00 20/03/2010 16:58
Ok dopo mille ripensamenti, dubbi, perplessità e paure ci provo anch'io!!! NON MI MASSACRATE PER FAVORE!!!! ehehheheh

CAPITOLO 1

Si voltò a guardarla forse per l'ultima volta, prima di voltare pagina ed intraprendere una nuova vita, lontana dalla sua terra, lontana dalla sua Firenze.
Piazza della Signoria quella mattina era bella come non l'aveva mai vista, con la neve che scendeva lentamente a posarsi sulle statue rinascimentali che la circondava. Alessandra era li, con il naso all'insù a guardarla da ogni angolazione,come se volesse fermare nella mente ogni fotogramma, ogni particolare, carpire ogni piccola variazione della luce sui volumindi quei corpi di marmo fermi li da secoli. Il David di Michelangelo, bello e perfetto nella sua posa statica, il dinamismo del Gianbologna e la possente statua del Nettuno al centro della fontana, Alessandra osservava tutto con avidità di dettagli, come fosse una turista di passaggio eppure... quei particolari erano stati sotto i suoi occhi per tutta una vita ma li notava solo ora, ora che li lasciava per sempre.
Quanto amava la sua Firenze, con i suoi artisti e gli artigiani, con le sue piazze antiche e quel sapore rinascimentale che l'attraversava in ogni vicolo, la respirava a pieni polmoni come se volesse portarla con se non solo impressa negli occhi.
Il rumore degli zoccoli di un cavallo sul lastricato della piazza, che trainava la sua carrozza in attesa di turisti, la distolsero dai suoi pensieri. La città cominciava a svegliarsi lentamente e a riprendere il suo ritmo quotidiano. Sotto il portico degli Uffizi iniziava piano a formarsi la solita fila di turisti pronti ad entrare e farsi rapire dalla bellezze dell'arte. Ale tornò ad immergersi nei suoi pensieri, in quell'atmosfera così irreale, a pensare a quante volte avrebbe rivissuto quegli attimi nei mometi di nostalgia. Ebbe la strana sensazione di trovarsi sospesa a mezz'aria, di trovarsi in una bolla, come quella dei souvenir che se agitata avvolge tutto in una bianca nevicata tanto da offuscarne il contenuto. Alessandra si sentiva così, qualcosa aveva smosso la sua bolla e lei era pronta a tuffarsi in quella tempesta alla ricerca della sua strada.

Aveva rinunciato a tutto per amore di lui, gli avevo dado tutto quello che c'era nel suo cuore, aveva rinunciato ad una grande opportunità di lavoro con la Oxford University come grafico editoriale ad indirizzo scientifico. Era questo per la quale aveva studiato e che amava fare, affinacare i biologi alla ricerca di nuove cure ed il suo compito era quello di creare immagini ad effetto utili per fare arrivare il messaggio al più alto numero di persone al mondo. Avrebbe voluto seguirli in convegni in ogni angolo della Terra. Usare le immagini per divulgare la ricerca medica, ci credeva, era questo lo scopo della sua vita.
Ma per Roberto era impossibile vivere un rapporto a distanza e lei per amor suo ci rinunciò.
Mentre Roberto, da buon manager che si rispetti, passava gran parte della sua vita in viaggio di lavoro, lei se ne stava a casa ad aspettare...ad aspettare che la sua vita fosse degna di essere vissuta,ad aspettare che qualcosa le desse la scossa, che la vita ricominciasse a scorrerle nelle vene ed uscire da quel grigiore che lentamente la stava consumando come una candela con la fiamma tremolante nell'attimo prima di spegnersi per sempre.

L'Occasione si presentò in quel bando di concorso per una borsa di studio di 3 anni presso il Dipartimento di ricerca del Mount Sinai Memorial Hospital di Los Angeles. La paga non era un granchè, avrebbe dovuto trovarsi un lavoro per mantenersi in America , ma questo non la spaventava, -"dopotutto - pensò - l'America è la terra delle opportunità! The wish come true! i sogni diventano realtà" - e con questa frase nella mente compilò il modulo. Non disse nulla a Roberto, tanto non ci sperava.

Ed invece....
Aprire l'e-mail quella mattina fu un colpo, un sogno ad occhi aperti, una gioia infinita mista a paura. Rimase a fissare il monitor per ore, rilesse quel rigo un infinità di volte: "la sua richiesta è stata accettata"! Si sentì tornare alla vita!

Roberto non fu dello stesso parere, andò su tutte le furie, ma Alessandra questa volta era decisa, le occorreva per non morire dentro, si ripeteva che per amore i sacrifici si fanno.
Ma non fu così... il loro amore era al capolinea.

Nei giorni prima della partenza, Alessandra sperava ancora in un ripensamento, anche quella mattina uscendo di casa sperava di trovarlo davanti al portone pronto a chiederle scusa, che per il suo amore avrebbe fatto qualsiasi cosa, da inguaribile romatica ci sperava, aprì il portone con il cuore fermo in gola ma non ci fu nessun "e vissero felici e contenti"

Un colpo di vento le scompigliò i lunghi riccioli ramati che a fatica riusciva a tner fermi con le mani, le ciocche le finivano davanti ai suoi grandi occhi verdi inumiditi dal pianto.

"Paritire è un pò morire" - quanto era vero!!

Si strinse infreddolita nel suo lungo cappotto grigio fumo, tirò fuori un sospiro per scacciare quel velo di tristezza, prese il manici del suo trolley, diede un ultima occhiata alla sua città adagiata sull'Arno e si incamminò silenziosa alla ricerca di un taxi per l'aereoporto.

Salita sulla vettura fu subito rapita dalle note di una canzone che continuava a ripetere "...she's out of my life, she's out of my life".... si fermò a riflettere - "...OUT OF MY LIFE.... fuori dalla mia vita..." - abbozzò un sorriso per quanto fosse vero quello stralcio di frase, delle volte il destino lascia indizi che non sappiamo o non vogliamo cogliere, ma questo Ale l'avrebbe capito solo in seguito.

Accompagnata dalla voce di Michael Jackson, Alessandra si lasciò Firenze e la sua vita passata alle spalle.

....... continua (forse)

Siete anora vivi? spero di non avervvi annoiato troppo!
alla prossima

baci
Lu