Michael & Joseph: chi ha sbagliato?

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"Dangerous boy"
00sabato 17 ottobre 2009 23:44
sono due realtà completamente differenti. Joe sostiene di non aver mai picchiato michael, mentre mike dice invece il contrario ovvero che il padre lo terrorizzava e quant'altro.
(Malombra)
00sabato 24 ottobre 2009 00:13
Re: Re: Re:
VolodiSogno, 17/10/2009 23.19:




sono concorde con te , malabi,geni si nasce,niente avrebbe potuto intaccare il suo talento innato,anzi se nn ci fosse fosse stato un certo tipo di educazione avrebbe dato ancora di più.



Per amore di verità e senza nessun intendimento polemico, desidero fare un poco di chiarezza in proposito.

Geni si nasce?
No, si diventa!
Questo sostengono le moderne neuroscienze, superando definitivamente l'atavica antitesi tra genetisti e ambientalisti (non gli ecologisti!).
Secondo uno studio condotto dalla Cambridge Univerity, la genialità non è una dote innata. Il talento senza applicazione ed un ambiente eccezionalmente stimolante, infatti, non conta nulla.
Per diventare grandi scienziati, grandi musicisti
o straordinari poeti, servono un minimo
di predisposizione, molto studio, ottimi insegnanti e la ferrea
volontà di diventare i migliori.
I risultati di questo singolare studio sono riassunti in una pubblicazione dell’Università di Cambridge, intitolata Cambridge Handbook of Expertise and Expert Performance (ossia il Manuale di Cambridge della Perizia e dell’Eccellenza) presentata dalla rivista New Scientist. Secondo i ricercatori dell’illustre ateneo, le capacità straordinarie degli individui comunemente ritenuti dei geni, non sono un dono innato, ma il frutto di una sapiente combinazione di doti personali, istruzione di alto livello, e ore di studio e applicazione.
Spiegare come si forma un genio non affare da poco: secondo Anders Ericsson, professore di psicologia presso la Florida State University e curatore del manuale, la genialità si sviluppa quando una persona intelligente debitamente istruita e supportata, concentra tutti i propri sforzi nel raggiungere abilità e competenze straordinarie in un determinato campo dello scibile umano.
Questi individui non devono necessariamente avere un quoziente intellettivo fuori dal comune, quanto degli ottimi insegnanti, un ambiente che li stimoli a migliorarsi continuamente, e soprattutto una voglia di impegnarsi, questa sì, davvero straordinaria.
Applicazione e studio continui costituiscono infatti per il cervello un vero e proprio allenamento: Eric Kandel della Columbia University, in una sua ricerca del 2000 che gli è valsa il Nobel, ha evidenziato come la ripetizione continua di una medesima lezione incrementi il numero e la robustezza delle connessioni nervose associate alla memoria. Uno studio ininterrotto e mirato serve quindi a costruire una vera e propria rete neurale della conoscenza.
L’osservazione delle performance di coloro che sono ritenuti dei geni, inoltre, ha consentito agli studiosi di introdurre una sorta di “regola del dieci”. Lo psicologo Benjamin Bloom della University of Chicago e i suoi colleghi hanno analizzato le performance di un campione di 120 personalità eccellenti, tra cui scienziati, musicisti e sportivi, scoprendo che queste persone lavorano duramente per almeno dieci anni prima di essere riconosciuti come fuoriclasse nella propria disciplina. Mozart, ad esempio, sebbene a 7 anni scrivesse già sinfonie, non produsse nulla che lo rese famoso prima dell’adolescenza.

Potrà quindi sembrare paradossale, ma senza la ferrea disciplina imposta da Joe e la sua competenza musicale, il talento innato di Michael sarebbe rimasto ad uno stato embrionale e certamente non gli avrebbe consentito di eccellere nel modo in cui tutto il mondo conosce, anche se ciò è andato a discapito della qualità della sua vita di uomo.




betty_77
00sabato 24 ottobre 2009 01:27
Cara Malombra, concordo con le teorie sostenute da questo studio e vorrei sottolineare a maggior ragione, quindi, che i metodi brutali di Joe non sono stati propedeutici per lo sviluppo del genio di Michael e che se li sarebbe potuti di gran lunga risparmiare!
forse tante cose che ha fatto poi nella vita, non avrebbe sentito il bisogno di farle.
Leggo sempre con molto interesse cio' che scrivi, grazie.
VolodiSogno
00sabato 24 ottobre 2009 13:41
Re: Re: Re: Re:
(Malombra), 24/10/2009 0.13:



Per amore di verità e senza nessun intendimento polemico, desidero fare un poco di chiarezza in proposito.

