Ricordi sbiaditi. Terminata: 22 capitoli. Rating: arancione

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Fr@ncy=)
00venerdì 19 febbraio 2010 22:47
Re:
huhu91, 19/02/2010 22.43:

grazie ragazze, sono troppo contenta che vi piaccia [SM=x47938] sorry per l'ansia...comunque la protagonista ancora ci serve [SM=x47979] niente di grave...




ci piaccia???
ci fa impazzire!!!! [SM=x47975] [SM=g27828]
dai dai, voglio il seguito!!! [SM=x47983]
FRANCY65.
00venerdì 19 febbraio 2010 23:36
Ciao..sto leggendo anche io la tua storia..
Bella e molto appassionante.
Certo ragazze "scrittici" siete veramente bravissime: avete una fantasia eccezionale!!
Descrivete in maniera precisa e perfetta le situazioni che sembra di viverle.
Chissà che un domani una vostra storia diventi famosa!
Lo auguro a tutte voi che ci deliziate con queste fantastiche storie.

Baci Francy

huhu91
00sabato 20 febbraio 2010 19:39
Re:
FRANCY65., 19/02/2010 23.36:

Ciao..sto leggendo anche io la tua storia..
Bella e molto appassionante.
Certo ragazze "scrittici" siete veramente bravissime: avete una fantasia eccezionale!!
Descrivete in maniera precisa e perfetta le situazioni che sembra di viverle.
Chissà che un domani una vostra storia diventi famosa!
Lo auguro a tutte voi che ci deliziate con queste fantastiche storie.

Baci Francy




ciao francy...grazie!!! sarebbe bellissimo, mamma mia [SM=x47979]

Michael's fan
00sabato 20 febbraio 2010 19:46
Re: Re:
huhu91, 20/02/2010 19.39:



ciao francy...grazie!!! sarebbe bellissimo, mamma mia [SM=x47979]





Se vuoi c'è un concorso per giovani scrittori dove vengono valutati i libri, le poesie, i racconti per poi scegliere il vincitore
www.gruppoalbatros.it/
non preoccuparti della scadenza, il concorso si rinnova sempre. basta tenere sotto controllo il sito. Baci.
La tua storia è bellissima [SM=g27836]
huhu91
00domenica 21 febbraio 2010 20:06
si avevo visto in tv mi sembra, la pubblicità dell'albatros...dovrei prima trovare il coraggio per mandare qualcosa [SM=x47979]
nel frattempo continuo la FF...e continuo a ringraziarvi fino allo sfinimento [SM=x47954] no sul serio.
quindi, la storia continua...

Capitolo 5

-Michael che pizza che sei…-

-Ah pure.- disse visibilmente seccato.

-Dai ma che palle non sono un’inferma-

-Bene, le parolaccie mancavano-

Nicole scoppiò a ridere più forte che poteva.

-Mike non ho parole…- Sei troppo buffo quando ti arrabbi e cerchi di fare il serio- continuò Nicole mentre si contorceva dalle risate.

-Passiamo alle prese in giro adesso?-

-Oddio…ahahaha quando ti offendi è ancora peggio-

-Sicura di non aver sbattuto la testa? Io un’altra lastra per precauzione la farei…-

-Scemo!-

-Ah chi si offende adesso?-

Nicole si voltò verso di Michael e gli fece una linguaccia. Era inutile non riusciva proprio ad arrabbiarsi con lui.

Prese un libro tra le mani e iniziò a sfogliare le paggine dando l’impressione di non esserne molto interessata.
Tirò verso di sé un cuscino sistemandosi meglio sul divano e lo poggiò accuratamente sotto il gesso che le copriva la gamba, rimaneva solo quell’ingombrante involucro bianco a ricordarle dell’incidente.

-Michael!- esordì all’improvviso.
-Si-

-Senti che bella frase: “voglio fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi”.-

-Neruda…- disse Michael voltandosi lentamente verso di lei.

-Si esatto…è bellissima!-

Lui annuì semplicemente, senza nemmeno cercare di rimarcare il concetto. Era bella certo. Degna di uno dei più grandi scrittori che il mondo avesse avuto la fortuna di conoscere.

Conosceva bene quella poesia, ma mai quelle parole ebbero un suono talmente strano. Forse non erano come le ricordava o forse sentirle uscire da quelle labbra le fece sembrare decisamente diverse.
Tutto ciò che era intriso nel loro significato ora gli si poneva davanti con la forza sfacciata di un sentimento che ancora non aveva una forma.

Decise di pensare ad altro e posò lo sguardo sulle foglie di un albero che ondeggiavano freneticamente al vento. Uno dei tanti fuori quel giardino e solo un pretesto per cambiare il soggetto della sua attenzione.
Nicole continuò a sfogliare il libro, ignara di tutto, all’oscuro di ogni minimo ricordo o segnale che Michael inconsapevolmente poteva mandarle nel corso delle giornate in sua presenza, come quell‘improvviso cambio di umore che l‘aveva appena reso triste per colpa di una sola frase detta troppo ingenuamente. Ma lui era lì, ancora una volta, e si stava chiedendo se quell’ennesimo avvenimento fosse in realtà un qualche segno del destino. Magari non dovevano stare insieme in quel modo, tutto ciò che era accaduto forse era stato solo uno sbaglio che qualcuno da lassù sicuramente più razionale di loro si era apprestato a cancellare. Nuovamente. Uno strano scherzo del destino in cui Michael però non trovava nulla di divertente, niente a che vedere con quelli fatti a Frank in passato.

