WATCH ME FLY (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2013 21:44
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24/08/2012 22:52
 
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Buona lettura!!

Capitolo ventitreesimo

Dear Michael,
Finalmente, ho dei gomitoli nuovi. Vedessi che bei colori! La prima lezione di cucina ti confesso che non è stata per niente un successo ,credo di aver fatto dannare un bel po’ le povere cuoche. Ahah,spiritoso,ok se ne esco vincitrice dalla gara con le pentole ,te lo dirò volentieri “watch me fly”.Spero che domani mi permettano di rimettere piede in cucina! Oggi niente lezioni perciò ho anche dato una mano a Joan e li sono andata bene per fortuna. mi ha dato un mucchio di sani consigli riguardo le faccende domestiche e ,anche di vita. Fa una altro buon viaggio. Non mi dilungo di più.
Ti amo Michael!
P.S.: un saluto anche da parte di Joan.
Your “little teacher “
Clara



Dear Clara,
come prima volta credo che ti avranno perdonata ,purtroppo sono un po’ gelose della cucina. Vedrai che diventerai bravissima!! Il paesaggio che ora scorgo dalla camera del nuovo hotel ti sarebbe piaciuto molto. Ne sono sicuro. E, lo so, Joan è un uomo con i fiocchi. È una dispensa di consigli. Domani, dopo una breve apparizione pubblica ;) si ripartirà con un altro spettacolo. Ora ti saluto maestrina. Fai la brava.
Ti amo!
Michael



Dicembre 1996
Dear Clara,
eccomi qui presente a scriverti dopo l’ennesimo concerto da una camera d’albergo. Sarò sincero, comincio ad essere quasi esausto, ma non ti preoccupare, non ci bado. Tu sei la mia medicina buona. Sono felice che in cucina stai migliorando e le cuoche riversino su te più fiducia. Quest’oggi ho fatto visita ad un orfanatrofio, mi son sentito molto Santa Claus. Da quanto non mettevo piede in uno. Era un posto carino e c’era molto amore. Almeno così hanno mostrato ai miei occhi. Ho felicemente autografato e donato. Con che occhi mi guardavano quelle testoline! Uscito di lì mi sono sentito quasi purificato nello spirito…. Ops, ci risiamo, ho un compito da assolvere. Se potessi sentire ora quel che succede qua sotto! C’è una mare in tempesta. Ecco un altro motivo per cui mi impongo di continuare al meglio. Un’ultima cosa, ti avevo descritto la città sull’ultima lettera, ma non ho avuto commenti da parte tua. Non ti è piaciuta? Non è poi tanto male dai! Vista la foto? Dobbiamo ammettere che però il tempo sta volando ,sembra ieri che ti salutai. Attendo come sempre tue notizie . Fai la brava.
Ti amo my”little teacher”
Michael


Dear Michael,
oh no, la città è bellissima, avevo semplicemente dimenticato di scrivertelo. Già, anche questo anno sta per volare via. Pensare che verrà Natale senza te mi fa sospirare, ma non dispero, tu, infondo, stai facendo del bene. In tutti i sensi. Le lezioni stanno andando bene. Oggi sono state molto particolari. Somigliavamo tutti a degli scout tanto marciavamo rigorosi e compatti per Neverland. Volevo trovare qualche foglia caduta e ogni sorta di bellezza naturale dell’inverno. I bambini si sono persino messi a cantare inni alla marcia. Eravamo, per renderti l’idea, un misto tra “le giovani marmotte” e “i bimbi sperduti “. Abbiamo trovato un bel po’ di cose tra le quali una stranezza. Allora, mentre sbirciavo il terreno che costeggiava la giostrina, ho visto ,tra l’erba ,un sasso che ad occhio e croce considerai raro per lo meno alla mia conoscenza di essi. Lo giudicai incantevole e mi decisi a prenderlo. Quando andai a sollevarlo, mi ritrovai zuppa dalla testa ai piedi. Dopo aver scatenato una risata generale, durata per molto a cui non potei escludermi ,rientrai e Joan mi chiese cosa era successo. Conclusione? Non era un sasso, bensì un…non so cosa che chiudeva una perdita d’acqua nei congegni per l’irrigazione automatica. L’acqua era fredda, fuori era freddo, risultato. Un bel raffreddore. Mi è sembrato giusto astenermi dalle lezioni fino al nuovo anno ormai. Joan mi sta continuamente al seguito. Avrebbe voluto che restassi un po’ a letto, ma non ci riesco. Poi già sto meglio. Tu sei la miglior medicina per me. La più dolce e fruttuosa caro Michael. Ora ti lascio, devo andare a far rifornimento di ehm…fazzoletti. Dai Michael, tifo per te! A presto.
P.s.: um..così avrai rimediato anche stavolta qualche bacetto o regalino e? nono ,non faccio la gelosa ,ormai son maturata ed ho capito che non è sempre producente esserlo.
Ti amo Michael!


