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Il 19 e 20 settembre 1993, lo strepitoso Dangerous World Tour di Michael Jackson travolse i 180.000 spettatori dello Yarkon Park di Tel Aviv, radunando in due serate il più grande numero di persone mai raggiunto nella storia di Israele.

Eppure, nelle ultime settimane prima dell'evento, non tutto andò liscio come si potrebbe pensare.

Originariamente, infatti, i due concerti erano stati programmati per sabato 18 e domenica 19 settembre, alle ore 20:00.
Ma quando vennero annunciate date e orari precisi, il Rappresentante Rabbinico si mise di traverso, obiettando che in tal modo si sarebbero violate le leggi del Sabbath ebraico.

Esistono numerose regole religiose riguardanti il sabato, e osservate dagli ebrei ortodossi ogni settimana, dal tramonto del venerdì a quello del giorno successivo.
Tra queste, è vietato l'uso di qualsiasi tipo di trasporto motorizzato, come automobili, taxi, autobus e treni.
Persino gli aerei della compagnia statale EL AL אל על rimangono a terra durante le ore sabbatiche.



Benché il concerto di Tel Aviv dovesse iniziare alle 20:00, ovvero ben quattro ore dopo la fine del Sabbath, il Rappresentante Rabbinico fece notare che i visitatori, provenienti da ogni angolo del Paese, avrebbero viaggiato tutto il giorno per raggiungere la sede dello show.

Pertanto, se il concerto si fosse effettivamente svolto come annunciato, non avrebbe avuto altra scelta che rifiutare la licenza kosher per lo sponsor, la Pepsi, rendendo illegale la rivendita della bevanda in Israele.

Marcel Avram, l'organizzatore e promotore degli show, cercò allora di scendere a compromessi, suggerendo di posporre di un’ora l’inizio dello spettacolo e sostenendo che l’intero Paese poteva essere attraversato in meno di cinque ore.

Il Rappresentante Rabbinico, tuttavia, rifiutò.
Allo stesso modo, anche spostare il concerto al giovedì o al venerdì sarebbe stato impossibile, poiché proprio in quei giorni si sarebbe celebrato il capodanno ebraico.



Che fare, dunque?
«Senza ulteriori indugi, decisi di rimandare il concerto al lunedì successivo», ricorda Avram. «Era l’unica soluzione plausibile. Dopotutto, avremmo potuto avere dei cristiani tra noi, che ovviamente non dovrebbero lavorare la domenica!».

Le parole di Avram, piuttosto provocatorie, non tengono conto del fatto che il 19 settembre, giorno in cui effettivamente si svolse il primo concerto di Tel Aviv, era proprio domenica.

Inoltre, vi facciamo notare come la data del 21 settembre riportata su Wikipedia, sia italiana che anglosassone, sia assolutamente sbagliata, come dimostrano le date impresse sulle foto scattate nel corso dei due show.

Vi salutiamo con la magica Human Nature. 👇



Post a cura di Vincenzo Compierchio e Vittoria Moccia.
Foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.
[Modificato da Compix 20/09/2021 18:19]