***

-Finalmente sono arrivata-

Disse sospirando tra sé e sé posando a terra le valigie.
Mise il cappotto su una sedia e fece scivolare i piedi coperti dal velo di calze di nere fuori dalle scarpe.
Il freddo del pavimento le provocò un brivido. Si diresse così subito verso la porta del bagno. Una doccia calda avrebbe sistemato tutto, mandando via con l’acqua lo stess accumulato durante il viaggio e soprattutto il ricordo di quell’ultima telefonata.

Daniel. Di nuovo.
L’unico uomo che fosse riuscito ad entrare nel più profondo del suo cuore e ad arrogarsi il diritto di non volerne più uscire.
E lì era rimasto, aspettando in silenzio, per tutto quel tempo…
Era tornato adesso cercando forse quell’ultima opportunità che sentiva di poter ancora trovare.
Un’ora al telefono e le lacrime subito dopo.
Faceva ancora male, maledettamente male, le emozioni continuavano a mescolarsi in un vortice dal quale non riusciva più a vedere la via d’uscita.

A poco a poco il getto morbido dell’acqua calda riuscì con il vapore ad annebiare i contorni di quelle ultime ore lasciando solo una vaga sensazione di malinconia sotto la pelle.

Si trovava a New York in una camera d’albergo, di quelle con i fiori nel vaso sul tavolo e le pareti bianche dove la luce che si riflette sui muri diffonde una strana atmosfera, come l‘alba al mattino, quando il sole ancora timido sfodera i suoi raggi più pallidi.

Con l’accappatoio ancora addosso e i capelli bagnati lungo le spalle che lasciavano cadere delle goccioline sul pavimento ad ogni suo passo, scostò la tenda e una miriade di luci le invasero le pupille. La città che non dorme mai- pensò.
Aveva ottenuto un nuovo lavoro, il primo dopo l’incidente e non vedeva l’ora di rimettersi dietro l’obiettivo. Dopo aver passato 2 mesi nella casa di Michael per riprendersi del tutto era felice di sapere che adesso avesse trovato una ragazza, una certa Joanna. Le venne in mente uno strano ricordo, lui passava il tempo a fissare una fotografia che sembrava ritrarre proprio se stesso, è vero che le star sono egocentriche. Ma fino a quel punto- pensò sorridendo tra sé e sé.

Michael's fan
00domenica 21 febbraio 2010 20:20
CONTINUAAAAAAAAAAA
sofy_love
00domenica 21 febbraio 2010 20:56
Appena letto tutti e cinque i capitoli!!Uauu!! [SM=x47932]
Questa fan fiction è favolosa...mi piace molto il personaggio di Nicole,la trovo molto interessante!Quindi non vedo l'ora di sapere come si evolve la storia...continua ti prego [SM=x47918]
BEAT IT 81
00domenica 21 febbraio 2010 21:01
Ho letto la seconda parte del 4° e il 5° capitolo tutto d'un fiato, chissà xè ma immaginavo quello che era succeso ;-)))))) , xò cacchio ma xè nn può essere Amore fra Niki e MJ? Nn è giusto!?! E poi come fa lei a nn ricordare quella foto? Oddio, continua ti prego, sono troppo curiosa...bravissima!!!!!
BEAT IT 81
00mercoledì 24 febbraio 2010 22:32
Riporto su ;-))))))
(martiii)
00giovedì 25 febbraio 2010 23:49
*.* continuaaa ti pregoo
huhu91
00venerdì 26 febbraio 2010 14:13
scusate l'attesa...

Capitolo 6


New York con i suoi grattaceli, i chioschi di hot dog e i manager che corrono in fretta e furia con il cellulare sempre attaccato all’orecchio e la ventiquattrore in mano. La New York delle feste mondane, dei locali notturni, la stessa dei reality show e del superbowl.
Non aveva potuto non accettare l’invito a uno di quei party, il più esclusivo le aveva assicurato una PR che sicuramente sapeva il fatto suo.
-Ci sarà pesino Madonna- le aveva assicurato.

Nicole in realtà, come al solito, pensava sarebbe stato un bel modo per conoscere gente e quindi trovare un ingaggio importante. Il fatto che fosse una festa la convinceva ancora di più che andarci sarebbe stata un’idea straordianaria.

Quel vestito costava quanto la sua macchina, era di un blu scurissimo e con una profonda scollatura sulla schiena, adatto ad un party ma pur sempre elegante.
Sotto l’abito le calze le fasciavano le gambe fino a metà della coscia, si guardò allo specchio e non potè far altro che apprezzare il riflesso con un sorriso compiaciuto.
Uscì dall’albergo dirigendosi verso la limousine che già l’attendeva.
-Dio quanto mi piace tutto questo- pensò.
Le uscite in autobus e con la metropolitana erano lontane anni luce da lì.

Il locale era pieno di persone che ballavano e chiacchieravano sorseggiando i loro martini.
La musica era perfetta e quel cosmopolitan semplicemente meraviglioso.
Finchè voltandosi distrattamente non incontrò qualcosa che con l’urto le fece andare il drink direttamente sul suo vestito nuovo.

-Ma nooooo!!! Idiota guarda dove vai.-
Quando spostò lo sguardo verso la figura in piedi davanti a lei che la guardava stupita, scoppiò a ridere.
-Non ci credo.-

-Michael, ti fai dare sempre dell’idiota…scusa!-

-Ci sono abituato con te ormai. Ma che ci fai qui?-

-Ah mi hanno invitata, sai conoscenti…- disse fingendo di darsi un tono ma
scoppiando a ridere subito dopo.

-Si certo. Mi dispiace per il tuo vestito-

-Comunque ti sta benissimo.- aggiunse dopo una breve pausa portando distrattamente una mano sul fianco di lei.

