dai raga, questa volta sono stata velocissima!
volevo postare domani, però mi dispiaceva farvi aspettare, quindi ecco qui!
spero sia di vostro gradimento
Capitolo 10
Michael
Non riuscivo a crederci, l’avevo baciata…ero riuscito a mettere da parte la timidezza che mi perseguitava da una vita…la guardavo, era davanti a me imbarazzata, e potevo vedere il mio viso, riflesso nei suoi occhi enormi, profondamente imbarazzato a sua volta. All’unisono, come se avessimo avuto lo stesso bisogno irrefrenabile, ci abbracciammo ancora una volta, e sigillammo tutte queste nostre emozioni con un altro tenero bacio.
Ora l’imbarazzo era quasi svanito del tutto, e anzi, mi sentivo euforico.
-allora, come ti è andata la giornata oggi?-le chiesi. Avevo bisogno di sentire ancora la sua voce…
-oh bè…-partì un po’ spiazzata dalla mia domanda ma, lusingata dalla mia curiosità sulla sua vita, quando parlò la sua voce era più sicura e a suo agio.
- è andato tutto bene, oggi all’asilo ho anche informato i bimbi della festa di fine anno; chi vorrà potrà preparare dei piccoli spettacolini, così da condividere tutti assieme le capacità e le doti di ognuno di loro- rispose sorridendo
- wow che bellissima idea!- mi congratulai. Poi Lau assunse un’ espressione così buffa che non riuscii a trattenere una risata che risuonò per tutto il palazzetto
- ehi bimba, cos’è quella faccia? Che mi nascondi?-
- chi io? No niente, stavo ripensando ad una proposta che mi ha fatto oggi un bambino…- disse ghignando…
-eh?- chiesi incuriosito
- oggi Peter mi ha chiesto di ballare con lui sulle musiche di Michael Jackson…mi ci vedi??? L’unica cosa che so fare è il moonwalk, e lo so fare esclusivamente con i pattini e sul ghiaccio!-
Lauren
-ehi Mike, che ti succede?-
Si era improvvisamente irrigidito al suono delle mie parole…avevo detto qualcosa di sbagliato?
-non ti piace Michael Jackson?- stavo cercando di capire il motivo della sua reazione, aveva un viso così strano! Dai suoi occhi potevo vedere che era veramente indeciso, continuava a mordicchiarsi il labbro inferiore con i denti perfetti, le sopraciglia corrucciate in un’espressione di totale indecisione e preoccupazione…
- Michael?-
Improvvisamente si riscosse…
- oh no niente bimba, mi era venuto un pensiero…no, cioè, si, mi piace Michael Jackson…è che mi hai un po’ spiazzato- disse ghignando e ricomponendosi
-ah, per fortuna, mi stavo preoccupando! Come ti dicevo, io non ho la più pallida idea di come si balli Michael Jackson…ma quel bambino devi vederlo! È piccolo ma è un suo grandissimo fan! Ha tutti i cd, le sue foto, sa tutti i passi dei suoi video, spero di non fargli fare una brutta figura… Tutto quel poco che so di Michael Jackson lo devo a lui; me ne parla come se fosse il suo eroe, e ascoltandolo, mi sembra impossibile pensare che ci sia gente che ne parli male… penso che il suo sogno più grande sia quello di incontrarlo…chissà, è giovane, tutto può succedere no? -
-certo…- mentre gli parlavo di Peter e della sua passione per Michael Jackson avrei giurato di avere visto i suoi occhi inumidirsi…avevo come l’impressione che non me la stesse raccontando giusta…
Al mio sguardo interrogativo rispose
- no,niente, stavo pensando che per un artista non ci possa essere cosa più bella al mondo che sapere che hai affascinato dei bambini con la tua arte. Loro sono così sinceri e schietti, non hanno paura di ferirti, non sanno dire le bugie e quindi dicono sempre le cose come stanno. Se arrivi al loro cuore puoi ritenerti soddisfatto…-
-che belle parole Mike, è la stessa cosa che penso io, è per questo che mi ci trovo così bene con loro…più sei vicino a loro, più sei lontano dalle falsità. Un giorno voglio portarti al mio asilo, chissà, magari proprio per la festa, così potrai vederlo ballare!-
- a proposito di ballare…-chiese divertito – non è che mi faresti vedere il tuo moonwalk con i pattini?-
Mi prendi in giro anche??? Stai a guardare…
Con uno sguardo di sfida scavalcai la piccola barriera e mi ritrovai sul ghiaccio.
- mi stai sottovalutando per caso??-
- io? Non lo farei mai…- rispose ironico…
Dopo avergli fatto uno sonora pernacchia mi esibii nel mio magnifico moonwalk, e vidi i suoi occhi sgranarsi dallo stupore
-visto?????- urlai vittoriosa
-wow, devo ammetterlo, sei molto brava!- rispose ancora sbalordito
-Tu lo sai fare?-
- mmm, bè, direi di si, anche piuttosto bene…chissà, un giorno magari te lo farò vedere…-
- e se io volessi vederlo adesso?? Dai , tiii preeegooo!!- ma non ottenni niente, a parte la sua risata deliziosa…
- uffi…- dissi facendo il finto broncio
Michael si avvicinò al bordo della pista, prendendomi il viso tra le sue grandi mani e posandomi un tenero bacio sulle labbra che mi lasciò senza alcuna capacità di intendere e di volere. Poi allontanandosi lentamente mi sussurrò all’orecchio con voce divertita…
- sei veramente adorabile quando fai il broncio…-
Indecisa se essere lusingata o punta sul vivo, decisi di “umiliarlo” con una delle cose che mi veniva meglio: una trottola!
