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Foxy1975
00lunedì 1 ottobre 2012 17:08
Chiara, questa me l'ero persa...cosa canti?!..;)

Foxy
chiarajackie
00lunedì 1 ottobre 2012 19:46
Re:
Foxy1975, 01/10/2012 17.08:

Chiara, questa me l'ero persa...cosa canti?!..;)

Foxy




XD comunque,intendevo che sono occupata anche con le lezioni di canto che cominciano questo mese. Frequento una scuola di canto leggero. Canto di tutto. Una che ripeto all'infinito è: Come saprei.
Foxy1975
00lunedì 1 ottobre 2012 20:05
T'invidio..ho sempre sognato di prendere lezioni..brava!
Come saprei, é difficile...e come te la cavi con Michael?!!!... ;)

Foxy
ikaika
00martedì 2 ottobre 2012 01:42
Cara Chiaretta anche questo capitolo è ricco di amore e dolcezza!!
È commovente quanto si amino e la voglia che hanno di progettare un futuro assieme!!
Michael è innamorato perso di lei e lei è una ragazza molto tenace sono sicura che è la donna giusta per lui!!
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo e di assistere al loro matrimonio! Beata Clara accidenti!! [SM=g27828]
Grazie mille Chiaretta!!!! [SM=g2927039] [SM=g2927039] [SM=g2927039]



ikaika [SM=g27822]
chiarajackie
00martedì 2 ottobre 2012 20:03
Re:
Foxy1975, 01/10/2012 20.05:

T'invidio..ho sempre sognato di prendere lezioni..brava!
Come saprei, é difficile...e come te la cavi con Michael?!!!... ;)

Foxy




Grazie....Bè si quella è difficile ma la mia voce trova difficoltà in quelle troppo basse [SM=g27828]
Michael? In tre anni non ne ho mai provata una. Forse potrei proporre Man in the mirror..non saprei. Mi piacerebbe tanto!
Grazie Hilary,sono molto felice che ti piaccia. [SM=g27838]
ikaika
00martedì 2 ottobre 2012 22:45
Re: Re:
chiarajackie, 02/10/2012 20.03:




Grazie....Bè si quella è difficile ma la mia voce trova difficoltà in quelle troppo basse [SM=g27828]
Michael? In tre anni non ne ho mai provata una. Forse potrei proporre Man in the mirror..non saprei. Mi piacerebbe tanto!
Grazie Hilary,sono molto felice che ti piaccia. [SM=g27838]




Mi piacerebbe sentirti cantare!! [SM=g27822]
chissà che brava che sei!! [SM=g2927025]
[SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g2927039]

chiarajackie
00sabato 13 ottobre 2012 18:45
Bene,credevo proprio di non farcela... le giornatone si stanno organizzando bene per fortuna. [SM=g27823]

Buona lettura!!


Capitolo trentatresimo
L’intera Neverland era animata da gran fermento. All’esterno l’insolito silenzio era accompagnato solamente da un calmo frusciare d’acqua e l’intero ranch attendeva . chiunque vi fosse entrato non avrebbe notato nulla di nuovo ad una prima occhiata; ma era inoltrandosi che si sarebbe scorto qualcosa. Un’ala orientale dell’immenso prato si mostrava quasi a sé tant’era decorata e prepotentemente in contrasto con lo stile spensierato del resto. Un palchetto ornato da fiori e nastri bianchi e rosati si levava come nato dalla natura e un arco lo incorniciava poggiando i suoi eleganti transetti alle due estremità. Davanti si apriva uno spazio vuoto occupato da una fila di seggiole davanti e seggioline al seguito. Joan si strofinò impettito le mani contemplando da un angolo il bel risultato raggiunto dopo giorni e giorni di progettazione. Guardò poi l’orologio da polso.
Intanto nella camera appartenuta a Clara due domestiche facevano a gara per starle intorno.
“Io credo-provò a ribadire Clara mentre le veniva allacciato un fiocco sulla schiena con una vigorosa nonché soffocante stretta- che non c’è bisogno di tutto questo.” Per l’ennesima volta pensando di fare il giusto, non fu ascoltata da nessuna. Ma ,o per coincidenza o per miracolo, bussarono alla porta pugni inconfondibili.
“Clara va tutto bene vero?”
Si voltò sollevata spostando dalla sua strada le donne e aprì. Joan d’impulso chiuse gli occhi.
“Ma Mrs Jackson non intendevo vederla di già.”
Clara sorrise. “Joan innanzitutto non chiamarmi signora Jackson, sono sempre Clara no? Poi, apri gli occhi, tu puoi vedermi…di già”
Le obbedì e una strana espressione si stampò sul suo viso imbarazzato. Una risata stava per scuotere la sua compostezza.
“Mi trovi ridicola vero?” gli domandò allora comprendendolo a pieno. Senza aspettare risposte si tolse i vari accessori secondo lei superflui e rimase con il solo abito bianco lungo fino alle caviglie che finalmente ritornava ad essere e mostrarsi leggero. Si sciolse i capelli dall’elaborato groviglio troppo serio riducendo l’acconciatura ad una semplice ma deliziosa treccia e sfilò un nastro ancora pendente dalla manica per annodarlo al collo. Assicuratasi che vi fosse solo Joan riaprì la porta.
“Eccomi!”
Il buon domestico fece segno di approvazione. “Scusami davvero ma ora sei tu!”
Alle spalle di Clara si assisteva ad una generale rassegnazione mista a fiducia.
“Mi sembrava, anzi ci sembrava esagerato e ridicolo, almeno su di me, vero Joan?” chiese a giustificazione delle sue modifiche ,riconoscente però del bel lavoro iniziale.
“Ora se non ti dispiace torno in giardino, tra un po’ saranno qui.”
Clara si ritirò e si abbandonò agli ultimi ritocchi.