-Grazie.- Non riusciva a smettere di sorridere, Nicole e l’alcool non erano una buona accoppiata e il trio con l’aggiunta di Michael era ancora peggio.

Provò un brivido a vederla così, ad associare quella situazione a qualcosa di già successo.

-Allora quando avrai finito con new York perché non passi da me, ci facciamo quattro chiacchiere come ai vecchi tempi.-

-Ma certo tesoro tutto quello che vuoi.-

Ecco l’effetto del cosmopolitan che prendeva inesorabilmente il sopravvento.

-Nicole forse dovresti posare il drink.-

-Naaaaaaa è buono e poi lo hai già posato tu sul mio vestito nuovo.-

-Si Nicole ok, ti accompagno alla limousine.-

-E no!! Cattivo Michael non si fa.- per poco non perdette l’equilibrio.

Una ragazza passando le diede un colpo sulla spalla -Oh scusa!- disse prontamente, ignara di ciò che aveva inconsapevolmente scatenato.

-Scusa?- Nicole diede il bicchiere a Michael- Ti faccio vedere io adesso.-

Si lanciò verso la ragazza affondando le mani tra suoi capelli biondi ma si sentì immediatamente cingere la vita, ritrovandosi fuori dal locale urlando e dimenandosi a più non posso. Stesso copione, stessa situazione dovuta al bicchiere di troppo durante le feste.

-Dio Nicole, ti prego non toccare più cocktail in vita tua.-

-Ma sei io non bevo mai.- si avvicinò al viso di Michael talmente tanto da sentire il suo respiro caldo sulla guancia, iniziando a vedere sfocati persino i contorni dei suoi occhi per la troppa vicinanza e con un dito continuava a premere sul suo petto in segno di rimprovero per averle detto quell’ultima frase.

-Si lo vedo…- rispose Michael allontanandola e dirigendosi verso la limousine.
La fece sistemare sull’ampio sedile della macchina, Nicole lo afferò per la giacca e lo avvicinò nuovamente alle sue labbra.

-Vieni con me.- lo soffiò quasi avendo paura di una risposta.

Michael la guardò per un tempo infinito, troppo lungo per essere solo uno sguardo, troppi pensieri stavano passando ora nella sua mente e non riusciva a distinguerli. Cercava disperatamente quello giusto. Riuscì solo ad allentare la tensione con un sospiro profondo.

-No Nicole, non stavolta. Non è così che dovrebbe accadere.-

Chiuse subito lo sportello e le mandò un bacio con la mano consapevole del fatto che ormai sarebbe andata via senza di lui.
Rimase lì, da solo. Tirò fuori dalla tasca della giacca un paio di occhiali scuri e se li mise come a voler nascondere un’emozione che ancora bruciava dentro e che ora faceva bruciare anche gli occhi, iniziando lentamente ad inumidirli, illuminandoli sotto la luce dell’entrata del locale facendo eco al bagliore delle stelle in quella notte.
BEAT IT 81
00venerdì 26 febbraio 2010 21:38
Belloooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!! Cavolo, ma Niki è proprio una casinista!!! Povero Mike, chissà se x loro ci sarà futuro? Spero proprio di sì...lo so, sono un' inguaribile romantica ;-))))) , xò Niki nn deve più bere!!!!!!!!!!!!
Michael's fan
00domenica 28 febbraio 2010 14:51
Bello! Michael ha ragione Nicole basta drink!
sofy_love
00domenica 28 febbraio 2010 15:02
Bello!
Nicole però è meglio davvero che lasci perdere i drink!! [SM=x47918]
huhu91
00lunedì 1 marzo 2010 21:07
[SM=x47990] piano piano ce la faccio a scrivere...

Capitolo 7


-Michael che cavolo però mi dici di passare da te e guarda come mi tratti, non sei un bravo padrone di casa sai…-

Michael non riusciva più a smettere di ridere.

-Ridi troppo per i miei gusti.-

-Io almeno lo faccio senza l’aiuto dell’acool.-

-Oh si divertente, davvero divertente…-

-Puoi dirlo forte.- continuava a contorcersi per le risate mentre lei quasi offesa aspettava a braccia conserte che Michael la smettesse di ridere.

Era arrivata a Neverland e visto che nessuno si era apprestato ad aprirle le era venuta la brillante idea di scavalacare il cancello.
Per poco non si era ritrovata tutta la polizia di Los Angeles, servizi speciali compresi, alle calcagna.
C’erano già gli elicotteri delle emittenti tv pronti a fare lo scoop sul ladro che si stava intrufolando in casa Jackson.

Decisero di guardare un film dopo essersi raccontati le novità degli ultimi mesi. Paris iniziava a dire le sue prime parole, la registrazione per il nuovo album procedeva bene mentre Nicole si era presa un periodo di vacanza dopo tutto il lavoro che aveva fatto per la nuova campagna pubblicitaria di Christian Audigere.

-Il Mouiln Rouge, ancora?! Niki non lo sopporto più, anzi non ti sopporto più.-

-Grazie tesoro è così bello passare un po’ di tempo con te, passami i pop corn che è meglio…-

-Dai per una volta, una sola, cambiamo film.-
Unì le mani in segno di preghiera - Ti do tutto il gelato che vuoi-

-Vorresti comprarmi con del gelato?-

-Beh oltre alla mia più totale gratitudine…- le prese una mano tra le sue e iniziò a farle gli occhi dolci -infinita gratitudine…-

Nicole alzò un sopracciglio-Quasi ci cascavo. Ti becchi il Moulin Rouge un’altra volta.-

-Sei più divertente quando bevi.-

-Sembro un’alcolizzata da come lo dici, per una volta che mi vedi così…-

Un velo di sbiadita tristezza gli attraversò gli occhi, non riuscì a nascondere l’emozione o forse non ci provò nemmeno, troppo forte per poterla anche solo ignorare, figuriamoci se fosse riuscito a portarla lontano dal suo cuore che in quel momento sembrava essersi spostato direttamente in gola. Lasciandole la mano che prima accarezzava scherzosamente iniziò inconsapevolmente a giocare con le pieghe che il pantalone creava sul suo ginocchio.

