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Ricordi sbiaditi. Terminata: 22 capitoli. Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2013 18:44
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02/03/2010 18:28
 
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Voglio il seguito...............non ti lascerò un attimo di pace!!!!
04/03/2010 18:29
 
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Capitolo 9

Erano passati tre giorni da quella telefonata e due da quando aveva rivisto Daniel, ma il telefono di casa sua non aveva squillato nemmeno una volta.

Michael non si era fatto minimamente sentire, il che era piuttosto strano, visto che ormai non passava giorno in cui non si sentissero e passassero ore al telefono.
Aveva un paura incredibile di poter perdere il suo migliore amico, non ce l’avrebbe fatta a stare un altro giorno senza lui, senza sapere che stava bene e che nulla tra loro era cambiato.
Allungò la mano verso la cornetta, fece il numero di Neverland..uno squillo…due squilli…al terzo squillo qualcuno rispose ma il dito di Niki era stato più veloce premendo il pulsante rosso sul telefono e facendo cadere la linea.
Fece un lungo sospiro.
All’improvviso il telefono iniziò a suonare. “porca miseria, ha visto il mio numero sul display…”
Rispose al telefono e riconobbe l’inconfondibile voce di Michael…ma riattaccò immediatamente.
Portò una mano sulla fronte, agitando sconsolata la testa e pensando di aver fatto l’ennesima stupidaggine.
Il telefono riprese quasi subito a squillare Michael si scusò dei giorni di silenzio e la invitò per il giorno dopo a casa sua. Del resto sarebbe stato il suo compleanno.

***

Sdraiata con le braccia sotto al cuscino e la bocca mezza aperta con un ciuffo di capelli che le coprivano quasi completamente il volto, Nicole salutava la mattina del suo 29° compleanno.
La sveglia iniziò a suonare quando la lancetta più corta raggiunse il 10.
Cercò di racimolare le forze non tanto per alzarsi ma almeno per poter spengere quell’aggeggio infernale.
Stravolta dalla nottata insonne passata a pensare e a riflettere su cose che nemmeno lei stessa riusciva a capire si alzò dal letto sistemandosi alla meno peggio i pantaloncini di due taglie di troppo.

Sentì distrattamente un altro suono metallico attraversarle l’udito. La sveglia? Ancora…
Ah no, il campanello…
Si diresse verso la porta.
-Chi è che rompe?- disse senza aprire la porta con un tono di voce rauco dal sonno ma alto a sufficienza.
-Siamo di cattivo umore.-
Fa anche il simpatico, viaggio a vele spiegate verso la vecchiaia e mi vengono anche a disturbare.
Cercò di dare un senso a quella specie di cespuglio che si ritrovava per capelli e aprì la porta sbuffando.

-Amore mio ti ho svegliata?-
-No ci ha pensato la sveglia grazie.-

Daniel la salutò con un lungo e appassionato bacio senza darle il tempo nemmeno di vedere la collana che le aveva chiuso intorno al collo.
Il freddo dell’oro bianco a contatto con la pelle le fece venire un brivido lungo tutta la schiena e si staccò dal bacio con aria interrogativa.
Portò subito le mani sulla catenina e si precipitò allo specchio per vederla interamente.
Un piccolo ciondolo che creava la parola “Amore” brillava sotto le dita nervose di Nicole.
-Questo è tutto ciò che sei per me…ricordalo sempre.-
Le sussurrò all’orecchio avvolgendole la vita con le mani.