Non appena Joan mise piede al primo scalino una voce inquieta lo chiamò.
“Signor Jackson tra un po’..”
Michael affacciandosi dalla sua camera lo invitò ad abbassare la voce ed entrare.
“Ma, non è ancora pronto!” osservò perplesso scorgendo una donna seduta in stato di totale rassegnazione.
“Ti prego Joan, diglielo tu che non può conciarmi così! Addirittura con quell’assurdo cappello ,preferisco allora di gran lunga i miei soliti. Sembra una maschera! Non credevo di dover fare il giullare piuttosto che lo sposo!” disse visibilmente contrariato.
“In effetti, se mi permette, è una maschera...”ammise trattenendo una risata e immaginandoselo vestito da damerino con rimandi giullareschi.
“Appunto, questa volta, almeno oggi, per una cosa importante vorrei fare da me!”
“Giusto! Scommetto che farà la sua figura!” disse entusiasta Joan.
“Se le serve qualcosa io sono di sotto” trascinò tra qualche borbottio l’incaricata in principio portando via con sé l’abito scartato.
“Mi dispiace ma non credevo potessero arrivare a vedermi conciato in quel modo.”
“Ora se non le dispiace vado in giardino, tra un po’ dovrebbero arrivare.”
“Joan! Smettila di darmi di nuovo del lei. Sono sempre quel Michael no?”
“Certo certo!” disse divertito al pensiero di una precedente simile risposta.
Il cancello si aprì alle 10 in punto quel 16 ottobre. I bambini presi da abbondante concitazione si fermarono difronte alla visione del semplice ma incisivo decoro. Seduti in prima fila stavano i genitori e qualche fratello di Michael. Joan li fece accomodare nella fila accanto e tentò di placare il loro entusiasmo esploso dopo lungo silenzio. Clara udendo il vociare si avvicinò alla finestra , ben presto dovette ritirarsi. Non aveva mai conosciuto di persona i familiari e un po’,a prima vista sentì di trovarsi in accordo con Michael riguardo l’insicurezza nell’invitarli. Tuttavia lei sapeva che non conta l’apparenza, non poteva giudicare prima di averli conosciuti di persona. Si sedette sul letto e prese la testa tra le mani. Si guardò allo specchio.
“Clara, sei pronta? Sono tutti qui, tra un po’ verrò a prenderti. –annunciò con una certa impazienza-Ok, in realtà mi sto assicurando che tu non esca ora.”
“A, non ti fidi Joan?” fece lei fingendosi stupita e contrariata.
“Non prendertela. È molto legato alle tradizioni. Vero?”
Clara si avvicinò alla porta. “Michael!!”
Se n’era andato.
“J-Joan, è davvero il momento?”
“Sì cara. Dobbiamo solo attendere che Michael ….entri in scena. Bè, vedi, mi sono permesso di organizzare io e la sposa precede sempre lo sposo.”
“E, quindi, se non sbaglio, ad accompagnarlo è suo padre.”
“Ovviamente. Sai oggi qualunque genitore secondo me metterebbe a riposo il rancore. Non giudicarli male, ti assicuro che parlandoci scoprirai delle differenze con ciò che vedi. Ti assicuro che anche a suocera sei fortunata!” concluse felice.
Un’ accorata esultanza si levò nell’aria. Joan abbassò la maniglia ed entrò sollevato dall’arrivo del segnale sperato. Clara si drizzò su in tutta fretta e le si spezzò il respiro; non credeva più di esserne all’altezza. Chissà cosa si aspettavano i suoi genitori o…un momento? Non era stata lei stessa a placare Michael con quella sorta di predica sul non pensare ai giudizi altrui? Ora però non c’era gente passeggera bensì i suoi futuri parenti. Un po’ la prospettiva di moglie contribuì a renderla ciondolante dal punto di vista della sicurezza .seppe però ritrovare l’equilibrio riflettendo sul fatto che, ormai, con Michael era diventato tutto naturale, quasi fraterno. Finalmente si calmò.
“ Allora Clara, are you ready?”
La porta sul retro era ben spalancata ma non permetteva una chiara visione la luce abbagliante del sole. Entrata in quel fascio dorato non potendo ancora vedere Clara udì in lontananza qualche vocetta acclamare il suo arrivo e come un’apparizione divina ebbe ben presto su di sé sguardi estasiati e approvatori della sua bella semplicità che le donava una complessa bellezza. Dopo aver rivoltò un mite sorriso a tutti riservò quello più prezioso a colui che la attendeva allungando una mano pronta ad accoglierla. Il padre di Michael ai piedi del piccolo palco aiutò Clara a salirvi e quando questa gli indirizzò un espressione di riconoscenza un’affettuosa risposta non tardò a mostrarsi. I bambini ,abilmente preparati ,si cimentarono in alcuni brani seguendo le voci dei coristi, altrettanto preparati, di Michael.
“Credo che se avrai bisogno di altri coristi quì ce ne sono abbastanza!” disse Clara in tono scherzoso a Michael mentre una prima esibizione era partita. Michael rise tra sé e sé.
“Non avevo mai visto mio padre mostrarsi così gentile con una ragazza, senza averla mai vista poi. ”le confidò gettando un’occhiata su di lui.
Le strinse la mano. “Sei bellissima!” sussurrò con gli occhi che Clara avrebbe giurato davvero brillare.
Fu una festa molto, molto….commovente. Joan ne era la prova più evidente. Per tutta la celebrazione non aveva fatto altro che maneggiare il fazzoletto di stoffa. Ci fu un punto in cui dovette sedersi nel posto vuoto accanto alla sig.ra Jackson che ogni tanto gli rivolgeva qualche parola materna. Soprattutto:” Non lo so chi ha mandato quella ragazza, ma di sicuro viene dal cielo.” Joan annuiva. Il suo culmine di commozione avvenne quando al termine del rito Michael, diretto e incurante, diede libertà alle lacrime. Avvolse Clara con le sue braccia e la baciò.
“Credo che questa sia la più bella e significativa lezione della mia vita!” fece una ragazzina alla vicina accondiscendente.
Le fedi sulle dita dei neosposi divennero due stelle luminose sotto i raggi del maestoso sole.
“Oh Michael, non mi sembra vero!” esclamò Clara allo stremo della follia. Michael fece solo sì con la testa .
“Hai mai visto uno stupido piangere di gioia così?” le chiese quasi delirando.
“No, sei il primo!-sorrise- ora ti seguirò stanne certo!”
Gli applausi si sostituivano alle voci in alternanza.
“Allora, che aspettiamo, la festa è appena iniziata!” disse Michael invitando tutti a raggiungere una tavola ben assortita.
“Joan!- Clara si avvicinò correndo con un caricaturato enfasi nel pronunciare il suo nome.- tutto bene?”
“Scusami Clara, mi sono fatto trasportare dalla commozione.”
“ Oh Joan! Dai, ora vieni con noi. Devi proprio mangiare. È tutto il giorno che ti fai in quattro per...noi.” Detto questo lo afferrò per un braccio e lo invitò ad alzarsi.

“A-allora, che ne dici?” chiese Michael al padre con una nota di freddezza nella sua voce. Sempre meglio non essere azzardati pensò.
“Che ne dico? Che….è carina.” Si limitò a dire quasi indifferente.
“Non è soltanto carina. Dai, ho capito che approvi a pieno!” disse risentito con un po’ di incredulità nel pronunciare le ultime parole.
“Si capisce tanto?”
“Sì. Che abbia trovato il tuo cuore?” disse con un mezzo tono ora più canzonatorio.
Non ebbe parole in risposta ma uno sguardo che gli fece capire una sorta di mutamento nel suo atteggiamento ora soltanto apparentemente arrogante.

“Clara, pensi che anche io potrò avere un matrimonio come il vostro?” le chiese un’invitata ammirando il suo abito.
“Certo!-si inginocchiò sul prato e le porse il bouquet- ecco, già sei un pezzetto avanti!”
La bambina la abbracciò tutta soddisfatta.
“Clara eccoti finalmente.” Michael le era alle spalle.
Clara si tiro su e non fece caso ad alcuni fili d’erba rimasti sulla gonna.
“Volevo farti i miei complimenti Clara. Quello che mi ha raccontato Michael su di te è nulla rispetto a quel che sei.” disse la madre di Michael.
“O, grazie signora. Bè, forse Michael non le ha raccontato pochissimo. ”si schernì lei rispettosamente.
“Affatto.”
“Sa, sono felice che sia venuta, anzi che siate venuti” concluse rivolgendosi alla famiglia al completo.
Verso sera i piccoli ospiti se ne andarono ancora febbricitanti e magari con la lieta notizia salita alla bocca incapace di restare nei loro cuori.
Michael e Clara si congedarono anche con la famiglia dello sposo intenta a ripartire. Joan, si preoccupò di affaccendarsi all’interno per lasciare soli i due sposi.
“Ti si è sporcato il vestito. Mi dispiace…”
“Io mi sono divertita tantissimo. Neanche me ne ero accorta.”
Si sedettero sul bordo della fontanella.
“Non avrei mai creduto di arrivare a sposarmi.” confessò Michael dopo aver fissato per un po’ l’acqua scendere.
“Nemmeno io. …”
“A,CLARA!!” le si posizionò davanti allarmato.
“Che c’è!” fece lei altrettanto
“Dimenticavo una cosa che volevo chiederti. Balleresti con me?”
Clara spalancò gli occhi. “Non, non credo di esserne capace.”
“Basta che tu mi segua. Non devi mica esibirti! E poi, saprai farlo ne sono più che sicuro.”
“Non potrei optare per”cantiamo”?”
“No, non puoi.”
Così, dopo aver rinunciato ad altri tentativi, accettò.
Michael le cinse la vita con un braccio e accompagnati dalla musica dell’acqua e della loro anima danzarono estranei al mondo e presenti solo a loro due.
“Che ti dicevo ! Non chiedevo niente di elaborato.”
Clara posò la testa sul suo petto e continuarono così in straordinaria simbiosi a volteggiare con grazia come sospesi nel cielo.
ikaika
00sabato 13 ottobre 2012 20:08
Chiatettaaaaaaaa [SM=x47964] mi hai commosssssa [SM=x47964]
che capitolo dolcissimo e tanto atteso [SM=x47964] [SM=x3027012] [SM=g27836]
da come scrivi si capta davvero l'aria di matrimonio quell' atmosfera elettrica dovuta all' agitazione e quell' emoziome che riscalda il coure [SM=x47928] [SM=x3027012]
e alla fine dove ballano assieme cullati dal loro amore.....
Semplicemente fantasticooooo [SM=x3027012] [SM=g27836] [SM=x47928] [SM=x3027012]


Brava chiaretta!!!! [SM=g3067259] [SM=g3067259] [SM=g3067259] [SM=g3067259]

ikaika [SM=g27822]
(StreetWalker )
00sabato 13 ottobre 2012 22:03
Fantastico ed emozionante
Foxy1975
00domenica 14 ottobre 2012 15:05
"Clara posò la testa sul suo petto e continuarono così in straordinaria simbiosi a volteggiare con grazia come sospesi nel cielo."

Quest'ultima frase racchiude tutta la gioia e l'emozione del capitolo..ben fatto Chiara! Mi sembra di leggere un romanzo di appendice..le atmosfere che sai creare sono sempre semplici e garbate..brava!

