Capitolo 9
Erano passati tre giorni da quella telefonata e due da quando aveva rivisto Daniel, ma il telefono di casa sua non aveva squillato nemmeno una volta.
Michael non si era fatto minimamente sentire, il che era piuttosto strano, visto che ormai non passava giorno in cui non si sentissero e passassero ore al telefono.
Aveva un paura incredibile di poter perdere il suo migliore amico, non ce l’avrebbe fatta a stare un altro giorno senza lui, senza sapere che stava bene e che nulla tra loro era cambiato.
Allungò la mano verso la cornetta, fece il numero di Neverland..uno squillo…due squilli…al terzo squillo qualcuno rispose ma il dito di Niki era stato più veloce premendo il pulsante rosso sul telefono e facendo cadere la linea.
Fece un lungo sospiro.
All’improvviso il telefono iniziò a suonare. “porca miseria, ha visto il mio numero sul display…”
Rispose al telefono e riconobbe l’inconfondibile voce di Michael…ma riattaccò immediatamente.
Portò una mano sulla fronte, agitando sconsolata la testa e pensando di aver fatto l’ennesima stupidaggine.
Il telefono riprese quasi subito a squillare Michael si scusò dei giorni di silenzio e la invitò per il giorno dopo a casa sua. Del resto sarebbe stato il suo compleanno.
***
Sdraiata con le braccia sotto al cuscino e la bocca mezza aperta con un ciuffo di capelli che le coprivano quasi completamente il volto, Nicole salutava la mattina del suo 29° compleanno.
La sveglia iniziò a suonare quando la lancetta più corta raggiunse il 10.
Cercò di racimolare le forze non tanto per alzarsi ma almeno per poter spengere quell’aggeggio infernale.
Stravolta dalla nottata insonne passata a pensare e a riflettere su cose che nemmeno lei stessa riusciva a capire si alzò dal letto sistemandosi alla meno peggio i pantaloncini di due taglie di troppo.
Sentì distrattamente un altro suono metallico attraversarle l’udito. La sveglia? Ancora…
Ah no, il campanello…
Si diresse verso la porta.
-Chi è che rompe?- disse senza aprire la porta con un tono di voce rauco dal sonno ma alto a sufficienza.
-Siamo di cattivo umore.-
Fa anche il simpatico, viaggio a vele spiegate verso la vecchiaia e mi vengono anche a disturbare.
Cercò di dare un senso a quella specie di cespuglio che si ritrovava per capelli e aprì la porta sbuffando.
-Amore mio ti ho svegliata?-
-No ci ha pensato la sveglia grazie.-
Daniel la salutò con un lungo e appassionato bacio senza darle il tempo nemmeno di vedere la collana che le aveva chiuso intorno al collo.
Il freddo dell’oro bianco a contatto con la pelle le fece venire un brivido lungo tutta la schiena e si staccò dal bacio con aria interrogativa.
Portò subito le mani sulla catenina e si precipitò allo specchio per vederla interamente.
Un piccolo ciondolo che creava la parola “Amore” brillava sotto le dita nervose di Nicole.
-Questo è tutto ciò che sei per me…ricordalo sempre.-
Le sussurrò all’orecchio avvolgendole la vita con le mani.
Arrivata a Neverland quella sera trovò davanti ai suoi occhi la più bella festa che le avessero mai organizzato. Nella sua vita a causa del suo rapporto con suo padre e la perdita di sua madre, non aveva mai veramente festeggiato un compleanno. L’unico che ricordava era quello dei vent’anni quando era già a Los Angeles, da sola e festeggiò con una sua amica che la portò in discoteca e ballarono per tutta la notte.
Ma ora non c’erano né palloncini, né centinaia di invitati, orchestre o champagne e caviale, tutto quello che vedeva valeva molto più di qualsiasi altra cosa.
Michael aveva fatto allestire un cinema all’aperto tra i verdi viali illuminati del suo Ranch e per quella sera, per tutta la sera, avrebbero visto e rivisto un unico immancabile film: il moulin rouge. Extra inclusi ovviamente.
C’era una tavola enorme imbandita di ogni genere di schifezza conosciuta sulla faccia della terra. Da una parte hot dog, pizza, patatine fritte e dall’altra i dolci…caramelle gommose, liquirizie rosse, cioccolatini, pop corn caramellati e bevande di ogni genere aromatizzate persino al cocco.