Arrivata a Neverland quella sera trovò davanti ai suoi occhi la più bella festa che le avessero mai organizzato. Nella sua vita a causa del suo rapporto con suo padre e la perdita di sua madre, non aveva mai veramente festeggiato un compleanno. L’unico che ricordava era quello dei vent’anni quando era già a Los Angeles, da sola e festeggiò con una sua amica che la portò in discoteca e ballarono per tutta la notte.
Ma ora non c’erano né palloncini, né centinaia di invitati, orchestre o champagne e caviale, tutto quello che vedeva valeva molto più di qualsiasi altra cosa.
Michael aveva fatto allestire un cinema all’aperto tra i verdi viali illuminati del suo Ranch e per quella sera, per tutta la sera, avrebbero visto e rivisto un unico immancabile film: il moulin rouge. Extra inclusi ovviamente.
C’era una tavola enorme imbandita di ogni genere di schifezza conosciuta sulla faccia della terra. Da una parte hot dog, pizza, patatine fritte e dall’altra i dolci…caramelle gommose, liquirizie rosse, cioccolatini, pop corn caramellati e bevande di ogni genere aromatizzate persino al cocco.
Il tutto sarebbe stato divorato su una coperta stesa sull’erba come un pip-nic sotto il cielo stellato.

Nicole si avvicinò al Michael sorridendo

-Ma non ti faceva schifo questo film?-

-A te piace, è questo l’importante…-
Le prese una mano e si diressero verso il distributore di orsetti gommosi.
-Solo per oggi però…- aggiunse Michael sorridendole e addentando un orsetto alla fragola.

Durante il film, mentre Nicole Kidman cantava “one day i'll fly away” guardando fuori la finestra di un enorme palazzo a forma di elefante, Niki sentì il litro di coca cola alla ciliegia fare il suo effetto diuretico.
-Mike pipì…-
-Cosè un messaggio in codice?-
-Eddai scemo, non si prende in giro la festeggiata.-
Michael scoppiò a ridere.
-Va bene…prenderesti un altro po’ di marshmallow, quelli bianchi però, dovrebbero stare dentro qualche cassetto…-
-Come si dice?-
-Per favore!-

Nicole stava per tornare alla sua postazione, quasi correndo per perdere così meno film possibile, quando si ricordò della richiesta di Michael.
Iniziò a frugare in tutti i cassetti…ma niente marshmallow.
C’era di tutto lì dentro, sembrava la borsa di Mary Poppins, quando finalmente riuscì a trovare il sacchetto che cercava si accorse che sotto la confezione c’era una foto che le sembrava di aver già visto prima…

Tornò con un’espressione pallida in viso, sembrava aver appena visto un fantasma. Michael se ne accorse immediatamente.
-Niki che cos’hai?-
-Niente tieni le caramelle…-

Fece finta di niente, cercò di concentrarsi sul film ma quelle caramelle già non gli andavano più. Il suo sguardo cadde sulla collana di Nicole.

-Bella collana, è nuova?-
Chiese Michael cercando di iniziare una qualsiasi conversazione con la speranza di riuscire a scoprire cosa le fosse successo o cosa avesse visto di tanto sconvolgente da farle assumere un’espressione talmente seria e preoccupata.
-Me l’ha regalata Daniel…- disse senza nemmeno pensarci ascoltando nel frattempo ricordi di tutt’altro genere all’interno della sua mente.
Lui si pentì subito di aver fatto quella domanda, c’erano miliardi di cose che avrebbe potuto chiederle e aveva scelto proprio quella che riguardava Daniel…
Mentre cercava un nuovo pretesto per parlare, continuava a guardare il film che era quasi giunto alla fine.
Ma fu Nicole a rompere il silenzio stavolta e non c’era bisogno di nessun strano giochetto per arrivare alla sua verità, lei era già arrivata alla sua e ora doveva farci i conti.

-Perché non me l’hai detto?-
Gli domando improvvisamente con un tono di voce calmo e nervoso allo stesso tempo.

-Che cosa?-
Ribattè Michael cadendo assolutamente dalle nuvole mentre sgranocchiava un m&m’s.

Niki prese un lungo respiro, quasi stesse cercando il coraggio per affrontare quel discorso, cercava le parole, un senso, qualunque cosa per poter dire quello che ricordava adesso, ma le mancò improvvisamente il fiato.

