interno del tribunale riportando solo le dichiarazioni fatte dalla parte della procura - a prescindere da qualsiasi confutazione o dalla credibilità del testimone - e ignorando il caso della difesa. Attenti solo agli indici d'ascolto hanno giudicato e condannato Michael nella pubblica piazza, senza alcun riguardo per la giustizia o la verità.

Immorali

Durante le pause al palazzo di giustizia, i giornalisti si riversavano in una zona sul retro per preparare le storie e afferrare qualcosa da mangiare. Una volta ho sentito due di loro criticare la squadra dell'accusa e chiamare il caso una farsa. Quegli stessi giornalisti sono andati in televisione quella sera lodando l'accusa e dicendo che una condanna sembrava inevitabile. La stessa cosa è accaduta più volte quando i notiziari si dimostravano parziali e davano false opinioni che cercavano di soddisfare un appetito percepito per il sensazionalismo a scapito di ogni altra cosa.

Nel mese di maggio ho parlato con una giovane reporter di un giornale britannico. Mi ha detto che era stata occupatissima nel trasmettere le notizie durante la prima parte del processo (quando l'accusa presenta il suo caso), ma non aveva niente da fare ora, perché il redattore del giornale era interessato solo allo scandalo e alle polemiche - e non a riportare le prove presentate che hanno dimostrato l'innocenza di Michael. Ho detto, questo non è immorale? Lei si è stretta nelle spalle e ha detto, sì, probabilmente lo era.

Un giorno di giugno il procuratore capo ha fatto un'osservazione razzista verso una celebrità testimone della difesa. Tutti in aula erano senza fiato. Mi aspettavo che questo andasse sulle prime pagine dei giornali il giorno dopo. Non è stato nemmeno menzionato. Se fosse stato un avvocato della difesa che aveva fatto l'osservazione (non che questo sarebbe mai accaduto), potete scommettere che ogni giornalista nel paese sarebbe stato pronto.

Manipolare

Sembra di vivere in una società tipo 1984 (mi riferisco al libro di George Orwell con quel titolo), dove si può riscrivere la storia su base quotidiana, contraddicendo cose dette in passato e ignorando fatti concreti. Solo perché qualcuno dice qualcosa, non rende quel qualcosa una verità. Ma questo non ferma i media dallo stampare dichiarazioni vuote (anche quelle che sono esposte un attimo dopo come i deliri di un pazzo e truffatore) come titoli, dando loro un peso che non hanno.

La verità è immutabile, costante e coerente. Le bugie sono fluide. Esse vengono manipolate, cambiandole al bisogno. C'era una sola verità presentata al processo, che è stata provata oltre ogni dubbio. C'erano un milione di bugie, a molte è stato dato un falso senso di credibilità da parte dei media, mentre venivano esposte in aula come del tutto infondate .

Coloro che diffondono menzogne farebbero bene a ricordarsi che la vita di CHIUNQUE può essere distrutta dalla parola di un bugiardo. E' successo a lui. Potrebbe accadere a voi o a qualcuno che amate. Una volta che l'accusa è stata fatta, il danno è fatto. Non importa con quanta veemenza lo neghi o quali prove presenti in tua difesa, il seme del dubbio è stato piantato. Le bugie distruggono la vita.


Un dono dell'universo



Il 2007 è stato quando ho cominciato a incontrare Michael da solo e a stare attorno a lui giorno dopo giorno, per mesi. Questa fase si è verificata in parte per una serie di circostanze felici, un dono dell'universo forse, un ultimo dono prima della fine di tutte le cose.

L'anno è stato pieno di esperienze da favola, tra cui un incontro da sogno presso il Wynn nel mese di febbraio, una serata con lui e circa otto altri fan a Disneyland Tokyo nel mese di marzo, un giro in limousine con lui e i suoi figli per Las Vegas nel mese di giugno e la notte più magica della mia vita, presso l'Hotel Green Valley a dicembre.

Nel marzo 2007 Michael mi teneva tra le braccia al VIP Party a Tokyo. Gli ho chiesto: "Sai quanto ti vogliamo bene?" Ha risposto: "Noooo".

Penso che allo stesso modo in cui noi, come fans, troviamo così difficile credere che ci ami veramente, voglio dire che ci AMI veramente, lui stenti a credere che lo amiamo veramente, non il personaggio o il performer o l'idea di lui, ma l'essenza di chi egli sia, umano e fragile e reale.

