La mia fan fiction... ora tocca a me! :-)
CAPITOLO 1
Pechè il telegiornale? Io voglio i cartoni!
Drin-drin, drin-drin. Non avevo proprio la voglia di svegliarmi, ma dovevo, dovevo per forza.
Cosa si fa instintivamente la mattina quando si sente suonare la sveglia? Si tende un braccio e si prova a spegnerla, e la mano si muove alla cieca. Certe mattine la trovi, altre mattine no. Ed io quella mattina non la trovai, o meglio, presi lo sgabello dove essa era poggiata, quello sgabbello che mi faceva da comodino, e lo scaraventai a terra. Silenzio. Nessuna odiosa sveglia che continuava a fare drin-drin. Finalmente pace. Rimasi altri 10 minuti a letto, a pensare, a immeggermi e a ripensare alla mia schifosa vita. Decisi finalmente di alzarmi, quindi andai in cucina e accesi la mia cara vecchia televisione. Stavo preparando la colazione, quando finalmente finì la pubblicità. E cosa iniziò? Il tg1.
-No!- Urlai -Pechè il telegiornale? Io voglio i cartoni!-
E' difficile pensare che una ragazza di 25 anni guardi ancora i cartoni, lo so, ma a me piacciono, ed è questo che conta. Ho imparato, grazie alle mie esperienze personali, a rendere importante solo il mio giudizio, e a fidarmi solo ed esclusivamente di me stessa. Molte persone mi hanno ferito, e non che questo succeda di nuovo, non lo permetterò a nessuno.
Immersa nei miei pensieri, mi resi conto che stavo seguendo ancora il telegiornale. Stavo per farlo, quando mi accorsi che si erano scaricate le pile del telecomando. Mi alzai, ne avevo abbastanza. Stavolta ero intenta a cambiare canale, ma mi bloccai. L' avevo sentita, non era la mia immaginazione. Avevo sentito di nuovo quella stupenda canzone. Ne conoscevo le parole, le note, il nome, ma non sapevo proprio chi l' aveva scritta, ne tantomeno chi l' aveva interpretata. Decisi di lasciare perdere allora. Ormai questa era l' ultima notizia, che mi costava rimanere per altri 30 secondi a guardare Rai 1?
-Come ben tutti sanno, questa sera ci sarà il concerto italiano della famosissima pop star americana, Michael Jackson.- Avevo sentito bene, quella canzone era di Michael Jackson. Avevo sentito perfettamente, perchè subito dopo ne ebbi la conferma. Fecere vedere una brave clip di un suo live. Di nuovo quella melodia, di nuovo quelle parole, di nuovo quella voce. Questa volta lo fece, iniziai a cantare.
-I just can' t stop loving you, I just can' t stop loving you...- Mi fermai, la clip era finita e il giornalista aveva ripreso a parlare. Decisi di sentire quello che diceva.
- Vi informiamo che sono rimasti 2 biglietti per l concerto di questa sera allo Stadio Flaminio, meglio conosciuto come Stadio Olimpico di Roma. Per maggiori informazioni, potrete chiamare il numero verde 800900359. E con questa ultima notizia vi lasciamo. La prossima edizione del tg1 alle 13.00. Arrivederci e buona mattina.
Io non ricordo mai nulla ma, chissà perchè, quel numero verde lo ricordavo benissimo, era impresso nella ma mente. Senza pensarci 2 volte, presi il telefono, digitai il numero e aspettai pazientemente. Erano passati 15 minuti, ancora il solito disco che mi diceva di attendere in linea. Stavo per attaccare, lo giuro, ma all' improvviso qualcuno mi rispose.
-Buongiorno, Stadio Flaminio, posso esserle utile?- Mi rispose un signore.
-Si, ecco... ho chiamato per i biglietti del live di questa sera, quello di Michael Jackson.
-Bè, le è fortunata Signora. E' la prima che ci ha chiamati. I biglietti gratis sono suoi.