Your “raffreddata little teacher”
Clara


Dear Clara,
Passato completamente il raffreddore ? Oggi ti dico solo una cosa. Avrai una piccola sorpresa il giorno di Natale. Ti rovino subito dicendoti che...no, non torno ancora purtroppo ,ma quasi diciamo. Buon compleanno intanto, e…goditi il regalino che troverai sempre nella busta.


Clara, posò la lettera e guardò meglio. Le sue mani afferrarono una piccola scatolina. Un anello apparve ai suoi occhi era semplice ma prezioso. Su di un minuscolo foglietto era scritto: ”Alla mia Clara con amore Michael.” lo girò e lesse ancora: ne ho uno anche io ,ma non lo esibirò in pubblico ovviamente. Però è sempre con me. Clara, indossò il piccolo gioiello reso ancor più prezioso dalle belle parole che lo accompagnavano e mosse davanti a sé le dita.
“Come i veri fidanzati!” disse lasciandosi attraversare la mente dal dolce pensiero.
[Modificato da chiarajackie 25/08/2012 15:53]
25/08/2012 16:26
 
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Bello!


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25/08/2012 16:28
 
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Re:
BloodOnTheDanceFloor12898, 25/08/2012 16.26:

Bello!




Ciao Ally. grazie
25/08/2012 19:49
 
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Dolce e bello
27/08/2012 00:12
 
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ciao leggo la tua ff da un po'. E' davvero bella! [SM=g27811] aspetto il prossimo capitolo [SM=g2927029]
27/08/2012 17:13
 
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Buona lettura!!