-La seconda in realtà.- lo disse quasi sussurrando, sbiascicando le parole quasi sperando che lei non le sentisse.

Nicole portò due dita verso il mento cercando di scovare tra i ricordi quell’episodio.

-Io non me lo ricordo proprio, sei sicuro?-

Quando tornò ad incrociare i suoi occhi li sentì quasi vibrare. Dopo l’incidente non ricordava nulla né di Vogue nè della festa, delle ore successive cercando di capire cosa fosse successo e tanto meno ricordava come fosse accaduto l’incidente. Di certo c’era qualcosa di strano in quel comportamento. Nicole iniziava a sentirsi confusa, ancora una volta era persa nel buio più totale invece di danzare libera nella luce del sole immersa tra i ricordi più belli che poteva condividere con lui, finalmente consapevole e in grado di riconoscere l’amore che aveva davanti agli occhi perché in quel momento Michael non era solo davanti a lei, tra le sue mani grandi e morbide ma forti allo stesso tempo era come se tenesse il suo cuore, pronto a donarglielo a fare per lei tutto ciò che avesse voluto. Quanto può essere crudele il destino? Quanto può fare male il silenzio…
Era rimasto fermo lì, immobile, senza sapere cosa rispondere, se rispondere, quasi aveva paura di farlo, non trovava più la forza neanche per rimettere in ordine i pensieri. Cosa avrebbe dovuto risponderle?
Una voce dentro di lui urlava disperatamente gridava a gran voce di dirle che si, era sicuro, sicurissimo, che quella prima volta in cui l’aveva vista in quello stato era stata la serata più bella della sua vita, che avrebbe voluto fosse andato tutto diversamente, che avrebbe voluto stringerla in quel momento, che avrebbe rivisto quel film altre centinaia di volte se avesse significato averla accanto anche solo per un altro pò.

-Niente mi sarò confuso…scusa-

-Chi vuoi prendere in giro, sei strano, dimmi che cos’hai.-



-Ma no niente- disse tirando verso l’alto l’angolo della bocca in un sorriso decisamente poco convincente.
-Andiamo a prendere un po’ d’aria.- aggiunse prima che lei potesse ribattere e continuare a fare domande che prima o poi lo avrebbero fatto cedere. Lo conosceva bene, sapeva perfettamente quali punti toccare e come prenderlo in certe situazioni e Michael lo sapeva è per questo che non voleva correre il rischio che ciò accadesse, non ora almeno.

-Bellissima idea. Aspetta che prendo la mia digitale c’è una luce meravigliosa a quest’ora.-

Fingendo di trovare inte iniziò distrattamente a frugare tra i molteplici oggetti contenuti nella sua borsa mentre pensava ad un modo per fargli tirar fuori il motivo che lo rendeva così triste.
Sebbene fosse consapevole dell’intricata struttura del suo essere, non si era mai resa conto prima di allora di come potesse essere fragile e straordinariamente orgoglioso allo stesso tempo.


Michael's fan
00lunedì 1 marzo 2010 21:17
Grande! Non ho altro da dire!
BEAT IT 81
00martedì 2 marzo 2010 09:42
Oh mamma!!!! Stupendo...grande!!!!! Uffa, ma xè Niki nn ricorda più nulla, nn è giusto!!!!!!!!!!!!!!!!
Jacko_4e
00martedì 2 marzo 2010 15:29
Bellissimo!
huhu91
00martedì 2 marzo 2010 18:02
[SM=x47958] eh si, credo proprio che non entrerà più in un locale in vita sua...
ma comunque ragazze, ecco un altro capitolino tutto x voi...[SM=g27828]

Capitolo 8

Quell’immenso parco era l’unico vero regalo che si era concesso di farsi, la sua personale isola che non c’è lontano da tutto il resto. I sentieri erano illuminati con un incredibile tappeto di luci rendendo l’atmosfera fiabesca al limite dell’impossibile.
Si diressero verso la piscina seguendo un immaginario percorso senza alcuna meta prestabilita.
Camminarono in silenzio per un po’, senza avere l’uno il coraggio di dire all’altra qualcosa per primo.

-Devo ricordarmi di non mettere i tacchi quando vengo qui-

Nicole provò a dire la prima cosa le passò per la mente. Tra i ciottoli del viale che costeggiavano il viale la sua camminata iniziava ad avere qualche piccolo problema.
Michael la guardò divertito e si fermò sotto la grande quercia vicino alla quale una statua in bronzo di Peter Pan appariva in tutta la sua spontanea ingenuità.

-Hai ragione, sediamoci qui…- le disse facendo gesto con la mano di accomodarsi accanto a lui sulla soffice coperta di erba che ricopriva il parco.

-Allora si può sapere che ti è preso prima?-

Tentò di riportare l’argomento sullo strano atteggiamento di Michael di poco fa.

Silenzio.

Si gettò all’indietro sull’erba portando le mani dietro la nuca fissando sovrappensiero un uccellino che si era appena posato su uno dei rami della quercia.
Quando capì che non avrebbe replicato si sdraiò accanto a lui su un fianco, poggiando il peso su un gomito e continuò il discorso.