Geni si nasce?
No, si diventa!
Questo sostengono le moderne neuroscienze, superando definitivamente l'atavica antitesi tra genetisti e ambientalisti (non gli ecologisti!).
Secondo uno studio condotto dalla Cambridge Univerity, la genialità non è una dote innata. Il talento senza applicazione ed un ambiente eccezionalmente stimolante, infatti, non conta nulla.
Per diventare grandi scienziati, grandi musicisti
o straordinari poeti, servono un minimo
di predisposizione, molto studio, ottimi insegnanti e la ferrea
volontà di diventare i migliori.
I risultati di questo singolare studio sono riassunti in una pubblicazione dell’Università di Cambridge, intitolata Cambridge Handbook of Expertise and Expert Performance (ossia il Manuale di Cambridge della Perizia e dell’Eccellenza) presentata dalla rivista New Scientist. Secondo i ricercatori dell’illustre ateneo, le capacità straordinarie degli individui comunemente ritenuti dei geni, non sono un dono innato, ma il frutto di una sapiente combinazione di doti personali, istruzione di alto livello, e ore di studio e applicazione.
Spiegare come si forma un genio non affare da poco: secondo Anders Ericsson, professore di psicologia presso la Florida State University e curatore del manuale, la genialità si sviluppa quando una persona intelligente debitamente istruita e supportata, concentra tutti i propri sforzi nel raggiungere abilità e competenze straordinarie in un determinato campo dello scibile umano.
Questi individui non devono necessariamente avere un quoziente intellettivo fuori dal comune, quanto degli ottimi insegnanti, un ambiente che li stimoli a migliorarsi continuamente, e soprattutto una voglia di impegnarsi, questa sì, davvero straordinaria.
Applicazione e studio continui costituiscono infatti per il cervello un vero e proprio allenamento: Eric Kandel della Columbia University, in una sua ricerca del 2000 che gli è valsa il Nobel, ha evidenziato come la ripetizione continua di una medesima lezione incrementi il numero e la robustezza delle connessioni nervose associate alla memoria. Uno studio ininterrotto e mirato serve quindi a costruire una vera e propria rete neurale della conoscenza.
L’osservazione delle performance di coloro che sono ritenuti dei geni, inoltre, ha consentito agli studiosi di introdurre una sorta di “regola del dieci”. Lo psicologo Benjamin Bloom della University of Chicago e i suoi colleghi hanno analizzato le performance di un campione di 120 personalità eccellenti, tra cui scienziati, musicisti e sportivi, scoprendo che queste persone lavorano duramente per almeno dieci anni prima di essere riconosciuti come fuoriclasse nella propria disciplina. Mozart, ad esempio, sebbene a 7 anni scrivesse già sinfonie, non produsse nulla che lo rese famoso prima dell’adolescenza.

Potrà quindi sembrare paradossale, ma senza la ferrea disciplina imposta da Joe e la sua competenza musicale, il talento innato di Michael sarebbe rimasto ad uno stato embrionale e certamente non gli avrebbe consentito di eccellere nel modo in cui tutto il mondo conosce, anche se ciò è andato a discapito della qualità della sua vita di uomo.








ovvio , sono discussioni , pareri,teorie,lungi da me fare polemica.
quello che sembra certo,è che si nasce con un certo numero di neuroni,in poche parole è fuori discussione una componente ereditaria nell'intelligenza.poi il cervello attiva la sua plasticità a seconda degli stimoli culturali ma anche affettivi che gli vengono dall'ambiente creando circuiti preferenziali.quali siano quelli specifici del talento o della genialità nessuno lo sa,per fortuna.
pozzecca
00sabato 24 ottobre 2009 13:54
Non sapevo che il talento e il genio esistessero grazie alla violenza fisica e psicologica! Wow!!!
Ironia a parte, lo stimolo per Mike, nel caso, era il palco, era la gente, era la sua voglia di sfogarsi e di donare. Non certo la bestialità di un "uomo" che era suo padre!
(Malombra)
00sabato 24 ottobre 2009 15:54
Re: Re: Re: Re: Re:
VolodiSogno, 24/10/2009 13.41:




ovvio , sono discussioni , pareri,teorie,lungi da me fare polemica.
quello che sembra certo,è che si nasce con un certo numero di neuroni,in poche parole è fuori discussione una componente ereditaria nell'intelligenza.poi il cervello attiva la sua plasticità a seconda degli stimoli culturali ma anche affettivi che gli vengono dall'ambiente creando circuiti preferenziali.quali siano quelli specifici del talento o della genialità nessuno lo sa,per fortuna.