Riprese aria cercando di bloccare le lacrime e mandare giù il nodo che le si era formato in gola talmente grande da bloccarle ogni movimento.
Michael iniziava a preoccuparsi, non l’aveva mai vista così.
-Nicole, cosa dovevo dirti?-

Senza riuscire a dire a niente, lo guardò fisso negli occhi, con la sguardo implorante e le mani che iniziavano a tremare.
-Questo- disse gettandogli addosso la fotografia che si era piegata in un angolo tra le sue mani.

-Te lo ricordi?- Michael sgranò gli occhi che divennero luminosi come mai li aveva visti prima. -Niki oh mio Dio ricordi davvero?- le prese una mano tra le sue e l’abbracciò istintivamente senza riuscire a capire la reazione di Nicole di poco prima.
-Non sei contenta?-
Nicole scoppiò a piangere…

[Modificato da huhu91 04/03/2010 18:34]
04/03/2010 18:41
 
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Interessante questo capitolo...continua,per favore.[SM=g27838]
06/03/2010 17:33
 
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Dai continua!!!!!!!!!!!!!!
07/03/2010 00:21
 
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Evvai che Niki ha ricordato!!!!!!!!! Dai Daniel levati dalle balle, ora c'è posto solo x Michael ;-))))))) . Sono troppo curiosa di leggere il seguito, incrocio le dita x il meglio :-))))) .

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07/03/2010 01:11
 
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Re:
BEAT IT 81, 07/03/2010 0.21:

Evvai che Niki ha ricordato!!!!!!!!! Dai Daniel levati dalle balle, ora c'è posto solo x Michael ;-))))))) . Sono troppo curiosa di leggere il seguito, incrocio le dita x il meglio :-))))) .




ehehehe....e qui ci sta il quotone!!!

bellissimi capitoli...mi sono appena rimessa in pari e ....wow....sono senza fiato...finalmente niki ricorda!!!! sono ansiosa di leggere il prossimooooo

07/03/2010 20:08
 
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Bella, interessante, avvincente..c'è tutto in questa storia!!!
Mi sono appena messa in pari e non posso che farti i miei più sentiti complimenti cara! Continua presto!!! [SM=g27823]
07/03/2010 20:20
 
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[SM=g27828] Grazie ragazze, nuovo capitolo in arrivo...

Daniel, Daniel...eh lo so... [SM=x47958]
[Modificato da huhu91 07/03/2010 20:25]
07/03/2010 20:21
 
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Capitolo 10

Assurdo pensarci, assurdo parlarne, ma paradossale è soprattutto averlo vissuto. Eccomi qui, a fatica sono riuscita a raccontare gli eventi che mi hanno portata fino a qui. In questo stato di smarrimento in cui non so dove andare, cosa fare, neanche che tipo di pensieri ascoltare e quali invece cacciare dalla mia mente il più veloce possibile. Ma adesso so. Ora ho capito. Finalmente di sbiadito nella mia vita non c’è più nulla ed è questo forse che più di tutto mi mette addosso un’agitazione incontrollabile. Ogni volta che penso a lui adesso mi tremano le gambe, provate a immaginare cosa sento quando invece gli sono accanto.
Fa paura, fa male, ancora non riesco a credere che sia potuto accadere veramente.
Vorrei poter riuscire a farvi capire come mi sento, davvero. Ma come posso farlo se nemmeno io so cosa provo?
Dovrei lasciarmi andare, dovrei prendere tutto come se nulla fosse accaduto e andare avanti per la mia strada.
Il fatto è che ora, forse per la prima vera volta in vita mia, sono confusa.
È come se mi fossi persa per tutto questo tempo qualcosa che aspettavo si avverasse invece dal principio della mia esistenza. Trovare qualcuno da amare e che ti sappia amare almeno con la tua stessa intensità, quell’amore che non ha bisogno di parole, di gesti plateali né di cure particolari, quell’amore che necessita solo dell’amore. Nutrirsi esclusivamente l’uno dell’altra, eliminare tutto il resto, estraniarsi dalla realtà e rifugiarsi in quel luogo senza spazio né tempo dove gli innamorati viaggiano a vele spiegate nel luogo che tutti cercano di raggiungere durante la loro vita. Quel posto chiamato semplicemente felicità. Innamorati? Ma perché parlo di innamorati adesso, io e Michael non siamo…innamorati.