-Michael…come dici sempre tu, non si piange mai per niente, ma non si diventa nemmeno tristi all’improvviso per niente.-

-Nicole…non mi va di parlarne adesso.-

Dopo un lungo sospiro si alzò in piedi porgendo la mano verso di lui invitandolo a seguirla.

-Guarda che bel sole c’è oggi.-

Lo guardò sorridendo e finalmente riuscì a farlo sorridere.
All’improvviso un flash gli si precipitò addosso seguito dalle risate di Nicole.

-Oooh fantastico! Dovresti vedere che faccia, questa la faccio formato poster e me la metto in camera.-

-Nicole…- il suo sguardo si fece nuovamente serio. -Dammi la macchinetta fotografica.-

La esortò tentando ancora una volta di evadere dal discorso principale di quella loro passeggiata. Ma lo degnò di uno sguardo.

-Ho detto dammela.-

Nicole continuò a guardare in punto indefinito fingendo di ignorarlo e iniziando a giocare con il filo della macchinetta facendola ruotare attorno alle dita.
Michael alzò un sopracciglio e la guardò insospettito ma divertito allo stesso tempo.
Le si avvicinò afferrando la digitale che impigliata tra le dita di Nicole non si staccò del tutto dalle sue mani ma lo fece sobbalzare avvicinandolo ancora di più a lei e facendogli perdere l’equilibrio.
In un attimo si ritrovarono per terra, di nuovo su quel morbido prato profumato di erba fresca.
Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere di gusto senza rendersi conto di abbracciarsi.
Così i loro sguardi si incrociarono e le risate a poco a poco si affievolirono.

All’improvviso il suono fastidioso di un cellulare li fece tornare alla realtà.
-Pronto.-
Disse Nicole alzandosi in piedi e sistemandosi la camicia cercando di togliere via i fili d’erba rimasti impigliati.

Daniel…

Nuovamente lui e la sua capacità di cogliere sempre l’attimo più opportuno.
Ma comunque nessun attimo sarebbe stato mai adeguato per lui, l’ultima cosa che Nicole voleva era riaverlo nella sua vita e rifare i soliti errori ancora una volta. Almeno questo era ciò che si ripeteva da anni cercando di convincersene…
sofy_love
00martedì 2 marzo 2010 18:11
Appena letti gli ultimi due!
Fantastico,davvero!Però cosa succede adesso...mmm questo Daniel inizia a starmi un pò su... [SM=g27818]
Non vedo l'ora di sapere il seguito!
Michael's fan
00martedì 2 marzo 2010 18:28
Voglio il seguito...............non ti lascerò un attimo di pace!!!!
huhu91
00giovedì 4 marzo 2010 18:29
Capitolo 9

Erano passati tre giorni da quella telefonata e due da quando aveva rivisto Daniel, ma il telefono di casa sua non aveva squillato nemmeno una volta.

Michael non si era fatto minimamente sentire, il che era piuttosto strano, visto che ormai non passava giorno in cui non si sentissero e passassero ore al telefono.
Aveva un paura incredibile di poter perdere il suo migliore amico, non ce l’avrebbe fatta a stare un altro giorno senza lui, senza sapere che stava bene e che nulla tra loro era cambiato.
Allungò la mano verso la cornetta, fece il numero di Neverland..uno squillo…due squilli…al terzo squillo qualcuno rispose ma il dito di Niki era stato più veloce premendo il pulsante rosso sul telefono e facendo cadere la linea.
Fece un lungo sospiro.
All’improvviso il telefono iniziò a suonare. “porca miseria, ha visto il mio numero sul display…”
Rispose al telefono e riconobbe l’inconfondibile voce di Michael…ma riattaccò immediatamente.
Portò una mano sulla fronte, agitando sconsolata la testa e pensando di aver fatto l’ennesima stupidaggine.
Il telefono riprese quasi subito a squillare Michael si scusò dei giorni di silenzio e la invitò per il giorno dopo a casa sua. Del resto sarebbe stato il suo compleanno.

***

Sdraiata con le braccia sotto al cuscino e la bocca mezza aperta con un ciuffo di capelli che le coprivano quasi completamente il volto, Nicole salutava la mattina del suo 29° compleanno.
La sveglia iniziò a suonare quando la lancetta più corta raggiunse il 10.
Cercò di racimolare le forze non tanto per alzarsi ma almeno per poter spengere quell’aggeggio infernale.
Stravolta dalla nottata insonne passata a pensare e a riflettere su cose che nemmeno lei stessa riusciva a capire si alzò dal letto sistemandosi alla meno peggio i pantaloncini di due taglie di troppo.

Sentì distrattamente un altro suono metallico attraversarle l’udito. La sveglia? Ancora…
Ah no, il campanello…
Si diresse verso la porta.
-Chi è che rompe?- disse senza aprire la porta con un tono di voce rauco dal sonno ma alto a sufficienza.
-Siamo di cattivo umore.-
Fa anche il simpatico, viaggio a vele spiegate verso la vecchiaia e mi vengono anche a disturbare.
Cercò di dare un senso a quella specie di cespuglio che si ritrovava per capelli e aprì la porta sbuffando.

-Amore mio ti ho svegliata?-
-No ci ha pensato la sveglia grazie.-

Daniel la salutò con un lungo e appassionato bacio senza darle il tempo nemmeno di vedere la collana che le aveva chiuso intorno al collo.
Il freddo dell’oro bianco a contatto con la pelle le fece venire un brivido lungo tutta la schiena e si staccò dal bacio con aria interrogativa.
Portò subito le mani sulla catenina e si precipitò allo specchio per vederla interamente.
Un piccolo ciondolo che creava la parola “Amore” brillava sotto le dita nervose di Nicole.
-Questo è tutto ciò che sei per me…ricordalo sempre.-
Le sussurrò all’orecchio avvolgendole la vita con le mani.