Lo sappiamo, invece! Oggi lo sappiamo.
Quelle che ho riassunto non sono opinioni ma scoperte scientifiche.
Esiste addirittura la formula della genialità, che è data da un 1 per cento di ispirazione, un 29 per cento di ottima formazione e il 70 per cento di duro lavoro.
Ho deciso di postare queste informazioni perchè possano essere utili a tutti e soprattutto fungere da stimolo per quelle persone che hanno avuto la sfortuna d'imbattersi in cattivi maestri che le hanno convinte di non valere nulla.
VolodiSogno
00sabato 24 ottobre 2009 18:19
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Malombra), 24/10/2009 15.54:



Lo sappiamo, invece! Oggi lo sappiamo.
Quelle che ho riassunto non sono opinioni ma scoperte scientifiche.
Esiste addirittura la formula della genialità, che è data da un 1 per cento di ispirazione, un 29 per cento di ottima formazione e il 70 per cento di duro lavoro.
Ho deciso di postare queste informazioni perchè possano essere utili a tutti e soprattutto fungere da stimolo per quelle persone che hanno avuto la sfortuna d'imbattersi in cattivi maestri che le hanno convinte di non valere nulla.




ti ringrazio.


quali siano quelli specifici del talento o della genialità nessuno lo sa,per fortuna.


si crea confusione se non si chiariscono dei punti.un esempio: io so tenere in mano una matita e so usarla da ... non ricordo. la mia capacità di disegnare è sempre stata fuori dalla norma fin da piccola se si paragonavano i miei disegni con quelli degli altri.ora ti chiedo,togliendo quel 29 per cento perchè a me non interessava la formazione in campo artistico,togliendo di conseguenza il 70 per cento di duro lavoro, rimane,un 1 per cento di ispirazione? chi mi ha ispirato? la mia mano è sempre andata da sola.
(Malombra)
00sabato 24 ottobre 2009 18:58
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
VolodiSogno, 24/10/2009 18.19:




ti ringrazio.


quali siano quelli specifici del talento o della genialità nessuno lo sa,per fortuna.


si crea confusione se non si chiariscono dei punti.un esempio: io so tenere in mano una matita e so usarla da ... non ricordo. la mia capacità di disegnare è sempre stata fuori dalla norma fin da piccola se si paragonavano i miei disegni con quelli degli altri.ora ti chiedo,togliendo quel 29 per cento perchè a me non interessava la formazione in campo artistico,togliendo di conseguenza il 70 per cento di duro lavoro, rimane,un 1 per cento di ispirazione? chi mi ha ispirato? la mia mano è sempre andata da sola.



Ti rispondo senza riferirmi a te nello specifico, ma in modo generico.
Disegnare bene, così come essere intonati, non sono sinonimi di genialità artistica.
Tanti bambini disegnano bene, molto bene o sono intonati, molto intonati, ma pochissimi diventano Picasso o Pavarotti, per citare i primi esempi che mi sono sovvenuti. Quei pochissimi che ci riescono, sono passati ad una fase successiva rispetto alla constatazione di un'abilità: hanno coltivato il loro innato talento, lavorando su di esso e si sono formati in quel settore specifico.
Abilità non è straordinarietà.




pozzecca
00domenica 25 ottobre 2009 02:15
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Malombra), 24/10/2009 15.54:



Lo sappiamo, invece! Oggi lo sappiamo.
Quelle che ho riassunto non sono opinioni ma scoperte scientifiche.
Esiste addirittura la formula della genialità, che è data da un 1 per cento di ispirazione, un 29 per cento di ottima formazione e il 70 per cento di duro lavoro.
Ho deciso di postare queste informazioni perchè possano essere utili a tutti e soprattutto fungere da stimolo per quelle persone che hanno avuto la sfortuna d'imbattersi in cattivi maestri che le hanno convinte di non valere nulla.




