[top news] Il libro di Joe Vogel: Man in The Music, la vita creativa e l'opera di Michael Jackson

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JIre
00mercoledì 19 ottobre 2011 13:24
Re: Re: Re:
(Miss Piggy), 19/10/2011 11.10:




JIre: notevoli i tuoi donatori inaffidabili. Hai anche un sito [SM=x47954] ??






Certamente, ci stiamo lavorando!! Anche per offrire dei servizi migliori, visto alcuni intoppi con l'ereditarietà... [SM=x47979] [SM=x47979]
SimiJackson
00mercoledì 19 ottobre 2011 18:14
Grazie ad Antonella, Cristiana e Niki per aver tradotto e postato le traduzioni dell'intervista e della recensione.

Le anticipazioni che Vogel ci concede sono sempre molto interessanti e il lavoro su Earth Song promette bene su tutto il resto.
Peccato che non sia riuscito a pubblicare questo libro prima della morte di Michael, anche se forse non avrebbe avuto il riscontro di pubblico che invece potrà avere adesso.
parmy76
00mercoledì 19 ottobre 2011 18:37
Re: Re:
JIre, 18/10/2011 22.24:




Ecco, ci mancava solo l'ultima cosa delle foto!!! [SM=x47928] [SM=x47928]


Non vedo l'ora di leggerlooooo!!


Però anche qui ringraziamo JB.... [SM=g27828] [SM=g27838]




ti vedo già fomentatissima (e ti capisco [SM=g27827] ) quindi per ora non aggiungo altro (a parte questo [SM=g27836] ). Poi mi direte...

amomichael
00mercoledì 19 ottobre 2011 22:22
Re: Re: Re:
JIre, 18/10/2011 22.53:




Ma non fasciatevi la testa prima di romperla!!!

In un modo o nell'altro.. salterà fuori una traduzione....fidatevi... [SM=g27822]


Io spero che qualcuno si impietosisca....... [SM=x47961] ......!!!!

Ehhh....cara Mimma: mi sa che io e te siamo le uniche due s*****e che non sanno l' inglese e rimangono indietro anni luce!!!


dollarboy77
00mercoledì 19 ottobre 2011 22:50

Offro alle carissime traduttrici ufficiali del forum tutti i $$$ del mio "deposito" [SM=x47979] per avere una traduzione del suddetto libro...ed anche quello di Bruce Swedien [SM=x47963] [SM=g27828]



mimma58
00mercoledì 19 ottobre 2011 22:51
Re: Re: Re: Re:
amomichael, 19/10/2011 22.22:


Io spero che qualcuno si impietosisca....... [SM=x47961] ......!!!!

Ehhh....cara Mimma: mi sa che io e te siamo le uniche due s*****e che non sanno l' inglese e rimangono indietro anni luce!!!




Fa niente loretta...nella vita ci sono tante cose più belle e importanti del sapere o non saper l'inglese. [SM=g27823]

valmjj70
00sabato 22 ottobre 2011 22:51
grazie Niki per la traduzione della recensione! [SM=g27822]


tramite la newsletter MJ Truth Now, vengono segnalate altre due belle recensioni.. [SM=g27823]
(a me è piaciuta soprattutto la prima)

una di Lauren Trainor nel sito di Michael Jackson Tribute Portrait
mjtpmagazine.presspublisher.us/issue/facing-the-challenge/article/a-review-man-in-the-music-the-creative-life-and-work-of-michael-jackson-by-j...


e un'altra da un altro sito..
musicindustrynewswire.com/2011/10/01/min4491_090008.php



Niki64.mjj
00sabato 5 novembre 2011 09:00
"A Ten Things I Love Book Review"

Ringrazio Cristiana per la segnalazione.

Nel corso degli anni ci sono stati un sacco di libri scritti su Michael Jackson. La maggior parte erano sulla sua vita personale, le sue lotte, o il suo personaggio, alcuni onorevoli, altri no, così mi ha fatto piacere leggere finalmente un libro dedicato interamente alla sua creatività. “Man in the Music: La vita e il lavoro creativo di Michael Jackson” celebra l’eccellenza di un artista sorprendente.

Joe Vogel descrive il periodo, il talento e ci coinvolge nel processo creativo degli album di Michael riportandoci al decennio nel quale ognuno di loro è stato creato. Vogel ci aiuta a prendere confidenza con la natura delle canzoni che Michael ha scritto, mettendo in evidenza ciò che stava accadendo nel mondo, in quel lasso di tempo, nella musica e nella vita di Michael. Aggiunge le recensioni del critico attuale di quell’epoca,una volta che le canzoni erano state rilasciate, sia positive che negative. Esso fornisce al lettore la sensazione di essere di nuovo in quel decennio, facendo provare in che modo stava accadendo.

Egli coglie splendidamente la perfezione incarnata di Michael come artista, fornendo esempi sull’etica del suo incredibile lavoro. Vogel raffigura la stanchezza, l'emozione, la delusione e l'esultanza finale che arrivava con l'uscita di ogni album.

Riusciamo a scorgere il genio creativo e il talento di Michael, venendo a conoscenza del modo unico di come ha usato la sua voce, della sua scelta delle parole, e la sua conoscenza della musica per creare un effetto specifico e per trasmettere un'emozione particolare attraverso ogni canzone. Il libro dimostra in modo superbo perché Michael Jackson è intoccabile come artista.
Dal momento che Joe ha scomposto in capitoli ogni specifico album, scriverò dieci cose che amo del libro utilizzando lo stesso modo.

Introduzione

Mi piace come lui ha iniziato a scrivere del legame di Michael con i suoi fans e di come fu fatto dono per mezzo del della sua musica. Egli afferma correttamente che i fan non sono "spettatori passivi", ma una "comunità vibrante" che si sono sempre dedicati nel dare e ricevere amore da Michael Jackson.
I commenti dei fan che ha incluso in questa sezione, illustra in modo fantastico l'impatto che ha avuto sulle persone in tutto il mondo. La storia della reazione di una donna alla morte di Michael, mi ha toccato particolarmente. Lei è una donna bianca che ha raccontato delle percosse che ricevette quando pronunciò il commento innocente di "è carino", mentre guardava i Jackson 5 in TV, quando aveva 11 anni. E 'stata una storia toccante e intensa, visto che Michael ha riunito persone di tutte le nazioni, razze, religioni e backgrounds, unendoli in una forte comunità coesa.

Off The Wall

Off The Wall è uno dei miei album preferiti. Non ho potuto fare a meno di sorridere durante la lettura di "Don’t stop till you get enough." Joe sa come esprimere le cose in un modo da descrivere esattamente come ti fa sentire la canzone.
Per esempio, egli osserva come la tensione cresce dentro di te dal momento che Michael inizia a sussurrare: "Sai, mi chiedevo ... Quando Michael arriva alla parte che riguarda "la forza, ha un sacco di potere" sai che qualcosa di magico sta per accadere e Joe con la sua descrizione, ti inserisce direttamente nel cuore della canzone. Ha scritto su come Michael geme per una "confidenza disinibita, energia e gioia."
E'stato così convincente che ho letteralmente dovuto mettere via il libro per qualche minuto e andare a vedere il video. Adoro quella canzone! Egli dimostra anche come era veramente il talento vocale di Michael scrivendo sull’estensione (vocale) che ha raggiunto nelle canzoni in "Off The Wall".

Thriller

Quello che mi piace di questo capitolo è che Joe ha prestato attenzione sull’etica del lavoro incredibile di Michael. Il lettore ne uscirà comprendendo come ha lavorato duramente per rendere questo album il più venduto di tutti i tempi. Ha lavorato mesi e mesi, giorno e notte, pianificando, creando, provando, registrando e perfezionando, solo per scoprire che alla fine "era un disastro", come disse Quincy Jones.
Si arriva alla delusione profonda di Michael e alla devastazione nel sentire che l'album non soddisfaceva le sue aspettative. Mi piace come Joe ha immortalato la scena di quel momento, i dettagli di Michael in lacrime, lo shock, il silenzio e la rabbia. Thriller è un meraviglioso esempio del perché non si dovrebbe mai rinunciare. Nonostante la sua delusione, Michael tornò a lavorare ... e a guardare il risultato che ha prodotto, è un vero e proprio testamento alla sua grandezza come artista.

Bad

Un fatto interessante che ho imparato in questo capitolo è che la copertina dell'album per BAD in origine doveva essere una foto del viso di Michael ricoperto di pizzo nero. Ho visto quella foto molte volte e mi sono sempre chiesta da dove venisse, ora lo so. Joe spiega perché la casa discografica non la usò per l'album: "I dirigenti della Epic rimasero inorriditi, temendo che avrebbe rafforzato il suo "strano personaggio femminile".
La mia canzone preferita dell'album BAD è "Man In The Mirror." Mi piace la spiegazione di Joe della registrazione di Michael. "Ha iniziato procedendo per tentativi con il ritmo, le parole e il significato, modellandola e plasmandola intuitivamente." Sebbene il messaggio di "Man In The Mirror" è importante, Joe mi ha fatto capire che la magia del canto ha meno a che fare con il suo messaggio, ma più a che fare con l'interpretazione vocale di Michael e lui la spiega in modo eloquente.