Arrivata a Neverland quella sera trovò davanti ai suoi occhi la più bella festa che le avessero mai organizzato. Nella sua vita a causa del suo rapporto con suo padre e la perdita di sua madre, non aveva mai veramente festeggiato un compleanno. L’unico che ricordava era quello dei vent’anni quando era già a Los Angeles, da sola e festeggiò con una sua amica che la portò in discoteca e ballarono per tutta la notte.
Ma ora non c’erano né palloncini, né centinaia di invitati, orchestre o champagne e caviale, tutto quello che vedeva valeva molto più di qualsiasi altra cosa.
Michael aveva fatto allestire un cinema all’aperto tra i verdi viali illuminati del suo Ranch e per quella sera, per tutta la sera, avrebbero visto e rivisto un unico immancabile film: il moulin rouge. Extra inclusi ovviamente.
C’era una tavola enorme imbandita di ogni genere di schifezza conosciuta sulla faccia della terra. Da una parte hot dog, pizza, patatine fritte e dall’altra i dolci…caramelle gommose, liquirizie rosse, cioccolatini, pop corn caramellati e bevande di ogni genere aromatizzate persino al cocco.
Il tutto sarebbe stato divorato su una coperta stesa sull’erba come un pip-nic sotto il cielo stellato.

Nicole si avvicinò al Michael sorridendo

-Ma non ti faceva schifo questo film?-

-A te piace, è questo l’importante…-
Le prese una mano e si diressero verso il distributore di orsetti gommosi.
-Solo per oggi però…- aggiunse Michael sorridendole e addentando un orsetto alla fragola.

Durante il film, mentre Nicole Kidman cantava “one day i'll fly away” guardando fuori la finestra di un enorme palazzo a forma di elefante, Niki sentì il litro di coca cola alla ciliegia fare il suo effetto diuretico.
-Mike pipì…-
-Cosè un messaggio in codice?-
-Eddai scemo, non si prende in giro la festeggiata.-
Michael scoppiò a ridere.
-Va bene…prenderesti un altro po’ di marshmallow, quelli bianchi però, dovrebbero stare dentro qualche cassetto…-
-Come si dice?-
-Per favore!-

Nicole stava per tornare alla sua postazione, quasi correndo per perdere così meno film possibile, quando si ricordò della richiesta di Michael.
Iniziò a frugare in tutti i cassetti…ma niente marshmallow.
C’era di tutto lì dentro, sembrava la borsa di Mary Poppins, quando finalmente riuscì a trovare il sacchetto che cercava si accorse che sotto la confezione c’era una foto che le sembrava di aver già visto prima…

Tornò con un’espressione pallida in viso, sembrava aver appena visto un fantasma. Michael se ne accorse immediatamente.
-Niki che cos’hai?-
-Niente tieni le caramelle…-

Fece finta di niente, cercò di concentrarsi sul film ma quelle caramelle già non gli andavano più. Il suo sguardo cadde sulla collana di Nicole.

-Bella collana, è nuova?-
Chiese Michael cercando di iniziare una qualsiasi conversazione con la speranza di riuscire a scoprire cosa le fosse successo o cosa avesse visto di tanto sconvolgente da farle assumere un’espressione talmente seria e preoccupata.
-Me l’ha regalata Daniel…- disse senza nemmeno pensarci ascoltando nel frattempo ricordi di tutt’altro genere all’interno della sua mente.
Lui si pentì subito di aver fatto quella domanda, c’erano miliardi di cose che avrebbe potuto chiederle e aveva scelto proprio quella che riguardava Daniel…
Mentre cercava un nuovo pretesto per parlare, continuava a guardare il film che era quasi giunto alla fine.
Ma fu Nicole a rompere il silenzio stavolta e non c’era bisogno di nessun strano giochetto per arrivare alla sua verità, lei era già arrivata alla sua e ora doveva farci i conti.

-Perché non me l’hai detto?-
Gli domando improvvisamente con un tono di voce calmo e nervoso allo stesso tempo.

-Che cosa?-
Ribattè Michael cadendo assolutamente dalle nuvole mentre sgranocchiava un m&m’s.

Niki prese un lungo respiro, quasi stesse cercando il coraggio per affrontare quel discorso, cercava le parole, un senso, qualunque cosa per poter dire quello che ricordava adesso, ma le mancò improvvisamente il fiato.

Riprese aria cercando di bloccare le lacrime e mandare giù il nodo che le si era formato in gola talmente grande da bloccarle ogni movimento.
Michael iniziava a preoccuparsi, non l’aveva mai vista così.
-Nicole, cosa dovevo dirti?-

Senza riuscire a dire a niente, lo guardò fisso negli occhi, con la sguardo implorante e le mani che iniziavano a tremare.
-Questo- disse gettandogli addosso la fotografia che si era piegata in un angolo tra le sue mani.