Gratis? Mamma mia... oltre a richiedere i biglietti il giorno stesso del concerto, questi mi erano anche stati dati gratis. Meno male, anche perchè non sapevo neanche come poter pagarli.
-Mi lasci il suo cognome prego.
-Ma... ma certo! Sono la Signorina Rossi.
-Ok. Ho lasciato il nominativo. Lei deve solo recarsi qui e farsi dre i biglietti che si trovano sotto il suo cognome. Lo spettacolo inizierà alle ore 20.30, va bene?
-Si, va benissimo. Grazie infinitamente.
-Non c' è di che, grazie a lei! Arrivederci e buona giornata.
I biglietti erano miei. Ero emozionatissima. Probabilmente vi starete chiedendo cosa possa farci io con 2 biglietti. La sisposta è semplice... andare al concerto con Luca, il mio ragazzo.
Lo chiamai subito. Non gli avevo anticipato nulla, volevo fargli una sorpresa, o meglio, un regalo, visto che oggi era il nostro primo anniversario, un anno insieme.
- E' già... 23 maggio 1988... già un anno è passato.- Mi dissi.
Presi il mio nuovo cellulare e chiamai Luca.
-Pronto?- Mi rispose.
-Ciao amore, sono io.
-Ciao Maria, come va?
-Come va... come può andare Lù? Mi sento giù di morale. Non capisco perchè l' hanno fatto. Perchè mi hanno licenziata? Poi l' interprete è un lavoro che non fanno in molti... Ma chi li capisce questi!
-Hai ragione! Ma dimmi, perchè mi hai chiamato?
Oh, perfetto! Giustamente il giorno del nostro anniversario il mio ragazzo mi chiede perchè io l' abbia chiamato! Naturale! Logico! Stavo parlando con un deficiente, anzi, alla fine la deficiente ero io, perchè non gli dissi nulla. Non volevo far pesare la cosa. C' era ancora una giornata intera, in fondo poteva ricordarlo d un momento all' altro. Demoralizzata ancora più di prima gli risposi ugualmente.
-Volevo sentirti. Pechè, non posso sentire il mio ragazzo al telefono ogni tanto?
-Ma si, certo!
-Senti, cosa fai di bello questa sera? Sei occupato per caso?
-Si tesoro. Mi dispiace, ma ho una riunione di lavoro... lo sai com' è il capo no?
-Lo so, lo so.
-Perchè me l' hai chiesto?
-Nulla, volevo solo saperlo.- Mentii. Se gli avessi detto che avevo trovato i biglietti per il Bad Tour gli sarebbe dispiaciuto tantissimo non poterci venire.
-E tu cosa farai questa sera?- Mi rispose.
-Nulla, come sempre. Andrò a cenare dai miei e dormirò da loro. Non mi va di rimanere a casa da sola.- Ancora non riusciva a capirlo che io volevo stare sotto il suo stesso tetto, ancora non riusciva a capirlo.
-Ho capito. Quindi non uscirai, giusto?- Mi disse.
-Io non esco mai. Dopotutto questo è un giorno come gli altri, nulla di particolare. Perchè dovrei uscire o passare un po' di tempo con te?
-Giusto. Oggi è un giorno come tutti gli altri. E poi io mica scappo!
-Si, hai ragione.- Risposi in un modo tristissimo. Anche se mi avesse visto in quel momento, non avrebbe mai capito come stavo male dentro.
-Ok. Senti, io ho da fare. Se vuoi ci sentiamo dopo. Ciao Maria.
Neanche il tempo di dirgli ti amo, che lui già non c' era più. Chiamata interrotta.
Non ce la facevo più con Luca. Eppure abitavamo nella stessa città. E' vero, Roma è grande, ma non aveva mai tempo per me. Che diavolo, ero pur sempre la sua ragazza.
Mentre piangevo disperatamente, ripensai alla mia giornata, a quello che avevo fatto e che era successo.
-Oh diavolo!- Dissi all' improvviso -E ora che faccio? Ci vado si o no al concerto?-