Mio parere modestissimo e personalissmo: se fosse come tu riporti (soprattutto per quel 70% di duro lavoro, ma anche il resto, vedi 29% di formazione), il mondo sarebbe pieno di geni. E allora nemmeno sarebbero più geni, ma gente comune. E INVECE NO!
E, per restare vicini a Mike, tutta la sua famgilia sarebbe geniale. E INVECE NO!
Cioè che distingue il genio dalla persona non geniale ma bravissima in quello che fa è proprio il fatto che la seconda lavora sodo e si forma non avendo in sè quel genio!!!! Idem per il talentuoso e la persona brava in quello che fa pur senza avere un talento innanto.
E poi si chiamano, appunto GENIO e talento PERCHè SONO NON COMUNI, NON DA TUTTI!
Oltre al fatto che la parola GENIO ha già in sè il suo significato. Ed è, quindi, qualcosa che non si cosstruisce. Qualcosa di innato. tantè che MJ, ad esempio, non ha studiato danza nè normalmente leggeva la musica pur componendola e facendola.
L'espressione "lampo di genio" ti dice qualcosa? Mica si dice "lampo di persona comune"! [SM=g27835]


Comunque, se anche tu avessi ragione nel ritenere che il genio va costruito o almeno si può costruire (mi spiace, ma io sono del pare opposto), sbaglieresti nel pensare (se lo pensi) che Joe Jackson possa aver influito in tal senso. Questo perchè, in ogni caso, quella bestia ha distrutto, non costruito!

pozzecca
00domenica 25 ottobre 2009 02:19
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Malombra), 24/10/2009 18.58:



Ti rispondo senza riferirmi a te nello specifico, ma in modo generico.
Disegnare bene, così come essere intonati, non sono sinonimi di genialità artistica.
Tanti bambini disegnano bene, molto bene o sono intonati, molto intonati, ma pochissimi diventano Picasso o Pavarotti, per citare i primi esempi che mi sono sovvenuti. Quei pochissimi che ci riescono, sono passati ad una fase successiva rispetto alla constatazione di un'abilità: hanno coltivato il loro innato talento, lavorando su di esso e si sono formati in quel settore specifico.
Abilità non è straordinarietà.










Se così fosse, come spieghi un talento geniale come quello di Van Gogh, che non solo non si è formato (come scrivi tu), ma che era pure considerato malato di mente???
Dai, se per essere geni ed avere talento bisogno formarsi, allora possiamo essere tutti dei geni almeno in teoria. Però non è così. E forse per fortuna.

pozzecca
00domenica 25 ottobre 2009 02:29
Re:
(Malombra), 13/09/2009 14.06:

Tutti sono quel che sono in ragione del loro vissuto pregresso: cambiando il passato cambierebbe anche la persona.
Nel caso emblematico di Michael, è stata proprio quella ferita all'autostima (detta "ferita narcisistica"), provocata da violenze e umiliazioni subite, ad innescare in lui un desiderio di rivalsa che lo avrebbe portato a coltivare un Sé grandioso, senza il quale non sarebbe potuto nascere il "Re del pop", ma al massimo un barone di passaggio.

Vi invito, a questo proposito, a leggere altre biografie di grandi artisti famosi, per poter capire quanti di loro avessero una vita lineare e serena! [SM=x47926]

Desidero, infine, puntualizzare che svolgere un'analisi scrupolosa e lucida dei fatti, attenendosi ad essi senza contaminazioni emotive, non significa disconoscere o giustificare la violenza, bensì cercare di comprendere quelle complesse dinamiche inrapsichiche su cui si sviluppa l'identità di una persona.







Essere artisti non è sinonimo di genialità (al di là del fatto che un genio non lo è necessariamente nel campo dell'arte)! Altrimenti il mondo avrebbe taaaaanti geni. E così non è. Anche perchè, in caso contrario, non sarebbero geni, ma esseri comuni.

Comunque magari violenze come quelle subite da Mike (e purtroppo non solo) fossero semplicemente un danno all'autostima della vittima.
Ripeto quanto scritto da me non molto tempo fa: se non si sono vissute certe situazioni, forse è quasi impossibile capire cosa vuol dire dover subire certe violenze e da un padre (fosse anche solo per ciò che il gesto e la figura rappresentano)!
Ora ci manca pure che Mike e il mondo debbano ringraziare quella bestia di Joe Jackson!!!!!!
Invece io ringrazio Dio che Michael, proprio per quella terribile espeienza, sia cresciuto completamente diverso da padre. Perchè certe violenze o ti rendono troppo sensibile e buono o ti rendono un mostro come il carnefice. Difficile che vi siano vie di mezzo.
Però adesso non venitemi a dire che dobbiamo ringraziare Joe pure per aver reso MJ così dolce e così attento ai bisogni dei bambini. Se no tanto vale farlo santo e dire pure che il discorso da lettore a Oxford nel 2001 l'ha scritto lui per Mike! [SM=g27835]
(Malombra)
00domenica 25 ottobre 2009 16:16
Ricordo che non ho espresso delle mie opinioni personali, ma gli esiti di studi condotti da alcuni esimi scienziati, tra cui un premio Nobel.
Questi ricercatori, a loro volta geniali, tanto per avvalorare la tesi secondo cui al mondo vi siano molti geni nei settori più svariati anche se non appaiono in televisione o non fanno spettacolo, possono essere consultati direttamente (ad eccezione di Benjamin Bloom che è defunto), così come si possono leggere le loro pubblicazioni.