Grazie

Foxy
chiarajackie
00lunedì 22 ottobre 2012 18:03
Grazie ragazze!! [SM=x3072554] [SM=x47984]

Buona lettura!!


Capitolo trentaquattresimo
Non era trascorsa neanche una settimana che la notizia del matrimonio aveva superato e si era diffusa oltre i confini di Neverland; non suscitò troppo scalpore poiché la loro “relazione”(termine tanto amato dai giornali ma...guai ad usarlo con Clara)si era mostrata così ,oltre ogni aspettativa, limpida che nella mente di tutti era già segnata dalla parola matrimonio. Michael si ritrovò inabissato di lettere i cui destinatari andavano da fans a amici a cui quest’ultimi si sentì ben in dovere di spiegare la scelta di non renderli partecipi. Clara lo vedeva spesso passando accanto alla porta socchiusa chino sui fogli o al telefono impegnato a parlare di lei stessa con una grazia commovente. Dal canto suo, Clara si cimentava con maggiore assiduità alle mansioni domestiche che secondo lei si addicevano ad una buona moglie, rendendo la vita come quella di una qualsiasi coppia di neosposi nonostante sapesse che vi erano comunque dei limiti per loro. Come inizio c’era di che stupirsi. Michael lo era particolarmente e non poteva fare altro che lasciar vivere Clara con la volontà di lasciar vivere lui una vita da due persone che semplicemente hanno intrapreso insieme il volo più umano che c’è. Nulla avrebbe turbato quell’equilibrio. La cosa appariva certa. Non c’era un motivo. Ma, come un lampo a ciel sereno, un peso inclinò un po’ un lato della bilancia. Era tarda ora quando Michael nel suo studio intento a rileggere alcune lettere particolarmente affettuose venne interrotto da una chiamata. Per tutto il tempo della conversazione il suo volto era passato dall’incredulità ,riassunta in una smorfia, al preoccupato e quasi adirato. Con la mano libera stringeva sempre più un foglio ormai sporco di inchiostro che aveva inciso parole di felicitazioni così affettuose che lo portarono a volerlo conservare. Trascorsero alcuni minuti finchè riposta la cornetta fece un sospiro con il fiato spezzato. Abbandonò la stanza lasciando alle spalle la luce accesa e inumidito ciò che restava della lettera. Si trattenne dallo sbattere le porte solo perché Clara sicuramente dormiva. Arrivò davanti al letto e dopo essersi seduto accanto alla moglie, aver osservato il suo sonno regolare e la sua visibile serenità scosse il capo per dire ”NO” a sé stesso e si sdraiò accanto. Restò per molto tempo a fissare il soffitto con la fronte aggrottata fino a quando, non potendone più uscì in terrazzo e restò lì appoggiato al balcone, con le mani sul viso. E sarebbe stata la prima notte. il mattino seguente Clara al risveglio si ritrovò con il marito ai piedi del letto e un sorriso tirato non appena incontrò il suo sguardo. Aveva l’aria di chi non avesse chiuso occhio una notte intera e perciò le fu difficile fare altrettanto.
“Michael, cos’hai?” gli chiese con apprensione.
Michael sembrò non capire il motivo di quella domanda. ”Non posso guardarti dormire?”
“Tu sei rimasto tutta la notte a guardarmi?”
“Sì, cioè…no, non proprio…e poi ,cosa ti fa pensare che lo abbia fatto per tutta la notte!?”
Clara gli andò vicino e abbassatasi cominciò a scrutare gli occhi con l’inquietudine nei suoi. “Invece-dichiarò Michael raggiante-ho dormito benissimo!”
“Ah, menomale.” concluse allora pensando che la sua preoccupazione era davvero infondata.
Michael non lasciò svelarsi nessun ombra. Solo Joan, ad un ‘affermazione diede segno di aver capito che c’era qualcosa di strano in lui. Accadde nel pomeriggio. Clara era occupata a badare alla piccola compagnia e Michael fissava dalla finestra il viavai con sguardo perso altrove. Joan, appena entrato nella stanza per aver dimenticato lì chissà cosa ,lo sentì bisbigliare tra sè.
“Adesso che le dico?.” e diede un leggero ma sicuro pugno al vetro.
Joan stava per intervenire e provare a capire quando preferì non farlo e agitò la testa con dolore.
“Clara, posso parlarti?” fece appena la ebbe da sola.
“Michael prima ho io qualcosa da dirti.” E c’era una luce particolare nei suoi occhi.
“Va bene, comincia tu.” le disse evitando di insistere. Tanto meglio, non era neanche così convinto di riuscire a spiegarle nonostante aveva speso molto tempo per trovare modo e momento.
“é difficile da dire, sono emozionata!”
Michael dimenticò un momento il suo discorso e si fece meravigliato.
“Allora-prese un respiro e gli si sedette sulle gambe-ecco…”
Clara si strinse a lui e vi rimase un po’. Nell’incertezza Michael aspettò senza darle fretta.
“Aspettiamo una bambino!” esclamò infine con le lacrime agli occhi e voce tremante.
Gli occhi di Michael si fecero due, tre volte più grandi, il sorriso avrebbe rischiarato mille cuori e la gioia che nacque nel suo cuore colmato un popolo intero se fosse stato presente al momento.
“N-ne sei sicura?” chiese quasi implorante di un “sì”.
Clara annuì.” Ho fatto la scoperta oggi.”
“Aspetta, non mi capacito ancora!” disse trattenendo un grido.
“Neanche io. Te lo avrei detto subito ,ma…non è mica cosa facile!”
A queste parole gli tornò alla mente il peso che trascinava. “Grazie Dio, non devo in nessun modo dirglielo. Non posso. Ma cosa farò…”
“Michael ,cos’hai adesso?” domandò la moglie poiché aveva mutato espressione.
“Nulla sta tranquilla.”
“Se non ti senti bene, o, qualsiasi cosa, ti prego rendimi partecipe.” lo supplicò.
“Oh ma io sto bene. Poi, non ho niente, davvero. Non insistere.” le disse cominciando ad assumere un tono diverso.
“Ok, come vuoi.” disse sommessamente Clara. Tornò poi a rivolgergli un sorriso. “Ma ti rendi conto? “proseguì ad occhi lucidi.
Michael la abbracciò con un gesto tenero ma forte e le diede un bacio in fronte. “ é bellissimo!”
“Adesso tocca a te. Cosa avevi da dirmi?”
“Niente, non ricordo più, di sicuro …non era importante.” rispose debolmente nascondendosi dietro un viso radioso.
Joan, già a conoscenza della novità, si cominciava a mostrare davvero un padre per Clara che dal canto suo ricambiava con riconoscenti obiezioni riguardo il suo “non stancarsi” e quindi volontà di svolgere le sue abitudinarie attività.
“Credo che farebbe bene a tutti allontanarci per un po’ da qui.” suggerì Michael quando si ritrovarono al completo intorno alla tavola.
“Vuoi dire lasciare tutto e..” fece Clara stupita.
“Si tratta di quel tempo necessario a te.” si affrettò lui a spiegare massaggiandosi il palmo con le dita della mano opposta.
“Io penso che abbia ragione. Vi farà bene.” osservò Joan.
Clara lo guardò non credendo alle sue orecchie. “Allora-disse tuttavia-verrai con noi. Non puoi startene solo qui a portare avanti il tutto.”
Michael acconsentì alla decisione .”Certo ,verrai con noi. Ma io credo Clara, che stia a lui decidere.”
Joan si trovò incapace di dare una risposta definitiva. Scrutò attentamente Michael che aveva ripreso a conversare con la moglie e notò in lui un qualcosa di irrequieto. Nei suoi gesti, nelle sue parole. Riprese in mente l’espressione udita e percepì al completo lo strano desiderio di fuggire in Michael. Desiderio riaccesosi inspiegabilmente dopo anni e puntato più che altro alla salvaguardia(così doveva essere) di Clara.
Foxy1975
00lunedì 22 ottobre 2012 19:04
“é difficile da dire, sono emozionata!”
Michael dimenticò un momento il suo discorso e si fece meravigliato.
“Allora-prese un respiro e gli si sedette sulle gambe-ecco…”
Clara si strinse a lui e vi rimase un po’. Nell’incertezza Michael aspettò senza darle fretta.
“Aspettiamo una bambino!” esclamò infine con le lacrime agli occhi e voce tremante.
Gli occhi di Michael si fecero due, tre volte più grandi, il sorriso avrebbe rischiarato mille cuori e la gioia che nacque nel suo cuore colmato un popolo intero se fosse stato presente al momento.
“N-ne sei sicura?” chiese quasi implorante di un “sì”.
Clara annuì.” Ho fatto la scoperta oggi.”