Capitolo ventiquattresimo

Posizionatasi ai piedi dell’albero ben addobbato Clara attendeva come ormai di rito lo scoccare della mezzanotte. Il grande orologio a cucù avrebbe tirato fuori una slitta e un po’ di neve artificiale sul minuscolo paesaggio che lo decorava all’esterno accompagnando il tutto con un’allegra melodia natalizia. Solo allora sarebbe cominciato ufficialmente il momento di aprire i regali con Michael a capo dell’operazione. Questa volta ,lui non c’era, ma Clara si era decisa a spartire di persona i soli due pacchetti che se ne stavano sotto l’abete pazienti. L’ora giunse ,malgrado lei, dopo un’attesa troppo silenziosa per quella circostanza.
“Joan ,vieni!”
Entrò con uno strano sorriso che Clara intuì nascondere ”un sacco da vuotare”. Portava con sé un telefono.
“Dai, posalo e accomodati.” lo invitò spolverando illogicamente la poltrona con una mano e sistemandovi un cuscino ad arte.
“Clara c’è qualcuno che ti cerca.” le disse il buon domestico porgendole il telefono.
“Me? Michael mi ha detto di fare da brava padrona ma non credevo così tanto da meritarmi chiacchierate con persone da lui conosciute.” replicò avvicinandolo piano all’orecchio come per poter scorgere prima ancora di rispondere qualche rumore rassicurante di là della cornetta.
“ Each time the wind blows/I hear your voice so/I call your name... “
Clara strinse la presa e spalancò la bocca riuscendo solo a dire con il cuore in gola: ”Michael ,sei tu davvero?”
“Sicuro !” fu la risposta che le arrivò come una carezza.
“Oh Michael, che gioia poterti sentire! Non mi smentisco dicendoti questo perché una lettera è una lettera, su carta le parole restano, ma, parlarti, è diverso.” cominciò a dire concitata.
“Sono d’accordo. Non vedevo l’ora di farti questa sorpresa!”
“Non potevi farne di migliori. Ma dove sei ora?”
“In albergo. Al caldo dal freddo pungente che c’è qua fuori. ”
“Da solo?” gli chiese aggrottando la fronte con una smorfia.
“No, certo che no.”
“A, meno male. Con chi passi il Natale?”
“Ma con te ovviamente. Sì, teoricamente ora sono solo, ma con te sul cuore non di certo.”
Clara si sentì sollevata e sul viso le si ristampò un sorriso. “Ne sono felice.”
“Come state voi?” Michael si avvicinò alla finestra e guardò sotto. La strada era affollata di gente che camminava tra le luminarie pronte ad accendersi e auto . Nessuno sembrava stavolta badare a lui. Era un bene? Ci stava pensando da un bel po’. Si soffermò poi su una coppia di giovani che camminavano allegramente con tale spensieratezza e aria di festa che due bambini accanto non sembravano avere nulla di diverso. Posò una mano sul vetro e sorrise allietato.
“Pronto, Michael, ci sei?”
La voce di Clara lo riportò alla realtà. ”Scusa è che ,stavo guardando una cosa.”
“Ti dicevo che noi tutto bene. Anche io ti sento vicino sempre. Ah, grazie dell’anello.”
Lui guardò il suo per un po’ e un pensiero gli sfiorò la mente. Dalla sua espressione si doveva trattare di un bel pensiero.
“Clara, cosa hai pensato appena lo hai visto?” proseguì.
“Cosa ho pensato?-rise- bè, che ora siamo davvero fidanzati.”
“Allora ho compiuto la missione.” e lasciando un’ultima occhiata alla strada da cui la coppia era sparita, fece ricadere la tenda completamente e percorse a grandi passi la stanza . Indossò il cappello spingendolo bene in testa. ”Passate un felice Natale mi raccomando.”
“Cerca di farlo anche tu. “
“Aspetta! Prima di lasciarti, sarei curioso di sapere cosa hai regalato a Joan.” le disse a voce bassa.
Clara si coprì la bocca verso il telefono: ”Gli ho fatto un bel paio di pantofole. Così ogni tanto potrà rilassarsi. Porta sempre quelle scarpe serie!”
Michael scosse la testa: ”Sei incredibile! Però è vero”
“Muoio dalla curiosità di vedere la sua faccia quando le avrà tra le mani.”
“SSST, se è lì non dire più nulla. Per scrivermi come sempre aspetta la mia lettera ok? Buon Natale Clara. Fai gli auguri anche a Joan. Ancora non mi pare vero di averti potuto chiamare.”
“Va bene. Anche a te.” allentò la presa, non aveva la minima idea di quanta forza vi avesse messo ,solo ora la mano le doleva.
“I love you Clara!” le sussurrò.
Clara, che aveva dimenticato anche di essere dov’era, cercò Joan che si era dileguato dalla stanza.
“Scusa Clara, ma non mi sembrava il caso di stare ad ascoltare.” si appoggiò ad un bracciolo e le diede il suo pacco.
“Una camicia da notte ? Ma Joan, non dovevi!”
“Ah, sciocchezze Clara ,è il minimo che possa fare per una ragazza come te.” E se non avesse dato ascolto al suo contegno avrebbe applaudito alla riuscita del suo acquisto. Glielo leggeva chiaramente in volto. Ne era quasi commossa.
“Ora vai con il mio.”
“Queste le hai fatte tu.” disse con sincera ammirazione testando con le sue possenti mani la morbida lana blu. Le provò e dopo aver spinto il piede ad entrare, dopo una prima ombra che attraversò Clara, calzarono.
“Allora? Come ti vanno?” Non era facile porre una domanda così decisiva.
Joan le si inchinò e la ringraziò.
Clara batté le mani. ”Meno male.”
“Ora se non ti dispiace proporrei di andare a riposare. Sai, io sono vecchio e…”
“Piantala Joan-gli disse divertita- non lo sei. Però la tua proposta è saggia.” si stiracchiò avviandosi di sopra.
“Ah-si fermò sulle scale-domani ho deciso di preparare da sola il pranzo. Non sarà come quelli degli anni passati ma ,ci accontenteremo no?”
“Ci accontenteremo sì.” le assicurò Joan.
E con grande stupore i progressi di Clara erano notevoli. Joan stava cominciando a pensare ad una cosa che le sembrava più che fattibile, ma chissà…
27/08/2012 21:15
 
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Che dirti sei brava e loro sono romantici. Posta il prossimo
28/08/2012 20:40
 
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Grazie ragazze,streetwalker tu mi lusinghi. Cerco di fare del mio meglio mettendoci il cuore. A proposito spero di non deludervi con questo nuovo capitolo che forse non rispecchia ciò che vi aspettavate.

