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The Michael Jackson Tapes: A Tragic Icon Reveals His Soul In Intimate Conversation del rabbino Shmuley Boteach

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    meryna81
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    00 10/12/2009 23:05
    Re:
    ladythriller, 10/12/2009 23.00:

    Mery, Michael sapeva di essere registrato e voleva che i suoi pensieri fossero conosciuti da tutti, per questo accettò di parlare con il rabbino.
    Dal libro (che in effetti in più parti è un pò noioso) Michael ne esce bene, e oramai secondo me non ha senso fissarsi su alcune sottigliezze, tanto più che, essendoci tante persone incuriosite dal fenomeno Michael Jackson, è meglio che si vendano questo genere di libri che altri, tipo quello di Helperin...
    La gente si fionderebbe sul libro di Helperin, se non ci fossero delle alternative...




    Lo stesso Rabbino ha dichiarato che nel 2001 Michael ruppe con lui ogni rapporto e non volle più pubblicare nulla! Quindi lui non doveva farlo!

    Il problema non è tanto ciò che questi tizio scrive ma il fatto stesso che lo scrive! Michael non voleva!!! (altrimenti lo avrebbe fatto lui stesso oppure il libro sarebbe stato pubblicato sempre dal rabbino ma PRIMA che morisse)

    Per me, non dico tutta la gente, ma almeno quelli che si defisniscono i suoi fans non si dovrebbero fiondare nè su questo libro, nè su quello di Helperin nè su altre schifezze.

    Altrimenti ripeto, a parere mio, si è sullo stesso piano di quelli sciaccali che hanno rovinato la vita a Michael!
    Con questo chiudo il discorso e lascio certe decisioni e certe valutazioni alla coscienza di ognuno!
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    ladythriller
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    00 10/12/2009 23:23
    Ti capisco, e capisco il tuo punto di vista, però io leggendolo ho colmato alcune mie lacune su di lui, che non avrei potuto colmare leggendo questo forum o ascoltando tutte le interviste possibili e immaginabili.
    Ad esempio adesso mi è chiaro il suo modo di vedere il gentil sesso, e mi è chiaro perchè non abbia avuto molte storie; questo a parer mio è un tassello importante perchè la sua singletudine ha costituito terreno fertile alle accuse, invece tramite questo libro scopriamo che era interessato alle donne ma che era molto esigente e, soprattutto, non si fidava...
    Insomma, possiamo spiegare ai detrattori il perchè di certi suoi comportamenti...

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    "Dangerous boy"
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    00 10/12/2009 23:24
    Re: Re:
    meryna81, 10/12/2009 23.05:




    Lo stesso Rabbino ha dichiarato che nel 2001 Michael ruppe con lui ogni rapporto e non volle più pubblicare nulla! Quindi lui non doveva farlo!

    Il problema non è tanto ciò che questi tizio scrive ma il fatto stesso che lo scrive! Michael non voleva!!! (altrimenti lo avrebbe fatto lui stesso oppure il libro sarebbe stato pubblicato sempre dal rabbino ma PRIMA che morisse)




    esatto, e altrienti non si chiamerebbero "LE CONFESSIONI DI MICHAEL" [SM=x47961]

    Le foto non sono abbastanza, perchè vi spingete così oltre?
    Confondete le persone, raccontate solo le storie che volete voi.
    Continuate ad inseguirmi, invadendo la mia privacy.
    Volete lasciarmi in pace?!

    "MJ, October 2001"
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    rossijack
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    00 11/12/2009 14:58
    Ho letto tutto il libro,il rabbino e' pedante e ripetitivo,critica MJ per il suo narcisismo(ogni artista ne ha a iosa altrimenti non si esibirebbe),ma credo soffra anche lui della stessa cosa per l'autocelebrazione conntinua e il nominare i propri successi,amicizie importanti,libri.Pero' cio' che si evince e cio' che SB mette in risalto continuamente e' la dolcezza,la generosita' e l'altruismo di Michael;su molte cose devo dire che e' obiettivo e lo condivido,specie quando analizza l'idolatria dei suoi fans e il fatto che ne avesse bisogno a livello affettivo.Alla fine resta una immagine positiva e il rammarico per una persona cosi' piena di qualita'che si e' andata perdendo,anche per la complicita' di collaboratori e leccapiedi.In verita' devo dirvi che ne ho abbastanza di queste letture,sarebbe bene che ognuno serbasse il proprio ricordo e le proprie emozioni al di la' di tutti gli scritti!
    [Modificato da rossijack 11/12/2009 15:00]
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    meryna81
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    00 11/12/2009 15:10
    Re:
    rossijack, 11/12/2009 14.58:

