David Bowie: A Thread For Heroes! [Official Topic]

[Modificato da mirkosvaro 25/06/2004 22.20]

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Scritto da: mirkosvaro 25/06/2004 22.17
innanzi tutto, ho trovato le tue osservazioni molto interessanti, Satan, e ti ringrazio di averle postate!
Heroes è un disco molto sperimentale, uno dei lavori più "avanguardistici" di Bowie, ed è normale che al primo ascolto possa in parte non convincere, soprattutto nei suoi esercizi strumentali....capisco che possa risultare anche "forzoso", anche se posso assicurarti invece che è un album molto immediato e spontaneo, per via delle circostanze in cui è stato registrato...il minimo che può capitarti è restarne disorientato, ma questo capita soprattutto quando non si ha molta dimistichezza con quel tipo di musica, ben lontana dalle solite "canzoni" passatempo....se non si conosce un pò la musica dalla quale Bowie è partito, gli umori intellettuali di cui si è nutrito nel suo periodo berlinese, è difficile comprendere pezzi come "NEUKOLN"...
...guarda che cosa strana: magarti è il pezzo che ti è piaciuto meno (sbaglio?), invece per me NEUKLON è il pezzo migliore dell'intero album (relativamente parlando, visto che l'album è composto da 10 perle!) e probabilmente il pezzo migliore che Bowie abbia mai creato in tutta la sua carriera...esagero?
Heroes è un'opera somma della storia del rock, un album splendido di musica superiore, un'opera che è riuscita a consegnare all'eternità il senso di un'epoca e di una città.
Heroes è Berlino: ed è il manifesto del neo-romanticismo musicale. L'influenza di questo album sulla musica europea è stata enorme: decine e decine di artisti ne hanno tratto linfa vitale.
C'è la old-wawe, c'è la new-wawe, e c'è davidbowie!

[Modificato da mirkosvaro 25/06/2004 22.22]

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Quoto.
HEROES non solo è il mio album preferito di Bowie, ma forse quello preferito IN ASSOLUTO, il più bel disco che abbia mai ascoltato.
A parte l'oggettiva qualità tecnica e artistica, è riuscito a trasmettermi sensazioni che forse non ho trovato in nessuna altra opera nel campo della musica "leggera". Per quanto riguarda questo tipo di musica (che haimè devo definire "leggera" per darle una "casella" più precisa), penso che HEROES sia il tributo più alto che la Germania abbia mai avuto, tributo meritato in pieno se si pensa al grande passato musicale, culturale, filosofico di questo grande paese.
Anche se spaccato (in modo geniale) in due parti come la Berlino del Muro (ad eccezione dell'ultima spiazzante song), è un disco che si ascolta come un unico flusso: dalle esplosioni musicali e dalla sofisticatezza vocale di "Beauty and The Beast" ai deliri di "Joe The Lion", dal Romanticismo (nel senso più teutonico del termine) della title track "Heroes", al gelo dell'espressionistica seconda parte. Dalla incontenibile musicalità di "V2-Shneider" si passa alle gelide atmosfere di Sense Of Doubt, poi attraverso il piccolo ambiente, più accogliente, di Moss Garden, per poi uscire di nuovo fuori, di fronte al freddo oceanico di NEUKOLN: suoni aspri nel finale si trasformano nel raggelante grido di una nave.
Questa è solo qualche piccola impressione, perchè tanto altro ho da dire su quest'opera, ma c'è tempo.

[Modificato da VertigoMJ 26/06/2004 10.12]

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Scritto da: mirkosvaro 25/06/2004 22.17
....se non si conosce un pò la musica dalla quale Bowie è partito, gli umori intellettuali di cui si è nutrito nel suo periodo berlinese, è difficile comprendere pezzi come "NEUKOLN"...
...guarda che cosa strana: magarti è il pezzo che ti è piaciuto meno (sbaglio?), invece per me NEUKLON è il pezzo migliore dell'intero album (relativamente parlando, visto che l'album è composto da 10 perle!) e probabilmente il pezzo migliore che Bowie abbia mai creato in tutta la sua carriera...esagero?

[Modificato da mirkosvaro 25/06/2004 22.22]

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Sicuramente non conosco nulla di Bowie, quindi forse è per questo che non apprezzo "Neukoln", ma non so perchè questa canzone non mi affascina, non mi evoca niente, non mi fa viaggiare con la mente, etc...(ma forse non è quello il suo scopo, magari col tempo la riuscirò a comprendere). Per esempio, se si può fare un paragone, "Sense of Doubt" secondo me gli è molto superiore.
Alcune domande: "Joe the lion" si riferisce a qualcuno in particolare? "Beauty and the beast" ha per caso un significato (nelle parole intendo) da leggere tyra le righe e qquindi più profondo di quello che sembra o è appositamente un testo per così dire "banale"? Chi è precisamente questo Brian Eno? E infine "Heroes" è stata scritta negli stessi momenti/sessione del resto dell'album (lo chiedo perchè mi sembra così diversa dal resto)?

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Scritto da: VertigoMJ 26/06/2004 9.49
Anche se spaccato (in modo geniale) in due parti come la Berlino del Muro (ad eccezione dell'ultima spiazzante song),...