pozzecca
00domenica 25 ottobre 2009 17:54
Re:
(Malombra), 25/10/2009 16.16:

Ricordo che non ho espresso delle mie opinioni personali, ma gli esiti di studi condotti da alcuni esimi scienziati, tra cui un premio Nobel.
Questi ricercatori, a loro volta geniali, tanto per avvalorare la tesi secondo cui al mondo vi siano molti geni nei settori più svariati anche se non appaiono in televisione o non fanno spettacolo, possono essere consultati direttamente (ad eccezione di Benjamin Bloom che è defunto), così come si possono leggere le loro pubblicazioni.





Lo so che hai riportato alcuni studi, ma io non sono comunque d'accordo.
Nemmeno con quanto scrivi riferito al fatto che un premio Nobel è a sua volta un genio. Non è così! Può essere, ma non è detto. Genio non è chi è bravo nel suo campo o chi è uno studioso. Altrimenti il mondo sarebbe peino di geni, ripeto. E, di conseguenza, non sarebbero più tali, bensì persone comuni.




pozzecca
00domenica 25 ottobre 2009 17:55
Comunque, per tornare al topic, resta il fatto che quanto compiuto da Joseph Jackson è abominevole!!!

(Malombra)
00domenica 25 ottobre 2009 19:00
Re: Re:
pozzecca, 25/10/2009 17.54:




Lo so che hai riportato alcuni studi, ma io non sono comunque d'accordo.
Nemmeno con quanto scrivi riferito al fatto che un premio Nobel è a sua volta un genio. Non è così! Può essere, ma non è detto. Genio non è chi è bravo nel suo campo o chi è uno studioso. Altrimenti il mondo sarebbe peino di geni, ripeto. E, di conseguenza, non sarebbero più tali, bensì persone comuni.







La scienza non si muove sulla base delle opinioni, dei desideri personali e dei "non sono d'accordo" che regolano, invece, una discussione. La scienza si basa su dati verificabili, riproducibili e misurabili.
Sappiamo bene che ogni scoperta "non vale" nel momento in cui si scopre ma "nel tempo", per la sua capacita' di resistere, appunto, alle critiche sperimentali. Questa e' la forza della scienza, che essendo pubblica e' oggetto di verifiche continue ed esperimenti di convalida o smentita.
Funziona cosi', a prescindere da quello che pensiamo, crediamo o speriamo.
Il tuo disaccordo, per assumere valore scientifico, dovrebbe trasformarsi in un esperimento di smentita dei dati forniti da Ericsson, Kandel e Bloom, che nessuno ti vieta d'intraprendere, anzi! [SM=g27811]

La genialità non si stabilisce attraverso l'assegnazione di un riconoscimento pubblico, come il Nobel, che in taluni casi non arriva mai: infatti io non ho definito genio solo Kandel, ma tutti gli scienziati menzionati nel post che hanno intrapreso queste sperimentazioni, poichè grazie alle loro scoperte, l'umanità ha potuto ampliare il campo della propria conoscenza.

Only_you.
00domenica 25 ottobre 2009 19:26
ovviamente non conoscendo realmente i fatti mi baso su quello che ha sempre detto Michael, ovvero che Joe è stato un padre molto duro.
Non ha saputo dargli affetto, coccole, giocare insieme al parco, insegnarli ad andare in bicicletta..tutte cose indispensabili per un bambino.
Non nutro simpatia per Joe però mi dispiace per entrambi, soprattutto per Michael perchè il rapporto genitore-figlio è il rapporto più bello che possa esserci al mondo, specie quando sei piccolo che vedi tuo padre come una specie di eroe, modello da seguire e una spalla a cui appoggiarsi sempre.
VolodiSogno
00domenica 25 ottobre 2009 20:55
il cervello attiva la sua plasticità a seconda degli stimoli culturali ma anche affettivi che gli vengono dall'ambiente creando circuiti preferenziali.quali siano quelli specifici del talento o della genialità nessuno lo sa,per fortuna.




