Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

Ricordi sbiaditi. Terminata: 22 capitoli. Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2013 18:44
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21/03/2010 01:59
 
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Ho letto gli ultimi due capitoli tutti d'un fiato...Grande Niki !!!!!!!!!!!!!!!!!! Sono troppo contenta x quei due qui, era ora ;-)))))))))) . Xò ora voglio il seguito!!!!!! Così sul più bello nn si può cacchiarola...Continua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bravissima come sempre :-))))))))

It's all for Love...L-O-V-E - Michael Jackson




The Dancer on the Moon - our Michael Jackson Blog.

21/03/2010 14:57
 
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Grandissima! Ne valeva la pena di aspettare....voglio i risvolti piccanti!!!
22/03/2010 15:05
 
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[SM=g27828] il continuo dell'ultimo capitolo.
(Capitolo 15.2)


-Michael...-

-mhhh-

-Parecchio tempo fa ho fatto un sogno simile.-

-In che senso.-

-Io, tu, la doccia...-

Lui dischiuse le labbra cercando di focalizzare al meglio i miei occhi pieni di desiderio.
Iniziai a sbottonargli la camicia, via il primo bottone...il secondo...lasciando in mostra solo una maglietta bianca a maniche corte.
Nel frattempo ci diriggemmo verso il letto finchè le ginocchia di Michael non trovarono per prime il materasso.

-Potevi dirmelo prima, sarebbe potuto diventare reale...-

Mi mise le mani sui fianchi facendo cadere l'asciugamano a terra.
Indietreggiando con i gomiti sul letto lo raggiunsi senza dire una parola liberando finalmente quella parte che ormai a fatica restava sotto il tessuto teso. Accompagnato da un gemito di sollievo e irrefrenabile desiderio si lasciava andare dalla moltitudine di sensazioni che la mia mano calda con angosciosa lentezza gli stava regalando.

-È questo il nostro sogno...-
gli dissi infine guidandolo dentro di me.

Michael gemette riversando la testa sul cuscino sollevandosi dall'ampio materasso per il piacere intenso.
Il sangue ribolliva e sentivo la pelle farsi più sottile ero sicura che da un momento all'altro sotto il suo tocco mi sarei sgretolata in mille pezzettini ed ognuno di essi sarebbe finito inghiottito dentro il suo essere perchè solo lì, dentro di lui avrebbero potuto continuare ad esistere.
Le luci della notte entravano nella stanza riflettendo sull'arredamento barocco dell'albergo, nell'aria l'odore dolce delle orchidee ancora volava inebriante e intorno a noi il silenzio, finchè persi all'apice di sempre le nostre voci all'unisono tagliarono la quiete apparente in cui eravamo immersi.


Proprio di questo avevo paura, di annullarmi, di cedere tutto e svanire nel nulla.
Quando si ama così, in questo modo in cui non esistiamo più divisi distintamente l'uno dell'altra si finisce sempre inevitabilmente per soffrire.
Lo sapevo.
Non posso tornare indietro è troppo tardi ormai, non vivo senza lui...ma se restassi cosa sarebbe poi di me? Sarei come chiusa in una piccola scatola sempre e solo sotto la sua custodia.
Molto probabilmente il mio non è nemmeno vero amore, sono troppo egoista per poter amare qualcunaltro e penso subito che mi stia soffocando.
Non sono più una ragazzina ho superato i diciotto da un bel pò è finito da parecchio il tempo delle cotte e delle storie avventurose. Però addormentarmi con la testa sul suo petto,sentirlo così vicino, così mio mi fa azzerare ogni pensiero sconnesso.
"Ti fai troppi problemi" Sophie aveva ragione. Vi assicuro che quando mi prendono questi momenti da dubbi amletici non mi sopporto. Ho sofferto troppo in passato per gli uomini, a cominciare da quello che sarebbe dovuto essere il più importante di tutti, quello che mi ha dato la vita, e così ogni volta penso che ci sia dietro l'angolo un colpo pronto a farmi del male.
Qualè il problema? lui è meraviglioso, siamo in un attico a New York e non dovrò lavorare per un bel pò...
All'improvviso sento freddo, mi stringo a Michael e un pensiero lacerante mi attraversa la mente.
Non mi ha ancora detto che mi ama...e nemmeno io l'ho fatto.
Tutta la mia insicurezza ha le sue fondamenta ben piantate a terra. E se davvero amasse ancora Lisa Marie e non riuscisse a dirmelo?
Neanch'io però gliel'ho detto, magari semplicemente non c'è stato il momento giusto per farlo...