Vorrei svegliarmi e stavolta dimenticare tutto, cancellare ogni cosa e ricominciare da capo, ma so che eliminerei anche i momenti più belli, quelli di cui vi parlavo prima, quando la felicità sembra più vicina che mai.
No, non è una buona idea. Forse è meglio così. È ora che finalmente prenda una decisione e la smetta di fargli e farmi del male in questo modo. So che soffre, lo vedo lo sento da come mi guarda, da come la sua voce vellutata cambia quando il pensiero di me e Daniel gli sfiora la mente. Non dovrei cedere quando si avvicina troppo pericolosamente alla mia bocca, non dovrei riempirmi i polmoni col suo profumo e trascendere da tutto con un solo respiro. Ma non ci riesco, quando guardo i suoi occhi e mi perdo nella profondità nocciola di quelle pupille piene di luce, mi si stringe il cuore. L’odore dei suoi capelli e la loro morbidezza a contatto con le mie dita, adoro quando mi stringe tra le sue braccia e riesce a farmi pensare solo a lui. Vorrei poter resistere. Vi giuro che ci provo. Ma provate voi a resistere a quelle labbra, a non sciogliervi davanti a quel sorriso che oscurebbe il sole se ne avesse la possibilità. Sono pronta a scommettere qualsiasi cosa che nessuno ci riuscirebbe. Io almeno so di non poterlo fare, ma so anche che devo farlo. Sono debole davanti a lui. La donna forte e intraprendente che credevo di essere stata in grado di diventare vacilla di fronte al suo cuore. Magari mi sono creata qualcosa nella mente che non corrispondeva alla realtà, ho sopravvalutato persino me stessa.
Mi do la colpa di tutto, sono pronta a prendermi ogni responsabilità laddove il destino non ha giocato beffardo le sue carte al nostro posto. Ci ha messo lo zampino qualcosa di molto più infido e nascosto. Si ok, dare la colpa al destino, al caso, anche questo è forse un segno della mia debolezza.
Ma vorrei davvero avere qualcuno da rimproverare, qualcuno da incolpare per tutto questo dolore, per l’angoscia del dubbio, del silenzio…
Michael. Potrei provare a dare la colpa perfino a lui, sapeva in che condizioni io fossi, sapeva che il mio cuore era intrappolato in un amore già finito ma ancora non dimenticato. Eppure, lui era lì.
Perché non ha provato a dirmi la verità?
Ma soprattutto perché non ha provato a staccarsi da me, sarebbe stato tutto più facile.
Lui e il suo bisogno incondizionato di amare, il modo in cui riesce ad attrarre l’attenzione delle persone, il modo in cui parla, in cui si muove, il magnetismo innato di cui è dotato…no, non e sua la colpa per tutto questo.

Vi dicevo una volta che l’unico uomo che fosse riuscito ad entrare nel più profondo del mio cuore era stato Daniel, beh si, lo confermo. Lo avevo conosciuto per caso, circa sei anni fa, quando New York, Michael e Vogue erano lontani anni luce dal centro del mio piccolo mondo.
Posso anche aggiungere però che nessuno è mai riuscito a strapparmelo e farlo suo portandoselo via insieme a tutta la mia felicità.
Nessuno eccetto Michael.
E’ per questo che sono confusa, ho scelto Daniel, ho scelto l’uomo che amavo da una vita, che amo da una vita…dovrei dire. Ed così. O forse mi sono costretta a convincermi che sia così.
Magari ho scelto solo la via più facile.
I sentimenti quando sono troppo forti, quando perdono il senso di avere un nome e lasciano spazio solo all’emozione, mi mettono una paura incredibile. L’amore diventa talmente grande da divenire più imponente di me, del mio amore per me stessa e quando si ama così si finisce sempre per soffrire. Io sono stanca di soffrire.
Nella mia vita volevo solo un po’ di serenità, arrivare dove sono arrivata e stare lontano da mio padre il più possibile. Tutto questo brancolare nel buoi non era compreso.
La vita è così, no? Succedono cose inaspettate, a volte piacevoli a volte no è banale quanto retorico e inutile dirlo. Supera la fantasia….direi che se è per questo l’abbiamo superata da un pezzo.


