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Gli aneddoti dietro le foto di Michael...

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2013 16:42
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25/05/2011 00:38
 
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Re:
bubbl€$, 21/05/2011 00.23:

la foto della copertina di EARTH SONG non mi fa impazzire, ma la canzone.... la canzone!

è una pazzia! in senso buono! una cosa folle che può uscire solo alla mente di qualche genio, da uno scienziato pazzo della musica! come si fa a concepire un'opera monumentale come EARTH SONG! è inconcepibile per un comune mortale. è stupenda: il modo in cui procede la canzone, con un cantato dolce e sofferente iniziale e che con un crescendo eccezionale arriva all'esplosione finale gospel fenomenale! capolavoro! ma quanto cantanti POP hanno tentato canzoni così monumentali, EPICHE, ambiziose???



[SM=x47932]
e ci vogliamo mettere, oltre la passione che ci mette, pure la tonalità su cui va a cantare in fondo?
25/05/2011 01:54
 
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Re:
amomichael, 22/05/2011 22.38:

La foto col ragno non la posso vedere!!!! Mi terrorizza! Il suo bel viso con quella cosa schifosa sopra....no!!!!!

A me, invece, piace moltissimo. Michael è enigmatico.......


31/05/2011 10:44
 
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Complimentoni per il Topic, FANTASTICO!
Grazie 1000 CRI sei la meglio :)

Lucia
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Ecco altre foto con i relativi aneddoti [SM=g27822]





1988 (Svezia) - Nel 1988, Michael Jackson contattò l'allora 14enne star di "La mia vita a quattro zampe", Anton Glanzelius. Lui ricorda il giorno che hanno trascorso insieme a Liseberg, il parco divertimenti più grande della Scandinavia. Il parco fu chiuso al pubblico per la privacy di Jackson e dei suoi amici. Anton Glanzelius incontrò Michael Jackson per la prima volta quando aveva 13 anni. Jackson aveva visto il film "La mia vita a quattro zampe", diretto da Lasse Hallström e con Glanzelius come star principale, e gli era piaciuto così tanto che aveva invitato il ragazzo a casa sua a Neverland. Michael aveva visto il film due volte, la seconda volta con la madre. Il film era molto speciale per lui, ma Jackson non ha mai rivelato il perché o quello che il film significava per lui ad Anton.
Essendo un tredicenne cresciuto nel sud di Göteborg, non aveva idea di chi fosse Michael Jackson. "Sono corso a casa dei vicini e ho chiesto loro se avevano tutti i dischi di Michael Jackson. Volevo vedere che faccia avesse".
Anton arrivò a Neverland insieme a sua madre. Passarono un paio d'ore in compagnia di Jackson, ma non si conobbero così bene a quel tempo. Anton ricorda che Jackson fu molto gentile. Glanzelius spiega che probabilmente era troppo giovane per capire la grandezza della sua amicizia con la popstar. "Da bambini si ha una prospettiva diversa," dice. Anton Glanzelius descrive il suo amico come "molto generoso e umile". Sul palco era un artista che ha influenzato il mondo, in privato, era molto timido. "Era un ragazzo molto normale che ha vissuto una vita estrema fin dalle prime fasi".
Quando Jackson venne a Göteborg nel 1989, contattò Glanzelius. "E' stata un'esperienza così incredibile e divertente per un quattordicenne avere l'intero Liseberg per noi". Glanzelius ricorda che andarono sulle montagne russe "Loopen", l'attrazione preferita di Michael nel parco, una dozzina di volte. "Rideva sempre, ci siamo divertiti moltissimo".
Il direttore marketing del Liseberg, Pelle Johansson, aveva lavorato nel primo semestre dell'89 per portare Jackson al parco di divertimenti. Jackson stava per tenere un concerto ad Erikberg, Göteborg, ed i proprietari del Liseberg videro l'occasione di poter mettere il parco divertimenti sulla mappa. Fecero centinaia di telefonate e inviarono lettere a Jackson e al suo manager, ma erano ancora incerti se si sarebbe fatto vedere. "Non pensavamo che avrebbe funzionato davvero. L'enorme copertura mediatica gli rese difficile anche lasciare l'hotel e arrivare qui", ha detto Johansson.
Jackson arrivò con il suo amico Glanzelius e una compagnia di circa 100 persone. "Chiudemmo il parco e loro hanno potuto muoversi a loro piacimento nel parco, senza fotografi o giornalisti. L'unica cosa che abbiamo chiesto in cambio è stata l'impronta della sua mano". I tetti erano pieni di fotografi che cercavano di ottenere una foto del sorridente Jackson. La visita durò 3-4 ore. Jackson e Glanzelius guidarono anche i kart, cosa che piacque molto a MJ, dice Glanzelius al Göteborgsposten. "Lui scherzava e rideva e ci rincorrevamo cercando di acchiapparci. Era una persona talmente dolce, umile, cordiale e bella". Glanzelius ora è un produttore televisivo e non recita più.