Si muove mentre è immerso nel sonno, ha un'aria serena, è così bello mentre dorme. Alcune ciocche di capelli gli coprono dispettosamente il viso che sotto la luce bianca della notte assume un colorito pallido, sembra quasi che i miei pensieri lo disturbino in qualche modo. Prego perchè non si svegli da un momento all'altro,non riuscirei ad affrontare una discussione del genere adesso.
Istintivamente in maniera del tutto inconscia si avvicina ancora di più a me e mi stringe. Lo prendo come un gesto rassicurante arrivato nel momento giusto.
Qualunque cosa sia, qualsiasi cosa accada, niente riuscirà a rovinare il nostro sogno.

***


Sull'aereo per tornare a Los Angeles siamo seduti lontani, troppo lontani. Nessuno sa ancora di noi, abbiamo diritto alla nostra privacy, la pace che ci meritiamo, soprattutto Michael che vede da anni sbattere in prima pagina eventi più o meno importanti della sua vita privata.
E' per questo che si è letteralmente imbacuccato dalla testa ai piedi, beh più o meno.
Ha una strana barba finta che devo dire, lo rende piuttosto affascinante, un capellino rosso con visiera e degli occhiali neri da sole. Tanto per non dare nell'occhio ha lasciato che un ricciolo gli cadesse sulla fronte e dallo stacco tra i pantaloni e le scarpe si intravede l'immancabile calzino bianco. Solo un cieco non lo riconoscerebbe. Ma pare sia passato indenne per il momento.
Continua a girarsi arrampicandosi sul sedile su cui è seduto per guardarmi e mi sorride cercando di non farlo notare troppo agli altri passeggeri.
Lo guardo divertita, quando la hostess mi dà le spalle per domandare al signore davanti a me se desidera altro succo d'arancia,Michael si rivolta verso di me e gli mando un bacio con la mano. Si sente una risata stridula subito soffocata in un finto attacco di tosse.
Per fortuna a terra la limousine bianca di Michael ci stava aspettando, è stato tutto molto breve e indolore grazie al cielo.

-Niki per poco non ci hai fatti scoprire.-

-Io? se magari tu avessi una risata più normale.-

Gli dò un pizzico sul braccio e lo prendo come pretesto per avvicinarmi, lui sorride. Amo la sua risata, non la cambierei per niente al mondo.

-Ma invece di lanciarmi baci con la mano perchè non me ne dai uno come si deve...-
Prende il mio viso tra le mani e affonda le labbra sulle mie, con piccoli tocchi veloci, inconsistenti, nervosi, poi apre la bocca e ha inizio così il disfacimento del mio autocontrollo.


***


Non avendo altro da mettermi ho indossato una delle magliette di Michael, la mia preferita, quella blu con un Topolino sorridente stampato al centro che mi fa quasi da vestito.
Michael è furioso.
Pare che ci siano problemi con l'album appena uscito.

-Non è possibile, quell'uomo è il diavolo, il diavolo!-

Apro leggermente la porta della camera dalla quale provengono le urla, sbircio sporgendo a malapena la testa nella fessura che si è creata. Mai prima d'ora lo avevo visto in questo stato, si muove agitando le mani e camminando per tutta la stanza senza una meta. E' al telefono con qualcuno così decido di non disturbarlo.
Dalle scale si sentono dei passi veloci che salgono proprio in questa direzione il piccolo Prince ha in mano uno dei suoi giocattoli e piange disperando alla ricerca di un conforto.
Mi piazzo davanti a lui piegandomi sulle ginocchia.

-Hey piccolo, che è successo?-
Tira su con il naso e si asciuga le lacrime con la manica della maglietta.

-Niente-

-Non si piange mai per niente, sai chi me lo ha insegnato?-
Fa cenno di no con la testa e mi guarda incuriosito mentre i singhiozzi lo fanno tremare un pò.