Dangerous

Penso che Dangerous sia probabilmente il mio album preferito. Come dimostra Joe, questo era un periodo per Michael in cui passò alla musica più socialmente consapevole, producendo successi come "Keep The Faith", "Heal The World" e "Black or White." Quello che ho trovato interessante in questo capitolo, è che Joe ha riconosciuto il fatto che molti dei critici non sono stati in grado di criticare l'album oggettivamente perché le loro percezioni su Michael erano state negativamente influenzate a causa del "foraggio" di tutti i tabloid.

Eppure, ha illustrato magnificamente come i fans sono quelli che determinano il successo di un album, non i critici, sottolineando come "Dangerous" sia diventato l’album di maggior successo di Jackson a livello internazionale e il suo secondo maggior successo nel totale delle vendite in tutto il mondo, dietro solo a Thriller.

History

Una delle canzoni derivate da questo periodo di tempo è "Scream". Era una canzone che ha permesso a Michael di combattere contro il controllo intenso che aveva ricevuto negli anni scorsi. La canzone ha ricevuto critiche, naturalmente, perché come Joe ha sottolineato "i critici erano allineati e pronti a sparare." A causa delle accuse di molestie, Joe era stato accusato di descrivere accuratamente come Michael era stato disumanizzato agli occhi di alcune persone, influenzando le loro opinioni sulla sua musica.
Tuttavia, come Joe ha segnalato, "Scream" è salita al numero 5 della classifica Billboard. E’ stato il più alto debutto in 37 anni di storia della Billboard Hot 100. Quello che mi piace di questo libro è che Joe ha un modo di contraddire la critica, dimostrandolo con i fatti.
Bel lavoro Joe!
Oh! E la fotografia a pagina 185 è una delle miei preferite!

Blood On The Dance Floor

"Man in the music" contiene delle informazioni che la persona media non potrebbe conoscere. Per esempio, non sapevo che il cortometraggio di "Ghosts" fosse originariamente un video per promuovere “La famiglia Addams”. Ci sono piccole perle come questa in tutto il libro.

Invincibile

Invincibile contiene delle musica veramente bella, a mio parere alcune delle migliori di Michael, ma ancora una volta, Joe scrive di come i critici non erano in grado di essere obiettivi su di esso perché invece erano troppo concentrati a notare la sua eccentricità. Egli indica che una faida tra Michael Jackson e Tommy Mottola creò discordia nei rapporti causando lo stop della Sony nelle promozione dell’album. Di conseguenza, le vendite crollarono.
Tuttavia, egli ammette che Invincibile ha venduto oltre dieci milioni di copie. La sua attenzione per questo dettaglio dimostra che su quella base, nonostante i loro migliori sforzi (della Sony), i fan per Michael, si sono superati. Lo conferma evidenziando il fatto che " Invincibile è stato votato il "miglior album del decennio" dai lettori di Billboard.com ".

Gli ultimi anni

Joe scrive in modot dettagliato riguardo “This Is It”, la serie di concerti che Michael stava progettando di fare prima di morire, ma quello che ho amato di più su questo capitolo, è che egli ha rivelato un progetto di Michael che era impegnato nella composizione di un album di musica classica. Evidentemente aveva già creato diversi pezzi e stava lavorando con un pluripremiato compositore di nome David Michael Frank.
Purtroppo il progetto non fu mai completato, ma ho l'eco dei commenti di Frank Dileo che Joe ha incluso nel libro sull'argomento, "Spero che un giorno la sua famiglia decida di registrare questa musica come un omaggio e mostrare al mondo la profondità della sua arte."

Varie

Oltre alle cose che ho evidenziato, c'è molto di più che mi piace di questo libro, come ad esempio le immagini che ha incluso. Molte delle pagine principali hanno immagini splendide di Michael. Rende il libro molto più coinvolgente. Mi fanno sorridere ogni volta che giro una pagina e vedo una foto di Michael. Se sei un fan “fanatico”, probabilmente sai che il numero 7 ha avuto un ruolo significativo nella vita di Michael. Ho notato che Joe ha preso informazioni su questo in diversi settori.

Dangerous dura 77 minuti.

History, è stato tagliato di 7 minuti perché aveva troppo materiale per l'album.

E Invincible dura 77 minuti.

Non poteva avere finito il libro in un modo migliore. Joe dipinge delle immagini nella nostra mente sulla condizione del pianeta con "Earth Song." Egli delinea come Michael stava progettando di indurre il suo pubblico al punto che non sono le macchine che stanno distruggendo il nostro mondo, ma la gente. Egli ci lascia con il ricordo di Michael che ci dice che il cambiamento del mondo inizia con noi.
“Man in the Music” raffigura perfettamente perchè Michael Jackson è il più grande intrattenitore del mondo. Lo consiglio vivamente.

www.tenthingsilove.com/2011/11/01/man-in-the-music-a-review/
Niki64.mjj
00sabato 5 novembre 2011 09:23
Re:
valmjj70, 22/10/2011 22.51:

grazie Niki per la traduzione della recensione! [SM=g27822]

tramite la newsletter MJ Truth Now, vengono segnalate altre due belle recensioni.. [SM=g27823]
(a me è piaciuta soprattutto la prima)

una di Lauren Trainor nel sito di Michael Jackson Tribute Portrait
mjtpmagazine.presspublisher.us/issue/facing-the-challenge/article/a-review-man-in-the-music-the-creative-life-and-work-of-michael-jackson-by-j...

e un'altra da un altro sito..
musicindustrynewswire.com/2011/10/01/min4491_090008.php




Traduzione della recensione di Lauren Trainor.

Finora, fra tutte le affermazioni sincere e i tributi, uno degli elogi più intimi e intensi provengono dall'amico di lunga data di Jackson e collega della Motown, Stevie Wonder. Wonder, ovviamente, non ha mai visto Jackson esibirsi; non ha mai assistito ai cambiamenti del suo aspetto, non ha mai visto i video musicali o i costumi o le maschere. Tuttavia, conosceva Jackson ad un livello molto più profondo di molti altri. Ha ascoltato la sua musica. Michael, diceva spesso, era un dono.

Alcuni mesi fa, mi è stata offerta l'occasione da Joe Vogel di recensire il suo nuovo libro: "The Man in the Music: La vita e il lavoro creativo di Michael Jackson". Ho subito accettato, perché sapevo che sarebbe stata la prima analisi approfondita sulla qualità artistica di Michael, la prima tappa importante per definire in modo chiaro chi era stato Michael e perché significava così tanto anche per molte persone. Michael ci disse che se avevamo bisogno di stare vicino a lui per ascoltare la sua musica, era perché avremmo trovato lì la sua anima e l'amore. Dopo il giugno del 2009, mi sono immersa nei suoni, nei testi e nelle emozioni di quella voce unica, ho trovato conforto in quell’esauriente prodotto finale, in mezzo alla tempesta di confusione e di sentimenti causati dalla profonda perdita.

Pensavo di conoscere la musica, ma ho scoperto che avevo semplicemente scremato la superficie dell'argomento da risposte comuni e da un'esperienza visiva che mi avevano accompagnato per tutta la vita. Joe ha prodotto uno studio sul lavoro di una vita di Michael che rivela strati complessi e dettagli di un maestro al lavoro, giocando e collaborando nell'ambiente dove era nato che lo apparteneva. Come Michael frequentemente supponeva, la sua musica era già presente nell'Universo, e lui non era che un canale attraverso il quale è giunto tra noi, da un altro luogo e l'essere umano che crede in questo dettaglio, riceve il suo perfetto dono d'amore in un mondo in attesa.

Diamo uno sguardo più da vicino a quale era lo scopo di Joe, l'ispirazione e l'obiettivo, come si è lanciato su quello che è diventato un lavoro di cinque anni di amore per il dettaglio, a valutare lealmente e ri-affermare la visione e il genio creativo di un artista. Egli spiega: "Volevo scrivere qualcosa di storicamente e criticamente rigoroso, ma affrontando l'argomento con meno cinismo e più curiosità. Cosa stava cercando Jackson nella folla? Che cosa illuminava il suo lavoro, cosa lo sfidava, lo provocava, lo esprimeva? Come faceva? E che tipo di risposta (e) sperava di suscitare? "

Nella prefazione del libro, Joe descrive le numerose fonti di riferimento che gli hanno permesso di delineare la meticolosa attenzione per il dettaglio riversato in ogni canzone, in ogni album, dall'inizio con "Off the Wall", fino a "Invincible". Nelle parole di Joe, "Nella creazione di questo libro, ho viaggiato nel profondo di questa anima colma di lavoro. Ogni rivisitazione, rivelava nuove ed eccitanti scoperte. La mia speranza è che "Man in the Music" ispirerà una simile esperienza ad altri, fungendo come una porta nel mondo creativo di uno degli artisti più eccezionali del secolo passato ".