Febbraio 1976 (Manila, Filippine) - Il secondo viaggio di Michael Jackson e i suoi fratelli nelle Filippine fu per un concerto di sei serate per San Valentino dal titolo "Love Jive". Queste foto sbiadite vennero scattate quando The Jacksons furono ospiti per la seconda volta nel seguitissimo show di mezzogiorno Student Canteen. Lo show era una gara di imitatori che cantavano come Michael Jackson e Michael stesso era il giudice e colui che premiava il vincitore.
A quanto pare, Michael sembrava molto a disagio all'idea di dover selezionare un vincitore e quando venne il momento, Michael sollevò le mani di entrambi i finalisti. (Non è una cosa molto da Michael? :))
Edddie Ilarde, il conduttore dello show descrive Michael come il più cordiale tra i fratelli. "Era proprio il più dolce. Michael mi disse: 'Ciao Ed! Questa è la nostra seconda volta nel tuo show ed è un onore essere invitati di nuovo'. Lui è stato gentile e cortese. Molto umile!" ha detto Eddie.
Come si può vedere lo studio era pieno zeppo quel giorno. I presentatori non avevano nemmeno lo spazio per allontanarsi dal set. Nel frattempo, c'era il pandemonio fuori mentre i fan aspettavano di intravedere Michael e i suoi fratelli.




1987 (Disneyland Anaheim) - Quando Robin Randol uscì dall'attrazione "Captain EO" a Disneyland, vide un uomo che indossava un cappotto foderato di pelliccia e un cappello a cilindro. Il Re del Pop recitava nel film. Suo padre insisteva che era Michael Jackson. "Non c'era nessuno intorno a lui, ma mio padre insisteva che era Michael Jackson," ha detto la Randol. "Io ricordo che non credevo fosse lui, dato che mi sembrava troppo una coincidenza imbattersi in lui proprio dopo aver visto lo show". Ha detto che il padre passò davanti a Jackson, che non era circondato dalla sicurezza, al momento, e scattò questa fotografia. La Randol ha detto che quando suo padre ha scattato la foto "Michael ha detto 'ciao' con la sua famosa voce sommessa".
"E' stato un momento che non dimenticherò mai", ha detto la Randol.




1984 - Quando Michael Jackson ha incontrato Michael Jackson: Michael Jackson era un ragazzo di 10 che consegnava giornali per Star 25 anni fa, quando incontrò l'altro Michael Jackson, la superstar. "Me lo ricordo ancora. E' stato un evento piuttosto forte. Incontrandolo ho avuto modo di vedere un lato diverso di lui. Era semplicemente un ragazzo davvero simpatico. Questo è quello che mi ricordo di lui, che era così gentile e paziente", ha detto Jackson, 35 anni, che insegna storia ed educazione civica all'Orillia District Collegiate Vocational Institute.
Da ragazzo, Jackson era costantemente preso in giro sul suo nome e sul "non essere il vero Michael Jackson". Era anche un grande fan del Re del Pop, che nel 1984 era nel bel mezzo del suo Victory Tour e al culmine della sua fama.
La madre di Jackson, Ann, scrisse ai promoter del tour Concert Productions International e chiese se potevano aiutare a soddisfare il desiderio di un giovane fan. Loro accettarono. In una notte fredda di ottobre, accompagnati dall'ex reporter di Star Joyce McKerrow, lo studente delle elementari e la sua mamma entrarono da una porta laterale all'Exhibition Stadium e furono portati in una stanza privata. Il cantante, pochi minuti prima che fosse pronto a salire sul palco, offrì a Jackson e sua madre alcuni succhi di frutta, firmò un autografo e fece del suo meglio per metterli a loro agio. Jackson ha ricordato che quando i media entrarono nella stanza per scattare foto dei due Jackson insieme, il cantante "ammutolì". "Ma quando se ne andarono, era tornato alla normalità," ha detto Jackson, ricordando come il cantante fosse pacato e un po' timido. Dopo poco il manager del cantante entrò, ricordando a Jackson di mettere il suo iconico guanto di paillettes, e il momento magico era finito. "Questa è la cosa triste, che Michael ha quell'immagine pubblica. Ma nella mia memoria... in quei 10 minuti, mi ha trattato davvero, davvero bene, mi fece sentire a mio agio e fece sentire a mio agio mia mamma. Questo è lui per me" ha detto Jackson. "Ho incontrato primi ministri... e non mi hanno mai fatto sentire così a mio agio", ha detto.




