Love lives forever. Terminata: 25 capitoli. Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2011 22:07
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26/12/2010 22:43
 
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BEAT IT 81, 21/12/2010 11.21:

Nipo!!! Oddio, la tua vena comica ha colpito ancora, troppo forte la scena della sala prove, xò, la botola x Joanna a quando? Dai dai :-DDD. La parte finale del capitolo è stupenda, è proprio Amore!!!! Nn vedo l'ora di leggere il seguito !!!! Baci Zia Sara



Ahahah zia non temere, la botola arriverà presto, ma in attesa... gustati questo capitolo!



Adesso cominciamo a esagerare! Ti prego... posso ucciderla?

9 Marzo 1988
Siamo ancora in Cina, dobbiamo fare il secondo spettacolo. E' sempre molto difficile lavorare in un posto che non è casa tua, ma ci stiamo facendo l'abitudine.
E' da stamattina alle cinque che non faccio altro che mangiare barrette al cioccolato, e lo sto facendo anche adesso, mentre Michael prova insieme a Joanne She's Out Of My Life. Beh, a dire il vero sto ridendo come una matta, senza farmi vedere, è ovvio.
Joanne si avvicina, Michael si scansa, Joanne gli va dietro. Abbiamo una sala enorme e loro l'hanno percorsa tutta almeno due volte. Quando Joanne abbraccia Michael, che poveraccio perde l'equilibrio, scoppio a ridere apertamente. Che ridicola.
-Helena!- mi riprende Michael senza sapere se essere arrabbiato perchè io sto ridendo o irritato perchè la bambola gonfiabile gli si è attaccata come una cozza allo scoglio.
-Sì?
-Piantala- mi sillaba con le labbra senza emettere suono.
Molto eloquentemente, faccio il gesto di tagliare la gola e lui annuisce, sorridendo.
Non avrei mai pensato che fosse così perfido, ma evidentemente mi sbagliavo. E' anche vero che una come Joanne è molto difficile da sopportare, specialmente in tempi come questi.
Finalmente, finita la canzone, Michael ha la possibilità di respirare un po'.
-Mio Dio, quella non si staccava più!
-Che ci vuoi fare Michael, è l'amore...
-Ma no! Io non lo ricordo così... appiccicoso! Voglio dire, io e te mica siamo sempre attaccati!
-Questo perchè sai perfettamente che io non ti sopporto, Michael.
-Andiamo, Helena. A parte gli scherzi, questa situazione non si regge più.
-Tutta colpa del tuo fascino.
-Eh figurati, è sempre colpa mia.
-Naturalmente, Mike. Avevi dubbi?
Non può rispondermi, perchè Joanne si intromette fra noi e trascina Michael a provare, causa ''la mia memoria salterina che proprio mi impedisce di ricordare''. Sì, come no, razza di piovra semiumana. Praticamente l'unico scopo della sua vita è avvolgere Michael nelle sue spire maligne.
D'accordo, forse sto esagerando, ma chi non la penserebbe come me in una situazione del genere?
Senza contare che, al di là del suo comportamento, Joanne è obbiettivamente una bella ragazza, bionda con gli occhi verdi. Proprio il genere di ragazza alla quale augureresti una cellulite e un'obesità di quelle cronico-drastiche. Esattamente il contrario di me, un'oscura ragazza che scruta il mondo attraverso occhi neri come la pece.
Anche in questo caso sto esagerando...
Forse ho una tendenza megalomane...
Dovrei smetterla. Per davvero. Fidarmi solo di quello che vedo.
Ma quello che vedo non è altri che Michael e Joanne praticamente insieme dalla mattina alla sera,perchè poi dalla sera alla mattina fortunatamente sta con me.
Non è da fraintendere, non sono gelosa, affatto, solo che mi dà fastidio.
D'accordo, magari solo un po' gelosa.
Un po'.
E' naturale essere gelosi, no? Perfettamente naturale. E poi sono giustificata. Se non ascoltassi le sue parole potrei quasi dire che preferisce stare con Joanne che con me!
Forse me la sto prendendo un po' troppo con lui. Ma il fatto è che tutta questa situazione mi urta i nervi in una maniera quasi ossessiva e opprimente.
Però non sono gelosa.
-No no no, non va assolutamente bene questo sound, dobbiamo modificarlo.
-Ma, Michael, non possiamo! Oggi c'è il concerto, e... insomma, hai provato sempre la canzone con questo sound, le coriste non sono preparate...
-La corista, cioè... se ricordo bene non avevamo altra base che quella musicale, o sbaglio?
-Sì, ma...
-Chiamatemi Eliza.
Eliza, la corista dell'altra volta, arriva trafelata in meno di cinque minuti, spiegando che si trovava praticamente dall'altra parte del plesso a provare.
Quando Michael le chiede il motivo della sua assenza nella data scorsa, quando avrebbe dovuto cantare, si giustifica dicendo che aveva avuto dei problemi di voce dalla mattina.
-E non avresti dovuto avvisarmi?
Sembra arrabbiato ora. Però si calma immediatamente, conscio che arrabbiarsi non gioverebbe a nessuno.
-Non lo dico per me, lo dico solo perchè ora voglio cambiare il sound della canzone e, dato che lo farò, non potrai cantare.
Eliza se ne va, ovviamente dispiaciuta.
Penso che situazioni come queste richiedano il rosicchiamento delle unghie fino a cessata esistenza delle braccia.