Che bello Chiara..ci fai percepire tutta la frelicità..ma anche l'ombra dell'angoscia..cosa é successo che turba tanto Michael?!
Grazie
Foxy
BloodOnTheDanceFloor12898
00lunedì 22 ottobre 2012 19:24
Che bella scoperta! Chissà cos'avrà michael..
ikaika
00martedì 23 ottobre 2012 02:59
Chiaraaaaa!!!!! [SM=x3027012] [SM=x3027012]
che capitolo dolcissimo [SM=g27836] [SM=g27836]
Clara diventa mamma wow congratulazioniiii [SM=x3027012] [SM=g27821]

ma mi preoccupa e non poco lo strano comportamento di Michael [SM=g27825] [SM=g27831] [SM=g2927018]

Chissà cos è quel pensiero che lo tiene tanto angosciato [SM=x47980]

posta presto il prossimo capitolo! [SM=x3027012]

baci baci chiaretta [SM=x3072554] [SM=x3072554] [SM=x3072554]
(StreetWalker )
00martedì 23 ottobre 2012 08:59
Congratulazioni Clara diventerà mamma. Posta il prossimo per sapere cosa turba Michael
chiarajackie
00giovedì 25 ottobre 2012 19:01
Grazie ancora! [SM=x3072554]

Buona lettura!!


Capitolo trentacinquesimo

Clara alzò la testa verso il cielo sereno con già la presenza della nostalgia nell’animo. Dentro di sé sentiva inspiegabilmente il pianto dell’intera tenuta, come sofferente per la partenza di coloro che la animarono.
“Torneremo!”ripetè a se stessa e al ranch.
“Andiamo Clara!” la richiamò all’improvviso Michael salendo in macchina.
“A-arrivo!”
“Ma davvero ,non è necessario andarcene. Anche qui sarei stata bene, anzi credo che..”
“No, dai retta a me!” tagliò corto lui con desolazione ma nel contempo con spirito di chi vuol arrivare fino in fondo al suo “progetto”.
“Dove andremo? Scusami ma non ricordo più.” disse Clara rasserenandosi un po’.
“Possiedo una casa in un paesino appartato e tutto sommato tranquillo.”
Avrebbe voluto chiedere di più ma lasciò che fosse una sorpresa.” Solo una cosa non mi è chiara. Come mai siamo partiti così di fretta?”
“Ho pensato che il viaggio…fosse meglio per te affrontarlo ora.” spiegò guardandole teneramente il grembo.
Viaggiarono ancora per un breve tratto in auto finchè non raggiunsero un aereo che li avrebbe condotti a destinazione. Joan li ammirava da lontano fiducioso contando il fatto che insieme avrebbero formato una forte muraglia. Quando furono in volo era ormai calata la notte che avrebbe segnato la fine del loro percorso.
“Michael, perché non riposi?” chiese Clara che aveva interrotto il sonno.
Michael sembrò non averla udita e continuava a tormentarsi le mani aggrottando e rilassando la fronte a fasi alterne.
“Se non mi dici cosa ti tormenta, come posso aiutarti!”
“Infatti non devi!” le disse quasi gridandoglielo in faccia.
Clara si ritrasse interdetta e meravigliata da tale reazione rinchiudendosi in un indesiderato odioso silenzio. Tra lei e Michael si era interposto un velo di pentimento. Il marito non riuscì più a guardarla se non con la coda dell’occhio.
“Allora, se non posso aiutarti, accetta almeno di lasciare che io capisca.” riprese la parola Clara avendo cura di non finire in una predica.” Perché- la voce le tremò – non voglio vederti così. Non capirò? Allora non dirò niente. Pensi che ne potrei soffrire? Soffro di più a vederti così scostante e misterioso.” concluse appena in tempo, prima che le parole la abbandonassero.
Due occhi scuri ora si riposarono su di lei e la guardavano così teneramente che avrebbe voluto piangere solo per quello. Michael si trovò di rimando due occhi contenenti un dolore che doveva appartenere solo a lui. Le chiuse una mano tra le sue e dopo essersi assicurato che Joan ,alla parte opposta, dormisse decise di svelare tutto, o almeno provare a farlo.
“E va bene. Te ne parlerò.” sospirò felice di aver realizzato con chi aveva a che fare.
Clara non credette alle sue orecchie e come già libera da un po’ del peso si slanciò verso il marito con così tanta foga che quasi lo spinse giù dal sedile. “Sapevo che avresti accettato il mio aiut…ascolto!” si affrettò a correggersi ritornando seria.
“Sst, non alzare la voce!” le disse tutto sommato divertito.
“Ops ,hai ragione” fece Clara portandosi una mano sulla bocca.
Loro malgrado dovettero lasciar perdere il divertimento.
“Qualche sera fa, ho ricevuto una telefonata dalla corte.”
“Oh no, cosa c’è adesso!” lo interruppe la moglie.
“Lasciami finire, non interrompermi per favore. –le sorrise- già è difficile per me da dire…” ”Io credevo che fosse tutto finito, invece per niente. Vedi, qualcuno ha puntato di nuovo il dito contro di me. Non so chi sia, ma fatto sta che dovrò ripresentarmi. È assurdo.”
“Tu mi hai portata via, per…”disse Clara in balia dell’incredulità
“Perché non volevo che ci andassi di mezzo anche tu, per …”
“Fuggire?” ipotizzò mesta.
“ Non voglio aver nulla a che fare. Non mi sento obbligato a presentarmi, ho la coscienza a posto.” disse quasi come se pensasse ad alta voce.
Clara agitò la testa in segno di disaccordo e, sempre evitando di fare una predica, disse come la pensava:” Proprio perché hai la coscienza a posto, non puoi dargli la soddisfazione di venirti a cercare e peggiorare tutto. Io apprezzo il tuo nobile intento-alla parola “nobile” Michael sorrise –ma una cosa ti prego di fare una cosa, per me, se non per me per chi verrà e ti osserverà con occhi limpidi e bisognosi di sicurezza.”” Sii coscienzioso e fai quello che sei. Sei buono, dolce, umano, anche umile sì. Rispetti i tuoi doveri per amore e tu PUOI. Oh Michael- la supplica divenne ufficiale ormai- Io so che ce la farai ancora e so che non avrai paura quando sarai lì, perché in te la forza c’è.”
Si fermò riflettendo su tutto ciò che aveva detto e si stupì anche. Le mani le si erano gelate e si sentì avvampare da un po’ di imbarazzo. Portò lo sguardo dal volto di Michael ,di cui non ricordò l’espressione, anzi, non vi si era per niente soffermata tanto era straripante di volontà di spronarlo ,sulle gambe. Rise a fior di labbra.
Michael chinatosi con le dita le sollevò adagio la testa e le portò indietro una ciocca di capelli mentre gli ricadeva sul suo viso un nero timido ricciolo. Clara lo udì ingoiare quasi incapace di farlo.
“Ti giuro che non volevo farti la predica amore mio.” disse Clara con un innocuo intento di discolparsi.
“Clara… Farò come tu mi hai PREGATO in nome dell’amore.” la rassicurò Michael.
“Quando dovrai andare?” Clara era sicura di essere stata ben ascoltata.
“Dopo domani.” Rispose Michael che si era fatto assente ma non per il pensiero che le intorpidiva la mente. Accostò le sue labbra a quelle di Clara che le ricevettero prima dolcemente indifferenti poi via via sempre più accondiscendenti. Michael le teneva il viso stretto e presto la notte li scoprì con le teste recline su di esse, addormentati, vicini.
Il volo giunse al termine sul fare dell’alba che, entrando dal finestrino rendeva di un omogeneo rossore i due volti ancora assopiti. Joan li svegliò a malincuore e li condusse fuori. Appena messo piede a terra, dopo aver abituato gli occhi alla vista (o chi semplicemente si era infilato un paio di occhiali) si aprì al loro cospetto una piccola distesa di un verde smeraldo e poco distante un’accogliente casa che così si poteva chiamare se paragonata a Neverland. Niente di eccentrico o eclatante; una meraviglia per gli occhi di Clara. Joan scaricò le valigie e l’aereo ripartì. Michael osservava soddisfatto l’espressione della moglie che poi, tolte le scarpe con gesto impaziente, si immerse incurante in quella bellezza. Michael le recuperò dall’erba e dopo averla scorta la seguì altrettanto libero.
Foxy1975
00giovedì 25 ottobre 2012 19:44

Ragazze, non so se vi siete accorte che ci troviamo davanti ad un autentico capolavoro! Chiara sei bravissima, ed hai una sensibilità particolare...

