NEW YORK - Mariah l’ha scovata al ristorante: ha ascoltato la sua voce grazie ad una cassetta che lei, cameriera, gli ha fatto recapitare. Jennifer l’ha scorta in un film piuttosto scadente, Money Train ; su Shakira, invece, aveva già messo gli occhi addosso quando era una tredicenne in Colombia. Lui è Thomas D. Mottola, il presidente della Sony Music ed è considerato, soprattutto, l’ingegnere delle star, colui che seduto a tavolino decide i destini di artisti sconosciuti e rampanti. Meglio se sono donne. Ed è così appassionato del proprio lavoro, che spesso le sue creature se le sposa. E’ successo con Mariah Carey, poi abbandonata; e si è ripetuto due anni fa con Thalia, attricetta di telenovelas che vide per caso alla tv. Ora la 30enne messicana è star in ascesa del pop latino. PASSIONE - Ma come si costruisce una star a tavolino? Intanto il talento: non è indispensabile. Almeno secondo il signor Mottola: «Quando si scopre un nuovo artista si deve valutare soprattutto la passione e la capacità di soffrire. Personaggi come Jennifer Lopez o Shakira oltre che brave, sono disposte a grandi sacrifici».
Niente è lasciato la caso. Esemplare il caso di Jennifer Lopez. Nata e cresciuta nel Bronx, Jennifer ha dovuto attendere il film Selena per scoprire la fama autentica. Ma a quel punto il signor Mottola era già salito a bordo della sua carriera. E lo aveva fatto progettando un album, quello d’esordio, dal titolo: «On the Six». Ovvero sulla linea del treno numero 6, a New York, quella usata da latinos e neri che arrivano dal Bronx. Un trionfo di vendite. Così Jennifer diventa J.Lo, un’icona: Mottola e la Sony pianificano tutto. Lo stesso Mottola favorì la relazione con il rapper Puff Daddy (cui fece pure un contratto), perché l’immagine «streetgirl» funzionava.
FILOSOFIA - Così Mottola illustra la sua filosofia: «Oggi gli artisti arrivano a noi dagli ambienti più disparati. E’ indispensabile costruire una sorta di pacchetto per imporre l’immagine dei nostri talenti a più livelli. La pirateria e la concorrenza sfavoriscono i cantanti che cantano soltanto. Siamo obbligati ad avere grande intuito. Senza un po’ di fiuto, non esisterebbero Shakira e Jennifer Lopez».
Rivelata grazie all’aiuto di Emilio Estefan (marito di Gloria), Shakira ha sfondato a livello planetario il giorno cui Mottola ha chiesto a Emilio di farle imparare l’inglese. I mitologi raccontano invece che Mariah Carey sarebbe stata scaricata dalla Sony (e da Mottola) dopo aver fatto sostituire tutte le lampadine con omologhe ma di colore rosa nell’albergo in cui risiedeva.
RISCATTO - Mottola è discusso anche per fatti di cronaca. Avrebbe appena pagato un milione di dollari per il rilascio delle sorelle della moglie Thalia, rapite in Messico. Mentre negoziava il riscatto chiudeva un contratto a molti zeri con la Pepsi. Il tutto per avere gli artisti Sony promossi durante i tour e i passaggi pubblicitari su radio e tv: «Una forma eccitante di sinergia - afferma Mottola -, l’unico modo per potersi imporre a livello mondiale, come prova Shakira che, appunto, la Pepsi sostiene».
Secondo Michael Jackson che di Mottola era socio, il presidente della Sony è un demone razzista e un manipolatore di tutta l’industria. Mariah, Jennifer, Thalia, ma anche Celine Dion e Whitney Houston, non la pensano così.
fonte corriere della sera