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I'll Be There - Fan Fiction (in corso). Rating: verde

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    invernizzilaura
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    00 21/07/2010 23:42
    Salve a tutte, premetto che era da molto tempo che volevo scrivere una fan fiction, ma non mi ero mai decisa a farlo prima d'ora; comunque ora ho trovato il tempo e l'ispirazione per cominciarla... non ho avuto molto tempo per seguirne molte, fin'ora ne ho lette solo due, ma mi piacerebbe iniziare anche quelle che fino ad ora non ho seguito..
    io ci provo, poi sta a voi giudicare, aspetto i vostri commenti, intanto inizio a postare il primo capitolo.

    I'll Be There

    Capitolo 1

    Era una caldissima giornata d'estate, il sole cocente illuminava e riscaldava ogni angolo della città. Avevo finito di pranzare, decisi di recarmi al parco: volevo trovare un luogo in cui dimenticare tutti i miei problemi, anche se solo per poco tempo, e trovare un attimo di pace.
    L'asfalto della strada scottava e, con il passare delle automobili, sembrava dovesse prendere fuoco da un momento all'altro. Io camminavo sul marciapiede laterale, avevo con me la cartelletta dei disegni al carboncino, uno dei pochi modi che ho per liberare a mente è iniziare a disegnare.
    I lunghi capelli scuri si muovevano con me al ritmo dei miei passi e me li sentivo scivolare sulle spalle.
    Arrivata al parco, camminai lungo le stradine contornate dai prati colmi di fiori dai mille colori, inconsapevoli del loro splendore sconfinato, ma così lampante che riescono a dare un senso di gioia a chiunque; mi sentivo immersa nella bellezza della natura incontaminata.
    Mi sedetti su una panchina posizionata al bordo della stradina riparata dai raggi cocenti del sole dall'ombra di una pianta che sorgeva alle mie spalle; sentivo il frusciare delle sue foglie, mosse da un lieve venticello che mi accarezzava delicatamente la fronte.
    In quel momento non c'era molta gente e riuscivo ad ascoltare la melodia del canto degli uccellini che si dilettavano a musicare l'atmosfera mentre si riposavano tra le fresche frasche degli alberi e dei cespugli.
    Ammiravo i riflessi del sole e le ombre delle piante che si rispecchiavano nel laghetto del parco che si trovava di fronte a me, sull'altro lato della stradina. Le sue onde erano di colore verde-acqua, il plancton luccicava su di esse; era come una leggera stoffa in continuo movimento tempestata da migliaia di lustrini, così vicini, quasi accecanti, impegnati nella loro danza senza tempo.
    Chiusi gli occhi e la mia mente si abbandonò a quella dolce quiete, mi isolai dal resto del mondo per qualche secondo..
    Dopo alcuni minuti riaprii gli occhi e presi in mano la mia cartelletta appoggiandola sulle ginocchia. La aprii e fui felice di rivedere quei ritratti e quei paesaggi che avevo fatto con tanta dedizione e concentrazione... ognuno di essi aveva dietro di sé un ricordo ben preciso e dei lunghi momenti di ispirazione.
    Il paesaggio che appariva di fronte a me era così speciale che mi sembrò un peccato non immortalarne le caratteristiche e i particolari, così piccoli e così perfetti; quindi presi il carboncino e iniziai a riprodurre la rara bellezza della natura, ricca di ombre e riflessi, di certezze e di enigmi.
    Ero così assorta nel disegno che persi la cognizione del tempo.
    I minuti passarono in fretta alzai lo sguardo e mi sentii girare la testa per qualche secondo a causa della profonda concentrazione; poi guardai l'orologio e mi accorsi che erano già le quattro del pomeriggio.
    Avevo spostato la mano dal foglio quando improvvisamente una folata di vento fece volare via tutti i fogli dalle mie gambe. Mi alzai immediatamente per prenderli, ma uno era volato sull'altro lato della stradina, lo rincorsi e rallentai il passo quando vidi che si fermò. Era finito davanti ai piedi di un uomo che si chinò per prenderlo e riportarmelo. Seguii i suoi movimenti con lo sguardo, poi mi voltai verso i fogli che avevo sul braccio, perché mi stavano per cadere di nuovo.
    Senza lasciarmi il tempo di rialzare il mio sguardo, l'uomo mi porse il disegno e mi disse:
    -Scusi, le deve essere caduto questo.
    -Sì, grazie mille per avermelo raccolto!
    Mentre dissi queste ultime parole lo vidi in volto... non potevo credere ai miei occhi! Sentii una scossa salirmi lungo la schiena... era Michael Jackson!

    [Modificato da invernizzilaura 21/07/2010 23:43]
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    Anto (girl on the line)
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    00 22/07/2010 01:39
    Che bello Alice,anche tu ti dedichi alla splendida arte delle fan fiction?? [SM=g27824]
    Il primo capitolo è molto interessante,non vedo l'ora di leggere il seguito!!
    P.S: Io sarei svenuta al posto della protagonista!! [SM=g27828]
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    invernizzilaura
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    00 22/07/2010 16:45
    Re:
    Anto (girl on the line), 22/07/2010 1.39:

    Che bello Alice,anche tu ti dedichi alla splendida arte delle fan fiction?? [SM=g27824]
    Il primo capitolo è molto interessante,non vedo l'ora di leggere il seguito!!
    P.S: Io sarei svenuta al posto della protagonista!! [SM=g27828]




    Grazie Anto, forse questa sera riuscirò a postare l'altro capitolo [SM=g27824] ank'io sarei svenuta, ma ho pensato ke nn sarebbe stato un'ottimo modo x presentarsi [SM=x47979]
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    marty.jackson
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    00 22/07/2010 17:04
    interessante questo primo capitolo, continuaa [SM=g27811]

    If you wanna make the world a better place take a look in yourself than make a change~Michael Jackson

    'Cause nothin' lasts forever and we both know hearts can change and it's hard to hold a candle in the cold November rain~Guns n' Roses

    Remember yesterday walking hand in hand love letters in the sand I remember you~Skid Row

    I'm just the pieces of the man I used to be,too many bitter tears are raining down on me~Queen

    And I will love you, baby Always and I'll be there forever and a day always~Bon Jovi

    Come as you are,as you were,as I want you to be as a friend,as a friend,as an old enemy~Nirvana

    Rock ’n’ roll ain’t noise pollution Rock ’n’ roll ain’t gonna die~ACϟDC

    There's a lady who's sure all that glitters is gold and she's buying a stairway to heaven~Led Zeppelin
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    BEAT IT 81
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    00 22/07/2010 17:06
    Interessante, direi.....continua continua...Baci Sara

    It's all for Love...L-O-V-E - Michael Jackson




    The Dancer on the Moon - our Michael Jackson Blog.

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    invernizzilaura
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    00 22/07/2010 17:07
    Grazie, sicuramente continuerò..
  • huhu91
    00 22/07/2010 17:33
    oh ma che bello *-* anch'io disegno...
    che dire, mi piace, cara aspetto il continuo!!!
  • Michael's fan
    00 22/07/2010 20:26
    Davvero carino come inizio...comtinua
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    invernizzilaura
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    00 22/07/2010 21:25
    Grazie a tutte, sono davvero contenta ke vi sia piaciuto..
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    invernizzilaura
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    00 23/07/2010 20:22
    Ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia [SM=g27817]