“Se non mi dici cosa ti tormenta, come posso aiutarti!”
“Infatti non devi!” le disse quasi gridandoglielo in faccia.
Clara si ritrasse interdetta e meravigliata da tale reazione rinchiudendosi in un indesiderato odioso silenzio. Tra lei e Michael si era interposto un velo di pentimento. Il marito non riuscì più a guardarla se non con la coda dell’occhio.
“Allora, se non posso aiutarti, accetta almeno di lasciare che io capisca.” riprese la parola Clara avendo cura di non finire in una predica.” Perché- la voce le tremò – non voglio vederti così. Non capirò? Allora non dirò niente. Pensi che ne potrei soffrire? Soffro di più a vederti così scostante e misterioso.” concluse appena in tempo, prima che le parole la abbandonassero.

Questo é vero amore!! E poi mi é piaciuta anche la reazione di Clara alla rivelazione di Michael...

Clara agitò la testa in segno di disaccordo e, sempre evitando di fare una predica, disse come la pensava:” Proprio perché hai la coscienza a posto, non puoi dargli la soddisfazione di venirti a cercare e peggiorare tutto. Io apprezzo il tuo nobile intento-alla parola “nobile” Michael sorrise –ma una cosa ti prego di fare una cosa, per me, se non per me per chi verrà e ti osserverà con occhi limpidi e bisognosi di sicurezza.”” Sii coscienzioso e fai quello che sei. Sei buono, dolce, umano, anche umile sì. Rispetti i tuoi doveri per amore e tu PUOI. Oh Michael- la supplica divenne ufficiale ormai- Io so che ce la farai ancora e so che non avrai paura quando sarai lì, perché in te la forza c’è.”

Anche questo pezzo é bellissimo, e ti dirò...avrebbe confortato e convinto anche me...ma ti riferisci alle prime accuse del '93?!

Grazie Chiara sei bravissima!

Foxy
(StreetWalker )
00giovedì 25 ottobre 2012 20:34
Chiara concordo con tutto ciò che ha detto Foxy riguardo te, la storia e il Capitolo
chiarajackie
00venerdì 26 ottobre 2012 19:01
O santo cielo ragazze!!! Grazie!
S-sono senza parole davvero. bè,allora cosa posso dire,a parte che sono diventata così [SM=x47984] (anche più),non trovo altre parole che un'ancora grazie e...spero di non deludervi in futuro! [SM=x47984] [SM=x3072554]
Ah,sisi Foxy,mi riferivo a quel processo purtroppo.
Buona lettura!!

Capitolo trentaseiesimo

Clara, entrata nella nuova dimora che li avrebbe ospitati per molti mesi non potè trattenersi dal liberare un grido di stupore.
“CLARA!” Michael raggiunta quasi l’entrata affrettò ancor più la corsa.
“Non mi avevi mai detto di possedere una casetta così deliziosa!” esclamò la moglie dopo aver compiuto una delicata piroetta.
Michael si rilassò trattenendosi appena dal tirare un sospiro di sollievo. “Non ce n’era bisogno.”
La casa si disponeva su due piani. Al piano terra percorrendo un corridoi decorato da vasi e quadri si poteva finire in una modesta cucina, un salone molto simile allo stile Neverlandiano e una stanza chiusa che solo poi si sarebbe scoperta essere un mini studio. Salendo delle scale a chiocciola si finiva in un ulteriore corridoi costeggiato da due camere da letto.
Michael la condusse in un giro di perlustrazione. Joan si occupava di arieggiare le stanze e pulire ciò che una distratta servitù forse aveva ben pensato chissà quando di esonerarsi dal farlo.
“Mi piace mi piace e mi piace!” disse Clara entusiasta dopo aver poggiato sul letto la borsetta e essersi affacciata alla finestra aperta sul prato cosparso di piccoli punti viola.
“Non ha nulla a che vedere con Neverland.”osservò Michael andandole accanto.
Clara si spostò sul davanzale dai gomiti alle mani. ”Di Neverland ce n’è una sola!” sentenziò per assicurargli che non le dava niente di meno del ranch.
“Sarebbe bello vederla ovunque, non credi?”
“Forse sì.”
“Ti preoccupa qualcosa?” chiese Michael guardando dove ora era indirizzato lo sguardo assente della moglie. Si focalizzò poi sull’azzurro degli occhi divenuto più vivo per l’incontro con quello del cielo. Un sorriso si andò delineando sulle sue labbra e capì con sua gioia che non era una pena a tenerla lì così.
“Vuoi regalarle a me queste scarpe?”
Clara si voltò e notando i suoi piedi nudi e le scarpe tra le mani di Michael esplose in una fragorosa risata. Alla fine si ritrovarono entrambi con il volto congestionato e una strana sensazione di appagamento misto a libertà.
“Farò tutto quanto io. Joan mi aiuterà e non il contrario. Ci tengo.” disse poi con fermezza e Michael non potè che acconsentire. Inutile opporsi.
“Ma ricordati sempre del tuo attuale stato.”
“Lo so. Farò le cose normali.” Si sedette sul letto e fece per ricalzare le scarpe quando il marito si offrì per lei.
“E ricorda che appena avrai un problema non dovrai far altro che avvertire Joan.”
“Ma ci sarai anche tu!” disse ansiosa di aver ragione.
“Se non andrà per le lunghe. Queste cose sono sempre a lungo termine” e alzò le spalle senza curarsene.
“Non stavolta vedrai” e ne era sicura.
“Andiamo a fare una passeggiata fuori? Ti va?” suggerì Michael già sulla porta della camera.
Clara annuì.
L’aria si era fatta frizzante e stretti nei rispettivi cappotti percorsero la bianca casa tutt’intorno. Il vento faceva leggermente danzare i loro capelli unendo quelli più vicini in un particolare contrasto come se la luce del sole incontrasse la notte.
“Ascolta!-Clara si arrestò improvvisamente- non hai sentito?”
“A dire il vero, no!” bisbigliò Michael al suo orecchio meravigliandosi di come non fosse riuscito a percepire un suono.
“Peccato. Era come un sussurro. Forse lo portava il vento.” disse riprendendo a camminare ancora assorta.
“Cosa diceva?” chiese allora incuriosito il marito.
“ Non saprei. Forse ci chiamava.”
Michael si mise all’ascolto ma tutto taceva.
“Sono così felice del dono che sto ricevendo- ribadì Clara fuori di sé – ho voglia di gridare, di…”
Fu sollevata e accolta dalle braccia di colui che aveva finalmente capito la metafora. “Puoi farlo. Se vuoi lo facciamo insieme ma che ne dici di cantarla tanta gioia. Gridare non è proprio carino. ”scherzò ma con vero intento.
“Perché no! Si può fare.” acconsentì Clara. Un vago giramento di testa la colse inaspettatamente e un brivido la scosse.
“Rientriamo. Che ti dicevo. Devi stare attenta a non stancart…”
“Ma vedi? Tu ci sei, sono già tra le tue braccia. “ gli sorrise e Michael capì che era passato tutto. Colpito e intenerito al contempo le accarezzò il viso e la riportò dentro.
“Vado a vedere cosa posso fare in cucina.- scivolò sui suoi piedi- te cosa farai?”
“Vado nello studio a telefonare, devo accettare di presentarmi.” E detto ciò si diresse verso la stanza chiusa a chiave.