[Modificato da VertigoMJ 26/06/2004 10.12]

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Anche io ho notato che "The secret life of Arabia" è una canzone un po di rottura, ma l'avevo considerato solo dal punto di vista musicale, non sapendo dell'identità del disco riguardo alla Germania e ai temi "teutonici"...Cosa significa dunque quella canzone così diversa sia nelle sonorità che nei temi messa li a chiudere un album apparentemente unitario?

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Scritto da: Mr Satan 26/06/2004 10.20

Alcune domande: "Joe the lion" si riferisce a qualcuno in particolare? "Beauty and the beast" ha per caso un significato (nelle parole intendo) da leggere tyra le righe e qquindi più profondo di quello che sembra o è appositamente un testo per così dire "banale"? Chi è precisamente questo Brian Eno? E infine "Heroes" è stata scritta negli stessi momenti/sessione del resto dell'album (lo chiedo perchè mi sembra così diversa dal resto)?

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Joe the Lion è uno dei miei pezzi preferiti dell'intera discografia bowieana. Bowie si è ispirato alla figura di Chris Barber, un artista d'avanguardia impegnato in ricerche artistiche estreme tipo bodyart ed automutilazione, che nel '74 si fece uinchiodare alla sua auto. Il pezzo riflette sul ruolo dell'artista-veggente. Oltre a ciò, parla di bettole e grandi sbronze alcooliche.

La bella e la bestia sono probabilmente Bowie ed Iggy Pop, insieme a Berlino per cercare di disintossicarsi dalla droga.
Questa è una possibile interpretazione, su cui la stampa scandalistica all'epoca ricamò sopra....

Brian Eno è semplicemente il più grande genio musicale del nostro secolo.

P.S: per Vertigo...spero di legger presto altre tue considerazioni...il tuo ultimo post è fantastico e mi ha stregato...neppure io saprei fare di meglio!...c'è sempre un gran bisogno di cervelli.

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Scritto da: mirkosvaro 26/06/2004 13.54


P.S: per Vertigo...spero di legger presto altre tue considerazioni...il tuo ultimo post è fantastico e mi ha stregato...neppure io saprei fare di meglio!...c'è sempre un gran bisogno di cervelli.

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Esagerato!
Ti ringrazio!

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Scritto da: mirkosvaro 26/06/2004 13.54
Brian Eno è semplicemente il più grande genio musicale del nostro secolo.

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Qualcosina in più?

Comunque grazie mille a tutti e due!

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Scritto da: Mr Satan 26/06/2004 18.09

Qualcosina in più?

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sinceramente un pò mi pesa parlare di Eno.
non sono più avvezzo alle discussioni troppo serie.
banalizzando, posso dirti che Eno è sempre stato un personaggio timido e riservato, poco incline alla notorietà ed alle pagliacciate dello showbiz, eppure la sua griffe sta dietro la fama di molti musicisti illustri assai più noti di lui.
Artista totale e vero genio, Eno è stato un pioniere nella fusione del rock britannico con le avanguardie elettroniche tedesche, ma non solo...ha letteralmente inventato la musica "ambient"...inoltre, è stato uno dei mecenati più illuminati della scena new-wawe....totalmente disinteressato al successo commerciale, ha sfornato molti degli album più avanguardistici della storia della musica.
Ha lavorato con e per i più grandi musicisti della storia: Fripp, Nico, Wyatt, Ayers, Byrne, Ferry, Cale...e molti altri...
....e chiaramente Bowie.
La sua produzione spazia dal glam-rock alla cosmic-music, dall'elettronica psico-ambientale alla musica d'arredamento,
dalla new-wawe all'etno-rock terzomondista.
Come produttore, Eno è stato per il rock europeo quello che Quincy Jones è stato per la discomusic americana.

Grazie!

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Scritto da: Mr Satan 26/06/2004 10.20
E infine "Heroes" è stata scritta negli stessi momenti/sessione del resto dell'album (lo chiedo perchè mi sembra così diversa dal resto)?

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HEROES ha un suono un pò diverso dal resto dell'album per via della maniera con cui è stata registrata: Bowie ha improvvisato le parti vocali difronte ai microfoni (!!); Visconti ha collocato diversi microfoni con diversa sensibilità in parti diverse dello studio, in maniera da catturare la voce di Bowie in modo "differenziale", generando una sorta di riverbero.
Inoltre le piste hanno subito un trattamento al computer molto ridotto rispetto al resto dell'album, che invece è stato manipolato a dovere dall'ingegnoso Eno.

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Scritto da: Mr Satan 26/06/2004 10.32
Anche io ho notato che "The secret life of Arabia" è una canzone un po di rottura, ma l'avevo considerato solo dal punto di vista musicale, non sapendo dell'identità del disco riguardo alla Germania e ai temi "teutonici"...Cosa significa dunque quella canzone così diversa sia nelle sonorità che nei temi messa li a chiudere un album apparentemente unitario?

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L'album è incentrato su tematiche e sonorità teutoniche, ma va anche oltre.
Bisogna considerare che Bowie veniva dalla discomusic "soul" e stava andando verso l'etno-rock di Lodger.
Berlino era un posto culturalmente privilegiato: il centro dell'Europa, il punto focale e di attrito tra occidente ed oriente, tra liberismo e comunismo....Berlino ospitava numerose minoranze etniche: soprattutto mediorientali: turchi, arabi, ebrei....questo spiega (almeno in parte) anche la virata arabeggiante del successivo album, Lodger.