1987 (Tokyo, Giappone) - Nel bel mezzo di un tour mondiale, Michael Jackson rompe il silenzio e scrive questa lettera per i suoi critici. Michael si sedette alla sua scrivania nella sua stanza presso il Capitol Tokyu Hotel di Tokyo e scrisse questa lettera nel retro di una carta intestata dell'Hotel.

La lettera fu pubblicata su "People", questa è la traduzione:

“Come dice un vecchio proverbio indiano, non giudicare un uomo prima di aver camminato per due lune nei suoi mocassini. Gran parte delle persone non mi conoscono, è per questo che scrivono cose di cui la maggior parte non sono vere. Piango molto spesso perché mi ferisce e sono preoccupato per i bambini. Tutti i miei bambini in tutto il mondo, io vivo per loro. Se un uomo non potesse dire niente contro un personaggio tranne quello che può provare, la sua storia potrebbe non essere mai scritta. Gli animali non attaccano con malvagità, ma perché vogliono vivere, è lo stesso con chi critica, desiderano il nostro sangue, non il nostro dolore. Ma ci devo riuscire. Devo cercare la verità in tutte le cose. Devo resistere per il potere che mi è stato dato, per il mondo, per i bambini. Ma abbiate pietà perché sto sanguinando da tanto tempo. MJ.”




1995 - La scena nel video "You Are Not Alone" è basata sulla stampa d'arte popolare di Maxfield Parrish "Day Break".




Dicembre 1996 (Manila, Filippine) - Un incontro ravvicinato con Michael Jackson a Manila, di Gwen Cariño

Quando ero un'addetta alle pubbliche relazioni del Manila Hotel, fui designata a dirigere l’annuale festa natalizia degli orfani dove 300 bambini dei differenti orfanotrofi di Manila avrebbero avuto un giorno di divertimento e sorprese. Era uno dei più grandi progetti che avessi in programma e fu una sfida focalizzarsi sul lavoro il giorno prima del grande evento, sapendo che Michael Jackson alloggiava nell’hotel.
Due notti prima avevo avuto la fortuna di far parte del comitato di accoglienza nella lobby dell’hotel insieme al resto del personale delle PR e delle vendite e lo avevo visto entrare.
Il giorno prima, un tizio che sosteneva di essere un assistente di Michael Jackson della Mamarao Productions venne in ufficio. Non ricordo il suo nome, ma cercava la “persona incaricata” e diceva che il suo capo aveva letto l’annuncio sull’evento nei volantini di accoglienza che avevamo fatto circolare in tutte le stanze una settimana prima.
Michael voleva sapere come poteva essere d'aiuto. Il suo assistente andò su e giù dai piani alti all’ufficio del PR diverse volte dopo che gli avevamo dato i nostri suggerimenti.
Michael si offì di riempire 300 sacchi di cose buone e giocattoli, caramelle e cioccolata. Ma dopo essere arrivati a quasi 50 sponsor, era in realtà un problema per noi predisporre il tutto.

Così mi misi a pensare... come poteva il Re del Pop unirsi in maniera significativa all'evento? Non potevo farlo giocare con i bambini al palayok o al pabitin perché rischiava di essere assalito! E visto che l’evento annuale era davvero incentrato sul donare, presi coraggio e dissi al tizio della Mamarao che la cosa migliore a cui potessi pensare era che Michael fosse presente per aiutare a distribuire i sacchi, firmare autografi e posare con i bambini per delle foto.
“Wow, questo potrebbe non essere facile. Stai parlando di dare sacchi di doni a 300 bambini e posso immaginare la confusione. Vedremo. Ti farò sapere”, disse.

Arrivò la pausa pranzo e fu una delle più veloci che abbia fatto in vita mia. Solo alle 5 del pomeriggio l'assistente di Michael tornò e disse, “Michael è più che felice di fare qualsiasi cosa tu suggerisca. Come ci organizziamo domani?” Volevo urlare. Dovetti calmarmi e ricompormi mentre la Lizzie Maguire in me diceva “Torna alla realtà, ti devi concentrare”.

