Dopo un po' di ascolto (le cose vanno fatte bene[SM=x47917] ), eccovi le mie impressioni su "Heroes" (voglio ricordarvi che è il mio primissimo album "Bowieiano")
In generale lo trovo un album molto sperimentale, a tratti curatissimo e a tratti invece un po grezzo nel suono, così come esce, con canzoni che si spostano volutamente da quello che uno si aspetta, dalla melodia classica, se così la possiamo definire, proprio per cercare una assoluta originalità e di differenziarsi il più possibile dagli stili classici, ma a volte la trovo addirittura "forzata" questa volontà di Bowie di distinguersi...Passando nel dettaglio, l'album incomincia con "Beauty and the Beast" che mi piace moltissimo, molto ritmata, un rock apparentemente leggero nei temi (Myyyyy!, Myyyyy!...
), ma con una sonorità assolutamente ricercata, chitarra a tratti distorta, secondo me come doveva essere il rock all'origine, una canzone pura. "Joe the Lion" è un altro bel "rockettino", più melodico, con un bello stacco tra la parte più rockettara e una più tranquilla, ma sempre con la chitarra che viaggia molto bene sullo sfondo di un testo molto più impegnato del precedente (anche se non ci voleva molto
). "Heroes" è stupenda, epica, la conoscevo già, ma mi sembra centrare poco col resto dell'album, ma forse è anche questo che la fa emergere così bene; grandiosa. "Sons of the silent age" è una grande canzone, ottima qui la voce di Bowie, nostalgica, anche il sax indica questo senso di "peduto"; commerciabilità della canzone = 0, ma forse è proprio questo il bello della canzone, è solo per quelli che la vogliono ascoltare. "Blackout" sinceramente non mi esalta, anche se è ben costruita e ritmata non riesco a trovargli un'identità precisa, è una di quelle troppo "forzate" a cui mi riferivo prima, anche se non è che sia pessima, ma non all'altezza delle precedenti, a differenza invece di "V-2 Schneider" che mi esalta, la trovo fantastica, anche perchè io adoro il basso e tutta la canzone c'ha sotto un giro di basso bellissimo su cui si articola tutto il resto, altrettanto godibile. Mi ha proprio colpito
"Sense of Doubt" la trovo quasi mistica, e quando l'ho ascoltata per la prima volta mi è subito venuto in mente "2001-Odissea nello spazio", per i toni, per i tempi, per il senso di ignoto a cui rimanda (il titolo è rispettato in pieno), forse la canzone dell'album più vicina all'arte che a una canzone. "Moss Garden" è senza dubbio particolare per il koto, che ha un suono tipicamente orientale, mi da l'idea di leggerezza, di un tessuto di seta, di un fiore che vede avvicinarsi i nuvoloni neri dei monsoni e della tempesta, e che nonostante sappia il disastro che arriva continua nel suo svolazzare al vento (che poeta!
). "Neukòln" non mi piace, non mi trasmette nulla di quello che mi trasmetteva la precedente, mi sembra più un esercizio di stile che una canzone, non riesco ad apprezzarla per nulla. "The secret life of Arabia" ridà una bella svegliata al tutto, con sonorità più fresche di musica in pieno stile '70 (rinnovo la mia osservazione del pressochè identico sottofondo musicale di "Off the wall" di MJ e QJones). E comunque è una bella canzone.
Ora ditemi innanzitutto che ne pensate delle mie opinioni, e poi ditemi tutto quello che pensiate io debba sapere su quest'album per apprezzarlo appieno. Ciao!
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Troy Bayliss!!!
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