Libertà e liberazione, senza confini tra razza, sesso, nazionalità o cultura, mescolati con una fantasia illimitata, spinta dal talento, e sostenuta dai migliori collaboratori selezionati con cura, ha prodotto alcune delle musiche più grandi e amate del 20° secolo. Poiché è importante capire il contesto delle forze politiche, sociali e culturali presenti al momento di ogni rilascio, Joe riporta molti di noi indietro (nel tempo) e ci informa di altri aspetti caratteristici di ogni epoca. Come Michael si è evoluto personalmente e professionalmente, arriviamo a comprendere l'impatto e gli effetti di ciò che stava avvenendo nel mondo intorno a lui. Ho particolarmente apprezzato queste descrizioni, perché ho potuto ancora una volta sentire, e vedere nella mia immaginazione ogni decennio e le mie stesse influenze proprio durante quei tempi.

Nell'estate del 1979, ero ancora al college e ricordo la disco mania, ma è "Dont stop till you get enough", che mi innesca una memoria uditiva di danza e di quei minuti di autentica gioia diffusi dalla macchina, o da piccole radio portatili. Era una reazione primordiale ad una musica e ad una voce che era nuova e meravigliosa. Joe ci porta a quel momento e in quel luogo, e scopre la ricercata perfezione che Michael raggiunse in questa canzone, e nel resto di quell'album. Ancora molto giovane e visibilmente allegro, viveva del suo talento e il ragazzo carino era diventato un bellissimo giovane, e lo amavamo. Joe ci porta all'interno del processo di una abilità musicale, come Michael e Quincy Jones hanno cambiato il futuro della musica. Mi ritrovai ad ascoltare ancora una volta "Off the Wall" con un'attenzione nuova, cercando di ascoltare e di identificare suoni diversi, livelli e significati mai apprezzati prima.

Pubblicato nel 1982, "Thriller" innesca ricordi nitidi del "Motown 25" e l'impatto della performance di Michael. Anche dalla TV, è difficile descrivere la magia di quel momento, in quei pochi minuti, per la prima volta dai tempi dei Beatles, eravamo entusiasti e stupiti del suo successo. Inoltre, "Beat It" e "The Girl Is Mine", attraversano la mia mente, nel contesto di quel periodo. Un rivoluzionario e l'altro con un entusiasmo familiare, come McCartney lo era stato negli ultimi venti anni. I miei bambini cantavano insieme ad altri, Michael ci ha accompagnava in tutto il mondo.

Ogni canzone custodisce, come approfondisce Joe nella interpretazione musicale, la composizione e la mentalità dell'artista, come descritto dai suoi colleghi. "Billie Jean" onora le radio di quel giorno, e doveva essere ascoltata ad alto volume, veramente alto, perché nientemeno lo richiedeva la sua impronta. Joe ci guida ancora una volta, con dettagliate perle di informazioni e di riflessioni di tecnici del suono, produttori e colleghi cantautori. Bruce Swedien, era ormai parte integrante della squadra di Michael, ed è responsabile di gran parte dell'identità musicale di ogni brano di "Thriller." Michael iniziava il nuovo decennio come un brillante, nuovo Principe del Pop, ed in 3-4 anni, si trasformò in un brillante "tsunami" culturale e musicale dai tempi dei Beatles. "Thriller" si è aggiudicato nel 1984 la maggior parte dei suoi 8 Grammy, affermandolo come il salvatore di MTV, e identificandolo come forza di cambiamento nella coscienza sociale e nella tolleranza razziale attraverso il potere della sua musica e della sua danza.

Nel 1987, si erano formate delle nuvole di tempesta sulla carriera di Michael. Joe affronta con tatto i pregiudizi dei media basandosi sul percepito, sull'eccentricità personale. I critici musicali sono elegantemente rimproverati per la valutazione superficiale e ingiusta, dopo l'uscita di "Bad", le loro critiche sono dirette principalmente all' artista piuttosto che alla sua arte. Attraverso il suo libro, Joe contrasta liberamente le varie impressioni dei critici, quelle eque e quelle focalizzate sulle questioni estranee che non avevano nulla a che fare con la gioia di "The Way You Make Me Feel" o il potente messaggio di "Man in The Mirror" dove è meravigliosamente descritto in approfondite sbirciate nel cuore e nella mente di Michael, la sua coscienza sociale in evoluzione, ampliando la consapevolezza della sua posizione unica per portare un cambiamento. Ogni traccia di "Bad" è discussa a lungo, e permette di comprendere ancora una volta nella mente inquieta del creatore che, con l'aiuto dei suoi amici e coetanei, ci ha fatto sentire giovani, potenti e ispirati.

Il critico Christopher Sunami, scrive di "Smooth Criminal" : "In tutto ciò Michael scivola, muovendosi a volte all'unisono, a volte in contrappunto e, talvolta, in una complessa relazione con gli altri ballerini ... la prestazione di Michael è volubile, mutevole istante per istante attraverso un vocabolario di movimenti che altri interpreti potrebbero passare anni a sviluppare e perfezionare. ... Non è tanto ballare la musica come avrebbe fatto una persona normale. Piuttosto, la sua danza galleggia al di sopra della musica, in una progressione vertiginosa di virtuosismo tecnologico. "Per questo scrittore, il cortometraggio è semplicemente sensualità fluida emanata da un uomo che balla con una grazia senza pari e con una originalità ... geniale!

Riguardo a "Dangerous", pubblicato nel 1991, Joe afferma: "A turno, grintoso, ossessivo e trascendente, non solo è diventato album più socialmente consapevole del cantante fino ad oggi, ma anche la sua rivelazione più personale...Una odissea musicale abbagliante, "Dangerous" è la "Songs in the Key of Life" (Album di Stevie Wonder del 1976, ndt) di Michael Jackson : il lavoro di un artista che coinvolge il mondo intorno a lui e dentro di lui, come mai prima d'ora". Joe abilmente guida i nostri ricordi indietro nel tempo ai giorni dei Guns N 'Roses, U2, REM, Madonna e Nirvana. Egli descrive l'essenza creativa che affluisce in studio amalgamandosi con il talento di Bill Bottrell, Brad Buxer e Matt Forger, insieme a Teddy Riley, e Bruce Swedien. Buxer ha detto di Michael, "Spesso, diceva, 'Brad, percepisco un suono che mi fa molto male.'" Joe aggiunge che "Michael semplicemente sentiva la musica in ogni cosa".

Tra "Bad" e l'uscita di "Dangerous", Michael aveva acquistato la sua nuova casa, Neverland. Aveva trovato conforto, ed era rinvigorito dalla pace e dalla solitudine di quel luogo, e sviluppò ulteriormente il suo amore per la lettura e per libri. Joe descrive splendidamente cosa significava Neverland per Michael, quello che gli ha offerto, e di come ha creato il proprio mondo e come cominciò ad abbracciare una spiritualità universale con una visione più globale del mondo. "Isolato a Neverland, Jackson, ora 31enne, si sentì libero di esplorare le regioni della sua identità, la visione del mondo, uno scopo che non aveva mai avuto prima. Quando non stava creando, stava leggendo voracemente tutto : dai versi di Emerson (filosofo, scrittore, poeta e saggista statunitense, ndt) e di Wordsworth (poeta inglese ritenuto uno dei fondatori del romanticismo, ndt), alle biografie di Michelangelo e di Beethoven, dalla psicologia di Freud e di Jung, alla poesia dei Maestri Sufi (la biblioteca personale di Jackson ha raggiunto oltre 20.000 libri, tra cui numerose prime edizioni dei suoi classici preferiti). "Dancing the Dream è stato concepito durante questo periodo. Il suo consigliere spirituale di quel periodo, Deepak Chopra, ha commentato la "sensazione di Dio" che Michael portava nella sue esibizioni. Joe spiega: "...un trascendente," stato di estasi ", che dissolve le posizioni dure, le barriere e le ideologie, e riconosce invece l'unità di esistenza ..."

E'una lettura avvincente quando Joe parla di "Dancing the Dream", così come il suo meraviglioso sguardo all'arte e all'interpretazione della copertina di "Dangerous". "Passando nel centro della cover c'è una traccia, il che suggerisce che seguendola , si potrebbe andare oltre la maschera ed entrare nel mondo creativo e nell'anima di Michael Jackson. La maschera, in altre parole, è solo la superficie; nella sua musica, non solo si scopre la sua "essenza", ma anche l'obiettivo stesso del suo lavoro, che è di aumentare la vita e l'energia nel mondo attraverso i ritmi, le melodie, e le parole delle sue canzoni. "

E la musica? "You Will Be There", "Who is it", "Remember the Time", "Keep The Faith" ... alcuni giorni dopo che Michael era morto, ero in viaggio con dei ragazzi giovani e bambini di tre anni, abbiamo alzato il volume, aperto i finestrini, e abbiamo cantato forte e a lungo i nostri ricordi di Michael. "Black or White" ha riportato insieme al nostro piccolo gruppo, l'eredità di Michael nel futuro, da come il bambino più piccolo rideva e batteva le mani. E credo che, fosse esattamente ciò che a Michael sarebbe piaciuto.