Lo sappiamo, invece! Oggi lo sappiamo.
Quelle che ho riassunto non sono opinioni ma scoperte scientifiche.
Esiste addirittura la formula della genialità, che è data da un 1 per cento di ispirazione, un 29 per cento di ottima formazione e il 70 per cento di duro lavoro.



si crea confusione se non si chiariscono dei punti.un esempio: io so tenere in mano una matita e so usarla da ... non ricordo. la mia capacità di disegnare è sempre stata fuori dalla norma fin da piccola se si paragonavano i miei disegni con quelli degli altri.ora ti chiedo,togliendo quel 29 per cento perchè a me non interessava la formazione in campo artistico,togliendo di conseguenza il 70 per cento di duro lavoro, rimane,un 1 per cento di ispirazione? chi mi ha ispirato? la mia mano è sempre andata da sola.


ho fatto un esempio in campo artistico,è chiaro che poteva essere esteso in altri campi.detto ciò, la formula scientifica, a me pare,possa andar bene in risposta al " il cervello attiva la sua plasticità a seconda degli stimoli culturali ..che gli vengono dall'ambiente" ma non spiega quali siano quelli preferianziali.da qui la necessità di fare un esempio concreto.se la mia mano si muove da sola e sa già disegnare prima di apprendere a farlo,significa che io sono dotata di una abilità naturale( l'abilità puo essere innata o acquisita con l'esercizio)avendo già in me, inspiegabilmente, la propensione ad eseguire perfetti segni grafici.spero di essere stat piu chiara
pozzecca
00domenica 25 ottobre 2009 21:00
Re: Re: Re:
(Malombra), 25/10/2009 19.00:



La scienza non si muove sulla base delle opinioni, dei desideri personali e dei "non sono d'accordo" che regolano, invece, una discussione. La scienza si basa su dati verificabili, riproducibili e misurabili.
Sappiamo bene che ogni scoperta "non vale" nel momento in cui si scopre ma "nel tempo", per la sua capacita' di resistere, appunto, alle critiche sperimentali. Questa e' la forza della scienza, che essendo pubblica e' oggetto di verifiche continue ed esperimenti di convalida o smentita.
Funziona cosi', a prescindere da quello che pensiamo, crediamo o speriamo.
Il tuo disaccordo, per assumere valore scientifico, dovrebbe trasformarsi in un esperimento di smentita dei dati forniti da Ericsson, Kandel e Bloom, che nessuno ti vieta d'intraprendere, anzi! [SM=g27811]

La genialità non si stabilisce attraverso l'assegnazione di un riconoscimento pubblico, come il Nobel, che in taluni casi non arriva mai: infatti io non ho definito genio solo Kandel, ma tutti gli scienziati menzionati nel post che hanno intrapreso queste sperimentazioni, poichè grazie alle loro scoperte, l'umanità ha potuto ampliare il campo della propria conoscenza.





La genialità va oltre la scienza. E questa non può spiegarla. Come non può spiegare tante cose! Nemmeno, purtroppo, perchè certi "padri" facciano determinate cose ai figli!!!!



(Malombra)
00domenica 25 ottobre 2009 21:57
Re: Re: Re: Re:
pozzecca, 25/10/2009 21.00:




La genialità va oltre la scienza. E questa non può spiegarla. Come non può spiegare tante cose! Nemmeno, purtroppo, perchè certi "padri" facciano determinate cose ai figli!!!!





Intendi in senso mistico-religioso?
Anche in questo caso, oggi non si fa più una distinzione così netta tra religione e scienza, poichè molti fenomeni un tempo ritenuti "miracolosi", oggi si spiegano benissimo attraverso processi scientifici.
Rimangono, poi, altre manifestazioni definite "non spiegabili allo stato delle conoscenze attuali", ma è proprio per questo che si continua a sperimentare, a ricercare. Se ci si fosse fermati di fronte alla concezione dell'ineluttabile, l'umanità sarebbe ancora all'età della pietra.

Si può spiegare anche il perchè certi padri agiscono in determinati modi, ma non voglio addentrarmi pubblicamente in un argomento che è sempre fonte di sofferenza.
(Malombra)
00domenica 25 ottobre 2009 22:04
Re:
VolodiSogno, 25/10/2009 20.55:




ho fatto un esempio in campo artistico,è chiaro che poteva essere esteso in altri campi.detto ciò, la formula scientifica, a me pare,possa andar bene in risposta al " il cervello attiva la sua plasticità a seconda degli stimoli culturali ..che gli vengono dall'ambiente" ma non spiega quali siano quelli preferianziali.da qui la necessità di fare un esempio concreto.se la mia mano si muove da sola e sa già disegnare prima di apprendere a farlo,significa che io sono dotata di una abilità naturale( l'abilità puo essere innata o acquisita con l'esercizio)avendo già in me, inspiegabilmente, la propensione ad eseguire perfetti segni grafici.spero di essere stat piu chiara



Certo che sei dotata di un'abilità naturale, ma si è già detto che abilità non è sinonimo di straordinarietà.
Forse vuoi sapere da dove arrivi l'abilità?


