10baggio, 12/10/2008 18.51:
Gabriele mi riferivo solo ed esclusivamente ad angelico (che ora dirà di non essere comunista ma di fatto, viste le idee espresse, lo è eccome)
Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che essere antiberlusconiani non significhi per forza essere di sinistra.
Ufficializzata la proposta che i deputati voteranno il prossimo marzo
Cina, la proprietà privata entra nella costituzione
Pechino ha deciso di riconoscere formalmente quello che le riforme economiche avevano di fatto già anticipato
Guardie rosse per gioco: un gruppo di cinesi «mascherati» da seguaci di Mao a Pechino (Afp)
PECHINO - La Cina ha confermato ufficialmente che la proprietà privata entrerà nella costituzione nel marzo prossimo. L'agenzia ufficiale di stampa Xin Hua (Nuova Cina) riferisce che secondo una proposta sottoposta al comitato permanente dell'Assemblea nazionale popolare (il Parlamento) «la proprietà privata acquisita legalmente è inviolabile». Secondo l'agenzia, l'emendamento alla costituzione del 1982 proposto a questo comitato porrà la proprietà privata «su un piano di uguaglianza con la proprietà pubblica che è inviolabile». La decisione è stata presa nell'ottobre scorso dal partito comunista ma non era stata annunciata ufficialmente. Il comitato permanente del Parlamento deve dare la sua approvazione alla proposta di iscrivere nella legge fondamentale la teoria della «tripla rappresentatività» dell'ex presidente Jiang Zemin che contiene il riconoscimento del ruolo giocato dal settore privato nello sviluppo economico cionese. Su proposta del comitato permanente dell'Assemblea nazionale i circa 3.000 deputati cinesi dovranno poi adottare formalmente in marzo queste modifiche costituzionali.
IL COMMENTO - La proposta di modificare la costituzione cinese per introdurre il diritto alla proprietà privata è il primo passo verso la democrazia in Cina. A sostenerlo è Francesco Sisci, direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Pechino, poche ore dopo l’annuncio della presentazione della proposta di emendamento della Carta fondamentale cinese. «La proprieta privata già esiste in Cina, quello che veramente i cinesi stanno per ottenere oggi è una riforma politica, il diritto politico alla proprieta privata - spiega Sisci -. I cinesi non hanno tradizionalmente la nozione di diritto, un concetto che noi abbiamo ereditato dall'epoca romana. Col riconoscimento di un diritto, la Cina scava le fondamenta per la sua prima grande riforma politica».
EMENDAMENTI - L’attuale costituzione cinese è stata approvata nel 1982 ed è già stata emendata tre volte, l’ultima volta nel 1994, diretta conseguenza dei cambiamenti sociali ed economici nel Paese. Nonostante la costituzione cinese attualmente non sancisca il diritto alla proprieta privata, attraverso un sistema di affitti di diversa durata e lunghezza a seconda delle diverse province e città cinesi, i cittadini hanno potuto negli ultimi dieci anni comprare case e creare aziende, ma ogni bene strumentale alle attività rimane comunque soggetto a licenza statale. «La nuova riforma non crea il libero mercato, che in gran parte già esiste nel Paese, ma lo assicura» consolidando e sancendo i successi economici dei cinesi come privati cittadini, spiega Sisci.
PROTEZIONE - Con l’approvazione dell’emendamento costituzionale e la conseguente equiparazione della protezione della proprietà privata a quella pubblica, il cittadino cinese avrà il diritto a difendere la sua proprietà. Sarà lo Stato a dovere dimostrare che il cittadino non ha diritto ad un bene perché illegalmente acquisito, e non il cittadino a dover convincere lo Stato a lasciarglielo. Naturalmente questo emendamento è soltanto un primo passo, che dovrà essere seguito da una serie di leggi per delineare vincoli e limiti alla proprietà, non ultima una legge sull’esproprio. L’emendamento, voluto da Jiang Zemin, marca anche una vittoria politica per l’ex presidente cinese che dopo aver elaborato la teoria delle «Tre rappresentatività» per includere manager e uomini d’affari nella guida del Paese, cerca adesso un posto indelebile nella storia della nazione. «Jiang Zemin vuole passare alla storia come l’uomo che per primo ha aperto alla democrazia nel Paese», sottolinea Sisci.
22 dicembre 2003
www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2003/12_Dicembre/22/cina_costituzio...
qlk parla di qlk morta e sepolta.....
non amo parlare di cose morte....
invece di rischio fascismo che è piu attuale che mai....
[Modificato da angelico 12/10/2008 22:52]
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