Ci accordammo che Michael sarebbe arrivato dopo i giochi, il programma musicale e gli snack, nell’ultima parte era in cui si davano i regali. La mia collega Annette Africano e il capo Dulce Agnir avevano richiesto ulteriore security nel giardino e nell’area del palco, visto che era dove avevamo deciso di distribuire I regali. Ci assicurammo che i bambini avrebbero formato una fila ordinata.

Infine arrivò il momento. Era il 7 dicembre 1996, ai Champagne Gardens. Fui sorpresa di vederlo camminare verso di noi, guidato dal suo assistente. Michael si presentò da me perché dovevo dargli le istruzioni.
“Ciao, come stai? Grazie per avermi fatto partecipare, so che sono in anticipo perché non volevo perdere il programma”.
Io risposi, “Stai scherzando? Grazie mille per esserti offerto! Ecco Michael, perché non ti siedi qui e guardi i numeri musicali prima che iniziamo a distribuire i regali? Dovrò modificare un pò il programma”.
Replicò, “Certo, qualsiasi cosa tu dica... (si fermò per guardare il mio nome sull’etichetta) Gwen!" Ero colpita da quanto fosse incredibilmente dolce e modesto. E nella mia mente dicevo: “O mio Dio, sta realmente accadendo!”

Fu straordinario come stette pazientemente seduto durante tutto il programma. Carol Banawa, allora una delle colonne dell’ANG TV, non poteva credere che MJ la stesse guardando esibirsi. Dopo la sua esibizione ebbe la sua firma sulla sua camicetta rossa.
Poi seguì un numero dance di Stefano Mori. Poi, i suoi coristi e ballerini salirono sul palco seguiti da alcuni bambini scelti dai differenti orfanotrofi che ballarono al ritmo di "Billie Jean". Oh, il sorriso sul viso di Michael era semplicemente straordinario.

Poi annunciammo che Michael avrebbe distribuito i regali sul palco. Gli spiegai che c’era un sacco di doni per i bambini più piccoli e un altro per quelli più grandi e lui annuì. Il brivido e l'emozione che diede a questi bambini fu incredibilmente commovente. Fu durante la distribuzione dei regali che potei dare uno sguardo a MJ non come un cantante, ma come una persona.

Era l’una del pomeriggio. Babbo Natale (David Endriga, un amico del collega PR Francis Capistrano) era con noi. Il caldo era soffocante ed ero preoccupata che Michael sentisse troppo caldo con i suoi tipici abito nero e cappello.
Chiesi: “Stai bene, Michael? Possiamo farti fare una pausa”.
Disse, “Sto bene, Gwen. Immagina come si sente Babbo Natale dentro il suo vestito rosso e la sua barba. Andrà tutto bene”.

Non lo sentii mai lamentarsi o dire una parola su quanto fosse caldo o quanto fosse lunga la fila. Aveva delle maniere squisite. Non chiese nemmeno da bere o un asciugamano per asciugarsi il sudore, ma uno del nostro staff del banchetto si accertò che avesse un bicchiere di succo d’arancia fresco.

Passò un’ora ed eravamo ancora a metà strada con la consegna dei regali quando notammo che il giardino si stava riempiendo. Improvvisamente, c’erano persone dei media, politici, dipendenti e ospiti dell’hotel, inclusi quelli di un matrimonio della vicina Champagne Room che avevano disertato gli sposi per dare un'occhiata al Re del Pop.

Dissi: “Oh, non doveva accadere, mi dispiace così tanto”.
“Va tutto bene, ce la faremo”, disse Michael, sorridendo. Quando finimmo di dare l’ultima borsa con i regali ad un orfano di 11 anni, si era formata una nuova fila di bambini e adulti. La guardia del corpo di Michael, Wayne, disse: “Possiamo andare ora”.
Michael replicò calmo, “Non possiamo andarcene quando ci sono ancora persone in fila. È Natale, amico”
Sentì il mio cuore battere più forte e mi si drizzarono i peli delle braccia e del collo. Non era solo il performer più elettrizzante, ma anche la persona più generosa.

