Capitolo 10 (scritte blu i pensieri di MJ, scritte rosa istinto femminile di Andy)
-Se svieni io non ti prendo!- disse lui ridendo
-Hahahaha che Gentleman che sei!- risposi io facendogli una smorfia – No però non scherzo, mi sento morire…- mi guardai attorno e vidi una finestra allora mi alzai e mi misi in piedi sul water.
-Ok, cosa hai in mente- disse Michael alzandosi in piedi di colpo
-E, secondo te? Usciamo dalla finestra!- dissi armeggiando con la serratura
-Ok, TU hai 17 anni ma io ne ho 54, e poi non riuscirai mai ad aprire quella finestra…- invece io feci scattare la serratura e spalancai la finestra
-Scusa, ma prima non ti ho sentito cosa avevi detto?- gli chiesi con aria da chi non sapeva niente –E ora aiutami a uscire- dissi facendogli segno di venire da me
-Scusa cosa dovrei fare?- chiese
- Mi fai da scaletta! Allora metti le mani incrociate e io ci appoggio il mio piede e mi dai la spinta per uscire okay?- e così fu. Uscita dalla finestra mi misi a saltellare come una deficiente, quando mi accorsi che ero in giardino, in mutande!
-Andy?Andyyyy??Andy!?- chiamava Michael disperato mentre io ero scappata in casa.
“Bene! Adesso mi ha abbandonato anche Andy… però è carina…Ancora! Michael quante volte ti sei detto di cacciare dalla mente questi pensieri, e ora cerchiamo di uscire da qui…”
Entrai in camera e mi cambiai mi infilai i jeans e la maglietta di ricambio. Bene, e adesso cosa faccio?! Mi chiesi esaltata, potevo guardare la tv o andare a suonare il bellissimo pianoforte a coda che era nel salone principale, ma ahimè una vocina dentro di me mi diceva “Devi andare ad aprire a Michael, non hai mica il cuore di pietra! Infondo ti ha portata in braccio!”allora mi arresi e controvoglia andai verso il bagno e con un colpo secco aprii la porta.
-Finalmente!-disse Michael uscendo e sistemandosi il colletto della camicia. Doveva essere sempre vestito alla moda! Seee… come no…
-Ti sei cambiata?- mi chiese
-Sì! Perché volevi che restassi in mutande? Eh?!-
-Eh! Scusa, ma stavi bene con la mia maglietta!- ok o avevo sentito male oppure avevo messo una sua maglietta.
-La TUA maglietta?!-
-Sì, perché?-
-E tu ti compri le magliette con la tua faccia?!-
-Veramente me l’hanno regalata…-
-Ah, ok…- Mi morsi il labbro, non so ma è un po’ di tempo che mi diverto facendo così…
-Quando potrò ritornare a casa mia?-
-Quando vuoi ma il dottore ha detto che stasera devi rimanere qui, per altri controlli…- non è che mi convincesse tanto… anche se non ci ho mai creduto continuavano a girarmi per la testa delle date … 2005…1993...
-Aspetta deve decidere…- gli dissi
-CHI deve decidere?-
-Il mio istinto femminile…-
-E perché devi chiedere aiuto al tuo istinto femminile?- abbassai lo sguardo, non volevo guardarlo negli occhi anche perché io non riesco a guardare una persona negli occhi… ho paura… e poi se l’avrei guardato si sarebbe accorto che mentivo e che stavo pensando male…
-No così…non sono molto sicura…-
-Perché?-
-Ehm…così…-
-Ah…- abbassò la testa e la scosse poi mi guardò e mi disse
-Pensavo che tu fossi diversa… ma sei come tutti gli altri- sospirò e rialzò la testa –Io non ti ho fatto niente, piuttosto ti ho aiutata…- una lacrima gli scese dalla guancia e se ne andò sbattendo la porta, era furioso. “Andy! Ma che hai combinato! Bene e adesso il tuo viaggio per Los Angeles e andato perso! In più hai litigato con il tuo idolo! Ora vai a chiedergli scusa!”… uscii dalla camera e mi scontrai con Soraya allora iniziammo a parlare in camera mia, o forse non era mia ma fa niente.
-E poi è scappato e ha sbattuto la porta!- ero furiosa, così Soraya mi disse di andare a cercarlo e chiedergli scusa.
-è così arrabbiato che quando è corso via e io ero nel corridoio che non mi ha neanche salutato e con la foga con cui correva mi ha fatto sbattere contro il muro!- allora uscì dalla camera e mi lasciò sola. Decisi di farmi una doccia. E sì… dopo andavo a chiedere scusa a Michael! Uscii dalla doccia con un asciugamano quando vidi che c’era Michael in camera che apriva cassetti e cose del genere.