-Una persona che ti vuole tanto bene, che ha un cuore grandissimo e che non cambiarei mai con nessuno.-

-Chi?-
Con una mano gli faccio il solletico, ma sembra proprio non volersi muovere dalla sua aria triste.

-Il tuo papà.-
Finalmente un sorriso gli illumina gli occhietti umidi.

-Davvero?-
Lo dice quasi sottovoce come se non volesse condividere con nessuno questo nostro piccolo segreto.
Mi abbraccia teneramente e mi racconta l'incidente che ha fatto rompere il suo giocattolo.
"Nic" mi chiama così, è di una dolcezza disarmante. Purtroppo non abbiamo molto modo di vederci, la piccola Paris poi ha solo 3 anni. Sembrano degli angioletti con i capelli biondissimi. Nella camera di Michael c'è ancora la foto che gli feci quando Paris era appena nata. Non ho mai visto niente di più vero, profondo e reciproco dell'amore che li unisce.

Michael esce dalla stanza e si dirige a passo spedito al piano di sotto. Porto il piccolo Prince in camera sua e lo lascio alle cure della tata.
Scendo le scale anch'io e incontro distrattamente il suo sguardo. Mi appoggio al muro con le mani incrociate dietro la schiena e aspetto che finisca di parlare con Frank.
Viene subito verso di me con un'espressione che dice già tutto.

-Stanno boicottando il mio album, è assurdo!-

Pare che Michael avesse deciso di cambiare casa discografica e per tutta risposta la Sony ha deciso di annullare tutti gli eventi promozionali del suo ultimo lavoro.

-Ma non possono farlo.-

-Quando ci sono immezzo i soldi...possono fare di tutto...-

Non posso far altro che restare in silenzio, ha perfettamente ragione.

-Tu piuttosto, come stai Nic?

Sorride guardandomi con uno sguardo che ha il potere di denudarmi di ogni stralcio di razionalità.
Sa già tutto di Prince. Le notizie corrono in fretta a Neverland.
Rido.

-Come fai?-

-Grace, la tata, mi dice qualsiasi cosa riguardi i bambini.-

Capirai bella tata da strapazzo, il piccolo piangeva disperato.
Sto per rispondergli per le rime, quando aggiunge...-E così, non mi cambieresti con nessuno.-

Oddio! Perchè sorride così? Dovreste vederlo sembra un pavone fiero della sua coda sgargiante. Sorride poi facendo svanire ogni traccia di presunzione, lasciando solo la dolcezza dentro i suoi occhi nocciola.
Cosa gli rispondo adesso? Credo di non essermi mai sentita così in imbarazzo in tutta la mia vita.

-Beh...-

Per fortuna Frank ci interrompe.

-Ah sei riuscita a farlo sorridere.-

Mi ha salvata Frank sono proprio messa male.
Sai Frank forse è ora che inizi a farti i fatti tuoi, mi verrebbe da dirgli, ma forse è meglio di no. Che dite? Magari mi ritira fuori la storia del caratteraccio e stavolta però lo picchio davvero...
Lo ignoro completamente e me ne vado.


Capitolo 16


Ostinatamente Sophie si rifiutava di smettere di fare domande.

-Nicooooooooooooooole eddai racconta!!!!!!!!!!-

-NO!-

-Ma sei perfida però...-

-Oh si anche peggio.-
-E non farmi le linguacce che ti vedo.-

-Che palle.-

La primavera era esplosa all'improvviso come una bolla si sapone. Mi sono svegliata con la sensazione di avere molto caldo e nonstante le proteste di Sophie ho spalancato la finestra facendo entrare la nuova stagione: l'aria sa di erba appena tagliata, gli addetti allo zoo già sono impegnati in mille incarichi e nel cielo, forse sarà la sugestione, ma mi è sembrato di veder passare una rondine.
Sophie è rimasta a dormire qui a Neverland perchè Michael è fuori per un paio di giorni. Non so bene dove sia andato ma l'aria primaverile mi mette di buon umore, non voglio pensare che già mi manca tremendamente. Sarà un'ora ormai che Sophie tenta di farmi svelare dettagli piccanti della nostra storia.

-Nicole.-
Ci risiamo.