Il nostro amore per Michael è più di quello che la maggioranza delle persone abbiano mai sperimentato - e questo è il motivo per cui così pochi possono capire e rapportarsi ad esso. Non chiede nulla in cambio. Anche se non l'avessi mai incontrato o non mi avesse dato alcuna attenzione speciale, lo amerei ancora tanto quanto lo amavo all'età di 13 anni, esattamente come faccio ora. L'amore è stato assoluto fin dal primo momento e rimarrà sempre così.

L'isola di smeraldo

Quando Michael è tornato a Los Angeles dall'Inghilterra nel mese di marzo, sono andata all'aeroporto per salutarlo. Mi ha invitato nella sua auto e lui e i suoi figli hanno parlato con me del periodo che avevano trascorso in Irlanda l'anno precedente. Parlavano dei giorni spensierati in collina, di far volare aquiloni e cavalcare e della mitologia irlandese e della musica.

Nel corso dei mesi e anni successivi, Michael avrebbe spesso parlato di questo periodo della sua vita, sempre con calore e affetto. Mi ha detto che era innamorato del popolo e della cultura irlandese, che sognava di possedere un castello in Irlanda e che aveva scritto un certo numero di canzoni mentre era lì, che non vedeva l'ora di condividerle con il mondo.

Mentre parlava con me il 9 dicembre 2007, ha detto (come estratto dalla mia trascrizione di quella sera):

"Sai, ho sempre sentito un'affinità speciale per l'Irlanda, prima ancora di esserci andato. Come si fa a non amare quella splendida isola di smeraldo? E' così verde e lussureggiante e ha degli alberi così belli. E io amo tutto il folklore delle fate e degli elfi e dei folletti".

La mia terra (sono nata e cresciuta nella contea di Cork) è stata un rifugio per Michael e i suoi figli, un posto dove poter fuggire dalle luci della ribalta dei media e vivere in una relativa oscurità. Vorrei con tutto il cuore che fossero rimasti lì per sempre.


Un incontro da sogno



Coincidenze altamente improbabili e sconcertanti remote possibilità spesso mi hanno portato da Michael. Forse la più sorprendente di queste si è verificata nel febbraio 2007.

Ero a Las Vegas per un paio di giorni e sapevo che Michael era fuori sulla Strip da qualche parte, ma non avevo idea dove. Era stato avvistato al ristorante Lei Weng al Wynn il fine settimana precedente, così ho deciso di cominciare da lì. Ho lasciato la mia macchina e ho percorso una via dopo l'altra, a volte ritrovandomi nella stessa - era proprio un labirinto.

Finalmente sono arrivata al ristorante Lei Weng ma non ho visto alcun segno di lui. Oh, beh, c'erano molti altri luoghi dove provare. Ho aperto una porta laterale per uscire e là, tutto solo che camminava verso di me, c'era Michael che indossava una giacca nera scintillante e sembrava avesse appena lasciato un set cinematografico. Il mio primo pensiero è stato: "Oh no. Pensavo di essere sveglia, ma sto sognando. Questo è solo un sogno".

Sdolcinatissima

E' stato il momento più surreale della mia vita - sì, ancora più surreale che guardare Smooth Criminal con lui a Neverland. Non l'avevo mai incontrato da solo o anche visto da solo in pubblico. (In realtà c'era una guardia giurata con lui, ma era ancora in macchina e non è apparso per qualche altro istante).

C'erano alcune persone alla fine del corridoio. Hanno detto, "Ciao Michael!" e lui ha risposto: "Ciao!". Poi ho detto con un filo di voce, "Ciaooo!" Ha alzato gli occhi, ha dato un'altra occhiata e ha detto: "OOOOOOoooooooh ciaaaaooooo!", si è avvicinato e mi ha dato un abbraccio enorme.

Abbiamo chiacchierato per un po' e sono stata sdolcinatissima, dicendogli quanto mi era mancato e che aspetto fantastico avesse. Non avevo parlato a fondo con lui dal processo - l'avevo incontrato un paio di volte all'hotel Hempel di Londra nel novembre precedente, ma solo molto brevemente - ed ero felicissima di vederlo felice e in salute. Ha tenuto la mia mano, era molto dolce e amorevole e, come sempre, mi ha fatto sentire come una principessa in una favola ;-).

- fine prima parte -
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