Il giorno seguente Michael si alzò di buon’ora e iniziò a prepararsi al meglio per la nuova avventura che lo attendeva. Clara lo osservava dal letto riuscendo faticosamente a stargli dietro. Andava veloce e sembrava molto determinato.
“ Andrà bene. Se non sbaglio hai organizzato per tutto il resto della giornata di ieri il da farsi.” Lo disse così fiduciosamente che Michael dovette sedersi accanto a lei e costringerla a leggergli negli occhi il suo stato.
Clara azzardò un piccolo bacio e lo abbracciò.
“ Comunque, buona fortuna!”
“Sei tu la mia fortuna quindi ho vinto.” Le accarezzò delicatamente il viso.
Il tempo che seguì sembrò trascorrere lentamente come d’altronde appare a chi è in attesa di sapere. Tuttavia il cuore di Clara non era nell’ansia .
“Non ho mai visto Michael tanto rasserenato.” le confidò Joan riconoscendole il merito.
“Si cambia a volte.” si schernì mentre si dava da fare con il suo amato cucito per perder di vista le ore.
“Dietro ad un grande uomo deve esservi una grande donna!” esclamò Joan dandosi una certa importanza.
Clara sorrise e alzando lo sguardo alla finestra vide in lontananza una figura avvicinarsi sempre di più. Si accigliò. Vi rimase fino a quando l’indecifrabile individuo assunse dei tratti riconoscibili. Abbandonò aghi e pezze varie e in un attimo gli fu difronte. Joan incuriosito al seguito.
“Michael, allora, come andata?” disse d’un fiato.
Il marito non si pronunciò; dall’espressione però ,deludente e sconfitta, non prometteva nulla di positivo.
“A-allora?” riprovò mesta Clara poggiando le mani sulle sue spalle.
Michael ebbe finalmente il coraggio di guardarla in viso.
“Ecco…-si lasciò sfuggire un sorriso che svelò la verità-CE L’ABBIAMO FATTA!!” senza pensarci troppo le cinse il busto e le fece assaporare il bacio della vittoria.
Clara era senza parole ; lasciò parlare i gesti di quell’attimo.
“Ora dovrò presentarmi ancora, ma pura formalità!”
Le passò un braccio sulle spalle e rientrarono ,chiacchierando presenti solo a loro due. “Ora ti spiego, era tutta opera di un giornalista che non riscuotendo molto successo….”
Joan non aveva capito molto ; non pose nessuna domanda però, era troppo bello quello a cui stava assistendo. Più che ad un richiamo in tribunale Michael pareva esser tornato da una gita. Con la sua distinta espressione giuliva si chiuse la porta alle spalle.
Foxy1975
00venerdì 26 ottobre 2012 20:34
Non so se sto leggendo una ff su MJ..perché a volte lo vedo, in alcuni tratti o scene, ma altre vedo solo due dolcissimi ragazzi che vivono una favola con qualche nuvola..non importa..scrivi leziosamente, e questo mi incuriosisce..e riesci a raggiungere certi picchi di sensibilità e dolcezza..scusa se ti cito sempre, manon potrei spiegarmi meglio che con le tue parole..

“Ascolta!-Clara si arrestò improvvisamente- non hai sentito?”
“A dire il vero, no!” bisbigliò Michael al suo orecchio meravigliandosi di come non fosse riuscito a percepire un suono.
“Peccato. Era come un sussurro. Forse lo portava il vento.” disse riprendendo a camminare ancora assorta.
“Cosa diceva?” chiese allora incuriosito il marito.
“ Non saprei. Forse ci chiamava.”
Michael si mise all’ascolto ma tutto taceva.
“Sono così felice del dono che sto ricevendo- ribadì Clara fuori di sé – ho voglia di gridare, di…”
Fu sollevata e accolta dalle braccia di colui che aveva finalmente capito la metafora. “Puoi farlo. Se vuoi lo facciamo insieme ma che ne dici di cantarla tanta gioia. Gridare non è proprio carino. ”scherzò ma con vero intento.
“Perché no! Si può fare.” acconsentì Clara. Un vago giramento di testa la colse inaspettatamente e un brivido la scosse.
“Rientriamo. Che ti dicevo. Devi stare attenta a non stancart…”
“Ma vedi? Tu ci sei, sono già tra le tue braccia. “ gli sorrise e Michael capì che era passato tutto. Colpito e intenerito al contempo le accarezzò il viso e la riportò dentro.

Da una conversazione normale riesci a far venir fuori l'amore, l'adorazione che provano l'un l'altra...

“ Andrà bene. Se non sbaglio hai organizzato per tutto il resto della giornata di ieri il da farsi.” Lo disse così fiduciosamente che Michael dovette sedersi accanto a lei e costringerla a leggergli negli occhi il suo stato.
Clara azzardò un piccolo bacio e lo abbracciò.
“ Comunque, buona fortuna!”
“Sei tu la mia fortuna quindi ho vinto.” Le accarezzò delicatamente il viso.

L'unica osservazione che ti faccio, e la domanda che ti pongo é...forse non ti importa di descrivere i fatti nella loro veridicità, e gravità, se la faccenda del tribunale é finita in un batter d'occhio?! O c'è dell'altro? Che Michael ci nasconde?! Se non é così, va bene lo stesso, anche se sorvoli la realtà...sei qui, per farci sognare.

Grazie!

Foxy
(StreetWalker )
00venerdì 26 ottobre 2012 23:15
Grazie per quest'altro capitolo da favole per fortuna la vicenda in tribunale è finita bene
chiarajackie
00sabato 27 ottobre 2012 15:29
Mi spiego subito Foxy. Innanzi tutto ti posso rivelare che Michael non nasconde nulla, perché ciò che ha dovuto affrontare nel capitolo è semplicemente una riapertura di quello del ‘93. Ancora nulla in confronto a ciò che poi sarà davvero IL processo per antonomasia. Aspetta aspetta…
Poi, per quanto riguarda l’ effettiva quasi non coerenza con la realtà, ora sto parlando degli anni che vanno dalla fine del ’97 e il 98. In questi due anni (nella realtà)Michael attendeva la nascita di uno dei due figli e perciò si era concesso, diciamo, un periodo sabbatico (che io ho riportato fantasticheggiando su ciò che potrebbe esser avvenuto per non creare un'elenco di semplici fatti ma una storia quasi realistica) dedicandosi,in questo caso solo alla moglie in dolce attesa. Ancora i… vabbè, non vi anticipo nulla dei prossimi. [SM=g27819]
Comunque non so se mi sono spiegata bene perchè ho tutto nella testolina e,vedrete "strada facendo" [SM=x47981]

Foxy1975
00sabato 27 ottobre 2012 17:23
Chiara , tranquilla, va benissimo! Attendo fiduciosa le tue perle...non so se si é capito che mi piace come scrivi!

Bacetto

zia Foxy ;)
chiarajackie
00mercoledì 31 ottobre 2012 18:19
Sisì si è capito! [SM=g27823] Grazie ancora zia Foxy! [SM=g27838]
ed ora:
Buona lettura!!