-ora prova tu, re del moowalk!-
Mi guardò con un espressione divertita, ma avrei giurato di aver visto un attimo di spavento per il soprannome che gli avevo dato…mah, era stato veramente un attimo, magari me l’ero sognato…
-devo provare a fare cosa?-
- a pattinare, voglio vederti sui pattini!-
- oh no, non se ne parla, non vorrei rompermi qualche osso!- disse allontanandosi e alzando le mani come per difendersi
Fu il mio turno questa volta di persuasione…mi avvicinai sinuosa scavalcando la barriera fino a spingerlo a sedersi sulla tribuna; mi misi a cavalcioni sulle sue gambe, e incominciai a baciarlo cercando di metterci tutta la persuasione di cui ero capace e cercando allo stesso tempo di rimanere lucida quel tanto che bastava per allontanarmi da lui proprio nel momento in cui il ritmo del bacio aumentava, lasciandolo come un cucciolo affamato a cui veniva allontanato il nutrimento…mi guardò con occhi languidi e divertiti, mentre, con il dito, gli facevo il gesto di seguirmi senza mai staccare gli occhi dai suoi.
Lo portai nello stanzino dei pattini, e, non senza altre pause di persuasione, riuscii ad infilargli i pattini ai piedi. Non era molto a suo agio, si vedeva lontano un miglio: continuava ad aggrapparsi a me per paura di cadere, mentre io ero piegata in due dalle risate per le sue buffe espressioni. Riuscii a trascinarlo sul ghiaccio, dove si aggrappò con una presa ferrea alla barriera
- dai fifone, vieni qui!-
- mi piacerebbe, ma non ho la più pallida idea di come fare!- fu la sua risposta esasperata.
Così mi avvicinai a lui, e pian pianino incominciammo a muovere i primi passi; lui teneva una mano sulla barriera, mentre l’altra era salda nella mia. Lentamente, vidi che acquistava maggiore sicurezza, era bravo ad imparare cose nuove, e avrei giurato che si stesse anche divertendo…
- allora? Visto che non è poi tutto questo dramma?-
- si dai, incomincio a ricredermi!- rispose sorridendo, ma ancora molto concentrato su dove mettere i piedi. Feci per allontanarmi, per vedere se se la cavava bene anche da solo…
- ehi bimba, dove vai?? Ho detto che incomincio a ricredermi, non che sono diventato un asso nel pattinaggio! Rimani qui vicino a me!- mi chiamo un po’ spaventato. Che tenero, era così dolce! Tornai al suo fianco e le nostre mani si intrecciarono ancora una volta in un incastro perfetto, e continuammo quel lento giro di pista.
- sai, oggi mi ha chiamato la mia amica e sarta Wanda, dicendomi che il vestito per la gara è pronto. Vado a prenderlo domani mattina.-
- wow, sono proprio curioso di vederti…quando avrò il piacere?-
- probabilmente solo il giorno della gara…voglio lasciarti immaginare- risposi con uno sguardo sbarazzino
- e come faccio ad aspettare ancora 4 giorni?-
- ah non lo so, dovrai cavartela da solo!- e detto questo sgusciai via dalla sua presa, incitandolo a venirmi a prendere.
- Guarda che se mi stacco dalla barriera mi avrai sulla coscienza per tutto il resto della tua vita!- mi avvertì
- che esagerato, guarda che sei bravo, ce la fai sicuramente a venire fino qui.
- ok, mettiti comoda, sto arrivando!!-
Michael
Mi stavo divertendo un mondo! Vederla scherzare così liberamente con me era bellissimo, avevamo abbassato le barriere…o almeno, alcune si, altre erano ancora ben visibili…ma mi dissi che non era il momento giusto per farsi tanti problemi, era troppo presto…
Senza essere neanche un po’ convinto di quello che stavo facendo mi allontanai leggermente dalla barriera…ma perché se io mettevo il piede in questo modo e in questo punto, lui doveva scivolare via?? Mi sembrava impossibile che io, Michael Jackson, l’uomo che dicevano avesse sconfitto la forza gravitazionale con il suo celebre moonwalk, non riuscisse a pattinare sul ghiaccio… era abbastanza frustrante…a proposito di moonwalk, prima mi aveva fatto veramente venire un colpo! Mi sembrava tutto stranissimo sentirla parlare di Michael Jackson senza sapere che in realtà ero io…e che dolce quel Peter, avrei dovuto realizzare il suo desiderio. Almeno, grazie a questo bambino,non mi considerava il pazzo che molti credevano, quindi magari avrebbe accettato bene la mia vera identità…Michael???non è il momento di pensare a questo adesso! Devi rimanere concentrato su quest’acqua ghiacciata che hai sotto i piedi! Se no sai che ti fanno i tuoi fans se ti vedono con le stampelle e il braccio al collo??? Lei è lì davanti a me, devo e voglio raggiungerla per sentire ancora il calore del suo corpo…così mi concentrai con tutte le mie forze. Notai che se mettevo il pattino in un determinato modo non scivolavo, anzi, in realtà riuscivo a darmi anche una piccola spintarella in avanti. Non era tanto diverso da un passo di danza, e per fortuna ero abbastanza bravo a memorizzare i passi di danza che vedevo anche solo una volta…mi tornò in mente quella volta che sul set di “The Wiz” Diana Ross mi prese da parte dicendomi che la stavo mettendo in imbarazzo perché ero troppo veloce a memorizzare i movimenti,mentre lei e gli altri ballerini ci mettevano più tempo. Insomma, dopo un piccolo passo di danza qui, e un piccolo passo di danza la, riuscii ad arrivare da Lau che mi guardava stupita.