    Ho letto tutto il libro,il rabbino e' pedante e ripetitivo,critica MJ per il suo narcisismo(ogni artista ne ha a iosa altrimenti non si esibirebbe),ma credo soffra anche lui della stessa cosa per l'autocelebrazione conntinua e il nominare i propri successi,amicizie importanti,libri.Pero' cio' che si evince e cio' che SB mette in risalto continuamente e' la dolcezza,la generosita' e l'altruismo di Michael;su molte cose devo dire che e' obiettivo e lo condivido,specie quando analizza l'idolatria dei suoi fans e il fatto che ne avesse bisogno a livello affettivo.Alla fine resta una immagine positiva e il rammarico per una persona cosi' piena di qualita'che si e' andata perdendo,anche per la complicita' di collaboratori e leccapiedi.In verita' devo dirvi che ne ho abbastanza di queste letture,sarebbe bene che ognuno serbasse il proprio ricordo e le proprie emozioni al di la' di tutti gli scritti!




    Sono daccordo! Anche perchè, per quanto lo si desideri, nessuno potrà mai conoscere davvero Michael...pensare di farlo poi attraverso questo genere di libri è semplicemente utopistico...
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    Antonella-60
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    00 11/12/2009 15:40
    Ecco il «Jacko» segreto. Parola di rabbino
    di Antonio Lodetti

    Non esiste la pensione per le stelle del pop. Comunque se ne sia andato (e non lo sapremo mai con certezza) Michael Jackson per i fan è morto da idolo, da eroe-bambino che credeva che la terra promessa del successo si estendesse ben oltre le mura di Babilonia. Oggi infatti tutti lo amano come e più di prima; il film biografico This Is It (emozionante seppur fatto apposta per beatificarne l’immagine) e l’omonimo album (da noi ancora secondo in hit parade) hanno fatto sfracelli in tutto il mondo. Ora, per togliere ulteriori «macchie» dalla storia di Jacko, esce Il libro che Michael Jackson avrebbe voluto farti leggere, pruriginosamente intitolato Le confessioni intime del re del pop.
    È una raccolta di interviste, di chiacchierate con il rabbino Shmuley Boteach. Trenta ore di conversazione «da amici», fra l’agosto del 2000 e l’aprile del 2001, con l’esplicito intento di Michael «di pubblicarle e condividerle con gli altri». Le più intime confessioni della popstar, ora infantili («Se avessi potuto passare un’ora con Hitler, sarei riuscito a tirar fuori il buono che c’è in lui»), ora ambiguamente candide («Vedo la bellezza in tutti i bambini, e li amo tutti... allo stesso modo. Ho discusso di questo con persone che non la pensano come me. Dicono che devi amare i tuoi figli più di quanto ami gli altri bambini»). Ora parla dei suoi rapporti con la famiglia e con le star («Shirley Temple è come una gemella, ha conservato l’innocenza infantile»; « Liz Taylor ha un modo di fare simile a quello dei bimbi»), poi con la musica e la religione («quando canti sei una cosa sola con i musicisti, con la danza e con la musica, e sei in estasi... È una dimensione divina... Quel che per me non ha senso è che Dio abbia messo alla prova Adamo ed Eva. Se tu sei Dio dovresti sapere come andrà a finire. Perchè mettere alla prova un essere che hai creato perfetto? Un Dio farebbe una cosa simile? Io non lo farei coi miei figli»). Discorsi e argomenti importanti in cui il pensiero di Jackson è quasi sempre rivolto ai bambini, come disperato tentativo di recuperare l’infanzia negata e perduta o come proiezione delle sue (presunte) manie-malattie non è dato saperlo.
    Interessante, vivace, ora disarmante ora shoccante, questa serie di interviste vuol ripulire, ridare candore e spessore alla figura della popstar tanto attaccata da tutti. Comunque lo si voglia giudicare, è una delle cose più vere uscite dal ventre di un divo troppo spesso definito di plastica.

    www.ilgiornale.it/spettacoli/ecco_jacko_segreto_parola_rabbino/11-12-2009/articolo-id=406043-page=0-co...




