Nel frattempo al bar, Andy:
Cavoli che tempaccio che c’era. Mentre finivo la mia coca mi rivolsi a Herman. Con i suoi baffoni grigi e quegli occhi azzurri dava l’aria di essere un uomo freddo, ma non era vero, si ci poteva fidare di lui. È per questo che decisi quello che stavo per fare.
-Ehm… Herman potrei confidarti un segreto?- dissi tossendo bruscamente.
-Certo signorina Wetters… ma non si affatichi troppo, il capo mi ha detto che non è stata molto bene ultimamente…-
-Appunto, volevo dirti che…- un conato di vomito mi risalii finò alla gola, feci in tempo a mettere una mano davanti alla bocca.
-Tutto bene?-
-Sì, sì… ecco non so come spiegare, io…-
-Lei, signorina Wetters, continui-
-Andy, mi chiami Andy.-
-Ok, Andy.-
-Io…- in quel momento la malinconia e la tristezza s’impossessarono di me, e iniziai a piangere. Herman si avvicinò a me.
-Tutto ok?-
-Sì… ma io Herman… non so come spiegare…-
-Su, dai cosa vuoi che sia?- mi avvicinai al suo orecchio e bisbigliai:
-Sono incinta…-
-Cosa?!?-
-Shh! Ti prego non dirlo al capo…- supplicai ancora con le lacrime agli occhi. Mi abbracciò.
-Sì, non ti preoccupare, manterrò il segreto!-
Soraya:
Non mi ero accorta di niente. Durante il nostro litigio Michael mi aveva sollevato da terra di due o quattro centimetri.
-LASCIAMI!!- gridai con tutta la voce che avevo in corpo. Mi portò dentro alla radura e mi mise spalle al muro.
-Cazzo smettila Soraya!- mi gridò lui di sua risposta. Mi abbassò la maglia larga sulla spalla così facendo, si potevano benissimo intravedere i lividi.
-NON TOCCARMI PERVERTITO!!- urlai piangendo disperata. Mi prese il mento e mi disse:
-STAI ZITTA!! CHI TI HA FATTO QUESTO!?- chiese mentre mi toccava la spalla. Abbassai la testa. Sentivo il suo respiro sul collo, stava ansimando.
-Tom… quella sera mi ha picchiato…- dissi
-E QUESTO!?- mi urlò in faccia indicando il mio braccio con dei lividi blu e verdi, si poteva benissimo vedere il livido lasciato da una mano.
-Lasciami.- dissi decisa
-NO!-
-Lasciami!-
-NOO! DIMMI CHI E’ STATO!-
-LASCIAMI!!- urlai cercando di andarmene ma mi fermò.
-PARLA!!-
-SEI STATO TU MICHAEL!! TU!- dissi piangendo.- e ora lasciami.-
-Che?? No no non ti lascio andare così!-
-Ti prego Michael…- supplicai. Durante il litigio mi cadde il braccialetto. Mi chinai a raccoglierlo e la maglia larga mi cadde leggermente in avanti. Appena mi rialzai mi prese per le spalle, mi guardò negli occhi e disse:
-Hai la vitiligine.- Cosa!? Non può averlo scoperto, è impossibile.
-Ma cosa stai dicendo?! Non è vero!- mi guardai il collo. Si poteva vedere chiaramente la macchia bianca che andava dal collo, passando per il petto fino ad arrivare alla pancia.
-Perché non me l’hai detto!?-
-Michael ti stai sbagliando non è assolutamente vero!- dissi con voce tremolante per il panico. Non so come ha fatto a scoprirlo, di solito metto sul collo un po di fondotinta per coprirla.
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