Uno dei momenti più memorabili fu quando una signora si avvicinò a lui per un autografo. Ridendo, tenendosi la pancia, disse: “Ehi Gwen, devi vedere questo”. Sussurrò: “E’ un assegno in bianco. La signora mi sta facendo firmare un assegno in bianco”.
Ridemmo forte e non sapevamo che non eravamo nemmeno a metà della commedia. Più tardi mostrò a me e a Wayne altre cose che la gente usava o raccoglieva da terra quando non riuscivano a trovare un foglio da fargli firmare. Una signora gli fece firmare il dietro del suo abito elegante stile filippino. Un adolescente arrivò da lui reggendo una foglia morta e un altro un pallone scoppiato. Immaginate come scoppiarono anche le nostre risate.
Fu una esperienza incredibile, genuina. Ad un certo punto chiese se andavo a vedere il suo concerto di HIStory e risposi “Domani sera.”
“Oh, sarà esplosivo!” disse Michael.

A quel punto iniziò a preoccuparsi del palco dato che gli adulti superavano I bambini. Aveva il nervoso scritto in faccia e tuttavia non si lamentava. Batté sul pavimento di legno con il piede diverse volte, per essere sicuro che fosse abbastanza robusto da non cadere a pezzi.
“Ho sperimentato crolli di palchi e voglio assicurarmi che siamo tutti al sicuro qui” spiegò.

Una parte di me voleva che la fila finesse perché ci stavamo letteralmente squagliando ed eravamo preoccupati per la nostra sicurezza, ma una parte di me non voleva, sapendo che una volta che la fila fosse finita, Michael se ne sarebbe andato.
Ad un certo puntò finì. Riuscii ad ottenere un autografo per le mie sorelle e per me prima che il nostro direttore generale gli chiedesse di cantare ‘Give Love on Christmas Day’.

Cesar Sarino, uno dei dipendenti dell’hotel, consegnò il suo biglietto di ringraziamento al Re del Pop. E allora vidi le sue guardie e gli aiutanti portare Michael via dal palco. Mi dissi: “Caspita, non ho avuto nemmeno la possibilità di salutarlo”.

All’improvviso vidi Michael tornare sul palco e dire “Grazie mille a te e al tuo team, Gwen. Questo significa davvero molto”. Poi mi prese da parte e disse, “Ci vediamo al concerto”.

Anche se Michael Jackson è sepolto ed è tornato incontaminato dopo la morte, queste due incredibili azioni del Re del pop - far volontariato per beneficenza e passare del tempo disinteressatamente con i meno fortunati - saranno per sempre il modo in cui ricorderò quest’uomo.

Questo è un video della giornata
www.youtube.com/watch?v=km_oerjy-_o




Todd Gray su questa foto: "Quando Michael era circondato dalla sua famiglia e dagli amici diventava il vivace imbroglione e burlone. A volte lui mi chiamava, camuffava la sua voce, inventava un nome e mi chiedeva di fare qualcosa di assurdo. Poteva simulare una varietà di voci e mi faceva molti scherzi. Una volta gli ho fatto delle fote mentre era a letto perché era in ritardo per una riunione che avevo predisposto e non voleva alzarsi. E lui "Todd, me la pagherai per questo!". E l'ho pagata. Avevo dimenticato tutto quello che era successo mentre si stava esibendo una notte e lui mi ha detto di stare in un luogo specifico per scattargli delle foto quando avesse cominciato a cantare quella canzone. Ho fatto come mi è stato indicato. Quindi proprio prima che andassi a prendere la mia posizione, Michael si lascia cadere di schiena e inizia a dire: "Aiutatemi, aiutatemi! Ho bisogno che qualche donna mi tocchi!" e tutte le donne che c'erano mi sono crollate addosso. Io ero tra loro e Michael e non ho potuto neanche fare una foto e lui mi ha dato questa occhiata tipo ti ho fregato. In seguito, gli ho detto 'pensi di essere così simpatico', e lui fa: "Che vuoi dire, Todd?". E io, Mike mi potevo fare male, quelle persone mi stavano schiacciando e tutto ciò che ha detto è stato: "Todd, lo spirito ogni tanto mi prende e lo spirito giusto mi ha preso". In quel momento ho capito che si era vendicato e quella fu l'ultima volta che l'ho sfidato (ride)"




"Fin da quando ero un bambino piccolo, quando avevo non più di sei anni, mia madre mi svegliava, non importa che ora fosse, se stavo dormendo, non importa quello che stavo facendo, per guardare la televisione e vedere il maestro al lavoro. E quando lo vedevo muoversi, ero ipnotizzato. Non avevo mai visto un performer esibirsi come James Brown, e ho subito capito che quello era esattamente ciò che volevo fare per il resto della mia vita, grazie a James Brown". Michael Jackson