Alla fine del 1995, Michael ha pubblicato "History : Past Present and Future Book 1". Joe inizia la sua recensione riconoscendo che: "History" è l'album più personale di Michael Jackson. Dalla rabbia appassionata di "Scream", alla vulnerabilità sofferente di "Childhood", il disco è stato, nelle parole di Jackson ", un libro musicale." E comprendeva tutte le emozioni turbolente e le lotte degli anni precedenti: era il suo diario, la sua tela, la sua confutazione ".

Joe descrive sinteticamente la risposta critica a "History" e il clamore sulle decisioni di promozione per il nuovo album. Ancora più importante, egli parla in modo approfondito delle esperienze dolorose di Michael a partire dal 1993, e come tale esperienza lo colpì così profondamente. Come sempre, Michael ha espresso la sua delusione e il dolore attraverso la sua arte. La responsabilità sociale, culturale e individuale, così come il potere crudele dei media, sono evidenziate nei testi di "They dont' care about us", "Scream" e "Earth Song." L'indignazione personale e la rabbia chiusi in "DS", allo stesso tempo " You are not alone" e " Stranger in Moscow" parlano di alienazione straziante, un appello per la comprensione e un sostegno emotivo al matrimonio di Michael con Lisa Marie Presley e la felicità che ha vissuto, servita come un equilibrio ponderato contro tutte le negatività di quegli anni, come "Scream" scelta come brano di debutto dell'album, e i ricordi di Janet sull’umorismo che quel lavoro aveva trasmesso. Attraverso le parole di Joe, incontriamo un uomo che ha sperimentato l'umiliazione, l'ingiustizia e l'inganno su un palcoscenico globale. La creatività e l'amore divennero la sua salvezza. Resoconti dettagliati abbondano nel raccontare di come questo è stato tradotto in studio.

In "Come Together", la visione della splendida interpretazione di Michael, mi ha fatto girare la testa. E’ stato detto che la recitazione di Michael in Moonwalker, era un omaggio a Lennon e un regalo a suo figlio, Sean.

Come ci dice Joe, " Jackson percepiva sotto vari aspetti John Lennon come un’anima gemella: qualcuno che non riusciva a inserirsi nella società tradizionale, ma il cui genio rimaneva in quanto molto anticonvenzionale. È giusto allora che Jackson scelse "Come Together", una canzone famosa che sfida tutte le convenzioni, e abbraccia apertamente la libertà dalle costrizioni del linguaggio, dell'autorità e dell'ideologia ".

Fu solo dopo la morte di Michael che ho conosciuto il suo meraviglioso cortometraggio, "Ghost". Ancora oggi, continua a sorprendere ed a incantare, anche se ciò che sta sotto la danza gloriosa e la storia fantasiosa, scritto con Stephen King, si trova quello che Joe spiega come: "La sua migliore risposta alla percezione pubblica su di lui come una combinazione fra lo spettacolo, il malvagio, e lo strano. Se "Childhood" è, come Jackson ha dichiarato una volta, la sua canzone più personale, "Is it Scary" è il contrappunto necessario. "Il rilascio di "Ghost" corrispondeva con l'album di Michael "Blood on the Dance Floor ", insieme alla tormentosa "Morphine " e uno dei miei favoriti," It Is Scary". Forse "Morphine" in questo momento tiene “in ostaggio” il cuore, a causa degli eventi attuali. Joe racconta:"ma "Morphine", fa capire meglio come un esperimento, sia musicalmente che liricamente, rappresenti l'esperienza della sofferenza fisica e psicologica e la sua liberazione temporanea (letteralmente più sotto forma di antidolorifici narcotizzanti come il Demerol e la morfina, Jackson aveva avuto dipendenza da entrambi, a intervalli, dall'inizio degli anni Novanta). Questa esperienza è inoltre brillantemente trasmessa sotto forma di canzone: circa a metà traccia, il ritmo, stridendo, si abbassa, rappresentando simbolicamente l'effetto pacificante del farmaco. "Rilassati, questo non ti farà del male", canta Jackson con un tono rassicurante dal punto di vista del farmaco e/o medico.

Letteralmente oltre al farmaco, è desiderio persistente di Jackson di sfuggire al dolore, alla solitudine, alla confusione, e alla pressione implacabile. In questo breve interludio, Michael esprime magnificamente il calmante, seducente, ma che lo libera temporaneamente dalla realtà. C'è un senso di supplica, di disperazione, prima del picco finale improvviso, e l'ascoltatore viene sbattuto di nuovo nel duro mondo di accuse e di angoscia. "

L’ultimo album in studio di Michael, "Invincible", è uscito nell'ottobre del 2001. Molti nuovi collaboratori, oltre a Teddy Riley sono stati, in diversi momenti, coinvolti nella creazione di "Invincible", insieme a Rodney Jerkins. Joe cita Rodney, "Lui era un super vocal", ricorda Jerkins. "Si metteva a disposizione. Sto parlando dai piatti di ottone (percussioni) a tutto il resto. La qualità del suono era così importante per lui. Guardava tutto sotto un microscopio, come, "La frequenza media è eccessiva: era molto tecnico. Diceva sempre, “la melodia è sovrana” era veramente concentrato sulla melodia ".

Joe discute con accuratezza la lunga creazione nell'anno di "Invincible", le “forze” che hanno intercettato i piani della sua promozione inclusi gli eventi dell'11 settembre, e il conflitto tra Micheal e il capo della Sony dell’epoca. Mancando di interpretazioni visive di Michael attraverso un cortometraggio diverso da "You Rock My World", e senza un tour di supporto, "Invincible", in ultima analisi, ha venduto oltre 10 milioni di copie. Si tratta di un bellissimo, commovente, album di guarigione infuso con un maturo genio musicale, l'uomo creativo che è elegantemente descritto dall'autore. Gli adorati figli e la gioia della paternità e della famiglia, insieme con il desiderio sempre presente e la necessità di creare, suscitano la guarigione e una rinascente fiducia in Michael che è evidente nei brani come "Unbreakable", "Butterfly" e "You are my life. "

Alcuni mesi fa, ho cercato di esprimere per iscritto ciò che la canzone "Don't Walk Away" mi provoca nel profondo, nello spazio emotivo interno. Ascoltandola di nuovo, penso che è veramente semplice sentire il tono, in ogni sillaba in ogni nota e in ogni lirica che Michael canta, è semplicemente perfetto. Nostalgia, tristezza, speranza e rimpianto, tutto avvolto in una bella melodia che contiene quello che Michael ha promesso ... la sua anima nella sua musica.

L'ultimo capitolo approfondisce gli ultimi anni di Michel. Come Joe descrive: "Dietro le quinte, tuttavia, un Jackson ancora compulsivamente creativo e irrequieto, ha detto "Ebony", era impegnato come sempre. Infatti, negli anni dopo il processo del 2005, ha scritto e registrato decine di nuove canzoni. Alcuni di queste sono stati fatte con partner creativi di lunga data come Brad Buxer e Michael Prince; altre con amici come Eddie Cascio, e alcune con artisti e produttori contemporanei come Will.i.am, Neff-U, Ne-Yo, RedOne e Akon. Il nuovo album in studio si diceva essere il più forte che mai: era la sua dimostrazione che egli non aveva perso la magia creativa. Nei suoi ultimi anni, avrebbe anche iniziato a lavorare su un album classico con il compositore David Michael Frank, e avviato i preparativi per il suo notevole concerto/spettacolo, This Is It, una cinquantina di spettacoli eseguiti all' Arena O2 di Londra, che potevano essere la più grande rentrèe nella storia della musica popolare ".

Joe parla dei progetti di Michael, della preparazione e totale immersione in "This is it" e di cosa voleva comunicare al mondo. La morte di Michael e la scossa di assestamento, è amorevolmente descritta nella cerimonia di commemorazione del 7 luglio del 2009.

Le parole di Joe riguardanti il buon amico e mentore di Michael, Stevie Wonder, citato all'inizio di questa recensione, sembrano particolarmente toccanti a causa dell'esperienza unica di Stevie con Michael. Senza gli stimoli circostanti che il resto del mondo esperto, il suo senso primario nell’ascoltare senza dubbio amplificato e personalizzato delle doti musicali di Michael. L’immissione diretta dei suoni e sentimenti radicati nella musica potrebbe essere andato direttamente al cuore di Stevie.

