Robert Wyatt – The End Of An Ear (1970) Ecco questa è Musica oltre che con la lettera maiuscola, senza tempo. Trovo che quest’album sia SPETTACOLARE, difficile descriverlo, bisogna solo far partire la musica e lasciarsi andare. Pianoforte, voce (quando c’è) percussioni e tromba in evidenza in un'atmosfera jazz
Robert Wyatt – Las Vegas Tango
Robert Wyatt – To Caravan And Brother Jim
Robert Wyatt – To Nick Everyone
Robert Wyatt – To Carla, Marsha And Caroline
Robert Wyatt – Rock Bottom (1974) Stesso discorso, ma Musica completamente diversa. La voce che nell’album sopra mi è tanto piaciuta (proprio per l’uso particolare) in quest’album viene usata anche normalmente, inutile dire che mi piace molto di più quando viene usata in tutt’altro modo, anzi, mi piace da impazzire quando viene usata in tutt’altro modo. Il brano che non ho scelto (Sea Song) non mi ha convinta al 100% perché mi è piaciuto (molto) solo da circa metà in poi, tutta la parte iniziale non mi è piaciuta sia per troppa melodia sia per il cantato normale. Discorso a parte per Alifib che per quanto mi riguarda è la canzone più debole di tutto l’album perché troppo lontana da me (non per altri motivi, sia chiaro). Confermo quindi la mia primissima impressione per quanto riguarda la scelta dei brani preferiti (oltre a quello postato di là) e ne ho aggiunto un altro che è uno spettacolo anche solo per la tromba che c’è all’inizio.
Sono rimasta completamente affascinata dall’introduzione di ondarock: “...
.È quello il regno che si pone come ideale confine tra il "reale" e il "fantastico"; ed è lì che questo meraviglioso disco di Robert Wyatt ci condurrà”....parla della Fossa delle Marianne con tutti i suoi misteri che, insieme al racconto dell’incidente, mi ha fatto scivolare perfettamente nella magia del disco
Questa musica mi da’ l’esatta percezione di un elemento di pericolo, come appunto può essere la Fossa delle Marianne, ma ti ci conduce con l’inganno attraverso una cosa piacevole come può essere una nuotata in un mare cristallino...dove però puoi trovare, appunto, la morte...Quest'atmosfera aleggia in tutto l’album ed è questo il suo fascino, queste due elementi sono miscelati alla perfezione e sono in perenne movimento......vado, torno, mi trattengo, risalgo, precipito giù....il sole caldo, l’acqua fredda....la luce, la penombra....la leggerezza, l’intensità...
Adoro la ripetitività con voce tutt’altro che ossessiva che compare a volte.....e qui ritorna l’inganno di cui parlavo sopra, sembra tutto molto più soave di quel che è in realtà....ti porta negli abissi e, non solo non te ne rendi conto, ma ci sei voluto andare tu....Questa è la mia personalissima interpretazione dell’album :)... quando sei laggiù non trovi la morte ma fai un viaggio pazzesco.....
Anche la copertina dell’album mi da' la sessa sensazione, il colore del costume vivace, la pelle abbronzata, i pesci colorati....ad uno sguardo superficiale sembra tutto positivo ma il verde scuro del mare, che da' immediatamente una sensazione di acqua gelata e profonda e la direzione delle persone, non lasciano dubbi.....mi sono ritrovata a fissarla mentre ascoltavo la musica
Robert Wyatt – Last Straw
Robert Wyatt – Little Red Robin Hood Hit The Road
Robert Wyatt – Little Red Riding Hood Hit The Road
Una caratteristica che ho riscontrato in entrambi gli album è la facilità di ascolto...o perlomeno per me è stato così. Il primo mi è piaciuto all’istante ma non è stata una sorpresa...è sul secondo che mi sono meravigliata.