-Te lo ricordi?- Michael sgranò gli occhi che divennero luminosi come mai li aveva visti prima. -Niki oh mio Dio ricordi davvero?- le prese una mano tra le sue e l’abbracciò istintivamente senza riuscire a capire la reazione di Nicole di poco prima.
-Non sei contenta?-
Nicole scoppiò a piangere…

sofy_love
00giovedì 4 marzo 2010 18:41
Interessante questo capitolo...continua,per favore.[SM=g27838]
Michael's fan
00sabato 6 marzo 2010 17:33
Dai continua!!!!!!!!!!!!!!
BEAT IT 81
00domenica 7 marzo 2010 00:21
Evvai che Niki ha ricordato!!!!!!!!! Dai Daniel levati dalle balle, ora c'è posto solo x Michael ;-))))))) . Sono troppo curiosa di leggere il seguito, incrocio le dita x il meglio :-))))) .
Allyss
00domenica 7 marzo 2010 01:11
Re:
BEAT IT 81, 07/03/2010 0.21:

Evvai che Niki ha ricordato!!!!!!!!! Dai Daniel levati dalle balle, ora c'è posto solo x Michael ;-))))))) . Sono troppo curiosa di leggere il seguito, incrocio le dita x il meglio :-))))) .




ehehehe....e qui ci sta il quotone!!!

bellissimi capitoli...mi sono appena rimessa in pari e ....wow....sono senza fiato...finalmente niki ricorda!!!! sono ansiosa di leggere il prossimooooo
(dirtydiana85)
00domenica 7 marzo 2010 20:08
Bella, interessante, avvincente..c'è tutto in questa storia!!!
Mi sono appena messa in pari e non posso che farti i miei più sentiti complimenti cara! Continua presto!!! [SM=g27823]
huhu91
00domenica 7 marzo 2010 20:20
[SM=g27828] Grazie ragazze, nuovo capitolo in arrivo...

Daniel, Daniel...eh lo so... [SM=x47958]
huhu91
00domenica 7 marzo 2010 20:21
Capitolo 10

Assurdo pensarci, assurdo parlarne, ma paradossale è soprattutto averlo vissuto. Eccomi qui, a fatica sono riuscita a raccontare gli eventi che mi hanno portata fino a qui. In questo stato di smarrimento in cui non so dove andare, cosa fare, neanche che tipo di pensieri ascoltare e quali invece cacciare dalla mia mente il più veloce possibile. Ma adesso so. Ora ho capito. Finalmente di sbiadito nella mia vita non c’è più nulla ed è questo forse che più di tutto mi mette addosso un’agitazione incontrollabile. Ogni volta che penso a lui adesso mi tremano le gambe, provate a immaginare cosa sento quando invece gli sono accanto.
Fa paura, fa male, ancora non riesco a credere che sia potuto accadere veramente.
Vorrei poter riuscire a farvi capire come mi sento, davvero. Ma come posso farlo se nemmeno io so cosa provo?
Dovrei lasciarmi andare, dovrei prendere tutto come se nulla fosse accaduto e andare avanti per la mia strada.
Il fatto è che ora, forse per la prima vera volta in vita mia, sono confusa.
È come se mi fossi persa per tutto questo tempo qualcosa che aspettavo si avverasse invece dal principio della mia esistenza. Trovare qualcuno da amare e che ti sappia amare almeno con la tua stessa intensità, quell’amore che non ha bisogno di parole, di gesti plateali né di cure particolari, quell’amore che necessita solo dell’amore. Nutrirsi esclusivamente l’uno dell’altra, eliminare tutto il resto, estraniarsi dalla realtà e rifugiarsi in quel luogo senza spazio né tempo dove gli innamorati viaggiano a vele spiegate nel luogo che tutti cercano di raggiungere durante la loro vita. Quel posto chiamato semplicemente felicità. Innamorati? Ma perché parlo di innamorati adesso, io e Michael non siamo…innamorati.

Vorrei svegliarmi e stavolta dimenticare tutto, cancellare ogni cosa e ricominciare da capo, ma so che eliminerei anche i momenti più belli, quelli di cui vi parlavo prima, quando la felicità sembra più vicina che mai.
No, non è una buona idea. Forse è meglio così. È ora che finalmente prenda una decisione e la smetta di fargli e farmi del male in questo modo. So che soffre, lo vedo lo sento da come mi guarda, da come la sua voce vellutata cambia quando il pensiero di me e Daniel gli sfiora la mente. Non dovrei cedere quando si avvicina troppo pericolosamente alla mia bocca, non dovrei riempirmi i polmoni col suo profumo e trascendere da tutto con un solo respiro. Ma non ci riesco, quando guardo i suoi occhi e mi perdo nella profondità nocciola di quelle pupille piene di luce, mi si stringe il cuore. L’odore dei suoi capelli e la loro morbidezza a contatto con le mie dita, adoro quando mi stringe tra le sue braccia e riesce a farmi pensare solo a lui. Vorrei poter resistere. Vi giuro che ci provo. Ma provate voi a resistere a quelle labbra, a non sciogliervi davanti a quel sorriso che oscurebbe il sole se ne avesse la possibilità. Sono pronta a scommettere qualsiasi cosa che nessuno ci riuscirebbe. Io almeno so di non poterlo fare, ma so anche che devo farlo. Sono debole davanti a lui. La donna forte e intraprendente che credevo di essere stata in grado di diventare vacilla di fronte al suo cuore. Magari mi sono creata qualcosa nella mente che non corrispondeva alla realtà, ho sopravvalutato persino me stessa.
Mi do la colpa di tutto, sono pronta a prendermi ogni responsabilità laddove il destino non ha giocato beffardo le sue carte al nostro posto. Ci ha messo lo zampino qualcosa di molto più infido e nascosto. Si ok, dare la colpa al destino, al caso, anche questo è forse un segno della mia debolezza.
Ma vorrei davvero avere qualcuno da rimproverare, qualcuno da incolpare per tutto questo dolore, per l’angoscia del dubbio, del silenzio…
Michael. Potrei provare a dare la colpa perfino a lui, sapeva in che condizioni io fossi, sapeva che il mio cuore era intrappolato in un amore già finito ma ancora non dimenticato. Eppure, lui era lì.
Perché non ha provato a dirmi la verità?
Ma soprattutto perché non ha provato a staccarsi da me, sarebbe stato tutto più facile.
Lui e il suo bisogno incondizionato di amare, il modo in cui riesce ad attrarre l’attenzione delle persone, il modo in cui parla, in cui si muove, il magnetismo innato di cui è dotato…no, non e sua la colpa per tutto questo.

