Le nostre recensioni sui dischi di MJ

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2016 03:24
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13/09/2010 19:57
 
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Prima di iniziare la recensione di Blood on the dance floor e solo per dovere di cronaca qualora non li conosceste bene, vorrei invitare alla lettura dei testi di Ghosts e It Is Scary. Solo il primo verso della prima strofa è uguale in entrambi i pezzi, mentre nei tre versi successivi vengono cambiate alcune parole. Le restanti liriche sono differenti.


Blood on the dance floor: Nel continuare la collaborazione con Teddy Riley ecco in apertura di Album un bel pezzo NJS, dance raffinato e molto sincopato ed un ritornello che ti si ficca in testa al primo ascolto.
C’è una relazione pericolosa, non con Billie Jean ma con una certa Susie che è assetata di sangue; attrazione fatale dunque perché "Every hot man is out takin' a chance / It's not about love and romance /And now you do regret it”. Insomma te la sei fatta ed ora sei ostaggio e vittima di questa donna......che ha pure il tuo numero di telefono (sic). Diciamolo chiaramente non è una delle più belle interpretazioni di Mike che sembra quasi annoiato; forse, non voleva proprio farlo quest’album, con un tour da curare e la paternità. Ma il Re è lui e mantiene il suo scettro con la solita classe. Come ?? Che ne pensate di quel “haa” duro ripetuto alla fine di ogni verso della prima strofa o il contrattempo tenuto per tutta la durata della seconda strofa….sublimi, bastano questi per far scorrere fiumi di sangue sulle piste da ballo. VOTO 7


Morphine:......distorsioni elettroniche, effetti sonori.....sono impaurita e smarrita in questo mondo psichedelico. Il ritmo è ossessionante e graffiante come la voce che,nell’ urlare con tutta la sua potenza “Another drug baby”, alterna minacciosa cattiveria a tono di struggente preghiera.... “Trust in me”. E’ hard – rock è elettro-pop. La potenza del suono e la sua scansione ritmica dilania le terminazioni nervose, il cuore accelera, un senso di oppressione fa si che vorresti strappare la cuffia. " You heard what the doctor says....”, ma pur sapendolo continua nelle sue martellanti richieste. “Go'on babe”.....Il cambio di atmosfera è repentino; c’è una tregua che regala pace totale e tranquillità e piano, viola e violini accompagnano nel mondo del sogno. La sua voce è composta, dolce a tratti malinconica. Ma c’è qualcosa di anomalo in questo sogno e nel suo connesso stato di grazia, un suono lontano, un brusio distorto......che sia un sogno artificiale questo ??? Comunque sia è troppo breve...., “Go'on baby!”, l’orrore ricomincia fino alla sua definitiva consacrazione con un coro plebiscitario che urla MORPHINE !!. I crediti ci dicono che MJ, la star, in questo pezzo ha fatto praticamente tutto, quello che non dicono è che soprattutto c’è l’UOMO. Un capolavoro. VOTO 9,5


Superfly Sister: Ancora sesso, scandaloso, sporco, osceno, fine a se stesso. Piatti e distorsioni di chitarra ripetute (....simile a quella di Jam), linea di basso asciutta e senza orpelli, e subito arriva......il ritornello.....strano inizio. I più bravi dicono che SS sia un brano “sperimentale” senza chiarire perché. Io credo che dipenda solo dalla disposizione del testo che solitamente prevede strofe e ritornello, qui invece è tutto il contrario ed ecco spiegato l’arcano. E quante parole ha questo testo.....(forse troppe?) ma tutte seguono il ritmo rafforzandolo e la dove non ci sono parole sopperiscono beat vocali che cadono con precisione millimetrica tra i beat prodotti dalle percussioni. La pausa del fiume in piena di queste parole solo nel breve assolo di chitarra. E’ un R&B che diventa ancora più blues quando la sua voce, qualche volta in sordina altre alla pari, interagisce con il coro secondo lo schema di chiamata e risposta dei singoli versi. Il beatbox finale è un doveroso omaggio all’hip-hop oltre che un tangibile esempio di tecnica senza pari. Grande pezzo per buongustai dal palato fine. VOTO 7


Ghosts: Cori, dalle sfumature medievali, si sposano a suoni techno e poi con la sezione ritmica. Il gioco musicale è già assicurato con quest’intro dal sapore antico. “There’s a ghost out in the wall”, inizia la prima strofa con la sua melodia, melodia base che ritroveremo in “ It is scary” riarrangiata. La voce drammatica ci esprime paura per un qualcosa che si annida tra le stesse pareti domestiche minandone la tranquillità. Cos'è questo qualcosa ci viene svelato alla fine del primo ritornello ed è la gelosia con i suoi effetti nefasti per la vita di un uomo, principalmente nei suoi affetti familiari ( “And who gave you the right to shake my family tree?”). Ma sono le motivazioni di questa gelosia, che si manifesta con il tradimento ( “They put a knife in my back”) e le intrusioni nella vita privata (“And who gave you the right to take? Intrusion To see me”), che non sono capite (Don't understand it). E’ quasi un inno sacro, al valore della sfera intima dell’uomo, sacralità conferita al pezzo dalla partecipazione quasi costante di parti corali e dal sottofondo orchestrato presente nel ritornello. L’interpretazione non ha sbavature. Chi ha detto che questo pezzo mantiene la tradizione di Thriller probabilmente non ha ben chiara l’evoluzione di MJ pronto a cimentarsi con il nuovo che avanza. Splendido e metaforico il finale con l’effetto sonoro della porta che sbatte. VOTO 8

It is scary: Gli accordi di un piano ci introducono ad una serata qualunque, simile a quelle tante volte rappresentate da certa filmografia hollywoodiana per famiglie; l’atmosfera è serena, rassicurante ma….tutto cambia repentinamente. Si sente un ansimare frettoloso (da cosa stai fuggendo?), la musicalità si fa sinistra e l’ansimare diventa beatbox. “There’s a ghost out in the wall”; la prima strofa esprime terrore che nella seconda si tenta di razionalizzare, ( Am I the beast you visualized ?), ed in questa fase i reingressi del piano hanno una funzione rassicurante. Le paure sono dentro te stesso in realtà perché sei tu che le vedi; ( I'm gonna be exactly what you wanna see/So did you come to me).
Nei ritornelli il coro in progressiva ascensione si lancia verso il cielo e con esso il nostro Mike che si congiunge al metafisico. I contrasti musicali in questo pezzo sono più netti e vari rispetto a Ghost spaziando dall’operatic pop al funk rock e soul. Spettacolare il finale gospel. Lo ammetto ho un debole per questo pezzo che trovo più “visivo” rispetto a Ghost. VOTO 8,5


[Modificato da Antonella-60 13/09/2010 20:00]
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