Oggi sono entrata a casa Dalla e appena riesco vi scrivo due righe.
Come era prevedibile scordatevi le foto.
Ho provato a farne una dai piedi dello scalone: sarebbe venuto solo il cancello esterno (con un bel "vietato fotografare" che speravo valesse solo all'interno) e qualche disco d’oro alle pareti appena all’interno della casa, ma mi hanno azzannata in 3
.
Per chi ha visto la casa da fuori, posso anticiparvi che ci hanno fatto entrare da un'entrata secondaria, da una porta nel cortile con la mega magnolia.
Se siete in Emilia Romagna guardate il
tg regionale delle 19.30 su Rai3: mi hanno detto che stamattina c'era la troupe (con anche un gufo, non chiedetemi perchè, in casa non ce n'era traccia
)e stasera o al max domani un servizio lo faranno sicuramente. Al più tardi domenica, visto che l'apertura straordinaria è per questi 3 giorni.
Edit: due righe il fischio
!!
Mi son fatta prendere un pò la mano, ma così fossilizzo anche io i ricordi, visto che non ho potuto fotografare.
Ci hanno fatti entrare in gruppi di circa 10 persone: al momento dell’acquisto del biglietto, del resto, chiedevano l’orario esatto in cui si voleva entrare, con scaglioni ogni 10 minuti.
La visita è durata 20 minuti scarsi direi, e si è svolta tra alcune delle stanze del primo piano (la casa si sviluppa su 3 piani).
Dall’entrata secondaria si accede ad un primo corridoietto con alle pareti alcuni dei dischi d’oro e di platino che ha ricevuto (anche per la produzione di Samuele Bersani), poi ad una specie di disimpegno con le pareti coperte di foto (due con Valentino Rossi) e quadri (come tutta la casa, del resto).
Le camere e sale vere e proprie che abbiamo visitato hanno tutte i soffitti affrescati
(da artisti di scuola basoliniana) ,con stucchi o a cassettoni ed affrescati e, come dicevo, i muri coperti di quadri di tutte le dimensioni e tecniche pittoriche.
Molti, da bravo megalomane, ritraggono proprio Lucio (uno, piuttosto famoso, forse è anche la copertina di un suo album ma non ricordo, è fatto con puntine da disegno) e gli autori sono sconosciuti o, più spesso, affermati come Milo Manara, Mimmo Paladino o Aldo Mondino: questi e altri tesori contenuti in casa giustificano lo spiegamento di forze quasi imbarazzante e un pò invadente. A volte in un locale erano più i “guardiani” di noi, tra volontari di non so che associazione, la guida, quelli del Fai (che hanno ideato l’iniziativa) e le guardie private. Miii, sembrava di stare al Pentagono!
Il Manara usato come copertina della raccolta "12.000 Lune"
Comunque, chi ha visto la casa da fuori ricorderà il balconcino (è fotografato in un mio post del 02/03) e le due finestre a fianco che danno su Piazza dei Celestini: ecco, al balconcino si accede da uno degli studioli di Lucio (con il Manara alle pareti), con molta boiserie (elegante e forse anche d’epoca, non quella da pizzeria, eh
) e divani in pelle vissutissima (alcuni quasi coi buchi) che sono poi in tutti gli ambienti.
Alcune opere sono state personalizzate da lui, come una scultura su cui ha infilato delle pietre azzurre comprate non ricordo se a Napoli o in Sicilia.
In una vetrinetta sono esposti porta sigarette e porta tabacco decorati che comprava da un suo amico unicamente per finanziarlo. La guida, una ragazza straniera molto appassionata ma evidentemente istruita male, ha cercato di venderci la storia che Lucio non fumava per rendere l’acquisto degli oggetti ancora più generoso, ma io Dalla me lo ricordo fumatore, eccome (e sul web potete trovarne testimonianze)!!! O al limite aveva smesso da pochi anni.