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    meryna81
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    00 11/12/2009 15:47
    Re:
    Antonella-60, 11/12/2009 15.40:

    Ecco il «Jacko» segreto. Parola di rabbino
    di Antonio Lodetti

    Non esiste la pensione per le stelle del pop. Comunque se ne sia andato (e non lo sapremo mai con certezza) Michael Jackson per i fan è morto da idolo, da eroe-bambino che credeva che la terra promessa del successo si estendesse ben oltre le mura di Babilonia. Oggi infatti tutti lo amano come e più di prima; il film biografico This Is It (emozionante seppur fatto apposta per beatificarne l’immagine) e l’omonimo album (da noi ancora secondo in hit parade) hanno fatto sfracelli in tutto il mondo. Ora, per togliere ulteriori «macchie» dalla storia di Jacko, esce Il libro che Michael Jackson avrebbe voluto farti leggere, pruriginosamente intitolato Le confessioni intime del re del pop.
    È una raccolta di interviste, di chiacchierate con il rabbino Shmuley Boteach. Trenta ore di conversazione «da amici», fra l’agosto del 2000 e l’aprile del 2001, con l’esplicito intento di Michael «di pubblicarle e condividerle con gli altri». Le più intime confessioni della popstar, ora infantili («Se avessi potuto passare un’ora con Hitler, sarei riuscito a tirar fuori il buono che c’è in lui»), ora ambiguamente candide («Vedo la bellezza in tutti i bambini, e li amo tutti... allo stesso modo. Ho discusso di questo con persone che non la pensano come me. Dicono che devi amare i tuoi figli più di quanto ami gli altri bambini»). Ora parla dei suoi rapporti con la famiglia e con le star («Shirley Temple è come una gemella, ha conservato l’innocenza infantile»; « Liz Taylor ha un modo di fare simile a quello dei bimbi»), poi con la musica e la religione («quando canti sei una cosa sola con i musicisti, con la danza e con la musica, e sei in estasi... È una dimensione divina... Quel che per me non ha senso è che Dio abbia messo alla prova Adamo ed Eva. Se tu sei Dio dovresti sapere come andrà a finire. Perchè mettere alla prova un essere che hai creato perfetto? Un Dio farebbe una cosa simile? Io non lo farei coi miei figli»). Discorsi e argomenti importanti in cui il pensiero di Jackson è quasi sempre rivolto ai bambini, come disperato tentativo di recuperare l’infanzia negata e perduta o come proiezione delle sue (presunte) manie-malattie non è dato saperlo.
    Interessante, vivace, ora disarmante ora shoccante, questa serie di interviste vuol ripulire, ridare candore e spessore alla figura della popstar tanto attaccata da tutti. Comunque lo si voglia giudicare, è una delle cose più vere uscite dal ventre di un divo troppo spesso definito di plastica.

    www.ilgiornale.it/spettacoli/ecco_jacko_segreto_parola_rabbino/11-12-2009/articolo-id=406043-page=0-co...




    Ma se fu lo stesso rabbino a dire che Michael nel 2001 ci aveva ripensato...che non voleva che fosse più pubblicato nulla e ruppe anche i rapporti con lui????

    Ma per favore! Il fatto che questo libro sia stato pubblicato solo DOPO LA MORTE la dice mooolto lunga!

    Far passare il messaggio che Michael fosse daccordo con la pubblicazione mi sembra la cosa più ovvia che gli editori potessero fare...
    [Modificato da meryna81 11/12/2009 15:54]
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    Antonella-60
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    00 11/12/2009 16:09
    Ti faccio sommessamente notare che mi sono limitata a postare l'articolo de "Il Giornale" !




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    meryna81
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    00 11/12/2009 16:10
    Si lo so Antonella...io infatti "parlavo" con chi ha scritto l'articolo!

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    ValentinaMJ
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    00 11/12/2009 18:32
    Mi han detto che ne hanno parlato al TG oggi

    che TG era? cos'hanno detto?





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