-Si.-
rispondo sospirando.

-Dunque...tu al posto mio faresti di peggio, perciò visto che l'ho baciato e devo dire che non è stato niente male, posso immaginare il resto e...sbavare, perciò ti prego dimmi qualcosa, qualsiasi cosa.-
Incrocia le mani come se mi stesse pregando.

-Sophie sei una maniaca!-
-Tuttavia...- continuo -ti dirò solo una cosa.-

-Aaaaah dai dai dimmi.-

-Hai presente il pezzo di Billie Jean nell'history tour che ti piace tanto, quando si spengono le luci e balla in penombra?-

-Oddio certo che ho presente...il movimento di bacino!-

-Ecco immagina tesoro immagina...-
Si blocca letteralmente davanti a me con la bocca mezza aperta e l'espressione sconcertata come se avesse appena visto un fantasma.
Scoppio a ridere.

-Oh mio Dio...-

-Dicevo esattamente la stessa cosa-

-Oh mio Dio!!-

-Sophie respira non voglio averti sulla coscienza.-

Squilla improvvisamente il telefono ed entrambi ci tuffiamo per prenderlo ma Sophie lo raggiunge per prima e mi guarda soddisfatta.

-Dammelo Sophie.-

-Pronto? si-

-Dammelo.-

-Pronto? Pronto?-

-Sophie! Dammelo ho detto, chi è?-

Provo a toglierle il telefono dall'orecchio ma proprio non vuole mollare la presa.

-Michael ciao, posso chiederti una cosa? Quando torni me la fai Billie Jean?-

Ma che amica deficente che ho,poi si chiede perchè non le racconto certe cose.

-Sophie ti uccido.-

Finalmente mi passa il telefono e inizia a contorcersi dalle risate.
Il telefono è spento.

-Dovresti vedere la tua faccia.-

Come mi è venuto in mente di invitarla qui?
In quel momento qualcuno bussa alla porta ed entra Grace nella stanza. Dice che Michael ha provato a chiamarmi ma è caduta la linea.
Do subito un'occhiataccia a Sophie che ancora ride.

-Ha detto che torna stasera.-

-Aaaaah- urlo di gioia mentre Grace richiude la porta alle sue spalle.
Mi alzo dal letto enorme che dividiamo. Siamo rimaste tutto questo tempo a parlare e non ci siamo nemmeno alzate dal letto, abbiamo persino ancora il pigiama addosso. Beh l'idea era quella di restare così per almeno un paio di giorni, facendo il minimo sforzo fisico possibile, ma va benissimo così, preferisco Michael.

-Nicole Nicole!-
Sophie mi chiama di nuovo.

-Che c'è-

-Billie Jean is not my lover.-

Le tiro un cuscino in piena faccia e cade all'indietro.

-Fatti una doccia fredda va...-

[Modificato da huhu91 22/03/2010 15:41]
22/03/2010 16:59
 
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Ahahah Sophie mi fa morire ahah.
E tu sei sempre più bravaaa, e la tua FF meravigliosa *-*
Aspetto il continuo :*

Alter Bridge O2.12.10

22/03/2010 17:39
 
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Grandeeee...
io, come al solito sono al lavoro....e mi leggo le FF
:-)))))))
cooooomunque...tra un po' cadevo dalla sedia per le risate che mi hai fatto fare....il cap 15 è esilarante....!!
e quello prima...beh..wow...che bel seguito ha avuto quella doccia.....invidiaaaaaaaa!!!

grazie, bellissimi capitoli!!

22/03/2010 21:56
 
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Grande!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il seguito della doccia è semplicemente da sbavo e che dire di Sophie...è troppo esilarante...Bravissima davvero, continua così. Baci

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23/03/2010 21:51
 
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[SM=x47983] e chi non vorrebbe Billie Jean così [SM=x47954] [SM=x47954] grazie a tutte ragazze!!! come sempre [SM=x47938]
il seguito purtroppo non farà molto ridere...anzi...
24/03/2010 09:33
 
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Oh no!!!!!!!!!!!!!! Nn dirmi, lacrime in arrivo? Uffa!!!!!!

