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Era il 9 aprile 1984 quando, tramite la Brass Ring Society - associazione che esaudisce i desideri dei bambini malati terminali - Michael Jackson ospitò il quattordicenne David Smithee nella sua casa di Hayvenhurst, a Encino (California).

Il ragazzo, affetto da fibrosi cistica, aveva infatti espresso un ultimo desiderio: incontrare il suo idolo di sempre.

Quel lunedì pomeriggio, Michael accolse David con un caloroso abbraccio e, pur sapendo che gli sarebbe rimasto poco da vivere, gli regalò alcuni dei suoi oggetti più preziosi.

Tra questi, la celebre giacca di pelle rossa indossata nel videoclip di Beat It; il guanto nero con cui alzò ben otto premi durante l'undicesima edizione degli American Music Awards; un libro autografato più volte e corredato dalla scritta “My original glove. Love, MJ”; due riviste dell'84 su cui Jackson appariva proprio con quel guanto e vari ritagli di giornale che raccontavano la storia della loro conoscenza.

«Ho giocato con lui a due videogame, e l'ho battuto entrambe le volte», avrebbe poi dichiarato David, a cui Michael aveva anche provato a insegnare il Moonwalk.

Purtroppo, gli splendidi occhi blu di David Smithee si sarebbero chiusi per sempre il 28 maggio 1984; a sole sette settimane da quell’incontro che, come raccontato nel 2009 dalla mamma del piccolo - Karen Wilson - aveva accompagnato dolcemente gli ultimi momenti della sua breve e sfortunata vita.

«Ho dei ricordi meravigliosi di mio figlio e del modo così speciale con cui Michael Jackson lo trattò. Michael ci regalò l'ultimo mese più felice della nostra vita... David morì felicissimo».

Ma che fine hanno fatto, in seguito, il guanto e la giacca così generosamente donati dal Re del Pop?



Verso la fine del 2012, in un'asta bandita dalla Nate D. Sanders Auctions, proprio quel guanto nero è stato assegnato a un acquirente anonimo per l'incredibile cifra di 199 mila dollari.
Mentre cinque anni più tardi, nel 2017, anche la giacca di Beat It è stata battuta per ben 108 mila dollari, di cui gran parte devoluti al finanziamento di attività umanitarie.



E quei ritagli di giornale che Michael regalò a David?
«Sono sotto chiave», ha ammesso Karen Wilson. «Ma ora sono diventati troppo fragili perché li si possa prendere e toccare con frequenza».

Un tesoro prezioso, insomma.
Come la dedica a David Smithee contenuta nell'album Victory dei Jacksons (1984), a ricordarci in eterno quel magico incontro di un ormai lontano pomeriggio d'aprile.



A cura di Francesca De Donatis e Vincenzo Compierchio per il Michael Jackson FanSquare.
[Modificato da Compix 10/04/2022 18:50]