Al memoriale di Michael, Joe parla dell'elogio di Stevie per il suo amico:

"Questo è un momento che avrei voluto non vivere abbastanza per vederlo arrivare ", dice. "Nel medley che ne seguì, una combinazione appassionata di" Never dreamed you’d leave in summer "e "They won’t Go When I Go” Wonder permette alla musica contemporanea di recuperare, di piangere, e di testimoniare. "Non mentire più agli amici/che desiderano finali tragici", ha cantato nella canzone quest'ultimo, ad un pubblico in silenzioso ascolto. E’ stato una profonda anima gospel che ha evocato in modo molto intenso, un personale dolore viscerale. Era una canzone sulla perdita di un amico, non di un'icona. "

Grazie, Joe, per questo libro meraviglioso e il tuo duro lavoro in questi tanti anni. Grazie per aver portato Michael al mondo come lui veramente sarà sempre ... "The Man in the Music".


andrea.1991
00sabato 5 novembre 2011 09:24
fantastico! ma questo libro arriverà in Italia tradotto??
4everMJJ
00sabato 5 novembre 2011 11:19
La recensione di Linda Higgins è veramente stupenda, mi ha emozionata! La unisco al topic del libro e la segnalo al primo post insieme alle altre recensioni che hai tradotto, grazie collega traduttora! [SM=x47938]

Penso sia ora di dedicarmi alla lettura di questo libro, finalmente, a giudicare dalle recensioni e dalle opinioni che leggo in giro ne vale proprio la pena, finalmente un libro che parla del Michael Jackson artista [SM=g27836] (questa mi sa che l'avevo già detta [SM=g27828] )

Ora aggiorno il primo post [SM=g27822]

@andrea.1991: per ora non si parla di un'edizione in altre lingue purtroppo...

soleluna74
00sabato 5 novembre 2011 11:22
lo sapevoooooooo!!!!!!!!!!!!!
4everMJJ
00sabato 5 novembre 2011 11:44
Allora, ho aggiornato il primo post con tutti i link delle interviste a Vogel, dei suoi articoli e delle recensioni, tutti rigorosamente tradotti in italiano! Se ho saltato qualcosa fatemelo sapere e se vi fosse sfuggito di leggerne qualcuno fatelo, ne vale davvero la pena! [SM=g27811]


JIre
00sabato 5 novembre 2011 14:52
Ho iniziato in questi giorni la lettura... bellissimo in tutti i sensi, come è fatto, le foto... e soprattutto quello che c'è scritto. Davvero un ottimo lavoro, nonostante quello che si dica e creda.

[SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963]
Victoryfan
00sabato 5 novembre 2011 15:31
Re:
JIre, 05/11/2011 14.52:

Ho iniziato in questi giorni la lettura... bellissimo in tutti i sensi, come è fatto, le foto... e soprattutto quello che c'è scritto. Davvero un ottimo lavoro, nonostante quello che si dica e creda.

[SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963]




Ringraziamo...JB....e i suoi colpi di genio...(in forma di mail) [SM=x47979] [SM=x47979]
Niki64.mjj
00sabato 5 novembre 2011 15:56
Grazie a Cristiana per la segnalazione.

Traduzione della recensione del reverendo Barbara Kaufmann

Mi sentivo come un archeologo dilettante che indossando il mio iconico cappello di Harrison Ford, arrivavo per uno scavo avventuroso in una moderna “valle dei re”. Joe Vogel è una guida nello scovare “meraviglie” all'interno di una tomba più moderna, ma che sono tutte sepolte sotto le sabbie mobili delle opinioni e delle caricature dei tabloid. Egli rivela un tesoro in quel paesaggio in precedenza desertico, rivelando una fonte di informazioni in questo lavoro originale, esaminando in definitiva l’eredità musicale di Michael Jackson.

Io non sapevo di (avere) questa sorprendente sete di conoscenza per la comprensione della confusione di un uomo disorientato che era sia una figura iconica che uno scultore di storia contemporanea, fino a quando sono stata appagata da Joe Vogel. La storia di Michael Jackson, mai un mistero, rimane irrisolta e irrisolta per molti. Questo libro è la risposta a quella domanda che la contemporaneità aveva chiesto e che non poteva comprendere: "Chi era quest'uomo, chi era questo Michael Jackson?" "Man in the Music" risponde forse in modo implicito, ma con interrogativo urgente.

Analogamente a Tutankhamon, questo "scavo" in bella vista del tesoro nascosto nel panorama dei diritti d’autore della musica, rivela ironicamente dei paralleli con un'altra maschera storica di un altro periodo, con un altro re ragazzo. In modo anche ironico, "smaschera" il genio di Michael Jackson. Il lungo periodo arido si conclude con lo scavo di una biblioteca musicale ricca e opulenta. Questo finora non ha rivelato intrighi e tesori sepolti, e la mente rimane perplessa e vacilla. Joe Vogel mette alle spalle la nostra ingenuità, come uno zaino, alza le spalle e poi con un lungo cammino progressivo, come una vera guida turistica e storica, ci porta ben oltre la soglia di questo tesoro.

Rispolverando strati e strati di equivoci e di ipotesi sull’uomo del mistero, Michael Jackson, Vogel osa rivelare il brillante ragazzo e poi il re, il re indiscusso di un genere musicale. Egli ci aiuta a togliere le ragnatele di indifferenza e di ipotesi per scoprire il vero tesoro sotto le descrizioni di "icona" e di "re del pop".

Chiunque legga questo serio lavoro accademico, “Man in the Music”, sarà difficile vedere Michael Jackson sempre nello stesso modo, e ancora più difficile congedarlo come un semplice "cantante pop" o "intrattenitore", come gran parte del mondo ha fatto prima. Jackson una volta disse "Ho cercato di legare la mia musica alla mia anima", e Joe Vogel ci mostra, in questo tomo epico, proprio come ha esattamente fatto questo. Vogel rivela l'anima dell'anima di Michael Jackson.

Questa non è solo una semplice biografia o una storia tessuta nel capitalizzare o celebrare un uomo “del suo tempo”. Questo è un libro per tutti i tempi, che racconta una storia avvincente di un genio e di come non solo (il tempo) gli appartenesse ma di come indirizzava l’uomo. Non c'è dubbio che il lettore, esausta e sazio dal duro lavoro di Michael Jackson e dall'equivalenza con Vogel, ne uscirà con una visione molto diversa della musica e dell'uomo del ventesimo secolo e anche, forse, del mondo.

Questo è un lavoro che prevedibilmente rappresenterà tutti i tempi, fornendo alla vista dello studioso, maturo e vivace, la musica e l'inventiva dell'artista che ha avuto un impatto sulla cultura come nessun altro. Vogel parla al genio che ci informa dell’impressionante prodotto finale che ha lasciato dietro di sé da icona della canzone e da ballerino del XX secolo.

Niente è banale o forzato in “Man in the Music”. La profondità di questo lavoro stordisce così come l'etica del lavoro e il genio di un uomo che non è stato riconosciuto nella sua vita. E' un mito antico e la vecchia storia di come un genio è proprio davanti ai nostri occhi mentre siamo così distratti dalle nostre proiezioni, che perdiamo di vista il dono che aveva ricevuto per migliorare i tempi in cui era nato e che aveva condiviso.

Vogel ci mostra non solo come Jackson stupisce e confonde, ma come vede il mondo afflitto e di esso come necessita di una ricostruzione, mentre supplica il mondo della cultura a risolvere il problema. Jackson incoraggia, si arrabbia, è sarcastico e ironico. Invece di prendere in giro l'emotività di Jackson e la sua musica come altri in passato, Vogel lo esamina e ci mostra come abbracciarlo. Le contraddizioni dell'uomo e della musica sono nella posizione più prominente in questo lavoro, non è glissato o evitato a favore di diversivi o speculazioni della sua vita personale.

Siamo presi in un viaggio intimo attraverso l'arte e la profondità nella mente dell'artista. Veniamo a sapere della sua abilità nella musicalità, il pathos che lo permea, l'intuizione che vi accede, e il talento che lo trasmette. Abbiamo sentito da coloro che hanno lavorato con Jackson, che cosa pensavano e il risultato di ciò che hanno imparato. Noi comprendiamo l'uomo migliore attraverso il processo della musica che gli appartiene e al mondo. Amato e pianto in tutto il mondo, intravediamo le ragioni di questo per il suo status di icona.

Questa non è la prospettiva di un tabloid o di un fan, anche se è ovvio che Vogel ammira il lavoro di Jackson; questo volume è accuratamente studiato e riflessivo, e a quanto pare, è la storia di un artista nella sua arte. La stessa arte è messa in vetrina e si muove oltre il semplice volto di Jackson e la sua musica, e ce la consegna più consapevole che esaurita, all'anima di ciascuno. Impariamo che la musica classica ha permeato gran parte dell'arte di Jackson e relegandolo alla definizione di "artista pop" non affronta il prodotto finale e la consapevolezza che la voce di Jackson era veramente uno strumento in grado di essere non solo una intera orchestra, ma un intero pianeta.

