Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

[dicono di lui] Kiki Chambers, che ha lavorato a Neverland dal 1991 al 2003, intervistata dal giornale svedese “Dagen”

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2010 22:06
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02/12/2010 16:33
 
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Un conto è paragonare Michael a se stessi, pensando di capirlo, un conto è pensare che, dato che io sento in un certo modo e ho determinate idee, per forza Michael doveva sentire nello stesso modo e avere determinate idee, altrimenti era pazzo/strano/ ha meritato quello che gli è successo. Se quando ti sei paragonata a Michael lo hai fatto nel primo modo (come mi è sembrato) allora certamente non mi riferivo a te. Mi riferivo a tutte quelle persone che dopo aver letto questi racconti, scrivono post il cui succo del discorso è "ma era veramente strano!"
Io credo che queste persone dovrebbero dimenticare per un attimo che la loro vita è mormale: escono, vanno dove vogliono, possono permettersi di mettersi le dita nel naso senza che i tabloid di tutto il mondo ti facciano foto. Mi sembra chiaro che, almeno a casa sua, lui volesse essere lasciato in pace. Ma come è stato detto, si trattava soprattutto di una forma di discrezione.
L'ho visto in parecchi film ma me lo ha raccontato anche una mia amica che ha lavorato in casa di gente facoltosa, che ci sono precise regole, dovute più che altro al mantenimento dell'ordine. Bisogna "fare rapporto" ai propri superiori e non rivolgersi direttamente al padrone di casa perchè egli assume parecchia gente proprio per doversi scrollare di dosso pensieri e responsabilità. C'entra poco in questo caso il carattere di Michael, quanto il normale funzionamento di una proprietà tanto grande.
Le parole di Kiki forse non sono state pronunciate per descrivere un'attitudine di Michael quanto per descrivere un modus operandi che è normale un certe case ricche, ma ovviamente al solito se ne è voluto fare una questione caratteriale.

02/12/2010 16:41
 
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Re:
ladythriller, 02/12/2010 16.33:

Un conto è paragonare Michael a se stessi, pensando di capirlo, un conto è pensare che, dato che io sento in un certo modo e ho determinate idee, per forza Michael doveva sentire nello stesso modo e avere determinate idee, altrimenti era pazzo/strano/ ha meritato quello che gli è successo. Se quando ti sei paragonata a Michael lo hai fatto nel primo modo (come mi è sembrato) allora certamente non mi riferivo a te. Mi riferivo a tutte quelle persone che dopo aver letto questi racconti, scrivono post il cui succo del discorso è "ma era veramente strano!"
Io credo che queste persone dovrebbero dimenticare per un attimo che la loro vita è mormale: escono, vanno dove vogliono, possono permettersi di mettersi le dita nel naso senza che i tabloid di tutto il mondo ti facciano foto. Mi sembra chiaro che, almeno a casa sua, lui volesse essere lasciato in pace. Ma come è stato detto, si trattava soprattutto di una forma di discrezione.
L'ho visto in parecchi film ma me lo ha raccontato anche una mia amica che ha lavorato in casa di gente facoltosa, che ci sono precise regole, dovute più che altro al mantenimento dell'ordine. Bisogna "fare rapporto" ai propri superiori e non rivolgersi direttamente al padrone di casa perchè egli assume parecchia gente proprio per doversi scrollare di dosso pensieri e responsabilità. C'entra poco in questo caso il carattere di Michael, quanto il normale funzionamento di una proprietà tanto grande.
Le parole di Kiki forse non sono state pronunciate per descrivere un'attitudine di Michael quanto per descrivere un modus operandi che è normale un certe case ricche, ma ovviamente al solito se ne è voluto fare una questione caratteriale.




Quel "SE" a me, sinceramente, fa un po' male...credevo di essere stata sempre (in tutti i topic) molto chiara in merito ma evidentemente così non è.
Ne prendo atto.
02/12/2010 16:44
 
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Re: Re:
meryna81, 02/12/2010 16.41:




Quel "SE" a me, sinceramente, fa un po' male...credevo di essere stata sempre (in tutti i topic) molto chiara in merito ma evidentemente così non è.
Ne prendo atto.


Quel "se" dovrebbe darti la prova che non mi permetto di dire di essere sicura di conoscere quello che pensano gli altri [SM=g27828] [SM=x47946]
Inoltre avevo scritto "come mi è sembrato" pensavo fosse sufficiente [SM=x47948]


[Modificato da ladythriller 02/12/2010 16:57]

02/12/2010 23:54
 
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Re: Re: Re: Re:
badgirl., 02/12/2010 7.40:




Oltre ad essere perfettamente d'accordo con te (ma va? ahaha!), provo a darti le spiegazioni che mi sono data io (e non solo), non essendo nemmeno io complottista.