2006 - Regno Unito: Quando ho incontrato il Re del Pop, di Fiona Cummins - "Ricordo ancora ogni singolo dettaglio della prima volta che ho incontrato Michael Jackson. L'odore di lavanda della sua pelle, la sua voce pacata, il modo in cui mi ha abbracciata spontaneamente anche se non mi aveva mai incontrata prima...
La prima volta ci siamo incontrati da Harrods, 3 anni fa, quando era in visita al suo amico Mohammed Al Fayed e ha accettato di concedermi un incontro privato. Ho incontrato un sacco di celebrità negli anni, ma nessuno aveva lo status leggendario di Michael, probabilmente "l'uomo più famoso del mondo".
Ero molto nervosa, non sapevo cosa aspettarmi così è stato una sorpresa essere accolta con una stretta di mano sorprendentemente forte, un sorriso, e la piacevole mancanza di artificio. Infatti aveva a malapena una traccia di make-up ed emanava calore, gettando le sue braccia muscolose intorno a me in un abbraccio accogliente.
Abbiamo chiacchierato per diversi minuti ed era attento, interessato e interessante.




1991 - Storia di EggSalad78 tramite Flicker: Ho avuto la fortuna incredibile di condividere indirettamente una cena con Michael Jackson. Ero al WDW con la mia famiglia e stavamo consumando la cena al De Hoop-Doo Musical Revue, quando ci siamo accorti che ad un paio di tavoli da noi c'era un uomo vestito come Michael Jackson. Dopo un po' di tempo abbiamo scoperto che in realtà era il vero Michael Jackson e una folla ha cominciato a raccogliersi. Era lì per il programma Make a Wish. E' stato abbastanza pazzesco essere a cena con lui.




1996 (Australia): In questa foto Richard-Simpson e Michael Jackson.
Simpkin racconta una piccola storia della sua foto con MJ:

"Michael è stato a Sydney nel 1996 per fare alcuni concerti. L'albergo era pieno di fan di Jackson, 24 ore al giorno. L'ultimo giorno in cui era a Sydney, sono andato al suo albergo indossando un abito casual e portando un computer portatile. Sono entrato in albergo e sono salito fino al primo piano. Una volta lì mi sono seduto e ho lavorato al computer. Dopo 30 minuti o giù di lì, una delle guardie di sicurezza di Michael ha fatto sgombrare l'intero piano, si è accorto che stavo lavorando al computer e non si è preoccupato di me. Pochi minuti dopo, Jackson è uscito dagli ascensori ed è venuto nella direzione dove ero io e dove c'erano alcuni bambini con i genitori in attesa di incontrarlo.

Michael ha felicemente firmato autografi per i bambini e ha posato per le foto. Dopo che aveva trascorso del tempo con i bambini sono andato casualmente verso di lui e gli ho chiesto una foto. Michael ha semplicemente annuito con la testa e ha messo il braccio in modo che potessi stare in piedi accanto a lui. Poi è sceso giù per le scale e ha firmato tutti gli autografi che poteva per i suoi devoti fan.




1984 - La chef brasiliana Remi Vila Real e Michael Jackson. La chef Remi condivide i suoi ricordi di Michael:

"Incontrai Quincy una volta ad una cena in cui avevo cucinato per alcuni altri musicisti. Gli era piaciuto il mio cibo e mi chiese se potevo venire a fare qualcosa di molto importante. Mi disse che voleva essere il produttore di Michael Jackson, ma ogni volta che invitava Michael a casa sua, Michael non mangiava mai. Mi chiese se potevo far mangiare a Michael per mangiare un pò del mio cibo. Disse che Michael era vegetariano e molto pignolo su quello che mangiava. Dissi che ci avrei provato.

Andai a casa di Quincy e lì incontrai Michael per la prima volta. Io lo presi in disparte e gli dissi: "Lascia che ti prepari qualcosa di molto speciale. So come cucinare del cibo molto sano dal Brasile. Tutto naturale, tutto vegetariano. Ti piacerà". Accettò. Gli feci dei fagioli neri, del cavolo, della farofa (contorno il cui ingrediente principale è la farina di manioca o di miglio, ndt) e alcune altre cose e ne mangiò quattro piatti pieni!

Quincy mi baciò per tutta la sera e da quel momento mi chiamò molte volte a cucinare per lui.

