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Parlando agli studenti della 'Loyola Marymount University’s School of Film & TV' di Los Angeles, l'8 Aprile scorso, lo storico produttore di Michael Jackson ha rilasciato alcune dichiarazioni su Thriller e sul suo rapporto con il Re del Pop.

SU THRILLER: "Per chiudere quell'album abbiamo dovuto scegliere tra più di 800 canzoni. Michael non aveva idea di cosa stessimo facendo col videoclip. Sai, con Vincent Price, la narrazione di Edgar Allan Poe e tutta quella roba là. C'erano cose pazzesche lì dentro. E la gente non ha potuto vederle fino a, diciamo, otto mesi dopo".

SULLA MORTE DI MJ: "Ho letteralmente dato di matto, sai, non riuscivo a crederci. È stata dura, davvero dura. Perché la relazione tra un produttore e l'artista è veramente speciale. Deve essere pura, fatta di amore e rispetto reciproco. E' questo che permette di creare un buon album".

SUL SOPRANNOME 'SMELLY': "Ero solito chiamarlo "Smelly" perché lui non voleva dire la parola "funky", che preferiva sostituire con "smelly jelly". Così un giorno, quando mi chiesero chi ci fosse in Studio, mi venne da rispondere: "Smelly, Worms, and Mouse".

FONTE: hollywoodreporter.com