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Cirque Du Soleil - Michael Jackson The IMMORTAL World Tour

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2013 23:13
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20/10/2011 08:00
 
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Regalino della mia adorata Vestale Antonella-60: la recensione dello spettacolo di Joe Vogel!! Poi ditemi se ce lo possiamo perdere questo show!!! [SM=x47932]


Il Michael Jackson del Cirque du Soleil: Immortal World Tour ha fatto il suo debutto in USA Sabato sera alla Joe Luis Arena in Detroit, Michigan.
Le due ore di spettacolo audio-visivo ha offerto un tripudio per i sensi nel modo in cui ha celebrato la produzione creativa e le idee sociali del defunto Re del Pop.

Prima dello show, una folla ansiosa – giovani, anziani, neri, bianchi e di ogni estrazione demografica- attendeva nella frizzante aria di Ottobre, scambiando ricordi.
Un uomo di mezza età ha rievocato di aver assistito al Victory Tour nel 1984. Una giovane ragazza ha ricordato singhiozzando il giorno in cui ha appreso della sua scomparsa e “Will You Be There” suonata a ripetizione. Una donna anziana ha raccontato di aver visto i Jackson 5 esibirsi a Detroit nel 1969. “Non riesco a credere che se n’è andato,” ha lamentato.

Arrivando giusto un paio d’anni dopo la tragica morte di Jackson – e nel mezzo del processo al suo medico personale, Dr. Conrad Murray – lo show è sembrato offrire un’esperienza catartica per molti presenti mentre introduceva una versione accessibile di lui ad una ennesima generazione di ascoltatori di musica.

Lo spettacolo in se è uno stravagante ibrido: in parte concerto rock, in parte teatro, in parte acrobazie, in parte commedia, ed in parte festa musicale. Il suo tono è più eccentrico di un tour mondiale di Jackson. Senza front man, lo show opta invece per una squadra di cinque persone ballerini di slapstick (N.D.T. È un tipo di Danza o rappresentazione teatrale che si basa sul linguaggio del corpo) impersonators chiamato i "fanatici" e un mimo versatile. Numerosi altri talenti sono presenti in più punti, tra cui un contorsionista affascinante, un violoncellista feroce, e un giovane ragazzo di fenomenale talento.

Lo spettacolo utilizza una live band, guidata da Greg Phillinganes collaboratore di lunga data di Jackson, per amplificare la sensazione da concerto e che introduce numerose marchi oggetti di scena di MJ (il guanto, il cappello, i mocassini) per rimandare giocosamente all'icona pop.

Eppure, è difficile superare l'assenza di Jackson sul palco. La sua presenza sullo schermo gigante nel montaggio di apertura genera un entusiasmo tangibile - è come se il pubblico lo stia aspettando che appaia in qualsiasi momento. Durante alcune delle parti più tranquille dello spettacolo - "I'll Be There," "Gone Too Soon"- il pubblico grida "We love you, Michael"!

Per cercare di riempire il vuoto, il regista Jamie King e lo scenografo Mark Fisher saggiamente hanno scelto il "The Giving Tree" di Michael Jackson come pezzo di ancoraggio scenico a governarne la metafora, creando un mondo simbolico per collocare la memoria di Jackson. Purtroppo, l'albero non ce l'ha fatta per lo show di Detroit a causa di problemi tecnici, causando al filo narrativo di sentirsi un po 'sconnesso e la modifica di alcuni dei numeri.

Ci sono stati alcuni altri indizi che lo show stava ancora trovando il suo assestamento. Il ritmo a volte era un po' turbolento e frammentato. Michael Jackson aveva una straordinaria capacità come creatore/performer di portare i suoi spettatori in un viaggio e non perderli per un secondo: sapeva quando andare forte e quando rallentare, quando essere stravagante e quando essere delicato. Era un maestro del pathos e della costruzione di tensione drammatica.

Sebbene l'Immortal show non ha ancora raggiunto quello standard elevato, esso riesce a catturare alcune parti della sua essenza. Il passaggio dalla meraviglia piena di "Childhood," che permette al pubblico di vedere dentro i cancelli di Neverland come le statue bronzee di bambini prendono vita, sfocia magnificamente nella frenetica, energia tribale di "Wanna Be Startin 'Somethin'". Il medley di Heartbreak Hotel / Smooth Criminal / In the Closet / Dangerous funziona anche bene, mescolando film noir e video filmati musicali con un assolo di violoncello, coreografie perfetta e una ballerina di Pole (N.D.T.forma di esibizione che combina danza e ginnastica con l'utilizzo di un “palo”). Allo stesso modo, il medley di Ghosts/Is It Scary/Threatened/Thriller, che inizia con una creatura strisciante fuori da un libro di racconti di grandi dimensioni, è uno dei punti forti dello show.

Palesemente assente dalla scaletta è "The Way You Make Me Feel", un classico che Jackson ha eseguito in ogni concerto dal Bad World Tour. Però ci sono alcune belle, meno note sorprese, comprese parti di "In the Closet", "Speechless" e "Little Susie". Quasi tutti i brani, tra cui "Billie Jean", sono costituiti in gruppi con due o tre altre tracce.

Tocchi abbaglianti abbondano. Intorno alla metà percorso, c'è una bella sequenza in cui Jackson descrive come egli è "solo il mezzo attraverso cui la musica scorre." Questa citazione è interpretata dal mimo, che mentre permette al suono di lavorare attraverso il suo corpo nel contempo le note musicali galleggiano in aria. Ciò è seguito da una splendida interpretazione di "Human Nature".

Sebbene lo showa presenta in primo luogo Jackson come un idealista uomo-bambino, di tanto in tanto gli altri aspetti irrompono. Per "They Don't Care About Us," prendendo spunto dai piani per il concerto This Is It, un esercito di robot marciano all'unisono, lampeggiando segni denaro e punti interrogativi in un montaggio video viengono riprodotti filmati di violenza, disperazione e distruzione.

Il finale torna su un terreno più sicuro, offrendo una chiamata guaritoria per la pace, l'unità e l'amore con un mash up (N.D.T. Un tipo di brano musicale composto interamente da parti di altri brani) di inni socialmente consapevoli come "Can You Feel It", "Black or White" e "Man in the Mirror". Bandiere vengono portate sul palco in guisa di un festival che fonde culture, acrobazie, danza e musica.

Per tutti la messa in scena elaborata e talento impressionante, tuttavia, la stella indiscussa è Michael Jackson. Il progettista musicale Kevin Antunes cui è stato dato accesso ai master delle registrazioni originali multitraccia dell'artista ha smontato via parte della produzione per mettere la voce singolare di Jackson in piena esposizione. Su alcune delle ballate soprattutto -"I'll Be There, "I Just Can't Stop Loving You" - l'effetto è stupefacente. Le sue apparizioni sugli schermi giganti hanno altrettanto portato una energia viscerale allo spettacolo.

In seguito, al di fuori dell'arena ragazzi eccitati hanno descritto le loro parti preferite dello spettacolo. Uno di loro, con gli occhi spalancati, ha parlato dei costumi a LED che si illuminano durante "Billie Jean".
In lontananza, dal garage, un uomo suonava "Thriller" con il suo sax, con le sue tensioni lamentosamente crescenti nella notte. Non poteva permettersi i biglietti per lo show, ha detto, ma voleva essere vicino per "celebrare il re."

www.huffingtonpost.com/joe-vogel/cirque-du-soleils-michael_b_1016...

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