Sicuramente MJ nel massimo del suo successo è risultato "scomodo". Soprattutto quando non si è più limitato alle sue doti artistiche, ma ha anche iniziato a interessarsi di affari (vedi catalogo).
Quindi era potente, sia a livello economico (non schierandosi da nessuna parte, fra l'altro) avendo raggiunto traguardi che nessuno aveva mai raggiunto prima, soprattutto nessuno di colore (altra cosa fondamentale!), e sia come impatto, e quindi influenza, sulle persone.

Con le prime accuse, purtroppo, non avendo affrontato un processo, si è dato il via ad ogni tipo di cattiveria, senza possibilità di smentita alcuna se non basandosi sulla fiducia che si poteva avere (o non avere, appunto) nelle sue parole, che erano già state messe in discussione dai fatti precedenti, che ben conosciamo (lo spiega bene anche il Taraborelli questo meccanismo).
Una volta distrutta la sua immagine, sempre secondo me naturalmente, hanno continuato su quella linea, primo perchè ci si guadagnava una montagna di soldi, e secondo perchè se avessero dovuto iniziare a raccontare la verità, si sarebbero dovuti sbugiardare da soli.
Quindi, alla fine, concluderei che è stato un insieme di cose, oltre, appunto, a quello che avevi già detto tu.



Analisi ampiamente condivisa ed in vari punti provata-argomentata da fonti attendibili, ma non tutto mi torna:
ok, Michael acquista il famoso catalogo, è la personalità più conosciuta al mondo, è d'impatto, ma strigi stringi non mi pare che potesse costituire un gravissimo pericolo per qualcuno...
Michael non ha mai avuto interesse a schierarsi politicamente, quindi non mi pare potesero sussistere paure da questo punto di vista. Aveva sicuramente influenza su un vasto pubblico, ma i suoi messaggi non avevano nulla di sovversivo, lui voleva più che altro dare gioia alle persone, regalare un pò di evasione, invitava a prendersi cura dei bambini e del pianeta, non ad andare in piazza a rovesciare il sistema.
Sicuramente dava fastidio tanto potere in una persona di colore, ma io non ricordo davvero per nessun altro un tale massacro mediatico, e mi fermo a prima del '93, e non me lo spiego a meno che in qualche nascosto dossier dei servizi segreti non vi siano prove che Michael progettasse di prendere il potere con un colpo di stato e governare l'America imponendo a tutti di imparare il moonwalk!! [SM=x47958]

03/12/2010 00:41
 
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Re:
[QUOTE:108004992=ladythriller, 02/12/2010 16.33]Un conto è paragonare Michael a se stessi, pensando di capirlo, un conto è pensare che, dato che io sento in un certo modo e ho determinate idee, per forza Michael doveva sentire nello stesso modo e avere determinate idee, altrimenti era pazzo/strano/ ha meritato quello che gli è successo. Se quando ti sei paragonata a Michael lo hai fatto nel primo modo (come mi è sembrato) allora certamente non mi riferivo a te. Mi riferivo a tutte quelle persone che dopo aver letto questi racconti, scrivono post il cui succo del discorso è "ma era veramente strano!"
Io credo che queste persone dovrebbero dimenticare per un attimo che la loro vita è mormale: escono, vanno dove vogliono, possono permettersi di mettersi le dita nel naso senza che i tabloid di tutto il mondo ti facciano foto. Mi sembra chiaro che, almeno a casa sua, lui volesse essere lasciato in pace. Ma come è stato detto, si trattava soprattutto di una forma di discrezione.
L'ho visto in parecchi film ma me lo ha raccontato anche una mia amica che ha lavorato in casa di gente facoltosa, che ci sono precise regole, dovute più che altro al mantenimento dell'ordine. Bisogna "fare rapporto" ai propri superiori e non rivolgersi direttamente al padrone di casa perchè egli assume parecchia gente proprio per doversi scrollare di dosso pensieri e responsabilità. C'entra poco in questo caso il carattere di Michael, quanto il normale funzionamento di una proprietà tanto grande.
Le parole di Kiki forse non sono state pronunciate per descrivere un'attitudine di Michael quanto per descrivere un modus operandi che è normale un certe case ricche, ma ovviamente al solito se ne è voluto fare una questione caratteriale.




