BRUCE SPRINGSTEEN
Wrecking Ball [2012]
BG 6,0
ML 6,0
ML Badgirl mi perdonerà un'intro non prevista ma quando sento The Boss mi viene in mente un libro fondamentale di S. Frith, ovvero "il rock è morto". Comunque sia, all'ultimo momento, ho scelto per lo più versioni live dei pezzi in link. Questo perché Bruce Springsteen -si dice da millenni- "va sentito live". Tutto sommato forse è vero e magari si può aggiungere mezzo voto in più a queste performance "live" dei pezzi originali.
Ora però Bruce Springsteen "live" trasmette un discorso complesso che a sua volta fonda tutta la sociologia del rock.
Tranquilli, qui non si parla di cose serie. Ma una piccola riflessione vale la pena di metterla in chiaroscuro. In sostanza, ci si chiede, il rock è un'arte autentica, credibile? Il cantante più ricco dello show biz può essere anche il più "popolano"? il Boss può vestirsi da dipendente con maglietta della Tezenis da un euro e cinquanta? è davvero un adolescente di 60 anni? E' un timido esibizionista? E' una superstar per amico? Ama davvero stare sul palco per otto ore, è la voce della gente, è utile sentirlo sempre e solo dal "vivo"???
Insomma Bruce Springsteen è davvero "autentico" oppure è un fatto che ha avuto come manager un critico di rolling stone, impone alla band di sembrare sorridenti ed impegnati, di suonare "amatoriali" intenzionalmente, di avere ghostwriter che mettono giù testi il più proletari possibili, con convenzioni mutuate dalla letteratura beat in modo da sembrare più veri e più intransigenti dell'ordinario operaio urbano e davvero mille altre cose ancora? Il sudore che viene esposto in copertina e soprattutto, cosa che più mi interessa, i convenzionali giri armonici delle chitarre e della melodia, classici che di più non si può, sono autentici perché nessuno come Springsteen è autentico e nessuno come lui può fare un'epica personalizzata dell'operaio americano, oppure sono giudicabili secondo i consueti criteri di tutta la musica e risultano i soliti classici accordi ed i soliti convenzionali giri armonici? Esiste un populismo democratico migliore e diverso dal populismo commerciale?
La risposta è complicata e forse non interessa.
Ciò che forse è interessante vedere rimane proprio questo mega miliardario sempre costretto a cantare con foga di vecchi stadi, di lavoratori disoccupati o ridotti allo sciopero mentre la moglie accudisce i figli che vengono picchiati, eccetera, mentre un mare di borghesi middle class diviene fiero di valori eroici ed epici e di un'uguaglianza che trascende le classi, vero socialismo americano, battendo le mani all'unisono ai concerti.
Bruce Springsteen - We Take Care Of Our Own
Bruce Springsteen - Wrecking Ball "Live"
Bruce Springsteen - Shackled And Drawn
Bruce Springsteen - Land Of Hope And Dreams
Bruce Springsteen - Rocky Ground
BG Beh qui si va sul sicuro (rispetto a quello che abbiamo ascoltato fino ad ora perlomeno :) non ha mica bisogno di presentazioni, no??
"We Take Care Of Our Own", questa è fra quelle che mi piace meno....forse troppo sentita??
Easy Money, piaciuta molto. I punti di forza sono i soliti: i cori, l’atmosfera country
"Shackled And Drawn", allegra e divertente (e ruffiana :) al massimo, adoro questo genere....immagino gente che balla e salta tenendosi per mano....e gli altri a guardare, bere, cantare e battere le mani. D’effetto i cori
Jack Of All Trades, un momento intimo e triste, non è molto il mio genere (la tristezza non mi appartiene per nulla) suggestiva la tromba, bello il piano
Death To My Hometown (live), wow si balla nuovamente, danza folk e filastrocche cantate in coro
This Depression, non mi piace molto, scontatissima e questo genere quando è scontato risulta costruito
"Wrecking Ball", nulla di che, vedi sopra
You've Got It, bel ritmo, bella la chitarra, scontata pure questa ma piacevole
Rocky Ground, ruffianissima ma d’effetto inizialmente con il coro femminile poi arriva l’orrendo rap a rovinarla
"Land Of Hope And Dreams", un po’ scontata e banale, belli però i cori e il sax
We Are Alive, da’ l’impressione che voglia stupire, ma il fatto che non ci riesca mi lascia insoddisfatta
Swallowed Up (In The Belly Of The Whale) nooooooo, non mi arriva sincera
American Land, scontatissima e ruffianissima, ma piacevolissima ed allegra..si canta nuovamente tutti assieme e si balla in un cerchio che si allarga e si chiude...
