ecco il nuovo,vi lovvo.
Ah Viki,perchè non te li prendi i miei capy,il a volte prendo i toi ma se non vuoi quelli che ho copita li cancello.
ti lovvo.
CAPITOLO 11:
La sua voce,così morbida,così fragile....
“Ehi Michael,ciao sono io,come va?” Chiesi cercando di non fargli capire che ero molto timida e imbarazzata.
“Bene,amore ma perchè non mi hai risposto ero così in pensiero” disse.
“Scusa,è che ho lasciato il telefonino a casa e Viki non l’ha sentito” Dissi,mentii,non so perchè o il percome,mentii semplicemente,forse per paura o forse per la rabbia di aver dimenticato il telefonino a casa..
“Ah,bhè,vieni da me,amore?” Chiese.
“Si,va bene,a che ora?” Chiesi.
“Non lo so,verso le 2 e mezza?” Lo sentivo a disagio,lo sentivo pensieroso,mi doveva dire qualcosa ma che cosa?.
Cercai di indagare con le solite domande a trabocchetto ma niente,se ne era accorto...
Riattaccammo e io andai a mangiare la mia pizza che ormai sarà stata gelida.
Viki mi guardava,guardava il mio sorriso e anche le mie guance che sarebbero scoppiate da un momento all’altro..........
“Tu,mia cara non me la racconti giusta” Disse facendo i suoi soliti sorrisi furbetti.
“Eh?,no...,non......ho niente solo che alle 2 vado da lui,però mi sembrava molto strano,era pensieroso” Dissi.^Solo lei mi può dare un consiglio,è una maga su ste cose^.
“Mmmh,capito,tipico dei maschi,ti vuole chiedere qualcosa di molto importante ma,te lo vuole chiedere di persona” Disse.
“Lo so,il problema è che cosa?,cosa mi deve chiedere” Dissi.
“A me lo chiedi?,non sono mica nella mente di tutti,io ti posso dare dei consigli su cosa fare,cosa significa quando fanno determinate cose ma non posso entrare nella loro mente purtroppo,se fosse così riuscirei ad avere tutti ai miei piedi” Disse.
“Lo so” Dissi e casualmente mi cadde l’occhio sull’ora..Le 2.
Scattai in piedi sotto gli occhi di Viki che mi guardava,stupefatta....
Andai in camera mia,velocemente,chiusi la porta e aprii l’armadio....
Guardavo i vestiti e ne notai uno in fondo all’armadio,lo feci scorrere pre farlo venire più vicino a me.
Ne sfiorai il tessuto era liscio,infatti era di seta,me lo aveva regalato la mia mamma,prima che mi laureassi e avevo deciso di portarlo con me dato che mi ero trasferita a Los Angeles.
Lo staccai,me lo infilai e presi delle scarpe con un tacco poco alto a spillo dello stesso colore del vestito azzurro oceano.
Uscii dalla stanza e mi feci vedere da Vittoria che appena mi vide,tra un pò non sputa tutta la pepsi che aveva in bocca.....
“Come sto?” Chiesi.
“Sei bellissima,sei un flash,sei una visione,sei un mito,sei una fata,sei incredibile,mi lasci senza parole” Disse.
“Ho visto,ma sinceramente,come sto?” Chiesi.
“Sei bellissima,solo dovresti metterti un bel trucco dello stesso colore oceano” Disse alzandosi.
Non la seguii ma vidi che andò in camera sua e la vidi ritornare con una trusse in mano,me la porse.
“Che ci faccio?” Chiesi.
“Come cosa ci fai?,prendi il trucco color oceano e te lo dai” Disse sorridendo.
“Posso usare la tua trusse,di solito guai a chi te la tocca” Dissi.
“Oggi,faccio un’opera buona” Disse e mi fiondai tra le sue braccia “Grazie sei un amica”.
Corsi in bagno e mi misi il trucco azzurro.
Per la prima volta avevo capito che avevo trovato l’uomo giusto,me lo sentivo...
Uscii dal bagno e vidi Viki che mi attendeva,appena mi vide mi abbracciò,mi diede le chiavi e il copri spalle,uscii...
Mi ritrovai nel pianerottolo e attesi l’ascensore,Viki invece rimase dentro con la porta aperta di casa per guardarmi andare via...Appena l’ascensore si fermò al piano le mandai un bacio per poi entrare in quel luogo che m ricordava qualcosa...