Vivevo a West Los Angeles, in un piccolo appartamento, quando ricevetti una telefonata. La persona al telefono mi chiese di guardare fuori. Disse: "Vede la limousine? Ci salga, ora!". Gli dissi che non potevo perché mi stavo prendendo cura di una persona e non potevo lasciarla. Mi dissero che avrebbero mandato subito qualcuno per prendersi cura della persona e di salire in macchina. Dissi loro che mi dovevo cambiare i vestiti perché erano sporchi. A loro non importava. Infine accettai quando arrivò l'uomo che si sarebbe preso cura del mio ospite e fui portata in un grande edificio a Beverly Hills e in cima fino all'attico. Era molto lussuoso.

L'uomo dall'altra parte della scrivania mi consegnò un biglietto e disse "Sta per andare all'aeroporto proprio adesso. Ecco il biglietto" Gli chiesi perché. Mi spiegò che Michael Jackson stava soffrendo di dolori di stomaco e aveva espressamente richiesto che fossi la sua "nutrizionista" per il "Victory Tour". Aveva mal di stomaco e si rifiutava di salire sul palco fino a quando non mi avessero portata lì come sua cuoca personale. Erano tutti molto nervosi. Dissero che stavano perdendo milioni di dollari per gli show cancellati e dovevo andarci subito.

Gli dissi che non potevo e potevo andarci solo al mattino. Dopo un sacco di discussioni, concordarono di lasciarmi andare a casa e vennero a prendermi la mattina presto e andai a Birmingham, in Alabama.

Trascorsi 8 settimane con Michael e la sua famiglia seguendo il tour. Fu un viaggio incredibile che non dimenticherò mai.

Michael ed io diventammo amici e l'ho visto diverse volte dopo. Sono andata a trovarlo in ospedale, quando i suoi capelli hanno preso fuoco e l'ho visto ogni tanto a una premiazione o a un party. Ho anche cucinato per Michael Jackson ed Elizabeth Taylor da soli a casa di Michael. E' stato molto speciale."




Bei tempi a Birmingham - I ricordi di Derek Millward dell'incontro con Michael Jackson e i suoi fratelli all'Odeon:
"Mi è stato chiesto di infilarmi all'Odeon e fare degli scatti a colori dei Jackson 5" ricorda.
"Sono arrivato all'Odeon di New Street e sono stato introdotto in una stanza dietro le quinte.
Ho stretto la mano a Michael e al resto del gruppo, e siamo stati raggiunti dal padre, Joe.
Stavano scherzando che erano davvero i Jackson 6, tale era l'influenza del loro vecchio. Si stavano divertendo e sembravano così felici solo facendo casino fra di loro".
Tutto ciò che ricordo di Michael è che sembrava un tipico ragazzo giovane, timido ma eccitato allo stesso tempo".




1988 (Irlanda) - Il fotografo John Sheehans su questa foto:
Bernard Allen, sindaco di Cork, ha incontrato Michael Jackson nel backstage del Pairc Ui Chaoimh nel 1988. Sono stato il fortunato fotografo che ha catturato il momento. Ho portato una selezione di foto scattate in precedenza di Michael che arrivava all'aeroporto di Cork e ho suggerito al sindaco di farle autografare da Michael.

Quando Michael ha visto le foto le ha sfogliate con entusiasmo, ridendo e saltellando. Non ha avuto problemi ad autografarle, ma ha chiesto di tenere un paio di scatti per sé.




Gregory Lawson Kearney (avvocato e broker) ricorda di aver incontrato Michael Jackson negli anni '80:
Ho avuto l'opportunità di incontrare Michael Jackson in persona in diverse occasioni, una di queste occasioni è stata la notte dei premi Oscar; dopo la cerimonia, siamo stati a casa del padre di Liza Minnelli ad una festa a cui ero andato insieme ad alcuni amici.
Abbiamo fatto alcune foto lì e abbiamo avuto la possibilità di parlare con Michael per un po', poi abbiamo salutato e siamo andati via. Quella stessa notte eravamo a un altro evento di celebrità e Michael è passato nella sua limousine rossa.

Abbiamo deciso di seguirlo, mia madre mi accompagnava quella sera, siamo arrivati in un'altra casa a Hollywood Hills.
Liza era con lui e la guardia del corpo... Michael entrò in casa e Liza aspettava fuori in macchina, mi ha invitato a sedere all'interno, mentre lui usciva.

Circa 10 minuti più tardi, è tornato e abbiamo chiacchierato un po' di più, gli ho detto che volevo un paio di autografi, uno per mia mamma, e lui ha firmato volentieri molte foto e un paio di album Thriller.
Dopo aver parlato ancora un po' si è tolto gli occhiali scuri e stava per lasciarmeli, l'ho ringraziato ma gli ho detto che avrei preferito il guanto che indossava, che era il suo marchio. Ha sorriso, ci pensato per un secondo e poi si è tolto il suo guanto e me l'ha dato.

