foreverdarling70, 07/07/2011 00.19:
L'idea di Michael Jackson...talmente grande da essere irragiungibile, sì sono d'accordo con te, del resto dall'età di 13 anni anni ho pensato a lui in questi termini: irragiungibile, un poco al di là della semplice natura umana, tanto che anche il fatto di vederlo fisicamente al concerto mi è sembrato totalmente irreale, come se non fosse possibile essere nello stesso luogo in cui era MJ, tanto che nessun attacco, per quanto spietato, sembrava potesse vincerlo. Per questo, come ho già scritto nel topic "Never can say goodbye, alla notizia della sua morte ho proprio pensato "Ma Michael Jackson non può morire".
Questa spersonalizzazione di Michael, questo non pensare più a lui come essere umano, il vederlo "non appartenente a questa terra" ha creato il mito, ma ha cancellato l'empatia nei suoi confronti, e, se è vero che "colui che si muoveva sul palco... non era umano...era la rappresentazione dei sogni di milioni di persone", è altrettanto vero che quello che scendeva dal palco era invece umanissimo, e,con questa fantastica proiezione da lui stesso creata, doveva farci continuamente i conti. Come giustamente ricordi tu, è il destino dei grandi: l'aura dell'artista eclissa l'uomo, come una fiamma troppo dirompente per poter essere domata, e probabilmente è anche il senso dell'articolo, però io, dopo aver adorato per una vita l'artista, mi sono ritrovata a piangere per la persona e non riesco più a pensare a lui come ad un "alieno" (nel senso più positivo del termine, ovviamente) e anche se sono convinta che, in fondo in fondo, MJ preferisce che si pensi a lui come ad un "alieno".
Guarda hai centrato in maniera meravigliosa tutto quello che volevo dire, e le sensazioni che mi ha dato leggere quell'articolo....
Io quando ho avuto il privilegio di guardare MJ saltare fuori da quella botola ho avuto la tua stessa impressione, ovvero che non fosse lui, oppure che non fosse umano.... a dire il vero la mia primissima impressione, lo ricordo benissimo come se fosse successo ieri, fu di sgomento avrei giurato che quello fosse un manichino....
per quanto riguarda l'empatia per la persona MJ, io l'ho sempre avuta, ma sul
Placoscenico MJ non era una persona, è li la linea netta di demarcazione tra un essere umano fragile e con i propri difetti come tutti noi (anzi forse con qualche difetto in piu rispetto a noi) e l'essere diverso e supremo che si muoveva sul palco, un essere diverso e supremo che, lo ripeto senza paura di essere attaccato, è il risultato di un mix incredibile di talento naturale e studi di settore......
perchè era lui la summa di tutto ciò che lo aveva preceduto, da Elvis a James Brown passando per Jackie Wilson e Fred Astaire..... summa evidentemente creata ad arte e confezionata da un talento sovraumano, che aveva reso la sua immagine un ologramma un videogioco.....
dunque se parliamo di MJ sul palcoscenico non possiamo parlare di un UOMO... e neppure di un artista ma dell'idea che il mondo aveva di quell'artista, e in questo l'articolo centra perfettamente i termini del problema, ma ora basta che sennò divento pesante.....
Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere