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E se Michael, invece che a Giugno, fosse morto dopo il successone di Thriller o prima di Dangerous?

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    Millie Jean83
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    00 25/04/2010 14:12
    Re: Michael è morto esattamente quando doveva morire. E provo a spiegarti il perché.
    Compix83, 25/04/2010 11.23:

    Tanto per iniziare, una banalità: se fosse morto subito dopo Thriller, io (come probabilmente la maggior parte di voi) oggi non sarei un fan di Michael Jackson.

    Forse lo conoscerei per sentito dire. Così come conosco Elvis Presley, John Lennon e Bob Marley. Ma probabilmente non mi verrebbe neanche la voglia di approfondire la sua musica, di ammirare i suoi video, di andare oltre i suoi successi. Lo percepirei come un qualcosa di vecchio, di superato. Un personaggio da manuale di Storia contemporanea. Qualcosa di buono per le generazioni che mi hanno preceduto, ma che con me non avrebbe nulla da spartire. La stessa percezione, insomma, che ho attualmente di Presley, dei Beatles o di Sinatra. Leggende, sì. Miti, certo... ma per il mio lettore mp3, a parte qualche eccezione, ne faccio volentieri a meno. Non comprerei mai un loro disco. Mi basta ascoltare qualcosa su Youtube. E più per cultura, che per piacere.

    Con questo non voglio negare il fatto che un Re del Pop morto nel 1986, sarebbe stato santificato e glorificato dalla critica musicale molto più di quanto lo si stia facendo oggi. Ma credo che la grande forza di Michael Jackson, quella che scolpirà indelebilmente il suo nome nei cuori di chi conta davvero (la gente, e non la critica), stia nell'essere riuscito ad andare ben oltre Thriller. A rinnovarsi, ad evolversi, a stupire ancora. E quindi ad attraversare e ad emozionare orde di generazioni per almeno tre decenni ('70, '80 e '90), tenendo botta fino al nuovo millennio, e congedandosi da questo mondo nel contesto storico in cui qualsiasi leggenda del passato avrebbe desiderato morire: l'era di internet.

    Grazie ad internet, giovani, adulti e bambini stanno avendo la possibilità di scoprire l'uomo, oltre che la leggenda. Il contrasto surreale tra il genio visionario e il timido fanciullo imprigionato in un corpo di adulto. Tra l'indomabile animale da palcoscenico e la sensibilità rara di chi sa dare agli altri senza chiedere nulla in cambio. Un connubio straordinario tra carisma e fragilità, potenza e autodistruzione. Attraverso internet, tutto il mondo sta riscoprendo e riassistendo, come mai avrebbe potuto fare in altri tempi e con altri mezzi, al piu grande show di tutti i tempi: la vita di Michael Jackson.

    Vedi, proprio ieri pomeriggio, affacciandomi alla finestra del cortile, ho sorpreso il mio fratellino di dieci anni e il suo amichetto del piano di sopra che cantavano e ballavano allegramente. Con mia enorme incredulità (e un'inattesa sensazione di calore sullo stomaco), mi sono reso conto che non stavano interpretando l'ultimo successo di Ke$ha o di Zac Efron, ma una certa "Billie Jean"; e che non tentavano di cimentarsi nei passetti così fashion e ultra-moderni di Lady Gaga: stavano provando il Moonwalk. E pur non avendo loro la minima idea di chi fosse Michael Jackson prima dello scorso 25 giugno, riuscivano ad eseguirlo molto meglio di me che ci provo da vent'anni.

    Credo sia questo che segni la linea di confine tra il semplice artista e la leggenda immortale: continuare a cantare, a ballare e a vivere nei cuori delle generazioni future. Altro che critica musicale.




    tutto vero compix! complimenti per il post, che condivido.
    il riferimento alla critica musicale penso sia rivolto a me. ho scritto quelle cose in risposta ad un post che diceva che era uguale se moriva 20 anni fa o ora. permettimi di dissentire su questo.e poi ho voluto considerare la cosa da un punto di vista diverso.
    è vero che ci sono dei "vantaggi" in questa morte del 25 giugno 2009,ma ci sono anche gli aspetti negativi. michael non se l'è passata affatto bene ultimamente, e non ha prodotto sti capolavori assoluti ecc. io direi che se moriva dopo Dangerous era un conto, ma è morto quasi 20 anni dopo...20 anni in cui i capolavori furono pochini e le tristezze troppe...mio parere, of course
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    Compix
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    00 26/04/2010 02:01
    Millie Jean83, 25/04/2010 14.12:


    io direi che se moriva dopo Dangerous era un conto, ma è morto quasi 20 anni dopo...20 anni in cui i capolavori furono pochini e le tristezze troppe...mio parere, of course



    Rispetto ovviamente la tua opinione. Ma non riesco proprio a capire perché si continui a sottovalutare così tanto la produzione musicale del Michael Jackson post '93.

    Ciò che spesso noto, ad esempio, è una tendenza generale a paragonare History Continues con l'antecedente Dangerous. Senza tener conto che History non è un album studio. Non è mai stato concepito come tale. History è una raccolta di hits, supportata da 15 pezzi inediti. Alcuni recenti, altri meno. Alcuni straordinari, altri più modesti. Pezzi che inizialmente dovevano essere 5 o 6, ma che alla fine, per giustificare il prezzo, si è deciso dovessero riempire l'intero disco. Anche al costo di inserire dei riempitivi.

    Grazie a questa operazione, Michael con History ha raggiunto il suo secondo, insuperabile primato dopo Thriller: il doppio disco più venduto nella storia della musica. Un mattone da 50 mila lire che è riuscito nell'impresa di essere acquistato da 20 milioni di persone in tutto il mondo. E con il quale ci ha regalato alcune tra le canzoni più emozionanti, intime e pregevoli del suo repertorio: da Scream a They don't care about us, da Stranger in Moscow a Earth Song, da You are not alone a Childhood. Pezzi forti e sperimentali come Money, Tabloid Junkie, 2 Bad, History, Little Susie. Due covers infinitamente più fighe delle originali: Come togheter e Smile. E poi che dire dell'History Tour: tutto in play back, sì... ma che show!

    In quanto a Invincible, penso sia stato un disco vergognosamente sottovalutato. Un po' per il deciso cambio di rotta nel sound, un po' per il sabotaggio della Sony, e un po' per le precarie condizioni fisiche di Mike. Eppure è un album che, analizzandolo col senno di poi, nel 2001 già custodiva al suo interno tutta l'innovazione musicale di questo decennio. Con uno stile e un sound che hanno ispirato schiere di artisti contemporanei.

    Così come fu per Dangerous, anche Invincible fu accolto da molte perplessità alla sua uscita nei negozi. Nell'anno successivo, molti si azzardarono perfino a porlo in paragone con "Justified" di Justin Timberlake, indicando nello stile di quest'ultimo il tipo di musica che Jackson avrebbe dovuto produrre per restare al passo coi tempi. Questi "critici" non hanno mai tenuto conto che la musica di Timberlake (così come quella di Alicia Keys e di Beyoncé) altro non è che il riflesso, rimodulato in chiave moderna, del classico R&B anni '70 e '80. Una musica che guarda al passato, che non innova. Una riproposizione del vecchio, del già sentito. E' il vuoto di idee che si involve e si rifugia verso schemi pregressi, opportunamente riveduti e corretti per essere apprezzati dalle nuove generazioni.

    Michael, che la musica anni '70 e '80 l'ha creata e rivoluzionata, non poteva ricorrere a queste comode scorciatoie. Ripiegandosi su sé stesso e rinunciando all'evoluzione, avrebbe dato al mondo la prova definitiva che il Re del Pop non avesse più nulla da dare alla musica. O, almeno, nulla più degli altri. Il risultato di questo sforzo, rischioso e complesso, fu Invincible. Un disco commerciale e innovativo allo stesso tempo. Diverso dalle sperimentazioni spericolate del suo coetaneo Prince, ma comunque in rotta di collisione con tutto ciò che di Pop era stato prodotto fino a quel momento.

    Per concludere: penso che tutti i dischi di Mike, da Off the Wall a Invincible, abbiano sempre apportato grandi elementi di innovazione rispetto al contesto musicale in cui sono stati pubblicati. Prediligere Dangerous a Thriller, History a Bad, o Invincible a Off the Wall, è soltanto una questione di gusti, di età, di cultura. A volte, semplicemente, di stato d'animo.
    [Modificato da Compix 26/04/2010 02:07]
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    Compix
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    00 26/04/2010 02:03
    Re:
    4everMJJ, 25/04/2010 11.51:

    Compix, dopo il tuo commento non mi resta altro da fare se non quotare tutto quello che hai detto, anche i punti e le virgole, la penso esattamente come te!! [SM=g27811]

    P.S. certo che il fratellino di dieci anni che ti dà lezioni di Moonwalk dopo venti anni che ci provi...



    Hai ragione, che vergogna! [SM=x47979]




  • Victoryfan
    00 26/04/2010 12:04
    Re:
    Compix83, 26/04/2010 2.01:



    Rispetto ovviamente la tua opinione. Ma non riesco proprio a capire perché si continui a sottovalutare così tanto la produzione musicale del Michael Jackson post '93.

    Ciò che spesso noto, ad esempio, è una tendenza generale a paragonare History Continues con l'antecedente Dangerous. Senza tener conto che History non è un album studio. Non è mai stato concepito come tale. History è una raccolta di hits, supportata da 15 pezzi inediti. Alcuni recenti, altri meno. Alcuni straordinari, altri più modesti. Pezzi che inizialmente dovevano essere 5 o 6, ma che alla fine, per giustificare il prezzo, si è deciso dovessero riempire l'intero disco. Anche al costo di inserire dei riempitivi.

    Grazie a questa operazione, Michael con History ha raggiunto il suo secondo, insuperabile primato dopo Thriller: il doppio disco più venduto nella storia della musica. Un mattone da 50 mila lire che è riuscito nell'impresa di essere acquistato da 20 milioni di persone in tutto il mondo. E con il quale ci ha regalato alcune tra le canzoni più emozionanti, intime e pregevoli del suo repertorio: da Scream a They don't care about us, da Stranger in Moscow a Earth Song, da You are not alone a Childhood. Pezzi forti e sperimentali come Money, Tabloid Junkie, 2 Bad, History, Little Susie. Due covers infinitamente più fighe delle originali: Come togheter e Smile. E poi che dire dell'History Tour: tutto in play back, sì... ma che show!

    In quanto a Invincible, penso sia stato un disco vergognosamente sottovalutato. Un po' per il deciso cambio di rotta nel sound, un po' per il sabotaggio della Sony, e un po' per le precarie condizioni fisiche di Mike. Eppure è un album che, analizzandolo col senno di poi, nel 2001 già custodiva al suo interno tutta l'innovazione musicale di questo decennio. Con uno stile e un sound che hanno ispirato schiere di artisti contemporanei.

    Così come fu per Dangerous, anche Invincible fu accolto da molte perplessità alla sua uscita nei negozi. Nell'anno successivo, molti si azzardarono perfino a porlo in paragone con "Justified" di Justin Timberlake, indicando nello stile di quest'ultimo il tipo di musica che Jackson avrebbe dovuto produrre per restare al passo coi tempi. Questi "critici" non hanno mai tenuto conto che la musica di Timberlake (così come quella di Alicia Keys e di Beyoncé) altro non è che il riflesso, rimodulato in chiave moderna, del classico R&B anni '70 e '80. Una musica che guarda al passato, che non innova. Una riproposizione del vecchio, del già sentito. E' il vuoto di idee che si involve e si rifugia verso schemi pregressi, opportunamente riveduti e corretti per essere apprezzati dalle nuove generazioni.

    Michael, che la musica anni '70 e '80 l'ha creata e rivoluzionata, non poteva ricorrere a queste comode scorciatoie. Ripiegandosi su sé stesso e rinunciando all'evoluzione, avrebbe dato al mondo la prova definitiva che il Re del Pop non avesse più nulla da dare alla musica. O, almeno, nulla più degli altri. Il risultato di questo sforzo, rischioso e complesso, fu Invincible. Un disco commerciale e innovativo allo stesso tempo. Diverso dalle sperimentazioni spericolate del suo coetaneo Prince, ma comunque in rotta di collisione con tutto ciò che di Pop era stato prodotto fino a quel momento.

    Per concludere: penso che tutti i dischi di Mike, da Off the Wall a Invincible, abbiano sempre apportato grandi elementi di innovazione rispetto al contesto musicale in cui sono stati pubblicati. Prediligere Dangerous a Thriller, History a Bad, o Invincible a Off the Wall, è soltanto una questione di gusti, di età, di cultura. A volte, semplicemente, di stato d'animo.




    Non ho altro da aggiungere! Perfetto! E chissà quanto Michael aveva ancora da dare....
  • MarkLanegan
    00 26/04/2010 13:50
    Francamente, scrivere che "Michael, che la musica anni '70 e '80 l'ha creata e rivoluzionata..." e altre cose del genere ...mi sembra davvero troppo incauto, per usare un eufemismo.... (mi limito sennò mi bannano).
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    ValentinaMJ
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    00 26/04/2010 14:33
    Re:
    MarkLanegan, 26/04/2010 13.50:

    Francamente, scrivere che "Michael, che la musica anni '70 e '80 l'ha creata e rivoluzionata..." e altre cose del genere ...mi sembra davvero troppo incauto, per usare un eufemismo.... (mi limito sennò mi bannano).




    Sicuramente non avrà creato la musica degli anni '70 e '80 ma di certo l'ha rivoluzionata [SM=g27829]

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    Keep the faith
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    00 26/04/2010 15:20
    Re:
    MarkLanegan, 26/04/2010 13.50:

    Francamente, scrivere che "Michael, che la musica anni '70 e '80 l'ha creata e rivoluzionata..." e altre cose del genere ...mi sembra davvero troppo incauto, per usare un eufemismo.... (mi limito sennò mi bannano).




    Mark parlare di musica è diventato difficile, anzi difficilissimo [SM=g27811]
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    00 26/04/2010 17:16
    Re:
    MarkLanegan, 26/04/2010 13.50:

    Francamente, scrivere che "Michael, che la musica anni '70 e '80 l'ha creata e rivoluzionata..." e altre cose del genere ...mi sembra davvero troppo incauto, per usare un eufemismo.... (mi limito sennò mi bannano).



    Mark, intendevo ovviamente uno stile ben preciso di musica. Quello a cui oggi si ispirano tanti artisti e che ha consacrato Michael tra le leggende della musica pop.

    Comunque non usare eufemismi. Se devi dire che ho scritto una cazzata immonda, fallo senza problemi. Io non mi offendo e non credo ti banneranno per così poco.
    [Modificato da Compix 26/04/2010 17:20]
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    Compix
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    00 26/04/2010 17:24
    Re: Re:
    Keep the faith, 26/04/2010 15.20:




    Mark parlare di musica è diventato difficile, anzi difficilissimo [SM=g27811]



    Che vuoi dire?

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    SilviettucciaJackson'95
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    Re: Re:
    _otnemeM_, 25/04/2010 10.22:




    Non credo proprio.
    Perchè, diciamocelo, chi non lo conosceva negli anni '80, non era di questo pianeta [SM=g27829]




    Purtroppo ci sono anche quelle persone.. [SM=g27815]
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