Il tutto sarebbe stato divorato su una coperta stesa sull’erba come un pip-nic sotto il cielo stellato.
Nicole si avvicinò al Michael sorridendo
-Ma non ti faceva schifo questo film?-
-A te piace, è questo l’importante…-
Le prese una mano e si diressero verso il distributore di orsetti gommosi.
-Solo per oggi però…- aggiunse Michael sorridendole e addentando un orsetto alla fragola.
Durante il film, mentre Nicole Kidman cantava “one day i'll fly away” guardando fuori la finestra di un enorme palazzo a forma di elefante, Niki sentì il litro di coca cola alla ciliegia fare il suo effetto diuretico.
-Mike pipì…-
-Cosè un messaggio in codice?-
-Eddai scemo, non si prende in giro la festeggiata.-
Michael scoppiò a ridere.
-Va bene…prenderesti un altro po’ di marshmallow, quelli bianchi però, dovrebbero stare dentro qualche cassetto…-
-Come si dice?-
-Per favore!-
Nicole stava per tornare alla sua postazione, quasi correndo per perdere così meno film possibile, quando si ricordò della richiesta di Michael.
Iniziò a frugare in tutti i cassetti…ma niente marshmallow.
C’era di tutto lì dentro, sembrava la borsa di Mary Poppins, quando finalmente riuscì a trovare il sacchetto che cercava si accorse che sotto la confezione c’era una foto che le sembrava di aver già visto prima…
Tornò con un’espressione pallida in viso, sembrava aver appena visto un fantasma. Michael se ne accorse immediatamente.
-Niki che cos’hai?-
-Niente tieni le caramelle…-
Fece finta di niente, cercò di concentrarsi sul film ma quelle caramelle già non gli andavano più. Il suo sguardo cadde sulla collana di Nicole.
-Bella collana, è nuova?-
Chiese Michael cercando di iniziare una qualsiasi conversazione con la speranza di riuscire a scoprire cosa le fosse successo o cosa avesse visto di tanto sconvolgente da farle assumere un’espressione talmente seria e preoccupata.
-Me l’ha regalata Daniel…- disse senza nemmeno pensarci ascoltando nel frattempo ricordi di tutt’altro genere all’interno della sua mente.
Lui si pentì subito di aver fatto quella domanda, c’erano miliardi di cose che avrebbe potuto chiederle e aveva scelto proprio quella che riguardava Daniel…
Mentre cercava un nuovo pretesto per parlare, continuava a guardare il film che era quasi giunto alla fine.
Ma fu Nicole a rompere il silenzio stavolta e non c’era bisogno di nessun strano giochetto per arrivare alla sua verità, lei era già arrivata alla sua e ora doveva farci i conti.
-Perché non me l’hai detto?-
Gli domando improvvisamente con un tono di voce calmo e nervoso allo stesso tempo.
-Che cosa?-
Ribattè Michael cadendo assolutamente dalle nuvole mentre sgranocchiava un m&m’s.
Niki prese un lungo respiro, quasi stesse cercando il coraggio per affrontare quel discorso, cercava le parole, un senso, qualunque cosa per poter dire quello che ricordava adesso, ma le mancò improvvisamente il fiato.
Riprese aria cercando di bloccare le lacrime e mandare giù il nodo che le si era formato in gola talmente grande da bloccarle ogni movimento.
Michael iniziava a preoccuparsi, non l’aveva mai vista così.
-Nicole, cosa dovevo dirti?-
Senza riuscire a dire a niente, lo guardò fisso negli occhi, con la sguardo implorante e le mani che iniziavano a tremare.
-Questo- disse gettandogli addosso la fotografia che si era piegata in un angolo tra le sue mani.
-Te lo ricordi?- Michael sgranò gli occhi che divennero luminosi come mai li aveva visti prima. -Niki oh mio Dio ricordi davvero?- le prese una mano tra le sue e l’abbracciò istintivamente senza riuscire a capire la reazione di Nicole di poco prima.
-Non sei contenta?-
Nicole scoppiò a piangere…
[Modificato da huhu91 04/03/2010 18:34]