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Il Credo di Michael...

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2009 00:15
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23/02/2009 09:40
 
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.....filosofia, morale, neoplatonismo?

La personalità di Michael è tanto complessa quanto affascinante, in continua oscillazione tra realtà e sogno, tanto che a volte non capisci mai quando Michael vive di sogni e quando la realtà è vissuta come un sogno.

Sindrome di peter pan....patologia o vero credo spiritual-egoesistenziale?

Io credola seconda ipotesi, Michael ha fatto della virtù violata (l'infanzia) l'universo parellalo da raggiungere, da trascinare via con se, strappandolo dai sogni e dai desideri ormai troppo cresciuti, per legarli a terra e dargli un corpo e una materia abbastanza dura per sbatterci la testa a più non posso.

Getto queste parole dipancia, senza rileggerle ne formularle...ma credo davvero che Michael sia l'uomo della prospettiva rovesciata, come Florenskij alla fine dell'800 trovò una soluzuione logica alla nascita e fine della prospettiva tra era classia e medievale, Michael fa del punto di vista naturale dell'essere umano, l'infanzia, il suo punto di arrivo in età adulta.

E davvero io credo che lui, nei bambini, simbolo e incarnazione palese dei suoui punti in movimento, veda quegli esseri perfetti, angeli strappati alla Bibbia, che sono poi le sue idee che si fanno carne e camminano le terre che lui non puù vedere perchè bambino, Michael non lo è mai stato.

e mi chiedo, secondo voi, se davvero Michael ha bisogno di uno psicologo o semplicemente di un suo angolo dove restare lì a sognare...quel mondo che, in fodno, nei suoi universi, non c'è mai stato.

Peppe
23/02/2009 22:31
 
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wow!!!!!!!!!!!!!
bravo!
soprattutto nella parte finale!
potremmo metterci in società e scrivere un libro...
uhm... [SM=x47980] [SM=g27818]
24/02/2009 00:46
 
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Bella riflessione Peppe!!! [SM=g27811]

Comunque a mio parere Michael non ha bisogno di uno psicologo, lui è pienamente cosciente del suo status di voler vivere la sua infanzia in età adulta.
Se a lui questo desse fastidio o se provocasse danni al prossimo, allora si, consiglierei anche io uno psicologo, ma al momento non ci trovo nulla di male.
Il problema è che quando sei piccolo vuoi fare l'adulto e poi quando cresci vorresti tornare bambino e questo accade ad ognuno di noi almeno sporadicamente "vorrei aver fatto questo da giovane o detto quell'altro". In Michael è esponenzialmente ampliato, perchè la sua infanzia è stata anormale... anzi tutta la sua vita a dir il vero [SM=g27828]
Ma questa è solo una mia opinione [SM=g27819]
24/02/2009 01:30
 
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mi spiegate
come fa uno che dice nn aver mai conosciuto l'infanzia ad averne mancanza?non puo` mancarci una cosa che nn conosciamo...
24/02/2009 11:24
 
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lui vedeva quella degli altri!!!!!!!!!!!!!!!!!!
24/02/2009 12:23
 
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Veramente bello ciò che hai scritto Peppe. Tu hai preso ciò che per molti era una cosa tanto palese quanto oramai data per scontata e l'hai capovolta, un po' come fece Einstein con la tanto assodata linearicità del tempo. Per spiegare le stranezze di MJ molti hanno fatto riferimento alla siddetta sindrome, senza verificare appieno se Michael ne fosse minimamente affetto, dando per scontato che MJ dovesse, quasi per un bisogno "fisiologico" recuperare ciò che non ha vissuto, ma solo visto e osservato. Proprio MJ che non ha potuto vivere un'infanzia normale, sa in maniera più accentuata d'altri, coglierne i minimi particolari, rimanendo affascinato di ogni gesto che a molti parrebbe palese e privo di significato (per esempio i gridolini dei bimbi, che possono risultare fastidiosi a molte persone ma che io ascolterei per ore)... La tua teoria, se così può essere chiamata, mi ronzava in testa da un po' di tempo, ma adesso che la vedo scritta e sintetizzata in questa maniera, mi sembra tanto più reale quanto corretta per una giusta interpretazione del "credo" di MJ, Bravo, complimenti, bel post!!!! :)
24/02/2009 12:36
 
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Questa riflessione è talmente particolare, "affascinante" e il topic è così ben articolato, che addirittura non mi sento all'altezza per rispondere. Dovrei pensarci un pò su...
24/02/2009 14:09
 
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toloSe, ciò che a un uomo come Michael manca non è pure e avida vanità, ma una cosa naturale detta infanzia, non è una cosa che non ha mai vissuto, è una cosa che gli è stata strappata.

Se focalizzi e fai tuo questo sottile differente concetto, allora ne puoi discutere, altrimenti la lotta con i mulini al vento.
24/02/2009 16:38
 
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Tolose, credo che tu possa trovare la risposta in quello che ha scritto Peppe. A Michael non è mancata un'infanzia, perchè lui l'ha vissuta eccome, piuttosto gli è mancata un'infanzia, spensierata, gioiosa ed innocente, quella che ogni bambino dovrebbe vivere per poterla ricordare con felictà ed entusiamo.
Michael ha vissuto gli anni della sua infanzia e gioventù, da adulto ed era alquanto scontata ed ovvia la sua reazione nei confronti della crescita anagrafica.....!!
Quando ne ha avuto l'opportunità ha cercato di prendersi la rivincita e attraverso i bambini, grazie a loro, lui può rivivere la sua infanzia nel modo che ha sempre desiderato. Non credo che ci voglia lo psicologo per capire questo, credo piuttosto, che ci voglia un pò di apertura mentale e di cuore per comprendere che non è così strano vivere fuori dagli standard imposti da non so chi e quanto può essere straordinario dare libero accesso al proprio ego, soprattutto se questo ego è caratterizzato dal sentirsi eternamente fanciullo.
24/02/2009 20:26
 
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Re:
rita.78, 24/02/2009 16.38:

Tolose, credo che tu possa trovare la risposta in quello che ha scritto Peppe. A Michael non è mancata un'infanzia, perchè lui l'ha vissuta eccome, piuttosto gli è mancata un'infanzia, spensierata, gioiosa ed innocente, quella che ogni bambino dovrebbe vivere per poterla ricordare con felictà ed entusiamo.
Michael ha vissuto gli anni della sua infanzia e gioventù, da adulto ed era alquanto scontata ed ovvia la sua reazione nei confronti della crescita anagrafica.....!!
Quando ne ha avuto l'opportunità ha cercato di prendersi la rivincita e attraverso i bambini, grazie a loro, lui può rivivere la sua infanzia nel modo che ha sempre desiderato. Non credo che ci voglia lo psicologo per capire questo, credo piuttosto, che ci voglia un pò di apertura mentale e di cuore per comprendere che non è così strano vivere fuori dagli standard imposti da non so chi e quanto può essere straordinario dare libero accesso al proprio ego, soprattutto se questo ego è caratterizzato dal sentirsi eternamente fanciullo.




pienamente daccordo con te rita, ben detto [SM=g27811]..!!!
[Modificato da "Dangerous boy" 25/02/2009 16:28]
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