È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 | Pagina successiva

The Wrap presenta una serie investigativa su MJ e John Branca

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2011 14:23
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
07/12/2010 00:52
 
Quota
Parte 2 - Dentro i segreti dell’affare Goldman.

L’operazione delineata nel file segreto Goldman, sarebbe stata la conclusione di una proposta ambiziosa per salvare la raggrinzita vita finanziaria di Michael Jackson. Jackson doveva 270$ milioni di dollari alla Bank of America, la quale avrebbe preso il controllo delle sue canzoni nel caso in cui non avesse rispettato l’imminente data di scadenza. Secondo la proposta della Goldman, lui (MJ) sarebbe stato privato della musica – un esito che ha ferocemente voluto evitare – ma sarebbe uscito con la bellezza di 1,3 miliardi di $.I file, riservati da quel tempo, sono stati forniti da un membro del gruppo Goldman Sachs, e scaturiti da una catena di relazioni iniziate da Brett Ratner, regista di “Rush Hour”, alla fine del 2002. Comportandosi come l’adviser di Jackson, Charles Koppelman, il veterano investitore e produttore dell’intrattenimento, arruolò Goldman Sachs e lavorò a stretto contatto con due dei suoi “privat-equity aces” (Il private equity è un'attività finanziaria mediante la quale un investitore istituzionale rileva quote di una società target (obiettivo) sia acquisendo azioni esistenti da terzi sia sottoscrivendo azioni di nuova emissione apportando nuovi capitali all'interno della target - Wikipedia), Gerry Cardinale e Henry Cornell per la lavorazione della proposta. In vista della proposta, lui (Koppelman) e Al Malnik (scusatemi, commento personale, ma a me quest’uomo ha sempre messo timore), uomo d’affari della Florida, stabilirono anche di raddoppiare – a 70 milioni di $ - uno dei due prestiti di Jackson con la Bank of America, dove un’amica di Koppelman, Jane Heller, discusse dei conti personali suoi e di Jackson.

I documenti Goldman mostrano una proposta con vari passaggi:
-Primo, Goldman e Jackson diventano proprietari 50-50 in un nuova compagnia, Music LLC
-Secondo, Music crea una compagnia separata, “Newco”, con nuovi partners – Sony, con la sua metà di Beatles e Goldman mette i soldi.
-Così l’asset di Newco sarebbe composto da 100% di Sony/ATV (The Beatles), MiJack e Goldman (soldi)
- Newco avrebbe poi inglobato Warner Music Group e, successivamente, unito con Sony/ATV
Una lista di obiettivi includeva altri editori musicali -- Universal Music Group, BMG o EMI- Scopo: industry dominance (fa più effetto lasciarlo in originale!!!)

L’originale quota di partecipazione di Jackson si sarebbe ridotta quanti più investitori sarebbero entrati nell’iniziativa imprenditoriale di Goldman. “Come Bill Gates, (Jackson) avrebbe una quota di partecipazione più piccola in una compagnia multi miliardaria”, dichiarò Goldman in promemoria datato 15 Aprile 2003.
Nell’arco di cinque anni, cornice temporale tipica di Goldman per tali investimenti, tutto sarebbe stato monetizzato grazie alla vendita dell’impresa, probabilmente alla Sony Corp. Dalle proiezioni di Goldman, la quota di Jackson sarebbe stata tra i 700 milioni di $ al’ 1.3 miliardi di $. Ma le ricchezze derivate da tutto l’affare non avrebbero risolto il termine più vicino di rimborso dei 270 milioni di $ di debito. Niente di cui preoccuparsi. Un prestito di 135 milioni di $ da parte di Goldman avrebbe ritirato il prestito dei 70 milioni di $ alla Bank of America e 7 milioni di $ dovuti a Sony.
Si sarebbe rimesso in pari sui 12 milioni di dollari di conti mensili scaduti e avrebbe avuto qualche milione come garanzia. Goldman pianificò di rimborsare sé stesso dalla ricompensa finale di Jackson, ma non era chiaro come avrebbe rimborsato i resto dei 200 milioni $ di prestiti bancari. Questo era chiaro però: se Jackson non avesse rimborsato, Bank of Amaric (BoA) avrebbe potuto forzarlo a vendere la sua quota di partecipazione dell’iniziativa imprenditoriale a Goldman, e il ricavato sarebbe stato consegnato alla banca. Come partner putativo di Jackson, il titano di Wall Street avrebbe monopolizzato gran parte del potere: twice as many shareholder votes as Michael in proprietà congiunta con Music LLC e 8 di 10 “board seats” (posti all’interno di una società rappresentativi delle quote di partecipazione possedute) – o 7 se le tre scelte di Jackson includevano Koppelman, che i documenti mostrano essere partner di Goldman e advisor di Jackson. Il 7 gennaio 2004 - redatto dagli avvocati di Goldman Wachtell, Lipton, Rosen & Katz – si accordò anche la Wall Street Bank - "Drag-along rights (concetto giuridico del diritto societario. Il diritto assicura che se l’azionista di maggioranza vende la sua quota, i titolari di minoranza sono costretti ad aderire al patto. Questo diritto protegge gli azionisti di maggioranza)... to require MJ-ATV Trust" (con il controllo degli interessi di MJ sui Beatles) - a partecipare all’affare contemplato di espulsione. I diritti “Drag-along” impediscono al partner di minoranza la vendita della società - qualcosa che Jackson era pronto a provare. Dato che l’operazione finanziaria più vasta della sua carriera “avanzava su carta”, Jackson volle il suo avvocato di lunga data, Branca, fuori dai giochi. “E' comandato immediatamente che voi terminiate di concludere ogni tipo di lavoro per mio conto ”, scrisse Jackson a Branca il 3 febbraio 2003, non offrendo motivazioni per il licenziamento. Eppure, Branca poteva essere tagliato fuori difficilmente, dato che aveva un interesse del 5% in Sony/ATV di Jackson. Branca avrebbe intascato 17 milioni di $ dall’affare, ha detto Malnik in una recente intervista. In una lettera inviata a Koppelman del 28 Luglio 2003, Branca ha sottolineato per iscritto i suoi interessi finanziari, da trasmettere a Goldman. Con il suo interesse collegato a quello di MJ, Branca sembrava avere poca scelta se non essere lo zelante avvocato dell’intrattenitore. Nel caso in cui Michael ha voluto fuori dall’affare, “Una strategia d’uscita creata (per lui) per ricevere valore equo di mercato” . Scettico della presa violenta di potere di Goldman, lui (Branca) insisté che “Michael dovrebbe avere controllo sulla gestione e le operazioni dell’accordo”
[Modificato da JIre 08/12/2010 02:41]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:49. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com