VolodiSogno
00domenica 25 ottobre 2009 22:07
esatto.
(Malombra)
00domenica 25 ottobre 2009 22:28
Re:
VolodiSogno, 25/10/2009 22.07:

esatto.



Rifacendomi all'ultima risposta data a pozzecca, se ci si muove in ambito mistico-religioso si può ritenere che un'abilità possa essere un dono divino, ma scientificamente si può trovare la risposta nel D.N.A. (di cui attualmente si conosce soltanto il 5% circa; il rimanente 95% è un pozzo senza fondo da cui gli scienziati ogni tanto "pescano" qualche sorprendente scoperta).


VolodiSogno
00lunedì 26 ottobre 2009 20:23
Re: Re:
(Malombra), 25/10/2009 22.28:



Rifacendomi all'ultima risposta data a pozzecca, se ci si muove in ambito mistico-religioso si può ritenere che un'abilità possa essere un dono divino, ma scientificamente si può trovare la risposta nel D.N.A. (di cui attualmente si conosce soltanto il 5% circa; il rimanente 95% è un pozzo senza fondo da cui gli scienziati ogni tanto "pescano" qualche sorprendente scoperta).






ma allora concordiamo. perchè mai hai disquisito citando le formule se alla fine la tua idea combacia con la mia?
(Malombra)
00lunedì 26 ottobre 2009 20:29
Re: Re: Re:
VolodiSogno, 26/10/2009 20.23:




ma allora concordiamo. perchè mai hai disquisito citando le formule se alla fine la tua idea combacia con la mia?




Mi avevi scritto che non si conoscono i circuiti preferenziali della genialità, non delle abilità.
VolodiSogno
00lunedì 26 ottobre 2009 22:13
Re: Re: Re: Re:
(Malombra), 26/10/2009 20.29:




Mi avevi scritto che non si conoscono i circuiti preferenziali della genialità, non delle abilità.



cosa cambia? sono l'esempio che ti ho fatto,diciamo che mi hai davanti.
(Malombra)
00lunedì 26 ottobre 2009 23:27
Re: Re: Re: Re: Re:
VolodiSogno, 26/10/2009 22.13:



cosa cambia? sono l'esempio che ti ho fatto,diciamo che mi hai davanti.


Credo che sosteniamo il medesimo principio, ma partiamo da un'accezione diversa di abilità.
Come già ti ho scritto, abilità non è sinonimo di straordinarietà: c'è differenza tra l'essere un bravo esecutore ed un genio.
Essere abili significa saper fare bene una cosa; essere straordinari, o geniali significa raggiungere prestazioni eccezionali in un qualunque campo dello scibile umano, delle arti o dello sport, di cui
nessuno o pochissimi altri sono capaci.

"The Cambdrige Handbook of Expertise and Expert Performance" dimostra, attraverso uno studio condotto su un campione di individui, che le capacità che in alcuni casi definiamo talento o addirittura genio non sono il frutto di un dono della natura con cui veniamo al mondo, bensì il risultato di una combinazione di abilità innata (che certamente ci deve essere ed ha una base genetica), studio e applicazione costante, uniti alla volontà di diventare il migliore.
Un motto attribuito variamente ad Edison e ad Hemingway già sosteneva che il genio fosse per l'1% ispirazione e per il 99% traspirazione (sudore e fatica!). Oggi la formula della genialità è stata opportunamente aggiornata.

pozzecca
00martedì 27 ottobre 2009 13:03
Re: Re: Re: Re: Re:
(Malombra), 25/10/2009 21.57:


Intendi in senso mistico-religioso?
Anche in questo caso, oggi non si fa più una distinzione così netta tra religione e scienza, poichè molti fenomeni un tempo ritenuti "miracolosi", oggi si spiegano benissimo attraverso processi scientifici.
Rimangono, poi, altre manifestazioni definite "non spiegabili allo stato delle conoscenze attuali", ma è proprio per questo che si continua a sperimentare, a ricercare. Se ci si fosse fermati di fronte alla concezione dell'ineluttabile, l'umanità sarebbe ancora all'età della pietra.

Si può spiegare anche il perchè certi padri agiscono in determinati modi, ma non voglio addentrarmi pubblicamente in un argomento che è sempre fonte di sofferenza.