Dopo quella sera a casa di Michael sono andata via senza dire una sola parola. L'ho lasciato lì. Da solo. E vi giuro che il suo sguardo in quel momento mi ha uccisa almeno mille volte in un solo secondo. Il giorno dopo, con una notte insonne alle spalle e migliaia di fazzoletti pieni di lacrime ai piedi del mio letto mi sono resa conto che non era giusto, non potevo lasciarlo così, dovevamo parlare.
Arrivata a Neverland credevo che Bill, il capo della sicurezza, non mi avrebbe fatta entrare o che si sarebbe inventato una scusa del tipo: "Il signor Jackson non vuole essere disturbato". Ma così non accadde.
Salii le scale mentre dal piano superiore una musica lenta e nostalgica di una pianoforte accompagnava il procedere dei miei passi.
Michael era seduto di spalle, indossava una camicia rossa sulla quale i ricci sciolti cadevano disordinati.
Mi avvicinai in silenzio, ma appena mi vide smise di suonare.

-Scusa non volevo disturbarti.- dissi distrattamente con ancora nella mente le dolci note di quella meravigliosa melodia.

-Figurati...Sono contento che tu sia qui.-

Parlammo di quella sera al locale, di Sophie e di tutto il resto.
Rimanemmo per un pò in silenzio, imbarazzati, come se il tempo avesse già parlato per noi.
Non c'è stato bisogno di dire o fare niente di particolare, sapevo già tutto ciò che avrebbe voluto dirmi ed era lo stesso per lui.

-Sophie l'hai conciata proprio per bene.-

Adoro quando riesce ad ironizzare sulle cose e far passare tutta la tensione con un sorriso.

-La prossima volta me la prendo con te.-

Michael si alzò e andò chiudere lo spartito sul pianoforte, mentre fuori iniziò a piovere. Quella pioggia, il ticchettio delicato delle goccioline sui vetri della finestra, ci riportò entrambi a quella sera. Non so bene come, ma quel particolare perse subito di interesse quando Michael si avvicinò e bloccò i ricordi con i un bacio.

Dopo quegli ultimi avvenimenti, sono stata per un po’ lontana da lui, lontana dalla magia di quel parco e lontana, volontariamente, da tutta quella storia. In quel lasso di tempo però mi sono resa conto che in realtà era stato Daniel a mancarmi fino a perdere il fiato era stato nuovamente lui.
Non so realmente cosa sia. Amore, possessività, malinconia per ciò che eravamo un tempo. Credo sia un mix di tutte queste cose. Eppure mi capita spesso di pensare anche a Mike, mi mancano le nostre risate, mi manca da morire ogni singolo attimo passato insieme a lui. Vorrei che la scelta di stare con Daniel non escludesse il poter continuare ad avere la mia amicizia con Michael. Se non fosse per ciò che mi provoca quando mi guarda, se non smuovesse in me un sentimento del tutto incontrollabile, lo lascerei fare, lo lascerei esplodere, ma se Daniel non ci fosse. È per questo che è meglio che per un po’ adesso io gli stia lontano.
Ma ancora più di difficile ora sarà trovare il coraggio e soprattutto le parole per dirglielo.
07/03/2010 20:34
 
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Noooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!! Niki nn fare l'errore più grosso della tua vita, x favore!!!!! Nn lasciare Mike!!! No dai, ti prego, nn può succedere, nn è giusto!!!! Che palle Daniel.... Cmq bellissima la parte dove Niki parla fra sè e sè, bravissima!!! Spero solo che Niki nn faccia la cavolata che sta x fare.....

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