The Michael Jackson Tapes: A Tragic Icon Reveals His Soul In Intimate Conversation del rabbino Shmuley Boteach

Antonella-60, 02/12/2009 16.01:

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...non vedo l'ora di trovarlo sto libro. La sensazione che mi ha dato leggere quelle poche pagine è la stessa che ho quando leggo il Moonwalk (che ormai conosco a memoria).
Secondo te però, che lo stai già leggendo, il Rabbino è sincero nella sua esposizione oppure cavalca l'onda emotiva e cerca di assencondare le aspettative dei fan oppure ancora cerca di mettere in luce eccessivamente le proprie asserite capacità taumaturgiche di "curatore di anime".

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...secondo me non cerca di assecondare le aspettative dei fan perché se c'era da bacchettare Michael non si faceva problemi nel farlo. Per quanto posso saperne io mi ritrovo molto nella descrizione che fa dello stato di Michael nel periodo 2000-2001 in cui lo ha frequentato. Il loro distacco infatti dipende tra le altre cose anche dal fatto che Michael era un pò stufo di essere sempre ripreso e quindi un pò alla volta il legame ha iniziato a perdere consistenza per poi sgretolarsi completamente.
Lui comunque un pò esalta il suo essere un "curatore di anime" e di avere sempre la giusta strada da far percorrere, ricordiamoci comunque che é un Rabbino che fa della religione la sua fonte principale di vita e di ispirazione per se e per gli altri...
Parla molto chiaramente del Michael artista e del Michael uomo, non si fa prendere troppo dall'onda emotiva e infatti si dice sorpreso della reazione che ha avuto quando ha saputo cosa era successo quel maledetto 25 giugno...io per quello che ho letto fino adesso lo consiglio, poi ovviamente ognuno ha la sua idea a riguardo...