Capitolo trentasettesimo

1998
Due forse furono gli impegni relativamente importanti che tennero per alcuni giorni Michael lontano da Clara e la cosa fu molto consolante per lei che sentiva più che mai la sua presenza costante con il fruttuoso supporto di Joan. Da quando Michael seppe che a dover nascere sarebbe stata una bambina aveva cominciato a far mille concitate previsioni sul futuro della LORO bambina che davano all’avvento del sacro. Clara potè vivere il periodo dell’attesa in serenità come auspicato sin dal principio e Michael si congratulò con se stesso per il successo. In questo volare tra le idee più colorate il pensiero del Michael umanitarista si posò su un progetto ipotizzato da tempo. Clara lo trovava spesso chiuso nel suo studio in balia delle sue idee.
“Si può sapere cosa fai?” gli chiese finalmente un giorno avvicinandosi allo schienale della sedia con semplice curiosità.
“Ho in mente una cosa!!”esclamò voltandosi. Si alzò e offrì da sedersi alla moglie con fare premuroso.
“Così comincio a sentirmi una vecchietta. Forse anche megera.” sentenziò Clara.
Michael le lanciò un’occhiata sorpresa. “Ah, non è così?” domandò ironico dandole poi un bacio.
Si posizionò sulla scrivania e puntando le mani al tavolo si sporse un po’ verso di lei. “Ascolta attentamente. Innanzitutto sei la prima a cui lo espongo. Vorrei il tuo pare ,sincero mi raccomando, alla fine.”
Clara fece decisa sì con la testa.
“Hai presente quando ti parlavo di lei?” accennò al suo grembo con la testa.
“Oh bè, praticamente fino ad un minuto fa!” rise la moglie.
“Cosa vuoi dire allora? Ad ogni modo, pensare alla vita della nostra mi ha portato a farlo anche di quella di qualcun altro. Insomma, ho deciso di organizzare degli spettacoli a scopo di raccolta fondi.- una scintilla gli attraversò gli occhi e sorrise-un grandioso spettacolo!”
“é un’idea fantastica!” non potè trattenersi dal reputare Clara coinvolta nella sua espressione entusiasta.
“E non finisce qui. Ho intenzione- le penetrò fiducioso così profondamente nello sguardo che fu costretta inspiegabilmente a ritrarsi un po’-di stipulare un accordo con Mandela ,in Africa, personalmente e, perciò…” Nelle ultime parole assunse un tono speranzoso.
“Dovrai partire.” disse con naturalezza Clara.
“Sì ,ma vorrei che tu e…- fece un semi sospiro senza concludere la frase- Cosa ne pensi?” tagliò corto.
“Te l’ho già detto e così resta. Sei così bravo a fare queste cose, lo sai, io non trovo nulla di scoordinato o impossibile. Neanche ignobile se proprio vogliamo precisare.” affermò con tutta franchezza e ammirazione.
“Mi piacerebbe fare questa cosa coinvolgendo anche altri personaggi dal mio settore.” continuò fermandosi a cercare qualche nome da fornirle.
“Uno fra tutti è…CLARA!” Scivolò giù dal tavolo così in fretta che una pila di fogli accumulati chissà da quanto finirono sparsi a terra. Alla vista delle allarmanti contrazioni arrivò a sentirsi impotente e impreparato a tal punto che dovette gridare il nome di Joan perché avvertisse, bando a tutto, un’ambulanza. Joan non dava segni di sconvolgimento e provvide all’ordine con lodevole maestria e saggezza. Nonostante Clara si ripetesse di esser forte le era regina la paura.
“Cerca di calmarti. Joan ha chiamato.” e la mano di Michael si chiuse avvolgendole convulsamente la sua tremante; in risposta ebbe un’altrettanta salda stretta. “Ecco, brava.” Le accarezzò la fronte mostrando una dolce pacatezza che infondeva al contempo sicurezza.
Non impiegarono molto a raggiungere l’ospedale che avrebbe portato a termine il miracolo. Alla vista di Michael prese vita un vociare da parte di medici e pazienti. Lo stupore crebbe quando si svelò il motivo di tale arrivo. Clara fu subito fatta sistemare su di una carrozzella e prima che un’infermiera potesse condurla nella stanza destinata ,notando il marito al centro dell’attenzione del personale medico, gli rivolse una sincera raccomandazione.” Michael?”
Le si avvicinò :” Sono qui!”
“Non voglio trattamenti speciali, se vi fossero.” disse semplicemente quando ormai tutto le apparve confuso e insopportabile. Non capì quale risposta avesse dato Michael ; qualunque essa sia stata, non l’avrebbe tradita. Dopo aver svolto le dovute formalità si precipitò da lei per starle accanto.
Joan rimasto fuori ogni tanto si avvicinava alla porta sempre pronto ad intervenire, nello strano caso in cui vi sarebbe stata la necessità. Il tempo che trascorse sembrava interminabile tanto che Joan cominciava ad essere nervoso. Si prese la testa tra le mani sedendosi pesantemente su di una sedia lì davanti. In quell’istante si alzò improvviso un grido di esultanza ;non lo udì.
Michael prese tra le braccia la sua bambina provato quasi quanto la moglie e pervaso da una felicità indescrivibile. La guardò piangere e più le lacrime le bagnavano le guance arrossate ,più l’amore cresceva in lui. Si concentrò allora sulla figlia che si dimenava fragile come la mano che aveva stretto ore indietro.
“Congratulazioni!” si espressero i medici forse coinvolti nella vicenda più che mai. “Come la chiamerete?”
Michael e Clara si scambiarono uno sguardo d’intesa. All’unisono si espressero:”Elizabeth!”
“Bene ,bel nome! Ora vi lasciamo soli” disse infine uno aprendo la porta facendo intendere anche agli altri.
“JOAN!! Ci siamo dimenticati di lui!” esclamò Clara intenerita dalla robusta corporatura addormentata sulla sedia che si trovò davanti.
Michael scosse il capo:” Come ha fatto ad addormentarsi?”
“Troppe emozioni!” scherzò tendendo le braccia verso la bambina.
“Giusto! Scusa…” farfugliò il neo papà che se la cullava già beato.
Appena Clara la ebbe a sé fu attraversata da una sensazione nuova ,insolita. Non era come badare ad un branco di vivaci ragazzini che con lei avevano un legame molto amichevole, era come se avesse acquisito in una volta sola tutte quelle doti che spettano ad una madre.
“ Io l’ho sempre detto e lo ripeto che l’attesa non è mai vana.”
“A questo proposito credo che Joan abbia atteso abbastanza!” sorridendole si avviò alla porta facendole cenno di stare bene attenta. Clara scosse il capo tirandosi un po’ su.
“SONO PADRE!!” gridò un’altra volta in preda all’euforia riaffiorata.
Joan sobbalzò e si rimise in piedi con uno scatto. Clara che una volta avrebbe riso di gusto si limitò ad agitare la testa salutando Joan invitandolo a farsi avanti. Michael dal canto suo ricordando il luogo e la circostanza rise tra sé.
“Avanti Joan, hai l’onore di prenderla !”annunciò festosa Clara.
Lo stralunato e commosso alzò le braccia arretrando. “I-io non credo di.”
“Avanti Joan! Non è difficile. Sii rilassato, non immagini che bello averla tra le braccia.”
“M-mai io non…”
“Joan! Ti ordino di farlo! Vuoi essere licenziato!?” fece allora Michael cercando il supporto alla trovata dalla moglie. Voleva davvero che anche il suo fedele amico (ormai era più di un domestico)condividesse a pieno la gioia.
Finalmente obbedì.
“Visto, non era difficile! Allora Clara, possiamo tenerlo ancora?” chiese sorridendo voltandosi verso la moglie che si era però assopita.
“Signor Jackson?” una dottoressa si introdusse nella stanza sfilando dalla presa di Joan la piccola. Michael aggrottò la fronte. ”Dobbiamo svolgere dei normali controlli.” disse quella capendo di dover dare spiegazioni.
“E, quanto ci vorrà?” domandò preoccupato.
“Bè si tratta di tenere lei e sua moglie qui qualche giorno.” Fece ovviando la risposta.
Michael stava per controbattere senza neanche sapere come quando fu bloccato da Clara che lo trattenne per un polso. Gli fece capire di aver fiducia e…aspettare. “Prima di prendere il volo tutti i piccoli devono aver pazienza” aggiunse solamente con un filo di voce.
“E va bene.” sospirò.

Nella sera Michael tornò in camera della moglie un po’ rabbuiato. E lei non tardò ad accorgersene. ”Cosa è successo?”
“Incredibile, non vogliono farmi interagire direttamente con mia figlia!”
“Hai sentito ,devono fare dei controlli, ciò avrà voluto dire che dovrai attenerti come gli altri papà alle regole. Pensi che io non vorrei averla qui?”
“Se tu mi avessi lasciato…”
“Non voglio Michael! Non va bene. “ disse invitandolo ad accomodarsi a bordo letto.
“Lo so.”
“Cercherai di essere paziente e non inveire contro i medici?” e con gli occhi speranzosi lo supplicò.
Le regalò un bacio sulla fronte accarezzandole le spalle. Aveva promesso.
“ Resterò qui finchè non verrete dimesse. Joan è libero di andare, ma non vuole.” riprese cambiando tono mentre nonostante rinunciasse il sonno lo vinceva piano piano.
“Oh Michael!” lo abbracciò infinitamente grata e pienamente convinta delle sue doti di padre.


Buon fine settimana!!(in anticipo) [SM=g27838]
(StreetWalker )
00mercoledì 31 ottobre 2012 19:09
Congratulazioni saranno dei genitori fantastici. Posta il prossimo così sappiamo come proseguirà questa loro splendida favola. [SM=x3072554] [SM=x3072554] [SM=x3072554] [SM=g27836]


Foxy1975
00giovedì 1 novembre 2012 17:50
“Incredibile, non vogliono farmi interagire direttamente con mia figlia!”
“Hai sentito ,devono fare dei controlli, ciò avrà voluto dire che dovrai attenerti come gli altri papà alle regole. Pensi che io non vorrei averla qui?”
“Se tu mi avessi lasciato…”
“Non voglio Michael! Non va bene. “ disse invitandolo ad accomodarsi a bordo letto.
“Lo so.”
“Cercherai di essere paziente e non inveire contro i medici?” e con gli occhi speranzosi lo supplicò.
Le regalò un bacio sulla fronte accarezzandole le spalle. Aveva promesso.
“ Resterò qui finchè non verrete dimesse. Joan è libero di andare, ma non vuole.” riprese cambiando tono mentre nonostante rinunciasse il sonno lo vinceva piano piano.
“Oh Michael!” lo abbracciò infinitamente grata e pienamente convinta delle sue doti di padre.


Brava Chiara...ma qualche dettaglio sulla bambina?!! Com'é?! ;)

Grazie
Foxy
chiarajackie
00lunedì 5 novembre 2012 18:05
Re:
Buona lettura!!

