BAD JOURNAL : CAPITOLO XXXXII I PROMISE YOU, I PROMISE TO
Credetemi, é con vera commozione che posto l'ultimo capitolo di questa prima parte del BJ..se quella bambina, che scriveva una stora ogni sera su quel diario blu, avesse saputo che un giorno, tantissime persone avrebbero letto dei suoi sogni, le sarebbe scoppiato il cuore dall'emozione..beh, quella bambina vi ringrazia, perché avete partecipato al suo entusiasmo, condiviso le sue emozioni..grazie infinite, non do per scontato che la mia sia una bella storia, non do per scontato che vi piaccia..apprezzo tutto il vostro affetto e il tempo che mi avete dedicato..é un regalo bellissimo..spero di non deludervi..GRAZIE
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Foxy
Settembre 1994, S.Francisco..sulla via dei Piers..
Anche se era solo settembre, faceva freddo...Francesca correva lungo la via dei Piers, il vento del mare le gelava la faccia, il sole la scaldava quel tanto da permetterle di uscire così presto per allenarsi...il cielo di San Francisco era bellissimo, ma sempre serio e semi uggioso, come una minaccia, non era diventata ancora la sua città, ma era il suo rifugio, e tanto le bastava per viverci.
Il cellulare le vibrò sul cuore, non poteva smettere di correre, aveva il battito troppo alto, ma poteva essere Joe che la chiamava per una sostituzione, così lo prese, il numero era privato, continuò a correre ignorando la chiamata...20 minuti dopo, camminata veloce, era in fase di recupero, si fermò a fare stretching vicino ad una panchina, si piegò con la testa all’ingiù, il telefono le cadde dalla tasca del piumino sul selciato, lo raccolse, le ricominciò a squillare in mano, ancora a testa in giù rispose rispose seccata
Foxy “ Pronto?”
Dall’altra parte silenzio
Foxy “ Ehi, prontoo?!”
Attaccò, pensò che non c’era abbastanza campo, rimise il telefono in tasca, ricominciò ad allungarsi, squillò di nuovo, si tirò su di scatto
Foxy “ Ma chi é?!!”
MIchael “ Francesca, sono io..”
Le mancò l’ossigeno, vide buio, le ginocchia le cedettero e cadde a terra, svenuta, dei passanti la soccorsero subito, si riprese dopo poco, l’aiutarono ad alzarsi, si decise a prendere un caffè latte al carretto del caffè, la chiamata era persa.
Troppi pensieri le si affollavano nella testa... era veramente la sua voce? E cosa aveva sentito? Lei che sveniva come una scema? Il telefono si era chiuso cadendo, non doveva aver sentito niente, ma restava il fatto che forse non l’avrebbe richiamata, poteva sembrare che lei avesse attaccato apposta. Guardò lo schermo buio, non sapeva se sperare che richiamasse o no, se avesse richiamato, lo avrebbe fatto...ora..
Foxy “ Pronto?”
Mike “ Francesca...”
Foxy “ Si..”
Attese incredula
Mike “ Ciao..”
Foxy “ Ciao..”
Mike “ Ti disturbo?”
Foxy “ No..”
Mike “ Non vuoi parlare con me?”
Foxy “ Stiamo parlando..mi é caduto il telefono prima, facevo jogging..”
Mike “ Ah..okay..”
Foxy “ Volevi dirmi qualcosa?”
Mike “ Come stai?”
Foxy “ Ho visto periodi più felici, ma tutto sommato..non mi posso lamentare.. e tu, come stai Michael?”
Mike “ Bene...grazie..”
Lui sentiva il rumore dell’esterno, sperava lei fosse da qualche parte a Los Angeles
Mike “ Dove sei?”
Lei rise
Foxy “ Vuoi farmi perdere tempo Mike?”
Mike “ Voglio vederti..”
Foxy “ Io no...io non vorrei vederti mai più..”
Mike “ Mi dispiace che tu sia così piena di rancore..”
Foxy aveva immaginato quella telefonata migliaia di volte, aveva immaginato se stessa trionfante che lo trattava con freddezza, e lui che la supplicava finalmente conscio di ciò che aveva perso... ma non era andata come desiderava, non aveva calcolato che tutta quell’attesa e l’assenza di contatto tra loro avrebbero scatenato la sua rabbia e la sua frustrazione, non aveva superato la loro separazione, non aveva smesso di amare suo marito.. e dopo andò anche peggio, perse la calma
Foxy “ Piena di rancore? Tu pensi che io sia piena di rancore? La rabbia é il mio pane, se mi alzo la mattina é grazie all’odio che mi divora..adesso ho reso l’idea..?!”
Mike “ Okay, okay, ho capito...ahm..penso comunque che sia ora che ci vediamo..dobbiamo chiarire molte cose, non possiamo continuare così in eterno...voglio sapere quali sono le tue intenzioni..”
Foxy “ Non voglio incontrarti..non ne posso parlare con il tuo avvocato?”
Mike “ Devi parlare con me..sei sposata con me...dobbiamo vederci..te lo chiedo per favore..”
Foxy “ Cosa dovrei fare?”
Mike “ Puoi venire qui, vedere i bambini..oppure, ci vediamo dove preferisci..”
Foxy “ Vengo io...vengo io da voi..”
Mike “ Ottimo..va bene..ahm..grazie..”
Foxy “ Non sto tornando a casa Mike..”
Mike “ Lo so..”
Foxy “ Non tentare di manipolarmi con i bambini..”
Mike “ Non lo farei mai..”
Foxy “ Non mi fido di te..”
Mike “ So anche questo..però..”
Foxy “ Cosa..”
Mike “ Almeno per quello che c’è stato..potresti, essere più gentile?”
Foxy “ Cosa c’è stato?”