Sentiamo parlare dai contemporanei e dai collaboratori di Jackson, del rispetto che hanno per l'intensità e per l'apice del suo talento di musicista e di artista. Viaggiamo attraverso il suo libro con uno sguardo retrospettivo a dove e come il suo dono, nelle cronache della storia della musica e nei periodi dove Jackson è cresciuto, descrive le vite e i periodi nei quali tutti noi siamo cresciuti o potremmo essere ancora in crescita.

Vogel amplia la nostra prospettiva e il nostro mondo con questo sguardo più che rapido e nel cercare all'interno del mondo dell'arte di Jackson e quel mondo dove lui e la sua musica vi risiedeva, il mondo è stato informato e il mondo è cambiato. Mostrandoci l'artista "che possiamo avere perso" Joe ci costringe a guardare non solo a Jackson in un modo nuovo, ma al mondo stesso, e in ultima analisi a noi stessi, nel luogo in cui noi e il " Man in the Mirror " viviamo. Questo itinerario è un viaggio e una ricerca profonda; non sono sicura che nessuno di noi dovrebbe mancare a questa scoperta.

www.paymichaelforward.com/?page_id=65
tiziamj
00sabato 5 novembre 2011 15:56
Ho letto le recensioni, molto belle. Peccato che Michael non possa leggerle, penso sarebbe contento di vedere come la sua arte è stata capita.

Per quanto riguarda il libro, se lo trovo in libreria dovrò limitarmi a guardare le foto [SM=x47962] , perchè anch'io non conosco l'inglese.
Speriamo che prima o poi esca una traduzione in italiano [SM=g27828].

Grazie a Cristiana e Niki per gli aggiornamenti. [SM=x47938]
4everMJJ
00sabato 5 novembre 2011 16:42
Re: Re:
Victoryfan, 05/11/2011 15.31:




Ringraziamo...JB....e i suoi colpi di genio...(in forma di mail) [SM=x47979] [SM=x47979]




Sempre sia lodato JB! [SM=x47963]

Ire, son contenta che ti stia piacendo, io inizierò lunedì la full immersion (anche per problemi logistici, visto che non ho dietro il libro [SM=g27828] )

Grazie Niki [SM=g27838] , anche la recensione della Kaufmann è davvero bella!

JIre
00sabato 5 novembre 2011 17:48
Re: Re:
Victoryfan, 05/11/2011 15.31:




Ringraziamo...JB....e i suoi colpi di genio...(in forma di mail) [SM=x47979] [SM=x47979]




Questo sempre e comunque... [SM=x47983]

Inchini infiniti!
mimma58
00sabato 5 novembre 2011 18:00
Re: Re: Re:
JIre, 05/11/2011 17.48:




Questo sempre e comunque... [SM=x47983]

Inchini infiniti!


Mi associo agli inchini... [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47981]

FLY67.
00sabato 5 novembre 2011 18:17
Fantastico JV, finalmente una persona competente che scrive di Mike e della sua musica!

Cristiana, possiamo sperare in una traduzione come è stato con il Taraborelli?

E' stato un gran regalo per tutti noi, come lo è ogni cosa che fai per Mike.
GRAZIE INFINITE!
Antonella-60
00sabato 5 novembre 2011 22:18

Anch'io sono lieta di offrire il mio piccolo contributo con la traduzione della recensione al libro Man In The Music scritta da uno dei "nostri" giornalisti preferiti ovvero Charles Thomson.


www.paymichaelforward.com/?page_id=65


"Così tanto la critica (in particolare su Jackson) è stata riduttiva e accondiscendente", scrive Joe Vogel nell'introduzione al Man In The Music: La vita e il lavoro creativo di Michael Jackson. "Volevo scrivere qualcosa di storicamente e criticamente rigoroso, ma affrontare l'argomento con meno cinismo e più curiosità."

Più di sei anni fa, nel 2005 durante il circo mediatico del processo contro Michael Jackson per molestie, Joe Vogel decise di scrivere la guida più esauriente sulla musica della stella. Con l'obiettivo di corrispondere la "profondità, l'ampiezza e la completezza" di Ian MacDonald in Revolution in the Head: The Beatles Records and the Sixties, Vogel trascorso anni immerso nel suo soggetto.

Ha letto ogni intervista che Jackson ha concesso tra il 1977 e la sua morte. Ha perlustrato interi giornali e gli archivi delle riviste. Ha anche intervistato un certo numero di collaboratori di Jackson, molti dei quali parlano nel libro di Vogel per la prima volta sulle loro collaborazioni creative con il Re del Pop.

Il risultato è senza dubbio il testo più completo mai pubblicato e approfondito riguardo la musica di Michael Jackson. Prendendo ciascuno dei sette album di Jackson solista adulto e tratteggiando il loro percorso dal concepimento fino al rilascio, per poi analizzare il loro contenuto track-by-track, Vogel scompone il lavoro del cantante con una cura quasi forense per i dettagli. Tale è stata la profondità della sua ricerca che ha già pubblicato un secondo libro interamente dedicato ad una singola traccia, Earth Song: Dentro l'Opus Magnum di Michael Jackson.

Per i fan di Jackson il fascino del libro sarà duplice. Oltre ad essere pieno di intelligente e approfondita analisi della produzione di Jackson, Man In The Music ha il richiamo visuale di un libro in edizione di lusso, una consistente, ricca e lucida copertina rigida con immagini a colori. Mentre il libro avrebbe potuto essere denso, una intelligente impaginazione rende questo testo ricco di informazioni anche accessibile e facilmente percorribile.

I dettagli meticolosamente ricercati emergono spesso e velocemente, ma l'umorismo tagliente di Vogel dà al libro una ulteriore 'leggibilità'. Dopo aver narrato la produzione di ogni album, Vogel analizza la loro accoglenza della critica e i fan adoreranno la sua demolizione ironica delle molte recensioni ingiuste scritte sul lavoro di Jackson, in particolare durante l'ultima parte della sua carriera.

Poichè il personaggio mediatico di Jackson era andato fuori controllo durante la fine degli anni 1980, dice Vogel, "i preconcetti su Michael oggetto dei tabloid hanno impedito (ai critici) di ascoltare con obiettività." Infatti, alcune delle critiche rivolte al lavoro di Jackson sono state abissalmente stupide. In un passaggio particolarmente divertente, Vogel prende Jon Pareles del New York Times, che ha fatto riferimento al quarto album solista di Jackson, del 1991 Dangerous, come il suo 'album meno sicuri' e disse che Jackson aveva 'escluso di tentare la sorte'.

Nel libro Vogel offre una risposta devastante: "Pareles, però, non riesce a fornire una spiegazione convincente per come un album di 77 minuti pop con tutti nuovi produttori e collaboratori, con montaggio di suoni all'avanguardia, socialmente consapevole e personale rivelando testi e musica che vanno dal R&B al rock, hip-hop al gospel, al soul ed alla musica classica (tra cui un preludio orchestrale da Nona Sinfonia di Beethoven), si qualifica come insicuro e prudente."

Nel maggio 2011 ho letto una copia preliminare di Man In The Music ed ho intervistato brevemente Joe Vogel su Talk Radio Blog. Durante la nostra chiacchierata gli ho chiesto se temeva una reazione da parte della critica che lui aveva messo in discussione. "Ho proprio parlato con mia moglie su questo argomento," (ha detto) ridendo. "Ho detto, sai, alcune di queste entità recensiranno il mio libro e andranno a vedere il modo in cui ho demolito alcuni dei loro giudizi. Ci può essere qualche reazione da questo, ma il punto è questo: Io realmente sento con forza che un sacco di critici non hanno valutato il lavoro di Michael Jackson onestamente e non lo hanno valutato in modo equo.

"Per cui quando ho impiegato cinque o sei anni per passare proprio attraverso il suo lavoro - e non solo io personalmente, ma per parlare con le persone che hanno lavorato su queste canzoni e di parlare con persone esperte nel loro campo - io conosco il valore del suo lavoro e questo è cospicuo.

"... Chi crede che Michael stesse operando al pari di, Usher e Justin Timberlake - è come se paragonasse Mozart a Boyz II Men o qualcosa del genere. E 'completamente diverso ... Justin Timberlake [è] un buon artista pop. E' grande. Ma non è neanche lontanamente vicino a ciò che Michael Jackson stava facendo. E'semplicemente una categoria completamente diversa".

Per la recensione di Jon Pareles del 1991 che ha affermato che Jackson non ha rischiato per l'album Dangerous, Vogel mi ha detto, era "assurda per la superficialità. Qui Michael è andato completamente fuori da quello che stava facendo prima. Ogni album prima che era stato prodotto da Quincy Jones. Lui ha sperimentato nuovi generi. Ha sperimentato il classico, con il gospel, con l'hip-hop, sai, ad un livello che non ha mai avuto prima. Lui ha preso tutti i tipi di rischi per l'album Dangerous.