Buona lettura!!

Capitolo venticinquesimo

Nella penombra della suite Michael ,impegnato a scrivere un’altra lettera alla sua Clara , staccava ad intervalli diversi la penna dal foglio e sorridendo per poi rincupirsi, rifletteva. Erano giorni che nella sua testa vagava un pensiero che spesso si ritrovava a scacciare con disprezzo per un altro che si aggiungeva. Si guardò attorno e la vide dovunque. In ogni minima cosa. Nei regali delle fan (soprattutto quelli fatti a mano), nei suoi oggetti e nelle cose che neanche gli appartenevano. Era sempre lì. La cosa lo aveva sin dall’inizio consolato ,ma ora, la sua presenza cominciava a mancargli. Pensò che forse, chissà ,si sarebbe divertita a viaggiare con lui, ma anche stancata. E poi, c’era la sua privacy. Sul foglio prese incautamente a mettere per iscritto un’ipotetica proposta.
Vorrei che tu accettassi di seguirmi ,ma non è una cosa facile. Come vorrei che tu potessi. Se fosse possibile ,io ti giuro che troverò anche il tempo di stare con te. Ti prego Clara dimmi sì. Poi ,proprio in questi mesi, ho preso una pausa dai concerti ,anche se non sarò del tutto inattivo.
Posò greve la stilo che non riusciva più a scrivere e si coprì con le mani gli occhi premendo le dita sulla testa. Nessuno poteva dire se stava piangendo o no, fatto sta che una delle belle debolezze dell’umanità lo aveva vinto.
La lettera partì l’indomani e non appena se ne separò, ricordò. “La proposta!”
Una delle sue guardie ,giunte per annunciare la riuscita della spedizione, si fermò sulla porta. ”Qualcosa non va signore?”
Michael ,intento a confermarsi che il suo “delirio” non era stato cancellato, ordinò di essere lasciato solo e a porta chiusa tirò un cuscino.
“Cosa ho fatto?” si ripeteva senza darsi pace spaventato dalla risposta, dalla reazione, dalle conseguenze. Sarebbe stata una cosa bellissima è pur vero….. per un altro. Non volle metter piede fuori per tutta la giornata.

“Clara, eccoti la lettera. È abbastanza sgualcita .Ha fatto chilometri a piedi?” sorrise Joan.
Clara si sedette sulle scale e la lesse. Non sapeva il motivo ma era ansiosa di aprirla. La scorse veloce, finchè non si soffermò sul post scrittum che presentava una calligrafia molto irregolare. Un leggero tremito le percorse le mani e un’espressione stupita le fece alzare gli occhi verso Joan.
“M-Michael vuole-sorrise-che io vada da lui. Vuole questo!” gridò con la voce spezzata.
“Ma Clara ,non è una saggia idea. Non è da lui.” ma le sue parole non pesarono. Clara era occupata a rileggere e far svolazzare qua e là la sua immaginazione.
“Devo rispondere subito. Non so neanche se dalla felicità riuscirò a farlo. Ma certo che accetto Michael. Che mi importa del resto!” La sua gioia accese la casa e Joan non se la sentì di porsi domande ulteriori.
“Lo so che non sarà uno scherzo, sono pronta a rischiare. Se tu lo vuoi lo voglio anche io. Naturally! Grazie Michael, anche per aver capito che non devi preoccuparti della mia…-si avvicinò la penna alla bocca e stette un po’ a pensare -..privacy!” Effettuò un ultimo controllo poi si fermò.
“Come farò con i bambini?- L’entusiasmo sembrò vacillare-non voglio abbandonarli.”
Joan bussò alla porta. “Posso?”
“Certo certo.”
“Non sei più felice?” le chiese
“Si, lo sono. Il fatto è che, ho i bambini e…”
“Per un po’ potranno farne a meno. Non mi sembra che abbiano più bisogno di tanto aiuto. L’ora di lezione è sempre più quella del gioco. O sbaglio?”
“Non sbagli. Ma…”
Joan le diede delle pacche sulla spalla. ”Allora ,puoi andare con la coscienza a posto!” e mostrò la sua solita pacatezza che rincuora e da sicurezza.
“Tu dici?”
Le annuì” A disdire penserò io. Inventerò qualcosa. Tu vai cara se è questo che vuoi. Perchè, per Michael vali più di tutta la sua vita a questo punto.”
Clara si drizzò sulla sedia, convinta e concluse la lettera firmando.