Vi dicevo una volta che l’unico uomo che fosse riuscito ad entrare nel più profondo del mio cuore era stato Daniel, beh si, lo confermo. Lo avevo conosciuto per caso, circa sei anni fa, quando New York, Michael e Vogue erano lontani anni luce dal centro del mio piccolo mondo.
Posso anche aggiungere però che nessuno è mai riuscito a strapparmelo e farlo suo portandoselo via insieme a tutta la mia felicità.
Nessuno eccetto Michael.
E’ per questo che sono confusa, ho scelto Daniel, ho scelto l’uomo che amavo da una vita, che amo da una vita…dovrei dire. Ed così. O forse mi sono costretta a convincermi che sia così.
Magari ho scelto solo la via più facile.
I sentimenti quando sono troppo forti, quando perdono il senso di avere un nome e lasciano spazio solo all’emozione, mi mettono una paura incredibile. L’amore diventa talmente grande da divenire più imponente di me, del mio amore per me stessa e quando si ama così si finisce sempre per soffrire. Io sono stanca di soffrire.
Nella mia vita volevo solo un po’ di serenità, arrivare dove sono arrivata e stare lontano da mio padre il più possibile. Tutto questo brancolare nel buoi non era compreso.
La vita è così, no? Succedono cose inaspettate, a volte piacevoli a volte no è banale quanto retorico e inutile dirlo. Supera la fantasia….direi che se è per questo l’abbiamo superata da un pezzo.


Dopo quella sera a casa di Michael sono andata via senza dire una sola parola. L'ho lasciato lì. Da solo. E vi giuro che il suo sguardo in quel momento mi ha uccisa almeno mille volte in un solo secondo. Il giorno dopo, con una notte insonne alle spalle e migliaia di fazzoletti pieni di lacrime ai piedi del mio letto mi sono resa conto che non era giusto, non potevo lasciarlo così, dovevamo parlare.
Arrivata a Neverland credevo che Bill, il capo della sicurezza, non mi avrebbe fatta entrare o che si sarebbe inventato una scusa del tipo: "Il signor Jackson non vuole essere disturbato". Ma così non accadde.
Salii le scale mentre dal piano superiore una musica lenta e nostalgica di una pianoforte accompagnava il procedere dei miei passi.
Michael era seduto di spalle, indossava una camicia rossa sulla quale i ricci sciolti cadevano disordinati.
Mi avvicinai in silenzio, ma appena mi vide smise di suonare.

-Scusa non volevo disturbarti.- dissi distrattamente con ancora nella mente le dolci note di quella meravigliosa melodia.

-Figurati...Sono contento che tu sia qui.-

Parlammo di quella sera al locale, di Sophie e di tutto il resto.
Rimanemmo per un pò in silenzio, imbarazzati, come se il tempo avesse già parlato per noi.
Non c'è stato bisogno di dire o fare niente di particolare, sapevo già tutto ciò che avrebbe voluto dirmi ed era lo stesso per lui.

-Sophie l'hai conciata proprio per bene.-

Adoro quando riesce ad ironizzare sulle cose e far passare tutta la tensione con un sorriso.

-La prossima volta me la prendo con te.-

Michael si alzò e andò chiudere lo spartito sul pianoforte, mentre fuori iniziò a piovere. Quella pioggia, il ticchettio delicato delle goccioline sui vetri della finestra, ci riportò entrambi a quella sera. Non so bene come, ma quel particolare perse subito di interesse quando Michael si avvicinò e bloccò i ricordi con i un bacio.

Dopo quegli ultimi avvenimenti, sono stata per un po’ lontana da lui, lontana dalla magia di quel parco e lontana, volontariamente, da tutta quella storia. In quel lasso di tempo però mi sono resa conto che in realtà era stato Daniel a mancarmi fino a perdere il fiato era stato nuovamente lui.
Non so realmente cosa sia. Amore, possessività, malinconia per ciò che eravamo un tempo. Credo sia un mix di tutte queste cose. Eppure mi capita spesso di pensare anche a Mike, mi mancano le nostre risate, mi manca da morire ogni singolo attimo passato insieme a lui. Vorrei che la scelta di stare con Daniel non escludesse il poter continuare ad avere la mia amicizia con Michael. Se non fosse per ciò che mi provoca quando mi guarda, se non smuovesse in me un sentimento del tutto incontrollabile, lo lascerei fare, lo lascerei esplodere, ma se Daniel non ci fosse. È per questo che è meglio che per un po’ adesso io gli stia lontano.
Ma ancora più di difficile ora sarà trovare il coraggio e soprattutto le parole per dirglielo.
BEAT IT 81
00domenica 7 marzo 2010 20:34
Noooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!! Niki nn fare l'errore più grosso della tua vita, x favore!!!!! Nn lasciare Mike!!! No dai, ti prego, nn può succedere, nn è giusto!!!! Che palle Daniel.... Cmq bellissima la parte dove Niki parla fra sè e sè, bravissima!!! Spero solo che Niki nn faccia la cavolata che sta x fare.....
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