ML We Take Care Of Our Own, opening track e primo singolo, è la rock ballad sprinsteeniana che ti aspetti: inizio pulsante, voce vibrante, un cumulo di emozioni espresse con l’ansia preromantica tipica del suo autore. Ecco quindi apparire brevi sezioni d’archi, ridondanti florilegi di tastiere, enfatiche rullate a presagio di strofe epiche, contrappunti armonici in levare, mille cromatismi la cui utilità non mi è immediatamente evidente. A tratti mi ricorda il più minimale Tom Petty, altre volte, prima che parta il chorus, mi aspetto che gridi “born to sale”, ma sono prevenuto, ammetto, e comunque il pezzo è impeccabile.
Easy Money è un country-rock lievemente fuzzy, a là Stan Ridgway. Peccato solo –ma è opinione ampiamente personale- per quelle armonie corali a ribadire la vena popolare latente in ogni pezzo di Springsteen.
Shackled and Drawn è un irish folk-rock che potrebbe essere uscito dai migliori Pogues, ma è declamato con la solita irruenza espressiva che non lascia nulla di inespresso.
Jack of All Trades è un inno di 6 minuti costruito sopra un arpeggio pianistico, e qui compare un po’di tutto, dalle trombe ai mandolini per arrivare alla chitarra elettrica, passando attraverso degli archi e synth che contribuiscono a dare un po’ di riverbero al pezzo.
Death To My Hometown è il folk-rock dai tratti epici che ritorna alle tematiche care di Springsteen, ovvero ai glory days di un’america oramai rassegnata che ha perso l’identità dei giorni migliori. This Depression è una confessione intima, ballata dai toni confidenziali (“baby I have been down but never this down, I’ve been lost but never this lost, this is my confession, I need your heart”) che introduce a
Wrecking Ball, il pezzo scelto per dare un senso all’album.
Wrecking Ball è un roots-rock malinconico, una ballata elettro-acustica sing-along, che non sa resistere alla solita tentazione di andare in crescendo, forse per il fluire dei ricordi che la demolizione del vecchio stadio dei Giants ha indotto in Springsteen. Il pezzo infatti era già stato eseguito nel 2009 proprio nel Giant Stadium di NYC, quando Springsteen era salito sul palco annunciando alla folla “Ci siamo riuniti qui per chiudere la ‘vecchia signora’. Abbiamo trascorso tante grandi notti qui, facciamone un’altra adesso. Questo è quello che ho scritto per oggi.” “Old Lady” era appunto il nome confidenziale del vecchio stadio dei Giants, e per l’occasione aveva intonato appunto “wrecking ball”, dedicato ai ricordi evocati dallo stadio in disarmo.
In questo pezzo Bruce mormora ” …and hard times come and hard times go…”, non senza effetto; qui lo stadio diviene ancora una volta di più il simbolo della "comunità" a cui fa sempre riferimento il Boss. Comunità-stadio-fisicità-energia-sudore-massa indistinta soffocatrice-riscatto dell'individuo eroe per sacrificio: sono tutti archetipi della produzione lirica di Bruce Springsteen. Questi si richiama spesso ai valori dello sport, ed è ancora più manifesto in questa Wrecking Ball ed in generale in quest'album; a questo proposito va ricordato il must di ogni live del Boss, ovvero l'abbraccio caloroso finale dei membri della E street band, l'uno appoggiato sulle spalle dell'altro, in un clima da famiglia, tra sorrisi, colloqui ed interazione meta-musicale, richiamo della squadra e comunità. Il concerto di Springsteen è effettivamente il concerto del collettivo per antonomasia. Ok, qui parlerei della musica, certo è che Springsteen davvero induce a fare sociologia del rock come credo nessun altro possa.
“You’ve got it” è un piccolo pezzo pop che dà adeguato spazio ed una minimale vetrina alla E street band.
“Rocky Ground” è uno spiritual adattato al tempo dei samples e dei rap, che non disdegna neppure una coda gospel, giusto per non farsi mancare nulla.
“Land of Hope And Dreams”, raccoglie la migliore tradizione di ballate del Boss (7 minuti circa), pezzo finalmente ispirato ma non privo di qualche difetto, che ha il merito di far partire al momento giusto l’indimenticabile Clemons (ultima sua registrazione) e per un attimo mi viene in mente l’entrata del sax di “I’m going Down” lì davvero trascinante.
“We are alive” è la country ballad conclusiva, cantata in modo finalmente introspettivo e dylaniano, con un hand clap che induce a ritenere une finalità da live stomp.
E’ un album che lascia contenti ed inappagati al tempo stesso. I fan ameranno sentire Bruce Springsteen in qualche prova di discreto livello; manca chiaramente un’ispirazione complessiva ma il disco è l’occasione per un nuovo tour e tanto bastava. Sufficiente, e quantomeno fa venire voglia di andarsi a sentire una volta di più "Atlantic City".