Mi ricordai del mio primo incontro con Michael e mi rivenne in mente il suo profumo.
C’era ancora,nonostante fosse passato un mese dentro quella camera chiusa di vetro c’era ancora il suo profumo.
Chiusi gli occhi e la mia mente si nascose nel mondo dei ricordi,un mondo per me bellissimo ma che pochi giorni prima volevo cancellare.
Aprii la porta dell’ascensore e mentre stavo uscendo dal mio portone mi scontrai con un ragazzo che stava entrando.
La mia borsa cadde a terra,lui si chinò e ci mettemmo a raccogliere tutto....
Non lo avevo mai visto ed era vestito da ragazzo d’oggi,capelli corti,biondo e occhi marroni....
Quando ci rialzammo,lui iniziò a guardarmi e io per non sembrare scortese gli porsi la mano........
“Ciao,io sono Chiara” Dissi.
“Io Daniel” Disse e continuò a fissare in terra per poi,il suo sguardo,posarsi sulle mie gambe....
“Oddio,ma ti sei fatta male?” Chiese indicando il mio ginocchio.
“No,grazie non è niente” Dissi.
“Sei sicura che non serve il medico?” Chiese.
“No,non ti preoccupare,e poi non serve a gran che,dato che mi posso curare da sola” Dissi.
“Perchè?”.
“Sono un medico” Dissi “Scusa ma ora devo andare” Dissi e senza dire ne a ne b iniziai a correre per raggiungere la mia macchina nel Garage.
Ci salii sopra,accesi il motore,ma prima di partire afferrai il telefono e chiamai il mio amore.
Squillava ma ad un certo punto sentii occupato,qualcuno aveva riattaccato...
Partii e ad un certo punto mi arrivò un messaggio. “Ciao,amore,scusa ma il mio collaboratore è proprio una sottospecie di pinguino e invece di rispondere ha riattaccato,sono nel parco sotto casa mia,ti aspetto lì,ti amo,Michael”.
Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata,tanto che non riuscivo nemmeno a tenere in mano il volante.
Parcheggiai e mi incamminai per quel parco verde bellissimo,era pieno di rose e quando i raggi del sole battevano sopra i petali facevano brillare tutto come diamanti.
Ogni passo,lo sentivo sempre più vicino,sentivo il suo profumo.
Stavo camminando per un viottolo ciottolato,ed era circondato ai lati dall’erba e i bambini giocavano.
Li vedevo giocare con allegria e fantasia,inventavano giochi,correvano,saltavano.
Era tutto così magico e mentre stavo guardando quella meraviglia qualcuno mi bloccò alle spalle.....
“Amore eccoti” Disse,mi girai di scatto e lo vidi lì.
Lo vidi tutto camuffato con i baffetti e il capello da sole sugli occhi che erano coperti dai soliti occhiali......
“Ehi amore,come va?” Dissi stampandogli un bacio sulle labbra.
“Bene ma tu?,tutto a posto?,ho visto che non riesci a camminare tanto”Abbassò lo sguardo e vide che avevo un bel lividone sul ginocchio “Ma,amore,ti fai male e non mi dici nulla?,lo sai che mi preoccupo” Disse e mise il braccio intorno al suo collo facendomi camminare.
Percorremmo così tutto il viottolo e ad un certo punto vidi una palla venire ai nostri piedi.....
Lui mi lasciò un attimo e la prese tra le mani,la guardò e poi la portò a un bambino che la stava cercando....
Mi fece tenerezza quel gesto,mi venne in mente la mia infanzia e così quando ritornò mi feci portare sull’erba..
Ci sedemmo su quel enorme prato verde,lontano dai bambini e fu lalora che capii cosa lo turbava.
Voleva stare con i suoi piccoli,con i suoi figli e soprattutto voleva sentirli accanto...
“Chiara,ti volevo chiedere una cosa” Disse.
“Dimmi,cosa c’è amore?”.
“Oggi,mentre ero a casa,ho visto su un mobile una foto di me e Lisa” Disse.
Ecco quel nome entra nelle mie orecchie,volevo sentire tutti i nomi tranne che quello delle sue mogli.