Tornando al giro, a fianco del salottino con il balcone c’è uno dei saloni principali con uno dei suoi pianoforti (e a fianco un tavolino con due statuette di Mao!! E alle pareti una maschera con le sembianze di Lucio!E mi fermo qui perché c’era davvero troppa roba!!) da cui si accede a quella che era la sua camera da letto: ci han fatto solo sbirciare dalla soglia, ma come copriletto c’era un pelliccione di vacca e ai piedi del letto un Gesù Bambino in terracotta e delle dimensioni di un vero infante.
Perché è Natale, direte voi.
Eh no! A casa Dalla era Natale tutto l’anno, e questo NON può NON ricordarci un’altra dimora a noi cara
.
La guida poi, che sottolineava ogni tanto quanto a Lucio piacesse conservare il suo lato giocoso, bambino, e avere sempre attorno gli amici, non faceva che aumentare le similitudini, che non finiscono comunque qui.
Ricordate la porta dell’entrata “ufficiale” della casa (anche di questa c’è una mia foto), quella con la doppia porta in vetro e legno, blindatissime? Nell’intercapedine tra le due hanno allestito un presepe, e anche per questo siamo entrati dall’altra parte, ma se fosse stato possibile entrare da lì ci saremo trovati in un salottino con tappeti (onnipresenti e acquistati spesso in Sicilia), i “soliti” quadri, e al centro un tavolo tondo e un bel presepe napoletano, acquistato proprio a Napoli e in esposizione 365 giorni all’anno. Nella sala a fianco, sul camino che amava accendere, un altro presepe con una statuina con le sue fattezze e due con quelle di suoi collaboratori. Qui e là nei vari ambienti tavoli moderni, spesso in vetro e un po’ avulsi dal contesto, con computer.
Uno degli ultimi saloni aveva anche un tavolone per riunioni di lavoro (e qui di pc ce ne sono vari, era evidentemente la parte ufficio), ma il suo ufficio vero era nella stanza seguente, dove si era ricavato un angolo sotto un soppalco che fa da libreria e a cui si accede con una scala a chiocciola, tutto in legno antico ed intarsiato, molto bello: alle spalle un quadro della Madonna e a fianco della sua poltrona da
megapresidente e in pelle umana mi è parso di scorgere l’unico mac...ma era semicoperto, potrei sbagliarmi.
Al centro ancora un tavolone in vetro con le foto di amici, due degli incontri con Ratzinger e Wojtyla, una con Armani, una con Ciampi, ma la più grande è della Iole, sua madre
.
A fianco del tavolo finalmente un piano a coda (l’altro era moderno e compatto) sul quale, tra le altre cose, ha provato gli arrangiamenti dell’ultimo tour con De Gregori.
Anche qui un camino, con davanti una statua in bronzo delle dimensioni di un adulto rappresentante un esibizionista col capotto aperto, ma vestito, che ci fa una linguaccia e, sopra il camino, quella che io e altre signore presenti siamo convinte sia una foto/ritratto di Marco Alemanno, anche se la guida ci ha detto di no (senza convincerci).
Rappresenta un ragazzo in tuta da operaio con la cerniera aperta e la tuta che gli scivola su una spalla, scoprendola assieme a parte del torace: le guide possono dire quel che vogliono, ma il viso del fanciullo assomiglia moltissimo ad Alemanno, e col cavolo penso sia una coincidenza, vista anche la sensualità del soggetto!!!
Sempre in quest’ultima stanza-studio, tra le tante cose impossibili da ricordare c’è anche una statua di quel matto di
Luigi Ontani,altro personaggione delle mie parti famoso in tutto il mondo: le sue creazioni sono alquanto strambe, talvolta deliranti, ma a me piacciono
. Con Lucio a quanto pare erano amici, e la cosa non mi meraviglia affatto. Due matti che si son trovati!
Si esce poi sul pianerottolo attraverso quella che sembra la bussola di una chiesa, sempre in legno e tutt’uno col soppalco/libreria.
Gli unici libri che sono riuscita a scorgere erano tutti d'arte.
Oh, più dettagliata di così non credo di riuscire ad essere, ma sicuramente mi verranno in mente altri dettagli: casomai li aggiungo.