"Allora ti chiedi perché ... Se forse era soltanto che questa gente voleva realizzare le loro recensioni in modo rapido e così non hanno avuto il tempo di prestare attenzione a ciò che realmente stava accadendo. Oppure, se ci fosse solo, una specie di, pregiudizio che era radicato nella mente delle persone. Oppure è solo meraviglia, sai, se gli uomini proprio non erano all'altezza del compito. Voglio dire, so che forse suona come arroganza o altro, ma chiedetevi solo se le persone non sono state all'altezza del compito di valutare realmente onestamente e criticamente il lavoro di Michael in un modo equo. Ma non nel senso che dovete pensare che tutto quello che facesse era ottimo, ma semplicemente in modo equo ".

Se ci sarà una reazione da parte dei critici musicali arrabbiati resta ancora da vedere, ma Man ​​In The Music ha già attirato le proprie critiche ingiuste. Il Kirkus Reviews, (è un sito di critica letteraria www.kirkusreviews.com/) l'autoproclamatosi "i critici più duri del mondo libro," ha sbattuto il lavoro di Vogel in una valutazione anonima, che descrive il libro come "un tentativo di offrire una prospettiva critica sulla musica che l'autore ama acriticamente."

L'anonimo recensore apparentemente credendosi come esperto di musica ed al contempo un letterato, deride Vogel nell'effettuare la seguente affermazione: "Off the Wall ha fatto per il R&B quello che Pet Sounds dei Beach Boys ha fatto per il rock".

Off The Wall, prima che il successo di Thriller lo eclissasse, è stato l'album più venduto di un artista nero nella storia della musica. E 'stato accreditato per aver rivitalizzato la musica disco, è spesso citato come uno dei più grandi album di tutti i tempi e molti critici lo considerano l'opera più coesa di Jackson. Tuttavia, il recensore di Kirkus ha sorprendentemente sottolineato con questa dichiarazione la prova che la prospettiva di Vogel è 'difficile da seguire.' Tali critiche dicono molto di più sui loro autori di quanto non facciano circa lavoro di Vogel. Fanno semplicemente riflettere sullo snobbismo con cui Jackson è ancora percepito, e incarnano proprio l'atteggiamento elitario cui Vogel ha lanciato la sfida.

Inoltre, le accuse che Vogel ama il lavoro di Jackson acriticamente sono ingiuste. Mentre il suo lavoro tende a concentrarsi maggiormente sia sugli aspetti positivi che quelli negativi, c'è un'argomentazione forte da fare che lui sta semplicemente ristabilendo l'equilibrio, dato il modo assurdo in cui il lavoro di Jackson è stato spesso criticato in precedenza. Inoltre, egli certamente non guarda il lavoro di Jackson come impeccabile. Egli descrive Invincible del 2001, per esempio, come "un album afflitto da polemiche, aspettative non realizzate e delusioni," - una mossa audace, dato che alcuni dei fan di Jackson sono noti per il rilascio di minacce di morte per meno di questo.

Alcuni fan hanno preso la questione dell'inclusione, per quanto breve, di un album postumo di Michael, che molti ritengono contiene diversi brani con finta voce di Jackson. Altri che hanno studiato per anni Jackson potrebbero scoprire che hanno già letto molti degli articoli storici e delle interviste cui Vogel attinge e che desiderano che egli avesse inserito di più delle sue interviste nuove di zecca con i collaboratori del cantante. Ma forse c'è un altro libro in essere; lo scorporo (spin-off) Earth Song di Vogel ha già mostrato che l'argomento è lungi dall'essere esaurito.

In ogni caso, tali sottigliezze sono di secondaria importanza. Mentre i fan più accaniti forse troveranno qualche sorpresa tra le sue copertine, Man In The Music è accattivante e raccoglie per la prima volta un patrimonio di informazioni provenienti da centinaia di fonti eterogenee e spesso oscure. Per i meno ardenti o forse anche per l'ascoltatore di Jackson più cinico, questo libro sarà una rivelazione.

chiara64
00sabato 5 novembre 2011 22:24
Molto belle le recensioni.Grazie per le traduzioni. Speriamo possa uscire anche in italiano.
tagea
00sabato 5 novembre 2011 22:37
Re:
chiara64, 05/11/2011 22.24:

Molto belle le recensioni.Grazie per le traduzioni. Speriamo possa uscire anche in italiano.




Quoto che faccio prima! Se proprio non dovesse uscire il libro in italiano confido in qualche anima pia! [SM=x47979]
4everMJJ
00domenica 6 novembre 2011 11:10
Grazie Antonella! Ho aggiunto la recensione di Thomson al primo post [SM=g27811]

E quindi il Thomson ha già trovato una critica che etichetta il libro come "un tentativo di offrire una prospettiva critica sulla musica che l'autore ama acriticamente"... beh, leggeremo e valuteremo...

Mi ha colpita la critica di Pareles a Dangerous, ma d'altra parte a lui piace Thriller [SM=g27828] mjj.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8685923

emanuelaz
00domenica 6 novembre 2011 12:06
Re:
FLY67., 05/11/2011 18.17:

Fantastico JV, finalmente una persona competente che scrive di Mike e della sua musica!

Cristiana, possiamo sperare in una traduzione come è stato con il Taraborelli?

E' stato un gran regalo per tutti noi, come lo è ogni cosa che fai per Mike.
GRAZIE INFINITE!




[SM=g27822]

[SM=g27821]
Niki64.mjj
00mercoledì 9 novembre 2011 21:21
Re:
valmjj70, 22/10/2011 22.51:

grazie Niki per la traduzione della recensione! [SM=g27822]

tramite la newsletter MJ Truth Now, vengono segnalate altre due belle recensioni.. [SM=g27823]
(a me è piaciuta soprattutto la prima)

una di Lauren Trainor nel sito di Michael Jackson Tribute Portrait
mjtpmagazine.presspublisher.us/issue/facing-the-challenge/article/a-review-man-in-the-music-the-creative-life-and-work-of-michael-jackson-by-j...

e un'altra da un altro sito..
musicindustrynewswire.com/2011/10/01/min4491_090008.php




Traduzione della recensione di John Scott G.

Dal suo abile stile di scrittura al suo impegno nell'intervistare quasi ogni possibile fonte coinvolta con il testo, c'è molto di piacevole nel nuovo libro di Joseph Vogel sul Re del Pop.
Infatti, considerando la scarsa qualità di altri che hanno già prodotto in quantità su questo argomento, penso che molte persone saranno piacevolmente sorprese da "Man in the Music: La vita e il lavoro creativo di Michael Jackson" Forse la cosa migliore che posso dire è che, dopo un immersione nel libro, si può solo scoprire che è più di un riassunto dei suoi capitoli.
Si può leggere questo libro in due modi diversi. Il metodo principale e più comune, sarebbe quello di immergersi (nel libro); si può semplicemente leggere dalla prima all'ultima pagina, come un romanzo pieno dei più grandi personaggi che si rivelano essere le persone coinvolte a lavorare con uno dei giganti dell'intrattenimento. Ma c'è un altro utilizzo del libro: puoi "assaggiarlo" più e più volte per verificare che cosa è stato coinvolto nelle decisioni innovative fatte alla base della creazioni di alcune delle canzoni preferite e di maggior successo al mondo.

L’intrattenimento oppure "opera di riferimento"
Questo volume potrebbe essere troppo vivace e divertente per essere considerato un'opera di riferimento (un'opera di riferimento è un compendio di informazioni, di solito di un tipo specifico, raccolti in un libro per facilità di riferimento, cioè l'informazione è destinata ad essere trovata rapidamente quando necessario, piuttosto che leggere il libro dall'inizio alla fine, ndt). Lo stile di scrittura utilizzato in queste opere è informativo. A parte tale riserva, il libro è prezioso su entrambi i livelli ed è utile come verifica dell’intenso desiderio del soggetto di produrre musica come arte, e la volontà che esisteva al tempo stesso, di raggiungere il successo commerciale.
Leggendo questo libro, potrete provare un forte sentimento "sei proprio lì, nella stanza con queste persone". Vogel qui ha raggiunto una raffinata combinazione; per esempio, da un lato non c'è un giornalismo investigativo, dall'altro poi c'è una tradizione orale trascritta. Il risultato si sente come di fatto un compendio conciso, di emozione, di opinione e di prospettiva.
Dopo aver scritto di politica nei suoi primi due libri, "Free Speech 101" e "Il Movimento di Obama," Vogel potrebbe apparire in apparenza come una scelta insolita nell’affrontare il tema di Michael Jackson. Come si è visto, la sua capacità di tessere una miriade sottili di avvenimenti in una prospettiva personale è estremamente efficace, il suo talento nel fare vedere e sentire le sue reazioni in una connessione emotiva con la musica pop di Jackson, rende questo libro ancora più di un successo.