Nella medesima suite in cui si era svolto il piccolo misfatto Michael non si dava pace e restò anche il giorno seguente barricato dentro. Almeno, fino alla nuova lettera. La sfilò lentamente con fare tremolante. Chiuse gli occhi e solo dopo una lunga attesa la esplorò. Nonostante l’ansia non si stupì della bella scoperta. Si calmò e sorrise anche se forse era giusto piangere dal pasticcio.
“E va bene potrà venire.” si disse rassegnato a se stesso.

I preparativi non furono lunghi per Clara che con ardore giovanile e spirito di avventura ,mostratosi evidenziato in lei si apprestò febbricitante al lungo viaggio. Si sarebbe spostata in aereo per poi proseguire in macchina nella più totale segretezza. Joan l’avrebbe accompagnata durante il volo. Niente aereo privato, avrebbe dato troppo nell’occhio.
“Pronta?” Joan al suo fianco la teneva sotto braccio per non farla perdere nel caotico aereoporto.
Clara osservava quasi spaesata il gran viavai di persone che si apprestavano a salire o scendere. C’erano coppie, studenti ,persone in giacca e cravatta che imponevano un certo rispetto. Per il viaggio aveva indossato i suoi pantaloni migliori e la sua adorata camicia ritoccata sotto un leggero cappottino.
“Pronta!” esclamò decisa.
“ecco, quello è il nostro volo.” e indicò il punto in cui dovevano dirigersi.
“Sono così emozionata! Potrei svenire!” disse tenendo saldamente la sua valigia.
“Ti capisco, ma…ora potresti lasciare la valigia per i controlli?”
Saliti a bordo e trovate le loro postazioni Clara non fece altro che guardare dal finestrino la terra rimpicciolirsi sotto di loro.
“Agitata?” chiese Joan.
Non rispose come era solita fare quando contemplava totalmente immersa. Joan capì da solo che non lo era.
Dopo alcune ore, il buio li avvolse e Clara si assopì .
“Arrivata, sei arrivata!”
Clara si svegliò di colpo e sbirciò fuori. La luce che filtrava le impediva di vedere.
“Vieni, qua fuori dovrebbe esserci l’auto che ti aspetta.” e la invitò a seguirlo.
Si accodarono alla grande fila e quando furono all’aria aperta Clara respirò a pieni polmoni. L’aereo era atterrato in un modesto spiazzale circondato dalla natura. Il freddo le pizzicò il naso facendola starnutire e stringersi nel suo cappotto. Era all’incirca, tardo pomeriggio. Si infilò in una piccola vettura e Joan la aiutò a riporre nel portabagagli la valigia.
“Fate tante belle esperienze Clara e sappi che appena lo vorrai, Michael ha assicurato che non farai altro che chiamarmi e chiedermi di tornare a casa.” le sorrise dal finestrino abbassato.
“Grazie ,ma non credo servirà. Fai buon viaggio Joan.”
Lui fece un piccolo inchino e salutò ancora.
Non ci volle molto a raggiungere la suite di Michael in cui alloggiava da quando aveva preso una pausa dal tour. Davanti alla porta non c’era nessuno e dovette affrontare la prima dura esperienza di “vita sotto controllo” come aveva sentito una volta definirla da lui. Fu condotta di fretta all’interno scortata dall’autista che aveva tutto tranne la grazia di Joan. Questo bussò gettando occhiate scrupolose a destra e a sinistra. Clara cercava di tenere le distanze, ma le fu difficile, appena si distaccò le afferrò un braccio quasi a farle male.Poi,la porta si aprì e divenne inutile fermarla.
28/08/2012 22:37
 
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Brava! [SM=g2927025] mi piace sempre di piu!!
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