Lei non era mai stata con lui per l’amore,ma solo per i soldi e per essere più guardata dai giornalisti.
Come quella premiazione del MTV MUSIC AWARDS,guardava il pubblico come dire“Guardatemi sono qui,mi sono sposata con il Re Del Pop”.
“E allora?” Chiesi.
“Mi sono chiesto se tu...” Era timido,l’ho sempre saputo ed è per quello che mi avvicinai alle sue labbra e poi coinvolgerle in un bacio romantico.
Le nostre labbra si aprono e lasciano che facciano tutto le nostre lingue.
Ci ristacchiamo e lo vedo più carico,più coraggioso...
“Io cosa?” Chiesi.
“Niente,amore,lascia stare” Disse ì.
“Amore,dai,sono curiosa,lo sai che non mi puoi nascondere niente” Dissi.
“E va bene,ma promettimi che anche se dirai di no,non cambierà nulla” Disse ritornando triste.
“Ma certo,io ti amo,e non mi staccherò mai da te” Dissi mettendo la mia testa sul suo petto.
“Vedi,mi chiedevo se tu volevi venire...a...vivere...con me” Disse e iniziò ad accarezzarmi i capelli.
“Amore,ma dici sul serio?” Chiesi.
“Certo”.
“Si,certo,amore io ti amo,verrei anche in capo al mondo o vivrei in una catapecchia,l’importante è che io stia con te” Dissi e mi fiondai tra le sue braccia,rassicuranti che con il loro amore ti riscaldano in cuore...
“Ti amo” Disse guardandomi negli occhi.
“Anche io” Dissi e così ci riuniamo in un altro bacio....
Continuiamo a baciarci per poi finire in un locale bellissimo,pieno di casse per la musica....
“Allora,ti piace?”.
“Si,ti amo” Dissi.
Ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo due succhi all’arancia,il mio preferito.....
Finito di bere chiesi di poter andare in bagno e mi avviai alle porte quando...
“Oddio scusi,non...Direttore” Mi ero appena scontrata con il mio direttore e ora ero per terra...
“Chiara,scusa sono uno sbadato,perdonami” Disse porgendomi la mano.
Non capivo più niente,mi ritrovavo vicina alle sua labbra,ma perchè?^Oddio,cosa vuole fare?,mi vuole baciare? E ora come posso fare?...^.
“Ehi,tu,che cacchio vuoi fare?” Chiese Michael dandogli una spinta.
“No,scusa tu chi sei?” Chiese il direttore.
“Io sono quello che tra un po’ ti mette le mani addosso,Chiara tutto ok?” Mi chiese rivolgendosi a me dandomi un bacio sulle labbra.
“Ma si può sapere chi sei,perchè la baci?,ora sono io che ti metto le mani addosso” Disse il direttore confuso.
“è il mio fidanzato,scusi direttore,non lo sapeva ma io sono fidanzata” Dissi.
“Ah,allora ci vediamo lunedì,ciao Chiara” Se ne ritornò in sala senza dire una parola a parte i saluti.
Michael controllò che non mi avesse fatto niente e poi ritornammo in macchina.
Iniziammo a baciarci e questi baci romantici durarono fino all’arrivo nel nostro appartamento,dato che tra poco mi sarei trasferita lì.
Non capivo più niente,ormai la mia mente era concentrata su di me e su di lui.
Non lo volevamo fare ma dopo passi lenti e decisi,ci ritrovammo in camera da letto.
Ci sdraiammo come due ragazzini e lui iniziò a sbottonare i bottoni dietro del vestito,lo sfilò e poi iniziò a baciarmi il ventre mentre io gli levavo il capello.
Gli levai la camicia e quando fummo in biancheria intima lui si mise sopra di me per poi levare anche quella.
Ogni botta un brivido mi percorreva la schiena,per poi entrare dentro di me,ogni colpo un urlo di piacere usciva dalle nostre labbra per poi fondersi in un'unica armonia.
Noi eravamo lì sdraiati mentre le nostre labbra si cercavano,e i nostri corpi sudati premevano uno contro l’altro.
Poco dopo ci addormentammo uno abbracciato all’altra come due bambini.
Tra poco io avrei scoperto cosa mi riservava il destino....
TO BE CONTINUED..........
"Michael you are my life,I love you,you're always in my heart"