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24/03/2010 15:53
 
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un pochino si... [SM=g27819]


Capitolo 17

Epicuro diceva che il piacere e il dolore sono l'unico modo in cui l'uomo può percepire il bene e il male, perché l'uomo, come ogni altro essere animato, può percepire solo mancanze di ciò di cui sente il bisogno e stati di soddisfazione. Il presupposto del piacere e del dolore è quindi il desiderio.
Il bene e il male perciò non sono poi così distanti, è facile ritrovarsi da un momento all'altro con le spalle al muro e fare i conti con la realtà quando il sogno in cui vivevi fino ad allora si trasforma in un incubo. È successo e basta, me ne sto qui a raccontare, a vivere e rivivere cercando di capire ma ancora il senso mi sfugge.

***


Michael è tornato non so da dove non so da quanto. Mi abbraccia soltanto, con l'aria stanca e dice di voler andare a riposare. Chissà se ha mangiato, se mi ha pensato, chissà cosa ha fatto per l'intera giornata. Ogni singola domanda mi invade le membra ma nessuna ha il coraggio di restare lì ed uscire fuori, proiettandoglisi davanti con la stessa forza con cui adesso vorrei urlare. Forse per rispetto o magari per paura di una qualsiasi reazione strana rimango in silenzio, al buio, sola.
Un momento "no" può succedere a tutti, penso.
Sposto subito la mia attenzione verso qualcos’altro prima che mi perda dietro qualche illogico ragionamento che negli ultimi mesi non fanno altro che perseguitarmi.
È tardi, molto tardi, sono le 3 di notte passate, il ticchettio dell'orologio fa eco ai miei pensieri e tutti ormai dormono. Tutti tranne gli uomini della sicurezza ed io. Sono stata in piedi ad aspettarlo fino ad ora e l'unica cosa che sa fare è abbracciarmi mezzo secondo e andarsene senza dire nemmeno una parola.
Decido di farmi una delle mie tisane calde, se non riuscirà a calmarmi almeno mi terrò occupata per un pò.
Verso l'acqua e il filtro trasparente pieno di foglioline essiccate affonda per poi risalire in superficie lasciando dietro di sè un'aurea bruna che si disperde velocemente emandado un profumo di vaniglia e gelsomino.
Lo vedo spuntare dalla penombra che si crea nel passaggio tra la cucina e il soggiorno, ancora vestito, ancora in silenzio.
Mi guarda spostando subito lo sguardo verso il frigorifero e si avvicina prendendone dallo sportello una bottiglietta di acqua naturale.
Beve un sorso inconsistente e si dirige verso il punto da cui è arrivato all'improvviso, con il suo passo lento ma deciso che anche a quest'ora non fa alcun rumore percettibile.
Con il chiucchiaino faccio rumore sperando che lo faccia svegliare da quello stato catatonico in cui sembra si trovi. Non sopporto vederlo in questo stato. Cosa diavolo gli è successo? Perchè non ne parla con me, sarei disposta anche immediatamente a prendere con me metà di quel suo tormento se servisse a riavere in dietro il sorriso meraviglioso di cui è capace. No non metà ne assorbirei ogni frammento e altri infiniti cento volte più grandi se solo lo potesse aiutare.
Blocca il passo e sospira appena, ma abbastanza perchè riesca a sentirlo.
Si volta verso di me con aria assente, implorante di un aiuto che non comprendo.

-Vieni a dormire con me, ti prego Niki, ho bisogno di te.-

Non serve altro, abbandono lì la mia tisana ancora fumante e lo seguo riacquistando un pò di quella fiducia che credevo di non aver meritato.

Giunti in camera sua mi accorgo che il letto non è stato nemmeno sfiorato. Ha un pigiama rosso a coste traslucide che lo aspetta ancora ben piegato e steso. Niente pupazzetti, niente frasi buffe, solo una tinta unita che ricorda il sangue fresco, la preoccupazione mi inizia ad accorciare il respiro.

-Come stai? Michael dimmi che succede, non ce la faccio a stare così.-

Mi guarda con gli occhi che si bagnano di lacrime, ma non trova nemmeno la forza per farle scendere, restano in bilico così come il mio cuore.
Non so cosa fare ho quasi paura di proseguire la conversazione.