Mike “ Sai cosa c’è stato tra noi...io sono convinto..io so..che..non é finita..”
Foxy “ Non torno con te Mike...”
Mike “ Voglio parlarne..”
Foxy “ Vuoi parlarne?!! E dov’eri 2 anni fa quando volevo parlarne io?! Non ti puoi svegliare una mattina e decidere che é tutto passato..io ho perso la mia famiglia...e tu sei stato a guardare..”
Mike “ Non pretendo..ma dobbiamo parlare..”
Foxy “ Non so se ho qualcosa da dire..”
Mike “ Puoi almeno ascoltarmi? Puoi farmi questo regalo? Se non mi ami te ne andrai come sei venuta..ma mi avrai dato l’occasione di parlarti..”
Foxy “ Lo faccio per i bambini..sono onesta..voglio vedere i bambini..”
Mike “ Io invece voglio vedere te..sono preoccupato per te...come vivi?”
Foxy “ Ti rendi conto di quanto sei in ritardo con questa telefonata?!!”
Mike “ Ho avuto anch’io i miei problemi..”
Foxy “ Si , lo so..”
Mike “ Ti chiedo scusa..”
Foxy tacque, sapeva che lui si scusava per tutto
Mike “ Ci sei?”
Foxy “ Vengo prima del week end..”
Mike “ Ti mando una macchina, sei a Los Angeles?”
Foxy “ No..vengo da sola, non so in che giorno..ho degli impegni qui..”
Mike “ Okay..”
Foxy “ Come stanno i ragazzi?”
Mike “ Bene..e male..ci manchi..”
Foxy “ Manco a te? Questa é bella.. non sono una minaccia per te..non ti porterò via i bambini, non ho abbastanza soldi..non posso farlo..non ti denuncerò, non ti chiederò i danni..non farò niente..sei più tranquillo Mike ?”
Mike “ Per favore, basta..mi fai male..”
Foxy “Io non ti chiedo scusa Mike..verrò, ma non so cosa ti aspetti..é finita tra noi..”
Mike “ Mi basta che vieni..”
Johnny che era in braccio a Mike fece un verso, Foxy lo sentì
Foxy “ E’ Johnny?!!”
Mike “ Si é lui..”
Foxy scoppiò in lacrime, si coprì la bocca con la mano che le tremava, per non farsi sentire, il piccolo Johnny continuava a sillabare con suo padre
Foxy “ Lo puoi baciare per me Mike?”
Lui sentì chiaramente che piangeva
Mike “ Ascolta..mi dispiace per tutto questo..non abbiamo sofferto già abbastanza?!”
Foxy singhiozzò
Foxy “ E Nii Amaà come sta? Ha cominciato a mettere i dentini..?”
Mike “ Ha le gengive infiammate..è questione di giorni..”
Foxy “ Stanno bene Mike? Crescono?..Mi mancano..”
Mike “ Torna qui e potrai stare con loro quanto vorrai..”
Foxy “ A patto che torno ad essere tua moglie..”
Mike “ Tu sei ancora mia moglie..devi solo tornare..”
Foxy “ E’ incredibile che mi chiedi una cosa del genere...”
Mike “ Te lo chiederò finché non accetti..te lo chiederò ancora...torna da noi..da me..”
Foxy si asciugò il naso con il dorso della mano
Mike “ Dimmi dove sei, vengo a prenderti subito, adesso...so che lo vuoi...”
Lei lo voleva
Foxy “ Detto io le regole...”
Mike “ Piccola..”
Foxy “ Non chiamarmi così! Non hai più nessun diritto di chiamarmi così!”
Lei era sconvolta, piangeva ancora
Mike “ Calmati..mi dispiace..non volevo farti piangere..torna..ti aspettiamo..”
Lei prese fiato,tentò di calmarsi
Foxy “ Sto bene...mi mancano i miei figli..torno per vederli..torno per chiudere questa storia..”
Mike “ Come vuoi..”
Foxy “ Ti saluto...”
Mike “Ciao piccola, ti aspetto..”
Lei chiuse il telefono, guardò il cielo, si asciugò le lacrime, la sua voce era così vicina..pensò che non si poteva permettere di farsi prendere dalla nostalgia, pensò che aveva ancora ben chiaro come lui l’avesse trattata, che le faceva ancora male il modo in cui lui l’aveva buttata fuori dalla loro vita, un modo brutale, l’aveva scacciata altrettanto facilmente di come l’aveva voluta, questo era il suo amore, non si fidava più di lui. Ma solo sentire la sua voce le aveva fatto desiderare fortissimamente di essere lì con loro, e la speranza era riaffiorata in un attimo, malgrado tutte le sofferenze e il dolore.
Buttò il bicchiere del caffè latte nel cestino e prese a camminare...sarebbe andata lì, sarebbe stata forte, avrebbe riabbracciato i suoi piccoli e avrebbe chiuso il suo matrimonio. Che importanza aveva se era ancora innamorata di lui? Era sempre stata innamorata di lui, anche quando ancora non lo conosceva,
avrebbe continuato a vivere in qualche modo. Il pensiero di tornare a casa la emozionava e la angosciava allo stesso tempo, il pensiero di rivederlo, da vicino, la turbava...pensò di essere attratta da lui, di desiderarlo fisicamente, il suo immaginario erotico era stato costruito su di lui, insieme a lui, pensò anche che non sarebbe stato grave finirci a letto per un ultima volta, non sarebbe stato strano...si tranquillizzò, anche se lui fosse riuscito a sedurla non significava che avrebbe riavuto il suo cuore.
Che donna forte, che guerriera, fu compiaciuta dei suoi pensieri...era pronta a tutto, non poteva accaderle niente di peggio di ciò che aveva già passato.