-Ma che stai facendo!-si girò di scatto e diventò rosso fuoco mi guardò massimo per 1 secondo poi si rigirò di colpo.
-E ora non mi guardi neanche in faccia! Sai mi hai fatto sentire in colpa per aver pensato che tu eri un pedofilo, e io volevo chiederti scusa ma tu sei scappato via! E ora non mi guardi neanche in faccia!-
-Vuoi proprio che io ti guardi?- chiese chiudendo, anzi no, sbattendo un cassetto e tirandone fuori un asciugamano. Si girò e diventò ancora rosso in faccia,
-ma ti imbarazzo così tanto?!- chiesi esterrefatta. Mi lanciò l’asciugamano addosso
-Copriti! O non ti rivolgerò più la parola!- “copriti!”?? Mi guardo, ero nuda, mentre uscivo dal bagno per vedere cosa succedeva mi era scivolato l’asciugamano. Lo presi e mi coprii, mi veniva da piangere. Stavo di merda, avevo una nonsoché di infezione intestinale, vomitavo ogni 45 minuti, e ora era successo quello che è successo… mi lasciai cadere a terra e con la testa china inziai a piangere, speravo che Michael non mi sentisse, ma pensando a cosa avevo pensato di lui i singhiozzi si fecero più forti. Sentivo dei passi che si avvicinavano, poi vidi lui che si era inginocchiato davanti a me. Mi guardava con degli occhi dolcissimi. Non riuscii a guardarlo un secondo di più e ri-abbassai lo sguardo mentre singhiozzavo. Adesso il suo sguardo non era più così dolce, era pungente, era diventato serio.
-Cos’hai Andy?- non risposi piuttosto singhiozzai e cercai di coprirmi il volto con l’asciugamano. Con la mano mi abbassò l’asciugamano per far riemergere il mio volto, rigato di lacrime.
-Dimmi cos’hai Andy!- era furioso e mi stavo seriamente spaventando allora era una buona idea rispondere
-I…io…non mi sento molto bene…-
-In che senso?-
-IN CHE SENSO?! Michael io mi sento di merda! Ti ho offeso nel profondo. Ti stavo per vomitare addosso, e… e ora mi è successo questo. La mia vita fa schifo! Io… io voglio morire!- a quelle parole mi diede uno schiaffo sulla guancia.
-Non devi dirlo neanche per sogno! HAI CAPITO?! NON DEVI MORIRE! Sei ancora giovane e hai una vita davanti!- lo guardai tenendomi la mano sulla guancia e continuai a piangere. Ad un tratto vidi che stava piangendo anche lui. Non so cosa mi sia preso ma lo abbracciai e quando comprese cosa stavo facendo ricambiò il mio abbraccio. Appoggiai la testa al suo petto senza smettere di piangere mentre lui mi accarezzava la schiena nuda per rassicurarmi, poi si accorse che ero un po’spaventata allora prese l’asciugamano e corpì la mia schiena. Stavo per iniziare a parlare quando lui mi fermò
-Shh, non dire niente accetto le tue scuse-
-M-michael, io…io… mi dispiace- i singhiozzi riaumentarono –io ti devo dire grazie perché mi stai accanto, e non volevo farti piangere. Sai io mi sento così in imbarazzo per quello che è successo. Mi sento anche in imbarazzo perché ci conosciamo da poche ore e adesso sono qui, mezza nuda abbracciata a te, mi vergogno tanto…-
-Non mi conosci da poche ore, forse non te ne sei resa conto ma hai dormito per 2 giorni interi, e baby non ti devi preoccupare o imbarazzare, sono il tuo amico nel bene e nel male e se la mia amica ne ha bisogno io ci sarò sempre per lei- la sua amica? Mi rallegrava sentirmi dire questo. Mi accorsi che delle goccie mi cadevano dietro il collo, aveva appoggiato la testa sulla mia spalla e stava piangendo. Mi sentii morire.
-No ti prego non piangere, mi fai stare malissimo!- continuava a singhiozzare, e le sue lacrimeche scendevano lungo la mia schienami facevano venire i brividi. Lo abbracciai più stretto, e lui fece lo stesso. Finì di piangere e si asciugò le lacrime, poi sempre con la testa sulla mia spalla mi passò la mano sulla schiena per togliere le sue lacrime che erano scivolate giù fino al basso bacino. Anche la sua mano si stava avvicinando pericolosamente…
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