Siamo andati via molto felici ed emozionati, il suo guanto bianco ha un sigillo impresso che è stato l'invito utilizzato per il famoso "Thriller¨ party.




Nel 1981, Warhol ha fatto visita a Jackson al Madison Square Garden di New York, dove lui e i suoi fratelli si stavano esibendo. Warhol era un artista ossessionato dalla fama, e spesso dipingeva immagini di grandi star internazionali come Marilyn Monroe. Non c'è da meravigliarsi che fosse interessato a Jackson.

Tre anni dopo a Warhol fu commissionato dalla rivista Time un ritratto di Jackson, che mostra il cantante che indossa la giacca del video "Thriller". La versione pubblicata da Time ha uno sfondo giallo (e quella versione si trova nella National Portrait Gallery), ma il pezzo appena venduto è con sfondo verde, da cui il nome del ritratto: "Michael Jackson (verde)".

Nell'agosto 2009 il ritratto "Michael Jackson (verde)" è stato venduto ad un acquirente anonimo per più di 10 milioni di dollari.

Foto e spiegazione postate da Victoryfan:



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MICHAEL JACKSON bacia la sua fan Lily McCune durante il TRIUMPH TOUR del 1981- Nella rivista Jet del 15 Ottobre 1981 è comparso un piccolo articolo riguardante questo bacio:

Si parla del fatto che Michael Jackson, il cantante sexy dei The Jacksons, sia rimasto sorpreso da una fan che ha sfondato la linea delle guardie di sicurezza al Forum di Los Angeles per fargli un regalo, mentre si trovava sul palco a cantare una canzone d'amore. Anche se Michael apparentemente si è meravigliato del fatto che la fan sia riuscita a superare abilmente gli uomini della sicurezza, ha accettato il regalo e l'ha baciata teneramente. La sicurezza si è stretta per tenere i fans in estasi lontano dal palcoscenico dei The Jacksons.

credit: Jet Magazine Archive books.google.com/books?id=iLYDAAAAMBAJ&pg=PA3&source=gbs_toc&cad=2#v=onepage&q...

twitpic.com/5w7rgb



- Traduzione di 4everMJJ per MJFanSquare -

[Modificato da Trilly-88 01/12/2011 14:31]
02/06/2011 19:10
 
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Oh Cri,con la descrizione dell'ultima foto non mi posso trattenere più... [SM=x47964] [SM=g27819]
Grazie,grazie mille [SM=x47938]
02/06/2011 19:29
 
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Vero Anto,.la descrizione dell'ultima foto mi ha fatto... [SM=x47964]
Mille volte grazie Cristiana. [SM=x47963]
[Modificato da mimma58 02/06/2011 19:30]
02/06/2011 19:58
 
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Dovebbero leggere queste cose tutti i sapientoni che ci sono in giro che sparano sentenze senza sapere un'emerita cippa!!!
Scusa Cri ma quando ci vuole ci vuole!
Grazie [SM=x47963] [SM=x47963] ...ecco adesso piango... [SM=x47964]

Di tutte le cose che farai la gente ricorderà solo le peggiori e se non le hai mai fatte le creerà dal nulla!
Michael Jackson

I love you more

La morte, per chi muore, è la fine di tutto; per chi resta è l'inizio del ricordo.
02/06/2011 21:40
 
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Ma guarda...eccolo di nuovo...Maxfield Parrish e il suo "Day Break"..per chi non avesse capito...


Michael tra l'altro possedeva anche il libro di Wilhelm von Gloeden "Taormina", dal quale ha tratto ulteriore ispirazione per il video:


[/IMG]

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Grazie Cristiana.. [SM=g27817]
[Modificato da Victoryfan 02/06/2011 21:53]
02/06/2011 22:09
 
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Hai ragione Anto la storia dell'ultima foto ammazza.... [SM=g27819]

Cri... [SM=g27838]




02/06/2011 22:25
 
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Bellissimo quest' ultimo racconto! E incredibile la disponibilità di Michael....davvero incredibile, sopratutto vedendo nel video la fila interminabile di bambini! E lui paziente e disponibile e felice di aiutare!
Oh, il sorriso sul viso di Michael era semplicemente straordinario.
......e questa frase ne è la conferma!
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