Lo sapete che non posso resistere quando mi capita davanti agli occhi uno scritto di Vogel su MJ , mi viene un istinto ossessivo-compulsivo di leggere-tradurre-postare (e ultimamente di linkarglieli anche su twitter, così ci ringrazia in italiano )
...Mi raccomando,non curare questa sindrome
in questo caso non dà ASSOLUTAMENTE disturbo
Come sempre,tanto di cappello al nostro Joe
Splendida questa parte
Ma la morale della favola è questa: in qualche modo, nel bel mezzo del circo che lo circondava, Jackson è riuscito a lasciare dietro di sé uno dei cataloghi più impressionanti della storia del musica. Raramente un artista è stato così abile a comunicare la vitalità e la vulnerabilità della condizione umana: l'euforia, il desiderio, la disperazione e la trascendenza. Infatti, nel caso di Jackson, lui ha letteralmente incarnato la musica. Essa si carica attraverso di lui come una corrente elettrica. Lui ha fatto da mediatore attraverso ogni mezzo a sua disposizione, la sua voce, il suo corpo, le sue danze, film, parole, tecnologia e prestazioni. Il suo lavoro era multi-media in un modo mai sperimentato prima.
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Tuttavia è stato solo alla morte di Jackson nel 2009 che lui finalmente ha cominciato a generare più rispetto e apprezzamento da parte dell'intellighenzia. E' una delle strane abitudini dell'umanità apprezzare veramente il genio una volta che se n'è andato. Eppure, nonostante il rinnovato interesse, il rifiuto facile e la disparità nella copertura da parte della stampa rimane grave.
Grazie Traduttora [SM=x47938]
Where there is Love,I'll be there