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Capitolo 3
Iniziammo un avvincente e superbo discorso sui sederi… mi pare che prendemmo l’argomento quando iniziammo a parlare di equitazione che quando finivamo una lezione ci faceva estremamente male.
-MJ ha un bel sedere!- esclamò lei, intanto avevano suonato al citofono ma lei non si era accorta, io invece sì…ehehehe… continuammo a parlare e quando sentii dei passi avvicinarsi, sentii la mano appoggiarsi alla maniglia gli chiesi:
-Scusa puoi ripetere quello che hai detto prima? Non ho capito.- dissi ridendo dentro di me
-Che MJ ha un bel culo!!- disse urlando, in quell’esatto momento la porta si aprii e un tipo entrò seguito da sua mamma tutti e due con l’aria perplessa per il commento della mia amica, il silenzio piombò nella camera e Bad era finita. Ruppi quel silenzio con una risata
-Hahahhahahahahahah!! Questa ti sta di brutto! Hahaha!- la madre di Soraya iniziò a parlare sempre con l’espressione perplessa:
-Ehm…vi volevo presentare… beh forse è meglio se andiamo di la…- disse ancora con l’aria perplessa. Io fisso la soraya, lei fissa me e insieme fissiamo il ragazzo che è ancora in pedi davanti alla porta, che a sua volta ci fissa, insomma un fissaggio totale pieno di sconforto…
Il tipo e sua madre si avviarono per il salotto mentre io e Soraya rimaniamo lì ammutolite, io per chi aveva varcato quella porta lei per la figura di merda.
-Sei una stronza!- mi urlò
-Ehi Ehi! Calma! Volevo solo vendicarmi! Hahahaha!- le dissi tirandole un cuscino… eh già… finimmo per fare la battaglia di cuscini. Ad un tratto proprio nel momento più divertente dove Soraya era a spalle al muro e io stavo per dargli una cuscinata in faccia, qualcuno bussò alla porta. Andammo tutte e due ad aprire e pensando fosse sua mamma ci preparammo con i cuscini…
-Woahhhhhh!!- urlammo quando aprimmo la porta. E iniziammo a prendere a cuscinate quel povero individuo che si era permesso di interrompere il nostro gioco. Si sollevò una nuvola di piume e tempo 5 minuti si dissolse, e vedendo chi avevamo davanti scoppiammo a ridere. Avevamo appena preso a cuscinate un bodyguard alto almeno due metri, era nero e aveva degli occhiali scuri e la solita specie di filo del telefono dietro l’orecchio. L’armadio (come lo definivamo noi) si spolverò la spalla dalle piume e sorrise, poi si rifece serio e ci disse:
-Vostra madre vi aspetta di la con Mr. Bon Jovi- io non riuscii a trattenermi dal ridere. Perché? Beh, aveva detto quella frase con l’accento inglese.
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