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Era il 24 gennaio 1972 quando il tredicenne Michael Jackson - reduce da cinque, clamorosi successi coi Jackson 5 (I Want You Back, ABC, The Love You Save, I'll Be There e Never Can Say Goodbye) - esordì nel mercato discografico col suo primo album da solista in assoluto: Got To Be There.

Prodotto da The Corporation, Hal Davis e Willie Hutch sotto la storica etichetta Motown Records, il disco propose al grande pubblico un MJ meno danzereccio ma più intimo e introspettivo rispetto a quello visto all'opera coi suoi fratelli.

Non a caso, la celebre rivista Rolling Stone definì Got To Be There come un album «intelligente, ricco di arte», nonché caratterizzato da «una voce che tocca con dolcezza, innocenza e assoluta professionalità... affascinante e, in definitiva, irresistibile».



Giunto alla 14ª posizione della Billboard 200 e alla 3ª della Top R&B/Hip-Hop Albums, dal disco vennero estratti quattro singoli: Got to Be There, Rockin' Robin, I Wanna Be Where You Are e (solo in Gran Bretagna) Ain't No Sunshine, di cui i primi due conquistarono rispettivamente la 4ª e la 2ª posizione della Billboard Hot 100.

Un inizio niente male per quel giovanissimo artista afroamericano che, solo qualche anno più tardi, si sarebbe consacrato come una delle più grandi leggende nella storia della musica.

In foto, Michael Jackson immortalato da Jim Britt durante il servizio fotografico per l'album Got To Be There.



Post di Vincenzo Compierchio e foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.