Rispetto a quanto sottolineato spero che i miei interventi non abbiano dato quest'impressione, perchè il considerarlo strano o l'essersi cercato quanto gli è successo è quanto di più lontano possa esserci dal mio modo di vedere Michael.
Chiaro che elaboro le mie considerazioni su alcuni aspetti della sua vita in base al mio sentire e alle mie esperienze, questo mi consente però di avere verso di lui una forte empatia perchè ho ben chiaro che molti suoi comportamente che possono sembrare poco comprensibili altro non sono se non normali reazioni molto amplificate dal tipo di vissuti sui generis che ha avuto.
Sull'argomento del topic, la sua solitudine, sono convinta che Michael si sentisse molto solo, pur non essendo privo di amici e pur ricamando un pò sulla questione nelle interviste...
Secondo me la solitudine di Michael era essenzialmente la solitudine dell'anima di chi, per qualche aspetto, si sente ed è diverso dagli altri perchè ha vissuto qualcosa di non condivisibile, per lui l'elenco di cose è lungo e conosciuto l'infanzia, la famiglia, la fama planetaria, io non sottovaluterei la vitiligine.....
Vi sono cose che se non sono vissute direttamente non si possono comprendere appieno, e per quanto si cerchi di spiegare e chi ascolta si sforzi di capire, la distanza rimane, così come la sensazione di essere, in un certo senso , esclusi e soli.
03/12/2010 01:18
 
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Re: Re:
FLY67., 01/12/2010 19.10:

E molto difficile pensare a Mike come una persona con un caratterino invece che vederlo come il solito poveretto.
Non tormentiamoci,lui parlava con chi voleva quando voleva.
In una grande casa con centinaia di persone di servizio la regola principale può essere "non disturbatelo" ma nessuno ti spara addosso se poi lui decide di parlare con te.

Questa è la mia opinione.





Concordo su tutto!In particolare col grassetto... Io l'ho sempre trovato affascinante proprio per il caratterino (alquanto tosto), mica per il poveretto!! Poi, come dice Badirl, la gente alla fine c'ha creduto, ma voglio dire basta andare un po' più a fondo nelle cose e si scoprono dei lati più veritieri.. (Se proprio devo dirla tutta, a me non dispiace neanche il fatto che lui in pubblico faceva il personaggio, ma questo è un altro file!)



foreverdarling70, 03/12/2010 0.41:




Rispetto a quanto sottolineato spero che i miei interventi non abbiano dato quest'impressione, perchè il considerarlo strano o l'essersi cercato quanto gli è successo è quanto di più lontano possa esserci dal mio modo di vedere Michael. Chiaro che elaboro le mie considerazioni su alcuni aspetti della sua vita in base al mio sentire e alle mie esperienze, questo mi consente però di avere verso di lui una forte empatia perchè ho ben chiaro che molti suoi comportamente che possono sembrare poco comprensibili altro non sono se non normali reazioni molto amplificate dal tipo di vissuti sui generis che ha avuto. Sull'argomento del topic, la sua solitudine, sono convinta che Michael si sentisse molto solo, pur non essendo privo di amici e pur ricamando un pò sulla questione nelle interviste...Secondo me la solitudine di Michael era essenzialmente la solitudine dell'anima di chi, per qualche aspetto, si sente ed è diverso dagli altri perchè ha vissuto qualcosa di non condivisibile, per lui l'elenco di cose è lungo e conosciuto l'infanzia, la famiglia, la fama planetaria, io non sottovaluterei la vitiligine..... Vi sono cose che se non sono vissute direttamente non si possono comprendere appieno, e per quanto si cerchi di spiegare e chi ascolta si sforzi di capire, la distanza rimane, così come la sensazione di essere, in un certo senso , esclusi e soli.




Per quanto mi riguarda, perfetta!! [SM=g27811]


(@Meryna: scusa se mi intrometto, ma guarda che nei tuoi post si capisce benissimo cosa vuoi dire!!! [SM=x47938] )
03/12/2010 07:31
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
foreverdarling70, 02/12/2010 23.54:



Analisi ampiamente condivisa ed in vari punti provata-argomentata da fonti attendibili, ma non tutto mi torna:
ok, Michael acquista il famoso catalogo, è la personalità più conosciuta al mondo, è d'impatto, ma strigi stringi non mi pare che potesse costituire un gravissimo pericolo per qualcuno...
Michael non ha mai avuto interesse a schierarsi politicamente, quindi non mi pare potesero sussistere paure da questo punto di vista. Aveva sicuramente influenza su un vasto pubblico, ma i suoi messaggi non avevano nulla di sovversivo, lui voleva più che altro dare gioia alle persone, regalare un pò di evasione, invitava a prendersi cura dei bambini e del pianeta, non ad andare in piazza a rovesciare il sistema.
Sicuramente dava fastidio tanto potere in una persona di colore, ma io non ricordo davvero per nessun altro un tale massacro mediatico, e mi fermo a prima del '93, e non me lo spiego a meno che in qualche nascosto dossier dei servizi segreti non vi siano prove che Michael progettasse di prendere il potere con un colpo di stato e governare l'America imponendo a tutti di imparare il moonwalk!! [SM=x47958]





Ti rispondo anticipando subito che non ho mai detto che questa analisi non potesse presentare delle falle per qualcuno (ahaha!! - allora sarebbe chiaro a tutti cosa è successo e non ci sarebbero varie versioni sull'argomento, no?).