Capitolo trentottesimo

Nella camera immersa nella penombra due occhi azzurri non riuscirono più a guardare il viso su di loro che sorrideva. Sorriso che apparve beato anche sul rotondo visetto .Una mano accarezzava piano i primi capelli lievemente ondulati che davano tutta l’impressione di voler sfociare in un raggiante dorato. Due pugni si rilassarono e uno di questi lasciò la presa di una ciocca scura che trovò finalmente libertà.
“Michael, sei ancora qui?” La porta si aprì un po’ e una mano apparve poggiandosi al suo interno. Scorgendo la figura di Michael Clara entrò. Pose le mani sulle sue spalle e si sporse a vedere.
“Hai mai visto niente di più divino?” chiese Michael retoricamente adagiando con cautela la figli nella culla.
“ Stavo notando stamattina, quando l’hai potuta riprendere in braccio come sembriate empatici voi due. Ancora non si potrebbe parlare neanche di questo, tuttavia mi ha fatto questo effetto.”
“O davvero? Sarà un bene?” sorrise lui ipotizzando la veridicità della cosa e scuotendo poi la testa per la tenera osservazione.
“Io consiglio di andare anche noi subito a riposare! Domani si torna a casa.” suggerì Clara accentuando la parola “subito” con un buffo tono altezzoso.
E quella fu la prima vera notte da genitori che vissero. Ben due volte furono svegliati da innocenti lamenti e Clara si scontrò con la conseguenza comportata dal termine “madre”. La prima volta prese in mano Michael l’impresa di dilettare la bambina e il successo fu assicurato, soprattutto quando muovendosi con lei aveva iniziato a canticchiare qualche ninna nanna di sua conoscenza. Clara lo ammirava da sotto le coperte con fare indagatore. Nessun corso sarebbe valso quanto l’esperienza appresa osservando l’attento e ingegnoso papà.
“ Mi piacerebbe vedere questa scena su un grande palco.” se ne venne improvvisamente fuori trattenendo a fatica una risata.
“ Ridi pure!” rispose lui voltandosi totalmente di schiena per poi ridersela tra i baffi.
Non mancò poi il turno di Clara che cercando di imitare il marito la riportò alla calma e cosa che dovette capire da sola ,la sfamò. Michael la fissava compiaciuto e pensò tra sé che non poteva assolutamente partire senza di loro.
Il mattino seguente Clara e Michael nonostante la notte trascorsa mostravano di avere ancora energia e una felicità immensa.
“Andiamo Clara!”
L’aereo era lì ad attenderli e condurli nuovi in una vecchia vita. Joan teneva saldamente a sé la piccola Liz (così Michael aveva preso a chiamarla tanto che prima di una logica spiegazione Clara pensò avesse dimenticato il nome effettivo).
Dopo ore di viaggio effettuato anche in macchina, e a questo puntò i due poterono tirare un sospiro di sollievo rivolto alla figlia, Neverland era ancora il loro nido.
Cominciava ad esser buio quando Michael prese a sé la figlia agitando la testa a destra e sinistra in apprensione. Come chi ha un grande tesoro da nascondere. Ed effettivamente era così.
Clara nell’aiutare Joan con i bagagli gli rivolse un’occhiata comprensiva.
“Non mi fiderei più nemmeno delle mura.” ammise Michael portandola nella ex-camera della moglie e adagiandola sul grande letto.
“Non preoccuparti, sarà al sicuro, almeno per ora.” concluse fiduciosa Clara sedendosi accanto alla figlia che ora la scrutava. “Chissà cosa le passa per la mente?” Rise appena.
“Verrete anche voi con me. Non voglio lasciarvi qui.” Dichiarò, tutto d’un tratto, baldanzoso Michael.
“Stai già pensando a quella cosa?” chiese Clara.
“Sì, perché davvero mi piacerebbe che voi veniste! Poi, sei rimasta sola così a lungo che vorrei non accadesse più ,mai più. Dovessi trovare i modi più assurdi per portare la nostra bambina con noi!” nel parlare non si lasciò sfuggire segni di sincera commozione scaturita dalle sue stesse parole.
Clara pose la sua mano su quella del marito che ora le era seduto difronte. “ Ho capito. Mi bastava che nominassi lei. Di me, cosa importa quel che è stato.” E c’era una dolcezza nei suoi occhi capace di infondere fiducia nell’animo di Michael quasi come una preghiera.
La strinse in un abbraccio che sicuramente non sfuggì alla vista inconsapevole della piccola Liz.
“Ehm…Michael, io vado a dare una mano a Joan, tu, resta pure con lei.”
Rimasto solo con due occhi addosso che osservano come chi osserva una meraviglia, Michael cercò qualcosa intorno che potesse rendere piacevole quel momento.
“ Spero con tutto il cuore che un giorno tu diventi come la tua mamma.” cominciò allora inginocchiandosi a terra per permetterle di impugnare la solita ciocca avvistata.
“Di carattere intendo ,la bellezza non importa, anche se lo sarai.” Sorrise all’idea.
“No credi anche tu che sia deliziosa? Sai? Prima di te mi ha aiutato a tenere molti bambini e forse ancora ,quando sarai più grande li conoscerai bene e ci giocherai, con loro starai bene…e anche noi.”
Questi dialoghi Michael teneva a lungo con la figlia e alcune volte vi era coinvolta anche Clara. Il tempo che trascorsero a Neverland fu più breve del previsto, poiché ,il progetto fu accolto con straordinaria rapidità. Michael fu invitato da Mandela stesso per un soggiorno di alcuni giorni prima di svolgere l’evento.
“Di già!” esclamò con sorpresa Clara dopo aver saputo del viaggio ormai prossimo in una circostanza un po’ particolare. Michael ,uscito da una delle tante riunioni che si susseguirono in quegli ultimi giorni offrì il proprio aiuto a Clara, intenta a fare il consueto bagnetto alla piccola. Distratta dalla notizia inaspettata si ritrovò bagnata dagli innumerevoli schizzi del continuo sgambettare tra l’acqua.
“Forse è felice!” osservò Michael sentendosi però un po’ in colpa.
Clara puntò i pugni ai fianchi e guardò con un ilare sguardo di sfida entrambi.
“Comincio a pensare che voi due siate già in accordo contro di me!”
Michael assunse un espressione vana:” Forse è così”.
“Comunque ,sarà un vero onore seguirti. E, non preoccuparti, noi saremo inesistenti.”
“Oh no, invece vorrei che una persona come quella che dovrò incontrare sapesse di voi!” disse seguendo con lo sguardo i gesti dediti di Clara che era di nuovo tutta presa dal suo lavoretto con dei bei risvolti alle maniche che per qualche motivo gli toccò le corde dello spirito facendogli sussurrare:”Speechless”
giadamaninthemirror
00lunedì 5 novembre 2012 18:32
cara chiarajackson
è la prima volta che commento la tua storia ....da quando l'hai iniziata a ha scrivere l'ho sempre letta...è magnifica ...sei veramente brava complimenti...
Foxy1975
00lunedì 5 novembre 2012 20:19

La mia richiesta é stata esaudita..la bimba é bionda con gli occhi azzurri...come Paris..ma si chiama Elizabeth! Cara Chiara, hai saputo imprigionare tra le righe la dolcezza di Michael e i suoi intenti nei confronti della sua prole...FANTASTICO!Brava!

“Sì, perché davvero mi piacerebbe che voi veniste! Poi, sei rimasta sola così a lungo che vorrei non accadesse più ,mai più. Dovessi trovare i modi più assurdi per portare la nostra bambina con noi!” nel parlare non si lasciò sfuggire segni di sincera commozione scaturita dalle sue stesse parole.
Clara pose la sua mano su quella del marito che ora le era seduto difronte. “ Ho capito. Mi bastava che nominassi lei. Di me, cosa importa quel che è stato.” E c’era una dolcezza nei suoi occhi capace di infondere fiducia nell’animo di Michael quasi come una preghiera.

Mi sono sciolta!!!
E di nuovo...

“ Spero con tutto il cuore che un giorno tu diventi come la tua mamma.” cominciò allora inginocchiandosi a terra per permetterle di impugnare la solita ciocca avvistata.
“Di carattere intendo ,la bellezza non importa, anche se lo sarai.” Sorrise all’idea.

Credo che tu sia una ragazza molto sebnsibile se sai esprimere con tanta delicatezza i sentimenti..

Grazie Chiara

Foxy
(StreetWalker )
00lunedì 5 novembre 2012 23:18
Un altro capolavoro ricco della tua sensibilità
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