-Amore per favore dimmi che è successo.-

Mi avvicino tentando di farmi forza per poterla dare anche a lui. Porta le mani sul volto quando una lacrima gli segna il viso, sento il suo grido d‘aiuto farmi tremare le gambe. Non resisto un secondo di più e lo abbraccio talmente forte da sentire male alle braccia.

-Non ce la faccio.-

L'ultima parte della frase si perde tra i singhiozzi e si lascia cadere sfinito sul letto.

-A fare cosa?-

Gli stringo la mano tra le mie è così grande che mi sembra assurdo che sia io a consolarla con carezze incerte. Paura, rabbia verso chiunque abbia scatenato una reazione così. Non so cosa pensare, mille domande, mille ipotesi bussano alla porta dei pensieri,potrebbe essere successo di tutto.

-Michael...come faccio ad aiutarti, ti prego. Parlami.-

-Niki un'altra volta, un'altra volta...non reggo, stavolta non ce la faccio.-

-Ma di cosa parli, mi stai facendo preoccupare, sono spaventata a morte. Dimmi cosa è successo.-

-Non ce la faccio nemmeno a dirlo, Amore stammi vicino.-

Sento il suo corpo tremare sotto il mio abbraccio. Con le labbra gli accarezzo la guancia sfioro i suoi capelli con le mani, un piccolo involontario gesto che spero lo tranquillizzi almeno un pò.

-Sono qui, non ti lascio solo, non lo farò mai.-

La voce mi trema appena, chiudo gli occhi sperando che non se ne sia accorto, la mia intenzione era quella di dargli fiducia, ma se tremo anch'io non credo sia molto credibile.
Stringo il suo viso tra le mani e lo guardo negli occhi, avvicino le mie labbra alle sue, in un bacio che non è un bacio ma molto di più, è coraggio. Sento il sapore salato delle lacrime misto a quello acre della sofferenza. Adesso posso dire che c'è qualcosa di peggiore del silenzio ed è il limbo in cui sei sospeso quando conosci solo mezza verità.
Sospira cercando di liberarsi di ogni sofferenza, ma serve a ben poco. È stanchissimo, gli occhi gonfi, il colorito pallido, è maledettamente tardi e l'unica cosa di cui avrebbe bisogno adesso è una lunga dormita.
Lo vedo fissare il vuoto, perso in uno spazio tutto suo in cui ancora non mi ha fatto entrare ma che ha deciso per lo meno di condividere con me.
Ha le mani gelide, arrossate sui polpastrelli e sono così magre, le vene si intravedo ad una ad una, sembra quasi che si riesca a veder scorrere il sangue al loro interno per come vibrano nervose.
Sento le forze abbandonarmi.
Ci sdraiamo vicini con le mani intrecciate, poggia la testa sul mio petto e mi stringe cingendomi la vita con il braccio. Scosto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la sento umida per le lacrime di poco prima, gli accarezzo incessantemente il viso, disegnandone i profili con un dito. Finalmente cessa di tremare. Cerco di formulare una domanda, un pensiero qualsiasi, ma non trovo niente che abbia senso ora nella mia mente.
Si muove stringendomi ancora e baciando la parte del mio corpo che trova più vicina alla bocca, si volta poi verso di me, guardandomi negli occhi. Un sorriso tirato mi muove le labbra, si siede incrociando le gambe e prende le mie mani tra le sue.

-Prima che ti racconti tutto, c'è una cosa che devi sapere, lo penso da sempre, da quando ti ho vista la prima volta dietro quella macchinetta fotografica e lo penso adesso mille volte più intensamente di prima.-

Si ferma un attimo, inumidisce il labbro inferiore guardandomi fisso negli occhi, con espressione smarrita.

-Nicole io ti amo e spero, prego con tutte le forze che dopo quello che sto per dirti i tuoi sentimenti per me non cambino.-

L’ha detto. L’ho sentito non me lo sono immaginato vero?
Quella confessione d’amore acquista subito il retrogusto amaro delle parole che sono sicura adesso aggiungerà.

-Mich...-
-No lasciami finire ti prego, adesso ho trovato il coraggio per parlare e voglio dire tutto in un fiato.-

Il mio cuore batte all'impazzata si dev'essere spostato da qualche parte perchè vi giuro non so più da dove arrivi il battito.