- ehi, sei stato bravissimo, anzi anche troppo! Io la prima volta che ho messo i pattini non riuscivo a stare in piedi neanche due minuti di seguito…- disse, ancora impressionata.
- grazie bimba…volevo tornare vicino a te…- e detto questo ancora una volta alzai il suo mento, una spanna più in basso del mio, per avvicinare la sue morbide labbra; dischiusi la bocca e le permisi di entrare per assaporare ogni centimetro di me. Potevo sentire il suo dolce sapore caldo, le nostre lingue si intrecciavano rincorrendosi, giocando tra loro. Le mie mani erano dotate di vita propria, accarezzavano ogni centimetro della sua schiena, dei suoi fianchi, risalendo su fino ai capelli; ad ogni mio tocco sentivo in risposta un suo brivido di piacere, che non faceva altro che aumentare in me il desiderio di stringerla e baciarla ancora più forte. Ero letteralmente inebriato dal suo calore, dal suo profumo, dai piccoli sospiri che uscivano dalle sua labbra durante quelle brevi pause in cui riprendeva il respiro prima di tornare ad immergersi in me, tanto che inavvertitamente mossi i piedi e sentii che mi mancava l’appoggio; incominciai a scalciare e a sbracciare e in un attimo mi ritrovai lungo steso per terra, con il sedere dolorante e lei sopra di me
- ohi che male, come è duro il ghiaccio!- esclamai
La guardai con uno sguardo dolorante e imbarazzato per la mia goffaggine che aveva rovinato un momento così perfetto, mentre lei mi guardava profondamente divertita, anche se vedevo che cercava di trattenersi per non offendermi
- ridi pure se vuoi, me lo sono meritato…-
- davvero posso?- chiese controllando a malapena la voce. Ad un mio cenno affermativo e di rassegnazione, esplose in una risata fragorosa e così contagiosa, che dopo poco ci stavamo entrambi rotolando sul ghiaccio dalle risate
- ah ah ah mike, sei davvero troppo divertente!!!-
- mi sono leggermente fatto prendere dalla situazione- risposi sghignazzando a mia volta.
La guardai, aveva il nasino tutto rosso per il freddo: cavoli, io ero abbastanza vestito, ma lei era praticamente in canottiera e gonnellino!
- ehi bimba, hai tutto il naso rosso, devi avere un freddo incredibile!-
- ma no dai, ci sono abituata- rispose tranquilla, ma non mi convinceva, perciò, dopo molta fatica, riuscii ad alzarmi e insieme tornammo sulle tribune dopo esserci tolti i pattini.
- per oggi può bastare il pattinaggio. Vieni qui bimba- le dissi invitandola a sedersi sulle mie gambe. Lei si accucciò come un gattino infreddolito, posando la sua testa sul mio petto, mentre io la abbracciavo teneramente. Era leggerissima, a momenti non sentivo neanche il peso del suo corpicino. Posai una mano calda sulla sua guancia fredda riscaldandola, e rimanemmo così a cullarci a vicenda per lungo tempo, anche se a me sembrò fosse passato pochissimo quando, lentamente, lei si mosse dicendomi che era tardi e doveva tornare a casa.
- certo bimba, scusami se ti ho trattenuta così tanto-
- scusarti? È stata una delle giornate più emozionanti della mia vita, e questo lo devo a te…vedi…lo so che ci conosciamo da poco ma…per me tu sei…speciale…capisci cosa intendo?-
Commosso le risposi
- capisco esattamente come ti senti, perché è la stessa cosa che provo io…- e dopo queste frasi pronunciate a bassa voce per l’imbarazzo, si diresse allo spogliatoio per cambiarsi, dopo un lungo sguardo in cui ci dicemmo tutto quello che con le parole non riuscivamo a dire. Dopo pochi minuti era già di ritorno e ci avviammo alla porta. Ci salutammo con un bacio lungo e appassionato, entrambi non avevamo voglia di separarci, ma dovevamo andare…così uscì, girandosi poco prima di chiudere la porta mandandomi un bacio e un sorriso che rimarrà per sempre indelebile nella mia mente.