Per il fatto che non si è schierato politicamente, è proprio quello che ho detto io........ecco, appunto, forse avrebbe fatto comodo a qualcuno che lo avesse fatto!(era proprio questo il discorso).

E per quanto riguarda l'importanza del catalogo.........c'è gente che crede che sia stato ucciso per questo! (è solo per farti capire come ad alcuni sembrano ovvie alcune cose che altri escludono a priori).


Per quanto riguarda tutto il discorso successivo.....beh ribadisco quello che ho appena detto.
Ad alcuni sembrano ovvie cose che altri escludono a priori.
E' un pò come la questione della voce "è lui o non è lui".

Direi che nessuno si deve sentire in diritto di sapere la verità ed insegnarla agli altri (???), ognuno si è formato una propria opinione(condivisibile o meno) in base a vari fattori (che spesso fanno la differenza!), ma non si può ogni volta trasformare il tutto in uno scontro dove qualcuno deve imporsi sugli altri, ecchè cavolo!........sembra quasi che si debba vincere un premio! Mah!

Detto questo, però, aggiungo solo (e non posso proprio farne a meno!) che noto con quanta facilità si tende a scordare/minimizzare alcuni fatti invece, ahimè, parecchio ovvi!

JIre quanto mi trovi d'accordo sul fatto che il fare il "personaggio" lo rendesse ancora più interessante! (ahaha!!)
[Modificato da badgirl. 03/12/2010 08:46]
03/12/2010 12:00
 
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Concordo con chi, qualche intervento fa, ha parlato di "solitudine dell'anima".
Personalmente non apprezzo molto tutto il vittimismo di Michael riguardo alla solitudine, l'infanzia perduta.. credo che di occasioni per, diciamo così, "normalizzare" la sua esistenza ne abbia avute parecchie, poi magari non ha saputo o meglio voluto coglierle.
Insomma, di persone famose e ricche come Michael credo ce ne siano state e ce ne siano altre, ma riescono a gestire le proprie relazioni in modo più tradizionale, avere amici della loro età, spassarsela un pò che cavolo, senza lamentarsi tipo "nessuno mi capisce.." Penso anche al fatto di farsi una famiglia, magari dei figli con una persona non con una specie di assistente, che poi si paga per sparire dalla vita e dall'educazione dei bambini.
Poi, sinceramente credo che lui si sia costruito ad hoc questo personaggio e ci abbia gocato un pò, agevolato dal suo essere stato bimbo prodigio, dalla sua vocina..ma insomma fino ad un certo punto almeno (diciamo fino al processo) ha fatto scele lucide e consapevoli, conoscendo le conseguenze. Io amo moltissimo Michael, era davvero un genio musicale, e mi sembrerebbe di fare un torto alla sua intelligenza dipingendolo sempre come una povera vittima, prima del padre, poi dello show business, poi della troppa fama, poi..
[Modificato da lialla 03/12/2010 12:02]
03/12/2010 12:11
 
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Bella intervista, avevo già intuito leggendo il libro della Jones che questa donna kiki Chambers è stata una delle poche persone più rispettose verso Michael. E non è stato da poco...
03/12/2010 15:19
 
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Re: Re:
foreverdarling70, 03/12/2010 0.41:


Sull'argomento del topic, la sua solitudine, sono convinta che Michael si sentisse molto solo, pur non essendo privo di amici e pur ricamando un pò sulla questione nelle interviste...
Secondo me la solitudine di Michael era essenzialmente la solitudine dell'anima di chi, per qualche aspetto, si sente ed è diverso dagli altri perchè ha vissuto qualcosa di non condivisibile, per lui l'elenco di cose è lungo e conosciuto l'infanzia, la famiglia, la fama planetaria, io non sottovaluterei la vitiligine.....
Vi sono cose che se non sono vissute direttamente non si possono comprendere appieno, e per quanto si cerchi di spiegare e chi ascolta si sforzi di capire, la distanza rimane, così come la sensazione di essere, in un certo senso , esclusi e soli.


Guarda che la pensiamo allo stesso modo e abbiamo espresso lo stesso concetto in maniera diversa. La sua non era una solitudine fisica ma mentale e intellettuale perchè la maggior parte delle persone che lo circondava non aveva vissuto nulla di simile. Non a caso si è ritrovato amico della Taylor, perchè anche lei era stata una bambina prodigio, così come la Shields e McKulkin.
proprio per il suo vossuto particolare non possiamo pretendere di conoscerlo appieno nè di criticarlo, anche se è normale avere una certa empatia con lui.



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