-Come dieci anni fa, qualcuno ha deciso che i soldi sono più importanti di tutto, anche dei propri figli.-
Dov’è finita la luce sognante dei suoi occhi? Se c’è qualcuno lassù è ora che si faccia vivo.
- Nicole ti giuro che non ho mai fatto e mai farei del male a un bambino in vita mia. So cosa si prova ed è un buon deterrente per non farlo, te lo assicuro.-

Credo proprio che il mio cuore adesso si sia fermato del tutto, cosa sta dicendo? Non deve dirmi queste cose le so già dal momento in cui ho visto i suoi occhi per la prima volta.
Si ferma ancora o meglio le parole gli si bloccano letteralmente in gola, parole miste a lacrime che arrivano direttamente dall'anima, è lì che è stato colpito, lì lo hanno appena ferito, lacrime che bruciano, tagliano come lame.

-I genitori di Gavin...gli Arvizio, mi faranno causa. Nicole io...-
Sta per crollare e con lui anche io e la mia forza di volontà. Gavin...l'ho visto qui a Neverland diverse volte, giocava e rideva con Michael che gli è stato sempre accanto anche prima e dopo la chemio.
Non è possibile ci deve essere un errore non può essere lo stesso bambino che rideva facendosi il solletico con Mike. Una forza sconcertante che diventa subito determinazione mi invade facendomi uscire parole che non controllo.

-Michael guardami.-
-Io ti amo in questo momento più di quanto avrei mai potuto immaginare, non sarà una bugia a farmi dubitare di te e tanto meno del mio amore.-

-Nicol...-
-No Michael non farti ridurre in questo stato, ti prego non dargliela vinta, sono qui con te, insieme ce la faremo.-

Le lacrime scendono senza che me ne renda conto.

-Ce la faremo amore mio, ce la faremo...-

Finalmente si addormenta, stremato, con il respiro debole e gli occhi umidi, abbracciati sotto il peso schiacciante di una notizia che tra poco farà il giro del mondo. Una voce diverrà centomila voci, tutti saranno pronti a giudicare e a condannare prima ancora che si sappia l'inizio del processo.
Avrei un infinita di cose da dirgli ma niente riesce a prendere una forma consistente in questo momento. Ancora non posso credere che sia accaduto veramente…vorrei che fosse solo un brutto incubo, come faccio ad aiutarlo in una situazione del genere, come posso alleviare le sue sofferenze, non posso…
Lo vedo fragile per la prima volta, sento il suo odore accanto a me e mi sembra di non sentirlo da anni, mi è mancato così tanto in una sola giornata ed ora che è qui è come se non ci fosse. Sento il calore del suo corpo a contatto con il mio in un modo talmente delicato e dolce che mi viene di abbracciarlo, gli accarezzo lentamente il viso facendo attenzione a non disturbarlo dal sonno. Ha ancora le gote arrossate dalle lacrime, quasi scottano sotto il passaggio della mia mano. Non so come andranno le cose, ma stanotte voglio stargli il più vicino possibile, ho bisogno di conoscere ogni singola parte di quest’essere meraviglioso e imprimerla indelebilmente nella mia mente. Vorrei che questa notte non finisse mai, vorrei che il domani si fermasse ad oggi, vorrei almeno per questa notte entrare in uno dei suoi sogni e rendergli la felicità che merita.
Mi addormento così, sperando di essere un piccolo elemento di sollevio tra i suoi pensieri più oscuri che adesso aleggiano ancora nella stanza, è rimasto l’eco di quelle parole nell’aria, è rimasto nelle mie orecchie, sulla pelle. Meglio abbandonarsi tra le braccia di Morfeo e lasciare il tempo a rimarginare le ferite.

24/03/2010 16:34
 
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comlimenti huhu 91 ho appena finito di leggere il tutto [SM=x47932] [SM=x47932] sei davvero brava però quest'ultimo e molto triste ma e anche maledettamente vero purtroppo cio che mike ha dovuto passare oltretutto solo [SM=g27813] complimenti ancora.....continua mi raccomando un [SM=g27838]
[Modificato da pink 92 24/03/2010 16:34]
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