No, non facevo nessun riferimento alla religione.
Parlavo di genialità, "semplicemente". Essere geni non è aver qualcosa di comune, altrimenti che genialità sarebbe??? :-)

Riguardo l'argomento Mike - Joe e violenza, a dire il vero è il tema del topic. Proprio di quello si parla qui.

(Malombra)
00martedì 27 ottobre 2009 17:16
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
pozzecca, 27/10/2009 13.03:




No, non facevo nessun riferimento alla religione.
Parlavo di genialità, "semplicemente". Essere geni non è aver qualcosa di comune, altrimenti che genialità sarebbe??? :-)

Riguardo l'argomento Mike - Joe e violenza, a dire il vero è il tema del topic. Proprio di quello si parla qui.



Nessuno hai mai scritto che essere geni significhi avere qualcosa di comune, anzi! Io ho addirittura parlato di straordinarietà, distinguendola da un'abilità.
Semplicemente si è scoperto che la genialità non è un dono della natura, ma il frutto di una combinazione, di una miscela di ingredienti differenti sapientemente combinati tra loro.

Mike, Joe e la violenza costituiscono l'argomento del topic, ma ho colto dei riferimenti personali nei tuoi post e per questo ho evitato di approfondire l'argomento pubblicamente, anche perchè ogni caso è una storia a sé né si può mai generalizzare.


pozzecca
00mercoledì 28 ottobre 2009 11:50
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Malombra), 27/10/2009 17.16:


Nessuno hai mai scritto che essere geni significhi avere qualcosa di comune, anzi! Io ho addirittura parlato di straordinarietà, distinguendola da un'abilità.
Semplicemente si è scoperto che la genialità non è un dono della natura, ma il frutto di una combinazione, di una miscela di ingredienti differenti sapientemente combinati tra loro.

Mike, Joe e la violenza costituiscono l'argomento del topic, ma ho colto dei riferimenti personali nei tuoi post e per questo ho evitato di approfondire l'argomento pubblicamente, anche perchè ogni caso è una storia a sé né si può mai generalizzare.






Ma hai riportato che geni si diventa lavorandoci su, quindi secondo qeusta teoria tutti potremmo diventare geni. Invece geni si è. Il lavoro e l'imepgno aiutano nel mettere in pratica le abilità (un genio può pure "fregarsene" e non lavorare sul talento che ha, fare tutt'altro, ecc.: es., MJ poteva scegliere di fare il panettieri e impegnarsi inq uello, pur restando un genio in altre cose).
La genialità è un dono, non è qualcosa che si costruisce. Altrimenti, ppunto, almeno teoricamente tutti potremmo essere geni. E, quindi, la genialità (che non è "semplicemente! essere bravissimi in qualcosa), essendo cosa comune, non sarebbe più tale.
[SM=g27817]

Nè la genialità è garantita dala violenza, vedi Joe Jackson...

(Malombra)
00mercoledì 28 ottobre 2009 15:50
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
pozzecca, 28/10/2009 11.50:




Ma hai riportato che geni si diventa lavorandoci su, quindi secondo qeusta teoria tutti potremmo diventare geni. Invece geni si è. Il lavoro e l'imepgno aiutano nel mettere in pratica le abilità (un genio può pure "fregarsene" e non lavorare sul talento che ha, fare tutt'altro, ecc.: es., MJ poteva scegliere di fare il panettieri e impegnarsi inq uello, pur restando un genio in altre cose).
La genialità è un dono, non è qualcosa che si costruisce. Altrimenti, ppunto, almeno teoricamente tutti potremmo essere geni. E, quindi, la genialità (che non è "semplicemente! essere bravissimi in qualcosa), essendo cosa comune, non sarebbe più tale.
[SM=g27817]

Nè la genialità è garantita dala violenza, vedi Joe Jackson...



Questa è una tua opinione, pozzecca, o un enunciato. Ma, come ho già scritto sopra, un enunciato, per assurgere a verità scientifica, deve poter essere confermato alla verifica dei fatti.
Per fare ciò, dovresti prendere un campione di 100 persone, tanto per esemplificare, bambini o adolescenti, che dimostrino un'abilità in un settore specifico, lasciarle a loro stesse, ma facendo attenzione che non affinino in alcun modo il loro talento (come dici tu "fregandosene" del medesimo), tornare dopo una decina d'anni e verificare se tutte queste persone sono riconosciute come "geniali" nel settore in cui si era manifestata l'abilità.

P.S. Nessuna ha mai sostenuto che tutti possano diventare geni, poichè un'abilità innata di base su cui lavorare ci deve essere.
Nessuno ha neanche mai postulato che la violenza garantisca la genialità.

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