Il Processo Creativo
Non ho bisogno di parlare del caso Michael Jackson come artista, come cantautore o come icona, Vogel fornisce un sacco di esempi di come MJ ha influito sui cambiamenti musicali e culturali nella seconda parte del secolo scorso e all'inizio di questo. Più volte, ci sono episodi in cui Vogel ci pone, con sottigliezza, all'interno del momento, in modo da poter far percepire cosa e come fosse l’esperienza del processo creativo. "Man in the Music" mette in mostra il tentativo di Vogel di collocare in ogni parte, la musa di Jackson in una prospettiva storica. (Si prega di notare come ho evitato di usare la parola "spirito del tempo" in questo paragrafo.)

Ogni cosa al suo posto
Sette degli otto capitoli sono organizzati intorno ai soli album di Jackson, e le storie sono spesso rivelatrici di come Vogel metta in evidenza episodi che non sono al centro dell’attenzione neanche per gli appassionati di Jackson. Per esempio, egli osserva che il travolgente successo degli album successivi, eclissò a volte i risultati della prima opera personale di Jackson, "Off the Wall", quando ancora imperversava nei club e nelle radio nel corso del 1981 ed era allora l’album più venduto nella storia di un artista di colore.
Un'altra parte interessante è la descrizione di Vogel del pre-release ufficiale nell’ascolto di "Thriller". (Era) lontano il momento del trionfo atteso da tutti, "Era un disastro", ha dichiarato Quincy Jones. Il primo singolo era stato rilasciato, la campagna per la promozione era pronta, il pubblico (e la casa discografica) lo chiedevano a gran voce, e loro stavano naufragando. Fu solo con una dedizione intensa e con perseveranza, che i brani sono stati ri-mescolati nella perfezione sonora che conosciamo oggi.
Tuttavia, una volta che "Thriller" raggiunse il successo, la discussione non era più su come Jackson fosse diventato di “nicchia” nel R&B o nella dance. Con le colossali vendite di quel disco, la musica popolare si era trasformata. Questo non era solo per le gloriose performance e per le indelebili composizioni, ma anche per il "The A-Team", come era conosciuto: oltre allo stesso MJ, c’erano Quincy Jones, Rod Temperton, Bruce Swedien e Matt Forger.

La tecnologia al servizio dell’arte
Nella creazione della tappa importante che è stato l'album "Thriller", il team è stato utilizzato poi nell’avanguardia della tecnologia di registrazione: su 24 tracce analogiche. Ma le hanno usate in un modo diverso e migliore di quanto chiunque avesse mai fatto prima. Le canzoni per "Thriller" erano ben oltre 24 tracce, così hanno sincronizzato molteplici gruppi di 24 tracce, le quali nelle “Liner Notes” (libretto, ndt) dell'album sono state chiamate il “processo di registrazione Acusonic”. (Inserisco a grandi linee per una maggiore comprensione, una vecchia spiegazione di Bruce Swedien che ho trovato, relativo a questo processo: "La frase è essenzialmente una combinazione delle parole 'Accurate' e 'Sonic'. Accurate è riferita all'accuratezza delle vere immagini del suono stereofonico, 'Sonic' fa riferimento al fatto che è il suono che stiamo cercando di caratterizzare. Più specificamente, il "processo di registrazione ACUSONIC" descrive il modo in cui io (Swedien) lavoro il digitial e le multitracce analogiche con la macchina timecode SMPTE per generare un numero virtualmente illimitato di tracce di registrazione,ndt.
Il risultato è stato un concentrato di complessità del suono che ha spinto molti dell'industria discografica a cercare di emulare. Come Vogel riferisce:.. Dopo "Off the Wall" e "Thriller", quando gli altri del settore hanno sentito l'incredibile ricchezza e la vivacità degli album di Michael Jackson, hanno cercato di imitare questo tessuto musicale semplicemente “ammucchiando” le parti. "C'è stato un malinteso", dice Forger, "del tipo 'Oh, se suono la stessa parte di chitarra sei volte lo renderà più forte e più ricco'." Invece, il risultato era spesso molliccio e prodotto in eccesso. "Non abbiamo usato tutte quelle tracce solo per registrare ripetutamente", dice Forger. "Le abbiamo usate in modo che Quincy potesse suonare insieme i diversi tipi di livelli molto strategicamente, in modo che i tessuti musicali che sono stati creati, avessero questa vivacità e intensità".

In un'altra sezione del libro, Vogel mette in prospettiva il balzo in avanti che è stato raggiunto dal “The A-Team”, non solo in termini di manipolazione della tecnologia, ma dell'applicazione creativa di questa tecnologia: Si è spesso detto che gruppi come i Beach Boys ei Beatles sono stati i primi ad usare lo studio come uno strumento. "Quello che abbiamo fatto su 'Thriller'", dice Forger ", era l'estensione di questo. Siamo stati in grado di deformare la tecnologia e di allargarla a tal punto che siamo stati capaci di adattare la tecnologia a quello che Michael o Quincy in modo creativo, volevano raggiungere. "Per Jackson, come per i Beatles, la tecnologia di studio, ha sempre seguito l’esempio della musica.

Musica sconosciuta
A causa della completezza della ricerca di Vogel, c'è una grande quantità di scenari che sono stati messi in chiaro nel libro. Alcuni dei punti più intriganti riguardano il numero delle registrazioni fatte da Jackson. Oltre le 100 canzoni sarebbero state plasmate al fine di trovare poi quelle che compaiono nell’album. Come Matt Forger indica, "Con Michael, non smettevi mai di creare. Non era un artista che diceva, “Oh, ho un album in arrivo, è meglio che inizi a scrivere canzoni ”Le canzoni fluivano da lui continuamente."
Ovviamente, esiste una grande quantità di materiale inedito. Per esempio, "State of Shock", una “Top Ten” di Jackson in un duetto con Mick Jagger, c'è anche una demo con Jackson e Freddie Mercury. Ci sono più di 25 titoli di canzoni inedite elencate nel libro, spesso con descrizioni interessanti di scrittori, di produttori e di artisti.

Dettagli
La prosa di Vogel prosegue costantemente ed è interessante da un punto all'altro, catturandoci con opinioni, sorprendendoci da una conclusione all’altra. In alcune parti, ti puoi trovare che ti giri la testa dalle implicazioni sociali, politiche, artistiche e culturali emergenti dalla musica di Jackson, dai film, e dai passi di danza. Senza richiamare tanto l'attenzione su se stessa, la scrittura di Vogel è silenziosamente “incendiaria” e spesso piuttosto deliziosamente "sovversiva".
Egli cita anche tutti coloro che apparentemente sono stati coinvolti con il fenomeno che è stato Michael Jackson, da Michael Eric Dyson a Greil Marcus, da Jon Pareles a WEB Du Bois, e da Stevie Wonder a TV Guide.
La conclusione del libro arriva troppo velocemente, ma mi sembra che la sintesi più interessante si verifichi effettivamente allo stato iniziale del lavoro, durante la discussione di Vogel sull'album "HIStory":.. "Le persone si sono affrettate a schernire, a deridere, oppure a offrire consigli. Eppure ben pochi potevano immaginare come fosse in realtà la sua vita: la solitudine, gli abusi, lo sfruttamento, e le aspettative costanti nei primi anni, lavorando tutto il giorno in studio, mentre gli altri bambini giocavano nel parco al di là della strada, non essendo in grado di lasciare la casa senza essere malmenato da quando aveva dieci anni, nascosto in uno stanzino buio a causa della vergogna e la paura di essere visto dai fan con l'acne e di essere emarginato, la presenza incombente di un padre violento che avrebbe potuto urlargli o colpirlo per qualsiasi imperfezione avesse percepito. . . mentre ci sono molti strati dell'enigma che è Michael Jackson, il trauma della sua infanzia "perduta" e da dove tutto comincia. Il resto della sua vita, in un certo senso, era un continuo tentativo di recupero".







4everMJJ
00mercoledì 9 novembre 2011 22:30
Azz collega, tummel'hai postata a sorpresa! [SM=g27828]

Ho appena visto il nome Swedien e la cosa me gusta assai, me la leggo con la dovuta calma [SM=g27822]

AntonellaP85
00venerdì 11 novembre 2011 15:04
Lo staff è felicissimo di potervi dare questa notizia: stamattina mi è arrivata personalmente un'email dalla casa editrice Arcana in cui mi hanno detto che la versione italiana del libro di Vogel uscirà per loro a maggio - giugno prossimi!!!!! [SM=g27811] [SM=x47918] [SM=x47932] Scommetto che Cris, Niki e company si sentono molto sollevate.... [SM=x47979] [SM=x47979]
Victoryfan
00venerdì 11 novembre 2011 15:17
Re:
AntonellaP85, 11/11/2011 15.04:

Lo staff è felicissimo di potervi dare questa notizia: stamattina mi è arrivata personalmente un'email dalla casa editrice Arcana in cui mi hanno detto che la versione italiana del libro di Vogle uscirà per loro a maggio - giugno prossimi!!!!! [SM=g27811] [SM=x47918] [SM=x47932] Scommetto che Cris, Niki e company si sentono molto sollevate.... [SM=x47979] [SM=x47979]




Finalmente una buona notizia in tutta questa desolazione...Grazie! [SM=g27823]





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