    Capitolo 2

    Indossava una camicia rossa, il suo inseparabile Fedora dal quale scendevano i suoi perfetti ricci che gli ricadevano sulle spalle e i pantaloni neri che lasciavano intravedere le caviglie ricoperte dai calzini di cotone bianchi che portava con i mocassini lucidissimi.
    Mi guardava, aveva uno splendido sorriso, uno di quelli che solo lui sapeva regalare a chiunque incontrasse con tanta naturalezza e spontaneità ma capaci di farti sentire la persona a lui più cara al mondo. I suoi occhi erano i più limpidi che io avessi mai visto, profondi, tanto che brillavano al riflesso della luce, ci si poteva perdere dentro...
    Mi diede il disegno, mentre io impiegai qualche secondo per rendermi conto che questo stesse accadendo davvero.
    - Piacere, io sono Michael.
    - E io sono Alice.
    Sorridemmo entrambi, poi vidi un attimo di incertezza nei suoi occhi, voleva dirmi qualcosa ma non sapeva se sarebbe stato giusto, poi mi guardò e riprese:
    - Ehm... spero che non le dispiaccia se ho visto il disegno mentre l'ho raccolto: è bellissimo!
    - Non si preoccupi, perché mi dovrebbe dispiacere, anzi, sono contenta che le piaccia.
    Risposi cercando di nascondere il mio arrossire.
    - È davvero meraviglioso, l'ha fatto lei?
    - Sì, ma non sono una pittrice, disegno solo per hobby, mi piace rappresentare su carta ciò che mi sta intorno e le bellezze della natura.
    Mentre dissi ciò ci sedemmo sulla panchina. Michael si sistemò il ricciolo che gli era caduto davanti agli occhi spostandolo con le dita della mano destra. Poi continuò:
    - A me è sempre piaciuta l'arte della pittura e del disegno... le posso chiedere di poter vedere anche gli altri?
    - Certamente. Ecco.
    Gli porsi la cartelletta fra la mani, lui mi sorrise, io ero un po' imbarazzata, non sapevo che opinione potesse avere su una come me: non ero certo una professionista!
    - Alice, sono fantastici, nonostante mi interessi di arte, ne ho visti pochi i tuoi, sono così pieni di delicatezza... ma, ti prego, diamoci del tu!
    - Ok, certamente, sono felice che li apprezzi ma... - interruppi la frase con incertezza, ma poi continuai – tu sei sempre stato il mio artista preferito e ti ho sempre ammirato come persona, inoltre, con le tue canzoni, le tue parole, hai accompagnato ogni momento della mia vita, da quelli più felici e spensierati a quelli più difficili; c'era sempre la tua musica a risollevarmi. Adesso mi sembra un sogno essere qui con te.
    Avevo bisogno di dirglielo, anche se mi resi conto che gli avrei voluto dire molto più di questo.
    Lui abbassò lo sguardo e chinò leggermente la testa cercando di nascondere il sorriso, capii che era contento di aver sentito quelle parole, forse nessuno glie l'aveva mai detto con sincerità e per la prima volta si era sentito davvero apprezzato.
    - Grazie, per me è bellissimo sentirtelo dire.
    Ci guardammo negli occhi a vicenda, anche essendoci detti poco o niente l'uno dell'altro, sentivamo di poterci fidare a vicenda, non potei fare a meno di sorridere. Lui continuò:
    - Quando compongo, mentre preparo le coreografie, lo faccio sempre pensando ai miei fans e a coloro che mi ascolteranno e mi guarderanno cercando di trasmettergli la magia della musica. L'arte non può essere chiamata con questo nome se non viene creata per donarla.
    - Hai proprio ragione, si vede quanto amore e dedizione impieghi nel tuo lavoro. Ti capisco, io è dall'età di sette anni che studio danza classica e mi dedico a lei con anima e corpo, la sento dentro di me, ce l'ho nel sangue.
    - Già, è qualcosa che ti prende completamente e non ti lascia più, quando ballo mi sento toccato da qualcosa di sacro e mi libero da tutto ciò che mi sta intorno, mi sembra di volare.
    - Anch'io provo tutto ciò, sei l'unico che riesce a capire come mi sento..
    - Forse perché nessuno l'ha mai vissuto come noi..
    Mi guardava dolcemente e io mi sentivo perfettamente a mio agio a parlare con lui.
    - Ti confesso che anche a me piace la danza classica, ma non penso di poter essere un bravo ballerino.
    - In effetti bisogna iniziare da piccoli, ma se credi in te stesso puoi arrivare ovunque il tuo cuore ti vuole portare, niente è impossibile..
    Andammo avanti a parlare finché il cielo non si colorò delle tonalità rossastre del tramonto, volle che gli parlassi della mia famiglia, gli dissi che ero italiana e stentò a crederci, perché non si nota affatto, gli spiegai che mi ero laureata in legge, ma dopo essermi trasferita negli Usa avevo iniziato a presentare mostre di quadri e dipinti antichi, mi ascoltava interessato, poi mi parlò dei momenti più felici passati con i fratelli, s'era creata una bellissima atmosfera, non volevamo rovinarla parlando dei brutti ricordi.
    Iniziammo a sentire che la temperatura si stava rinfrescando e un leggero venticello iniziava a soffiare. Dopo un breve silenzio Michael mi parlò, quasi sottovoce:
    - Ora devo andare, ci rivedremo?
    Speravo che me lo chiedesse.
    - Ne sarei molto felice.
    - Mi lasci il tuo numero di telefono?
    - Certamente.
    Ci scambiammo i foglietti su cui scrivemmo i nostri numeri, ci alzammo, Michael mi diede un bacio sulla guancia.
    - A presto!
    - Ok, ci sentiamo, ciao!
    Si incamminò nella direzione opposta alla mia, si girò un'ultima volta per salutarmi alzando il braccio.
    Mentre tornavo verso casa mi fermai a prendere una pizza d'asporto nella pizzeria che si trovava a cira cento metri da casa, non avevo molta fame e se avessi cucinato la pasta come facevo di solito non l'avrei, di certo, finita tutta. Non mi sembrava vero di aver conosciuto Michael, sin da quando ero piccola era stato il mio sogno più grande, ma ero convinta che fosse irrealizzabile.
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