Insomma, parliamoci chiaro. Sei veramente un'idiota se ti scordi di avvertire il tuo capo del fatto che stai male e che quindi non puoi cantare.
-Michael, penso che il problema sia ritrovare la ragazza che ha cantato ieri.
Sento una risata provenire dalle parti del capocanto e di Michael, e mi chiedo perchè lui stia ridendo.
Solo poi capisco. Ma è ovvio, quella ragazza sono io.
-Helena!
Mi alzo in piedi, godendomi lo sguardo scioccato di Joanne.
-Sì, Michael?
-Dovrei chiederti un favore... Eliza non può cantare perchè ho deciso di cambiare il sound, e mi chiedevo se potessi farlo tu...
-Ma certo!
Al capocanto non sembra vero che quella ragazza che ha cantato sia proprio lì davanti a lui, e comincia a farmi le domande più improbabili, alle quali io non so assolutamente cosa rispondere: qual è il mio stile di canto, se so tenere il falsetto per più di quindici secondi...
-Signor Keyne, io sono una ballerina, l'unica cosa che posso dirle è che lo schema vocale preso a modello per la mia voce è stato quello di Michael. Non so quanto questo possa aiutare...
Ora è felice come se fosse arrivato Babbo Natale.
-Se aiuta?! Non avremmo potuto sperare di meglio, mia cara.
Scusandosi con Michael mi porta nel plesso riservato al canto, e lì cominciamo a provare la canzone sopra il sound modificato.
Mi sento come un pesce fuor d'acqua. Il microfono non è il mio elemento, e non mi sento dentro nella canzone come invece è successo mentre cantavo con Michael.
Il signor Keyne invece è entusiasta della mia voce, e dopo solo due ore di prova mi rimanda a provare le coreografie o, per dirla con parole sue, ''vai a fare il tuo lavoro''.
Sì, mi sento decisamente meglio a fare il mio lavoro.
Come dire, sono nel mio elemento. Ed è decisamente più facile ballare che cantare. E attenta alla musica, e attenta al tempo, e attenta alla voce... ballare è più istintivo. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8. La tua energia è concentrata in quegli otto secondi, un movimento confluisce armonicamente nell'altro e non c'è tempo per pensare, per riflettere e per concentrarsi. Succede tutto improvvisamente, in quei preziosissimi otto secondi.
Michael è sorpreso di vedermi tornare dopo solo mezz'ora.
-Come mai così presto, Helena? Non dovresti provare?
-A quanto pare al signor Keyne piace la mia voce.
Rimane stupito, mentre io col sorriso sulla faccia mi vado a sistemare in ultima fila, come al solito.
***
Fra due ore inizierà il concerto. Ho smesso di provare, so tutto ormai. La mia memoria è così meccanica che potrei provare dormendo senza sbagliare nemmeno una mossa.
Sono chiusa nella mia camera d'albergo. Molto probabilmente tutto lo staff starà cercando la ragazza-miracolo che ha salvato lo spettacolo, ma non me ne importa niente.
Il mio dolore, che credevo morto e sepolto, è tornato a farmi visita come un vecchio amico. E' tornato a dirmi che sono una stupida a fare tutto questo, è tornato a dirmi che dovrei lasciarmi andare senza pensare a quello che avrebbe potuto essere.
-Cosa sto facendo?
Probabilmente anche mettersi a parlare con le pareti è indice di pazzia, ma oramai non ci faccio nemmeno più caso. Voglio solo sdraiarmi, affogare le sofferenze nella musica ed escludere il mondo. Lasciarlo fuori, a preoccuparsi di sé stesso in quel modo così schifosamente egoista, ma che da un perverso punto di vista è decisamente affascinante.
Affascinante, proprio come lui.
-Ma cosa diamine sto facendo?!
Non posso lasciare andare tutto ora! Sarei davvero egoista se lo facessi.
E piangere non serve a niente.
Sto quasi per aprire la porta, ma qualcuno dall'esterno mi precede, sbattendo la porta e abbracciandomi così forte che mi sembra di soffocare.
-Mi sono preoccupato tantissimo.
-Io... scusa, Michael...
-No no, scusa tu, Helena. Ti ho lasciato da sola...
Le sue labbra sfiorano delicatamente le mie.
-Non ti chiederò cosa hai fatto, Helena. Però, per favore, non sparire più così.
-Bravo, non mi chiedere cosa ho fatto, altrimenti uccido qualcuno.
-Perché, cosa hai fatto?
-Michael! Hai detto che non me lo avresti chiesto!
-Oh dai, sono curioso!
-Bene. Prometti di non arrabbiarti?
-D'accordo.-Mi prende in braccio, sedendosi sul letto. -Dimmi.
-Credo di essere gelosa, Mike.
-Gelosa?! E di chi...?
-Di quella razza di piovra gigante bionda! Sembra che tu voglia stare solo con lei!
-Oh, ma quanto sei bella quando fai la gelosa, piccola.
-Michael, ti consiglio di non scherzare su questo punto. Sai bene che sono davvero capace di uccidere.
-Ti senti rassicurata se ti dico che di lei non mi importa niente?
-Forse.
-Troppi dubbi, piccola. Just put your trust in my heart, and meet me in paradise...
-Ma davvero?
-Davvero. E andiamo su, ci staranno cercando.
Mi lascio portare da lui sul palco, e dall'inizio a fine concerto, sento crescere un sentimento nel mio cuore, un bellissimo sentimento.
Da vivere finchè dura.

You're the sun ɑnd I'm the moon.
In your shɑdow I cɑn shine.


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